rassegna 08-02-13

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IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 8 Febbraio 2013

VENETO

VERONA.2annial"pirata"70enne

Èstatocondannatoadueannidicarcereconsospensionedella penacondizionataalpentimentoil70ennecheaVeronail23 gennaioavevainvestito(fuggendo)una15ennesullestrisce.

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VERSOLE ELEZIONI. Ilsondaggio commissionatoda ConfartigianatoVeneto sull’orientamentoalvotodegli associatitra flessionirispetto al2008eclamorose novità

Bye-byeLega, gliartigianiverso Grillo Coalizionedi centrodestratiene maPdl eCarroccioperdonometà voti,dirottatisu Movimento5 Stelle(primopartito)eGiannino Roberta Bassan

INVIATA A PADOVA

Bye-bye Lega. I voti degli Artigiani veneti traslocano verso il Movimento 5 Stelle e Fare per Fermare il Declino, i due movimenti cappeggiati rispettivamente dal comico genovese Beppe Grillo e dal giornalista economico Oscar Giannino. A farne le spese Lega e Pdl che vedono un’emorragia di voti: pur rimanendo il punto di riferimento per il mondo artigiano come coalizione, sono destinati a perdere metà dei voti degli imprenditori. Il Movimento 5 Stelle diventa il primo partito. Nello specifico: quasi uno su due degli Artigiani che voteranno Grillo avevano messo la crocetta sulla Lega alle ultime politiche e un quarto aveva votato Pdl nel 2008; un terzo dei nuovi adepti di Giannino - vero exploit tra gli Artigiani - proviene dalla Lega, ancora di più dal Pdl. Siamo naturalmente nel mondo dei sondaggi, ma tant’è. È quanto emerge dall’indagine commissionata da Confartigianato Veneto, voluta dal presidente Giuseppe Sbalchiero, condotta dal 29 gennaio al 4 febbraio scorso giorno successivo peraltro alla proposta di Berlusconi di rimborsare l’Imu del 2012 - dall’Istituto Demetra Opinioni. net. E presentata ieri a Padova dalla sociologa trevigiana Natascia Porcellato, nell’ultimo giorno utile per finire sui giornali: da oggi stop al balletto dei numeri, scattano gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale e come prevede la legge non si potranno più diffondere sondaggi politico elettorali.

«Lapolitica “tradizionale” nonhaascoltato lenecessitàdelle piccoleimprese AGOSTINOBONOMO CONFARTIGIANATO VICENZA

ORIENTAMENTO. Se oggi dovesse votare per le elezioni politiche, per quale partito voterebbe? Il campione, stratificato per provincia e settore, sfiora i mille casi ed è rappresentativo - è sottolineato - dei 208 mila tra titolari e soci delle imprese artigiane venete. Pd e centrosinistra confermano lo scarso appeal per il mondo imprenditoriale, Monti non fa grande breccia, Pdl e Lega tengono come coalizione (oltre il 38%) e si confermano riferimento per il mondo artigiano più che nel resto del Veneto. Ma 5 anni fa godevano dell’80% del consenso. Pdl e soprattutto Lega Nord sono in caduta libera a vantaggio dei movimenti di Grillo e Giannino. Facendo la lista dei principali partiti, ad oggi gli Artigiani veneti si esprimerebbero così: Movimento 5 Stelle 22,5%, Lega Nord 18%, Pdl 17,3%, Fare per Fermare il declino 11,1%, Scelta civica con Monti 8,8%, Pd 7,7%. Da dove arrivano i voti per Grillo e Giannino? L’indagine ha fatto uno zoom: 1 su 4 a favore dei grillini votò Pdl nel 2008 e quasi il 42% votò Lega; 1 su 3 dei voti leghisti andrà a Giannino, mentre oltre il 37% proviene dal Pdl. ASTENUTI E INCERTI. Capitolo a parte gli astenuti, pacchetto che ad oggi tra gli artigiani rappresenta il 25,6%. Come si erano comportati nel 2008? Tenendo conto che quasi il 40% di questi non aveva votato neppure 5 anni fa, emerge che uno su 4 aveva votato Pdl e quasi uno su 4 Lega. Tra chi ha detto di essere ancora incerto (13,4%) metà aveva votato Pdl e il 21% la Lega. FIDUCIA. Premier preferito? Nessuno tra Grillo, Alfano, Giannino, Monti gode di ampia maggioranza. Si collocano tutti lì, dal 12,2% di Monti al 13,1% di Grillo, con Bersani rintuzzato al 5,5%. Ma oltre il 18% degli Artigiani alza le mani: non so. •

L’agenda «GIÙLETASSE DALLEIMPRESE» L’indagineha anche messo inlucel’agenda degli artigiani,valea dire i provvedimentiritenutipiù urgentiperaiutare le imprese.Al primoposto è stataindicatalariduzione delletasse sulleimprese. «Lapoliticadeve rendersi conto- ha dettoil presidenteregionale GiuseppeSbalchiero -che sel’impresafunziona è il primoammortizzatore socialeperché dàlavoro, denaroe sicurezza, concettochenon è mai statocapito» BONOMO:«FATEDANOI L’APPRENDISTATO» AgostinoBonomo, presidentedi ConfartigianatoVicenza, commentai risultati dell’indagine:«Senza dubbioi risultati sull'orientamentodivoto degliartigianiveneti rispecchiainquotaparte anchelavisione degli imprenditorivicentini. Essici confermanoche l'artigianopreferisce chi,a tantidiscorsi fumosi o giochidipalazzo, ha inseritoall'interno delle proprieargomentazioni elementichetoccano da vicinola quotidianitàdi ciascunodinoi imprenditori.Perché,a quantopare, finorala politica“tradizionale”non hadatoascolto alle necessitàdellepiccole imprese,che si domandano:se eracosì facile risolvere questa congiunturanegativa, comemainon si èfatto nullaprima o, meglio, perchénon losi èfatto ancora?».Epropone:«Al postodi tanteinutili norme,si prevedaun periododiapprendistato perchisiederà in Parlamentoinuna delle nostreimprese. Forsesi riuscirebbead evitare alcuniincomprensibili e inutiliprovvedimenti».

L’INTERVISTA. Prioritàdi Giuseppe Sbalchiero,presidenteregionale

«Bastacon boutade e impegninon onorati» «Delusi sul federalismo fiscale. Togliere l’Ici ci ha raddoppiato l’Imu. Serve oggi ridurre la burocrazia»

Il voto della Lega è sempre stato di protesta, oggi va a riposizionarsi su Grillo e Giannino. Giannino perché parla il nostro linguaggio, da noi c’era la fila ad ascoltarlo. Beppe Grillo perché è l’unico che sta parlando di piccole imprese come tessuto importante dell’economia e del futuro dell’Italia. Gli altri partiti invece non ne par-

Perché vi sentite delusi dalla Lega?

Semplice, non ha attuato il federalismo fiscale che aveva promesso. Oggi non ci crede più nessuno.

Berlusconi ha fatto promesse importanti sull’Imu.

Le boutade non ci convincono. Togliere l’Ici ha comportato per noi un’Imu raddopiata, una per la casa come tutti, ed una per il capannone, salatissima, chiediamo che almeno questa venga ritarata.

Giuseppe Sbalchiero, presidente regionaledegliArtigiani,èsorpreso di questo exploit di Grillo e Giannino? Il mondo dell’artigianato si colloca in Veneto nel centrodestra, la ricerca lo ribadisce. Ma non mi stupisce che il Movimento 5 Stelle e Fermare il declino abbiano posti rilevanti.

Vi sentiteraditi dalla Lega?

Confindustria a Vicenza tre anni fa, vinse alla grande il confronto con Zaia, ma il suo linguaggio oggi risulta meno comprensibile, meno diretto.

Qual è la vostra priorità oggi?

Ilpresidente Artigiani GiuseppeSbalchiero conNatasciaPorcellato lano, salvo il Pd che ha messo ai primi punti impresa, e sviluppo.

con quello di centro-destra. Cosa abbiamo avuto negli ultimi 5 anni? Imposte.

Ma il Pd non lo votate, lo ribadisce l’indagine.

Ergo, votate centro-sinistra.

Se devo dirla tutta come piccole imprese abbiamo portato a casa più risultati con il governo di centro-sinistra che non

Io non ho mai votato a sinistra, non ho problemi a dirlo, anzi certa sinistra. Devo però dire che quando Vendola venne invitato all’assemblea di

Come evidenzia l’indagine la riduzione della burocrazia, della spesa pubblica, delle tasse sulle imprese. L’ultima pubblicazione del Ministero sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è un tomo di 6 kg, indecente, e vale per un’impresa che ha un dipendente come una che ne ha cento. I burocrati vanno cacciati ed è la vera colpa della politica che non sa fare il proprio dovere nei confronti dell’apparato statale. • R.B. © RIPRODUZIONERISERVATA

ILCONFRONTO. Confindustria,Confcommercio eConfartigianato chiedonoattenzione

Imprese,appelloalla politica «Torniamo lalocomotiva» VENEZIA

L’Italia deve tornare ad essere un Paese normale con alleanze politiche che guardino alla crescita, allo sviluppo ed alle istanze dei cittadini; richieste che, nel dibattito in corso in campagna elettorale, appaiono del tutto disattese. I vertici delle maggiori associazioni di categorie produttive del Veneto hanno lanciato un messaggio ieri alla politica nel corso di un forum all’Ansa del Veneto a cui hanno parteci-

pano i presidenti veneti di Confindustria Andrea Tomat, di Confcommercio Massimo Zanon e di Confartigianato Giuseppe Sbalchiero. È emersa all’unisono la voglia di crescita e ripresa, di essere nuova locomotiva, in una regione che dal 3,5% di disoccupazione è passata (fonte Istat) nel 2012 al 6,3% con una perdita, in epoca di crisi, di 140mila posti di lavoro e un’attività produttiva ridotta al 40%. C’è concordanza nel dire che nel Paese si è creato - come ha sintetizzato Tomat - «un

ambiente ostile all’impresa per la crescita e lo sviluppo»; ma anche che il 73% del reddito viene da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, come ha ricordato Sbalchiero. E Zanon ha chiosato: «Contribuiamo al Pil senza costi per lo Stato». L’appello non è rivolto ad un partito o ad una coalizione in particolare ma è diretto in generale alla politica alla quale si è chiesto di dare fiducia alle imprese, dopo la cura del Governo Monti, che ha salvato il Paese ma non ha risolto i pro-

blemi e questo perchè - hanno avvertito con orgoglio i rappresentanti degli imprenditori non ci siamo piegati, ma siamo demoralizzati». Sul “piatto” delle scelte per il futuro e della semplificazione gli imprenditori mettono una ricetta: un documento di una cinquantina di pagine sottoscritto da molte associazioni datoriali e sindacali (non da tutte «purtroppo», lamentano) nel 2011 con la Regione Veneto. A fianco, invece, un tomo enorme che è il documento scritto da un solo Ministero

AndreaTomat

MassimoZanon

per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Non è pubblicità per dire «siamo più bravi» - dicono -, solo un esempio di come la politica deve cambiare lo Stato. Ma quello che conta è il contenuto del documento: mettere l’impresa al primo posto, con un’attenzione al mercato del lavoro. La riforma Fornero

è definita debole («Ci aspettavamo altro», ha rilevato Tomat), bisogna defiscalizzare il lavoro per almeno due anni, rilanciando l’occupazione e quindi i consumi e conseguente produzione. Per quanto riguarda il credito, va favorito quello agevolato dando il via a processi di capitalizzazione,

innovazione, ricerca. Il “j’accuse”, oggi, coinvolge anche la Banca d’Italia che non capisce - è stato rilevato che bisognerebbe dare un incoraggiamento: il denaro circolante è al “de minimis”. Bisogna anche risparmiare sui costi della politica così come fanno le imprese e le singole famiglie. La burocrazia è intesa come un incubo, un freno a tutto dove i burocrati vengono descritti - ha sintetizzato Zanon come qualcuno che complica le cose per garantire la propria esistenza. Sì inoltre alle regole della Ue, ma che vengano interpretate con semplicità rendendole solvibili. Altra questione la pubblica amministrazione sciogliendo i doveri nel pagamento delle prestazioni al di là del fisco sulla cui leva è inderogabile agire. •


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