IL FUORICASA - RIVISTA D'INFORMAZIONE DELL'HORECA E DEL FOOD SERVICE - Numero 3

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RIVISTA D’INFORMAZIONE DEDICATA ALL’HORECA E AI CONSUMI OUT OF HOME

ALLA SCOPERTA DEL RISO VENERE di Valentina Masotti

Un nome che celebra la dea dell’amore, un colore tutto naturale e una fragranza speziata che evoca paesaggi lontani: stiamo parlando del riso Venere. Un’eccellenza italiana al 100%, riso Venere nasce alle porte di Vercelli nello scorso millennio e più esattamente nel 1997. Per risalire alle radici del primo riso nero italiano, un primato che è anche un vanto per l’azienda che l’ha realizzato, dobbiamo fare ancora un passo indietro e un cambio di rotta. Siamo in Cina, nel 1989, per l’esattezza a Pechino, quando un giovane genetista, Wang Xue Reng, decide di abbandonare il proprio Paese in seguito ai disordini di Piazza Tienanmen. Una volta giunto in Italia, Wang riuscì fortunatamente ad inserirsi in un’azienda sementiera, la Sa.pi.se, Sardo Piemontese Sementi, costituita da soci sardi e piemontesi e con un centro di ricerca varietale sul riso vicino a Vercelli. Ci vollero diversi anni e numerosi tentativi per riuscire a incrociare, tramite tecniche di breeding convenzionale, senza uso di OGM e in modo naturale, un riso nero cinese con un riso italiano, con lo scopo di rendere quella pre-

libatezza, ancora sconosciuta in Occidente, coltivabile in terre dal clima temperato. Il risultato fu incredibile: un riso nero dal colore e dall’aroma naturali, il primo esemplare di una cultivar che sarebbe diventata simbolo degli smartfood per le sue proprietà nutrizionali eccellenti. L’inizio però non fu tutto rose e fiore: il consumatore non conosceva il prodotto e il mercato del riso era titubante: il riso è sempre stato bianco, quando mai si era visto un riso nero! Con pazienza e perseveranza fu proprio uno dei soci di Sapise, Claudio Cirio della Cascina Falasco di Casalbeltrame, che iniziò a promuovere il riso nero alle riserie e ai ristoratori. Già perché trovare una riseria disposta a lavorare una piccola quantità di riso nero, sporcando tutte le macchine, non era facile. Così come non era semplice convincere un ristoratore a inserire in carta un ingrediente completamente sconosciuto: chi avrebbe ordinato un riso nero, per giunta integrale, nemmeno utile a fare un risotto? La fortuna però premia gli audaci e, complice il nome accattivante, riso Venere si introdusse timidamente nel mercato del nuovo millennio, lasciando stupito il pubblico, dapprima diffidente e poi curioso verso un prodotto particolare e dalle doti nutrizionali spiccate.

Da dove arriva il nome Venere? L’ispirazione sembra venire da Josephine Baker, considerata come la prima star nera e tra le più acclamate vedette di Parigi e che, durante la Seconda Guerra Mondiale, ebbe un ruolo importante nel controspionaggio francese; in seguito la sua grande popolarità fu utile anche nella lotta contro il razzismo.


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