Alimentari, prezzi alti. Anche all’ingrosso pag 3
Rimpasto giunta, una mina per la Lazzari pag 10
Il libro: Vicenza anni ‘50, l’ipocrisia non cambia pag 15 n° 115 13 settembre 2008 0 50 euro 0,50
Fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Luca Matteazzi
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Lucciole per lanterne Il grande abbaglio della lotta alla prostituzione. Chi sono e dove lavorano le quattrocento “professioniste” presenti in città. E perché la battaglia contro di loro è persa in partenza
Signori e signorine
Ciàcole
C
i avevano provato in tanti: chi con qualche proposta seria e articolata, chi solo per guadagnarsi un quarto d’ora di celebrità parlando di quartieri del sesso e cittadelle a luci rosse. Alla fine, dopo cinquant’anni, pare che ce l’abbiamo fatta. Il ritorno delle case chiuse è ormai un dato di fatto e la famosa legge Merlin può avviarsi verso una serena pensione. Ovviamente tutto viene fatto all’italiana, e l’ipotesi di una legge che, senza ipocrisie, regolamenti il mestiere più antico del mondo, magari imponendo un minimo di standard sanitari e di controlli fiscali, non viene minimamente presa in considerazione.
Molto meglio cavalcare l’onda lunga della battaglia per la sicurezza e della lotta al degrado. Lo fanno i sindaci che sfornano ordinanze per colpire chi si ferma a contrattare prestazioni sessuali lungo le strade. Lo fa Mara Carfagna, ministro per meriti speciali, che tira fuori dal cilindro un disegno di legge per rendere la prostituzione in strada un reato. Perché le fa orrore che una donna venda il proprio corpo, ha spiegato; e per contrastare lo sfruttamento, ha aggiunto. Peccato che la realtà ci dica il contrario. E cioè che spingendo la prostituzione nel sommerso degli appartamenti, lo sfruttamento diventerà ancora più in-
visibile e difficile da contrastare. Perché è proprio questo che succederà: per evitare un verbale da cinquecento euro, o qualche giorno in gattabuia, le lucciole si sposteranno di qualche metro, lasceranno i marciapiedi per qualche sottoscala, e continueranno a fare quello che hanno sempre fatto. Ma questo sembra non interessare a nessuno. Quello che conta è allontanare le prostitute dagli sguardi dei cittadini che prima protestano e poi votano. E pazienza se questo modo di fare assomiglia tanto a chi fa pulizie mettendo la polvere sotto il tappeto. Siamo ancora all’ipocrisia di Signori e signore. Anzi, signorine.
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