e 0,50 DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO
Date che dividono, panettoni che uniscono 25 aprile, anniversario della Liberazione, contestato. Primo maggio, festa dei lavoratori, idem. 14 febbraio, S. Valentino, festa degli innamorati, tutti felici a comprare baci, anche chi a S. Valentino e ai santi non ci crede. 19 marzo, festa dei papà, e prima domenica di maggio, festa della mamma, idem. Dov'è la diversità tra queste date e tra i sentimenti che suscitano? Divisi e contrastati nei primi casi, tanto che a Vicenza per celebrare ufficialmente il 25 aprile c'è stata un'edizione speciale del Grande Fratello, con nomination ed eliminati in sequenza, con l'unica differenza, però, che chi usciva dalla gara era felice e chi ha vinto, il consigliere comunale Sung Ae Bettenzoli, era sorridente, si, ma sembrava tanto (e non certo per colpa sua) uno spot dell'Asia che avanza e arriva dappertutto, anche sul palco degli oratori pubblici. Ma le divisioni scompaiono e i sentimenti diventano comuni per l'altro tipo di ricorrenze, quelle col comune denominatore dei baci e dei dolci per tutti i gusti, quelli dei fidanzati, dei papà, delle mamme. E anche le colombe pasquali e i panettoni natalizi arrivano oggi, nelle date di cui sono diventati i simboli, pagani, ad unire cattolici, musulmani e, perchè no?, anche buddisti e indù, più di quanto non facciano mille incontri diplomatici o, peggio, le risoluzioni Onu, votate sempre dalla metà del mondo, brogli italici ... a parte, perchè l'altra metà del mondo non le rispetti! Dov'è allora la differenza tra queste date? Facile capirlo ora. Negli sponsor e negli interessi che muovono. Gli sponsor delle prime sono astratti e fuori moda, gli ideali e le idee, gli interessi delle seconde sono nelle catene di produzione che le alimentano. Forse se la Perugina lanciasse i Baci della Liberazione e Bauli il panettone o la colomba dei lavoratori (non nel senso di economici per le loro tasche, però) le divisioni scomparirebbero e gli oratori, gastronomi, si troverebbero con più facilità. L'idea, per tornare a Vicenza, potrebbe essere buona, appunto, per la Dolciaria Loison di Costabissara.
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1° Maggio, festa del lavoro. E della precarietà In provincia l'occupazione tiene, ma crescono precarietà e incertezza: i commenti dei sociologi, le preoccupazioni di chi un lavoro non ce l'ha più, l'opinione dei sindacati. E Vicenza, intanto, festeggia per la prima volta con un concerto in Campo Marzo
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Giovanni Coviello
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Anno 1 nr. 10 - Sabato 29 aprile 2006
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