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Cemento, la promessa: tasse salate pag 9
Wi-fi in centro con qualche difetto Ma funziona pag 10 n° 136 14 febbraio 2009 0 50 euro 0,50
Fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Luca Matteazzi
The end?
foto Marco Zorzanello
Un manipolo di irriducibili No Dal Molin assedia il cantiere ma viene respinto Senza più spazi politici di manovra, l’epilogo è vicino. Ecco perché E chi sono i responsabili
Follie di Carnevale
Ciàcole
S
iamo alle solite. I No Dal Molin organizzano un corteo di sabato pomeriggio, e subito riesplode la polemica a distanza con i commercianti. Da una parte chi rivendica il diritto di manifestare, la libertà di opinione, la piazza come cuore della partecipazione alla vita democratica, dall’altra chi ribatte con il diritto al lavoro e la necessità di non perdere un sabato da pienone sicuro in centro storico, un sabato di sole quasi primaverile dopo mesi di pioggia e di crisi nera, per di più in coincidenza con la festa di San Valentino e con l’inizio del Carnevale.
Senza entrare in discussioni sui massimi sistemi, possibile che le due cose debbano sempre essere considerate incompatibili? Perché un corteo che comincia alle 14,30, che sfila da piazza dei Signori a viale Mazzini senza passare per corso Palladio, e che probabilmente non richiamerà folle oceaniche, dovrebbe per forza bloccare la città? Perché chi decide di scendere in piazza per dire il suo No alla base non dovrebbe fermarsi nei bar, nei negozi e nei ristoranti? Perché non dovrebbe aver ragione il sindaco quando dice una cosa
talmente semplice da sembrare ovvia: “La manifestazione avrà lasciato il centro storico prima delle 15,30, orario di apertura dei negozi. Non penso, quindi, che ci saranno particolari disagi per i commercianti e, al contrario, invito tutti i vicentini ad una passeggiata tra i monumenti e le vetrine del centro storico proprio nel pomeriggio di sabato, giorno di San Valentino”. Utopia? Forse, visto il clima che si respira in questi giorni. Ma siamo ormai a Carnevale, e semel in anno...