Casarini e il federalismo anti-Dal Molin pag 8
Adozioni, una provincia da record pag 10
Resistenza, i “miracoli” del Vicentino pag 19 n° 120 11 ottobre 2008 euro 0 50 0,50
Fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Luca Matteazzi
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Democrazia creativa
Ciàcole
È
proprio vero che in politica si può dire tutto e il contrario di tutto. In questi giorni di post referendum si è parlato molto di democrazia; una delle interpretazioni più suggestive è quella di chi ha sostenuto che lo scorso 5 ottobre ha vinto la maggioranza silenziosa, cioè quel 70 per cento di vicentini che non ha partecipato alla consultazione autogestita e che quindi sarebbe contrario al Dal Molin. L’idea che ci sia una tirannia della maggioranza non è nuova, ma credevamo che si riferisse alla maggioranza che partecipa, vota e si esprime, non a quelli che si dedicano alle scampagnate in montagna o si
sprofondano in poltrona a guardare il campionato. Altro argomento, altra chicca. In questi giorni molti esponenti del centrodestra stanno facendo a gara nel criticare chi denuncia il pericolo razzismo. Dopo aver cavalcato ed alimentato per anni le paure delle gente, adesso non ci stanno ad essere ripagati con la stessa moneta fatta di generalizzazioni e strumentalizzazioni. Il problema è che invece di provare a fare un minimo di autocritica, ad esempio sulla pericolosità di equazioni tipo quelle che descrivono tutto i clandestini come delinquenti, se ne escono con soluzioni che lasciano ancora più stupefatti.
Come la proposta di dare ai comuni la possibilità di indire dei referendum per approvare luoghi di culto come le moschee. Dimenticandosi che il diritto di esprimere la propria religione è garantito dalla nostra costituzione (e non solo) e che, proprio in base alle regole della democrazia, non può essere la maggioranza a mettere in discussione i diritti fondamentali delle minoranze. Altrimenti si apre la porta a pericolose derive. In questi giorni sono sotto gli occhi di tutti i guasti creati dalla finanza creativa. Se si continua così, tra qualche tempo ci troveremo a raccogliere i cocci causati dalla democrazia creativa.