VicenzaPiù n.218, 22 luglio 2011

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Vicenza, Contrà del Gambero, 26 - 0444 545378

Arzignano il centrosinistra riparte da Tezze pag 14

Università la passerella senza disabili pag 11

No Dal Molin la protesta due anni dopo pag 6

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n° 218 22 luglio 2011 euro 1,00 VicenzaPiù torna in edicola e embr ne ve rdì 16 settnz Buone vaca e!

e Ovest - Alto Vicentino

Quindicinale di fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Giovanni Coviello

Eppur si pedala!

Ciclisti alla riconquista della città

Lo strano caso del dottor Pecori sr Continua a pag 7 ...

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e dimissioni dell’assessore Massimo Pecori sono state apprezzate da molti, almeno sul piano umano. Ma il beau geste non sposta comunque di un millimetro la questione centrale del problema: che riguarda alla fine i rapporti tra la politica e il procuratore reggente Paolo Pecori. In verità la questione della presunta incompatibilità tra padre e figlio, noto militante dell’Udc, è una storia quasi vecchia, perché risale alla seconda consiliatura di centrodestra che vedeva come primo cittadino il forzista Enrico Hüllweck.

di Marco Milioni

PERSONAGGI

BRESCIA-PADOVA

I Cassingena si raccontano

Sospetti sul buco Infracom

Continua a pag 8 ...

Continua a pag 10 ...

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di Giovanni Coviello

di Marco Milioni

’anno scorso Danilo Preto, presidente pro tempore, annunciava che per il rilancio del club, che fu di Luis Vinicio, Paolo Rossi e Roberto Baggio, occorreva seguire in primis la strada del piano A con la cessione della maggioranza della società dopo 6 anni di sacrifici della cordata vicentina. In alternativa era pronto il piano B, la gestione per un anno del club con le risorse interne.

a stampa berica ha dato molta enfasi alla chiusura del bilancio in territorio positivo da parte della società autostradale Serenissima. Il presidente Titti Schneck, che è pure il presidente della provincia di Vicenza, ha puntato spesso l’indice sulla questione del rinnovo della concessione per la gestione della tratta autostradale a patto di una intesa sul futuro percorso della Valdastico Nord, ovvero la Piovene Rocchette-Trento.

In edicola il venerdì

Poche ciàcole

Dal Lago, Sartori e Filippi chi li ha visti? A Vicenza tre parlamentari, l’onorevole Manuela Dal Lago, il senatore Alberto Filippi e l’eurodeputato Lia Sartori, dimostrano dal 2008 di non curarsi della responsabilità di rappresentare i cittadini. In consiglio comunale, almeno. Eletti, la Lia come sindaco sconfitto dal contraltare (?) Variati, gli altri come gli osannati dal popolo, i tre si sono guardati bene dal varcare l’uscio di sala Bernarda anche nel 2010. La Dal Lago è stata così sopraffatta dai suoi impegni (a Roma li chiamano ozi) romani da collezionare 10 presenze e 16 assenze (62% del totale), il suo collega, ma solo, di partito, Alberto Filippi ha messo a segno 7 presenze e 19 assenze (73%), impegnato com’è anche in azienda e, magari, in provincia. Per il Cis. E la contro sindaco Sartori, quella a cui Variati ha strappato (?) la sicura vittoria? Per non far sfigurare la collega leghista, che pure il posto sicuro da sindaco glielo aveva lasciato, l’europarlamentare pidiellina ha pareggiato, se non le sue probabili preferenze, le sue documentate assenze (10) col 62% di assenze. E nel 2011 i tre non si vedono perché continuano ad andare in sala Bernarda invece che a Palazzo Nievo? In un paese normale lascerebbero ad altri il loro scranno. Che costa per il contributo che non danno ai lavori di “costruzione” della città, per cui sono stati eletti, e per la mancata crescita che il loro sostituto potrebbe maturare al loro posto (vuoto) dando un contributo responsabile ai lavori. Se poi i tre consiglieri non servono, si eliminino dalla lista dei consiglieri necessari. Visto che non ne hanno vantaggi se non la riga in più sul loro biglietto da visita, la loro “pervicacia” nel rimanere fa anche nascere domande sul perché non si dimettano. Forse perchè i tre subentranti non sono graditi? Come nel caso di Cicero, che non è assessore solo per non far entrare in Consiglio comunale il primo dei non eletti della sua lista? L’ora poco ciceriano Alessandro Bertasi.

di Giovanni Coviello


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