VicenzaPiù n.35, 18 novembre 2006

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DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO

Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona

Anche Jolly Hotel se ne va da Vicenza. E l'iniziativa imprenditoriale, quando torna? Un altro pezzo della storica Vicenza imprenditoriale se ne va, e lo fa in cambio di 250 milioni di euro. La catena dei Jolly Hotel, fondata da Gaetano Marzotto nel 1949 e finora con sede a Valdagno, è passata dal controllo dei discendenti della famiglia (ramo Zanuso) alla Nh Hoteles, gruppo spagnolo che fa capo a un italiano, Gabriele Burgio. Motivo? La necessità di inserire la costituenda società Grande Jolly, che diventerà proprietaria dei 47 alberghi (ormai ex) valdagnesi e dei 23 provenienti da un'altra acquisizione ispano-milanese - questa volta dalla famiglia di Franza, presidente del Messina Calcio. Una rete, quella della Nh Hoteles, quotata a Madrid e con testa anche a Milano, via Banca Intesa. Forte di ben 269 hotel nel mondo di cui 239 in Europa, la catena è capace di recitare un ruolo di player internazionale del settore portando clienti anche agli alberghi ex Marzotto, fino ad oggi confinati alla periferia del business dell'ospitalità. Ripetere le considerazioni sull'internazionalizzazione dei mercati diventa a questo punto noioso. Speriamo invece di riportare a breve notizie di senso opposto, con Vicenza e i suoi imprenditori al centro di operazioni di acquisizione e non di cessione. Perchè queste, se è vero che consentono alle singole realtà di continuare a vivere e di prosperare, è altrettanto vero che impoveriscono il territorio di risorse. Sia quelle materiali destinate ai lavoratori - e di riflesso alla sempre più sofferente economia locale - sia quelle decisionali degli imprenditori della zona, il cui peso tende a diminuire nello scenario politico ed economico del Paese con conseguenze incalcolabili ma già visibili. Se ai tempi, ormai andati, del mitico Nord Est, Vicenza e il Veneto si lamentavano di non essere adeguatamente rappresentati a Roma, come è pensabile recuperare spazi di influenza a tutti i livelli se la leva dell'imprenditoria locale continua a perdere peso con dismissioni e delocalizzazioni in continuo progresso? Domanda retorica. E l'esortazione - nient'affatto retorica - che ne nasce è una sola: bisogna riprendere l'iniziativa ora, pensando però in una logica di medio e lungo termine. A tutti i costi. Altrimenti sì che ne pagheremo di altissimi quando sarà il momento della ritirata.

Consiglieri in stand by

Vanno poco sui giornali e i loro nomi sfuggono ai più. O perché lontani dalle barricate, o perché oscurati dai media. Sono i membri del Consiglio Comunale meno noti. Ecco chi sono e come ci rappresentano a pagina 6

Giovanni Coviello

Bullismo a scuola, violenza in aumento a pagina 4

Gli amici vicentini di Grillo contro smog ed energia a pagina 9

Anno 1 nr. 35 - Sabato 18 novembre 2006

Università, nuovo polo con segreto

a pagina 5

Osterie, ecco dove resiste la tradizione a pagina 13


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