VicenzaPiù n.261, 30 novembre 2013

Page 1

Lavora con i media del network VicenzaPiù Per un ulteriore potenziamento sul territorio cerchiamo collaboratori e corrispondenti per ‘coprire’ le città, i paesi e le aree delle nostre testate giornalistiche. Prendiamo in esame curricula (da inviare a direttore@vicenzapiu.com) di giovani (pubblicisti e non) che vogliano maturare esperienza nel mondo della comunicazione. Analoga ricerca è rivolta ad agenti che, vendendo pubblicità per i media del gruppo VicenzaPiù, trovino un’adeguata fonte di guadagno in un ambiente professionale e contribuiscano al rafforzamento dell’informazione indipendente. Inviare i curricula a info@ mediachoice.it

Pay what you want Paga quello che vuoi per supportare l’informazione indipendente e sfoglia comodamente in digitale i periodici VicenzaPiù, la vetrina senza diaframmi su “Fatti, personaggi e vita vicentina”. Clicca su

ww.vicenzapiu.com

VicenzaPiù www.vicenzapiu.com Direttore responsabile Giovanni Coviello

Periodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici

Prossima uscita 29 marzo

n° 261 - 30 novembre 2013 - euro 1,20

Sentenza Aim un flash sul buio

Dopo le condanne di Rossi e Valle e soprattutto dopo l’assoluzione di Gianni Giglioli la palla ora passa ai politici chiamati in causa ancora una volta dall’ex assessore ora assolto, che li accusa insieme all’avvocato Roetta di connivenza con una parte dei poteri forti: colpa di Hüllweck e Variati se Zanguio ha fatto danni favorendo il gruppo Maltauro


30 novembre 2013

pag

2

VicenzaPiù diventa settimanale e si fa globale di Giovanni Coviello*

A

chi ci segue, e verrebbe da dire sempre di … Più, non sta sfuggendo lo sforzo del nostro editore, Media Choice, di proporsi come un “fornitore di contenuti” globale e indipendente sui vari “supporti” esistenti. Al periodico capostipite cartaceo VicenzaPiù, nato il 25 febbraio 2006, si è affiancato il 19 dicembre 2008 il quotidiano on line VicenzaPiu.com sull’onda del cui successo sono poi nati BassanoPiu.com, SchioThienePiu.com, MontecchioArzignanoPiu.com e VenetoPiu.com. E, mentre a cavallo dei programmi di sviluppo, tutti sostenuti in proprio, a settembre vedeva la luce il primo libro edito da Media Choice, l’instant book Lino & Lane di Enrico Soli, VicenzaPiù, dopo un anno di preparazione ha dato vita da fine luglio a un progetto per integrare la propria offerta cartacea e web con quella televisiva su un canale, che nelle sue varie componenti fa capo a professionisti che vantano una lunga esperienza nel settore. E dal 19 agosto 2013 sul canale 193 (rifai la codifica per trovarlo e dove non puoi sintonizzarti, oltre che nel resto del … mondo, vai su www.sportelevision.it ) VicenzaPiùTv, la nostra divisione televisiva, propone con Sportelevision una doppia piattaforma televisiva in onda 24 ore su 24 sul digitale terrestre e in streaming sui due canali di www.vicenzapiu.tv. che oltre ai programmi

suoi e di Sportelevision (sport, spettacoli ed eventi vicentini e veneti, molti in esclusiva, tra cui il Vicenza calcio, il Real Vicenza, il Bassano Virtus, la Reyer Venezia, il Famila Basket, l’Obiettivo Risarcimento Vicenza di volley femminile, il Padova per il maschile e poi rugby, ginnastica …) offre sul suo secondo canale full streaming anche informazione, inchieste e commenti sulla vita locale di Vicenza, Bassano, Schio, Thiene e provincia. Nel pieno rispetto della linea editoriale fissata il 25 febbraio 2006 il cui successo ci consente di proclamare nei nostri promo che “l'indipendenza paga. E VicenzaPiù col suo network di periodici cartacei e di quotidiani su web lo dimostra sempre di ... Più. Decine di migliaia di lettori e centinaia di migliaia di utenti, continuamente in crescita, ora si preparano a vedere VicenzaPiuTv. Tutte col bollino blu di VicenzaPiuTv. Indipendente sempre di Più sul canale 193…”. Ma proprio quella data ci ricorda le nostre origini, da rispettare, aggiornare e potenziare. E, quindi, dopo un periodo di gestazione dell’idea e di gestione dei nuovi impegni, VicenzaPiù cresce ancora e torna settimanale. Ai due numeri cartacei quindicinali diffusi in oltre 12.000 copie tramite edicole e free point si aggiungono altri due numeri, a iniziare dal n. 260 del 22 novembre, anche loro quindicinali ma sfalsati di data di una settimana rispetto al primogenito, riservati sempre ai nostri abbonati, che si

abbonano scegliendo loro stessi il prezzo per sostenere la stampa indipendente e senza contributi e condizio-

! !

namenti pubblici, e, inizialmente e in via promozionale, anche agli iscritti alla Newsletter quotidiana di Vicenza-

Piu.com. Un mondo di seimila lettori. In più. * direttore del network VicenzaPiù

! ! ! ! " ! ! "

!

! ! ! ! ! ! ! ! !

! ! ! ! ! !

"""! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! "! +*)()(')&*%$&('#$"*&$)*&!' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' '

' '


Quotidiani on-line: www.vicenzapiu.com - www.bassanopiu.com - www.montecchioarzignanopiu.com - www.schiothienepiu.com - www.venetopiu.com

30 novembre 2013 pag 3

D u r a

l e x

Gli avvocati bassanesi lanciano un duro j'accuse verso il nuovo tribunale di Vicenza: parlano di autorizzazioni fantasma e denunciando contemporaneamente ritardi e disfunzioni che il nuovo palazzo di giustizia arrecherà agli utenti che un tempo fruivano delle strutture giudiziarie della città del ponte

di Marco Milioni

G

li avvocati di Bassano scaricano una testata multipla che è destinata «a scatenare un putiferio nel capoluogo berico». Secondo il team di legali della città del ponte che si oppone all'accorpamento agli uffici giudiziari del capoluogo, il nuovo tribunale è sprovvisto del certificato anti-incendio, di quello di agibilità. Di più sotto quei terreni si nascondono veleni in vasche non sigillate ivi incluso amianto. L'allarme è stato lanciato il 6 novembre a Bassano del Grappa dal «Comitato per la salvaguardia del tribunale di Bassano» riunito nella saletta dell'organismo interforense di via Vittorelli. All'incontro erano presenti, fra i tanti, il sindaco Stefano Cimatti, l'avvocato Chiara Tessarolo, in rappresentanza dell'ordine degli avvocati di Bassano. Con loro c'erano altri cinque legali: Roberto Pozzobon, membro della commissione per geografia giu-

/ Il tribunale di Vicenza nel giorno dell'inaugurazione

/ L’area nuovo tribunale vista dall'alto

diziaria presso l'Organismo Unitario dell'Avvocatura; Paolo La Placa, membro della commissione monitoraggio sull'accorpamento delle sedi giudiziarie istituita presso il dicastero della Giustizia; Livio Lago, uno degli estensori della impugnazione contro il trasferimento degli uffici bassanesi a Vicenza, Fausto Tares, presidente della camera penale bassanese e Gabriella Terziari, estensore degli esposti sullo stato del nuovo tribunale di Vicenza e

del ricorso a tutela dei lavoratori in relazione alle problematiche della salute proprio a Borgo Berga. Il ruolo di moderatore è stato invece affidato a Neréo Merlo, portavoce del comitato per la tutela del tribunale locale. La prima fase dell'incontro ha approfondito la questione del peggioramento «ormai inevitabile» che si potrebbe registrare nella gestione del contenzioso civile e penale quando l'accorpamento sarà cosa compiuta. Tares e La Placa, dati alla mano, hanno descritto uno scenario «desolante» che porterà una realtà come quella di Bassano «sostanzialmente in ordine con tempistiche e senza arretrati preoccupanti» a un intasamento nella gestioni dei fascicoli che sarà conseguenza con la fusione del carico di lavoro con gli uffici vicentini, da tempo sotto organico e non al passo con i tempi. Per la cause civili si parla addirittura di possibili pronunciamenti per il 2020. Ritardi consimili si prevedono per le cause di lavoro. Tares poi non ha risparmiato stilettate alla sezione penale del tribunale di Vicenza puntando l'indice contro l'alto numero di fascicoli che finiscono in prescrizione. Lago dal canto suo ha illustrato i termini dei due ricorsi presentati dall'Ordine degli avvocati che presto potrebbero avere effetti concreti nella gestione dei fascicoli attualmente caratterizzata da un «disagevole andirivienti» tra Bassano e Vicenza. E se Cimatti si dice lieto che la vicenda dopo le critiche di natura politica si sia spostata sul piano tecnico, Pozzobon e Merlo senza mezzi termini parlano di un accorpamento che doveva garantire efficienza e riduzione dei costi e che invece sta viaggiando nella direzione opposta. Ma il team legale si è riservato un asso nella manica. L'avvocato Terziari infatti ha fatto una serie di rivelazioni clamorose relative alla mancanza «dei certificali di agibilità e di prevenzione incendio» che peserebbero sul capo del nuovo palazzo di giustizia a Vicenza. Certificato di agibilità di cui non

dispone nemmeno la vecchia sede di Santa Corona presso la quale dovrebbe essere trasferita la sezione civile bassanese. Terziari ha poi anche parlato di veleni presenti sotto la superficie del nuovo tribunale che potrebbero mettere a rischio la salute «di lavoratori ed utenti». Motivo per cui i dipendenti del tribunale bassanese trasferiti a Vicenza hanno chiesto al legale di scrivere un ricorso al Tar e un esposto indirizzato alla procura berica, a quella trentina (competente per eventuali reati compiuti da magistrati vicentini) e a quella di Venezia, cui invece spetta il controllo sugli atti della Regione Veneto e del genio civile, responsabili del controllo idraulico sui fiumi Retrone e Bacchiglione che costeggiano la nuova cittadella giudiziaria. Terziari però è andata oltre. E citando le ricerche dello storico dell'aeronautica, il vicentino Giuseppe Versolato, parla di una decina di ordigni inespolosi che potrebbero essere caduti sull'area afferente il tribunale, quando l'aviazione alleata bombardò la zona Cotorossi durante la II Guerra. Ma c'è di più. Tra i presenti è serpeggiato il dubbio che l'emergenza accorpamento possa in qualche modo

essere funzionale ai privati che realizzeranno il nuovo comprensorio giudiziario. Il dubbio che serpeggia è quello che l'emergenza creatasi per la mancanza di spazi possa essere risolta con un intervento del Ministero grazie al quale si potrebbe chiedere di acquisire o prendere in fitto ad uso giudiziario quei vani che anche a causa della crisi il mercato immobiliare non dovesse assorbire rispetto alla offerta del privato. In questo contesto va registrata anche la sostanziale adesione degli avvocati bassanesi alle tesi di Legambiente e comitato vicentino contro l'abusivismo edilizio (capitanato da Paolo Crestanello e Fulvio Rebesani) in relazione al mancato rispetto delle fasce di rispetto del tribunale e del supermarket dai fiumi. Il privato ha spiegato le sue ragioni in un evento che si è tenuto il 13 novembre al teatro civico di Vicenza. Sullo stesso fronte però rimangono anche l'amministrazione comunale, la procura berica e la presidenza del tribunale ai quali gli avvocati bassanesi chiedono, seppur a distanza, un intervento risolutivo.

VicenzaPiù Direttore Responsabile GIOVANNI COVIELLO direttore@vicenzapiu.com Editore MEDIA CHOICE s.r.l. Viale Trento, 197 - Vicenza 0444 1834040 info@mediachoice.it Stampa Centro Servizi Editoriali 36040 Grisignano Di Zocco (VI) V. Del Lavoro, 18 Tel. 0444 414303 Autorizzazione VicenzaPiù Tribunale di Vicenza n. 1181 del 22 agosto 2008 Provider Goldnet s.r.l.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TV VicenzaPiù.com Redazione e Pubblicità Viale Trento, 197 - Vicenza 0444 1834040 redazione@vicenzapiu.com pubblicita@vicenzapiu.com MARCO MILIONI m.milioni@vicenzapiu.com Segretaria di redazione ANGELA MIGNANO info@mediachoice.it

Collaboratori di Redazione EDOARDO ANDREIN MARTINA LUCCHIN GIORGIO LANGELLA

Collaboratori esterni ALESSANDRO BETTO ANNA BARBARA GROTTO GIULIA TURRA Copyright Le condizioni di utilizzo dei testi e delle foto sono concordate con i detentori. Se ciò non è stato possibile, l’editore si dichiara disposto a riconoscere il giusto compenso.

VicenzaPiù si avvale di opere d’ingegno (testi e fotografie) distribuiti gratuitamente con le licenze Creative Commons “Attribuzione”e “Attribuzione - Non opere derivate”. Ringra-

ALESSANDRO PAGANO DRITTO

ziamo tutti gli autori che ci permettono di uti-

MARCO POLO

lizzare i loro lavori segnalando il nome o il link ad un loro spazio web personale. Per maggiori

Ospiti fissi Chiaramente Calcio RENATO ELLERO ANDREA LIBONDI

informazioni: www.creativecommons.it

Giornale chiuso in redazione alle ore 12.00 di venerdì 29 novembre 2013


30 novembre 2013 pag 4

I privati: «Un piano innovativo e perfettamente legale» di Marco Milioni

I

l complesso di borgo Berga? Assieme al tribunale costituisce una partita urbanistica importante per la città che porta con sé sostanziosi miglioramenti rispetto al progetto iniziale. Gli edifici si integrano bene con il resto del contesto cittadino mentre da un punto di vista formale la pratica ha seguito un cursus perfettamente legale per cui sono da rispedire seccamente al mittente gli addebiti, anche penali recentemente piovuti sulla vicenda. È questo il quadro tratteggiato il 13 sera al ridotto del teatro civico di Vicenza. Un appuntamento organizzato dai privati, la Sviluppo Cotorossi spa, che propongono il piano in fase di ultimazione nella prima periferia sud di Vicenza. A spiegare punto su punto le ragioni della società c'era l'amministratore delegato Paolo Dosa, il dottor Giacobbe Verrascìna, che rappresentava la piemontese Codelfa, uno dei soci pesanti in Sviluppo Cotorossi assieme alla berica Maltauro. Assieme a loro c'era il progettista del piano privato (prevede edifici commerciali, terziari e abitazioni) l'archistar portoghese Gonçalo Byrne. I privati hanno invitato anche l'ammini-

starzione comunale, rappresentata per volere del sindaco Achille Variati, dal direttore del settore territorio Antonio Bortoli. In una cornice alquanto desolata, almeno per la presenza del pubblico, giacché gli uditori toccavano appena quota cento, è stato Dosa a fare da vero e proprio mattatore della serata (unico ad alzarsi in piedi tra i relatori): «Piste ciclopedonali di pregio saranno realizzate sulle arginature. Una delle aree commerciali pesanti, previste “ab origine”, viene sottodimensionata. I parcheggi e il verde comune aumentano. L'alveo del fiume Retrone è libero finalmente da edifici. Di più l'impianto dell'iter sotto il profilo legale è inattaccabile: ben sedici sono gli uffici pubblici i quali hanno visionato e approvato il progetto. Tutti i lavori sugli argini e sul fiume sono stati autorizzati dal Genio civile; la messa in sicurezza ambientale dell'area è stata vagliata da Arpav e provincia. Nessuno può parlare di abusi edilizi». Poco dopo è toccato a Verrascìna parlare della cornice economica di una iniziativa che vale un centinaio di milioni di euro: «Si tratta di un modus di concepire l'architettura nuovo per Vicenza. È sulla base di questo convincimento che ci siamo impegnati su un sentiero che difficilmente avremmo per-

corso senza la compagnia di un partner affermato come Maltauro». Il proponente infatti se ai primi degli anni 2000 era la famiglia dell'ex premier Silvio Berlusconi, ovvero il soggetto che ha ottenuto l'ok alla lottizzazione da parte della allora maggioranza di centrodestra, nel tempo è cambiato. E oggi il pacchetto di controllo della compagnia (un 70% tondo) è in mano alla pari tra Maltauro e Codelfa, al netto ovviamente di eventuali quote di governance de facto dislocati presso qualche finanziaria. Al professor Byrne invece è toccato il compito di dare peso, con l'ausilio di alcuni lucidi, all'idea

di fondo che ha animato il suo lavoro. Ovvero quella di «raccordare il nuovo edificato al contesto storico e geografico facendo leva sulla porosità estetica degli edifici progettati e sulla a loro capicità di intersecarsi col paesaggio in maniera virtuosa». Bortoli invece ha illustrato la questione da un punto di vista amministrativo facendo luce sull'iter che tra il 2001 e oggi ha portato prima il palazzo di giustizia e poi le aree afferenti ad entrare nell'ottica di un'unico ambito di intervento. Da parte degli spettatori non sono mancate le critiche ad un progetto definito assai impattante anche alla luce delle recenti pole-

miche sulla vicenda ex Cotorossi, culminate con un esposto in sede penale per presunti abusi edilizi o presunte concessioni rilasciate illegittimamente. In questo solco si inserisce la diffida che proprio a metà mese Legambiente ha inviato, assieme ad altri, direttamente al comune di Vicenza. Una diffida in cui si intima al comune di vicenza di non rilasciare altri permessi a costruire proprio in ragione delle criticità evidenziate in passato dalla stessa Legambiente e dal Comitato contro l'abusivismo edilizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


30 novembre 2013 pag 5

Forza Sergio, Forza Silvio Sergio Berlato va in Forza Italia: ci crede, dice, ma rimane con Berlusconi, sottintende, per proteggersi dall’interno dopo i suoi attacchi alla galassia che fa capo al suo braccio destro storico, Giancarlo Galan

di Giovanni Coviello Dal rotocalco VicenzaPiùTv Oggi (http://www.vicenzapiu.com/video/guarda/vicenzapiutv-oggi-n-0)

O

norevole Berlato la sua scelta degli ultimi giorni ha sorpreso un momentino perché si parlava di una sua fuoriuscita dal Pdl nel caso in cui il Pdl si fosse trasformato in qualche altra cosa, come ora è Forza italia. Invece lei rimane accanto a Berlusconi Io ho fatto una scelta di coerenza, io sono stato eletto nel 2009 al Parlamento Europeo sotto il simbolo del Pdl, adesso il consiglio nazionale ha scelto di cambiare il nome del partito da Pdl in Forza Italia e coerentemente con l’impegno assunto nei confronti dei miei elettori ho scelto di rimanere nel partito con il quale sono stato eletto. Se poi vedrò che oltre al cambiamento del nome ci sarà il cambiamento del metodo e qualcuno vorrà tornare a dei metodi che escludono la partecipazione della base del nostro partito o vorrà far calare scelte dall’alto questo mi metterà nella condizione di fare scelte diverse. Si parlava di Pdl come partito pesante e di Forza Italia come partito leggero e dicasi, leggasi partito degli affari: c’è Galan, c’è Sartori, personaggi contro le cui eventuali malefatte lei sta lottando. Anche qui non c’è una contraddizione? Guardi io è una vita che combatto contro il malaffare, contro la volontà di qualcuno di arricchirsi ai danni dei cittadini. L’ho sempre fatto e continuerò a farlo. Se emergerà dalle indagini che sono in corso che alcuni esponenti anche di rilievo del partito nel quale milito sono implicati in vicende di malaffare o di reati di grosso tipo a questo punto sarò io a chiedere ai vertici del mio partito se preferiscono avere al loro interno persone per bene oppure componenti del malaffare. E in base alle scelte che farà Berlusconi e il vertice nazionale del partito poi farò anche io delle scelte conseguenti. Una lettura pratica di questa sua scelta fa pensare ad un discorso sottostante, lei è un cacciatore quindi può impallinare o essere impallinato. Rimanere nel gruppo dei possibili impallinatori le con-

sente di controllarli? Ma, guardi, innanzitutto io rimango saldamente legato alla mia base elettorale che mi ha seguito in tanti anni e che continua a seguirmi con un radicamento territoriale del quale sono orgoglioso. Con loro continuo ad avere un rapporto di stretto legame e con loro sono abituato a fare le scelte. Questo cosa comporta? Comporta il fatto che nella misura in cui dovessimo trovare incompatibilità tra il nostro modo di pensare e di agire e il modo di pensare di alcuni che sono all’interno del partito saremmo liberi veramente di fare scelte diverse. Per il momento abbiamo confermato la nostra lealtà sia a Silvio Berlusconi che al partito con il quale io sono stato eletto. Per il momento questa è la nostra scelta. Se le cose andranno come ci è stato promesso, cioè che il Pdl prima, adesso Forza Italia sarà un partito che cercherà di attrarre l’elettorato di centro destra con quello che è lo spirito che già c’è in Europa con il Ppe, allora noi ci sentiremo a casa nostra. Nella misura in cui invece dovessimo constatare che siamo stati presi in giro e che, anziché limitarsi al cambiamento del nome del partito (ci è stato spiegato per questioni di appeal di marketing elettorale, ci è stato detto che Forza Italia riesce ad essere più attraente sotto il profilo del marketing, quindi ad avere anche una notevole attrazione nei confronti dell’elettorato, notevole in più rispetto a quanto non abbia il Pdl), dovessimo constatare invece che c’è qualcuno che ha preso l’occasione, prenderà l’occasione per portare questo partito alla deriva e ad un atteggiamento o metodo che noi abbiamo sempre combattuto non avremmo dubbi sulle scelte che andremo a fare. Berlusconi è in rotta di collisione con Galliani nel Milan perché la figlia Barbara vorrebbe Galliani fuori, mentre lui per vecchi legami lo vorrebbe dentro. È una cosa che assomiglia al rapporto Berlusconi-Galan o no? Io continuo ad avere delle posizioni molto distinte e distanti dal gruppo Galan-Sartori e continuerò ad averle perché il loro modo di fare politica è diametralmente opposto al mio. Noi vogliamo il coinvolgimento della base, noi lavoriamo per un partito radicato sul territorio, noi lavoriamo e insistiamo per garantire

/ Sergio Berlato intervistato da VicenzaPiu ̀ Tv

democrazia interna al partito, il loro concetto di politica è molto diverso dal nostro. Manteniamo queste distinzioni pur essendo attualmente all’interno dello stesso partito. Credo che nei prossimi mesi ci saranno elementi che potranno fare chiarezza e garantire ancora maggiore distinzione tra quello che è il nostro modo di fare politica e il loro modo di fare politica che noi non condividiamo. I tanti piccoli imprenditori che si sono rivolti a lei per essere protetti nella questione degli appalti più o meno pilotati saranno più forti con lei dentro Forza Italia e saranno ancora fiduciosi nel duo operato o potranno pensare a chissà quali accordi sottostanti? Io ho avuto un incarico preciso da parte di molti imprenditori che mi hanno chiesto di fare da megafono alla loro voce, alla loro protesta nel chiedere che venisse fatta chiarezza sul sistema degli appalti pubblici in Veneto. Mi sono state consegnate documentazioni molto importanti, molto corpose che io ho portato pari pari alle autorità inquirenti. Adesso alcuni degli elementi che sono stati portati hanno trovato riscontro nelle indagini che sono state fatte nella nostra regione. Coloro che mi hanno dato fiducia mi hanno chiesto di denunciare il malaffare devono stare tranquilli perché io mi sono assunto nei loro confronti degli impegni e non sarà certo il partito nel quale milito che mi indurrà a fare scelte diverse rispetto a quelle che ho fatto coerentemente con loro e

con il mio modo di fare politica. Combatteremo fino in fondo per fare in modo che venga fatta chiarezza indipendentemente da come si chiamerà il partito dentro il quale militerò. Una domanda mi viene spontanea prima di salutarla. Lei adesso torna a Strasburgo e trova Lia Sartori sua collega all’europarlamento. È ancora responsabile del gruppo di lavoro sulle infrastrutture europee? Io troverò al parlamento europeo più di settecento deputati in rappresentanza di 28 paesi membri dell’Unione Europea, tra questi miei colleghi ci sono Lia Sartori ed altri, altre persone che sono state elette al Parlamento Europeo e che forse si ripresenteranno per chiedere il consenso per essere rieletti nel maggio prossimo. Io mi rivolgo alla mia base elettorale e a coloro ai quali ho dato la mia parola di tenere coerentemente la bussola in mano per continuare a rispettare a combattere per difendere quei valori e quegli ideali che mi contraddistinguono e contraddistinguono tutta la comunità umana che a me fa riferimento. Altri miei colleghi si rivolgeranno alla loro comunità umana ammesso che ce l’abbiano… Le chiedevo se è ancora responsabile del gruppo di lavoro sulle infrastrutture europee Arrivo subito. Loro ovviamente si rivolgeranno e chiederanno i voti, qui non si è nominati al Parlamento Europeo ma si è eletti, e sarà la gente che deciderà. L’on. Sartori ha un incarico importante in Europa in qualità di presidente

della commissione e evidentemente in base all’incarico che ha chiederà di avere sostegno da parte di coloro che hanno finora avuto con lei dei rapporti che sfoceranno anche, se lo riterranno opportuno, in un consenso nei confronti suoi. La base alla quale mi rivolgo io è molto diversa e molto distante rispetto alla base elettorale di Lia Sartori. Lei è in gamba e continua ad essere politico fino in fondo. La mia domanda era un po’ … maliziosa. Le discussioni attorno a GalanSartori si svolgono intorno al sistema di assegnazione degli appalti per le infrastrutture, Lia Sartori è la referente delle infrastrutture europee. Non vede una qualche contraddizione in queste due cose? La mia occupazione attuale è quella di essere deputato al Parlamento Europeo in rappresentanza del mio elettorato, non spetta a me né fare il magistrato, né fare il carabiniere o l’ufficiale della Guardia di Finanza. Io mi sono limitato a denunciare il malaffare che emergerebbe dalla documentazione che mi è stata consegnata, non spetta a me fare nomi di coloro che sono protagonisti del malaffare ma spetta agli inquirenti. Rispetto il lavoro della magistratura e degli inquirenti e saranno loro a dire se esiste il malaffare e quali sono i malfattori che hanno o che avrebbero dissanguato i veneti negli ultimi quindici anni. Buon viaggio allora. © RIPRODUZIONE RISERVATA


30 novembre 2013 pag 6

La sentenza fa un po' di luce sul caso Aim: Giglioli assolto, due anni ciascuno a Rossi e Valle La palla ora passa ai politici, tra cui Achille Variati, chiamati in causa dall’assolto ex assessore Giglioli che li accusa di connivenza con una parte dei poteri forti

di Giovanni Coviello

L

e richieste della pm Silvia Golin erano pesanti come i faldoni dei documenti che la corte ha dovuto e voluto visionare attentamente da giovedì mattina per dieci ore e mezza di clausura fino a poco prima delle 20.40 quando ha reso noto i suoi verdetti, riportati da VicenzaPiu.com in tempo reale: Gianni Giglioli assolto da ogni addebito, Giuseppe Rossi e Carlo Valle condannati per truffa a due anni e al risarcimento dei danni da fissare in sede civile oltre a una provisionale di un milione di euro. Se i reati ascrivibili alla moglie di Valle, proprietaria dell'immobile ceduto alla famiglia Giglioli, sono stati dichiarati ufficialmente prescritti esce completamente pulito dalla ancora intricata vicenda Gianni Giglioli, a cui poche ore prima era stato “tecnicamente” impedito di parlare in consiglio comunale dopo le denunce da lui fatte nelle interviste a VicenzaPiù contro le presunte amnesie degli ultimi due sindaci, Achille Variati incluso, accusato, ora dopo l’assoluzione con maggiore credibilità, anche di non aver seguito la via maestra per ottenere

un altrimenti sicuro risarcimento milionario da Ecoveneta del gruppo Maltauro. Se l’ex assessore, dimessosi per dimostrare la sua innocenza senza danneggiare proprio il sindaco Variati che l’aveva nominato e che poi era stato più volte “redarguito” dal professionista per la sua “indifferenza”, aveva già rinunciato alla prescrizione che scadrebbe fra un mese e mezzo circa, agli altri due imputati rimane aperta, oltre a quella dell’appello, la strada della non perseguibilità. Ma la sentenza e alcuni fatti evidenziati dal dibattimento in aula, correttamente gestito dalla corte, e da quello fuori dal tribunale, a cui rivendichiamo di aver dato una giusta e indipendente eco, daranno ora modo di fare attente riflessioni sulle interconnessioni tra poteri forti e i loro referenti politici, come ci fanno intendere le dichiarazioni che VicenzaPiùTv ha raccolto a caldo per voi da parte di Giglioli e dell'avvocato di Giuseppe Rossi, Lino Roetta, e che pubblichiamo in questa pagina. Oltre ai 43 milioni di euro complessivi di danni quantizzati il pm Silvia Golin, le cui richieste basate anche sull'inchiesta del luogotenente Aguggiaro hanno avuto un ridotto riscontro nella sentenza, aveva puntato su tre anni e otto mesi per Carlo Valle, proprietario della società ven-

/ Giglioli, di spalle,di fronte alla legge

ditrice iniziale della piattaforma "maledetta" di Marghera, ora in capo ad Aim Bonifiche con perdite milionarie e un sequestro giudiziario al suo attivo per smaltimento illegale di rifiuti tossici, su due anni e otto mesi per l'ex presidente dell'epoca di Aim, Giuseppe Rossi, e su due anni e cinque mesi per il consulente Gianni Giglioli che secondo l'accusa avrebbe facilitato una ven-

dita non equa per suoi supposti legami d'affari immobiliari con la famiglia Valle, così come avrebbe fatto Rossi. Fino alle 20 circa, raccontavamo nella cronaca giovedì sera, era in attesa della sentenza anche Carlo Valle, che poi ha lasciato per altri impegni, mentre Gianni Giglioli è arrivato giusto in tempo per abbracciare commosso i figli dopo aver

ascoltato il pronunciamento della dr.ssa Eleonora Babudri. Per lui liberatorio, per Rossi e Valle da gestire, per alcuni poteri forti e per i loro sponsor politici da spiegare. E bene anche perché giovedì si è solo tolto un po' di buio dalle vicende Aim. La luce deve ancora essere fatta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

È scomoda per Variati l’assoluzione del suo ex assessore (g.c.) Da VicenzaPiùTv di giovedì 28 novembre 2013 Gianni Giglioli dieci ore e mezza in camera di consiglio, le ultime ore trascorse in sala mentre lei era in consiglio comunale dove non l’hanno fatta parlare, poi qui è arrivato in tempo per sentire la sentenza di completa assoluzione per lei. È con gioia che lo dico per la mia famiglia e per la città: si può, se non ci si fa pecora, confrontarsi con le autorità con piena dignità. Dobbiamo imparare ad entrare all’ospedale dove ci devono trattare non come dei pazienti ma come dei cittadini che hanno bisogno di cure, dobbiamo imparare ad entrare in tribunale a testa alta ed a guardare il magistrato negli occhi perché è un pubblico ufficiale a servizio nostro. Dobbiamo imparare a dire al sindaco di Vicenza (Achille variati, ndr) che se lui a tempo debito si fosse costituito

come parte civile nel processo penale a Venezia passato in giudicato, e si informi su questo punto con il presidente di Aim con cui ho conferito amichevolmente stasera (giovedì, ndr) ed ha confermato pienamente ciò che io sto per riferirvi, bene se si fosse costituito parte civile come hanno fatto le altre “associazioni” nel 2008 oggi Vicenza avrebbe già avuto tutto il rimborso del danno subito da Ecoveneta e non ci sarebbe stato questo processo che è costato, al di là dei danari pubblici, sofferenza per tanti e si è concluso per alcuni infelicemente quando doveva concludersi allora. Carlo Valle e Giuseppe Rossi sono stati invece condannanti a due anni. Prima che lei arrivasse prima che fosse pronunciata la sentenza qualcuno nell’aula sosteneva che probabilmente sarebbe andata male per tutti in termini di sentenza negativa perché lei aveva avuto l’ardire di at-

taccare i poteri forti e di toccare i politici loro amici. La sentenza dimostrerebbe il contrario. Fortunatamente sì. Vuol dire che l’istituto della giustizia, per quanto sia fatto da uomini, che hanno le loro relazioni, i loro rapporti, le loro amicizie, funziona, può funzionare. Continuiamo su questa strada continuiamo insieme e forse ci potrà essere un futuro migliore. Ho visto una scena che non ho fotografato volutamente ma che devo riferire: quando i giudici sono usciti i suoi figli e i suoi vicini hanno applaudito per la sentenza e lei è corso ad abbracciarli. In quell’abbraccio forse c’è qualcosa in più del credere o non credere a quello che hanno stabilito i giudici, c’è una sensazione umana, lo confesso, di solidarietà. Sì, che è una solidarietà ripeto estesa, le altre persone che

continua 

/ Gianni Giglioli


30 novembre 2013 pag 7

segue c’erano sono miei collaboratori d’ufficio da vent’anni, trenta. Con loro non so quanto lavoro abbiamo svolto, quanti concordati, fallimenti portati a termine. Le racconterò un episodio particolare dove avrei potuto mettermi in tasca 35 milioni di lire a suo tempo quando non ne avevo proprio perché per un errore di trasmissione della Banca d’Italia mi è arrivato un assegno circolare intestato a me, ma io non avevo crediti. Ho girato tutte le carte, sono impazzito finché sono riuscito a trovare che riguardava il rimborso di un credito erariale di un fallimento, sono andato dal dott. Bozza allora dicendo: “guardi dottore che succede così, forse bisogna correggere qualcosa che sennò qualcuno potrebbe approfittarne”. Io sono questo, so far guadagnare ai miei clienti, so guadagnare io, sono felice di poterlo fare, sono orgoglioso di avere aiu-

tato la gente che tra l’altro lei conosce e questa gente mi vuole bene. Vorrei poter fare di più. Una domanda tecnica. In tutti questi anni, lei, che si è dimesso da assessore prima, ha perso anche professionalmente in termini economici, ha avuto dei danni per questa vicenda? Sostanzialmente non ho più avuto incarichi dal tribunale, ne capisco anche la motivazione, alcune banche mi anno chiesto il rientro, fortunatamente ho potuto farlo senza grosse dismissioni. Di clienti non ne ho perduto neanche uno a dire il vero salvo quelli per “decesso economico” e questa è la vera cosa grave per la quale dovremmo probabilmente tutti impegnarci nel trovare la soluzione possibile, praticabile in breve tempo. Cosa farà stasera? Questa sera stappo una bottiglia di rosso in sintonia con le abatjour che illuminano la città.

/ Gli avvocati attendono la sentenza

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La condanna di Rossi per Roetta è una sentenza annunciata: Zanguio e i due sindaci sono i responsabili del caso Aim Bonifiche Per il suo legale l’ex presidente di Aim è caduto in disgrazia quando non ha approvato il passaggio del business del gas ai privati (g.c.) Da VicenzaPiùTv di giovedì 28 novembre 2013

Avvocato Lino Roetta lei è difensore con un suo collega di Giuseppe Rossi che insieme a Carlo Valle è stato condannato ad una pena di due anni più una provisionale di un milione di euro più la rifusione dei danni da definire in sede civile. La sua opinione su questa sentenza che è arrivata dopo oltre dieci ore di camera di consiglio? Per me era una sentenza annun-

ciata nel senso che Giuseppe Rossi era designato come vittima predestinata di una condanna. Non abbiamo mai avuto dubbi che lui fosse condannato, ma non perché responsabile ma semplicemente perché questo processo è nato solo per arrivare a un giudizio di condanna nei suoi confronti. D’altra parte in un processo che si prescriverà a gennaio 2014 i magistrati avrebbero dovuto dare dimostrazione di maggior coraggio, indipendenza nell’assolvere gli imputati che non a condannarli per una

sentenza che non sarà mai eseguita. È una sentenza contraddittoria nel momento in cui assolve giustamente il dott. Giglioli dalla truffa e condanna Rossi per lo stesso reato: basta leggere il capo di imputazione e si vede come sia una sentenza che non può stare in piedi in nessun modo. Sentenza già scritta secondo lei per motivi politici o per pressioni dei poteri forti? Io sono convinto che le sfortune di Rossi, personalmente convinto che le sfortune di Rossi

siano iniziate come è stato detto durante questo processo in un determinato momento della sua presidenza Aim quando un progetto non è stato approvato. Parlo del piano gas. C’è stato un passaggio finale, ma fuori della sentenza e fuori dal processo, che faceva ricordare come la sentenza di Venezia che condannava Ecoveneta l’avesse anche condannata a risarcire i danni a tutte le parti civili. Tra queste parti civili Giglioli sottolineava che non c’è Aim, Aim non si sarebbe costituita parte civile, avrebbe rinunciato alla richiesta di danni a Venezia per portarla a Vicenza. Pure qui è un po’ strano. Sì, ma questo bisognerebbe chiederlo a chi era l’amministratore pro tempore di Aim all’epoca perché ha deciso di non colti-

vare in quella sede l’azione civile, bisognerebbe chiedere a chi ha nominato quell’amministratore, perché sono state fatte quelle scelte e a chi lo ha mantenuto (al suo posto, ndr) quell’amministratore senza chiedere conto di queste scelte errate. Per far capire a chi ci vedrà (e leggerà, ndr) chi era l’amministratore e chi lo ha nominato? Come amministratore unico di Aim dopo che Rossi ha dato le dimissioni da Aim SpA è stato nominato il dott. Mauro Zanguio dall’allora sindaco Hüllweck ed è rimasto in carica fino a quando è stato nominato da Variati il dott. Fazioli. Per noi i danni di Aim sono intervenuti durante quel lasso temporale lì. © RIPRODUZIONE RISERVATA


30 novembre 2013 pag 8

Il passaggio da Eurocoop alla Palladio Veneto Servizi: per D’Angelo un altro buco nero delle cooperative che non esistono più di Giovanni Coviello Da VicenzaPiùTv

M

assimo D’Angelo (Filt Gcil) abbiamo spesso affrontato con lei le questioni delle cooperative. Torniamo sull’argomento Eurocoop, ricordo ai lettori la premessa: Eurocoop è una cooperativa abbastanza grossa del vicentino con circa 200 dipendenti, va in crisi, prima di andare in crisi, così ha scritto lei in un documento, affitta, cede un ramo d’azienda ad una cooperativa costituita da poco, la Palladio Veneto Servizi, con cinque dipendenti. E dopo questo atto, con la conseguentemente possibilità di girare i suoi appalti a questa piccola cooperativa, Eurocoop chiede di essere messa in liquidazione. Conferma questa premessa intanto? Confermo la premessa, è un’operazione anomala che noi abbiamo contestato. L’affitto o il trasferimento di un ramo d’azienda è legittimo ma fatto in questa modalità è una cosa che nella pratica, nella prassi della cooperazione non è stata mai usata. Normalmente si usano e si fanno i cambi di appalto. Eurocoop questa operazione probabilmente l’ha voluta fare, si dice, per salvare se stessa, la cooperativa, in crisi economica. In piena crisi economica l’Eurocoop chiude il bilancio 2012 nell’assemblea indetta nel 2013 con 1.500.000,00 euro di sbilancio, chiede ai soci cooperatori di rifinanziare lo sbilancio, i soci cooperatori non accettano la proposta e, quindi, siamo di fronte ad una cooperativa ormai finita che in qualche modo doveva chiudere. L’Eurocoop, quindi, affitta il ramo d’azienda, tutta la cooperativa che poi non sono altro che i lavoratori perché l’elemento aggiunto è l’appalto ma l’Eurocoop l’appalto non può avere la sicurezza di poterlo gestire. Infatti Eurocoop muore in quella situazione e probabilmente andrà in liquidazione con tutti i debiti, ma Eurocoop quell’operazione di per sé non l’ha salvata perché la nuova cooperativa sta perdendo gli appalti. Noi abbiamo parlato con il presidente della nuova cooperativa Antonio Moscatiello al quale abbiamo offerto la possibilità di rispondere a questi rilievi. Ci ha spiegato la questione dal suo punto di vista e non ha ritenuto opportuno farsi intervistare in video quindi si deve fidare di quello che mi ha detto il sig Moscatiello il quale dice che è vero che la cooperativa che ha affittato il ramo d’azienda dall’ Eurocoop è una nuova e piccola cooperativa ma è anche vero che c’erano stati impegni finanziari per circa 300.000,00 euro

messi, dice lui, riferisco, da un parente. Se non so come si possa finanziare una cooperativa tramite un parente visto che dovrebbe essere cooperativa di soci, Moscatiello ha aggiunto comunque che la Palladio Veneto Servizi ha perso qualche appalto ma ne ha conservato la gran parte e soprattutto che quelli che erano i timori espressi dalla Filt Cgil nella sua persona, che non fossero cioè, mantenuti gli impegni di retribuzione con i dipendenti li stanno rispettando. Le torna questa dichiarazione o c’è qualcosa di non preciso? Noi abbiamo parlato con il presidente della nuova cooperativa, lui ci ha sempre dato delle certezze economiche, io non so i fondi da dove vengono, se sono fondi familiari o fondi d’impresa però ai tavoli ufficiali, ufficiosi ci ha sempre dato delle certezze economiche. Secondo me è anche un imprenditore che probabilmente ha creduto e crede in questa operazione. Che, però, è una operazione molto difficile e che sta in qualche modo gestendo anche male. Male perché noi ci troviamo, non so se per difetti tecnici, loro ci dicono difetti finanziari, ci siamo trovati nei mesi di settembre e ottobre con grandi gravi ritardi salariali, qualche cantiere si è fermato, quattro cantieri li hanno persi nel senso che la committenza ha preferito andara da altri: abbiamo noi effettuato i cambi di appalto tra i quali l’ultimo è quello della Saint Gobain che è una grande multinazionale dove c’era un cantiere con oltre quaranta soci cooperatori. Ecco la situazione ad oggi è questa, ora non so poi la tenuta della Palladio Veneto Servizi. Sicuramente la Palladio Veneto Servizi prima di intraprendere questa strada era una piccola cooperativa, dalla visura camerale risulta avere fini a qualche mese fa cinque soci cooperatori oltretutto è una società cooperativa addetta alle pulizie che non ha un’esperienza assolutamente di logistica. Questo è il dato di fatto. Diciamo sostanzialmente però che ad oggi gli stipendi sono pagati, alcune commesse sono state perse come si temeva però i dipendenti in base alla legge dello stato dovrebbero essere tutelati perché che rileva un appalto deve rilevare anche i dipendenti se non sbaglio. Il dubbio che lei esprimeva e che esprime è che una piccola cooperativa possa far fronte a certe commesse però è anche vero che Moscatiello mi diceva non si può impedire a chi vuole investire di poter avviare un’attività che sia funzionante altrimenti nessuno potrebbe partire oggi se dovesse partire sempre essendo già grande Sicuramente sì, io non metto in discussione che la Palladio Veneto Servizi si possa immettere nel mercato e fare impresa però noi in questa situa-

/ Operai della Transporter in sciopero davanti al magazzino Prix a Grisignano (D'Angelo è il secondo da sx)

zione come sindacato dobbiamo denunciare intanto l’operazione Eurocoop che è una operazione che è stata da parte nostra illegittima anche perché l’affitto di ramo d’azienda, che era stato stipulato dal notaio dal consiglio di amministrazione, è stato portato in assemblea in maniera anomala. Però consentita dalla legge, un po’ una forzatura perché servirebbe in certi casi l’assemblea straordinaria in altri casi quella ordinaria però non illecita da quello che capisco È consentita dalla legge però bisogna capire le modalità: non hanno rispettato delle regole. Scusi se la interrompo, ma siccome stiamo seguendo con VicenzaPiù da parecchio il problema delle cooperative ecco per me è importante che chi voglia investire per fare impresa lo faccia ma mi torna strano anche se apprezzabile che una cooperativa quindi un gruppo di soci cooperatori operi perché qualcuno, non i soci cooperatori, ma qualcuno mette 300.000,00 euro. È una cooperativa o un’azienda camuffata da cooperativa? Non parlo solo di questo caso ma il dubbio viene: per andare avanti le cooperative dovrebbero basarsi sui lavoratori, non dovrebbero aver bisogno di qualcuno che metta, a che titolo non si sa, 300.000,00 euro... La cooperativa, diciamo il concetto di cooperativa che era quello di un secolo fa quando i lavoratori per staccarsi dalle catene del datore di lavoro hanno deciso di mettersi insieme, di andare avanti da soli facendo cooperazione, una concezione etica, cioè, non esiste più. La cooperativa adesso sono le grandi multinazionali che si insediano nei territori e che acquisiscono gli appalti. Per vantaggi fiscali, per cosa? Sicuramente alla testa c’è la commit-

tenza perché la committenza che è inserita spesso in Confindustria, senz’altro ha dei vantaggi economici. In questa situazione ci sono quattro, addirittura cinque catene, c’è la committenza, c’è la multinazionale di turno che acquisisce l’appalto che a sua volta lo da a un consorzio che a sua volta lo da alle proprie cooperative e poi ci sono i soci cooperatori. Scusi lei parlava di Confindustria, di associazioni di imprenditori, per astrarre dal problema specifico. Di Confindustria fanno parte anche alcune aziende private nel campo della logistica, nel campo dei servizi. Non sono cooperative e quando parlano con noi si lamentano della concorrenza sleale delle cooperative. Non c’è un po’ una contraddizione tra gli industriali, che per avere accesso a dei prezzi minori danno appalti a delle cooperative o sedicenti tali, e nel frattempo altri iscritti alle loro associazioni industriali, che lamentano la concorrenza scorretta di chi si avvale di strumenti leciti ma che nascondono situazioni di fatto un po’ diverse da quelle che la legge prevedeva, quindi diciamo “cooperative non trasparenti”, per fare concorrenza a chi fa impresa sul serio? La cooperativa nasce per fornire un servizio, ad esempio le pulizie e la logistica, a chi questo servizio non riesce a farlo in maniera economica e, quindi, lo esternalizza. Ma lo esternalizza a cooperative finte, dice lei, a discapito di aziende che non sono cooperative ma che forniscono quel servizio a costi maggiori perché magari ci aggiungono una maggiore professionalità … In questa situazione se la legge del mercato è quella del ribasso sicuramente si innesca tutto, di tutto e di più, si innesca il malaffare, si innesca l’illegalità, il contratto diventa un optional, ecco si innesca tutta una serie di meccanismi. In questo settore per

regolamentarlo da tutti i punti di vista abbiamo bisogno di legalità, che attualmente facciamo fatica a ritrovare, anche di una legalità contrattuale attenzione ... Per chiudere, oggi quanti sono i lavoratori che definiamo soci cooperatori, che poi spesso sappiamo benissimo che non sono soci cooperatori ma sono dei lavoratori che aderiscono a cooperative di cui spesso neanche sanno leggere gli statuti fra le righe perché non capiscono neanche quello che c’è scritto non per loro incapacità ma anche per difficoltà di lingua e per difficoltà di linguaggi legali. Sono tanti, non abbiamo il numero ma parliamo di migliaia e migliaia di soci cooperatori. Solo nel vicentino? Solo nel vicentino perché ormai tutto ciò che viene esternalizzato, appaltato è cooperativa. Se dovesse in base alla sua esperienza dirci una percentuale quanti di questi sono realmente soci cooperatori e quanti di questi sono lavoratori che pur di lavorare chiudono un occhio? Una percentuale non c’è, c’è un metodo sbagliato che bisogna cambiare, l’ho detto poc’anzi non esiste una vera cooperativa perché non esiste una vita associativa del socio. Il socio praticamente diventa uno strumento di guadagno: io utilizzo le braccia e per il resto poi è un lavoro come un altro, chi si trova socio si trova socio per caso in quella situazione là, ma non conosce assolutamente la posizione qual è, le responsabilità, il ruolo associativo. Quasi mai i soci cooperatori che ci arrivano, e sono tanti, conoscono quali sono il ruolo, le responsabilità e anche i diritti e i doveri nel’ambito della cooperativa. © RIPRODUZIONE RISERVATA


StranIeri, italiani oggi

30 novembre 2013 pag 9

L'associazione degli ucraini di Vicenza commemora l’Holodomor di Giulia Turra

U

n genocidio vero e proprio, che ha causato, in un solo anno, la morte di un numero di persone stimato tra i cinque e gli otto milioni; di questi, il 40% erano bambini.. Questo è stato l’Holodomor*, l’olocausto ucraino del 1932-33, del quale questo novembre ricorre l’ottantesimo anniversario. Holodomor in lingua ucraina significa “infliggere la morte attraverso la fame”, e tale traduzione esprime bene la portata tragica di questo evento. Eppure, di questa strage, della quale nella memoria degli ucraini sono rimasti segni indelebili, non si parla. È semplicemente sconosciuta ai più. L’Associazione Est Ovest Identità e Integrazione, composta da russi e ucraini di Vicenza e provincia, in collaborazione con l’associazione culturale e umanitaria “Il ponte-Mict” e l’Istituto per le ricerche di storia di Vicenza, ha proposto una serata dedicata alla storia e alla musica dell’Ucraina proprio per ricordare la carestia che ha colpito questo Paese nel 1932-33. L’evento si è tenuto sabato 9 novembre presso il Centro Civico di Via Vaccari, sede della Circoscrizione 7, ed ha visto l’alternarsi di musiche e canti tradizionali ucraini con i cenni storici proposti da Francesca Lomastro. È stato inoltre presentato un significativo estratto del videodocumentario elaborato da Fabio Ferrando e Manuel Baldini, che ha saputo cogliere e descrivere in modo toccante la tragedia dell’holodomor attraverso immagini e testimonianze dei protagonisti di questi momenti terribili della storia di quella regione dell’Europa dell’Est della quale ben

/ L’Holodomor

poco si sa. Le distanze che ci separano dall’Ucraina, spiega Francesca Lomastro, sono soprattutto mentali: andare da Venezia a Kiev è infatti come andare da Venezia a Palermo. Poche ore di aereo ci separano. Eppure, l’Ucraina è e resta una zona sconosciuta. Grande due volte l’Italia, quasi totalmente pianeggiante, è una terra fertile che prima della collettivizzazione forzata voluta da Stalin rappresentava “il granaio d’Europa”: era infatti la principale nazione esportatrice di grano. Viene spesso confusa con la Russia: la sua specificità culturale, della quale gli ucraini sono ben consapevoli, non è ancora pienamente riconosciuta. L’Ucraina è stata la nazione che più delle altre ha resistito alla collettivizzazione forzata avviata da Stalin nel 1929: il primo passo fu il divieto alla proprietà privata delle terre, che passarono allo Stato. Gli agricoltori dovevano lavorare le terre nelle fattorie collettive (Kolchoz) istituite dal partito. I “possidenti”, detti kulaki, – che spesso non erano che contadini i quali, magari, possedevano una mucca - vennero eliminati, o deportati in Siberia. Negli anni 1932-1933 le misure governative attuate per imporre la collettivizzazione delle terre e l’obbligo di cedere allo Stato quantità di grano elevatissime finirono per aggravare la carestia che, proprio quell’anno, si abbatté sul territorio ucraino. I contadini, ridotti alla fame, si opposero strenuamente alla collettivizzazione, imboscando le derrate alimentari, macellando il bestiame ed anche utilizzando le armi. Il regime ordinò allora eliminazioni fisiche e deportazioni di massa nei campi di lavoro, provvedimenti che colpirono milioni di contadini.

Le conseguenze di questa tragedia sono catastrofiche: una generazione spazzata via, fatti di cronaca inenarrabili, atti di aberrazione e di disumanità da non descrivere. E, nella memoria degli ucraini, ancora oggi vi è traccia dell’holomodor, nonostante siano passate due generazioni: la prima domanda che i genitori ucraini fanno ai bambini, quando tornano da scuola, non è per informarsi di come sia andata, o di che voti abbiano preso, ma è “Hai mangiato?”. In un momento storico in cui –per fortuna- viviamo nell’eccesso alimentare e appena abbiamo fame possiamo aprire il frigo pieno, è difficile pensare a cosa significhi morire di fame. Il Parlamento Europeo con la risoluzione del 23 ottobre 2008 ha riconosciuto l’olocausto ucraino come un crimine contro l’umanità; lo ha definito “Uno spaventoso crimine contro il popolo ucraino e contro l’umanità”. E se è vero che non dimenticare i crimini contro l’umanità è la strada migliore per evitare che si ripetano, c’è proprio da ringraziare le Associazioni che hanno organizzato questa serata, mettendo i vicentini al corrente di questo tragico e sconosciuto evento storico, come l’Associazione Mict, in ucraino Il ponte, che da anni organizza soggiorni climatici di risanamento per bambini provenienti dalle zone contaminate dall’esplosione di Chernobyl. A Vicenza la rappresentanza russa e ucraina è numerosa: nel 2011 è nata l’associazione Est Ovest Identità e Integrazione. Abbiamo avuto il piacere di parlare con la vicepresidente, Inna Tarasova, che, con la presidente, Natalia Kukleva, diplomata presso il Conservatorio in Ucraina e pianista, ed altri artisti, ha proposto durante la serata canti e danze tradizionali ucraine. “La nostra associazione, composta da russi ed ucraini, ha uno scopo sociale e culturale: nostro desiderio è infatti dare la possibilità di conservare la propria lingua e cultura di origine ai bambini provenienti dalle famiglie degli emigrati dalla Federazione Russa e dalle altre repubbliche ex-sovietiche, attraverso l’organizzazione di un centro didattico che sostenga i bambini di origine russa e ucraina nell’acquisizione del bilinguismo, senza perdere la propria lingua di origine. Abbiamo infatti osservato che, spesso, nei bambini di origine russa o ucraina, manca un’adeguata conoscenza della

lingua, che la nostra associazione intende promuovere. Ci occupiamo anche di sostenere le famiglie che hanno adottato bambini dell’ex unione sovietica e che desiderano che i propri figli non dimentichino la loro lingua di origine. Portiamo avanti il nostro progetto attraverso corsi di teatro, la proposta di feste tradizionali delle nostre terre d’origine e anche attraverso la musica: organizziamo, infatti, la rassegna di musica russa e ucraina dal titolo “Ad Est della musica”, a Vicenza dal 17 novembre al 14 dicembre”. Prossimo appuntamento il 30 novembre alle ore 17, nella sala Concerti del Conservatorio A.Pedrollo di Vicenza, con una rassegna di canti tradizionali ucraini e la presentazione integrale del video di Fabio Ferrando e Manuel Baldini a ricordo dell’Holomodor. * Da Nanopress Cultura Holodomor, noto anche come Genocidio ucraino o Olocausto ucraino, è il nome che viene attribuito alla carestia che si abbatté sul territorio dell’Ucraina

negli anni dal 1929 al 1933 e che provocò milioni di morti. Di fatto, non si tratta solo di una carestia su basi naturali, bensì di un genocidio messo in atto dall’Unione Sovietica. In pratica Stalin decise di convogliare tutte le ricchezze dell’agricoltura nell’industria e per far questo trasformò tutte le piccole proprietà agricole dell’Ucraina o in cooperative agricole (Kolchoz) o in aziende di stato (Sovchoz). Peccato che in Ucraina ci fosse un’antica tradizione di appezzamenti agricoli individuali: gli agricoltori, espropriati delle proprie terre, dovettero per forza andare a lavorare in queste cooperative. Chi non accettava o era in esubero, veniva deportato. Tanto per rincarare la dose, vennero sequestrati alla popolazione tutti i beni alimentari e il popolo venne obbligato a consegnare quasi tutto allo stato, tanto che non restò letteralmente più nulla da mangiare. Il risultato fu una carestia epica: Stalin mise consapevolmente a morte la popolazione ucraina. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Vita Gay Vic ent ina

30 novembre 2013 pag 10

L’amore di una madre, oltre il genere: celebriamo così il TDoR 2013 di Anna Barbara Grotto

I

l 20 novembre si è celebrato in tutto il mondo il TDoR, il “Transgender day of Remembrance”. Di cosa si tratta? Una triste ricorrenza, dato che è il giorno in cui tradizionalmente si ricordano le vittime della transfobia; ma anche un giorno di speranza e di desiderio di visibilità per una comunità, quella transgender, tanto numerosa quanto nascosta, o visibile suo malgrado, dato che troppo spesso ne leggiamo nella cronaca scandalistica o addirittura nera. Fu Gwendolyn Ann Smith, attivista,

graphic designer ed editorialista, anch'essa transgender, che, alla fine degli anni ’90, più precisamente nell'anno 1998, in memoria del barbaro omicidio di Rita Hester (una donna transgender afroamericana uccisa il 28 novembre di quello stesso anno), diede il La dalla città di San Francisco ad un progetto grafico sul web chiamato “Remembering Our Dead”, seguito da una fiaccolata. Da evento LGBT (acronimo che sta per lesbiche, gay, bisessuali, transgender) e artistico poco più che locale, il TDoR negli anni successivi ha avuto una propria evoluzione e un’eco che si è diffusa un po’ alla volta in tutto il mondo. Basti pensare che negli ultimi anni è stato ufficialmente celebrato in contemporanea

mondiale in più di 200 città di oltre 20 Paesi. Durante la ricorrenza del TDoR, che spesso comprende vari eventi artistici, oltreché veglie e fiaccolate, avviene il commovente rito della lettura dell’elenco delle vittime di transfobia, con particolare riguardo per gli omicidi dell’anno appena trascorso. “Il TDoR - ha dichiarato l’ispiratrice di questa ricorrenza, Gwendolyn Ann Smith - vuole porre l'attenzione di tutti sulle perdite di vite umane a cui ogni anno dobbiamo far fronte a causa della violenza e del bigottismo anti-transgender. Sono fortemente motivata a battermi per i nostri diritti, e prima di ogni altra cosa per il diritto più importante di poter esistere. Cercano in così tanti modi di negare l'esistenza delle persone transgender, a volte nelle modalità più brutali, che è di vitale importanza che queste persone siano ricordate, e che noi tutti continuiamo a batterci per la giustizia e contro la transfobia”. La transfobia, termine che indica l’odio per le persone transgender, ovvero coloro che vivono in un corpo di genere diverso da quello che riconoscono come proprio, miete ahinoi vittime anche in Italia. E per vittime intendiamo non solo coloro che vengono aggrediti, picchiati e addirittura uccisi, ma anche chi quotidianamente subisce le in-

numerevoli discriminazioni dovute al difficile percorso di transizione dal genere corporeo di nascita a quello cosiddetto di elezione. Abbiamo contattato una mamma vicentina, Anna Francesca, di Bassano del Grappa, che sta seguendo amorevolmente il percorso di suo figlio Giulio, transgender FtM (ovvero “female to male”, che sta transitando dal genere femminile a quello maschile), e le abbiamo chiesto una testimonianza per questo TDoR 2013. “Mio figlio ha 31 anni e l’ho accompagnato in tutte le fasi della sua vita – ci racconta Anna Francesca. “L’ho caro in qualunque modo intenda essere; a me sta a cuore solo che sia felice, quanto meno sereno. Penso che non avrei mai potuto lasciarlo da solo nel difficile percorso che ha dovuto intraprendere in questi anni, mai sarebbe rimasto senza il sostegno e l’amore mio e di suo fratello e da 4 anni della sua compagna. Ciò che capita a lui, mi vede coinvolta completamente. Certo non è stato facile né scevro da sofferenza per nessuno; ma ho una grande ammirazione per la forza e l’equilibrio che Giulio ha dimostrato, sia sul piano morale che fisico. Il legame che ci unisce va al di là della convivenza quotidiana. Questo aspetto ha modificato profondamente la nostra vita e il nostro modo di vedere: ho conosciuto tante persone splendide, ricche di

niamo a prendere decisioni condivise praticamente su tutte le questioni, dalle più banali a quelle complesse che ci possono vedere discutere anche animatamente. Applichiamo nel direttivo la stessa filosofia che è alla base dell'associazione: ogni opinione è una risorsa e va ascoltata. Ed il Vicenza Pride? Ti abbiamo visto sul palco come una leonessa lo scorso 15 giugno. E' stata un'esperienza molto forte ed ha visto un'adesione della città davvero inaspettata. Ci siamo stupiti di una partecipazione così numerosa e ci siamo molto emozionati. Ci ha fatto vedere che Vicenza è molto più aperta di quanto noi stessi credevamo. Ammetto che è stato per noi faticoso, visto che ben due membri del direttivo di DELOS facevano parte

del Comitato Vicenza Pride, e quindi il tempo che questi dedicavano all'associazione era forzatamente ridotto. Comunque, grazie al Vicenza Pride, abbiamo avuto la possibilità di avere ospiti illustri come Paola Guazzo e Enrico Oliari che altrimenti non avremmo potuto permetterci, ed un incremento delle persone che hanno partecipato alle serate. E dopo il Vicenza Pride? E' stata un'occasione anche per stringere legami con altre associazioni di Vicenza e non solo (ricordiamo che è stato un pride a livello regionale). L'apertura dimostrata dal Comune di Vicenza ci ha permesso di stringere i rapporti con altre realtà associative presenti a livello cittadino (La Parola, Rete Genitori Rainbow e AGedO) per instaurare un dialogo continuativo con l'Amministrazione Comunale. E' stato un momento importante che ci ha visti convenire su alcune tematiche che sentiamo come prioritarie ed alle quali daremo urgenza. Tra le molte voglio solo menzionare il ruolo cardine della formazione che può rendere capaci di interagire in modo rispettoso con le persone “diverse”. Quindi programmi per il futuro? Molti, e tanti continuano a nascerne. Alcuni di noi stanno seguendo seminari per essere più preparati ed incisivi nel rispondere alle esigenze che

DELOS c'è di Alessandro Betto

I

n un autunno denso di avvenimenti, ho creduto opportuno di sentire dalla voce diretta del presidente di D.E.L.O.S. (Diritti Eguaglianza Libertà di Orientamento Sessuale), Anna Maria Sartori, quali siano i progetti presenti e futuri per Associazione. In una chiacchierata informale, davanti ad una tisana, mi accoglie con il solito calore Anna a cui pongo la mia prima domanda: Cara Anna in poche parole mi racconti cosa è per te DELOS? Per me DELOS è stato un punto di riferimento in un momento in cui mi sono trovata con il vuoto attorno. Questo è stato importante perché insieme con altre persone è più semplice affrontare alcune difficoltà e trovare qualcuno che capisca la tua “diversità” ti fa sentire meglio. Con i nuovi sviluppi che ci sono stati credo sia proprio importante che ci

sia un punto di riferimento come DELOS per Vicenza ma non solo. Teniamo presente che spesso chi partecipa alle serate viene da fuori città, anche perché questo può aiutare chi non è “dichiarato” a rispettare la propria privacy trovando comunque persone accoglienti ed un ambiente non giudicante. Mi spieghi cosa vuol dire l'acronimo GLBTEQ? Sta per Gay, Lesbiche, Bisex, Trans, Queer ed Eterosessuali, ed in sostanza, vuol dire che le attività sono rivolte a tutti senza distinzione di orientamento sessuale. Cerchiamo di sensibilizzare la società perché la conoscenza fa proprio la differenza in questo caso, e le differenze sono fonte di ricchezza e scambio. Escludere qualche “lettera” sarebbe perdere delle opportunità. Che ruolo ha il presidente in Associazione? Il ruolo di presidente per un gruppo come DELOS è equiparato a quello di qualsiasi altro membro del direttivo e la mia opinione vale esattamente come quella degli altri membri. Agiamo molto in sintonia e ci te-

grande sensibilità e disponibili verso gli altri che mi hanno aiutato a capire e mi hanno portato ad aiutare gli altri. Parlo di AGEDO (Associazione Genitori di Omosessuali e Transessuali) di cui faccio parte e di varie altre associazioni Lgbt del Veneto. Invito i giovani a non scoraggiarsi e a dare il tempo e le informazioni necessarie ai genitori; e a questi ultimi, vorrei infondere la forza di stare al fianco dei loro figli e di sostenerli anche se non capiscono o non condividono le scelte. È solo attraverso il dialogo e l’amore che tutto ciò diventa possibile. Se sentite il bisogno di essere aiutati da un centro competente, rivolgetevi al Mit di Bologna o al Sat di Verona: uno staff di medici e legali vi aiuterà nel vostro percorso.”

LINK UTILI: AGEDO: http://www.agedonazionale.org/ MIT - Bologna: http://www.mit-italia.it/ SAT - Verona: http://www.circolopink.it/servizio-accoglienza-transpink.htm © RIPRODUZIONE RISERVATA

ci si presentano: dal trattare tematiche come l'omofobia ed il bullismo omofobico nelle scuole, all'essere preparati su questioni legate al genere. Ricordiamo comunque che il nostro programma presenta un appuntamento fisso settimanale, il mercoledì, da settembre a giugno e quest'anno il filo conduttore sarà proprio l'identità di genere e l'orientamento sessuale, per permetterci di capire più approfonditamente alcuni aspetti poco noti, quali la transessualità, la bisessualità ed il queer. Ci stiamo già muovendo per il prossimo 8 marzo e per il 17 maggio (giornata mondiale contro l'omofobia), date a cui siamo particolarmente legati. Come anteprima posso anche dirti che DELOS patrocina una manifestazione per la sensibilizzazione alla lotta contro la violenza sulle donne che si dipanerà nell'arco di quasi un anno (novembre 2013 – novembre 2014). Mi pare tanta roba! Il gruppo di lavoro è motivato, entusiasta e molto unito. Insomma, come piace dire a noi: DELOS c'è! © RIPRODUZIONE RISERVATA


30 novembre 2013 pag 11

Un grande concerto per festeggiare insieme il 5 dicembre, “Giornata Internazionale del Volontario”

BANDO 2013

Linfa vitale per altri 45 progetti delle associazioni vicentine. Assegnati ultima tranche contributi per un totale di euro 100.100,00 – linea di intervento solidarietà

I

l 5 dicembre di ogni anno in tutto il mondo si celebra “La Giornata Internazionale del Volontario”, una ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite per sottolineare il contributo che queste persone offrono alla società in cui vivono. Come ogni anno, anche il Centro di Servizio per il Volontariato di Vicenza intende celebrare questa giornata insieme ai cittadini e alle associazioni con un appuntamento organizzato grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Thiene. Giovedì 5 dicembre, dalle ore 20.30, il Teatro Comunale di Thiene ospiterà una serata di musica ed emozioni con il concerto della Bassano Bluespiritual Band: 15 strumenti, 60 voci, 11 anni di attività per uno dei gruppi più affermati della regione, forte di un repertorio che va dalla grande tradizione spiritual, gospel, blues e rithm&blues, fino ad arrivare agli storici successi di band famose come Deep Purple, Queen, Beatles… La serata sarà coronata delle voci bianche della scuola Santa Dorotea di Thiene, con il coro delle classi quinte della scuola primaria diretto da Silvia Turra. In occasione dell’evento saranno inoltre premiati i vincitori dei concorsi “Racconta le Azioni Solidali Vi-

I / Due immagini del concerto dell’anno passato

centine” e “Sms Solidale”. Sarà inoltre assegnato il riconoscimento “Volontari... Facciamo la Differenza” all’Associazione scelta da volontari

COMUNE DI THIENE

IL CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI VICENZA IN OCCASIONE DELLA

GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIO PRESENTA:

Bassano Bas B Ba as ss sano no

Bluespiritual Bl Blu B lues u sp ue spir piirrit rit itua ual Ba B Band an nd Direttore D Diretto ore Di Diego ego Brunell B Brunelli li

CON LA PARTECIPAZIONE DEL CORO DELLA SCUOLA PRIMARIA SANTA DOROTEA DI THIENE DIRETTO DA SILVIA TURRA

IN CONCERTO

GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 2013 ORE 20.30 TEATRO COMUNALE DI THIENE INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI LO SPETTACOLO SARÀ L’OCCASIONE PER IL CSV DI VICENZA DI PREMIARE I VINCITORI DEI CONCORSI: “RACCONTA LE AZIONI SOLIDALI” E “SMS SOLIDALE” DURANTE LA SERATA SARÀ DATO IL RICONOSCIMENTO “VOLONTARI... FACCIAMO LA DIFFERENZA” ALL’ASSOCIAZIONE PIÙ SEGNALATA DELL’ANNO.

PER INFORMAZIONI:

Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Vicenza Contrà Mure San Rocco, 28 - 36100 Vicenza Tel. 0444 / 235308 - Fax. 0444 / 528488 info@csv-vicenza.org - www.csv-vicenza.org

Ente Gestore: Volontariato in Rete Federazione Provinciale di Vicenza

Delibera del Comitato di Gestione del Fondo Speciale Regionale per il Volontariato n. 46 del 15/12/2008

www.volontariatoinrete.org

...VI ASPETTIAMO! Collaborano con Bassano Bluespiritual Band:

e cittadini attraverso le loro segnalazioni per il lavoro svolto quest’anno sul territorio. L’ingresso alla serata è libero e gratuito, fino all’esaurimento dei posti. A vent’anni dall’introduzione della cittadinanza europea, il 2013 che ci apprestiamo a concludere è stato proclamato dall'Unione Europea “Anno Europeo dei Cittadini”. Come ricorda la Presidente del CSV vicentino, Maria Rita Dal Molin, si tratta di un anno particolarmente significativo per il volontariato: «La dimensione europea ci fa sentire cittadini di un contesto dove le diversità vanno valorizzate e vissute come opportunità di scambio e confronto per concretizzare interventi comuni a favore delle persone. Siamo consapevoli di quanto è già stato fatto, di quanto va consolidato, di quanto ci attende ancora da fare. “Incontriamoci con un sorriso e una volta che avremo cominciato l'un l'altro ad amarci diverrà naturale fare qualcosa per gli altri.” Queste parole di Madre Teresa di Calcutta mi sembrano il migliore invito a vivere ogni incontro come un’opportunità per costruire alleanze, per fare in modo che il nostro agire ci permetta di aprirci all’altro con amore».

Gestione tecnica a cura di: Blue Stream & The Colours Studio

Il 5 dicembre rappresenta allora la migliore opportunità di “incontrarsi con un sorriso”, per festeggiare insieme i volontari e ricordare che il volontariato deve essere, prima di

l Consiglio Direttivo del Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Vicenza, riunitosi il 26 novembre, ha deliberato l'erogazione di altri contributi per un ammontare di Euro 100.100,00. Si tratta dei contributi legati al Bando 2013 gruppo Rosso e relativi alla linea d'intervento “Solidarietà” dedicata ai progetti che offrono risposte concrete ai bisogni della comunità, partendo da una rigorosa analisi del contesto territoriale e prevedendo la collaborazione degli enti e delle istituzioni locali. È sempre più importante, infatti, il lavoro di rete, che permette di ottimizzare l’impiego delle risorse e di aumentare l’efficacia di ogni azione intrapresa. I progetti sono stati esaminati dalla Commissione provinciale della Progettazione sociale “Bandi e progetti”. Commenta la Presidente del CSV, Maria Rita Dal Molin: “Con grande soddisfazione riusciamo a dare una concreta risposta alle numerose richieste delle Associazioni di Volontariato, malgrado il momento di profondo cambiamento e il venir meno delle risorse economiche. Con grande fiducia ci apprestiamo quindi a consegnare nelle mani dei tanti volontari linfa vitale che permetterà numerose Azioni Solidali al Volontariato Vicentino. Con questa tranche di contributi si conclude l'iter legato al Bando 2013, con il quale abbiamo voluto dare voce e sostanza ai principi promossi in questo anno dedicato ai cittadini europei e alla promozione dei loro diritti”. Nel complesso il bando 2013 ha visto il finanziamento in totale di 83 progetti per un totale di Euro 118.650,00. GRUPPO ROSSO Linea di intervento “Solidarietà” Euro 100.100,00 - n. 45 progetti A.C.A.T. Bassano Asiago (3.200,00 Euro), A.C.A.T. Orizzonti Liberi (2.000,00 Euro), A.GEN.DO Onlus Associazione Genitori Persone con Sindrome di Down (3.000,00 Euro), A.I.T.Sa.M. Associazione Italiana Tutela Salute Mentale Sez. di Schio (3.000,00 Euro), A.I.T.Sa.M. Associazione Italiana Tutela Salute Mentale Sez. ULSS 5 (3.200,00 Euro), A.L.I.R. Associazione per la Lotta contro l'Insufficienza Respiratoria (3.200,00 Euro), A.M.A.d.

Associazione Malattia di Alzheimer e altre Demenze (240,00 Euro), A.N.P.A. Associazione Noprofit Protezione Animali (3.200,00 Euro), A.R.S.A.S. Associazione per il Recupero e la Salvaguardia degli Archivi Storici (2.500,00 Euro), ADMO Vicenza Onlus (1.800,00 Euro), Associazione Anteas "La Mimosa" di Asigliano Veneto (2.000,00 Euro), Associazione Babele Onlus (1.000,00 Euro), Associazione Familiari Persone Dis-Abili (3.100,00 Euro), Associazione Karibuni Onlus (1.000,00 Euro), Associazione Oncologica San Bassiano Onlus (3.000,00 Euro), Associazione Ozanam Onlus (2.000,00 Euro), Associazione Rete Famiglie Aperte (3.000,00 Euro), Associazione Volontaria Protezione Civile di Altavilla Vicentina (500,00 Euro), Brain Onlus Associazione Traumi Cranici (3.000,00 Euro), Calimero Non Esiste (2.720,00 Euro), Centro Astalli (1.500,00 Euro), Circolo Arcobaleno Onlus (800,00 Euro), Circolo Ricreativo Anziani Auser di Gambellara (2.000,00 Euro), Comitato di Arzignano per il Progetto Cernobyl (2.000,00 Euro), Contro l'Esclusione (2.000,00 Euro), CREL Auser Circolo di Conco (3.200,00 Euro), Diamoci Una Mano Anteas (1.200,00 Euro), Donne per le Donne (2.000,00 Euro), El Filò Mossano Anteas (500,00 Euro), F.A.A.V. Federazione delle Associazioni di Archeologia del Veneto (2.000,00 Euro), Gruppo 8 Marzo Onlus (3.000,00 Euro), Gruppo Sociale e Missionario San Giorgio di Poleo (3.000,00 Euro), Gruppo Storico Archeologico "Medoacus" (1.800,00 Euro), H81 Insieme Vicenza Onlus (2.000,00 Euro), Il Sogno di Lele (2.560,00 Euro), Insieme per Voi Onlus (2.000,00 Euro), Integrazione Onlus (3.000,00 Euro), La Pervinca (2.300,00 Euro), Lanterna di Kay (2.500,00 Euro), LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale (1.000,00 Euro), Questacittà Associazione di Cittadini Volontari (2.880,00 Euro), RTS Una Vita Speciale (3.200,00 Euro), Solare Onlus (800,00 Euro), U.I.L.D.M. Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Vicenza Onlus (3.000,00 Euro), Vicenza Tutor Onlus (3.200,00 Euro).



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.