VicenzaPiù n.37, 2 dicembre 2006

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DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO

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Quando la satira ghettizza Vicenza "Lascio Napoli con più speranza e fiducia, ma ridatemi il Rolex", recitava mercoledì la vignetta in prima pagina sul "Giornale di Vicenza", stavolta dedicata al Presidente della nostra povera Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita nella città che gli ha dato i natali. Satira? Certo. Bella e ficcante? Certo. Ma la satira parte (o dovrebbe partire?) da fatti noti e da episodi avvenuti da esagerare e irridere per far scoppiare il sorriso. Non da generalizzazioni sempre pericolose e che si possono ritorcere contro chi le fa innescando meccanismi, diciamo, antipatici. Ho avuto l'onore anch'io di essere citato dal giornale dell'amico Giulio Antonacci, vicentino come... me (lui di Taranto, io di Roma via Castelforte, un paesello della pianura pontina, quella sì piena di veneti doc), e di essere esposto al simpatico sorriso dei lettori con l'appellativo di "Cabeza blanca". Ma io i capelli bianchi li ho, eccome (forse, ma non lo ricordo bene, fin dalla nascita). Invece Giorgio Napolitano il tentativo di scippo del suo Rolex (ma ne ha uno?) non mi risulta l'abbia subito, a meno di scoop locali ignoti al resto d'Italia. A Napoli gli scippi sono frequenti e sono una delle piaghe peggiori, mi direte. Per cui ci si può ridere sopra, seguendo la massima latina "castigat ridendo mores" ("condanna i cattivi comportamenti, ma col sorriso"). Certo, va bene scherzare in un mondo che spinge alla tristezza. Ma perché generalizzare irridendo anche coloro, e sono molto più numerosi, la cui unica colpa è quella di essere napoletani, e che quotidianamente lottano e testimoniano contro quei cattivi comportamenti? Tra i quali c'è anche il presidente napoletano della Repubblica, assieme a tutti quei napoletani e campani onesti di cui anche Vicenza si serve come imprenditori, professionisti e lavoratori (così come si serve di tanti altri onesti meridionali, o "terroni" che dir si voglia). Vicenza addirittura li onora eleggendoli in consiglio comunale e innalzandoli al ruolo, solo per fare un esempio, di vicesindaco. Vicenza deve fustigare chi sbaglia ma deve anche aprirsi al mondo e rifiutare i luoghi comuni. Altrimenti finirà per chiudersi definitivamente nel ghetto del provincialismo. Col rischio di essere abbandonata da molti suoi cittadini onesti, sia quelli di nascita che quelli d'adozione. Il guaio è che a restare saranno i disonesti, quelli che la satira vorrebbe, giustamente, additare al pubblico biasimo. E che invece, non incontrando più l'ostacolo della brava gente vicentina, vi troveranno maggior libertà d'azione.

Shopping Station Dopo due anni di lavori, in primavera terminerà il cantiere

della nuova stazione Fs. Un'operazione costata 2,4 milioni di euro che trasformerà lo scalo di Vicenza in un centro commerciale. Inchiesta su un business in mano ai privati da pagina 5

Giovanni Coviello P.S. I delitti (cioè i morti ammazzati, direbbero a Napoli) a Milano sono in numero maggiore di quelli di camorra nella città del Golfo. Lo dice la magistratura. Ghettizziamo anche i milanesi, allora?

Aim-Ftv, retroscena di una fusione

Anno 1 nr. 37 - Sabato 2 dicembre 2006

Intervista doppia: la finanziaria secondo Fabris-Filippi

a pagina 4

a pagina 11

Antiamericanismo? In piazza gli Americani contro la base Usa

Volley e basket alleati a tutto campo

a pagina 9

a pagina 15


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