ANNO VI, NUMERO 1
GENNAIO 2012
Impresa compresa...
. ...lavoro sereno
A cura di SNle ConsulNng NewSTILE è la rivista digitale creata dai Professionis+ di S+le Consul+ng per i lavoratori e le imprese all'avanguardia. Ar+coli, aggiornamen+, scadenze e tu^o ciò che occorre sapere, al lavoratore e alla propria Azienda, per essere sempre informa+ sulle ul+me novità del mondo del
newSTILE NoNzie e Novità ogni mese SOMMARIO
lavoro. Ogni primo venerdì del mese, sul suo pc, una rivista ricca di professionalità e competenza, pra+ca, u+le e di semplice le^ura. La copia si può stampare e conservare su un unico foglio, fronte e retro. Una persona che investe in conoscenza, crede in un futuro migliore.
Social Media: a che punto siamo?
La web‐dipendenza
Analisi dei principali social‐ media
L’uso eccessivo di internet non fa bene alla salute.
Le decisioni strategiche
IL LIBRO DEL MESE
La differenza tra decisioni reversibili ed irreversibili
Questo mese consigliamo: Judt, La terza rivoluzione industriale, Laterza Come il “potere laterale” sta trasformando l’energia, l’economia, il mondo.
di Giacomo PraA Pagina 1
di Ma=eo Zocca Pagina 2
di Giovanni PraA Pagina 2
SOCIAL MEDIA: A CHE PUNTO SIAMO? di Giacomo Pra+
Facebook L’11% della popolazione mondiale ha un account Facebook: infaM ci sono più iscriM a Facebook (800 milioni) che possessori di automobili (750 milioni)! Circa la metà degli iscriM a Facebook si collega ogni giorno. In media ogni utente Facebook ha 130 amici e trascorre 700 minu+ al mese sul Social Network. Su Facebook ogni 60 secondi vengono posta+ 510.000 commen+ posta+, 293.000 status aggiorna+ e 136.000 foto, per un totale di 30 miliardi di contenu+ condivisi al mese. Twi>er Twi^er conta ormai 225 milioni di iscriM, che inviano circa 150.000.000 milioni di tweet al giorno, che sono circa 1736 tweet al secondo, ma pensate che il record di tweet posta+ al secondo è 8.900. Ogni utente Twi^er ha in media 115 follower. LinkedIn
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LinkedIn invece conta 135 milioni di iscriM in tu^o il mondo, con un profilo uten+ così riassunto: • 21% nella fascia 18‐24 anni • 36% nella fascia 25‐34 anni • 36% nella fascia 35‐54 anni • 7% nella fascia 55+ YouTube YouTube conta ogni mese 490 milioni di visitatori unici, che generano 92 miliardi di pagine viste. Ogni minuto sono 35 le ore di video caricate sulla pia^aforma. C’è il boom della comunicazione: tu3 a comunicare che stanno comunicando”. (Altan)
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ANNO VI, NUMERO 1 GENNAIO 2012
GENNAIO 2012
Pagina 2
LA WEB‐DIPENDENZA di Ma8eo Zocca E' oramai cosa nota che il web, o meglio l’uso morboso di Internet, non fa certo bene alla salute. L'uso sregolato della Rete altera non solo il comportamento, ma modifica persino il cervello in modo duraturo. Si tra^a di una vera e propria dipendenza, chiamata «Internet Addic+on Disorder». La sigla psichiatrica con cui si definisce tale patologia è «IAD», ovvero il «Disturbo da web‐dipendenza». I risulta+ preliminari dello studio hanno evidenziato che la dipendenza compulsiva dalla rete altera la stru^ura del cervello, agendo sulla regione che con+ene le fibre nervose. E questo, a sua volta, determina dei disturbi nel comportamento. In altre parole: l’Internet addic+on può essere dannoso per il cervello degli adolescen+ quanto altri +pi di dipendenza come l’alcol o le sostanze stupefacen+, mostrando
l'insorgere di vere e proprie crisi di as+nenza. Finora la maggior parte degli studi condoM sulle persone colpite da Internet addic+on si sono concentra+ sulle valutazioni psicologiche, meno invece sull’impa^o che la dipendenza ha sul corpo, nello specifico sull’anatomia cerebrale. Negli adolescen+ con dipendenza, gli scienzia+ cinesi hanno r i n v e n u t o p r o v e d i d i s t u r b o d e i collegamen+ delle fibre nervose, che collegano tra loro le par+ del cervello. Queste zone sono coinvolte in diversi aspeM comportamentali: dall’elaborazione delle emozioni, alla capacità di prendere decisioni, all’a^enzione, all’autocontrollo. Gunter Schumann, del King’s College di Londra, ha dichiarato che risulta+ simili si trovano anche tra quelle persone dipenden+ dai videogames. Per la prima vo l ta , d u e st u d i h a n n o m o st rato cambiamen+ nelle connessioni neurali tra le aree del cervello e la funzione cerebrale.
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Autori LE DECISIONI STRATEGICHE di Giovanni Pra+ Avere una strategia oggi è ancora più importante di averla avuta nel passato, anche recente. Si parla spesso di questo aspe^o, ma non sempre con contezza di come av viene il suo processo di formazione. Alcuni spun+ per inquadrarlo. Le decisioni strategiche posso essere suddivise in due grandi compar+, il primo appartenente alle decisioni strategiche reversibili e le seconde irreversibili. Le decisioni prese impegnano quasi sempre risorse aziendali o se ne disimpegnano per altre u+lità. Le decisioni reversibili portano ad inves+men+ di risorse il cui valore col tempo dovrebbe, quantomeno, essere r e c u p e ra t o ; d i v e r s a m e n t e q u e l l e irreversibili una volta disimpegnate implicano, almeno parzialmente, il sostenimento di cos+ che non andremo a recuperare. Per quest’ul+ma ipotesi voglio portarvi un esempio. Poniamo di voler introdurre sul mercato un nuovo prodo^o: auspicandone un buon risultato di vendita
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dobbiamo inves++re in una campagna pubblicitaria fa^a ad hoc. Questo inves+mento comporta dei cos+ che nell’ambito aziendale vengono defini+ “affonda+”, proprio per il semplice fa^o c h e i l m a n c a t o r a g g i u n g i m e n t o dell’obieMvo, con la conseguente rinuncia di commercializzare il prodo^o, comporta inesorabilmente l’aver sostenuto dei cos+ che non verranno in seguito più recupera+, quantomeno all’interno del p ro ge^ o . Ec co p e rc h é s p e s s o g l i imprenditori sono rilu^an+ ad affrontare un inves+mento che non abbia fondamen+ di certezza. Il rischio, si dice, non vale la candela. A^enzione però a non farsi prendere troppo da questo aspe^o, perché sono quasi sempre gli inves+men+ strategici irreversibili a portare i maggiori risulta+ per l’azienda. Qui entrano in campo anche aspeM lega+ alla “Teoria dei giochi”… Diventa quindi importante studiare bene tuM le alterna+ve possibili ed i risvol+ posi+vi o nega+vi che tale inves+mento potrebbe portare, per poi scegliere con contezza senza farsi prendere dal panico o dall’euforia.
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GIACOMO PRATI F o r m a t o r e e Consulente in S v i l u p p o I n d i v i d u a l e e Organizza+vo
MATTEO ZOCCA F o r m a t o r e e Consulente in Fo r m a z i o n e e K n o w l e d g e Management
GIOVANNI PRATI Consulente di Direzione Aziendale e Finanza Aziendale
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