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DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO
Provvedimenti ondivaghi, problemi certi L'Irpef? Salga al 45% quella sui redditi superiori ai 150.000 euro. Anzi no, l'Irpef non si tocca, anche se per alleviare la tassazione agli over 75 servono le relative coperture. Tassiamo allora i Suv. Anzi, tassiamo le auto (anche familiari) oltre i 100 kw di potenza. Anzi no, la supertassa vale solo oltre i 130 kw. Il Tfr vada all'Inps per tutte le aziende; anzi no, solo per quelle con più di 50 dipendenti. E ancora: via alle liberalizzazioni, poi diventate mini liberalizzazioni. E che dire della 'tracciabilità' dei pagamenti ai professionisti e ai lavoratori autonomi? Prima si impone che tutti i loro incassi avvengano tramite bonifici o assegni non trasferibili, quindi il provvedimento viene scaglionato su 3 anni, imponendo quest'obbligo prima per importi superiori ai 1.000 euro, poi ai 500, e infine - udite udite - ai 100 euro, ovvero il prezzo di una tavolata popolare di 4 persone? Fra tre anni vi immaginate l'idraulico a controllare i suoi incassi prima di intervenire su un tubo rotto o la massaia a dotarsi di blocchetti di assegni per pagare (sempre che non impari prima a smanettare su Internet con l'home banking)? E a proposito di home banking, questo è stato imposto anche per gli F24; anzi no, solo alle grandi aziende, perché le piccole hanno ottenuto una mini proroga. Che i guasti nell'economia si siano accumulati nel tempo e non siano solo il risultato dei pochi mesi di governo del centro sinistra, è certo. Quella che invece non è certa è l'idea di base: che produce, modifica e cancella la sfilza di provvedimenti in via di discussione in parlamento per tappare i buchi nei conti pubblici e contemporaneamente rilanciare l'economia. E anche nella ricca (ancora per quanto?) Vicenza si tastano le difficoltà e le contraddizioni italiane. Se a Cavazzale un'aziendina di trasformatori con 8 dipendenti ora sopravvive con 4; e se un orafo di Bertesinella è passato da 60 collaboratori a poco più di una decina, qualcosa bisogna fare anche a livello di politica locale per lo sviluppo e la conversione. E per salvaguardare la ricchezza del territorio, che è legata a quella di chi ci vive, che qui sono piccoli imprenditori molto spesso dipendenti di se stessi. Però ristoranti e locali pubblici sono sempre più affollati. Strano? Forse no. Non sarà che a furia di mettere vincoli e imporre controlli succede quello che ci insegnano i bambini: più proibisci, più fanno quello che è proibito. In una parola: più vuoi controllare i possibili evasori, più questi si nascondono. Ma il Governatore della Banca d'Italia Draghi dice che "il 2006 si avvia a diventare un altro anno record per la crescita e anche in Italia il Pil è tornato a crescere a ritmi elevati". Crescita, se ci sei batti un colpo, allora. Altrimenti qui qualcuno bara sempre di più. Sia chi dà la caccia agli evasori sia chi evade, in una tragica pantomima di 'guardie e ladri'! Giovanni Coviello
Dal Molin, il sì del Consiglio ai raggi X da pagina 8
Il Barbu Magnagati: "Meno grandi teatri, più cabaret" a pagina 18
Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
Anno 1 nr. 33 - Sabato 4 novembre 2006
Zona 6 il nostro West
Con 30 mila abitanti la circoscrizione 6 è il quarto Comune del Vicentino. E racchiude tutti i problemi della città: traffico, cementificazione, siti inquinati, immigrazione. Ma c'è un'ancora di salvezza: il vivace associazionismo da pagina 6
L'assessore Gallo: "La mia battaglia per il piccolo commercio" a pagina 10
Il rosso e il nero in politica, estremi a confronto a pagina 12
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