Connessioni N 55

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MAGAZINE N ° 55 NOVEMBRE 2021

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CONVENTION NAZIONALE DELLE PROFESSIONI TECNICHE

8-10 SETTEMBRE 2022 ROMA PALAZZO DEI CONGRESSI

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l numero 55 che avete tra le mani è stato preparato in un momento molto stimolante: le settimane che ci separano, in questo momento nel quale scriviamo, da SMART BUILDING EXPO, sono piene di aspettative ed energia. Dopo due anni di attesa avremo finalmente l’occasione di riunire Aziende e Professionisti del settore, e osservare se e in che misura gli accadimenti che abbiamo vissuto – e che in parte stiamo ancora vivendo - abbiano cambiato il nostro mercato e il nostro lavoro. A SMART BUILDING EXPO prenderà vita infatti il progetto AV Playground, una “casa” per l’Integrazione di Sistemi, settore che ancora in Italia non ha un suo punto di riferimento, con attività, iniziative di business e formazione per tutte le professioni e le tipologie di aziende che vi operano. Un luogo aperto dove darsi appuntamento, misurasi e magari anche competere, come il nome suggerisce, e far crescere il proprio lavoro. Stiamo lavorando perché AV Playground diventi proprio questo luogo, grazie anche al contributo delle aziende che ci stanno affiancando in questo progetto – Euromet, Intermark Sistemi, Link e Prase Media Technologies - che vogliamo ancora una volta ringraziare, insieme ad AVIXA con sui stiamo attivamente collaborando per contenuti e formazione. L’avvento delle nuove tecnologie, l’evoluzione dei mercati, hanno stimolato una riflessione sul modello delle fiere, ma probabilmente è stata proprio l’esperienza della pandemia a darci le risposte più chiare: se il virtuale, l’online, ci permettono di lavorare efficacemente anche a distanza, non ci consentono invece di beneficiare del cosiddetto networking: quel mix di strette di mano, nuovi contatti, stimoli, confronti e spunti che solo l’incontro informale tra operatori del settore permette. Un’alchimia fondamentale, alla base di molte delle nuove relazioni che successivamente potrebbero diventare commerciali, da sviluppare poi magari dopo la manifestazione, e che appunto il lavoro a distanza non ha saputo, almeno fin qui, riprodurre. Sempre parlando di eventi, lo scorso 2 ottobre ha avuto luogo il Forum Smart Installer (vedi il report a p. 108), il primo evento in presenza organizzato da


EDITOR'S LETTER

Smart Building dopo due anni, al quale Connessioni ha partecipato offrendo insieme ad AVIXA uno spaccato delle opportunità che si aprono nel post pandemia nel settore dell’Integrazione. Insieme a Valeria Rapa, European Coordinator per AVIXA, abbiamo messo a fuoco tendenze e dati: lo IOTA del 2021 (Industry Outlook and Trends Analysis, analisi di mercato redatta regolarmente da AVIXA), evidenzia che la pandemia ha toccato anche questo settore ovviamente, il quale saprà tuttavia riprendersi velocemente nel 2022. Il trend di crescita a livello EMEA è del 6,7% (si prevede fino al 2026), con prevalenza di quei settori che sono stati maggiormente colpiti, come l’Entertainment e gli eventi live (+ 16,4% CAGR, rispetto ai 26,5 miliardi USD e 28,9 miliardi USD del 2019) e le tecnologie per installazioni in negozi e centri commerciali (35 miliardi USD nel 2019, + 10,4%). Con la pandemia si è parlato molto della rivoluzione del lavoro ibrido, e del sempre maggiore uso di sistemi e soluzioni per la videoconferenza: ebbene, se il settore Corporate resta quello principale come grandezza e opportunità di business, saranno i luoghi degli eventi ad attirare i maggiori investimenti. Tra i prodotti, grazie alla ripresa di questi mercati, il visual avrà lo sviluppo maggiore, in particolare con la categoria dei display. Tra le tendenze si osserva invece che alcuni costruttori si stanno strutturando per dialogare direttamente con i mercati verticali, offrendo così ai grandi clienti un sistema complesso e integrato alla fonte, spesso chiavi in mano. Magari affiancandosi ai propri rivenditori e distributori per la transazione commerciale, stanno organizzando Business Unit dedicate e strutturate anche per il servizio pre e post vendita. Crediamo allora che il ruolo del System Integrator per il futuro sarà sempre di più quello del consulente di fiducia per i clienti, garante dei loro interessi e scelte tecnologiche. Ma questo è un altro capitolo che non mancheremo di approfondire. Luca Baldin, Chiara Benedettini

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his editorial (number 55) that you’re reading was prepared in a very exciting moment: the weeks that separate us, at the moment in which we are writing, from SMART BUILDING EXPO, are full of expectations and excited energy. After two years of waiting, we’ll finally be able to bring together companies and Luca Baldin professionals in the sector, and observe if and to what Direttore Responsabile Connessioni Magazine extent the events we have experienced - and which we are still partly experiencing - have changed our market and our work. In fact, the AV Playground project will come to life at SMART BUILDING EXPO, a "home" for Systems Integration, a sector that still does not have its own point of reference in Italy, with activities, business initiatives and training for all professions and companies that operate there. An open place where you can meet people, compete and even grow your work. We are working so that AV Playground becomes precisely the place for it all. Special thanks to the contribution of the companies that are supporting us in this project - Euromet, Intermark Sistemi, Link and Prase Media Technologies. Together with AVIXA who we are also actively collaborating with for content and training. The advent of new technologies, the evolution of the markets, have stimulated a reflection on the model of trade fairs, but it was probably the experience of the pandemic that gave us the clearest answers. Even though meeting virtually and online allows us to work effectively, working distantly does not allow us to benefit from the so-called networking side of things: that mix of handshakes, new contacts, stimuli, comparisons and ideas that only the informal meeting between operators in the sector allows. A fundamental alchemy, at the basis of many of the new relationships that could subsequently become commercial, to be developed perhaps after the event, and which, in fact, remote work has not been able, at least up to now, to reproduce. Speaking of events, the Smart Installer Forum took place on 2nd October (see the report on page 108), the first in-person event organised by Smart Building after two years, in which Connessioni participated by offering an insight into the opportunities that open up in the Integration sector, post-pandemic. Together with Valeria Rapa, European Coordinator for AVIXA, we have focused on trends and data: the IOTA of 2021 (Industry Outlook and Trends Analysis, market analysis prepared regularly by AVIXA), highlights that the pandemic has also affected this sector of course, the which, however, will be able to recover quickly in 2022. The growth trend at EMEA level is 6.7% (expected until 2026), with a prevalence of those sectors that have been most affected, such as Entertainment and live events (+ 16.4% CAGR, compared to USD 26.5 billion and USD 28.9 billion in 2019) and technologies for installations in shops and shopping centres (USD 35 billion in 2019, + 10.4%). Since the pandemic there has been a lot of talk about the revolution of hybrid work, and the increasing use of systems and solutions for videoconferencing: well, if the Corporate sector remains the main one in terms of size and business opportunity, it will be the location of events that will attract greater investments. Among the products, thanks to the recovery of these markets, the visual will have the greatest development, in particular with the category of displays. Among the trends, however, it can be observed that some manufacturers are organising themselves to converse directly with vertical markets, thus offering large customers a complex and integrated system at source. Perhaps working alongside their resellers and distributors for the commercial transaction, they are organising dedicated and structured Business Units also for pre and post sales service. We therefore believe that the role of the System Integrator for the future will increasingly be that of the trusted consultant for customers, guarantor of their interests and technological choices. This is another chapter that we will not fail to deepen. CONNESSIONI

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Contents

CONNESSIONI MAGAZINE 

N° 55 Novembre 2021

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MAGAZINE N ° 55 NOVEMBRE 2021

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NEW AUDIO VIDEO TALES

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p. 14

MAGAZINE N°55NOVEMBRE 2021

Fuorisalone 2021- Tortona Design

Semestrale edito da Pentastudio S.r.l. Presidente Paolo Dalla Chiara pdallachiara@pentastudio.it

p. 60

Direttore Responsabile Luca Baldin lbaldin@pentastudio.it

p. 72

Redazione e pubblicità Pentastudio S.r.l. Pedemuro San Biagio, 83 36100 Vicenza, Italy Tel. +39 0444 543133 info@pentastudio.it www.pentastudio.it www.connessioni.biz Coordinatore di redazione Chiara Benedettini c.benedettini@connessioni.biz Collaborazioni Cecilia Chiappani, Matteo Fontana, llaria Rebecchi, Pier Luigi Forte, Alessandro Magri, Benito Manlio Mari, Giovanni Venuti Stampa Cartografica Toscana, Pescia (PT) Registrazione del Tribunale di Pesaro N. 540 del 09/10/2006 ©2021 Pentastudio S.r.l., tutti diritti riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l'uso di sistemi elettronici senza l'autorizzazione dell'editore. Testi, fotografie e disegni: riproduzione vietata © Tutti i diritti di riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi altro genere di utilizzo è necessaria l'autorizzazione da parte di Pentastudio S.r.l.. Qualsiasi tipo di materiale inviato in redazione, anche se non pubblicato, non verrà in alcun modo restituito. Non si risponde per eventuali attribuzioni, fedeltà nei colori e notizie soggette a variazioni.

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p. 102

p. 108 12-13-14 maggio 2022 Fiera del Levante, Bari È un evento

In collaborazione

Powered by Pentastudio

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La tecnologia? un invisibile suggeritore Technology? an invisible prompter

14 Arte immersiva nel cuore

dello shopping? Si può fare! Immersive art in the heart of shopping? Yes, it can be done!

28 Nel cuore della

sperimentazione biomedica At the heart of Biomedical experimentation

34 Raccontare (con la tecnologia)

i tesori della Biodiversità Telling (with technology) the treasures of Biodiversity

44 Scacco al Riverbero

Check in the Reverberation

52 Cinema & Multimedia 60 Dante in Pixel 72 Hotel Castell D’Empordà


Issue 55 November 2021

p. 28

p. 34

p. 80

p. 44

p. 88

p. 52

p. 92

B R A N D

p. 98

L I S T

ATEN www.aten.com Adam Hall https://www.adamhall.com/

p. 114

p. 118

p. 124

Exhibo www.exhibo.it Integrated Systems Europe www.iseurope.org

80 Passato, Presente

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SRI, Smart Readiness Indicator

e Futuro di EET Past, Present and Future of EET

102 Fuorisalone 2021 108 Smart Building Italia

88 Intermark Sistemi

entra nel mondo del video Intermark Sistemi enters the world of video

92 L’architettura dell’informazione

nei sistemi audio video Information architecture in audio video systems

Intermark https://www.intermark.it

un anno di eventi

114 AV Playground

118 Aspettando ISE 2022 Waiting for ISE 2022

124 TV lineare di massa via OTT

Panasonic https://business.panasonic.it/ sistemi-visuali/ PPDS (Philips Professional Display Solutions) www.philips.it/p-m-pr/ professionaldisplays Prase Media Technologies www.prase.it Yamaha https://it.yamaha.com/it/ products/proaudio/index.html

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SCENARI

Architettura e tecnologia, integrazione e design, mondi che vengono ancora percepiti come in antagonismo, ma che invece fanno parte dello stesso concetto di progetto sinestetico degli ambienti nei quali viviamo. Ecco la prima di una serie di interviste che troverete su Connessioni a partire da questo numero, per indagare e discutere il rapporto in divenire tra architettura e tecnologia, ma anche tra architetti e System Integrator CONNESSIONI 6


LA TECNOLOGIA? UN INVISIBILE SUGGERITORE L’integrazione secondo l’Architetto Simone Micheli Chiara Benedettini

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SCENARI

iSuite Hotel, Rimini. Italy

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Aquatio, Cave Luxury Hotel&SPA, Matera, Italy

Hotel Regeneration È di Simone Micheli Hotel Regeneration, il progetto che i visitatori del Fuorisalone 2021 hanno potuto visitare nell’area Ventura di Milano Lambrate. Una grande operazione di reinvenzione degli spazi dell’hospitality, con decine di partner e fornitori, per otto differenti installazioni per prestigiose catene alberghiere di calibro mondiale, ognuna dedicata a un personaggio di eccellenza, nonché teatro di un ricco programma culturale di conferenze e convegni. Per saperne di più, potete leggere il nostro report del Fuorisalone, a p. 102. #Hotelregeneration21 Hotel Regeneration Simone Micheli Hotel Regeneration is the project that visitors to Fuorisalone 2021 were able to visit in the Ventura area of Milano Lambrate. A major reinvention of hospitality spaces, with dozens of partners and suppliers, for eight different installations for prestigious world-class hotel chains, each dedicated to a person of excellence, as well as the setting for a rich cultural program of conferences and conventions. To know more, you can read our Fuorisalone Report, at p. 102. #Hotelregeneration21

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uesta è la mia seconda intervista con l’Architetto Simone Micheli: alcuni anni fa lo avevamo sentito per una sua collaborazione con il SIA Guest, dove più volte è stato ospite come progettista di ambienti innovativi legati all’hospitality. Progetti che in effetti avevamo trovato molto interessanti, proprio dal lato delle tecnologie e dell’integrazione. Più di 10 anni dopo è stato un piacere reincontrarsi nel suo studio fiorentino di Via Aretina, tra città e campagna, dove già l’entrata e la sala d’aspetto sono un piccolo manifesto del suo lavoro. Questa intervista non sarà invece dedicata a un progetto in particolare, ma al confronto sul tema delle tecnologie AV e dell’automazione, spesso usate da Micheli nelle sue creazioni (e questa parola non è scelta a caso) per perseguire il suo concetto di architettura sinestetica. Un concetto molto simile a quello che si usa nel mondo dell’AV per descrivere gli ambienti dove queste tecnologie sono presenti, capaci di rispondere a necessità diverse: ecco il motivo principale per il quale abbiamo pensato di proporre ai nostri lettori una intervista proprio con l’Architetto Micheli. Micheli ha festeggiato da poco i 30 anni di attività con il suo studio di progettazione Simone Micheli Architectural Hero: come architetto, interior designer e disegnatore di oggetti e arredi (e sono tre competenze che raramente dialogano tra loro nello stesso professionista) ha progettato residenze private, uffici, gallerie e mostre, ed è particolarmente conosciuto per i luoghi dedicati all’ospitalità, dagli hotel ai ristoranti alle Spa. Un preambolo utile per spiegare il suo stile: non “solo” architetto ma “trasfigura-

tore” di ambienti, che utilizza materiali e tecnologie in nome di una leggerezza che si vada a sostituire ai materiali antiquati e costosi e alle impostazioni architettoniche tradizionali. Micheli si riconosce nell’idea che le cose non esistono in sé ma in quanto percepite dal soggetto, e quindi da esso inevitabilmente interpretate attraverso la sua sensorialità e il suo vissuto: per questo è importante capire la sua psicologia, per creare quindi una architettura dei sensi che, attraverso sollecitazioni a più livelli, propone un approccio innovativo alla fruizione di ambienti e cose. La progettazione architettonica non potrà quindi che avvalersi di tutti gli strumenti possibili, tecnologie comprese, per raggiungere l’idea di architettura sinestetica, che agisce a livello sotterraneo soddisfacendo l’utente, posto al centro del lavoro di Micheli. La vera ricchezza non sarà quindi corrispondente a contesti esclusivi, ma ad ambienti che offrono un’alta qualità della vita, efficiente ed eco compatibile… e anche in questo la tecnologia può dire la sua. Per la sua idea di architettura sinestetica, le tecnologie sono importanti? Siamo ancora in una fase pionieristica: la tecnologia ha fatto passi da gigante, e ormai quasi tutto è possibile, tuttavia la mancanza di cultura nel mondo architettonico non ne favorisce l’uso intensivo. Se prendiamo a esempio Firenze, ma potremmo parlare di altre città e non solo italiane, vediamo una enorme dicotomia tra l’iconografia abitativa e la realtà: siamo rimasti all’800 quando la tecnologia ci parla già dell’anno 2050. Mi sento senza dubbio un uomo del futuro in termini espressivi, i miei spazi parlano del futuro possibile che si lega con l’avanzare della tecnologia, per me la tecnologia è suggeritrice di scenari fantastici… vorrei fare sempre di più in questo senso, ringrazio i clienti che mi danno l’opportunità di proseguire la mia ricerca sostenendo i nostri progetti. Cosa potrebbe o dovrebbe fare secondo lei la tecnologia per aiutarla nel suo lavoro? Sono legatissimo alla tecnologia e, come amo ripetere, i miei spazi sono sinestetici: il gusto si miscela con il profumo, la luce viene modulata, si ottengono partecipazione e coinvolgimento con il video, grazie all’automazione è possibile controllare la casa e l’intero immobile; grazie a una attenta regia l’ambiente “funziona” in maCONNESSIONI

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SCENARI

niera integrata. Credo che le tecnologie siano mature, e vanno già oltre al livello di uso che ne facciamo, mi piacerebbe anche trovare nei System Integrator una competenza che vada al di là del dettaglio tecnico, ma che sia capace di leggere il mio progetto in senso ampio, interpretarlo ed eventualmente suggerire la giusta soluzione per raggiungere gli obiettivi prefissati. Un System Integrator con cui impostare un lavoro continuativo e da cui ricevere consulenze di alto profilo. Quale tra i suoi progetti ritiene più rappresentativo dell’uso delle tecnologie? In quasi tutti i miei progetti sono presenti, per generare emozioni e costruire luoghi capaci di interagire, per ottimizzare le prestazioni degli edifici o i costi di processo della stessa fabbrica architettonica. Per me la luce è come il cemento, è come una materia fisica, e i sistemi di gestione sono imprescindibili. Possiamo prendere ad esempio la Spa del Boscolo Hotel di Budapest, dove abbiamo ricreato un ambiente dinamico, come fossero onde. Nel corridoio abbiamo realizzato tante aree concave e convesse, inserito faretti per l’illuminazione dinamica a distanza di 80 cm l’uno dall’altro, introdotto nell’ambiente un sottofondo

MiSha Restaurant, Milano, Italy

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sonoro come fosse un lungo respiro, e una traccia olfattiva mediterranea di salmastro e mirto. Grazie a una attenta regia, i sensi degli ospiti vengono “ingannati” tanto da farli sentire in un ambiente in movimento, al centro del respiro del mare. Le tecnologie vengono inserite a che punto del progetto? All’inizio, insieme a tutti gli altri elementi, non sono un accessorio ma parte stessa del progetto. Il mio sistema di progettazione tiene conto di tutti i parametri ergonomici, funzionali, estetici e tutto parte all’unisono e in maniera integrata. Ovviamente per le tecnologie mi avvalgo di consulenti, che possono essere di mia fiducia oppure alle volte collaboratori scelti dal committente. Diceva che secondo lei il System Integrator dovrebbe essere un consulente per chi si occupa di progettazione architettonica: secondo lei come possono questi due mondi dialogare sempre meglio? Mi piacerebbe ci fosse una sempre maggiore compenetrazione tra questi mondi, quando invece capita che siano in contraddittorio, mentre gli obiettivi sono sempre comuni. Troverei utile un aggiornamento continuo

di entrambe le parti, con seminari, eventi, fiere, e un percorso formativo continuo. Purtroppo, anche l’Università è ancora indietro su questo: spesso architettura, design e interior design vengono tenuti separati volutamente, quando invece tutti concorrono a realizzare il progetto. Nei miei corsi tenuti all’interno del Master in Interior DesignMaster organizzato dalla SPD- Scuola Politecnica di Design di Milano e dal Poli.Design, invito spesso general contractor per spiegare le fasi di lavoro, aziende costruttrici per raccontare le fasi di fabbricazione di oggetti, arredi, materiali, e anche System integrator e Impiantisti per dare un quadro di cosa si può ottenere oggi con le tecnologie, come utilizzarle e integrarle nel progetto fin dal principio. La pandemia ha cambiato il modo di progettare? Si parla molto di come la pandemia abbia forzato alcuni processi e abbia cambiato il nostro modo di lavorare, studiare, vivere la casa ecc. La pandemia è un passaggio, i veri cambiamenti, intrinseci e duraturi, sono arrivati e arriveranno per mutate esigenze dei meccanismi comportamentali.  www.simonemicheli.com


Simone Micheli, toscano, classe 1964, si è laureato alla Facoltà di Architettura di Firenze con Giovanni Klaus Koenig, e ha festeggiato 30 anni di attività nel 2020 Nel 2003 ha fondato con Roberta Colla lo studio di design Simone Micheli Architectural Hero, con sedi a Firenze, Milano, Dubai, Puntaldia, Rabat. La sua attività professionale va dai master plan all’architettura, dal design al visual, passando per la comunicazione. Il suo stile, sempre attento alla sostenibilità, resta ben riconoscibile in ogni sua creazione, per committenti pubblici e privati. Ha curato anche mostre e dimostrazioni come ospite delle maggiori fiere di architettura e design. Tiene lezioni presso master, workshop e conferenze presso istituzioni culturali e università, e i suoi lavori trovano spazio nelle principali riviste di architettura. Nella sua carriera ha ricevuto più di 20 premi, in Italia, Cina, USA, UK, Germania, ecc., tra i quali anche il Premio Regula nel 2019, l’American Architectural Prize nel 2016 e, recentemente, il Luxury Lifestyle Award del 2020.

Simone Micheli Simone Micheli is Tuscan, born in 1964, graduated from the Faculty of Architecture in Florence with Giovanni Klaus Koenig, and celebrated 30 years of activity in 2020. In 2003 he founded the Simone Micheli Architectural Hero design studio with Roberta Colla, based in Florence, Milan, Dubai, Puntaldia and Rabat. His professional activity ranges from master plans to architecture, from design to visual, all through communication. His style, always attentive to sustainability, remains clearly recognisable in every creation by him, for public and private clients. He has also curated exhibitions and demonstrations as a guest of the major architecture and design fairs. He lectures at masters, workshops and conferences at cultural institutions and universities, and his works find space in leading architecture magazines. In his career he has received more than 20 awards, in Italy, China, USA, UK, Germany, etc., including the Regula Prize in 2019, the American Architectural Prize in 2016 and, recently, the Luxury Lifestyle Award of 2020.

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SCENARI Atomic SPA, Milano, Italy

TECHNOLOGY? AN INVISIBLE PROMPTER Integration according to the architect Simone Micheli Chiara Benedettini

Architecture and technology, integration and design, worlds that are still perceived as antagonistic, but which instead are part of the same concept of synaesthetic design of the environments in which we live. Here is the first of a series of interviews that you will find on Connessioni, starting from this issue, to investigate and discuss the ongoing relationship between architecture and technology, but also between architects and System Integrators

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his is my second interview with the architect Simone Micheli: a few years ago we spoke to him about his collaboration with the SIA Guest, where he was a guest several times as a designer of innovative environments related to hospitality. Projects that we found very interesting, especially from a technologies and integration point of view. More than 10 years later it was a pleasure to meet again in his Florentine studio in Via Aretina, between the city and the countryside. A place where the entrance and the waiting room were already a small manifesto of his work. This interview will not be dedicated to a particular project, but to the comparison on the theme of AV technologies and automation, often used by Micheli in his creations to pursue his concept of synaesthetic architecture. A concept very similar to the one used in the AV world to describe the environments where these technologies are present, capable of responding to different needs: this is the main reason why we decided to offer our readers an interview with the Architect Micheli. Micheli has recently celebrated 30 years of activity with his design studio: Simone Micheli Architectural Hero. As an architect, interior designer and designer of objects and furnishings (and these are three skills that rarely talk to each other in the same profession) he has designed private residences, offices, galleries and exhibitions, and is particularly known for places dedicated to hospitality, from hotels to restaurants


to spas. A useful preamble to explain his style: not “only” an architect but also a “transfigurator” of environments, which uses materials and technologies in the name of a lightness that replaces outdated and expensive materials and traditional architectural settings. Micheli is a believer of the idea that things do not exist in themselves, but rather are perceived by the subject, and therefore they are inevitably interpreted by him sensorially and his experience. For this reason it is important to understand his psychology, to create an architecture of senses that, through multi-level solicitations, proposes an innovative approach to the use of environments and things. Architectural design can therefore only make use of all possible tools, including technologies, to achieve the idea of synaesthetic architecture, which acts underground, satisfying the user, placed at the centre of Micheli’s work. True wealth will therefore not correspond to exclusive contexts, but to environments that offer a high quality of life, both efficient and environmentally friendly. Technology can also have a say in this.

Is technology important for your idea of synaesthetic architecture? We are still in the pioneering phase: technology has made great strides, and now almost everything is possible, however the lack of culture in the architectural world does not favour its intensive use. If we take Florence as an example (but we could talk about other cities too and not just Italian ones) we see a huge dichotomy between housing iconography and reality: we are still in the 19th century when technology already speaks to us of the year 2050. I feel without a doubt like I am a man of the future in expressive terms, my spaces speak of the possible future that is linked with the advancement of technology. For me technology is a suggestion of fantastic scenarios ... I would like to do more and more in this sense, I thank the customers who have given me the opportunity to continue my research by supporting our projects. What do you think technology could or should do to help you in your work? I am very attached to technology and my spaces are synaesthetic: taste is mixed with perfume, light is modulated, partic-

ipation and involvement with the video are obtained, thanks to automation it is possible to control the home and the entire property; thanks to careful management, the environment “works” in an integrated manner. I believe that the technologies are mature, and already go beyond the level of use we make of them, I would also like to find in the System Integrators a competence that goes beyond the technical detail, but that is able to read my project in a broad sense, interpret it and possibly suggest the right solution to achieve the set objectives. Which of your projects do you consider most representative of the use of technologies? In almost all my projects they are present, to generate emotions and build places capable of interacting, to optimise the performance of buildings or the process costs of the architectural factory itself. For me, light is like concrete, it is like a physical material, and management systems are essential. For example, the Spa of the Boscolo Hotel in Budapest, where we have recreated a dynamic environment. In the corridor we have created many concave and convex areas, inserted spotlights for dynamic lighting at a distance of 80cm from each other, introduced a sound background into the environment as if it were a long breath, and a Mediterranean olfactory trace of brackish and myrtle. Thanks to careful direction, the senses of the guests are “deceived” to the point of making them feel like they are in a moving environment, at the centre of a wave from the sea.

communicate better? I would like there to be a greater interpenetration between these worlds, because at the moment it happens as if they are contradictory, even though the objectives are the same. I would find it useful to continuously update both parties, with seminars, events, fairs, and a continuous training course. Unfortunately, even the University is still lagging behind on this: often architecture, design and interior design are deliberately kept separate, when instead everyone contributes to the project. In my courses in the Interior Design Masters organized by SPD- Scuola Politecnica di Sesign di Milano e by Poli:Design, I often invite general contractors to explain the work phases, construction companies to talk about the manufacturing phases of objects, furnishings, materials, and also System integrators and Installers to give a picture of what can be achieved today with technologies, how to use and integrate them into the project from the beginning. Has the pandemic changed the way we design? There is a lot of talk about how the pandemic has forced some processes and changed the way we work, study, live at home, etc. The pandemic is a passage, the real changes, intrinsic and lasting, have arrived and will continue to arrive due to the changed needs of the behavioural mechanisms.  www.simonemicheli.com

At what point are technologies included in the project? At the beginning, together with all the other elements. They are not an accessory but part of the project itself. My design system takes into account all the ergonomic, functional, aesthetic parameters and everything starts in unison and in an integrated manner. Obviously for the technologies I make use of consultants, who can be trusted by me or sometimes collaborators chosen by the client. You said that in your opinion the System Integrator should be a consultant for those involved in architectural design: in your opinion how can these two worlds CONNESSIONI

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ARTE IMMERSIVA NEL CUORE DELLO SHOPPING? SI PUÒ FARE!

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Il nuovo concetto di “esperienza d’acquisto” Maria Cecilia Chiappani

Una speciale mostra dedicata a Van Gogh, in uno spazio destinato a eventi interattivi di diversa natura, rivoluziona il concetto di engagement nei centri commerciali: ecco la proposta multimediale del Tiare Shopping di Villesse, in provincia di Gorizia

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i chiama EmotionHall ed è lo spazio culturale immersivo, interattivo e multimediale permanente del Tiare Shopping. Un’area di quasi 2.000 mq nata a novembre 2020, capace di cambiare forma e contenuto grazie alla modularità delle pareti e alle tecnologie digitali installate. Fino al 31 ottobre, chi approdava al centro commerciale di Villesse (GO) poteva visitare la mostra immersiva Van Gogh. Il Sogno, una rivisitazione in chiave onirica del genio pittorico dell’artista olandese firmata da Stefano Fake. Ma l’idea della holding Ingka Centres, proprietaria dei siti Ikea e dei centri commerciali a essi collegati, è più ambiziosa: la EmotionHall ospiterà un calendario di eventi ricco e variegato: musica live e discoteca, concerti, conferenze e molto altro. Per fare tutto questo, serviva un impianto tecnologico personalizzato, flessibile e facilmente adattabile a contesti molto diversi tra loro. Ci hanno pensato i progettisti e i creativi di 4DODO, responsabili dell’inte-

grazione AV e dei contenuti multimediali legati all’esposizione, accompagnati in particolare dal sistema di controllo audio Q-SYS implementato in collaborazione con il distributore Exhibo.

Come nasce il progetto Stefano Vidoz, socio fondatore di 4DODO e responsabile del progetto, ci racconta la genesi di questa insolita applicazione: “Questo progetto ha alle spalle una storia particolare. Quando siamo stati contattati dalla direzione del centro commerciale, a giugno 2020, il paese attraversava un periodo difficile e le modalità di fruizione degli spazi pubblici erano ancora tutte da definire. Si trattava tuttavia di un progetto molto rilevante dal punto di vista strategico, culturale e tecnologico. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla volontà di investire in una mostra immersiva di questo calibro, secondo un concept di respiro internazionale”. Insomma, l’obiettivo era creare un grande impatto visivo ed

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emozionale per la mostra di Van Gogh, ma anche realizzare una struttura permanente dalle tante possibili declinazioni.

I passaggi della realizzazione L’iter progettuale gestito da 4DODO è stato davvero brevissimo: dal primo incontro formale di luglio 2020 al cantiere, avviato a inizio settembre, è passato poco più di un mese. A novembre dello stesso anno era tutto pronto, ma non è stato possibile inaugurare la mostra immersiva (poi riaperta ad aprile 2021) a causa delle restrizioni anti-covid introdotte nei mesi invernali. Nel poco tempo a disposizione, dunque, i professionisti di 4DODO hanno dovuto rispondere con tecnologie e contenuti a un primo grande requisito: realizzare un’installazione museale multimediale “chiavi in mano”, flessibile e capace di cambiare scenario in pochi passaggi. “I media server disponibili sul mercato richiedono la presenza di personale tecnico qualificato anche per la gestione quotidiana – racconta Vidoz -. Ecco perché abbiamo sviluppato componenti hardware e software personalizzati per questa specifica installazione. Un pacchetto completo che permettesse agli operatori del Tiare Shopping di gestire in completa autonomia questa mostra e gli eventi futuri”. Nasce così un’infrastruttura tecnologica composta da 30 videoproiettori, per le esperienze immersive, e da un sistema audio Q-SYS. Il tutto accompagnato da un cluster di 4 server 4U by 4DODO e un applicativo su misura, basato sulle specifiche esigenze del progetto. “Mi piace definire la nostra proposta una via di mezzo tra la potenza di un media server e la flessibilità del digital signage – spiega il system integrator –, dove la progettazione dei contenuti, l’integrazione tecnologica e le funzionalità digitali della EmotionHall sono gli ingredienti fondamentali del successo di questa installazione”.

La EmotionHall di Van Gogh… e oltre Veniamo alla user-experience della mostra di Van Gogh. Attraverso tre ambienti i visitatori sono coinvolti in una suggestiva atmosfera dove reale e virtuale si incontrano grazie alle tecnologie AV. La prima tappa della creazione di questo CONNESSIONI 1 6

percorso è stata la scelta del percorso stesso. Parliamo di una visita di circa 50 minuti tra 75 delle principali opere del maestro olandese, che prendono vita digitalmente nella massima sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. Si parte dal Corridoio Emozionale, prima area caratterizzata da una videoproiezione a terra di 35 metri che sale alla fine del corridoio fino al soffitto. Un modo per accogliere le persone attraverso suggestioni visive e audio che si potranno arricchire di volta in volta anche attraverso oggetti reali. Al momento a dare il benvenuto ai visitatori è un ologramma di Van Gogh con informazioni di tipo storico e biografico sull’artista. La successiva Sala Didattica è invece pensata per creare esperienze configurabili. Si possono realizzare allestimenti ibridi, reali e/o virtuali, in cui i supporti digitali dialogano con quelli analogici per finalità educative. Qui, 30 Kintetic Light creano un soffitto cinetico d’effetto, mentre i contenuti didattici vengono trasmessi tramite un sistema di videowall e dispositivi tablet. L’ultimo ambiente della EmotionHall è invece quello totalmente immersivo. Una sala di 500 mq con videoproiezione su tutte le quattro pareti e sul pavimento (17 videoproiettori in tutto), specchi che amplificano l’immersività e un sistema audio costruito appositamente per enfatizzare l’aspetto emozionale.

Le tecnologie in campo La divisione delle tre stanze non è fissa: i gestori possono configurarla di volta in volta tramite un sistema di schermi per videoproiezione motorizzati, che hanno in compito di suddividere l’immenso open space nelle tre aree o in diverse modalità a seconda del tipo di evento. Tutta la tecnologia installata segue questa filosofia progettuale, con soluzioni in grado di centralizzare la gestione dell’AV e delle luci come se si trattasse di un’unica location. Come è possibile? L’hardware studiato da 4DODO è composto da quattro media server custom 4U by 4DODO che gestiscono in tempo reale i contenuti delle stanze. Le soluzioni sono sviluppate in collaborazione con il partner Supermicro e assemblate per rispondere alle esatte necessità tecniche

del progetto, ovvero gestire in tempo reale il sistema di videoproiezione di tutte le stanze, mettendo in onda e programmando i contenuti delle singole aree, l’impianto audio e, quando necessario, i sistemi di conferencing e le dirette streaming. Il software personalizzato creato da 4DODO riesce ad automatizzare l’intera infrastruttura tecnologica, semplificando dunque l’attivazione di ogni tipo di esperienza. Questo anche grazie all’interfaccia di controllo semplificata, adatta anche a personale non specializzato, raggiungibile via web da PC, tablet e smartphone.


UNIRE TECNOLOGIA E CREATIVITÀ L’esperienza di 4DODO nasce nel 2016 dall’unione tra creativi e sviluppatori esperti di entertainment a livello internazionale, oggi si occupa di produzione di contenuti immersivi e interattivi e nella realizzazione di tecnologie hardware e software per installazioni multimediali di ogni genere (teatro, spettacolo, parchi divertimento, musei e navi da crociera). Si va dal concept iniziale alla sua realizzazione, con supporto tecnico, creativo - artistico, sviluppo di contenuti e fornitura dei software e delle tecnologie necessarie. Inoltre, si creano gli strumenti e le infrastrutture di gestione che, grazie a interfacce semplici, possono essere utilizzate anche dai non addetti ai lavori. Nel modus operandi dell’azienda, contenuti e tecnologia vanno di pari passo, secondo un approccio sistemico e inclusivo alle progettualità multimediali e al risultato finale da raggiungere. www.4dodo.com

COMBINING TECHNOLOGY AND CREATIVITY The experience of 4DODO was born in 2016 from the union between creatives and experienced entertainment developers at an international level, today it deals with the production of immersive and interactive contents and in the creation of hardware and software technologies for multimedia installations of all kinds (theatre, show, amusement parks, museums and cruise ships.) It goes from the initial concept to its realisation, with technical, creative - artistic support, content development and supply of the necessary software and technologies. In addition, management tools and infrastructures are created which, thanks to simple interfaces, can also be used by non-experts. In the company’s modus operandi, content and technology go hand in hand, according to a systemic and inclusive approach to multimedia projects and the final result to be achieved.

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Il sistema visto dai contenuti I template realizzati da 4DODO richiamano i diversi utilizzi dell’area e delle sale. Nell’interfaccia è stato implementato un calendario per schedulare appuntamenti ed eventi su base oraria e/o giornaliera, mentre il richiamo del template live permette la messa in onda dei contenuti o della trasmissione in diretta, tramite telecamere PTZ, di ciò che accade all’interno delle stanze immersive, anche verso l’esterno sui principali canali di streaming. Tutto il sistema è collocato in una sala broadcasting di regia appositamente studiata per la gestione e il controllo in tempo reale di tutti i sistemi. Una versatilità fondamentale per le finalità della EmotionHall. “L’ambiente presenta una superficie di proiezione particolare – spiega Vidoz -, che non rientra nei formati standard, come i 4:3 o i 16:9. La creazione su misura dei template consente un adattamento efficace anche dei contenuti non realizzati per quella proporzione. Creiamo una sorta di comportamento predefinito per proiettare in modo ottimale diversi tipi di immagini, video e grafiche”. Un esempio? Si possono creare pavimenti interattivi a partire da una cartella di semplici file .png, distribuita grazie ad appositi sensori. Ancora, siamo stanchi di un certo soggetto o lo dobbiamo cambiare rapidamente? Basterà aggiungere sul calendario, all’ora prestabilita, lo switch del contenuto. Il cliente finale ha grande autonomia nella gestione della EmotionHall, ma la presenza da remoto dello staff 4DODO è garantita. Lo staff ha sempre facoltà di intervenire a distanza su tutti i sistemi, un plus importante in questo periodo ancora incerto.

L’infrastruttura audio Finora abbiamo approfondito l’installazione nel suo complesso, ma è interessante soffermarsi sulla componente audio dell’applicazione, che non era per niente scontata. Anche qui, le esigenze erano ottimizzare la gestione e rendere l’intera infrastruttura facilmente configurabile dal personale del centro commerciale. Così, il sistema audio sviluppato insieme a Exhibo, attraverso lo studio dell’ambiente e delle sue funzionalità potenzialmente mutevoli, punta a ottenere la migliore esperienza sonora immersiva possibile grazie alla flessibilità dei prodotti QSC. L’ecosistema Q-SYS ha quindi fornito la piattaforma su cui costruire tutti i controlli e il routing audio. Quattro amplificatori

AUDIO, VIDEO E CONTROLLO CON Q-SYS Cosa significa Q-SYS? Un ecosistema aperto che sfrutta l’elaborazione Intel, l’affidabilità mission critical di un sistema operativo Linux e l’interoperabilità degli standard di rete IEEE. Una piattaforma leggera e “viva”, implementabile nel tempo mediante semplici aggiornamenti del firmware. Al cuore del sistema installato al Tiare Shopping c’è il processore Core 110f. Una soluzione AVC completamente integrata per installazioni “miste” con canali analogici e di rete che supporta sia ambienti di medie dimensioni sia installazioni corporate più ampie. Dal punto di vista audio, la piattaforma si connette a sorgenti analogiche e digitali attraverso periferiche Input/Output Q-SYS, mentre i dispositivi che supportano il protocollo di comunicazione audio AES67 garantiscono lo streaming audio senza bisogno di licenze o hardware opzionali. Non solo, Q-SYS supporta anche i protocolli di comunicazione audio Dante, AVB e CobraNet. Per la distribuzione video, la soluzione integra videocamere conference ed end point connessi per soddisfare ogni esigenza applicativa e offre la possibilità di accedere, senza driver, a Skype for Business, GoToMeeting, Zoom e altri. Non dimentichiamo infine il controllo di prodotti terzi, facilmente integrabili nell’ecosistema AV&C grazie a Lua scripting editor per personalizzare il controllo, ampia libreria di plugin e script, Q-SYS touch screen controller nativi e configurazione GUI drag-and-drop per l’interfaccia utente.

AUDIO, VIDEO AND CONTROL WITH Q-SYS What does Q-SYS mean? An open ecosystem that leverages Intel computing, the mission critical reliability of a Linux operating system, and the interoperability of IEEE networking standards. A light and “alive” platform, which can be implemented over time through simple firmware updates. At the heart of the system installed at Tiare Shopping is the Core 110f processor. A fully integrated AVC solution for “mixed” installations with analogue and network channels that supports both medium-sized environments and larger corporate installations. From an audio point of view, the platform connects to analogue and digital sources through Q-SYS Input / Output peripherals, while devices that support the AES67 audio communication protocol guarantee audio streaming without the need for optional licenses or hardware. Not only that, Q-SYS also supports Dante, AVB and CobraNet audio communication protocols. For video distribution, the solution integrates conference cameras and connected end points to meet every application need and offers the ability to access Skype for Business, GoToMeeting, Zoom and others without drivers. Finally, let’s not forget the control of third-party products, which can be easily integrated into the AV&C ecosystem thanks to the Lua scripting editor to customise the control, a large library of plugins and scripts, native Q-SYS touch screen controllers and drag-and-drop GUI configuration for the user interface. www.qsc.com

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www.tiareshopping.com www.emotionhallarena.com www.4DODO.com www.exhibo.it CONNESSIONI 2 0

CX-Q 4K8, scelti per la flessibilità installativa e la possibilità di configurazione bridging, erogano 30 canali ai quali sono collegati 40 diffusori acustici a soffitto. Questa configurazione permette il controllo individuale di ogni diffusore in termini di livello, equalizzazione e ritardo, e di collocare il fronte sonoro dove necessario. La “granularità” della gestione audio consente anche di supervisionare lo status dei diffusori e delle linee, segnalando eventuali guasti e sospendendo l’erogazione dell’output in caso di linea in corto. Una notifica via mail del guasto agevolerà ulteriormente le attività di manutenzione. Considerando lo spazio fisico della EmotionHall – un’area totalmente aperta oppure compartimentata con gli schermi motorizzati -, i progettisti di 4DODO sono riusciti a configurare il routing del segnale in input per ciascuna

situazione e il posizionamento del fronte sonoro a seconda dell’uso. L’input digitale su protocollo Dante, proveniente dai server multimediali 4U, è integrato come una delle sorgenti a disposizione. Per garantirne la perfetta ridondanza, inoltre, il routing del segnale viene automaticamente cambiato da server main a server backup in caso di un eventuale funzionamento.

Audio in tutto il suo potenziale Il routing audio prevede, per ciascuna delle tre sale, la possibilità di collegarsi a stream online di web-radio, al server dedicato alla regia video per gestire l’audio bidirezionale di eventuali ospiti collegati in videoconferenza, e ulteriori sorgenti esterne analogiche (mixer, microfoni ecc.). Da qui la necessità di installare anche dei connettori XLR da pannello sia presso il rack


dunque di proporre esperienze ibride, in presenza e in streaming, come avvenuto in occasione della presentazione della EmotionHall alla stampa, lo scorso gennaio. Si passa dunque dalla gestione quotidiana degli spazi agli eventi speciali utilizzando il solo materiale installato, senza doversi rivolgere a service esterni. Questo è possibile anche grazie alla scelta di integrare soluzioni AV over IP. L’espressione “Audio-Visual over Internet Protocol” indica infatti la possibilità di trasmettere i segnali AV con i cavi di rete, attraverso specifici protocolli di comunicazione. Eccezion fatta per la distribuzione audio con diffusori passivi, i segnali video utilizzano il protocollo HDBaseT, le telecamere PTZ dialogano tramite il protocollo NDI, per la gestione audio in rete si possono usare i protocolli Dante e AES67 e per le fixture luminose ArtNet. La committenza, inoltre, ha accolto favorevolmente la proposta di una soluzione hardware/software personalizzata e proprietaria. “Pensiamo sia utile offrire ai clienti finali strumenti custom e orientati all’autonomia di gestione – aggiunge Vidoz -. Sistemi facilmente controllabili e ritagliati sulle competenze di chi è chiamato a gestirli, perché ciò che conta è l’uso che si deve fare di una determinata installazione”.

Un progetto bello e difficile

Credit 4DODO

delle apparecchiature audio, sia presso il banco regia. Tutta la gestione del routing avviene mediante il pannello touchscreen Q-SYS da 8 pollici con interfacce grafiche UCI semplificate. Il processore Core 110f è stato collegato alle interfacce DALI per la gestione dei preset dell’illuminazione e al PLC di gestione della movimentazione degli otto schermi avvolgibili. I due monitor audio da studio collocati in regia servono a verificare lo status dei segnali audio e possono riprodurre qualsiasi sorgente di input mediante il collegamento alla matrice virtuale di Q-SYS, e inoltre possono servire a monitorare i segnali inviati agli amplificatori che sono riprodotti sui diffusori passivi. In questo modo è possibile verificare il segnale audio in qualsiasi punto della catena di processamento per verificarne livello ed equalizzazione. Completa

il sistema una paging station virtuale per comunicare mediante microfono o inviare messaggi preregistrati in tutta l’area o in ciascuna sala. Per scopi di sicurezza, inoltre, il sistema è collegato alla centrale EVAC del centro commerciale (impianto di evacuazione sonora per incendi o situazioni di pericolo) che ha facoltà di interrompere la diffusione sonora trasmettendo i messaggi d’emergenza. Un ulteriore pannello di controllo protetto da password permette infine di accedere ai parametri di configurazione più utilizzati senza entrare nell’editor di Q-SYS (input gain, phantom, gate e compressor degli input microfonici, verbosità dei log, configurazione dell’invio mail, ecc.).

Configurazioni future La versatilità dell’impianto AV consente

Alla domanda “quali difficoltà avete affrontato nella realizzazione della EmotionHall”, la risposta è chiara e riguarda soprattutto il coordinamento delle tante componenti in gioco. “Siamo partiti da zero – spiega il progettista -, non c’erano impianti e cablaggi pre esistenti, non c’era una sala regia, non c’erano nemmeno i bagni. Abbiamo addirittura pensato al lato estetico degli ambienti, dipingendo di nero tutte le superfici per offrire uno stile coerente. Ma il fronte più complesso è stato integrare le competenze e le esperienze necessarie. 4DODO veniva dal mondo visual dei contenuti e della loro gestione, soprattutto nell’ambito delle navi da crociera, mentre al Tiare Shopping è stato fondamentale integrare più sistemi, tecnologie e professionisti”. Anche la fase di installazione è stata impegnativa ma soddisfacente. “Nella gestione del cantiere abbiamo consolidato collaborazioni avviate in precedenza, facendo squadra anche con altre realtà del territorio friulano”, conclude Stefano Vidoz. Le difficoltà si sono quindi trasformate in stimoli, che hanno fatto vincere la partita dello spazio immersivo di Villesse.  CONNESSIONI

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INSTALLED EQUIPMENT Hardware Housing 3x Rack 19” 800x800 of 44U 1x Double conversion online UPS, 3,000 VA 2x Furman air conditioners and mains filters - PL-PRO DMC E Audio 1x Core 110f licensed by UCI and Scripting 1x Touchscreen 8” 4x Network amplifier CX-Q 4K8 1x Dell 8 port PoE + switch 12x Idea Pro Audio LUA 12C column speakers 12x Idea Pro Audio Bass 12i subwoofer 8x Idea Pro Audio LUA6i installation speakers 6x Idea Pro Audio Bass 10i subwoofer 2x infra sub Idea Pro Audio Basso21t 2x PreSonus Eris audio monitor Video 4x 4U multimedia server by 4DODO with customised software 13x PA803UL projectors with NP40ZL lens 4x PA1004UL projectors with NP44ML optics 5x LG 32” 4K Preview Monitor HDBaseT CYP video distribution Broadcast 2x 4Ulite by 4DODO Multimedia Server with customized software 3x PTZ 30x NDI Birddog P200 1x PTZ NDI keyboard Birddog Networking 1x Netgear managed 10G Switch 1x Switch POE Managed Ubiquiti 48 port 2x Switch POE Managed Ubiquiti 24 port 1x Ubiquiti UDM PRO router 4x Ubiquiti nanoHD wireless AP DMX fixture 30x Kinetic lights RGB with 3m extension Artnet / DMX converter and splitter

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A new concept of the “shopping experience” Credit 4DODO

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A special exhibition dedicated to Van Gogh, in a space intended for interactive events of a different nature, revolutionises the concept of engagement in shopping centres: here is the multimedia proposal of Tiare Shopping in Villesse, in the province of Gorizia

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t’s called EmotionHall and it is the immersive, interactive and permanent multimedia cultural space of Tiare Shopping. An area of almost 2,000 square metres created in November 2020, capable of changing shape and content thanks to the modularity of the walls and the digital technologies installed. Until 31 October, those arriving at the shopping centre in Villesse (GO) could visit the the immersive exhibition Van Gogh. Il Sogno, a dreamlike reinterpretation of the pictorial genius of the Dutch artist signed by Stefano Fake. But the idea of the Ingka Centres holding company, owner of the Ikea sites and the shopping centres connected to them, is more ambitious: the EmotionHall will host a rich and varied calendar of events: live music and disco, concerts, conferences and much more. To do all of this, a customised technological system was needed, flexible and easily adaptable to very different contexts. The designers and creatives of 4DODO,

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responsible for the AV integration and multimedia content related to the exhibition, took care of it, accompanied in particular by the Q-SYS audio control system implemented in collaboration with the Exhibo distributor. How the project was born Stefano Vidoz, founding partner of 4DODO and project manager, tells us about the genesis of this unusual application: “This project has a particular history behind it. When we were contacted by the management of the shopping centre in June 2020, the country was going through a difficult period and the methods of use of public spaces were still to be defined. However, it was a very important project from a strategic, cultural and technological point of view. We were pleasantly struck by the desire to invest in an immersive exhibition of this calibre, according to an international concept.”In short, the goal was to create a great visual and emotional

impact for the Van Gogh exhibition, but also to create a permanent structure with many possible variations. The steps of the realisation The design process managed by 4DODO was very short: just over a month passed from the first formal meeting in July 2020 to the construction site, which started in early September. In November of the same year everything was ready, but it was not possible to inaugurate the immersive exhibition (then reopened in April 2021) due to the anti-Covid restrictions introduced in the winter months. In the short time available, therefore, 4DODO professionals had to respond with technology and content to a great requirement: to create a “turnkey” multimedia museum installation, flexible and capable of changing scenery in a few steps. “The media servers available on the market require the presence of qualified technical


Gogh exhibition. Through three environments, visitors are involved in a suggestive atmosphere where real and virtual meet thanks to AV technologies. The first step in the creation of this path was the choice of the path itself. We are talking about a visit of about 50 minutes among 75 of the main works of the Dutch master, which come to life digitally in maximum safety and in compliance with current regulations.

kinetic ceiling of effect, while the educational content is transmitted via a video wall system and tablet devices. The last environment of the EmotionHall is instead the totally immersive one. A 500 square meter room with video projection on all four walls and on the floor (17 video projectors in all), mirrors that amplify immersion and an audio system built specifically to emphasise the emotional aspect.

It starts from the Emotional Corridor, the first area characterised by a 35-meter video projection on the ground that rises at the end of the corridor to the ceiling. A way to welcome people through visual and audio that can be enriched from time to time also through real objects. At the moment, visitors are welcomed by a Van Gogh hologram with historical and biographical information on the artist. The next Teaching Room is instead designed to create configurable experiences. Hybrid installations, real and / or virtual, can be created, in which digital media interact with analogue ones for educational purposes. Here, 30 Kinetic Lights create a

Technologies in the field The division of the three rooms is not fixed: the managers can configure it from time to time through a system of motorised video projection screens, which have the task of dividing the immense open space into the three areas or in different ways depending on the type of event. All the technology installed follows this design philosophy, with solutions able to centralise the management of the AV and lights as if it were a single location. How is it possible? The hardware designed by 4DODO consists of four custom 4U by 4DODO media servers that manage the contents of the rooms in real time.

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personnel for daily management. That’s why we have developed custom hardware and software components for this specific installation. A complete package that would allow Tiare Shopping operators to manage this exhibition and future events in complete autonomy.” Said Vidoz. The result is a technological infrastructure consisting of 30 video projectors, for immersive experiences, and a Q-SYS audio system. All accompanied by a cluster of 4 servers 4U by 4DODO and a customised application, based on the specific needs of the project. The system integrator explained, “I like to define our proposal as a cross between the power of a media server and the flexibility of digital signage, where the design of the contents, the technological integration and the digital functions of the EmotionHall are the ingredients. fundamental for the success of this installation.” Van Gogh’s EmotionHall… and beyond We come to the user-experience of the Van

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The solutions are developed in collaboration with the partner Supermicro and assembled to meet the exact technical needs of the project, or to manage the video projection system of all the rooms in real time, broadcasting and programming the contents of the individual areas, the audio system and, when necessary, conferencing systems and direct streaming. The customised software created by 4DODO manages to automate the entire technological infrastructure, thus simplifying the activation of any type of experience. This is also thanks to the simplified control interface, also suitable for unskilled personnel, accessible via the web from PC, tablet and smartphone. The system seen by the contents The templates created by 4DODO recall the different uses of the area and rooms. A calendar has been implemented in the interface to schedule appointments and events on an hourly and / or daily basis, while recalling the live template allows the broadcasting of contents or live transmis-

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sion, via PTZ cameras, of what happens on the inside of the immersive rooms, also towards the outside on the main streaming channels. The whole system is located in a directing broadcasting room specifically designed for real-time management and control of all systems.

The end customer has great autonomy in managing the EmotionHall, but the remote presence of the 4DODO staff is guaranteed. The staff always have the right to remotely intervene on all systems, an important positive in this still uncertain period.

A fundamental versatility for the purposes of the EmotionHall. Vidoz explains, “The environment has a particular projection surface, which does not fall within the standard formats, such as 4: 3 or 16: 9. The tailor-made creation of the templates allows an effective adaptation even of the contents not realised for that proportion. We create a kind of default behaviour to optimally project different types of images, videos and graphics.” An example? Interactive floors can be created starting from a folder of simple .png files, distributed thanks to special sensors. Again, are we tired of a certain subject or do we need to change it quickly? Just add the content switch on the calendar at the pre-set time.

The audio infrastructure So far we have explored the installation as a whole, but it is also interesting to focus on the audio component of the application. Here too, the needs were to optimise management and make the entire infrastructure easily configurable by the mall staff. Thus, the audio system developed together with Exhibo, through the study of the environment and its potentially changing features, aims to obtain the best immersive sound experience possible thanks to the flexibility of QSC products. The Q-SYS ecosystem then provided the platform on which to build all the audio controls and routing. Four CX-Q 4K8 amplifiers, chosen for their installation flexibility and the possibility of bridging con-


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figuration, deliver 30 channels to which 40 ceiling loudspeakers are connected. This configuration allows individual control of each speaker in terms of level, equalisation and delay, and to place the sound front where necessary. The “granularity” of the audio management also allows you to supervise the status of the speakers and lines, reporting any faults and suspending the output in the event of a short line. An email notification of the fault will further facilitate maintenance activities. Considering the physical space of the EmotionHall - a totally open area or compartmentalised with motorised screens - the 4DODO designers were able to configure the routing of the input signal for each situation and the positioning of the sound front according to use. The digital input on Dante protocol, coming from the 4U multimedia servers, is integrated as one of the available sources. In addition, to ensure perfect redundancy, the signal routing is automatically changed from main server to backup server in case of any operation.

Audio in its full potential The audio routing provides, for each of the three rooms, the possibility of connecting to online web-radio streams, to the server dedicated to video direction to manage the two-way audio of any guests connected by videoconference, and additional external analogue sources (mixer, microphones etc.) Hence the need to also install XLR panel connectors both at the audio equipment rack and at the control desk. All routing management takes place via the 8-inch Q-SYS touchscreen panel with simplified UCI graphic interfaces. The Core 110f processor was connected to the DALI interfaces for managing the lighting presets and to the PLC for managing the movement of the eight roll-up screens. The two studio audio monitors placed in the control room are used to check the status of the audio signals and can reproduce any input source by connecting to the Q-SYS virtual matrix and can also be used to monitor the signals sent to the amplifiers that are reproduced on the passive speakers. In this way it is possible to check the audio signal at any point in the processing chain to verify its level and equalisation. A virtual paging station completes the system to communicate via microphone or send pre-recorded messages throughout the area or in each room. Furthermore, for safety purposes, the system is connected to the EVAC control unit of the shopping centre (sound evacuation system for fires or dangerous situations) which has the right to interrupt the sound diffusion by transmitting emergency messages. Finally, a further password-protected control panel allows you to access the most used configuration parameters without entering the Q-SYS editor (input gain, phantom, gate and compressor of the microphone inputs, verbosity of the logs, configuration of the mail sending, etc.) Future configurations The versatility of the AV system therefore makes it possible to offer hybrid experiences, in person and in streaming, just like at the presentation of the EmotionHall to the press last January. We therefore move from the daily management of spaces to special events using only the material installed, without having to contact external services. This is also possible thanks to the

choice of integrating AV over IP solutions. The expression “Audio-Visual over Internet Protocol” indicates the possibility of transmitting AV signals with network cables, through specific communication protocols. With the exception of audio distribution with passive speakers, the video signals use the HDBaseT protocol, the PTZ cameras communicate via the NDI protocol, Dante and AES67 protocols can be used for network audio management and ArtNet luminous fixtures can be used. The client also welcomed the proposal for a customised and proprietary hardware / software solution. “We think it is useful to offer end customers customised and management autonomy-oriented tools. Systems that can be easily controlled and tailored to the skills of those called to manage them, because what matters is the use that must be made of a particular installation.” Adds Vidoz. A beautiful and difficult project So, the question “what difficulties did you face in creating the EmotionHall?” The answer is clear and above all concerns the coordination of the many components involved. The designer explains, “we started from scratch, there were no pre-existing systems and wiring, there was no control room, there were not even bathrooms. We even thought about the aesthetic side of the rooms, painting all the surfaces black to offer a coherent style. But the most complex part was integrating the necessary skills and experience. 4DODO came from the visual world of contents and their management, especially in the context of cruise ships, while at Tiare Shopping it was essential to integrate multiple systems, technologies and professionals.” The installation phase was challenging but satisfying. “In the management of the yard we consolidated collaborations started previously, also teaming up with other realities in the Friuli area”, concludes Stefano Vidoz. The difficulties then turned into stimuli, which made Villesse win the game of immersive space. 

www.tiareshopping.com www.emotionhallarena.com www.4DODO.com www.exhibo.it

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Dalla sua sede di Rivolta d’Adda, in Provincia di Cremona, il CRABCC (Centro di Ricerche ed Applicazioni Biotecnologiche in Chirurgia Cardiovascolare) è in grado, grazie a un sistema firmato ATEN e basato sul KVM Switch Multiview CM1284, di trasmettere in diretta interventi e sperimentazioni a beneficio di clienti, committenti e altri centri di ricerca

NEL CUORE DELLA SPERIMENTAZIONE BIOMEDICA Ricerca a distanza per il CRABCC Matteo Fontana

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a pandemia non solo non ha fermato la ricerca in ambito medico, ma l’ha anzi portata a nuovi livelli di sviluppo, anche e soprattutto sul piano della comunicazione e della trasmissione. Sì, perché in un periodo in cui lo spostamento delle persone – soprattutto da un Paese a un altro – è stato difficoltoso quando non impossibile, la chiave per continuare a condividere scoperte e nuove metodologie è stata la tecnologia applicata alla comunicazione e alla condivisione. C’è questo pensiero dietro alla decisione di CRABCC, società italiana che si occupa di ricerca biomedica, di dotarsi, l’anno scorso, di un sistema interamente firmato ATEN per la ripresa e la trasmissione di interventi chirurgici dimostrativi, effettua-

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ti per testare i più moderni ritrovati della tecnologia in ambito biomedico (innovativi devices come valvole cardiache e cuori artificiali) nonché per sperimentare nuove procedure chirurgiche e saggiare la risposta biologica e l’interazione con i tessuti di nuovi biomateriali impiegati nella medicina ricostruttiva. Altri obiettivi di CRABCC sono l’acquisizione e il miglioramento di tecniche chirurgiche mini-invasive e percutanee e il perfezionamento di metodiche di chirurgia robotica video assistita. Insomma, nulla di men che ambizioso e avanguardistico, certamente un campo di ricerca affascinante e importante per lo sviluppo delle conoscenze mediche e delle possibilità di intervento.


ATEN nel cuore della sala operatoria La sede di CRABCC a Rivolta d’Adda comprende due sale operatorie dedicate alla sperimentazione dei nuovi devices che, di volta in volta, vengono commissionati alla società da clienti sparsi in tutto il mondo. Uno dei vantaggi di quella che ormai chiamiamo tutti “globalizzazione” è che la ricerca tecnologica (in questo caso biomedica) può essere immediatamente condivisa, “in diretta”, azzerando di fatto i tempi di comunicazione di nuove conoscenze o di tecniche innovative. “Oltretutto in tempi di pandemia” – ci ha detto, puntualizzando meglio il concetto, il dottor Alessandro Addis, CEO di CRABCC – “vista la difficoltà di spostamento delle persone nel mondo, il sistema che abbiamo installato per la trasmissione in diretta di interventi e sperimentazioni si è rivelato ancor più importante, efficace e semplice da usare. Il nostro lavoro consiste nel progettare, costruire e testare dispositivi biomedici su commissione. Ci occupiamo insomma di tutta la fase pre-clinica di queste delicate e complesse apparecchiature, lavorando anche sui progetti che i nostri

clienti condividono con noi e testando, spesso appunto in diretta video, i risultati o le eventuali nuove metodiche di intervento messe a punto.” Ma com’è entrata ATEN in sala operatoria? “Abbiamo contattato ATEN” – ci spiega sempre il dottor Addis – “l’anno scorso, in piena pandemia… e anche con loro abbiamo lavorato, a nostra volta, a distanza! Una volta scelti, con la consulenza di ATEN, i prodotti necessari per l’impianto, ci sono stati inviati e li abbiamo installati noi stessi, forti della conoscenza che abbiamo delle uscite video dei nostri macchinari presenti in sala operatoria, e grazie anche alla semplicità d’uso delle soluzioni di ATEN. I tecnici dell’azienda ci hanno suggerito lo switch multiview migliore per le nostre esigenze. Il sistema prevede sia la registrazione che la trasmissione su piattaforma di più immagini simultanee dalla sala operatoria, a beneficio dei nostri clienti connessi da remoto.”

Quattro immagini in una Ma perché requisito basilare del sistema era la possibilità di mostrare in contemporanea più immagini? Nella sala operatoria

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SOLUZIONI del CRABCC, oltre alle immagini riprese da una o più telecamere puntate sul tavolo operatorio, ci sono da gestire anche i segnali in uscita di un intensificatore di brillanza, un ecografo e un monitor paziente, che trasmette i segni vitali. Queste immagini vanno a comporre un “puzzle” inscindibile che, per chi osserva, magari dal Giappone o dall’Australia, illustra l’intero quadro “clinico” della situazione, le metodiche utilizzate e la funzionalità delle apparecchiature sperimentate. Insomma, il cliente che assiste in video collegamento può fruire di tutte le informazioni che gli occorrono in un’unica schermata, una sorta di “cartella clinica tecnologica” che monitora passo passo il procedere dell’intervento, per gli addetti ai lavori, che hanno bisogno di osservare i dati in tempo reale. Ecco che il KVM Switch Multiview CM1284 di ATEN diventa l’architrave del progetto, consentendo di collegare fino a quattro computer e due schermi via HDMI, portando in tempo reale quattro sorgenti video su un singolo schermo multiview con una qualità video fino a 4K DCI a 30 Hz. È possibile, inoltre, selezionare, commutare e visualizzare sorgenti video multiple simultaneamente con un controllo indipendente di tastiera e mouse. La visualizzazione può avvenire in modalità Quad e PiP/PbP/PoP, oppure in modalità schermo intero. È possibile altresì ridimensionare o riposizionare le immagini PiP (Picture-in-Picure) o PbP (Picture-by-Picture) per adattarle alle necessità dell’utente. Il segnale quad view in uscita viene dunque registrato da un PC (il girato può essere successivamente consegnato al cliente su supporto USB o inviato via web) e mostrato in diretta sulla piattaforma di condivisione o di videoconferenza preferita del cliente. “In questo modo” – conclude il dottor Addis – “arriviamo in tempo reale in qualsiasi parte del mondo.” Insomma, la migliore tecnologia video per interventi medici ad alta tecnologia.

La squadra ATEN Ma oltre al già citato KVM Switch Multiview CM1284, che combina quattro segnali video in un’unica visualizzazione, quali altri prodotti sono stati necessari per realizzare questa affascinante installazione? Anzitutto, un UC3020, in grado di convertire una telecamera in una webcam, instradando più facilmente il segnale video in qualunque piattaforma, a partire dalle notissime CONNESSIONI 3 0

YouTube, Facebook e Skype. Inoltre, se per i segnali HDMI in uscita non c’erano problemi, per l’uscita DVI del computer è stato necessario un VS172, splitter Dual Link DVI a due porte che offre un’ampia larghezza di banda e frequenze di aggiornamento più veloci, fornendo così una qualità video migliore fino a una risoluzione di 2.560x1.600. Infine, all’uscita del CM1284 è stato collegato un ulteriore splitter VS182A, soluzione perfetta per trasmettere una sorgente di video digitale ad alta definizione a due schermi contemporaneamente. Supportando tutte le apparecchiature HDMI come lettori DVD, set-top box satellitari e schermi, questo prodotto fornisce un collegamento HDMI a un monitor LCD da 60” (per la visualizzazione multiview) e un altro al già citato UC3020, per la registrazione del flusso video su computer e la simultanea trasmissione in streaming.

Implementazioni future e altre applicazioni Nominalmente, dunque, il sistema consente di gestire quattro segnali contemporanei. “Noi però” – precisa il dottor Addis – “riusciamo all’occorrenza ad allargare un po’ il sistema, connettendo e disconnettendo manualmente i canali di altre due telecamere di cui è dotata la sala operatoria, collegando così, seppur alternativamente, fino a sei apparecchiature. Il sistema comunque, anche con quattro segnali, è perfettamente in grado di illustrare tutte le fasi di un intervento con i dati medici necessari a far comprendere tutti i dettagli ai clienti connessi da remoto (ecografia, ECG, ecc…). Insomma, forniamo una visione sinottica e in diretta di tutto ciò che succede in sala operatoria.” La struttura del CRABCC ha un’altra sala operatoria che potrebbe in futuro essere attrezzata con un sistema simile, utilizzato peraltro anche per la distribuzione interna dei segnali, come spiega – concludendo – il dottor Alessandro Addis: “Abbiamo anche un’aula per training e formazione, e possiamo inviare anche lì il segnale in quad view, per tenere lezioni o riunioni esplicative volte a migliorare le metodiche e discutere gli interventi. La possibilità di registrare, in questo senso, è molto importante, perché ci consente di tenere un archivio a scopo formativo interno.”  www.aten.com www.crabcc.com


From its headquarters in Rivolta d'Adda, in the Province of Cremona, the CRABCC (Centre for Research and Biotechnological Applications in Cardiovascular Surgery) is able, thanks to a system signed by ATEN and based on the KVM Switch Multiview CM1284, to broadcast live interventions and experiments for the benefit of customers, clients and other research centres

AT THE HEART OF BIOMEDICAL EXPERIMENTATION Remote search for CRABCC Matteo Fontana

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he pandemic has not only not stopped medical research, but has in fact taken it to new levels of development, above all in terms of communication and transmission. In a period in which the movement of people - especially from one country to another - has been difficult if not impossible, the key to continuing to share discoveries and new methodologies has been technology applied to communication and sharing. This was the thinking behind the decision of CRABCC, an Italian company that deals with biomedical research. Last year, they needed to equip themselves with a system entirely signed by ATEN for the resumption and transmission of demonstrative surgeries, carried out to test the most modern technological discoveries in the biomedical field (innovative devices such as heart valves and artificial hearts) as well as to experiment with new surgical procedures and test the biological response and the interaction with tissues of new biomaterials used in reconstructive medicine. Other objectives of CRABCC are the acquisition and improvement of minimally invasive and percutaneous surgical techniques and the improvement of video-assisted robotic surgery methods. In short, nothing less than ambitious and avant-garde, certainly a fascinating and important research field for the development of medical knowledge and the possibilities of intervention. ATEN in the heart of the operating room The CRABCC headquarters in Rivolta d’Adda includes two operating theatres dedicated to testing new devices which, from time to time, are commissioned to the company by customers around the world. One of the advantages of what we all now call “globalisation” is that technological research (in this case biomedical) can be immediately shared, “live”, effectively eliminating the communication times of new knowledge or innovative techniques. During the pandemic, given the difficulty of moving people around the world, the

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system we have installed for live broadcasting of interventions and trials proved even more important and effective. Our work is to design, build and test commissioned biomedical devices. In short, we take care of the entire pre-clinical phase of these delicate and complex devices, also working on the projects that our customers share with us and testing, often in live video, the results or any new intervention methods developed.” said Dr. Alessandro Addis, CEO of CRABCC. But how did ATEN get into the operating room? “Last year, in the peak of the pandemic, we contacted ATEN and worked with them from a distance.” Dr. Addis explains. “Once the products necessary for the implant were chosen, with the advice from ATEN, they were sent to us and we installed them ourselves, thanks to the knowledge we have of the video outputs of our machines in the operating room, and thanks to the simplicity of use of ATEN solutions. The company’s technicians suggested the best multi-view switch for our needs. The system provides for both the recording and the transmission on the platform of multiple simultaneous images from the operating room, for the benefit of our customers connected remotely. “ Four images in one But why was the basic requirement of the system to be able to show multiple images at the same time? In the CRABCC operating room, in addition to the images taken by one or more cameras aimed at the operating table, there are also the output signals of an image intensifier, an ultrasound system and a patient monitor, which transmits vital signs, to be managed. These images form an inseparable “puzzle” which, for the observer, perhaps from Japan or Australia, illustrates the entire “clinical” picture of the situation, the methods used and the functionality of the equipment tested. In short, the customer who assists via video link can use all the information they need on a single screen, a sort of “technological medical record” that monitors the progress of the intervention step by step, for professionals who need to observe the data in real time.

This is where the ATEN KVM Switch Multiview CM1284 becomes the cornerstone of the project, allowing you to connect up to four computers and two screens to HDMI, bringing four real-time video sources to a single multi-view screen with video quality up to 4K DCI at 30Hz. You can also select, switch and view multiple video sources simultaneously with independent keyboard and mouse control. The display can take place in Quad and PiP / PbP / PoP mode, or in full screen mode. It is also possible to resize or reposition the PiP (Picture-in-Picure) or PbP (Picture-by-Picture) images to suit the user’s needs. The quad view output signal is therefore recorded by a PC (the footage can then be delivered to the customer on USB support or sent via the web) and shown live on the customer’s preferred sharing or videoconferencing platform. “This way we can arrive anywhere in the world, in real time.” Concludes Dr. Addis. In short, it is the best video technology for high-tech medical interventions. The ATEN team But in addition to the aforementioned KVM Switch Multiview CM1284, which combines four video signals into a single display, what other products were needed to create this fascinating installation? First of all, a UC3020, capable of converting a camera into a webcam, routing the video signal more easily on any platform, starting from the well-known YouTube, Facebook and Skype. Also, while there was no problem with outgoing HDMI signals, a VS172, a twoport Dual Link DVI splitter that offers wide bandwidth and faster refresh rates, was required for the DVI output of the computer. Thus, providing better video quality up to a resolution of 2,560x1,600. Finally, an additional VS182A splitter was connected to the output of the CM1284, a perfect solution for transmitting a high-definition digital video source to two screens simultaneously. Supporting all HDMI equipment such as DVD players, satellite set-top boxes and displays, this product provides one


HDMI connection to a 60” LCD monitor (for multi-view viewing) and another to the aforementioned UC3020, for video stream recording to computer and simultaneous streaming transmission. Future implementations and other applications Nominally, therefore, the system allows you to manage four simultaneous signals. “If necessary, we can enlarge the system a little, manually connecting and disconnecting the channels of two other cameras that the operating room is equipped with, thus connecting, albeit alternatively, up to six pieces of equipment. However, the system, even with four signals, is perfectly capable of illustrating all the phases of an intervention with the medical data necessary to make all the details understand to customers connected remotely (ultrasound,

ECG, etc ...). In short, we provide a synoptic and live view of everything that happens in the operating room. “ adds Dr Addis. The CRABCC facility has another operating room that could in the future be equipped with a similar system, also used for the internal distribution of signals, as explained by Dr. Alessandro Addis: “We also have a room for training, and we can send the signal there in quad view, to hold lectures or explanatory meetings aimed at improving the methods and discussing the interventions. The possibility of recording, in this sense, is very important, because it allows us to keep an archive for internal training purposes. “ 

www.aten.com www.crabcc.com CONNESSIONI

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RACCONTARE (CON LA TECNOLOGIA) I TESORI DELLA BIODIVERSITÀ Soluzioni Signage Philips alle Case del Parco dell’Isola d’Elba Chiara Benedettini

A metà settembre siamo volati all’Isola d’Elba per visitare le nuove Case del Parco di Rio e Marciana, ambienti voluti dal Parco dell’Arcipelago per documentare, illustrare, condividere le inestimabili bellezze naturali e antropiche del suo territorio. Qual era il miglior modo per farlo? Immagini, immersività ed emozioni, come solo la tecnologia sa fare CONNESSIONI

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l PNAT (Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano), che ha il compito di preservare il patrimonio della biodiversità nelle sette Isole dell’Arcipelago, ha tra le sue missioni anche quella di divulgarlo, sensibilizzando le persone e condividendo quindi la responsabilità di proteggere l’ambiente nel quale viviamo. Per questo motivo già dagli anni 2000 aveva avviato una serie di presidi sul territorio - all’Elba, a Capraia e a Pianosa – per informare e coinvolgere scolaresche, escursionisti, amici del mare o semplicemente i curiosi. Nel 2019 il Parco ha deciso di intraprendere un totale rinnovamento delle varie Case del Parco esistenti, e di aprirne di nuove, progetto molto sentito dal Presidente Burlando. Ha così iniziato con un intervento a quella sull’Isola di Capraia, ha proseguito con Rio e Marciana sull’Isola d’Elba, e ha da poco avviato il cantiere sull’Isola del Giglio. Abbiamo parlato della nuova concezione delle “Case” con Nicola Lancetti, designer che ne ha studiato il nuovo layout – architettonico e tecnologico – in alleanza con Carraro Lab che si è occupata dei contenuti audiovisivi. Gli obiettivi del progetto erano chiari: considerando lo storico ventennale dei vari presidi, e la peculiarità territoriale di ognuno di essi, si desiderava unificare sia l’immagine che il

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tipo di percorsi all’interno delle varie Case, utilizzando un format replicabile e quindi più facilmente realizzabile anche in altri presidi oltre che economicamente sostenibile; allo stesso tempo si desiderava appunto mantenere la specificità territoriale – per esempio le miniere e il territorio geologicamente rilevante di Rio. Infine, La Casa di Marciana, più grande delle altre, sarebbe diventata punto di riferimento non solo per il suo territorio ma in generale del progetto delle Case, perché racchiude i temi di tutte le altre oltre a essere il punto di partenza di molti escursionisti in partenza per il Monte Capanne. Lancetti ha quindi progettato il lay-out generale: la disposizione degli spazi, le superfici espositive, il percorso dei visitatori, le vie di fuga, i punti interattivi ecc. collaborando con altri professionisti per quanto riguarda la parte architettonica: in particolare l’Architetto Giovanni De Luca, Direttore dei lavori del PNAT, e l’ingegner Claudia Chioda per l’efficientamento energetico. Nicola Lancetti – Per noi innovare ha voluto dire cambiare il modo di comunicare con il pubblico, non il messaggio che il PNAT intende divulgare con le Case, che rimane fedele a sé stesso. Siamo così partiti proprio dai temi: dallo storytelling, cui si è sommato

un grande lavoro di ricerca e approfondimento, ovviamente grazie anche alle indicazioni ricevute dal Parco. La tecnologia che abbiamo introdotto è un mezzo per comunicare meglio e, di volta in volta, scegliamo quella più adatta allo scopo: se per esempio a Rio e Marciana ci sono una serie di iPad a disposizione del pubblico per approfondire alcuni temi, al Giglio lo spazio è diverso e abbiamo deciso, per le stesse finalità, di usare un tavolo touch. La tecnologia ha cambiato la didattica, il concetto stesso di museo...la sfida è trovare gli strumenti più adatti, monitor, touch, visori per la realtà virtuale… affascinare e incuriosire è fondamentale, è la molla che porta a imparare. La tecnologia ci aiuta molto in questo, e ci porta in mondi fantastici. La tecnologia quindi come elemento funzionale al progetto? Esattamente, e abbiamo valutato tante opzioni prima di scegliere quella giusta: per esempio per il visore immersivo abbiamo costruito contenuti brevi, dato che il margine di tolleranza dell’utente è piuttosto basso, cercando così un equilibrio tra il tempo dell’interazione e il concetto. Le Case del Parco sono in effetti ambienti chiari e luminosi dove l’immagine è l’elemen-


to preponderante: stampate sui pannelli, riprodotte sui totem, in movimento sui display, l’obiettivo è sia spiegare al visitatore le bellezze del territorio, sia spronarlo a visitare i luoghi. Come per il Castello del Volterraio, oggetto di un lungo video che documenta l’imponente lavoro di ristrutturazione voluto dal PNAT stesso, i panorami mozzafiato che si possono ammirare dalle sue cime, e raggiungibile anche fisicamente grazie alle escursioni con le Guide del Parco. Diverso è per tutto ciò che è troppo lontano o troppo difficile da vedere: in questi casi i visori 3D sono fondamentali per permettere al pubblico per esempio di osservare capodogli e balene (ricreati in maniera affascinante da Carraro Lab), che popolano le acque dell’Arcipelago. “Nelle Case sabbiamo lavorato e si lavora tutt’ora molto con le immagini” ci ha detto Lancetti, e le immagini sono effettivamente tutte bellissime, affascinanti e coinvolgenti. L’audio invece è stato utilizzato in forma di accompagnamento sonoro e musicale, per la difficoltà di circoscrivere la diffusione alle aree interessate in ambienti che invece sono tutti aperti. Le soluzioni scelte, ci ha precisato Lancetti, rispondono tutte a un vantaggio economico a pari qualità, come chiedono anche le direttive del Parco, e provenienti da fornitori accreditati: “Il fornitore della tecnologia, AGMultivision con il suo partner fornitore Philips, ha risposto molto bene alle nostre richieste, anche in questo periodo di grandi difficoltà nelle forniture per via degli effetti della pandemia. Il loro referente tecnico Tiziano Testoni ci ha poi seguito sul posto per le configurazioni, insegnando anche alle Guide che gestiscono i vari luoghi a interagire con le nuove dotazioni”.

Le visite a Rio e Marciana Abbiamo visitato in compagnia di Luca Guariniello, Marketing Manager Italy di PPDS Philips Professional Displays, le due Case del Parco, recentemente terminate, di Rio e Marciana: la prima si trova all’entrata del paese, sulle pareti immagini di panorami, piante e animali, alcune teche che contengono i minerali del luogo, un display all’ingresso per il benvenuto e altri due nella sala interna (tutti di Philips), e una postazione con i visori immersivi 3D. Gli spazi sono presidiati da Cinzia, Guida

Parco veneta ma da tanti anni all’Elba, appassionatissima del suo lavoro. “Il nuovo layout – ci ha raccontato – è piaciuto moltissimo e mi permette di condurre meglio i laboratori e incontri. Anche prima ovviamente utilizzavamo le immagini, ma ora grazie a display e tablet riusciamo a coinvolgere di più le persone, quest’anno abbiamo avuto un vero boom di presenze. Abbiamo due video molto belli dedicati al mare, ed è la parte che generalmente piace di più, la barca è come se portasse le persone in mare, e con queste immagini faccio i laboratori di biologia marina”. Fasce gialle conducono i visitatori in postazioni dedicate che avviano automaticamente determinati contenuti sui tablet nelle mani dei visitatori. La Casa di Marciana si trova invece nella parte alta dell’omonimo paese, proprio sotto la terrazza panoramica che si affaccia sull’Arcipelago; ben più grande di quella di Rio, il visitatore può soffermarsi davanti a reperti archeologici, oggetti dell’antica marineria locale, sassi e piante delle spiagge delle Isole, e naturalmente anche qui tantissime immagini: foto e video, questi ultimi visualizzati tramite display Philips, disposti da soli o composti in un bel videowall da quattro elementi della serie X di Philips, dotati anche di diffusore audio incorporato. Verso il fondo troviamo nuovamente la postazione per i visori 3D, una saletta con tavolo alto per i laboratori, e una piccola sala convegni, anch’essa dotata di un display (sempre a marchio Philips). A Marciana abbiamo parlato con Federica, anche lei Guida Parco ora dedicata a questa struttura: “I lavori hanno coinvolto tutti gli aspetti dell’ambiente, dall’energia alla disposizione degli spazi, alla proposta dei contenuti, oggi proposti tramite l’uso delle tecnologie. La struttura ha diverse funzioni: punto di riferimento per gli escursionisti, diamo informazioni sul territorio, offriamo approfondimenti di botanica, geologia, siamo anche un centro didattico. Per queste attività possiamo quindi anche variare i contenuti, ovviamente all’interno delle proposte generali definite dal parco, grazie al software di Philips: è molto facile, grazie al corso che ci hanno fatto gli incaricati di AGMultivision posso cambiare la programmazione e i temi, gestire slide e contenuti per il display della sala convegni.” Il commento di Luca Guariniello, che insieme a noi ha visitato le Case: “Entrambe le loca-

PNAT – Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Gli Enti Parco sono le amministrazioni pubbliche che gestiscono i Parchi nazionali italiani, sono enti pubblici non economici previsti dalla Legge Quadro sulle aree naturali protette” n. 394 del 6 dicembre 1991, e sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il PNAT collabora con le pubbliche amministrazioni locali e con le strutture comunali preposte alla gestione faunistica e ambientale, con la Regione Toscana e il Ministero e, più in generale, con le numerose istituzioni che si occupano di ricerca scientifica, di monitoraggio ambientale, di gestione dei beni pubblici, della difesa del suolo, dell’istruzione, del commercio e del turismo, con il mondo della scuola. Soventi anche i contatti e le collaborazioni con privati cittadini in qualità di collaboratori oltre che di utenti. La sua sede centrale si trova sull’Isola d’Elba, in località Enfola.

PNAT - National Park of the Tuscan Archipelago The Park Bodies are the public administrations that manage the Italian National Parks, they are non-economic public bodies provided for by the Framework Law on protected natural areas number 394 of 6 December 1991, and subject to the supervision of the Ministry of the Environment and Land Protection and of the Sea. PNAT collaborates with local public administrations and with the municipal structures responsible for wildlife and environmental management, with the Tuscany Region and the Ministry and, more generally, with the numerous institutions that deal with scientific research, monitoring environment, management of public assets, defence of the soil, education, trade and tourism, with the world of school. Often also contacts and collaborations with private citizens as collaborators as well as users. The head office is located on the Island of Elba, in Enfola. www.islepark.it

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SOLUZIONI Intervista con l’Architetto Giovanni De Luca

tion rappresentano dei veri e propri meeting point divulgativi e sono progettate seguendo un’idea di interattività capace di guidare gli sguardi e l’attenzione del pubblico. L’integrazione delle soluzioni di digital signage Philips ha poi contribuito a migliorare la gestione e la proposizione di contenuti e approfondimenti basati sulla visione di immagini naturalistiche straordinarie, le stesse che è possibile vivere direttamente negli itinerari e negli scenari paesaggistici dell’isola.”

Dalla teoria alla pratica Con una telefonata a Guido Villa, Amministratore di AGMultivision, abbiamo approfondito la scelta delle soluzioni integrate nelle Case del Parco di Rio e Marciana. Villa ci ha raccontato che la scelta dei display Philips della serie D e serie X per videowall è stata dettata dall’esigenza del cliente di monitor di un produttore di primaria importanza, che potessero essere controllati remotamente, anche in connessione WiFi, per fornire un supporto tecnico rapido. Inoltre, grazie alla funzionalità Cmnd&Create integrata, il personale è in grado di gestire e programmare anche la visualizzazione dei contenuti all’interno di un palinsesto senza la necessità di aggiungere player esterni, insomma una volta collegato il monitor alla corrente, non c’è bisogno di altro. I display sono sostenuti da staffe Chief/ Legrand, dotate di microregolazioni che consentono un’installazione precisa anche su pareti irregolari; sempre sul lato dei supporti, segnaliamo anche Peerless-AV per videowall a sgancio rapido: con una leggera pressione sul fronte è possibile estrarre il display dall’alloggiamento per eventuali manutenzioni, senza rischiare di rompere il delicato LCD. Infine, i visori per la visione immersiva di contenuti in 3D: Pico G2 4K offrono risoluzione fino al 4K con un refresh rate da 75Hz, che ha permesso di valorizzare i contenuti creati, offrendo al visitatore un’esperienza di realtà virtuale davvero emozionante. Gli inserti interni usa e getta permettono inoltre una corretta gestione igienica dei visori per un utilizzo di massa.  www.philips.it www.agmultivision.it www.islepark.it CONNESSIONI 3 8

De Luca, architetto del PNAT da 20 anni, è stato direttore dei lavori per la ristrutturazione delle Case del Parco di Rio e Marciana (oltre che di tutte le opere di ristrutturazione, tutela, ammodernamento ecc. degli edifici e strutture del PNAT). Anche per lui la nuova veste delle Case è stata una nuova esperienza: Per le nuove Case si è puntato sulle tecnologie, sull’immagine digitale e immersiva, logicamente mantenendo anche le foto statiche dai nostri archivi che mostrano la bellezza dei luoghi. Dal lato degli edifici abbiamo rivisto il layout e adeguato tutti gli impianti, in primis clima e ricambio d’aria – su progetto dell’ingegner Claudia Chioda - attingendo ai fondi messi a disposizione dal Ministero: L’intervento ha toccato quindi l’efficientamento energetico, l’architettura dei luoghi, il design e le tecnologie utilizzate. Architettura e AV sono andati di pari passo? Si, il più possibile, e questo modo di procedere ci ha fatto risparmiare tempo e risorse. É stato un vero lavoro di squadra, tutti i professionisti coinvolti sono stati messi al corrente del progetto, delle modalità e tempistiche, coinvolti nelle scelte tecniche.. è stato un confronto continuo per prendere decisioni condivise ed efficaci. È stato difficile gestire le forniture di materiali e soluzioni, viste le criticità legate alla pandemia? Siamo stati fortunati, sia con il fornitore di soluzioni illuminotecniche che conoscevamo già, sia per l’AV; e grazie a Lancetti che ha saputo proporre partner che avevano a disposizione quanto necessario. In effetti avevamo un po’ timore di non chiudere il cantiere in tempo per la stagione, visti i numerosi problemi di approvvigionamento di cui abbiamo sentito parlare, ma per fortuna è andato tutto bene. Le è piaciuto lavorare con le tecnologie multimediali? Trovo molto giusta l’idea della direzione del PNAT di utilizzarle, specialmente per andare incontro alle nuove generazioni. Non eravamo certi che tutto sarebbe piaciuto e invece la risposta del pubblico è stata molto positiva. Un’esperienza che rifarei, e anzi che rifaremo certamente con i nuovi cantieri previsti… non si finisce mai d’imparare!

Interview with the architect Giovanni De Luca De Luca, architect of the PNAT for 20 years, was director of the works for the renovation of the Rio and Marciana Park Houses (as well as all the renovation, protection, modernisation works, etc. of the buildings and structures of the PNAT). For him too, the new look of the Houses was a new experience: For the new houses, the focus was on technologies, on the digital and immersive image, logically also maintaining the static photos from our archives that show the beauty of the places. On the side of the buildings, we revised the layout and adapted all the systems, primarily climate and air exchange - based on a project by engineer Claudia Chioda - drawing on the funds made available by the Ministry. The intervention therefore touched on energy efficiency, the architecture of the places and the design and the technologies used. Did architecture and AV go hand in hand? Yes, as much as possible, and this way of proceeding has saved us time and resources. It was a real team effort, all the professionals involved were made aware of the project, the modalities and timing, involved in the technical choices. It was a continuous comparison to make shared and effective decisions. Was it difficult to manage the supplies of materials and solutions, given the critical issues related to the pandemic? We were lucky, we already knew the supplier for both the lighting solutions and AV, and thanks to Lancetti who was able to propose partners who had what was needed at their disposal. In fact, we were a bit afraid of not closing the yard in time for the season, given the numerous supply problems we have heard about, but luckily everything went well. Did you enjoy working with multimedia technologies? I think PNAT’s use of multimedia technologies great, especially for meeting the needs of the new generations. We weren’t sure that everything would be received well and instead the response from the public was really positive. An experience that I would do again, and indeed that we will certainly do again with the new construction sites planned ... you never stop learning!


TELLING (WITH TECHNOLOGY) THE TREASURES OF BIODIVERSITY Philips Signage Solutions at the Houses of the Elba Island Park

Chiara Benedettini

Chiara Benedettini

In mid-September we flew to the Island of Elba to visit the new Houses of the Rio and Marciana Park, environments that the Archipelago Park want to document, illustrate and share the priceless natural and anthropic beauties of its territory. The best way to do it? Images, immersion and emotions – things only technology can do. CONNESSIONI

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he PNAT (National Park of the Tuscan Archipelago), which has the task of preserving the heritage of biodiversity in the seven islands of the Archipelago, has among its missions also that of disseminating it, raising awareness and thus sharing the responsibility of protecting the environment in which we live. For this reason, already in the 2000s, it had started a series of principals in the area - in Elba, Capraia and Pianosa - to inform and involve school groups, hikers, friends of the sea or simply the curious. In 2019 the Park decided to undertake a total renovation of the various existing Park Houses, and to open new ones, a project very much supported by President Burlando. He thus began with an intervention of the Park House on the island of Capraia, he continued with Rio and Marciana on

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the island of Elba, and has just started the construction site on the island of Giglio. We talked about the new concept of the “Houses” with Nicola Lancetti, a designer who studied the new layout - architecturally and technologically - in alliance with Carraro Lab which took care of the audio-visual contents. The objectives of the project were clear: considering the twenty-year history of the various principals, and the territorial peculiarity of each of them, we wanted to unify both the image and the type of paths within the various houses, replicable and therefore more easily achievable, also in other facilities as well as economically sustainable; at the same time it was desired to maintain the territorial specificity - for example the mines and the geologically relevant territory of Rio.

Finally, La Casa di Marciana, larger than the others, would become a point of reference not only for its territory but in general for the project of the Houses, because it contains the themes of all the others as well as being the starting point for many hikers in departure for Monte Capanne. Lancetti therefore designed the general layout: the layout of the spaces, the exhibition surfaces, the visitors’ route, the escape routes, the interactive points, etc. collaborating with other professionals regarding the architectural part: in particular the architect Giovanni De Luca, director of works of PNAT, and the engineer Claudia Chioda for energy efficiency. Nicola Lancetti - For us, innovating has meant changing the way we communicate with the public, not the message that PNAT intends to spread with the houses,


which remains true to itself. So we started with the themes: from storytelling, to which was added a great deal of research and analysis, obviously thanks also to the indications received from the Park. The technology we have introduced is a means to communicate better and, from time to time, we choose the one that best suits the purpose: if for example in Rio and Marciana there are a series of iPads available to the public to explore some issues, at Giglio the space is different and we have decided, for the same purposes, to use a touch table. Technology has changed teaching and the very concept of a museum. The challenge is to find the most suitable tools, monitors, touch-screens, virtual reality viewers. To fascinate and intrigue is fundamental, it is the spring that leads to learning. Technology helps us a lot in this, and can take us to fantastic worlds. So, technology is a functional element to the project? Exactly, and we looked at many options before choosing the right one: for example for the immersive viewer we built short contents, since the user’s tolerance margin is quite low, thus seeking a balance between the time of interaction and the concept.

Innovating has meant changing the way we communicate with the public

The Houses of the Park are in fact clear and bright environments where the image is the predominant element: printed on the panels, reproduced on the totems, moving on the displays, the aim is both to explain the beauties of the territory to the visitor, and to encourage them to visit the places. As for the Volterraio Castle, the subject of a long video documenting the impressive renovation work commissioned by PNAT itself, the breath-taking views that can be admired from its peaks, and physically reachable thanks to excursions with the Park Guides. It is different for everything that is too far away or too difficult to see: in these cases the 3D VISOR are essential to allow the public, for example, to observe the whales (recreated in a fascinating way by Carraro Lab), which populate the waters of the Archipelago. “In the houses we have worked and still work a lot with images,” Lancetti told us, and the images are indeed all beautiful, fascinating and engaging. The audio, on the other hand, was used in the form of sound and musical accompaniment, due to the difficulty of limiting

the diffusion to the areas concerned in environments that are all open. The solutions chosen, Lancetti explained to us, all respond to an economic advantage of equal quality, as requested by the directives of the Park, and come from accredited suppliers: “The supplier of the technology, AGMultivision with its supplier partner Philips, answered well to our requests, even in this period of great difficulty in supplies due to the effects of the pandemic. Their technical contact, Tiziano Testoni, then followed us on site for the configurations, also teaching the Guides who manage the various places to interact with the new equipment.”

Visits to Rio and Marciana We visited the two houses in the Park of Rio & Marciana, with Luca Guariniello, Marketing Manager Italy of PPDS Philips Professional Displays. They were both recently completed, the first is located at the entrance of the town, on the walls images of landscapes, plants and animals, some display cases containing the local minerals, a display at the entrance to welcome visitors and two others in the internal room (all by Philips), plus a station with the 3D VISOR. The spaces are manned by Cinzia, a Venetian Park Guide who has been passionate about her work for many years on the island of Elba. “I really like the new layout. It allows me to better conduct workshops and meetings. Even before, we obviously used images, but now thanks to displays and tablets we are able to involve people more, this year we have had a real boom in attendance. We have two very beautiful videos dedicated to the sea, and that’s the part I like best, the boat genuinely seems like it takes people out to sea, and with these images I do marine biology laboratories too.” Yellow bands lead visitors to dedicated stations that automatically launch certain content on tablets that are in their hands. The Casa di Marciana is instead located in the upper part of the homonymous village, just below the panoramic terrace overlooking the Archipelago; much larger than that of Rio, the visitor can linger in front of archaeological finds, objects of the ancient local seafaring, stones and plants of the beaches of the islands, and

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of course many images as well: photos and videos, the latter viewed via Philips displays, arranged alone or composed in a beautiful four-element videowall from the Philips X series, also equipped with a built-in audio speaker. Towards the back we find again the 3D VISOR station, a room with a high table for the laboratories, and a small conference room, also equipped with a display (also by Philips.) In Marciana we spoke to Federica, a Park Guide now dedicated to this structure: “The works involved all aspects of the environment, from the energy to the layout of the spaces, to the proposal of contents, now proposed through the use of technologies. The structure has several functions: a reference point for hikers, we give information on the area, we offer insights into botany, geology and we are also an educational centre. For these activities we can therefore also vary the contents, obviously within the general proposals defined by the park. Thanks to the Philips software: it is very easy, thanks to the course that the AGMultivision representatives gave us I can CONNESSIONI 4 2

change the programming and the themes, manage slides and contents for the conference room display.” The comment by Luca Guariniello, who visited the houses with us: “Both locations represent real informative meeting points and are designed following an idea of interactivity capable of guiding the eyes and attention of the public. Iintegration of digital signage solutions has also contributed to improving the management and provision of content and insights based on the vision of extraordinary naturalistic images, the same that can be experienced directly in the itineraries and landscape scenarios of the island. “

From theory to practice With a phone call to Guido Villa, Administrator of AGMultivision, we explored the choice of integrated solutions in the Rio and Marciana Park Houses. Villa told us that the choice of Philips D series and X series displays for video walls was dictated by the customer’s need for monitors from a leading manufacturer, which could be remotely controlled, even in WiFi connection, to provide support. Also, thanks to With integrated Cmnd & Create functionality, the

staff are able to manage and programme the display of content within a schedule without the need to add external players, in short, once the monitor is connected to the power, there is no need for anything else. The displays are supported by Chief / Legrand brackets, equipped with micro-adjustments that allow precise installation even on uneven walls; always on the side of the supports. We also point out Peerless-AV for quick release video walls: with a slight pressure on the front it is possible to extract the display from the housing for any maintenance, without risking breaking the delicate LCD. Finally, the viewers for immersive viewing of 3D content: Pico G2 4K offer resolution up to 4K with a 75Hz refresh rate, which allows you to enhance the content created, offering the visitor a truly exciting virtual reality experience. The disposable internal inserts also allow a correct hygienic management of the viewers for mass use.  www.philips.it www.agmultivision.it www.islepark.it


Before, of course, we used images, but now thanks to displays and tablets we are able to involve people more.

Le soluzioni Philips Signage I display della serie Philips D-Line con operatività 24/7 e una gamma da 32 a 98 pollici, sono perfetti per contenuti che devono creare un forte impatto, sia in modalità landscape che portrait. In più, Android integrato fornisce possibilità di utilizzo potenzialmente infinite. La serie Philips X-Line, progettata in particolare per soluzioni videowall comprende display dotati di cornici ultra-sottili in grado di creare allestimenti e superfici di qualsiasi dimensione, senza interruzioni o quasi. L’uniformità cromatica delle immagini è regolata tramite la funzione di calibrazione avanzata del colore. Tra le funzioni integrate segnaliamo la possibilità di memorizzare i contenuti nella memoria interna (per riprodurli immediatamente e come memoria cache), utile anche in caso di interruzione della rete, la funzione FailOver che mantiene visibile l’ultima immagine anche in caso di malfunzionamento del lettore multimediale, e Smart Power, che consente di regolare e pre-impostare la luminosità riducendo così fino al 50% del consumo energetico.

Philips Signage solutions The Philips D-Line series displays with 24/7 operation and a range from 32 to 98 inches, are perfect for content that needs to create a strong impact, both in landscape and portrait mode. Plus, built-in Android provides potentially endless usage possibilities. The Philips X-Line series, especially designed for videowall solutions, includes displays with ultra-thin bezels capable of creating displays and surfaces of any size, without interruptions. The colour uniformity of the images is adjusted through the advanced colour calibration function. Among the integrated functions we point out the possibility to store content in the internal memory (for immediate playback and as cache memory), which is also useful in the event of a network outage, the FailOver function that keeps the last image visible even if the media player malfunctions, and Smart Power, which allows you to adjust and pre-set the brightness, thereby reducing power consumption by up to 50%. www.philips.it/p-p/86BDL4510D_00/signage-solutionsdisplay-d-line

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SCACCO AL RIVERBERO

Il nuovo impianto audio digitale all’Opera del Duomo di Siena Chiara Benedettini

CONNESSIONI 4 4 Credit Marco Cappellotto/Prase Media Technologies


Con l’intenzione di accogliere al meglio i molti senesi che seguono le funzioni religiose in Duomo, nel 2021 è stato completamente rinnovato l’impianto audio, risalente agli anni ‘60. La scelta della distribuzione in digitale, di diffusori direttivi e di alcune accorgimenti per minimizzare il passaggio dei cavi hanno dato ottimi risultati. Un investimento proporzionale alle aspettative per uno dei principali monumenti italiani a carattere religioso

C

ome molte Cattedrali famose, anche quella di Siena è dai più percepita come un museo, e visitata per ammirare i tesori artistici più che per seguire le funzioni. Invece assistere a una Messa in Duomo può essere emozionante, al di là della propria fede: volumi che si stagliano vertiginosamente verso l’alto, maestria nelle grandi proporzioni, suggestione delle vetrate colorate… tuttavia gli stessi elementi che ci fanno apprezzare queste mirabili architetture, ci rendono anche pressoché impossibile capire le parole dell’officiante. Infatti la maggior parte delle chiese hanno gradi di riverbero elevatissimi, dati dagli infiniti rimbalzi delle frequenze sulle superfici, amplificate da spazi spesso grandissimi. Già dagli anni ‘60 la Cattedrale era stata quindi dotata di un impianto audio per amplificare ma soprattutto per dirigere più efficacemente suoni e parole verso i fedeli, che nel frattempo ha naturalmente avuto

necessità di essere sostituito. È stata così indetta una gara per un nuovo impianto allo stato dell’arte, che potesse beneficiare delle migliori tecnologie di diffusione sonora sia per il parlato che per la diffusione di musica di sottofondo, nelle ore nella quali il Duomo ridiventa un “museo”. Con malcelato orgoglio, la commessa è rimasta “in casa” ed è stata assegnata a MCM di Siena, che ha proposto le tecnologie di Biamp per l’instradamento e gestione dei segnali, e la direttività dei diffusori Renkus Heinz, tutti marchi distribuiti da Prase Media Technologies. Il nuovo impianto è stato installato nell’estate del 2021 e le calibrazioni e messe a punto sono proseguite per tutto settembre, un lavoro di fino che ha portato ottimi risultati.

Un progetto per una struttura articolata Il Duomo di Siena è un ambiente articolato, con un’aula principale (lunga 90 metri) suddivisa in tre navate da pilastri, un transetto diviso in due navate e un coro molto profondo; è regolata in numerose campate ed è sormontata da una audace cupola a base dodecagonale. Sulla destra sono presenti la Cappella della Madonna del Voto e quella del Santissimo Sacramento, la prima viene utilizzata quotidianamente per le funzioni, la seconda invece è riservata per particolari ricorrenze; ce ne sono anche altre due, di San Giovanni e di Sant’Ansano, ma non vengono utilizzate per le funzioni quindi non hanno rilevanza per il nostro articolo. Di fatto nella navata centrale si svolge solamente la Messa della domenica e delle ricorrenze principali del calendario liturgico. Inutile dire che ognuna delle zone del Duomo aveva bisogno di una sua diffusione, più possibile separata da quella delle altre: non è necessario che la Messa nella Cappella del Voto sia percepibile in tutto lo spazio, come era importante avere una buona diffusione anche nelle aree vicine all’ingresso, oppure garantire agli officianti un buon ascolto della propria voce. Tutte necessità specifiche che hanno richiesto la progettazione di un impianto unitario ma strutturato in blocchi separati e indipendenti, riuniti quando c’è necessità di avere la stessa diffusione in tutto lo spazio. Un altro tassello importante è stato il posizionamento degli apparati, e il passaggio di nuovi cablaggi, che sono stati ridotti al minimo e più possibile integrati con quanto esistente, sia per l’intrinseca difficoltà

dovuta alla struttura e alle notevoli distanze da percorrere, ma anche per non intervenire sulle preziose strutture del Duomo. Il primo nucleo del progetto era stato già stilato nel 2016, poi preso in mano da Donato Masci dello studio di design acustico Studio Sound Service, che si è occupato anche delle misure acustiche dell’ambiente; successivamente è stato ripreso e perfezionato ai fini della gara da Fulvio Muzzi di MCM di Siena, coadiuvato da Marco Cappellotto, Project Manager dell’azienda di distribuzione Prase Media Technologies.

Un impianto unitario ma con logica “a blocchi” L’impianto è concepito come un sistema unitario a intelligenza distribuita, e il concetto di impianto a blocchi si riflette anche nella sua struttura fisica: ogni zona fa riferimento a un rack che contiene le apparecchiature necessarie alla gestione, processamento, routing e amplificazione dei segnali audio, e ognuno di essi è collocato strategicamente in prossimità delle zone di competenza. Due dei quattro rack allestiti sono stati disposti nel sottotetto e gestiscono le due navate di destra e di sinistra, un terzo si occupa della Cappella della Madonna del Voto per le esigenze quotidiane di diffusione, il quarto e più importante si trova in sagrestia. Da quest’ultimo parte infatti il collegamento in fibra ottica per il trasporto dell’audio in formato digitale che raggiunge i rack delle altre zone. “Questa è la peculiarità del sistema pensato per il Duomo – ci ha raccontato Muzzi – e anche il suo valore aggiunto. Per evitare grandi quantità di cavi da gestire e passare, grazie alla scelta di matrici digitali abbiamo impostato un collegamento in fibra ottica fino ai rack delle singole zone, stendendo un solo cavo che abbiamo potuto svolgere abbastanza facilmente attraverso alloggiamenti e canale e senza impattare sulle strutture del Duomo. Una volta raggiunti i rack ‘locali’, siamo partiti con i classici cavi di segnale per portare il segnale audio ai singoli altoparlanti, e naturalmente anche, nel senso inverso, per far arrivare l’input proveniente dai microfoni agli amplificatori”. Il sistema gestisce infatti anche diverse sorgenti microfoniche, posizionate in vario modo all’interno della Cattedrale, che confluiscono verso i mobili rack della propria “area di competenza”; una sorgente sonora dedicata alla musica di sottofondo

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SOLUZIONI (già presente nel vecchio impianto audio), è posizionata nel mobile rack della Sagrestia e viene messa in funzione quando la Cattedrale è aperta al pubblico non religioso. L’audio digitale è stato gestito tramite il protocollo AVB – Audio Video Bridging – la tecnologia scelta dal costruttore Biamp che ha fornito le matrici Tesira presenti nei vari rack; un protocollo di comunicazione capace di gestire sia l’audio che il video in formato digitale, quindi in caso di future necessità il Duomo si ritrova già con un impianto che potremmo definire “future proof”, già aperto quindi non solo a possibili ampliamenti, ma anche alla gestione di segnali video. Un’altra differenza di impostazione, e di cablaggio, è stata fatta per le diverse tipologie di diffusione sonora: per la navata centrale, il transetto ecc. dove gli effetti del riverbero sono maggiori e maggiore anche la necessità di sentire bene, si è deciso di utilizzare diffusori altamente direttivi, capaci quindi di dirigere il suono in maniera selettiva; questo tipo di apparecchi sono solitamente attivi, ovvero vengono amplificati tramite una unità esterna e il segnale viene trasportato tramite cavi bilanciati. Per questi diffusori è stato portato un cablaggio ex-novo. Per le altre altre zone, come l’area dell’altare, quella in prossimità delle porte esterne, le cappelle dove si officiano le funzioni quotidiane ecc. sono stati scelti diffusori passivi, ovvero senza amplificazione interna e con caratteristiche meno specifiche in termini di potenza e direttività. Per questa parte di impianto sono stati in parte utilizzati i vecchi cablaggi, evitando così un’operazione non secondaria in termini di difficoltà e costi.

Il controllo dell’impianto Uno dei temi più importanti legati alle tecnologie di oggi è l’ergonomicità e la possibilità di gestire facilmente impianti complessi anche senza l’assistenza continua di un tecnico. Questa era anche la richiesta per il Duomo: era necessario poter selezionare solo una delle zone per la Messa, per esempio, oppure attivarle tutte per la diffusione della musica di sottofondo. Sono stati quindi scelti e opportunamente programmati tre pannellini di comando TEC-1 sempre di Biamp, per gestire le funzioni locali come “Player acceso/spento”, oppure “Microfoni altare spenti/accesi”, “Volume coro” ecc. Il TEC-1 con il maggior numero di impostazioni è quello che ges-

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tisce la navata centrale e le laterali, ma che presenta anche funzioni generiche per tutto il sistema; gli altri due pannelli invece propongono solo le funzioni specifiche per la Cappella della Madonna del Voto e per quella del SS. Sacramento. Nel rack della sagrestia è presente anche un PC: tramite un software di controllo e con un quadro sinottico consente di avere il pieno controllo di tutto il sistema, inoltre permette di gestire l’assistenza remota tramite internet, senza dover essere fisicamente presenti in Duomo.

Diffusione e direttività Un capitolo a sé meritano i diffusori per l’importanza che ricoprono in ambienti acusticamente difficili come sono le chiese. In questo caso sono state scelte soluzioni del costruttore americano Renkus-Heinz, Iconyx Compact: si tratta di colonne sonore Iconyx Compact ICC36/3 a controllo digitale della direttività che, con la loro tecnologia, offrono una corretta intelligibilità del parlato anche in un ambiente acusticamente complesso come il Duomo di Siena. Non ultimo, presentano una veste estetica curata, apprezzata in ambienti artistici, e con finitura RAL personalizzata per armonizzarsi ai colori degli interni. Per quanto riguarda i diffusori passivi è stato scelto uno dei marchi storici della distribuzione di Prase Media Technologies: Tannoy, nei modelli VLS15 e VLS30, che alloggiano rispettivamente sette o 14 altoparlanti full range da 3,5” e otto oppure 16 tweeter da 1”, caratteristiche che li rendono adatti alla diffusione del parlato ma anche della musica con frequenze medio gravi, data la loro capacità di supportare anche fino ai 110 Hz. Si tratta anche per i VLS di modelli progettati per la direttività, in questo caso tramite array verticale: l’interazione tra le frequenze di diffusori adiacenti consente di ottenere una maggiore precisione nella diffusione e maggiore capacità di arrivare lontano. I modelli più piccoli sono stati utilizzati per esempio come monitor per la Cappella del SS. Sacramento, i grandi come diffusione sia qui che nella Cappella della Madonna del Voto.  www.prase.it www.mcm-service.it www.biamp.com www.shure.com www.renkus-heinz.com www.operaduomo.siena.it

Credit Marco Cappellotto/Prase Media Technologies


Intervista con Guido Pratesi, Rettore dell’Opera del Duomo di Siena Guido Pratesi è stato eletto Rettore nel 2019, lo abbiamo raggiunto al telefono per un commento sugli adeguamenti tecnologici che hanno coinvolto la struttura Il rinnovamento dell’audio è parte di un più complesso lavoro di adeguamento di alcune strutture del Duomo, che ha coinvolto il riscaldamento della zona per il culto, l’illuminazione della Biblioteca Piccolomini, e una speciale guaina di protezione utile per la sicurezza dei fedeli in questo momento della pandemia. Tre progetti intesi a migliorare la permanenza dei tanti senesi religiosi che frequentano il Duomo. Tutti gli interventi hanno avuto un’ottima riuscita e, per quanto riguarda l’audio, posso dire che la differenza è percepibile subito. Non c’è veramente paragone tra la situazione precedente, l’impianto tra l’altro copriva solo la zona della Cupola, e quella di oggi. Adesso si sente, e bene, fino in fondo alla chiesa senza sforzo. Quindi un investimento proporzionale alle attese? Certamente sì. Tutti hanno lavorato bene, utilizzando tecnologie all’avanguardia, un bel progetto proporzionale con l’importanza e la fama del luogo, al quale hanno partecipato aziende di rilevanza nazionale. Alla fine ha vinto una realtà senese, naturalmente secondo una regolare gara; ci fa piacere che l’imprenditoria del territorio abbia saputo emergere.

Interview with Guido Pratesi, Rector of the Opera del Duomo di Siena Guido Pratesi was elected Rector in 2019, we reached him on the phone for a comment on the technological adjustments that have involved the structure. GP - The renovation of the audio is part of a more complex adaptation work of some structures of the Duomo, which involved the heating of the area for worship, the lighting of the Piccolomini Library, and a special protective sheath useful for safety of the faithful at this time of the pandemic. Three projects aimed at improving the stay of the many religious Sienese who frequent the Duomo. All the interventions had excellent success and, with regards to the audio, I can say that the difference has been immediately noticeable. There is really no comparison between the previous situation. The system, among other things, only covered the area of the Dome. Now it reaches all the way to the end of the church effortlessly. So an investment proportional to expectations? Definitely. Everyone worked really well, using cutting-edge technologies. It’s such a beautiful project proportional to the importance and fame of the place, so much so that companies of national importance expressed interest. In the end, a Sienese company won and we are pleased that local entrepreneurs have been able to emerge.

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CHECK IN THE REVERBERATION The new digital audio system at the Opera del Duomo in Siena Chiara Benedettini

With the intention of better welcoming the many Sienese who attend religious services in the Cathedral, in 2021 the audio system, dating back to the 1960s, was completely renovated. The choice of digital distribution, directional speakers and some measures to minimise the passage of cables have given excellent results. An investment proportional to expectations for one of the main Italian monuments of a religious nature

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ike many famous cathedrals, even that of Siena is perceived by most as a museum, and visited to admire the artistic treasures rather than to follow the functions. Instead, attending a Mass in the Cathedral can be exciting, beyond one’s faith: sounds that soar upwards, mastery in large proportions, suggestions of stained glass windows. However the same elements that make us appreciate these admirable architectures also make it almost impossible for us to understand the officiant’s words. In fact, most churches have very high degrees of reverberation, given by the infinite bounces of frequencies on the surfaces, amplified by often very large spaces. Back in the 1960s, the Cathedral had been equipped with an audio system to amplify but above all to more effectively direct sounds and words to the faithful, which naturally needed to be replaced. A tender was thus launched for a new state-of-theart system, which could benefit from the best sound diffusion technologies for both speech and background music, during the hours in which the Cathedral becomes a “museum” again. With undisguised pride, the order remained “at home” and was assigned to MCM of Siena, which proposed Biamp’s technologies for signal routing and management, and the directivity of Renkus Heinz loudspeakers, all brands distributed by Prase Media Technologies. The new plant was installed in the summer of 2021 and calibrations and fine-tuning continued throughout September, a fine work that has brought excellent results.

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A project for an articulated structure

The Cathedral of Siena is an articulated environment, with a main hall (90 meters long) divided into three naves by pillars, a transept divided into two naves and a very deep choir; it is regulated in numerous bays and is surmounted by a bold dome with a dodecagonal base. On the right there is the Chapel of Our Lady of the Vow and that of the Blessed Sacrament, the first is used daily for functions, the second is reserved for special occasions. There are also two others, San Giovanni and Sant’Ansano, but they are not used for functions and therefore have no relevance for our article. In fact, in the central nave only the Sunday Mass and the main recurrences of the liturgical calendar take place. It goes without saying that each of the areas of the Duomo needed its own diffusion, as separate as possible from that of the others: it is not necessary that the Mass in the Chapel of the Vow be perceptible throughout the space, as it was important to have a good diffusion also in the areas close to the entrance, or guarantee a good projection of the officiant’s voice. All specific needs that required the design of a unitary system but structured in separate and independent blocks, brought together when there is a need to have the same diffusion throughout the space. Another important element was the positioning of the equipment, and the passage of new wiring, which have been reduced to a minimum and integrated as much as possible with what exists, both for the intrinsic difficulty

due to the structure and the considerable distances to be covered, but also in order not to intervene on the precious structures of the Duomo. The first nucleus of the project had already been drawn up in 2016, then taken over by Donato Masci of the acoustic design studio - Studio Sound Service, who also dealt with the acoustic measurements of the environment; it was subsequently taken up and perfected for the purposes of the tender by Fulvio Muzzi of MCM di Siena, assisted by Marco Cappellotto, Project Manager of the distribution company Prase Media Technologies.

A unitary system but with “block” logic

The plant is conceived as a unitary system with distributed intelligence, and the concept of a block plant is also reflected in its physical structure: each zone refers to a rack that contains the equipment necessary for the management, processing, routing and amplification of the signal audio, and each of them is strategically placed near the areas of competence. Two of the four racks set up were arranged in the attic and managed with the two aisles on the right and left. A third deals with the Chapel of Our Lady of the Vow for the daily needs of diffusion, the fourth and most important is located in the sacristy. From the latter part, in fact, the fibre optic connection for the transport of audio in digital format reaches the racks of the other areas. “This is the peculiarity of the system designed for the Duomo and also its added value. To avoid large quantities of cables


to manage and step over, thanks to the choice of digital matrices, we have set up a fibre optic connection up to the racks of the individual zones, laying a single cable that we could carry out quite easily through housings and channel without impacting on the structures of the Duomo. Once we reached the ‘local’ racks, we started with the classic signal cables to carry the audio signal to the individual speakers, and of course also, in the reverse direction, to get the input from the microphones to the amplifiers.” Muzzi told us. In fact, the system also manages various microphone sources, positioned in various ways inside the Cathedral, which flow into the mobile racks of their “area of competence”; a sound source dedicated to background music (already present in the old audio system), is positioned in the mobile rack of the Sacristy and is put into operation when the Cathedral is open to the non-religious public. The digital audio was managed through the AVB protocol - Audio Video Bridging - the technology chosen by the manufacturer Biamp who supplied the Tesira matrices present in the various racks; a communication protocol capable of managing both audio and video in digital format, so in case of future needs the Duomo already finds itself with a system that we could define as “future proof”, therefore already open not only to possible extensions, but also to the management of video signals. Another difference in setting and wiring was made for the different types of sound system: for the central nave, the transept, etc. where the effects of reverb are greater and the need to hear well is also greater, it was decided to use highly directional speakers, therefore capable of directing the sound selectively. These types of devices are usually active, ie. they are amplified by an external unit and the signal is carried through balanced cables. For these speakers a new wiring has been brought. For the other areas, such as the altar area, the one near the external doors, the chapels where daily functions are officiated, etc. passive speakers were chosen, ie. without internal amplification and with less specific characteristics in terms of power and directivity. For this part of the plant, the old wiring was partly used, thus avoiding a non-secondary operation in terms of difficulty and costs.

System control

One of the most important issues related to today’s technologies is ergonomics and the

ability to easily manage complex systems even without the continuous assistance of a technician. This was also the request for the Duomo: it was necessary to be able to select only one of the areas for Mass, for example, or to activate them all for the diffusion of background music. Three TEC-1 control panels by Biamp were therefore chosen and appropriately programmed to manage local functions such as “Player on / off”, “Altar microphones off / on”, or “Chorus volume” etc. The TEC-1 with the most settings is the one that manages the central aisle and aisles, but which also has generic functions for the whole system; the other two panels instead propose only the specific functions for the Chapel of the Madonna and for that of the SS. Sacrament. In the sacristy rack there is also a PC: through a control software and a synoptic panel it allows you to have full control of the whole system, and also allows you to manage remote assistance via internet, without having to be physically present at the Cathedral.

Diffusion and directivity

Loudspeakers deserve a separate chapter for the importance they play in acoustically difficult environments such as churches. In this case, solutions by the American manufacturer Renkus-Heinz, Iconyx Compact, were chosen: these are Iconyx Compact ICC36 / 3 soundtracks with digital directivity control which, with their technology, offer correct speech intelligibility even in an acoustically complex environment like the Duomo of Siena. Last but not least, they have a refined aesthetic look, appreciated in artistic environments, and with a customised RAL finish to harmonise with the colours of the interior. As for the passive loudspeakers, one of the historical brands of Prase Media Technologies distribution was chosen: Tannoy, in the VLS15 and VLS3 models which house respectively seven or 14 full range speakers of 3.5” and eight or 16 tweeters of 1”. These are characteristics that make them suitable for the diffusion of speech but also of music with medium-low frequencies, given their ability to support even up to 110 Hz. For VLS models designed for directivity, in this case via vertical array: the interaction between the frequencies of adjacent speakers allows for greater diffusion accuracy and greater ability to reach far. For example, the smaller models were used as a monitor for the Chapel of the SS. Sacramento, the large ones spread both here and in the Chapel of the Madonna del Voto. 

Installed equipment Sacristy 1 Biamp Tesira Forte AVB Presentation Mixer 1 Biamp TEC-1S 1 Furman Network Distributor 1 Extreme Network Ethernet Switch Rack High right and left 3 Biamp Tesira AMP amplification unity 2 Furman Network Distributor 2 Biamp Tesira EX-MOD Expansion Unit 2 Extreme Network Ethernet Switch Madonna del Voto Chapel 1 Biamp Tesira Forte AVB Presentation Mixer 2 Biamp TEC-1S 1 Furman Network Distributor 1 Extreme Network Ethernet Switch 1 Tannoy VLS15-EN54 vertical array speaker 1 Tannoy VLS30B vertical array speaker Santissimo Sacramento Chapel 2 Tannoy VLS30B vertical array speaker 1 Tannoy VLS15-EN54 vertical array speaker Central Space Speakers 4 Tannoy VLS15-EN54 vertical array speaker 2 Tannoy VLS30B vertical array speaker 8 Renkus Heinz Iconyx Compact ICC36/3 Microphones 1 Shure MX391W/C boundary microphone 1 Shure MX418/N goose neck Microphone 1 Shure Beta 87C microphone 1 Shure ULXD4Q – receiver 4 ch 3 Shure ULXD-B87 – handheld wireless microphone 1 Shure ULXD1 – bodypack wireless microphone 1 Shure UA844 – antenna distributor/combiner 1 RF Venue – 4Zone – antenna combiner 4 Shure UA 874 – antenna

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CINEMA & MULTIMEDIA

Audio stellare per il cinema all’aperto di Borgo dei Conti Matteo Fontana

Per celebrare al meglio i suoi dieci anni di vita, l’esclusivo Relais&Château Borgo dei Conti Resort, immerso in uno stupendo paesaggio collinare a pochi chilometri da Perugia, ha deciso di regalarsi nientemeno che un cinema all’aperto, supportato dalla fondamentale qualità audio Yamaha. Ma non finisce qui, perché dove si può proiettare un film, grazie alla moderna tecnologia si possono fare molte altre cose…

La tecnologia non come un elemento freddo e distanziante, bensì, al contrario, come un importante valore aggiunto, qualcosa di “amichevole” CONNESSIONI 52


I

mmaginate una vasta distesa di campagna ondulata, dolcemente collinare, tipica dell’Italia centrale; e poi, al centro di questo paesaggio fiabesco, immaginate un borgo medievale risalente al XIII secolo, che racchiude in sé tanto un tesoro di tempo e di storia quanto un carico di futuro, grazie all’accuratissimo restauro della struttura (che è stata anche ampliata) e all’utilizzo delle più moderne tecnologie per l’hospitality e il benessere. Se immaginate tutto questo, avrete un’idea di cosa sia il Resort Relais&Château Borgo Dei Conti, location a cinque stelle che propone agli ospiti, come fiore all’occhiello, un programma Natural Wellness per il benessere psicofisico. L’idea infatti è utilizzare la storia del luogo e l’ambiente naturale, tranquillo e salubre, per guidare gli ospiti verso una profonda rigenerazione mentale e fisica. L’ultima aggiunta a questa realtà raffinata e di lusso è un vero e proprio cinema all’aperto, collocato sotto un vasto gazebo

e realizzato in particolare grazie all’eccellenza del suono firmata Yamaha.

Un cinema tra Natura e Storia

Dell’installazione si è occupata la società milanese Videosell, che segue da anni le necessità tecnologiche del Resort, contribuendo a mantenere la struttura all’avanguardia in tutti i campi. Ecco come Vittorio Bianchi di Videosell ci ha presentato quest’ultimo intervento e, più in generale, il rapporto della società con il Resort: “La proprietà dell’hotel” – ha detto – “è molto appassionata di tecnologia, e questo ha giocato un ruolo fondamentale nella decisione di costruire un cinema all’aperto. Noi di Videosell ci occupiamo di tutta la parte tecnologica del Borgo dei Conti e forniamo anche assistenza da remoto: nella struttura abbiamo dieci armadi rack per la gestione delle apparecchiature in rete e, recentemente, abbiamo rifatto tutta la rete dati e tutta l’elettronica dell’hotel. Siamo in grado di seguire tutti gli aspetti tecnologici,

compresi citofoni, hotel TV eccetera…” Ma veniamo al cinema, il vero punto focale di questo articolo in quanto, per un Relais Château immerso nella natura, esso rappresenta una entusiasmante novità. Su questo, la parola passa di diritto a Carlo Babini Merlo, CEO di Bacamul, la società che possiede il Resort: “Da tanti anni” – afferma – “sono appassionato di home cinema e a volte sono proprio le nostre passioni a guidarci in nuovi progetti professionali: è cosi che ha preso vita il mio sogno di unire una serata sotto le stelle, un bel film d’autore, uno spritz eccellente e una pizza appena sfornata, con la migliore tecnologia. Il tutto contestualizzato in un’oasi verde nel cuore dell’Umbria, il Relais&Châteaux Borgo dei Conti Resort. Così grazie a Vittorio, che mi segue in ogni progetto, abbiamo offerto quest’anno ai nostri ospiti un’esperienza unica che verrà riproposta anche per la prossima stagione 2022.” L’idea era dunque offrire un elemento di CONNESSIONI

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SOLUZIONI maggiore coinvolgimento per la clientela, in particolare quella internazionale che, tradizionalmente, apprezza molto l’unione di tecnologia, bellezza paesaggistica e storia. Si trattava, insomma, di creare qualcosa di squisitamente tecnologico in un ambiente delicato e storico, che profuma di passato e di tranquillità. Collocato nell’ampio belvedere e presentandosi come una vera e propria terrazza con vista sul parco del Resort, nonché sulle colline circostanti e sugli ulivi secolari, il cinema è stato progettato e installato da Videosell con particolare attenzione all’audio, che è uno degli aspetti fondamentali di qualunque spettacolo cinematografico. Vedere splendide immagini con un sonoro inappropriato (perché scarso oppure, al contrario, perché troppo invadente) non è proprio nello stile di una struttura votata all’alta Hotellerie. Ecco perché la scelta è caduta su Yamaha. L’impianto audio del cinema all’aperto è gestito da un processore a matrice MTX3, con un preamplificatore CX-A5200 che fornisce un suono surround ottimizzato a un sistema di sette altoparlanti amplificati DXR8 completato da un subwoofer, anch’esso amplificato, modello DXS18XLF.

Fermo immagine su Yamaha

Prima di proseguire, visto che siamo in ambito cinematografico, consentiteci un breve

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“still frame” sul parco prodotti Yamaha, a partire dagli speaker amplificati serie DXR MKII, modelli recentemente aggiornati che aggiungono ulteriore SPL a quello già notevole fornito dai modelli precedenti, dotati come sono di un driver a compressione HF al neodimio da 1,75” più grande ma anche più leggero, per una migliore riproduzione della voce. Il modello DXR8 MKII, il più compatto degli altoparlanti della serie DXR MKII, offre 1100 W di potenza con un output molto elevato, pur garantendo comunque una risoluzione di alto livello. L’ideale compagno di questo tipo di speaker è un subwoofer serie DXS MKII, con sistema SR ad alta potenza ultracompatto. Infatti, la scelta di Videosell è caduta sul subwoofer attivo DSX18XLF, con il sistema di controllo delle frequenze basse in tre modalità Normal Boost e Xtended LF. A controllare l’impianto, un “grande classico” di casa Yamaha, la matrice mixer MTX3.

Perché “fermarsi” al cinema?

Con un audio così raffinato, non possono esserci dubbi sulla natura “magica” del cinema all’aperto, con la sua proiezione su grande schermo (a proposito, per Borgo dei Conti Videosell ha scelto uno schermo Screenline da 4,80 metri di larghezza) e l’audio in Dolby surround. Tutti ingredienti che, uniti al fascino della location umbra, creano un impasto unico di tecnologia e

natura, per avvolgere gli ospiti in un accogliente “tessuto” sonoro e visivo. Ma una volta strutturato un cinema, perché creare uno spazio più estesamente multimediale, che consenta al personale dell’hotel di sfruttare audio e videoproiezione anche per meeting aziendali, o per la diffusione di musica di accompagnamento, ad esempio per un cocktail all’aperto? Il proiettore scelto per l’installazione, un modello laser Sony Professional da 12.000 lumen, è stato montato in un apposito cassone metallico fissato sul soffitto del gazebo, mentre altri prodotti Barco e Crestron permettono la gestione centralizzata e l’utilizzo per i meeting. Insomma, tre diverse funzionalità per la medesima location, in grado di offrire un’esperienza A/V di lusso. Ce ne dà conferma Vittorio Bianchi: “In effetti” – dice – “abbiamo unito prodotti che consentono di utilizzare lo spazio come cinema, come ambiente per meeting aziendali, che possono essere tenuti all’aperto, valore aggiunto da non sottovalutare, e infine, anche come soluzione di accompagnamento, con musica e video a vivacizzare un aperitivo serale, per esempio.”

Integrazione di sistemi a cinque stelle

A Borgo dei Conti tutto sembra essere… “a cinque stelle”! Poteva fare eccezione


YAMAHA DXS18 XLF

l’integrazione di sistemi? La natura “ibrida” del cinema all’aperto allestito da Videosell si svela in tutta la sua efficacia quando si scoprono chicche come il “rack flight case” gigante da 1,40 metri di lato, che può essere cablato e scablato velocemente e senza bisogno di personale specializzato, munito peraltro di ruote che consentono di riportarlo all’interno in caso di maltempo oppure quando la struttura non viene utilizzata. Infatti, va ricordato che il cinema all’aperto di Borgo dei Conti è operativo dalla primavera all’inizio dell’autunno, mentre non può essere utilizzato – per ovvie questioni ambientali e climatiche, nei mesi più freddi dell’anno. A ottobre, il cinema viene semplicemente smontato per essere poi riallestito con l’arrivo della successiva primavera, e riprendere proiezioni di film e streaming di festival musicali, spettacoli teatrali e tante altre cose, mentre a beneficio di aziende e organizzazioni potrà ospitare meeting, cerimonie o rinfreschi.Per tornare però ai dati tecnici, all’interno della geniale “flight case a rotelle” costruita da Videosell troviamo la preamplificazione (poiché i diffusori Yamaha montati nello spazio cinema sono amplificati), il sistema di controllo Crestron, che permette con un semplice telecomando di impostare qualunque opzione e di declinare il sistema come si preferisce, e infine un’unità Barco Clickshare, dedicata alle presentazioni e ai meeting.

Una tecnologia “amichevole”

Per completare la descrizione di questo

affascinante cinema all’aperto, non possiamo non citare l’accurata scelta degli arredi, fatta direttamente dalla direzione del Resort. In questo contesto di lusso, tanto dal punto di vista paesaggistico quanto da quello degli arredi e del design, il merito di Videosell è stato portare la tecnologia trattandola non come un elemento freddo e distanziante, bensì, al contrario, come un importante valore aggiunto, qualcosa di “amichevole” (il termine è uscito proprio chiacchierando con Vittorio Bianchi), che contribuisce a calare le persone in un contesto antico e rilassante. Insomma, meno tecnica e più umanità per questa installazione garbata e intelligente, ulteriore punto di pregio di una struttura che già ne vanta moltissimi. A sottolineare la riuscita dell’impresa, il cinema ha già riscosso, nella sua prima estate di vita, un grande successo, e verrà riproposto a partire dalla Primavera 2022, con un ricco programma di eventi e attività. Vittorio Bianchi può dunque concludere, con soddisfazione: “Yamaha ci ha dato l’opportunità di far convergere prodotti consumer e professionali di fascia alta per creare un sistema cinematografico con il miglior rapporto affidabilità e prezzo/ prestazioni. Il suono è un elemento che coinvolge molto il pubblico, e il fatto che l’attrezzatura Yamaha abbia potuto essere integrata con il sistema di controllo Crestron si è tradotto nella possibilità di garantire al cliente un utilizzo semplice ed ergonomico dell’intero sistema.” 

Si tratta di un subwoofer bass reflex amplificato con bassi esaltati, processore DSP integrato e 136 dB di pressione sonora. Alloggia un woofer da 18”e offre una risposta di frequenza 30Hz-150Hz, una frequenza di campionamento 96kHz, filtro FIR ed equalizzazione dinamica. Dispone di ingressi e uscite per audio digitale su protocollo Dante Inoltre, il processamento D-XSUB LF consente il controllo completo delle frequenze basse, in diverse modalità: in Normal si ottiene una risposta sulle basse bilanciata, mentre in Boost si hanno bassi tesi e concentrati con una spinta maggiore. La modalità Xtended LF, infine, abbassa ulteriormente le frequenze più basse per un effetto “estremo”. https://it.yamaha.com/it/products/ proaudio/index.html

YAMAHA DXS18 XLF

It is an amplified bass reflex subwoofer with enhanced bass, integrated DSP processor and 136 dB of sound pressure. It houses an 18” woofer and offers a frequency response of 30Hz-150Hz, a sampling frequency of 96kHz, FIR filter and dynamic equalisation. It has inputs and outputs for digital audio on Dante protocol. In addition, the D-XSUB LF processing allows complete control of the low frequencies, in different modes: in Normal you get a balanced bass response, while in Boost you get a tense and concentrated bass with greater thrust. Finally, the Xtended LF mode further lowers the lower frequencies for an “extreme” effect. https://it.yamaha.com/en/products/ proaudio/index.html

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CINEMA & MULTIMEDIA Stellar audio for the open-air cinema of Borgo dei Conti Matteo Fontana

To celebrate its ten years of life in the best possible way, the exclusive Relais & Château Borgo dei Conti Resort , immersed in a beautiful hilly landscape a few kilometres from Perugia, has decided to treat itself to nothing less than an open-air cinema, supported by the fundamental Yamaha audio quality. But it doesn’t end there, because where you can project a film, thanks to modern technology, you can also do many other things ... CONNESSIONI 5 6


SOLUZIONI

I

magine endless rolling countryside hills, typical of central Italy; and then, in the centre of this fairy-tale landscape, imagine a medieval village dating back to the thirteenth century dominated by a real castle, which contains as much a treasure of time and history as a load for the future, thanks to the very accurate restoration of the structure (which has also been enlarged) and the use of the most modern technologies for hospitality and well-being. If you can imagine all this, you’ll have an idea of what the Relais & Château Borgo Dei Conti Resort is: a five-star location that offers guests a Natural Wellness programme for psychophysical well-being. In fact, the idea is to use the history of the place and the rural, peaceful and healthy environment, to guide guests towards a profound mental and physical regeneration. The latest addition to this refined and luxurious reality is a real open-air cinema, located under a large gazebo and created thanks to the excellence of Yamaha sound. A cinema between Nature and History The Milanese company Videosell took care of the installation, who has been following the technological needs of the Resort for years, helping to keep the structure at the forefront in all fields. Here is how Vittorio Bianchi of Videosell presented this last intervention and, more generally, the relationship of the company with the Resort: “The owner of the hotel is very passionate about technology, and this has played a fundamental role in the decision to build an outdoor cinema. We at Videosell take care of all the technological parts of Borgo dei Conti and also provide remote assistance: in the structure we have ten rack cabinets for the management of networked equipment and, recently, we have redone all the data network and all the electronics of the hotel. We are able to follow all the technological aspects, including intercoms, hotel TVs, etc ... “ But let’s talk about the cinema, which is the real focal point of this article, for a Relais

Château surrounded by nature really represents a very exciting novelty. On this, the word passes by right to Carlo Babini Merlo, CEO of Bacamul, the company that owns the Resort who said, “For many years I have been passionate about home cinema and sometimes it’s our passions that guide us to new professional projects. My dream came to life, I wanted to combine an evening under the stars, a beautiful arthouse film, an excellent spritz and a freshly baked pizza, all with the best technology. All contextualised in a green oasis in the heart of Umbria, the Relais & Châteaux Borgo dei Conti Resort. So thanks to Vittorio, who follows me in every project, this year we have offered our guests a unique experience that will be proposed again for the next 2022 season.” The idea was therefore to offer a more immersive experience for customers, in particular the international guests who, traditionally, greatly appreciate the union of technology, scenic beauty and history. In short, it was a question of creating something exquisitely technological in a delicate and historical environment, which oozes a sense of the past and tranquillity. Located in the large belvedere and presenting itself as a real terrace overlooking the park of the Resort, as well as the surrounding hills and centuries-old olive trees, the cinema was designed and installed by Videosell with particular attention to audio, which is one of the fundamental aspects of any cinematic show. Seeing beautiful images with inappropriate sound (because it is poor or, on the contrary, because it is too intrusive) is not really in the style of a luxury hotel. That’s why we chose Yamaha. The outdoor cinema sound system is driven by an MTX3 matrix processor, with a CX-A5200 preamplifier providing enhanced surround sound to a DXR8 seven powered speaker system complemented by a subwoofer, also powered, model DXS18XLF. A still frame on Yamaha Before continuing, since we are in the film

industry, allow us a short “still frame” focus on the Yamaha product range, starting with the DXR MKII series amplified speakers, recently updated models that add further SPL to the already remarkable one provided by previous models, equipped as they are with a larger but also lighter 1.75” neodymium HF compression driver for better voice reproduction. The DXR8 MKII model, the most compact of the DXR MKII series speakers, offers 1100W of power with a very high output, while still guaranteeing a high-level resolution. The ideal companion for this type of speaker is a DXS MKII series subwoofer, with an ultra-compact high-power SR system. In fact, Videosell’s choice was the DSX18XLF active subwoofer, with the low frequency control system in three modes, Normal Boost and Xtended LF. The system is controlled by a “great classic” from Yamaha, the MTX3 mixer matrix. Why “stop” at the cinema? With such refined audio, there’s no doubting the “magical” nature of the outdoor cinema, with its large-screen projection (by the way, Borgo dei Conti Videosell has chosen a 4.80-meter-wide Screenline screen) and Dolby surround sound. All ingredients that, combined with the charm of the Umbrian location, create a unique mixture of technology and nature, to wrap guests in a welcoming sound and visual “fabric.” But once the cinema has been structured, what’s stopping them from creating a multimedia space that allows multiple useshotel staff could use the audio and video projection for business meetings, or for the diffusion of accompanying music, for example for an outdoor cocktail? The projector chosen for the installation, a 12,000 lumen Sony Professional laser model, was mounted in a special metal box fixed to the ceiling of the gazebo, while other Barco and Crestron products allow centralised management and use for meetings.

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In short, three different features for the same location, all ble to offer a luxury A / V experience. Vittorio Bianchi confirms this: “We have combined products that allow the space to be used as a cinema but also as an environment for business meetings, which can be kept outdoors, an added value that should not be underestimated. It can also be used as accompanying solution, with music and videos to liven up an evening aperitif, for example.” Integration of five-star systems In Borgo dei Conti everything seems to be of “five-star” quality! So could systems integration really be an exception? The “hybrid” nature of the outdoor cinema set up by Videosell is revealed in all its effectiveness when you discover goodies such as the giant “rack flight case” from 1.40 meters on each side, which can be wired and un-wired quickly and without the need of specialised personnel, equipped with wheels that allow you to bring it back inside in case of bad weather or when the structure is not used. In fact, it should be noted that the open-air cinema of Borgo dei Conti is operational from Spring to early Autumn, while it cannot be used - for obvious environmental and climatic reasons - in the coldest months of the year. In October, the cinema is simply dismantled to be rearranged when the following Spring arrives, and resume film screenings and streaming of music festivals, theatrical performances and many other things, while for the benefit of companies and organisations it can host meetings, ceremonies or refreshments. To return to the technical data, however, inside the ingenious “flight case with wheels” built by Videosell we find the preamplifier (since the Yamaha speakers mounted in the cinema space are amplified), the

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Crestron control system, where a simple remote control set allows you to choose any option and decline the system as you prefer, and finally a Barco Clickshare unit, dedicated to presentations and meetings. A “friendly” bit of technology To complete the description of this fascinating open-air cinema, we cannot fail to mention the careful choice of furnishings, made directly by the management of the Resort. In this context of luxury, both from a landscape point of view as from that of furnishings and design, the merit of Videosell has been to bring technology by treating it not as a cold and distancing element, but, on the contrary, as an important added value, something “friendly” (this term came out from just chatting with Vittorio Bianchi), which helps to bring people into an ancient and relaxing context. In short, it’s less about technical and more about humanity for this polite and intelligent installation, another point of merit of a structure that already boasts many. To underline the success of the company, the cinema has already been met with great success in its first summer of life, and will be re-launched starting from Spring 2022, with a rich programme of events and activities. Vittorio Bianchi can therefore conclude with satisfaction: “Yamaha has given us the opportunity to bring together consumer and professional high-end products to create a cinema system with the best reliability and price / performance ratio. Sound is an element that involves the public very much, and the fact that Yamaha equipment was able to be integrated with the Crestron control system has translated into the possibility of guaranteeing the customer a simple and ergonomic use of the entire system. “ 


Yamaha combines high-end consumer and professional products to create a cinema system with the best reliability and price / performance ratio

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DA NT E IN PIXEL L’installazione multimodale per i 700 anni dalla morte del poeta Chiara Benedettini

S Dante, il poeta eterno, dell’artista Felice Limosani ci riporta all’attenzione il connubio tra arte e tecnologia: una tecnologia non usata per amplificare la spettacolarità, ma come mezzo stesso di realizzazione artistica. Non resta che visitarla, fino a gennaio 2022. Dove? Naturalmente a Firenze

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e ne sentiva parlare da mesi: finalmente lo scorso 14 settembre, alla presenza del Sindaco Nardella, di Cristina Acidini Presidente dell’Opera di Santa Croce e di altre autorità, è stata inaugurata: Dante, il poeta eterno, la nuova installazione multimodale dell’artista fiorentino Felice Limosani, nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del poeta. Multimodale e non multimediale, e non a caso: si è voluto infatti sottolineare il modo di comunicare il messaggio della installazione - contenuti, suggestioni e pluralità di livelli e significati offerti dall’immersività ottenuta con la tecnologia - piuttosto che lo strumento, ovvero la tecnologia in sé. L’opera celebra Dante e il suo universo poetico intrecciando discipline umanistiche e tecnologie digitali, creando un’opera site specific all’interno della Cappella Pazzi presso il complesso di Santa Croce a Firenze: Limosani ha dato vita a una sorta di libro vivente digitalizzando le tavole della Divina Commedia illustrate dall’incisore ottocentesco Gustave Doré, e rielaborandole conferendo loro profondità, movimento e intensità drammatica, in un flusso continuo che si armonizza con l’architettura della Cappella, considerata il capolavoro di Filippo Brunelleschi. Draghi e giganti, fiamme e paesaggi brulli, le figure dei dannati lasciano il posto a figure e ambienti celestiali del Paradiso; le immagini sono accompagnate da un sottofondo sonoro,

riscritto da Limosani partendo da spartiti religiosi medievali, in un unicum immersivo e molto coinvolgente.

DALLA PERGAMENA AL PIXEL Abbiamo già avuto modo di conoscere l’opera di Limosani: è stato presente più di una volta come relatore durate i nostri convegni su Arte e Tecnologia (nel 2018) e protagonista di una intervista sul medesimo tema nell’uscita di gennaio 2019. Il suo processo artistico, come anche nel caso di questa installazione, va di pari passo con quello tecnologico (e tecnico), in un percorso unitario: ne abbiamo parlato con Maurizio Baldini di Imaginem, da 11 anni collaboratore di Limosani e direttore tecnico di questa e di molte precedenti opere dell’artista: Maurizio Baldini - Imaginem è una specie di “atelier del video”, lavoriamo spesso con case di moda o il mondo o aziende per incarichi particolari e accurati. Nel caso di Dante, il poeta eterno, la soluzione tecnica è stata discussa di pari passo con la creazione artistica, dovendo tenere conto di molti fattori: in primis il luogo, che richiedeva un rispetto assoluto non solo estetico ma anche nel non impattare in nessun modo sulle architetture della Cappella. Ho già lavorato in palazzi storici fiorentini, ma questa volta come mai prima ho sentito l’emozione e la responsabilità di operare


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Limosani ha dato vita a una sorta di libro vivente digitalizzando le tavole della Divina Commedia illustrate dall’incisore ottocentesco Gustave Doré

ENTI E SPONSORIZZAZIONI

L’opera Dante, il poeta eterno è stata sostenuta da numerosi enti e sponsor: è patrocinata dal Comitato nazionale per le celebrazioni dantesche del MiBAC, è promossa dal Fondo Edifici di culto del ministero dell’Interno, dal Comune di Firenze e dall’Opera di Santa Croce insieme a Felice Limosani Studio con il partecipe consenso della Comunità dei Frati Minori Conventuali; TIM è excellence partner mentre Eni, Intesa San Paolo e Poste Italiane sono main partner, la mostra ha inoltre il contributo della Fondazione CR Firenze, il sostegno della Regione Toscana e della Camera di Commercio di Firenze e vede la collaborazione di K-Array e di Nana Bianca.

INSTITUTIONS AND SPONSORSHIPS

The work Dante, the eternal poet was supported by numerous organisations and sponsors: it is sponsored by the National Committee for Dante’s celebrations of the MiBAC, it is promoted by the Fondo Buildings of worship of the Ministry of the Interior, by the Commune and of Florence and by the Opera of Santa Croce together with Felice Limosani Studio with the consent of the Community of Friars Minor Conventual; TIM is excellence partner while Eni, Intesa San Paolo and Poste Italiane are main partners, the exhibition also has the contribution of the CR Firenze Foundation, the support of the Tuscany Region and the Florence Chamber of Commerce and sees the collaboration of K-Array and Nana Bianca.

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in un luogo unico, dove la tecnologia deve risultare invisibile e non lasciare nessuna traccia dopo lo smontaggio. L’installazione è stata quindi una parte importante del lavoro, abbiamo appoggiato le americane cui sono ancorati i videoproiettori (150 kg di peso ciascuna ndr) su un cornicione di pietra serena a 9 metri di altezza, badando a caricare meno peso possibile sul cornicione e cercando invece di scaricarlo ai lati, “incastrando” l’americana contro le pareti. Abbiamo lavorato con mille precauzioni con un solo elevatore, che abbiamo collocato e non spostato più per non impattare sul pavimento. Dal lato delle proiezioni, era necessario ottenere immagini nitide, vivide e con una alta risoluzione: le immagini infatti sono tratte da stampe in bianco e nero di Doré, delle quali era importante poter apprezzare il tratto e il dettaglio. Ci siamo trovati a scegliere tra due impostazioni “filosofiche” della proiezione: mappare lo spazio e utilizzare videoproiettori a risoluzione 4K, potenti ma anche ingombranti e soprattutto pesanti, oppure usare un proiettore per ogni nicchia da coprire con le immagini. Abbiamo scelto questa seconda possibilità per ragioni di peso e ingombro delle macchine, molto inferiori, ma anche di budget disponibile. Baldini, che ha precisato di aver avuto libertà totale nella scelta delle apparecchiature, ha scelto proiettori Panasonic con tecnologia laser LCD da 6.000 e 8.000 Ansi Lumen, leggeri e con dimensioni contenute, e con la capacità di rendere le immagini in maniera dettagliata. Sono stati installati in posizione portrait, per coprire agevolmente lo spazio verticale all’interno delle nicchie (come la tecnologia laser consente di fare), utilizzando al minimo la funzione Keystone per ottenere la massima qualità nell’adattare l’immagine allo spazio proiettato quando la sorgente non è allineata. I proiettori sono stati inoltre posizionati in maniera da incrociare i flussi luminosi, al fine di guadagnare distanza e minimizzare le differenze di fuoco fra la parte superiore e inferiore dell’immagine, e molto in alto per non creare ombre con il passaggio dei visitatori. Le uniche ombre, ma comunque

poco visibili, che non è stato possibile evitare con un opportuno posizionamento delle sorgenti o con software di gestione dell’immagine, sono in alto, create dalla costole della volta stessa. Le immagini processate da Limosani vengono gestite con tre media player Watchout opportunamente programmati e temporizzati, una soluzione conosciuta e affidabile e per questo preferita ad altre, che sono stati collocati nella sagrestia adiacente. A ciascuna delle due travi arriva un fascio di cavi che conta un cavo di alimentazione, sei in fibra ottica per il segnale audio e video, e uno in CAT5 per il controllo remoto dei videoproiettori. I cavi, bloccati con ancoraggi pre esistenti, salgono nel transetto e corrono sul cornicione fino alla trave.

DIFFUSIONE SONORA… FLESSIBILE Le scelte per la diffusione sonora sono invece state fatte più a ridosso dell’apertura della mostra, frutto di un accordo tra Limosani e la toscana K-array, che aveva già avuto modo di avviare un rapporto di conoscenza con l’artista. E in effetti le tecnologie compatte di K-array si sono rivelate la soluzione giusta per questa installazione con molti punti delicati. Andrea Torelli, Global Marketing&Communication Director di K-array – Ho avuto il piacere e l’onore di trovarmi con Felice nel suo atelier lo scorso anno e vedere in anteprima le prime lavorazioni di digitalizzazione sulle incisioni di Doré. Mi resi disponibile a offrire il supporto per completare il progetto con la giusta distribuzione sonora. Ma solo nella primavera del 2021 abbiamo iniziato a progettare effettivamente il sistema. Nel frattempo già si registravano le prime difficoltà di approvigionamento di materiali e componenti, uno dei problemi che tutti i settori stanno vivendo da mesi. Avevamo timore di non riuscire a confermare la disponibilità, ma è il progetto stesso che in qualche modo ci è venuto incontro. Infatti Limosani aveva deciso di lavorare su una sola traccia musicale, senza spazializzazioni o diffusioni multicanale, cosa che ha ridotto i punti di diffusione e semplificato tecnicamente il tutto. Un aspetto importante anche per la qualità dell’ascolto: la

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14 settembre 1321 La data scelta per l’inaugurazione di Dante, poeta eterno, è simbolicamente potente perché Dante mori a Ravenna proprio il 14 settembre del 1321, come d’altronde è significativo il luogo scelto per l’installazione: la cappella Pazzi presso il complesso monumentale di Santa Croce a Firenze, nella cui Basilica si trova il cenotafio del poeta fiorentino.

14 September 1321 The date chosen for the inauguration of Dante, the eternal poet, is symbolically powerful because Dante died in Ravenna on 14 September 1321, just as the place chosen for the installation is significant: the Pazzi chapel at the monumental complex of Santa Croce in Florence, in whose Basilica there is the cenotaph of the Florentine poet.

Cappella risulta estremamente riverberante, e più punti di diffusione non avrebbero fatto altro che aumentare e complicare le riflessioni sonore e gli echi. Alla fine anche per noi, come per il video, la difficoltà maggiore è stata nell’allestimento più che nelle scelte tecniche. Andrea ha così deciso di puntare sui famosi Anakonda di K-array, i diffusori a chassis flessibile che associano la prestazione da line array (direttività, efficacia, emissione sonora da una unica sorgente) con i vantaggi di un oggetto che si può adattare allo spazio e assemblare in maniera modulare, fino ad estendersi per 6 metri ciascuna delle due catenarie della Cappella Pazzi, diventando propriamente invisibile. Un subwoofer, necessario per la parte emozionale veicolata dalle basse frequenze, più difficile da dissimulare, è stato collocato nella nicchia dell’altare. Le tracce sonore sono state inserite anch’esse nei media server Watchout, e sincronizzate con l’andamento delle immagini, secondo il progetto di Limosani. Gli Anakonda restituiscono il suono dall’alto, a pioggia, da una unica sorgente, accentuando l’effetto direi mistico dell’ambientazione sonora. Lo spazio è coperto uniformemente e in tutti i punti, senza echi fastidiosi: la scelta di una linea di suono su asse verticale, invece che avere più punti di diffusione, è molto collimata quindi ci risparmia il riverbero che si verrebbe a sommare ai suoni appena ascoltati che rimbalzano sulla parete di ingresso e dell’abside. In questo modo invece non abbiamo altro che il riverbero che risulta dalle rifrazioni sul pavimento e sulle pareti più corte. Lo scorso 14 settembre eravamo anche noi di Connessioni alla conferenza stampa di Dante, poeta eterno, e abbiamo potuto visitare l’opera… se avete un fine settimana disponibile da qui a gennaio 2022, fate un salto a Firenze per unire arte rinascimentale, contemporanea e tecnologia. 

https://danteilpoetaeterno.it/ www.felicelimosani.com/it www.k-array.com https://business.panasonic.it/sistemi-visuali CONNESSIONI 6 4

Nel caso di Dante, il poeta eterno, la soluzione tecnica è stata discussa di pari passo con la creazione artistica


Installed Equipment 8 Panasonic VMZ 60 WEJ laser videoprojectors, 6.000 Ansi lumen, WUXGA, “portrait” installation 2 Panasonic PT-MZ 880 laser videoprojectors, 8.000 Ansi lumen, WUXGA, “portatrait” installation 2 Canon WUX 500 ST videoprojectors, 5.000 Ansi lumen, WUXGA (for the dome). 3 media server Watchout Watchpax 60 2 K-array Anakonda KAN200+ speakers 1 Subwoofer K-array KMT12

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PANASONIC PT-MZ880 Lanciata a inizio anno e disponibile dalla tarda primavera, lla nuova gamma PT-MZ880 di proiettori laser LCD Solid Shine, è caratterizata da elevata qualità delle immagini, semplicità di configurazione nonché da una certa flessibilità di utilizzo: dall’ambito Corporate al museale passando per l’Educational. La nuova line-up è composta dai modelli PT-MZ880 (8.000 lumen), PT-MZ780 (7.000 lumen) e PT-MZ680 (6.000 lumen), tutti con risoluzione WUXGA e dotati del Multi-Laser Drive Engine di Panasonic, che offre non solo un’ottima resa in termini di luminosità e vividezza dei colori, ma anche un funzionamento dei proiettori che richiede pochissima manutenzione. Molto interessanti, soprattutto per le applicazioni museali, sono la funzionalità Edge Blending integrata, che consente di realizzare proiezioni panoramiche su superfici molto ampie, accostando diversi proiettori, e la compatibilità con il nuovo obiettivo zoom ultra-short throw a offset zero, sempre firmato Panasonic. Nei musei e per proiezioni di carattere artistico, infatti, l’ottica UST è spesso fondamentale per creare coinvolgimento negli spettatori senza imporre la visualizzazione da posizioni sacrificate. La nuova serie di proiettori può lavorare anche con il software Multi-Monitoring & Control di Panasonic, che migliora la gestione degli apparecchi, e con l’applicazione Smart Projector Control, per il controllo anche da remoto tramite smartphone o tablet. Scelta opzionale è invece il software Early Warning, che rileva anomalie o necessità di manutenzione. Da non dimenticare, per quanto riguarda le opzioni di connettività, la piena compatibilità di PT-MZ880 con le tecnologie Crestron Connected, Art-Net DMX e PJLink. La serie PT-MZ880, inoltre, è compatibile con i segnali di ingresso 4K e accetta video 4K/60p via HDMI o DIGITAL LINK, caratteristica fondamentale quando si integrano i proiettori in una infrastruttura predisposta per il 4K o quando si impone la necessità di distribuire un unico segnale 4K a una rete di endpoint con diverse risoluzioni di visualizzazione, senza dover ricorrere a un convertitore o alla ricodifica della sorgente.

PANASONIC PT-MZ880 Launched at the beginning of the year and available from late spring, the new PT-MZ880 range of Solid Shine LCD laser projectors is characterised by high image quality, simple configuration as well as a certain flexibility of use: from corporate to museum the Educational. The new line-up consists of the PT-MZ880 (8,000 lumens), PT-MZ780 (7,000 lumens) and PT-MZ680 (6,000 lumens) models, all with WUXGA resolution and equipped with Panasonic’s Multi-Laser Drive Engine, which offers not only an excellent yield in terms of brightness and vividness of colours, but also an operation of the projectors that requires very little maintenance. Very interesting, especially for museum applications, is the integrated Edge Blending function, which allows you to create panoramic projections on very large surfaces, combining different projectors, and the compatibility with the new ultra-short throw zoom lens at zero offset, also signed by Panasonic. In fact, in museums and for projections of an artistic nature, UST optics is often essential to create involvement in spectators without imposing viewing from sacrificed positions. The new series of projectors can also work with Panasonic’s Multi-Monitoring & Control software, which improves appliance management, and with the Smart Projector Control application, for remote control via smartphone or tablet. An optional choice is the Early Warning software, which detects anomalies or maintenance needs. Do not forget, as far as connectivity options are concerned, the full compatibility of the PT-MZ880 with Crestron Connected, Art-Net DMX and PJLink technologies. In addition, the PT-MZ880 series is compatible with 4K input signals and accepts 4K / 60p video via HDMI or DIGITAL LINK, a key feature when integrating projectors into a 4K-ready infrastructure or when the need to distribute a single 4K signal to a network of endpoints with different display resolutions, without the need for a converter or re-encoding the source. https://business.panasonic.it/sistemi-visuali/pt-mz880

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DA NT E IN P IX E L CONNESSIONI 6 8


The multimodal installation for the 700th anniversary of the poet’s death Chiara Benedettini

S Dante, the eternal poet, by the artist Felice Limosani brings to our attention the combination of art and technology: a technology not used to amplify the spectacular, but as a means of artistic realisation itself. All that remains is to visit it, which you can do until January 2022. Where? Florence, of course!

We have been hearing about it for months: finally last September 14th, in the presence of the Mayor Narella, Cristina Acidini President of the Opera di Santa Croce and other authorities, Dante, the eternal poet, the new multimodal installation of the Florentine artist Felice Limosani, as part of the celebrations for the 700th anniversary of the poet’s death. Multimodal and not multimedia, and not by chance: we wanted to emphasise the way of communicating the message of the installation - contents, suggestions and plurality of levels and meanings offered by the immersion obtained with technology rather than the tool, the technology in itself. The work celebrates Dante and his poetic universe by intertwining humanities and digital technologies, creating a site specific work inside the Pazzi Chapel at the Santa Croce complex in Florence: Limosani has given life to a sort of living book by digitising the tables of the Divine Comedy illustrated by the nineteenth-century engraver Gustave Doré, and reworking them giving them depth, movement and dramatic intensity, in a continuous flow that harmonises with the architecture of the Chapel, considered the masterpiece of Filippo Brunelleschi. Dragons and giants, flames and barren landscapes, the figures of the damned give way to celestial figures and environments of Paradise; the images are accompanied by a background sound, rewritten by Limosani starting from medieval religious scores, in an immersive and very engaging unicum. FROM PARCHMENT TO PIXEL We have already had the opportunity to get to know Limosani’s work: he was present more than once as a speaker during our conferences on Art and Technology (in 2018) and the protagonist of an interview on the same theme in the January 2019 issue. Artistic process, as also in the case of this installation, goes hand in hand with

the technological (and technical) one, in a unitary path: we talked about it with Maurizio Baldini of Imaginem, collaborator of Limosani for 11 years and technical director of this and of many previous works by the artist: Maurizio Baldini - Imaginem is a kind of “video atelier”, we often work with fashion houses or the world or companies for particular and accurate assignments. In the case of Dante, the eternal poet, the technical solution was discussed hand in hand with the artistic creation, having to take into account many factors: first of all the place, which required absolute respect not only for aesthetics but also in not having an impact on any way on the architectures of the Chapel. I have already worked in historic Florentine buildings, but this time as never before I felt the emotion and responsibility of operating in a unique place, where technology must be invisible and leave no trace after disassembly. The installation was therefore an important part of the work, we placed the trusses to which the video projectors are anchored (150 kg each) on a stone cornice 9 metres high, taking care to load as little weight as possible on the ledge and trying instead to unload it on the sides, “wedging” the American against the walls. We worked with a thousand precautions with a single elevator, which we placed and never moved to avoid impacting the floor. On the projection side, it was necessary to obtain sharp, vivid and high-resolution images: the images are in fact taken from Doré’s black and white prints, of which it was important to be able to appreciate the stroke and detail. Maurizio Baldini - We found ourselves choosing between two “philosophical” projection settings: mapping the space and using 4K resolution video projectors, powerful but also bulky and above all heavy, or using a projector for each niche to

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be covered with images. We have chosen this second possibility for weight reasons, as well as the dimensions of the machines, which are much lower, but also of available budget. Baldini, who specified that he had total freedom in the choice of equipment, chose Panasonic projectors with 6,000 and 8,000 Ansi Lumen LCD laser technology, light and small in size, and with the ability to render images in detail. They were installed in a portrait position, to easily cover the vertical space inside the niches (as laser technology allows you to do), using the Keystone function to a minimum to obtain the highest quality in adapting the image to the projected space when the source is not aligned. The projectors were positioned in such a way as to cross the luminous fluxes, in order to gain distance and minimise the differences in focus between the upper and lower part of the image, and very high up so as not to create shadows onto the passage of visitors. The only shadows, but still not very visible, which weren’t possible to avoid with an appropriate positioning of the sources or with image management software, were

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at the top, created by the ribs of the vault itself. The images processed by Limosani are managed with three Watchout media players appropriately programmed and timed, a known and reliable solution and therefore preferred to others, which have been placed in the adjacent sacristy. With each of the two beams comes a bundle of cables which includes a power cable, six in fibre optic for the audio and video signal, and one in CAT5 for remote control of the video projectors. The cables, blocked with pre-existing anchors, go up in the transept and run on the ledge up to the beam. FLEXIBLE SOUND DIFFUSION The choices for sound diffusion were instead made closer to the opening of the exhibition, the result of an agreement between Limosani and the Tuscan K-array, which had already had the opportunity to start a relationship of acquaintance with the artist. And indeed the compact technologies of K-array proved to be the right solution for this installation with many delicate points. Andrea Torelli, Global Marketing & Communication Director of K-array - I had the

pleasure and honour of being with Felice in his atelier last year and previewing the first digitisation work on Doré’s engravings. I made myself available to offer support to complete the project with the right sound distribution. But it wasn’t until the spring of 2021 that we actually started designing the system. In the meantime, there were already the first difficulties in procuring materials and components, one of the problems that all sectors have been experiencing for months. We were afraid of not being able to confirm availability, but it is the project itself that somehow met us. In fact, Limosani had decided to work on a single musical track, without spatialisation or multichannel diffusion, which reduced the diffusion points and technically simplified everything. An important aspect also for the quality of listening: the Chapel is extremely reverberant, and more diffusion points would only increase and complicate the sound reflections and echoes. In the end, for us too, as for the video, the greatest difficulty was in the set-up rather than in the technical choices.


CHI È FELICE LIMOSANI

Andrea therefore decided to focus on the famous Anakonda by K-array, the flexible chassis loudspeakers that combine line array performance (directivity, efficacy, sound emission from a single source) with the advantages of an object that can be adapted to the space and assemble in a modular way, up to extending for 6 metres each of the two catenaries present as is the case in the Pazzi Chapel, becoming strictly invisible. A subwoofer, necessary for the noise conveyed by low frequencies, which is more difficult to conceal, was placed in the niche of the altar. The sound tracks were also inserted into the Watchout media servers, and synchronised with the progress of the images, according to the Limosani project. Andrea Torelli - The Anakondas return the sound from above, in rain, from a single source, accentuating the mystical effect of the sound setting. The space is covered uniformly and in all points, without annoying echoes: the choice of a sound line on a vertical axis, instead of having several diffusion points, is very collimated so it saves us the reverberation that would be added to the sounds just heard bouncing off the entrance wall and the apse. In this way, however, we have nothing but the reverberation that results from the refractions on the floor and on the shorter walls. On September 14th we (from Conessioni) were also present at the press conference of Dante, the eternal poet, and we were able to visit the work ... if you have a weekend available between now and January 2022, take a trip to Florence to combine Renaissance and contemporary art and technology. 

https://danteilpoetaeterno.it/ www.felicelimosani.com/it www.k-array.com https://business.panasonic.it/ sistemi-visuali

Artista multidisciplinare, lavora con l’idea di rimuovere i confini tra arte, design, tecnologia, cultura, esperienza e puro intrattenimento, per creare un nuovo linguaggio trasversale. Il suo lavoro spazia dalle installazioni artistiche alla costruzione di ambienti immersivi fino alla curatela di mostre esperienziali. Ha creato progetti su commissione per brand internazionali, e le sue opere site specific sono state esposte al Louvre Parigi, al Miami Art Basel, alla White Chapel di Londra, a Palazzo Vecchio, Palazzo Strozzi e Accademia di Firenze, alla Triennale di Milano, e al Padiglione Mies Van der Rohe Barcellona… solo per citarne alcuni. In occasione di Dante, poeta eterno, Limosani ha dichiarato: “L’era digitale ha modificato in profondità le modalità di elaborazione e conservazione del patrimonio storico e della trasmissione del sapere. Non è più possibile tramandare La Divina Commedia e la vita di Dante leggendo e basta. C on questa premessa mi sono ispirato al visibile parlare che il Sommo Poeta cita nel primo girone del Purgatorio e nel canto XIV del Paradiso dove i suoi versi ci insegnano che la musica è rapimento, non comprensione. Nella Cappella Pazzi ho ricreato una dimensione percettiva ed emozionale che apre a percorsi della conoscenza intimi e inaspettati. Una polisemia tra la magnificenza del luogo, una maestosa partitura visiva e la musica corale come invito a perdersi nel viaggio ultraterreno attraverso la contemplazione e in piena libertà interpretativa. Dante, il Poeta Eterno non è un’opera finita nella sua esecuzione ma infinita nella sua interazione emotiva e spirituale con il pubblico.”

WHO IS FELICE LIMOSANI? A multidisciplinary artist, he works with the idea of removing the boundaries between art, design, technology, culture, experience and pure entertainment, to create a new transversal language. His work ranges from art installations to the construction of immersive environments to the curation of experiential exhibitions. He has created commissioned projects for international brands, and his site-specific works have been exhibited at the Louvre Paris, Miami Art Basel, the White Chapel in London, Palazzo Vecchio, Palazzo Strozzi and Accademia di Firenze, the Triennale di Milano, and at the Mies Van der Rohe Barcelona Pavilion… just to name a few. On the topic of Dante, the eternal poet, Limosani declared: “The digital age has profoundly changed the methods of processing and preserving the historical heritage and the transmission of knowledge. It is no longer possible to pass on The Divine Comedy and Dante’s life by just reading. With this premise I was inspired by the visible talk that the Supreme Poet mentions in the first circle of Purgatory and in canto XIV of Paradise where his verses teach us that music is rapture, not understanding. In the Pazzi Chapel I have recreated a perceptive and emotional dimension that opens up to intimate and unexpected paths of knowledge. A polysemy between the magnificence of the place, a majestic visual score and choral music as an invitation to get lost in the otherworldly journey through contemplation and in full freedom of interpretation. Dante, the Eternal Poet is not a finished work in its execution but infinite in its emotional and spiritual interaction with the public.”

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HOTEL CASTELL D’EMPORDÀ Quando il lusso passa per il suono Ilaria Rebecchii

Una dimora storica e hotel da sogno nel cuore della Catalogna La Bisbal, Girona. L’innovativo progetto audio per le aree esterne con LD Systems DQOR e MAUI i1 CONNESSIONI 72


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ensiamo alla bellezza di una residenza d’epoca, sublimata da un panorama mozzafiato, completata dal relax offerto tra servizi e opportunità... pensiamo all’esperienza di viaggio, gusto e scoperta che può fornire ai suoi clienti. Cosa manca per rendere tutto decisamente perfetto? L’esperienza sensoriale che arriva anche dal suono: una location esclusiva e unica, infatti, deve poter offrire a chi la frequenta un sound unico e ben calibrato con gli spazi e l’ambiente circostante. A capirlo bene è stato Albert Diks, fondatore di una delle location più esclusive nel mondo dell’hotellerie europea. Ma andiamo con ordine: tutto partì anni fa quando, giovanissimo, in viaggio con la famiglia in Spagna, si innamorò di una delle zone più affascinanti della Catalogna: vecchi castelli e palazzi antichi abbellivano quel paesaggio unico al mondo, assolato ed emozionante. E così, qualche anno dopo, nel 2001, lo stesso Diks decise di dare vita a un proprio progetto nel mondo dell’hotellerie: una dimora storica, Castell d’Empordà, che iniziò a vivere una seconda esistenza grazie ad un restiling che rese il castello del XIV Secolo situato in Costa Brava l’elegante hotel a 4 stelle che si può frequentare oggi. Una spa di ultima generazione, un’elegante area lounge per il relax e gli affari e una po-

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sizione invidiabile che rende l’Hotel Castell d’Empordà (hotelcastellemporda.com) una location esclusiva con vista mozzafiato, incastonata tra le colline del posto.

AMMODERNARE… L’ASCOLTO Passano 20 anni e la proprietà decide da rinnovare una delle componenti più importanti della dimora, il sistema audio specialmente delle aree esterne, che comprendono piscina, ristorante, area lounge e zona polivalente, il tutto su differenti livelli. Obiettivo primario del progetto era offrire agli ospiti una ambientazione sonora di qualità, dedicata a ogni zona, ovvero indipendente che controllabile singolarmente, con una spiccata direttività considerando che i vari spazi sono adiacenti, in linea con l’ambiente circostante e con apparecchiature idonee anche all’uso esterno; al contempo l’impianto doveva risultare semplice da usare anche per il personale dell’hotel. L’incarico della progettazione e della fornitura degli impianti, sia audio che illuminotecnico, è stata affidata a Kamal Productions & Events, che ha scelto Adam Hall e in particolare gli altoparlanti LD Systems DQOR e MAUI i1. Si tratta infatti di prodotti ideali per questo tipo di installazione outdoor che, grazie alla combinazione tra le due serie, hanno potuto

creare quattro differenti zone di rinforzo del suono per generare atmosfere diverse a livello di impatto sonoro, sulla base delle peculiarità ed esigenze di ciascuna area ed ambiente. In fase di progetto sono stati fatti vari sopralluoghi, diverse demo sul posto, e sono stati realizzati i relativi schemi con il software di simulazione acustica Ease Focus, utilizzando le librerie GLL disponibili per tutti i prodotti del marchio. Kamal Sukhwani Managing Director di Kamal Productions & Events, ha commentato le difficoltà e peculiarità riscontrate a livello tecnico per questo incarico: “Poiché si tratta di un hotel e ci sono camere proprio sotto la piscina, era molto importante che il suono fosse distribuito correttamente per non dover alzare troppo il volume e quindi disturbare gli ospiti. Abbiamo quindi sonorizzato lo spazio della piscina e food truck (più lontano alle camere) con prodotti più potenti come il MAUI i1, e nello spazio restante abbiamo distribuito altoparlanti DQOR5, più discreti, a due vie e capaci quindi di supportare da soli l’intera gamma sonora”. A livello tecnico e di impianto sono state create quattro zone a seconda del volume richiesto: zona cerimonie, chill out, piscina e food truck, ovvero l’area adibita come pista da ballo durante gli eventi e dove è


Adam Hall MAUI MAUI i1 è il primo MAUI sviluppato appositamente per l’impiego in installazioni fisse: si tratta di un innovativo altoparlante passivo da interno ed esterno a colonna (Classe IP65), che alloggia nove woofer midrange da 3” e due tweeter al neodimio da 1”. Grazie alla guida d’onda ottimizzata con tecnologia BEM, la dispersione sonora verticale è controllata con precisione e garantisce una distribuzione uniforme del suono anche in ambienti problematici dal lato acustico. Per un’integrazione ideale in sistemi di diffusori a tensione costante, dispone di un selettore da 8 ohm/70 V/100 V con potenze da 120, 60, 30, 15 e 7,5 watt. Dispone di una morsettiera a 4 poli per il collegamento in parallelo degli altoparlanti e un crossover audio passivo per una risposta in frequenza bilanciata, e protezione contro i sovraccarichi per i tweeter.

Adam Hall MAUI

Obiettivo primario del progetto era offrire agli ospiti una ambientazione sonora di qualità, dedicata a ogni zona

MAUI i1 is the first MAUI developed specifically for use in fixed installations: it is an innovative passive speaker for indoor and outdoor column (IP65 class), which houses nine 3” midrange woofers and two 1” neodymium tweeters. Thanks to the waveguide optimised with BEM technology, the vertical sound dispersion is precisely controlled and ensures uniform distribution of sound even in problematic environments on the acoustic side. For ideal integration into constant voltage speaker systems, it has an 8 ohm / 70 V / 100 V selector with powers of 120, 60, 30, 15 and 7.5 watts. It has a 4-pole terminal block for parallel connection of the speakers and a passive audio crossover for a balanced frequency response, and overload protection for the tweeters. www.ld-systems.com

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stata installata la colonna MAUI i1, potente, capace di resistere alle intemperie, e di coprire l’intera area. In ogni area è inoltre stato predisposto un ingresso audio, in modo che il DJ e la sua consolle possano posizionarsi in luoghi diversi a seconda dell’evento previsto. Per controllare l’In/Out di queste zone Kamal Productions ha scelto la matrice LD Systems Zone X 1208, sempre di Adam Hall, che può essere gestita direttamente dall’utente tramite il display da 5,5”. La matrice è inoltre stata utilizzata per il tuning dell’impianto: routing, equalizzazione e tagli di frequenze, per ognuno degli altoparlanti.

VERSATILITÀ E FACILITÀ DI UTILIZZO

www.adamhall.com www. hotelcastellemporda.com www.kamal.es www.elecson.es www.ld-systems.com www.event.tech CONNESSIONI 76

Kamal Productions & Events ha condotto il progetto, mentre Elecson Sonido Profesional ha curato l’installazione sul posto. Proprio Elecson aveva da poco lavorato a una installazione piuttosto simile sull’Isola di Formentera, sempre utilizzando diffusori LD Systems della serie scelta anche per il progetto a Castell d’Empordà, DQOR e MAUI i1. Un lavoro eccellente che ha lasciato utenti e committenti soddisfatti. Per Kamal Productions & Events invece questo è stato il primo progetto affida-

to alla tecnologia a marchio LD Systems, “Ma non sarà l’ultimo – ha detto Kamal Sukhwani- Il personale dell’hotel si è dimostrato entusiasta del facile funzionamento di questo particolare sistema audio tramite i controller touchscreen con interfaccia utente appositamente programmata. Chiunque può infatti controllare sia le singole zone sia l’intero sistema senza istruzioni preliminari: un sistema, dunque, particolarmente pratico e facile da usare, che valorizza ulteriormente – e anche sul piano gestionale – la straordinaria location di Castell d’Empordà”.

I PRODOTTI INSTALLATI Nessun problema a livello di integrazione, grazie alla tecnologia avanzata e alla versatilità dei prodotti. Come riferito dai professionisti che hanno operato all’installazione di 24 altoparlanti a 2 vie DQOR 5 T B 5″, 10 altoparlanti a colonna MAUI i1 e 10 subwoofer SUB 88 2 x 8″, in aggiunta ad una matrice DSP ZONE X 1208 per fungere da centro di controllo per le 4 zone, ognuna poi controllata da un amplificatore di potenza DSP 45 K a 4 canali e da un amplificatore MDi8-6K a 8 canali. Infine, trattandosi di uno spazio esterno, tutte le apparecchiature sono IP 65, qualità tecnica che garantisce una massima protezione contro le diverse condizioni meteorologiche della zona. 


HOTEL CASTELL D’EMPORDÀ When luxury passes through sound Ilaria Rebecchii

A historic residence and dream hotel in the heart of Catalonia La Bisbal, Girona

Think of the beauty of a period residence, surrounded by breath-taking views, complemented by the relaxation offered by services and opportunities ... we think of the travel, taste and discovery experience that it can provide to its customers. So what’s missing to make it completely perfect? The sensory experience that also comes from sound: an exclusive and unique location, in fact, must be able to offer those who frequent it a unique sound that is well-balanced with the surrounding spaces and environment. Albert Diks, founder of one of the most exclusive locations in the European hotel industry, understood this well. But let’s start from the beginning: it all started years ago when, at a very young age, travelling with his family in Spain,

Albert Diks fell in love with one of the most fascinating areas of Catalonia: old castles and ancient palaces adorned that unique, sunny and exciting landscape. And so, a few years later, in 2001, Diks himself decided to give life to his own project in the world of hotels: a historic residence, Castell d’Empordà, which began to live a second life thanks to a restyling that made the 14th century castle located on the Costa Brava the elegant 4-star hotel you can stay at today. A state-of-the-art spa, an elegant lounge area for relaxation and business and an enviable location that makes the Hotel Castell d’Empordà (hotelcastellemporda. com) an exclusive location with breath-taking views, nestled in the local hills.

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SOLUZIONI MODERNISE LISTENING 20 years pass and the property decides to renovate one of its most important components- the audio system, especially in the outdoor areas, which include the swimming pool, restaurant, lounge area and multipurpose area, all on different levels. The primary objective of the project was to offer guests a quality sound environment, dedicated to each area, i.e. independent and individually controllable, with a marked directivity considering that the various spaces are adjacent, in line with the surrounding environment and with suitable equipment also for external use. At the same time, the system had to be easy to use for the hotel staff too. The task of designing and supplying the systems, both audio and lighting, was entrusted to Kamal Productions & Events, which chose Adam Hall and in particular the LD Systems DQOR and MAUI i1 loudspeakers. In fact, these are ideal products for this type of outdoor installation which, thanks to the combination of the two series, were able to create four different sound reinforcement zones to generate different atmospheres in terms of sound impact, based on the peculiarities and needs of each area and environment. During the design phase, various inspections were made, several demos on site, and the related diagrams were made with the Ease Focus acoustic simulation software, using the GLL libraries available for all the brand’s products. Kamal Sukhwani, Managing Director of Kamal Productions & Events, commented on the difficulties and peculiarities encountered on a technical level for this assignment: “As this is a hotel and there are rooms right under the pool, it was very important that the sound was distributed correctly without having to turn up the volume too much and therefore disturb the guests. We have therefore sonorised the space of the swimming pool and food truck (further to the rooms) with more powerful products such as the MAUI i1, and in the remaining space we have distributed DQOR5 speakers, more discreet, two-way and therefore capable of supporting the entire sound range.” On a technical and plant level, four areas have been created depending on the required volume: ceremonies area, chill out, swimming pool and food truck, i.e. the CONNESSIONI 7 8

area used as a dance floor during events and where the MAUI i1 column has been installed, powerful, able to withstand the elements, and to cover the entire area. An audio input has also been set up in each area, so that the DJ and his console can be positioned in different places depending on the planned event. To control the In / Out of these zones Kamal Productions has chosen the LD Systems Zone X 1208 matrix, also by Adam Hall, which can be managed directly by the user via the 5.5” display. The matrix was also used for the tuning of the system: routing, equalisation and frequency cuts, for each of the speakers.

VERSATILITY AND EASE OF USE Kamal Productions & Events led the project, while Elecson Sonido Professional oversaw the installation on site. Elecson had recently worked on a rather similar installation on the island of Formentera, always using diffusore LD Systems of the series chosen also for the project in Castell d’Empordà, DQOR and MAUI i1. An excellent job that left users and clients satisfied. For Kamal Productions & Events, on the other hand, this was the first project entrusted to the LD Systems brand technology, “But it won’t be the last,” - said Kamal Sukhwani. – “The hotel staff were enthusiastic about the easy operation of this particular audio system via touchscreen controllers with specially programmed user interface. Anyone can control both the individual areas and the entire system without preliminary instructions: a system, therefore, particularly practical and easy to use, which further enhances -also on the management level - the extraordinary location of Castell d’Empordà.”

THE PRODUCTS INSTALLED There were integration problems, thanks to advanced technology and product versatility. As reported by the professionals who installed 24 DQOR 5 TB 5” 2-way speakers, 10 MAUI i1 column speakers and 10 SUB 88 2 x 8” subwoofers, in addition to a ZONE X 1208 DSP matrix to act as control centre for the 4 zones, each then controlled by a 4-channel 45K DSP power amplifier and an 8-channel MDi8-6K amplifier. Finally, since it is an outdoor space, all the equipment is IP 65, a technical quality that guarantees maximum protection against the various weather conditions in the area.

Installed Equipment 24x LD Systems DQOR 5 T B 5‘‘ indoor/outdoor 2-way installation speakers 10x LD Systems MAUI i1 passive indoor/outdoor installation column speakers 10x LD Systems SUB 88 passive 2 x 8’’ subwoofer 1x LD Systems ZONE X 1208 DSP matrix with hybrid architecture 1x LD Systems DSP 45 K 4-channel power amplifier with DSP 1x Ram Audio MDi8-6K 8-channel power amplifier

www.adamhall.com www.hotelcastellemporda.com www.kamal.es www.elecson.es www.ld-systems.com


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PASSATO, PRESENTE E FUTURO DI EET Una storia di evoluzioni progressive Matteo Fontana

Dalle origini scandinave alla forte e radicata presenza anche in Italia, dalla vendita di parti di ricambio alla capacità di sviluppare e fornire interi sistemi, cablaggi compresi, con ampia scelta di ogni tipologia di prodotto, fino all’attenzione per l’ambiente e l’ecologia: andiamo alla scoperta del mondo EET con Matteo Vaccaro e Katia Gomareschi

EET

: dietro queste tre semplici lettere si apre non solo un mondo intero di soluzioni e di tecnologia, ma anche, e soprattutto, una storia che copre ormai, per quanto riguarda l’Italia, un paio di decenni. Fondato in Svezia nel 1986, il gruppo EET non ha perso tempo e in soli tre anni dalla nascita della sede “storica” erano già state aperte filiali in Danimarca, Norvegia e Finlandia – insomma, in tutta la Scandinavia, “heimat” di un Gruppo che oggi è presente in ben 24 diversi Paesi europei. Tra cui il nostro, dove – come ci spiega Matteo Vaccaro, Managing Director di EET Italia, col quale abbiamo potuto intrattenere una lunga chiacchierata – “fin dal 1999 si pensava di aprire una filiale, che ha iniziato a funzionare a pieno regime nel febbraio del 2001, con partita IVA italiana.” Ma non anticipiamo, ci arriveremo a breve! Quando si racconta una storia, è sempre meglio non “bruciarsi” le svolte e i colpi di scena: e quella di EET è una storia indubbiamente appassionante, con un futuro che si prospetta assai interessante.

Distribuzione a valore aggiunto Quella di EET è una storia di cambiamenti, di evoluzioni progressive., come ci ha spiegato Matteo Vaccaro, che ci introduce nel mondo EET: “I primi tre anni di fatturazione italiana sono stati dedicati alla commercializzazione di opzioni, poi dal 2004 abbiamo avuto un grosso impulso grazie a HP, e abbiamo iniziato a lavorare per espandere il nostro business. Quelli che vanno dal 2004 al 2012 sono stati anni di grande crescita, anche a livello di assunzioni. Nel 2012 abbiamo acquisito Europarts a livello europeo, che per anni in CONNESSIONI 8 0

Italia era stato un esclusivista HP. Nel momento dell’acquisizione, era una società con una forte posizione sul mercato dei ricambi, ed è stata una operazione fondamentale, successivamente infatti abbiamo potuto espanderci in altri business con un supporto tecnico di livello. Dal 2015 abbiamo iniziato ad assumere persone con un profilo particolare, mirando a progetti specifici, su settori diversi come per esempio i cablaggi: ho sempre pensato che il nostro modello di business fosse particolarmente compatibile con il mondo dei cavi, e per anni ho cercato una figura professionale che potesse seguire questa complessa area di mercato. Ed ecco che è entrata in scena Katia.” La parola passa dunque alla diretta interessata, Katia Gomareschi, Product Sales Specialist di EET, che ci offre il suo “colpo d’occhio” sulla realtà EET: “Ho portato in EET la mia competenza maturata precedentemente in una azienda che produce cablaggi, tutto nell’ottica di una crescita continua, di un entusiasmo che permette al gruppo intero e alle singole persone di crescere. Proprio in questi mesi stiamo lanciando il marchio Lanview che produce un vasto range di soluzioni per il cablaggio strutturato, una operazione che ci sta dando tanta soddisfazione.” Continua Matteo Vaccaro: “Dunque, dal 2017, come Gruppo, abbiamo iniziato ad avere anche un ampio catalogo di prodotti di cablaggio, con Katia è iniziata una fase diversa e abbiamo potuto creare grazie a lei un vero e proprio team dedicato. Anche il mio ruolo è cambiato, perché ciò che facevo prima in parte adesso lo fanno Katia e Tiziano Ambrosi, Senior Sales:


La sede centrale di EET in Svezia The swedish headquarters of EET

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INCONTRI

Nel 2016 EET ha completamente automatizzato il suo sistema di gestione di magazzino, e inaugurato uno dei più efficienti sistemi di gestione in Europa. In 2016, EET fully automated its warehouse management system, and inaugurated one of the most efficient management systems in Europe.

ovvero cercare nuove strade per migliorare e ampliare il business. Possiamo dire che oggi abbiamo una struttura completamente diversa rispetto ai primi tempi.” A questo proposito, dunque, sottolineiamo il cambiamento più importante, quello che ha portato EET in Italia ad essere un distributore cosiddetto a valore aggiunto, in grado cioè di fornire ai propri clienti non soltanto i prodotti, ma veri e propri pacchetti di soluzioni avanzate e all’occorrenza persino customizzate.

Come lavora EET “Le cose cambiano continuamente” – riflette Matteo Vaccaro, proseguendo nella CONNESSIONI 8 2

chiacchierata – “e anche se noi facciamo lo stesso lavoro da anni c’è una continua evoluzione: le attività, i prodotti e le aree di mercato cambiano, il lavoro diventa sempre più accattivante, ci sono grossi progetti in corso. Anche il modo con cui ci interfacciamo con i nostri clienti cambia. Tre anni fa i nostri commerciali avevano un sito web dimostrativo, oggi si tratta di un vero portale e abbiamo introdotto anche il CRM (Custom Relationship Management) che, utilizzabile anche grazie a una semplice app, ci aiuta a capire cosa desiderano i clienti e come soddisfare appieno le loro esigenze.” Il nuovo sito web e gli strumenti messi a


Il distributore a valore aggiunto fornisce ai propri clienti non soltanto i prodotti, ma veri e propri pacchetti di soluzioni avanzate e all’occorrenza persino customizzate

disposizione dei commerciali sono sicuramente tra le ultime novità più interessanti del mondo EET. L’azienda ha fatto insomma un grande cammino, cambiando anche filosofia nel corso del tempo senza mai snaturarsi dal punto di vista della cura del rapporto con i clienti, anzi, sviluppando proprio questo aspetto e giungendo a fornire soluzioni complesse e stratificate per ogni esigenza, con una ampia offerta anche dedicata al mondo dei cablaggi. “Abbiamo una gamma di prodotti che va dall’entry level fino all’high end, con tredici commerciali che tengono costantemente meeting per illustrare e dimostrare i vari prodotti anche in relazione ai competitor. Questo ha fatto sì che i nostri clienti cambiassero il loro approccio con EET, passando a considerarci da fornitore di parti, che si contatta quando c’è una particolare esigenza, a fornitore più proattivo, in grado di aiutarli ad elaborare le soluzioni di cui hanno bisogno.” Il CRM consente inoltre di contattare i clienti in base a ciò che hanno acquistato in passato o a ciò per cui hanno mostrato interesse, evitando perdite di tempo e di energie. L’ “arma” del meeting online (su cui torneremo in chiusura di articolo) con-

sente ai commerciali di EET di scegliere un tema e svilupparlo in modo personalizzato e mirato anche, all’occorrenza, in webinar per pochi partecipanti, ben focalizzati sulla tematica scelta. Il commento finale di Katia Gomareschi: “In pratica, in passato trattavamo solo ricambi, invece ora veniamo contattati in fase di progetto e la nostra offerta è molto più esaustiva: si va dal supporto allo schermo alle tastiere, fino alle diverse soluzioni di video e audio, con una scelta ampia di marchi e prodotti e proposte di alta qualità per il cablaggio dei sistemi.”

L’importanza di Lanview A proposito di cablaggi, e prima di affrontare l’argomento degli ultimi non facili mesi legati alla pandemia, non possiamo evitare di spendere due parole sul marchio Lanview, grazie al quale EET punta a offrire una vastissima gamma di soluzioni di cablaggio per ogni esigenza, con prodotti di elevata qualità e supporto aziendale dedicato per aiutare i clienti nella scelta delle soluzioni. Lanview segna un passaggio epocale per EET, che è ora in grado di affrontare la trasmissione di tutte le tipologie di segnali (dati, audio, video

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INCONTRI

EET è il più grande distributore, in Europa, di prodotti per videosorveglianza, parti di ricambio e accessori per computer, stampanti e telefonia mobile. Tre le principali divisioni di prodotto: parti di ricambio e accessori per PC, stampanti e cellulari; soluzioni per la videosorveglianza; prodotti per l’elettronica di consumo. Tra i marchi distribuiti si annoverano IBM, Canon, Epson, HP, Acer, Samsung, Sony, Planet, Hitachi, Datapath, Kensington, Milestone, Evoko, Vivolink, White Box e molti altri. EET fa parte del Gruppo EET, con sede in Danimarca; opera tramite 32 filiali e 500 dipendenti in 25 Paesi di Europa e Africa, ed evade ogni anno piu’ di 1.000.000 spedizioni, soddisfando oltre 43.000 rivenditori. Il centro logistico si trova a Ballerup in Danimarca, regolato da procedure corrette e sicure che garantiscono un margine di errore quasi a zero a fronte delle migliaia di spedizioni giornaliere.

EET is the largest distributor in Europe of video surveillance products, spare parts and accessories for computers, printers and mobile telephones. There are three main product divisions: spare parts and accessories for PCs, printers and mobile phones; solutions for video surveillance; consumer electronics products. Distributed brands include IBM, Canon, Epson, HP, Acer, Samsung, Sony, Planet, Hitachi, Datapath, Kensington, Milestone, Evoko, Vivolink, White Box and many others. EET is part of the EET Group, based in Denmark; operates through 32 branches and 500 employees in 25 countries of Europe and Africa, and processes more than 1,000,000 shipments every year, satisfying over 43,000 resellers. The logistics centre is located in Ballerup in Denmark, regulated by correct and safe procedures that guarantee an almost zero margin of error in the face of thousands of daily shipments.

La filosofia di EET comporta un impegno quotidiano per garantire: • ottimo servizio di vendita e ai clienti; • conoscenza impeccabile dei prodotti; • migliore “One Stop Shop”come realizzazione e disponibilità prodotti; • migliori condizioni di vendita; • ottimi servizi IT quali: e-commerce, aggiornamento listini, EDI, XML ecc… • alto grado di affidabilità.

EET’s philosophy involves a daily commitment to guarantee: • excellent sales and customer service; • flawless knowledge of the products; • better “One Stop Shop” in terms of creation and availability of products; • better conditions of sale; • excellent IT services such as: e-commerce, price list updating, EDI, XML etc ... • high degree of reliability.

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www.eetgroup.com


eccetera) necessari al funzionamento di una rete, soprattutto quando è di dimensioni molto ampie. Come spiega Katia Gomareschi, “Lanview offre una gamma di prodotti professionali e di alta qualità per il networking che pochi distributori hanno. Il catalogo Lanview non è solo strutturato sui prodotti maggiormente richiesti, ma è anche in costante aggiornamento in base alle richieste del mercato.” Del resto, è cosa nota che nell’ambito del networking la qualità dei prodotti sia basilare, poiché in sistemi complessi e costruiti con prodotti di prima scelta i cablaggi debbono funzionare alla perfezione e secondo precise specifiche, per non abbattere la qualità dell’intero impianto. Completa il discorso Matteo Vaccaro: “Avevamo già in catalogo diversi marchi di alto livello, ma ci mancava la gamma professionale per installazioni di alto profilo, e Lanview colma proprio questa mancanza, con prodotti specializzati.”

Il presente: tra innovazioni e pandemia Gli ultimi due anni, con l’inedita emergenza sanitaria, sono stati unici e particolari, densi di problemi ma anche di opportunità che EET ha colto appieno, a partire dal boom

EET non è stata colta impreparata dalla pandemia, anzi ne ha fatto un’ulteriore opportunità di sviluppo e di crescita

dei meeting a distanza, che ha riguardato anche un mondo di per sé poco portato all’innovazione come quello della scuola. “La sfida posta dal Covid” dice Matteo Vaccaro “è stata affrontata brillantemente, il fatturato negli ultimi mesi è salito, pur considerando che il business in alcune zone è comunque un po’ depresso. Inizialmente il team era scioccato all’idea di rimanere a casa, ma ha affrontato la situazione in modo brillante, adattandosi prontamente a questo nuovo mondo. La routine che abbiamo adesso è diversa da quella che avevamo quindici mesi fa: paradossalmente, il

numero di meeting è cresciuto a dismisura rispetto a quello che si faceva prima in presenza, e abbiamo molti più contatti rispetto al passato, e questo grazie alla tecnologia. Per certi aspetti, lo svolgimento del nostro lavoro è migliore rispetto a prima.” La conferma giunge da Katia Gomareschi: “Prima si facevano due o tre meeting al giorno, mentre oggi se ne fanno otto o addirittura dieci! C’è stata una crescita esponenziale, e noi siamo in grado di fornire al cliente il prodotto come anche la soluzione completa, con tanto di specialist dedicato che aiuta a sviluppare il progetto.” Insomma, grazie alla diversificazione, ai diversi livelli di scelta per ogni tipologia di prodotto e alle implementazioni tecnologiche, dal nuovo sito al CRM fino ai sistemi di videoconferenza, EET non è stata colta impreparata dalla pandemia, ma anzi ne ha fatto un’ulteriore opportunità di sviluppo e di crescita. Conclude così Matteo Vaccaro: “I nostri clienti possono decidere il livello di qualità che fa per loro, dai cavi ai supporti, dagli schermi alle telecamere fino all’audio, e abbiamo molte soluzioni. Vorrei porre l’accento sull’importanza di Vivolink, un altro dei nostri marchi che, durante la pandemia, ha conosciuto un grande sviluppo grazie ai suoi prodotti perfetti per sale meeting e networking, proprio in un periodo in cui tantissime aziende hanno avuto bisogno di allestire meeting room ibride. Insomma, abbiamo compensato le aree di business depresse a causa della pandemia con altre che sono fiorite, in particolare con l’A/V e con la parte di consumer eletronics. Non abbiamo solo prodotti per sale conferenze di alto livello, ma anche per grossi call center, e non dimentichiamo che ogni volta che introduciamo un prodotto cerchiamo di migliorarne il grado di riciclabilità, con grandi vantaggi a livello ambientale. Essendo un gruppo dal DNA scandinavo, siamo molto sensibili ai temi ecologici e ambientali.” Per migliorarsi, infine, EET dispone anche di una apposita sezione per i commenti dei clienti, argomento molto importante: “Indubbiamente” – conclude Katia Gomareschi – “sono stati due anni difficili e particolari, ma l’indice di soddisfazione dei nostri clienti da 28, che era già un buon risultato, è salito a 33, confermando che la nostra evoluzione come gruppo è stata molto apprezzata.”  www.eetgroup.com/it-it

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INCONTRI

PAST,

PRESENT AND FUTURE OF EET A story of progressive evolutions Matteo Fontana

From the Scandinavian origins to the strong and rooted presence also in Italy, from the sale of spare parts to the ability to develop and supply entire systems, including wiring, with a wide choice of each type of product, to the attention to the environment and the ecology: let's discover the EET world with Matteo Vaccaro and Katia Gomareschi.

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EET

: behind these three simple letters opens not only a whole world of solutions and technology, but also, and above all, a history that now covers a couple of decades as far as Italy is concerned. Founded in Sweden in 1986, the EET group wasted no time and in just three years from the birth of the “historic” headquarters, branches had already been opened in Denmark, Norway and Finland - in short, throughout Scandinavia, the “heimat” of a Group which today is present in 24 different European countries. Including ours, where - as Matteo Vaccaro, Managing Director of EET Italia explains, with whom we were able to have a long chat - “since 1999 it’s been part of the plan to open a branch, which began operating at full capacity in February of 2001, with an Italian VAT number.” But let’s not rush the story, we will get there shortly! When you tell a story, it’s always better to tell it properly: and the story of EET is undoubtedly an exciting one, with a future that looks very interesting. Distribution added value That of EET is a story of changes, of progressive evolutions. Something Matteo Vaccaro explained to us, when he introduced us to the EET world: “The first three years of Italian billing were dedicated to the marketing of options, then since 2004 we have had a big boost thanks to HP, and we started working on expanding our business. Those from 2004 to 2012 were years of great growth, also in terms of hiring. In 2012

we acquired Europarts at a European level, which for years had been an HP exclusivist in Italy. At the time of the acquisition, it was a company with a strong position in the spare parts market, and it was a fundamental operation, in fact, subsequently we were able to expand into other businesses with high-level technical support. Since 2015 we have started hiring people with a particular profile, aiming at specific projects, in different sectors such as cabling: I have always thought that our business model was particularly compatible with the world of cables, and for years I have been looking for a professional figure who could follow this complex market area. And that’s where Katia entered the scene.” We then hear from Katia Gomareschi, Product Sales Specialist of EET, who offers us her view on the EET reality: “I brought a lot with me to EET, expertise that was gained previously in a company that produces wiring, everything with a view to continuous growth, an enthusiasm that allows the entire group and individuals to grow. In recent months we are launching the Lanview brand which produces a wide range of solutions for structured cabling, an operation that is giving us a lot of satisfaction.” Matteo Vaccaro continues: “So, since 2017, as a Group, we have also started to have a large catalogue of wiring products, with Katia a different phase has begun and thanks to her we have been able to create a real dedicated team. My role has also changed, because what I did before is partly now done by Katia and Tiziano. That is, looking


for new ways to improve and expand the business. We can say that today we have a completely different structure than in the early days. “ In this regard, therefore, we underline the most important change, the one that has led EET in Italy to be a so-called value-added distributor, capable of providing its customers not only with products, but real packages of advanced solutions and if necessary, even customised. How EET works “Things change constantly” - Matteo Vaccaro reflects, continuing in the chat - “and even if we have been doing the same job for years there is a continuous evolution: the activities, the products and the market areas change, the work becomes more and more captivating, there are big projects underway. The way we interact with our customers also changes. Three years ago our sales representatives had a demonstration website, today it is a real portal and we have also introduced a CRM (Custom Relationship Management) which, very user-friendly thanks to a simple app, helps us understand what customers want and how fully satisfy their needs.” The new website and the tools made available to salespeople are certainly among the most interesting latest news in the EET world. The company in short, has made a great journey, also changing philosophy over time without ever distorting from the point of view of the care of the relationship with customers, on the contrary, developing precisely this aspect and coming to provide complex and stratified solutions for every need, with a wide offer also dedicated to the world of wiring. “We have a range of products ranging from entry level to high end, with thirteen sales representatives who constantly hold meetings to illustrate and demonstrate the various products also in relation to competitors. This has caused our customers to change their approach with EET, from a parts supplier, who gets in touch when there is a particular need, to a more proactive supplier, able to help them develop the solutions they have.” The CRM also allows you to contact customers based on what they have bought in the past or what they have shown interest in, avoiding wasting time and energy. The “weapon” of the online meeting (which we will return to at the end of the article) allows EET salespeople to choose a theme and develop it in a personalised and targeted way. The final comment of Katia Gomareschi was:

“In practice, in the past we only dealt with spare parts, but now we are contacted during the design phase and our offer is much more comprehensive: it ranges from screen support to keyboards, to the various video solutions and audio, with a wide choice of brands and products and high quality proposals for system cabling.” The importance of Lanview Speaking of cabling, and before addressing the topic of the recent difficult months related to the pandemic, we cannot avoid devoting a few words to the Lanview brand, thanks to which EET aims to offer a very wide range of cabling solutions for every need, with high quality products and dedicated business support to help customers choose solutions. Lanview marks an epochal transition for EET, which is now able to deal with the transmission of all types of signals (data, audio, video, etc.) necessary for the operation of a network, especially when it is very large. As Katia Gomareschi explains, “Lanview offers a range of professional and high-quality networking products that few distributors have. The Lanview catalogue is not only structured on the most requested products, but is also constantly updated according to market demands.” After all, it is well known that in networking the quality of products is basic, since in complex systems built with first choice products, the wiring must work perfectly and according to precise specifications, in order not to reduce the quality of the entire system. Matteo Vaccaro continues with: “We already had several high-level brands in the catalogue, but we lacked the professional range for high-profile installations, and Lanview fills this gap with specialised products.” The present: between innovations and a pandemic The last two years, with the unprecedented health emergency, have been unique and particular, full of problems but also of opportunities that EET has fully grasped, starting with the boom in remote meetings, which has also involved a world that is not in itself led to innovation like that of the school. “The challenge posed by Covid” says Matteo Vaccaro, “has been faced brilliantly, turnover in recent months has risen, considering that the business in some areas is still a bit low. The team was initially shocked at the thought of staying at home, but faced the situation brilliantly, quickly adapting to

this new world. The routine we have now is different from the one we had fifteen months ago: paradoxically, the number of meetings has grown dramatically compared to what we did before in person and we have many more contacts than in the past, and this is thanks to technology. In some respects, our work is actually doing better than before.” Katia Gomareschi confirms this: “Before there were two or three meetings a day, while today there are eight or even ten! There has been an exponential growth, and we are able to provide the customer with the product as well as the complete solution, complete with a dedicated specialist who helps develop the project.” In short, thanks to the diversification, the different levels of choice for each type of product and the technological implementations, from the new site to the CRM to the videoconferencing systems, EET was not caught unprepared by the pandemic, but rather made it a further opportunity. of development and growth. Matteo Vaccaro concludes: “Our customers can decide the level of quality that suits them, from cables to supports, from screens to canvases, rooms to audio, and we have many solutions. I would like to emphasise the importance of Vivolink, another of our brands which, during the pandemic, has experienced a great development thanks to its products perfect for meeting rooms and networking, precisely in a period in which many companies have needed to set up hybrid meeting rooms. In short, we have compensated the business areas depressed due to the pandemic with others that have flourished, in particular with A / V and with the part of consumer electronics. We not only have products for high-level conference rooms, but also for large call centres. Let’s also not forget that every time we introduce a product we try to improve its degree of recyclability, with great environmental benefits. Being a group with Scandinavian DNA, we are very sensitive to ecological and environmental issues.” Finally, to improve itself, EET also has a special section for customer comments, a very important topic: “Undoubtedly” - concludes Katia Gomareschi - “these were two difficult and unique years, but the satisfaction index of our customers which was at 28, which was already a good result, has risen to 33, confirming that our evolution as a group has been greatly appreciated.”  www.eetgroup.com/it-it

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INCONTRI

INTERMARK SISTEMI ENTRA NEL MONDO DEL VIDEO a cura della Redazione

I display LED All-in-One di Maxhub arrivano in Italia Grazie ai nuovi display della serie Raptor di Maxhub, Intermark Sistemi entra ufficialmente nella distribuzione di soluzioni video, e non con un prodotto qualunque: display LED efficienti, eleganti e perfetti per tutti gli usi Corporate (e non solo) CONNESSIONI 8 8

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olteplici e importanti sono le novità che coinvolgono Intermark Sistemi, azienda di distribuzione presente nel mercato italiano dagli anni ‘80, che negli ultimi tempi ha intrapreso un percorso di crescita non solo numerica, ma anche per quanto riguarda il suo profilo e il suo business. La pandemia ha soltanto accelerato un processo che era già in atto, e che mira a proporre Intermark Sistemi come un interlocutore unico per i clienti – i top system integrator dei settori AV e IT - per poter offrire un servizio completo in termini di soluzioni ma anche di servizio e assistenza, includendo anche le linee prodotto legate all’Audio e Video. Ormai parte di un concetto di lavoro ibrido, la multimedialità non è più percepita dagli utenti finali come un accessorio legato “all’effetto wow” ma un servizio imprescindibile, come ci ha detto Fabio Concezzi, Amministratore Delegato di Intermark Sistemi, in una esauriente intervista. Fabio Concezzi – Già da tempo avevamo capito che molti dei nostri clienti avevano piacere di trovare in noi un partner per tutti gli aspetti legati all’integrazione audio, video e controllo, all’illuminazione e all’arredo tecnico, e che li seguissimo in tutto: abbiamo così iniziato a interessarci anche di soluzioni video. Dopo una prima visita di un Manager di Maxhub oltre tre anni fa


Fabio Concezzi, Amministratore Delegato Intermark Sistemi

– ma allora avevamo pensato che per noi fosse prematuro cimentarci in un mercato così competitivo – abbiamo rivalutato la possibilità e riavviato quindi i contatti, e concretizzato in settembre la distribuzione in esclusiva per la serie Raptor di display All-in-One di Maxhub. Cosa vi ha portato a scegliervi reciprocamente con Maxhub? La risposta sta nel modello di business. Maxhub non è ancora molto conosciuto in Italia, ma è un marchio con alle spalle l’azienda cinese CVTE, che produce direttamente le proprie linee di prodotto, e che ha un piano di investimenti e di sviluppo molto solidi per poter entrare in Europa da leader. Intermark rappresenta Maxhub per le vendite ma anche per quanto riguarda il marketing, le demo, le prevendite, e tutto il servizio postvendita. Ci tengo a precisare che, a differenza di altri marchi che si affidano a centri di assistenza esterni, noi offriremo questo servizio internamente, garantendo ai nostri clienti l’assistenza su tutto il percorso. Ci stiamo strutturando anche per offrire training, certificazioni, assistenza tecnica, senza intermediazione e con un approccio locale, per garantire un ciclo di affidabilità totale. Ovviamente, ringraziamo anche Maxhub per averci proposto un modello di business che ci permette di sostenere anche questo importante capitolo del rapporto con il cliente. Dove è possibile vedere i prodotti della serie Raptor? Presso la nostra show room di Roma già si può vedere un 138”, che abbiamo sosti-

tuito al precedente videowall… devo dire siamo soddisfattissimi e la nostra sala ha letteralmente cambiato faccia. Che si tratti di documenti, presentazioni, fogli di Excel, di condivisioni da Mac o PC, o ancora che venga visualizzato video con movimenti veloci – un nostro cliente ci ha messo alla prova chiedendo di vedere una partita di calcio – il risultato è sempre impeccabile. Nella nostra sede di Milano avremo presto un 120”, ma il nostro staff è comunque a disposizione per raggiungere i clienti per demo personalizzate, facilmente gestibili con poche ore di installazione. Come dicevo, è il modello di Maxhub che ci permette questo tipo di servizio. Non ultimo, vengono spediti in case estremamente robusti, e con 8% di spare parts incluse. Quale area di mercato possono coprire i display LED All-in-One Raptor? Le più varie, in primis le necessità di ambienti Corporate, come sale riunioni, sale conferenze ecc., di spazi Retail, per la comunicazione dinamica sul posto, ma anche dell’Hospitality e di altri settori. Ho inoltre la sensazione che queste tecnologie siano a un punto di svolta e che guadagneranno quote di mercato importanti di fronte a display e videoproiezione, almeno per determinate applicazioni, tipicamente quelle con display oltre i 60-70” o con videoproiezione per sale convegni e simili. Il pixel pitch sempre più ridotto, l’efficienza e la gamma di colori, oltre alla robustezza ne fanno soluzioni utili e pratiche. E credo che la transizione potrebbe avvenire anche prima di quanto possiamo credere, spinta dai cambiamenti dettati dalla pandemia.

Come vi state strutturando per seguire al meglio il marchio? Il nostro staff è già completo, sotto la direzione del nostro Direttore Commerciale Ing. Simone D’Ambrosio, con due Area Manager per Centro e Sud Italia, che agiscono direttamente come dipendenti dell’azienda, Product Specialist per le differenti aree tecnologiche, assistenza al prodotto e alla programmazione, e naturalmente i responsabili del back office, spedizioni, logistica. Molti dei collaboratori sono ingegneri, manteniamo una visione molto tecnica sul mercato e siamo in grado di offrire consulenza ai nostri clienti anche per progetti complessi e impegnativi. Quali i vostri progetti a medio e lungo termine? Tra poco arriverà un primo stock di materiale, cosa molto importante considerando la difficoltà negli approvvigionamenti e nelle forniture negli ultimi mesi, e stiamo per inaugurare una serie di aggiornamenti tecnici e di certificazioni per accompagnare i clienti. Abbiamo avviato in collaborazione con Maxhub una serie di attività di promozione, sia direttamente che tramite la stampa locale, e presenteremo Maxhub con due Open Day, a Roma e a Milano. Ma soprattutto, veniteci a trovare e a scoprire Maxhub dal vivo… ne vale la pena! 

www.intermark.it https://m.maxhub.com CONNESSIONI

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INCONTRI

INTERMARK SISTEMI ENTERS THE WORLD OF VIDEO By the Editorial Staff

Maxhub’s All-in-One LED displays arrive in Italy Thanks to the new displays of the Maxhub Raptor series, Intermark Sistemi officially enters the distribution of video solutions, and not with just any product: efficient, elegant and perfect LED displays for (not just) all Corporate uses.

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here are many important innovations involving Intermark Sistemi, a distribution company present in the Italian market since the 1980s, which in recent times has embarked on a path of growth not only numerically, but also in terms of its profile and business. The pandemic has only accelerated a process that was already underway, and which aims to propose Intermark Sistemi as a single interlocutor for customers - the top system integrators of the AV and IT sectors - in order to offer a complete service in terms of solutions but also of service and assistance, also including the product lines related to Audio and Video. Now part of a concept of hybrid work, multimedia is no longer perceived by end users as an accessory linked to the "wow effect" but an essential service, as Fabio Concezzi, Chairman and CEO of Intermark Sistemi told us, in an exhaustive interview. Fabio Concezzi - We had already understood for some time that many of our customers were pleased to find in us a partner for all aspects related to audio, video and control integration, lighting and technical furnishings, and that we followed them in everything. So, we started to be interested in video solutions as well after a first visit by a Manager of Maxhub over three years ago. But then we thought that it was premature for

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us to try our hand at such a competitive market, so we re-evaluated the possibility and then restarted the contacts, and in September the exclusive distribution for the Maxhub's Raptor series of All-in-One displays. What led you to choose Maxhub? The answer lies in the business model. Maxhub is not yet well known in Italy, but it is a brand with the Chinese company CVTE behind it, which produces its own product lines directly, and which has a very solid investment and development plan to be able to enter Europe as a leader. Intermark represents Maxhub for sales but also for marketing, demos, pre-sales, and all after-sales service. I would like to clarify that, unlike other brands that rely on external assistance centres, we will offer this service internally, guaranteeing our customers assistance throughout the journey. We are also organising ourselves so we can offer training, certifications, technical assistance, without intermediation and with a local approach, to guarantee a cycle of total reliability. Obviously, we also thank Maxhub for proposing a business model that allows us to support this important chapter of our relationship with the customer.

Where can you see the Raptor series products? At our show room in Rome you can already see a 138”, with which we replaced the previous video wall… I must say we are very satisfied and our room has literally changed its whole look. Whether it's documents, presentations, Excel spreadsheets, shares from Mac or PC, or whether videos are displayed with fast movements, one of our clients even put us to the test by asking to see a football match – whatever it is, the result is always flawless. In our Milan office we will soon have a 120". Our staff are still available to reach customers for customised demos, which are easily manageable with just a few hours of installation. As I said, it is the Maxhub model that allows us this quality of service. Last but not least, they are shipped in extremely robust cases, and with 8% spare parts included. What market area can Raptor All-in-One LED Displays cover? So many! Primarily the needs of corporate environments, such as meeting rooms, conference rooms, etc. Also retail spaces, for dynamic communication on site, but also hospitality and other sectors. I have a feeling that these technologies are at a turning point, and that they will gain important market shares in front of displays and video projection, at least for certain applications, typically those with


displays over 60-70" with video projection for conference rooms and the like. The increasingly reduced pixel pitch, the efficiency and the range of colours, as well as the robustness, make them useful and practical solutions. I believe the transition could happen even sooner than we believe, driven by the changes dictated by the pandemic. How are you structuring yourself to better follow the brand? Our team is already complete, under the direction of our Sales Director Ing. Simone D'Ambrosio, with two managers for Central and Southern Italy, who act directly as employees of the company. We have product Specialists for the different technological areas, product and programming assistance, and of course the back office, shipping and logistics managers. Many of the collaborators are engineers and we maintain a very technical vision on the market. We’re also able to offer advice to our customers even for complex and demanding projects. What are your medium and long-term projects? A first stock of material will arrive shortly, which is very important considering the difficulties in procurement and supplies in recent months, and we are about to inau-

gurate a series of technical updates and certifications to accompany customers. We have launched a series of promotional activities in collaboration with Maxhub, both directly and through the local press, and we will present Maxhub with two Open Days, in Rome and Milan. But above all, come and visit us and discover Maxhub live… it's worth it! 

www.intermark.it https://m.maxhub.com

Intermark Sistemi Distributore a valore aggiunto specializzato nello sviluppo di soluzioni integrate audio-video-luci-controllo per i mercati corporate, per il settore universitario, per la pubblica amministrazione e per il settore hospitality. Le soluzioni più innovative spaziano su sei macrosettori tecnologici: collaborazione ibrida, edifici intelligenti, illuminazione connessa, audio professionale, sale controllo e soluzioni architetturali. Intermark Sistemi, con sedi a Roma e Milano, lavora con i top system integrator dei settori AV e IT per realizzare soluzioni innovative focalizzate verso la creazione di un unicum di tecnologia e design, con l’obiettivo di massimizzare l’efficienza di gestione, la produttività e il benessere personale.

Intermark Systems Value-added distributor specialised in the development of integrated audio-video-lighting-control solutions for corporate markets, for the university sector, for the public administration and for the hospitality sector. The most innovative solutions. Six technological macro-sectors: hybrid collaboration, smart buildings, connected lighting, professional audio, control rooms and architectural solutions. Intermark Sistemi, with offices in Rome and Milan, works with top system integrators in the AV and IT sectors to create innovative product solutions focused on the creation of a unique technology and design, with the aim of maximising management efficiency, productivity and personal well-being.

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L’ARCHITETTURA DELL’INFORMAZIONE NEI SISTEMI AUDIO VIDEO Dall’informazione tecnica all’esperienza utente

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G Applicare i dettami dell’architettura potrà aiutarci a creare sistemi multimediali solidi, affidabili ed efficaci? Una teoria (e una pratica) affascinante, utile, e ancora tutta da scoprire Pier Luigi Forte – AVIXA, Member of Italian Advisory Group

eneralmente la progettazione dei sistemi AV è intesa come la possibilità di soddisfare una o più esigenze funzionali mediante la corretta configurazione hardware e software di un apparato tecnologico multimediale che consenta una visualizzazione ed ascolto di informazioni audiovisive. Raramente, però, si parla di architettura dell’informazione e della sua estrema importanza nel garantire il corretto funzionamento e la migliore resa tecnico-qualitativa di tale sistema. Per inquadrare meglio di cosa si tratti, è opportuno innanzitutto focalizzarsi sul lessico e darne adeguata connotazione partendo dal concetto di architettura. Il concetto di Architettura L’idea più diffusa di architettura è legata al mondo dell’edilizia e delle costruzioni: si intende come architettura un manufatto che secondo la triade vitruvianai debba garantire utilitas (cioè l’utilità della funzione), firmitas (cioè la solidità della costruzione) e venustas (cioè la bellezza estetica). Solitamente valutiamo le costruzioni che ci circondano secondo questi tre criteri e ne ricerchiamo una valenza positiva o negativa, processo mentale che è proprio dello spirito umano. Quando parliamo di architettura, però, non dobbiamo per forza riferirci al solo mondo delle costruzioni, poiché è architettura anche un sistema formato da apparati elettronici e da cablaggi di traporto di dati e segnali. E anche in questo caso si possano ritrovare gli elementi della triade vitruviana. Utilitas, firmitas, venustas In particolare l’utilità della funzione è identificabile sia nella composizione degli elementi che sono inclusi nel sistema, sia nello scopo funzionale del sistema stesso. La solidità della realizzazione risiede chiaramente nella qualità dei materiali e connettori utilizzati, ma anche nella protezione

informatica e nella corretta gestione delle codifiche dei segnali. Il lato estetico, senza sfociare in eccessi feticisti del cable management, è sicuramente corrispondente alla qualità stessa della posa, poiché l’ordine e l’organizzazione degli apparati sono sia funzionali che visivamente gradevoli. Altrimenti il rischio è di ritrovarsi in situazioni di confusione, aspetto che non facilita le operazioni dei tecnici e che anticipa un tema che tratterò in seguito, ossia quello dell’esperienza utente. L’Informazione al centro Il secondo termine fondamentale di questa disamina è l’informazione, alla base di tutto: è fonte, veicolo, risultato di qualcosa. La comunicazione e la percezione si basano proprio sull’informazione. Luca Rosatiii, esperto di Architettura dell’Informazione, dice che siamo una società informazione-dipendente: non solo pervasa dall’informazione, ma incapace di sopravvivere senza. Almeno il 70% del PIL delle società più industrializzate è legato a beni intangibili basati sull’informazione, anziché a beni tangibili derivanti dall’agricoltura o dall’industria manifatturiera. Da un anno a questa parte, tra l’altro, assistiamo a una proliferazione esponenziale di informazioni senza precedenti, che causa un sovraccarico nelle nostre menti. Oggi la maggior parte delle informazioni sono digitali, risiedono cioè nel background di una piattaforma web o di un software: informazioni digitali, codifiche e trasmissioni di segnali di vario tipo. L’informazione, però, non è soltanto qualcosa di invisibile, molto spesso ha una sua connotazione quasi fisica, o che comunque si appoggia a qualcosa di tangibile. Ad esempio, un cartello segnaletico che informa riguardo alla via di uscita da un locale chiuso è un’informazione che, se divulgata correttamente, permetterà

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L’utente è centrale nella progettazione, ancor più quando l’obiettivo è la diffusione corretta e coerente di segnali

all’utente di raggiungere nel minor tempo possibile e con la miglior precisione la via d’uscita, appunto. Molto spesso, tra l’altro, l’universalità dell’informazione agevola la comprensione, quindi il raggiungimento dell’obiettivo, come ad esempio il cartello EXIT, termine il cui significato è comune a livello globale. Un altro esempio di informazione che ci avvicina di più al nostro settore è la musica. Un linguaggio universale nella forma, ma soggettivo nella sostanza, poiché dipendente da principi fisici, elettronici ed emotivi che ne determinano un’estrema variabilità. L’audio è una disciplina molto delicata, suscettibile di alterazioni e di modificazioni per svariate ragioni. Le architetture dell’informazione con cui ci interfacciamo quotidianamente a livello professionale hanno tra gli obiettivi anche la corretta trasmissione del suono, e in generale dei segnali multimediali. Un buon esempio è il cinema, intrinsecamente costituito da informazioni audiovisive più complesse della sola informazione acustica, la cui architettura di sistema alle spalle è molto complessa e articolata. Architettura e gestione di segnali multimediali Fatte tutte queste premesse concettuali, cos’è dunque l’architettura dell’informazio-

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ne, e come si lega alla progettazione dei sistemi AV? Innanzitutto è utile riferirsi ad alcune definizioni, e per far questo faccio riferimento a tre citazioni che reputo molto efficaci. Luca Rosati afferma che il ruolo dell’architettura dell’informazione è creare relazioni capaci di tenere assieme i frammenti d’informazione (prodotti, servizi ed esperienze), al fine di mantenere integro il contesto e il senso. Possiamo trasporre il concetto di relazioni in quello di trasporto dei segnali e di apparati di codifica e decodifica dei segnali, i frammenti d’informazione sono le singole componenti dei segnali (ad esempio l’audio ed il video), infine mantenere integro contesto e senso è l’obiettivo finale di conservazione della fedeltà alla qualità del segnale per gli utenti. Peter Morvilleiii afferma che aiutando gli utenti a capire dove si trovano, quello che hanno trovato e cosa aspettarsi dal contesto, li aiutiamo anche a capire cosa è possibile fare. Pensiamo ad esempio ai sistemi di Digital Signage in un ambiente commerciale: l’architettura dell’informazione consente di sviluppare la giusta esperienza degli utenti, quindi l’efficacia del nostro digital signage. Queste due citazioni pongono la maggior parte della valenza dell’architettura dell’informazione sull’informazione stessa, ma soprattutto


L’Architettura dell’Informazione nei sistemi AV, quindi, cura la trasmissione dei segnali per l’utente, sia esso un tecnico di fronte a un controllo o uno spettatore di una platea

sull’esperienza utente. L’utente è centrale nella progettazione, ancor più quando l’obiettivo è la diffusione corretta e coerente di segnali. Lo stesso si può dire quando i segnali sono quelli audiovisivi. Wei Ding, Xia Lin e Michael Zarroiv affermano che l’architettura dell’informazione riguarda l’organizzazione e la semplificazione delle informazioni, la progettazione e l’integrazione di spazi o sistemi d’informazione; e riguarda anche la progettazione dei modi con cui le persone possono trovare, comprendere, scambiare e gestire l’informazione. Gli architetti dell’informazione non si limitano quindi a progettare singoli spazi informativi (siti web, softwa-

re, applicazioni…), ma anche ecosistemi informativi che integrano media e canali eterogenei. Riassumendo, quindi, l’architettura dell’informazione nei sistemi AV è la progettazione dell’esperienza utente dei segnali audiovisivi al fine di ottimizzarne qualità, coerenza e funzione in cui l’utente ha un ruolo centrale. Parlare di centralità dell’utente, significa parlare di interfaccia utente (UI) e soprattutto di esperienza utente (UX). L’Architettura dell’Informazione nei sistemi AV, quindi, cura la trasmissione dei segnali per l’utente, sia esso un tecnico di fronte a un controllo o uno spettatore di una platea. 

NOTE iMarco Tullio Pollione scrisse il trattato De Architettura intorno al 15 a.C. Si tratta dell’unico testo sull’architettura giunto integro dall’antichità, e costituisce sia il fondamento dell’architettura rinascimentale, sia preziosa traccia dei metodi costruttivi degli antichi romani. Nel XVII secolo fu ricavata da Claude Perrau lt una famosa semplificazione del trattato in un’incisiva e fortunata formula (triade vitruviana) per cui l’architettura deve soddisfare tre categorie: • firmitas (solidità); • utilitas (funzione, destinazione d’uso); • venustas (bellezza). Haec autem ita fieri debent, ut habeatur ratio firmitatis, utilitatis, venustatis.» «In tutte queste cose che si hanno da fare devesi avere per scopo la solidità, l’utilità, e la bellezza.» Il trattato vitruviano contiene tuttavia una visione teorica più complessa e non così strettamente coerente. iiLuca Rosati, Architetto dell’Informazione e UX Designer, è autore di diversi testi sull’Architettura dell’Informazione, e Professore a Contratto alla IULM University di Information Architecture and User Experience Design.

iiiPeter Morville è un pioniere nel campo dell’Architettura dell’informazione, e della User Experience, autore del libro best seller Information Architecture for the World Wide Web e Presidente dell’azienda di consulenza Semantic Studios. ivAutori del libro Information Architecture: The Design and Integration of Infromation Spaces, pubblicato nel 2017.

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INFORMATION ARCHITECTURE IN AUDIO VIDEO SYSTEMS From technical information to the user experience

Will applying the dictates of architecture help us create solid, reliable and effective multimedia systems? A fascinating, useful theory (and practice), yet to be discovered Pier Luigi Forte – AVIXA, Member of Italian Advisory Group

G Information Architecture in AV systems, therefore, takes care of the transmission of signals for the user, be it a technician in front of a control or a spectator of an audience

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enerally, the design of AV systems is understood as the possibility of satisfying one or more functional needs through the correct hardware and software configuration of a multimedia technological apparatus that allows viewing and listening to audio-visual information. However, we rarely talk about information architecture and its extreme importance in ensuring the correct functioning and the best technical-qualitative performance of this system. To better understand what it is, it is appropriate first of all to focus on the lexicon and give it an adequate connotation starting from the concept of architecture. The concept of Architecture The most widespread idea of architecture is linked to the world of building and construction: architecture is understood as an artifact that according to the Vitruvian i triad must guarantee utilitas (i.e. the utility of the function), firmitas (i.e. the solidity of

the construction) and venustas (i.e. aesthetic beauty). We usually evaluate the constructions that surround us according to these three criteria and we look for a positive or negative value, a mental process that is typical of the human spirit. When we talk about architecture, however, we don’t necessarily have to refer only to the world of construction, since architecture is also a system made up of electronic equipment and data and signal transport cabling. And also in this case we can find the elements of the Vitruvian triad. Utilitas, firmitas, venustas In particular, the usefulness can be identified both in the composition of the elements that are included in the system, and in the functional purpose of the system itself. The solidity of it clearly lies in the quality of the materials and connectors used, but also in the IT protection and in the correct management of the signal encodings. The aesthetic side, without leading to fet-


ishist excesses of cable management, is certainly corresponding to the quality of the installation itself, since the order and organisation of the equipment are both functional and visually pleasing. Otherwise, the risk is to find yourself in situations of confusion, an aspect that does not facilitate the operations of the technicians and that anticipates a topic that we will deal with later, namely that of the user experience. Information at the centre The second fundamental term of this examination is information, at the basis of everything: it is the source, vehicle, result of something. Communication and perception are based specifically on information. Luca Rosatiii, an expert in Information Architecture, says that we are an information-dependent society: not only saturated with information, but unable to survive without it. At least 70% of the GDP of the most industrialised societies are linked to intangible goods based on information, rather than tangible goods deriving from agriculture or manufacturing industry. For a year now, among other things, we have been witnessing an exponential proliferation of unprecedented information, which causes an overload in our minds. Today most of the information is digital, that is, it resides in the background of a web platform or software: digital information, encoding and transmission of various types of signals. Information, however, is not only invisible, very often it has an almost physical connotation, or relies on something tangible. For example, a ‘way out’ is information that, if disclosed correctly, will allow the user to reach the way out in the shortest possible time and with the best accuracy. Very often, among other things, the universality of the information

facilitates understanding and therefore achieves the goal, such as the EXIT sign, something that’s meaning is recognisable at a global level. Another example of information that brings us closer to our industry is music. A universal language in form, but subjective in substance, as it is dependent on physical, electronic and emotional principles that determine its extreme variability. Audio is a very delicate discipline, susceptible to alterations and modifications for various reasons. The information architectures with which we interface every day at a professional level also have among their objectives the correct transmission of sound, and in general of multimedia signals. A good example is cinema, intrinsically made up of more complex audio-visual information than acoustic information alone, whose system architecture behind it is very complex and articulated. Architecture and management of multimedia signals Having made all these conceptual premises, what is information architecture then? How is it related to the design of AV systems? First of all, it is useful to refer to some definitions, and to do this I refer to three quotes that I consider very effective. Luca Rosati states that the role of information architecture is to create relationships capable of holding together the fragments of information (products, services and experiences), in order to keep the context and meaning intact. We can transpose the concept of relationships into that of signal transport and signal encoding and decoding apparatuses. The information fragments are the single components of the signals (for example audio and video.) Finally, keeping the context and meaning intact is the ultimate goal of maintaining

fidelity to signal quality for users. Peter Morvilleiii says that by helping users understand where they are, what they have found and what to expect from the context, we are also helping them understand what is possible. Think for example of Digital Signage systems in a commercial environment: the information architecture allows us to develop the right user experience, hence the effectiveness of our digital signage. These two quotes place most of the value of information architecture on the information itself, but above all on the user experience. The user is central in the design, even more so when the goal is the correct and consistent diffusion of signals. The same can be said when the signals are audio-visual ones. Wei Ding, Xia Lin and Michael Zarroiv state that information architecture is about the organisation and simplification of information, the design and integration of spaces or information systems; and it also concerns the design of the ways in which people can find, understand, exchange and manage information. Information architects are therefore not limited to designing individual information spaces (websites, software, applications), but also information ecosystems that integrate heterogeneous media and channels. To summarise, the information architecture in AV systems is the design of the user experience of audio-visual signals in order to optimise their quality, consistency and function in which the user plays a central role. Talking about user centrality means talking about the user interface (UI) and above all about user experience (UX). Information Architecture in AV systems, therefore, takes care of the transmission of signals for the user, be it a technician in front of a control or a spectator of an audience. 

NOTES iMarco Tullio Pollione wrote the treatise De Architettura around 15 BC. It is the only text on architecture that has come intact from antiquity and constitutes both the foundation of Renaissance architecture and a precious trace of the construction methods of the ancient Romans. In the seventeenth century a famous simplification of the treatise was obtained by Claude Perrault in an incisive and successful formula (Vitruvian triad) for which architecture must satisfy three categories: • firmitas (solidity); • utilitas (function, intended use); • venustas (beauty). Haec autem ita fieri debent, ut habeatur ratio firmitatis, utilitatis, venustatis. “ “In all these things you have to do you must have solidity, utility, and beauty as your goal.” However, the Vitruvian treatise contains a more complex and not so strictly coherent theoretical vision. iiLuca Rosati, Information Architect and UX Designer, is the author of several books on Information Architecture, and Adjunct Professor at IULM University of Information Architecture and User Experience Design. iiiPeter Morville is a pioneer in Information Architecture and User Experience, author of the best-selling book Information Architecture for the World Wide Web and President of the consulting firm Semantic Studios. ivAuthors of the book Information Architecture: The Design and Integration of Information Spaces, published in 2017.

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SRI, SMART READINESS INDICATOR Informare, comunicare ma soprattutto conVincere

Alessandro Magri

La gara all'efficienza energetica si vince anche grazie all’utente: come parte fondamentale del risultato, deve essere correttamente coinvolto, sensibilizzato e convinto del suo ruolo determinante. Magari proprio con la multimedialità

L

a Direttiva 844/2018 EPBD ha introdotto un nuovo indicatore chiamato SRI, Smart Readiness Indicator, tradotto in italiano come “indicatore di predisposizione all’intelligenza degli edifici”. Questo indicatore è la vera novità della prestazione energetica degli edifici, nata dal principio del green deal europeo e dalla spinta alla digitalizzazione di oggetti e servizi. È infatti oramai una certezza che un edificio con un buon livello di automazione possa ottenere prestazioni energetiche importanti, riducendo il suo fabbisogno anche del 30% (Fonte: UNI EN 15232-1, BAC factor riscaldamento uffici, da classe di automazione C a classe A). Ma c’è un problema: gli sforzi progettuali finalizzati all’efficienza energetica possono essere compromessi, se non addirittura vanificati, dal comportamento di un utente non consapevole del suo ruolo: se l’utente non collabora, i risultati possono infatti essere molto diversi da quelli attesi. (FIGURA 1) Nell’efficienza energetica la parte psicologica, e di conseguenza quella comportamentale, degli utenti del building è fondamentale: avete mai notato come vengono gestite le valvole termo1 https://www.mobistyle-project.eu/

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statiche e i variatori di temperatura, soprattutto negli uffici? Molto spesso sono settati al massimo consumo possibile, per poi magari tenere le finestre aperte in contemporanea (emergenza pandemica a parte ovviamente). Esiste un effetto molto insidioso che porta gli utenti a consumare maggiormente proprio quando sono a conoscenza del fatto che un certo servizio è particolarmente efficiente in termini energetici. Sembra strano, addirittura assurdo, e in effetti si tratta proprio di un paradosso: il famoso “paradosso di Jevons”, conosciuto anche come “effetto rimbalzo”. A questo proposito vorrei citare un progetto europeo chiamato Mobistyle1 che ha evidenziato questo effetto anche nel campo degli elettrodomestici dotati di etichetta energetica. Nella figura 2 si vede come il consumo reale di un oggetto non particolarmente performante dal punto di vista energetico (classe G) sia molto più basso rispetto a quello teorico. Quando invece un oggetto è molto efficiente (classe A), il consumo reale è molto maggiore rispetto a quello atteso. Possiamo quindi concludere che ad un oggetto in classe A non corrisponde un utente “in classe A” purtroppo. (FIGURA 2)

(FIGURA 1) - Il comportamento dell’utente, e non adeguatamente informato e coinvolto, può vanificare gli sforzi progettuali. The behaviour of the user, if not adequately informed and involved, can compromise the design efforts

(FIGURA 3) - Matrice che determina l’SRI finale in funzione dei singoli indici di impatto Matrix that determines the final SRI as a function of the individual impact indices

(FIGURA 6) - Schermata di un servizio di informazione per gli utenti di un condominio


Direttiva 2018/844/UE EPBD

(FIGURA 2) - Discrepanza tra consumo reale ed atteso a seconda del livello di efficienza di un oggetto o servizio Discrepancy between actual and expected consumption depending on the level of efficiency of an object or service

(FIGURA 4) I 7 criteri di impatto dell’SRI The 7 impact criteria of the SRI

(FIGURA 5) La funzione E-12: informazioni sul consumo di elettricità Function E-12: information on electricity consumption

La Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (Energy Performance of Buildings Directive) dell’Unione Europea è, insieme alla direttiva sull’efficienza energetica (Energy Efficiency Directive 2012/27/ EU), il principale strumento legislativo per promuovere il rendimento energetico degli edifici e favorire il rinnovamento all’interno dell’UE. La revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è stata pubblicata il 19 giugno 2018 sulla gazzetta ufficiale europea (L156) ed è entrata in vigore il 9 luglio 2018. La Direttiva promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici all’interno dell’Unione Europea, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei costi. Secondo la Commissione Europea avrebbe un enorme potenziale per incrementare l’efficienza degli edifici all’interno dell’Europa.

Directive 2018/844 / EU EPBD The Energy Performance of Buildings Directive of the European Union is, together with the Energy Efficiency Directive 2012/27 / EU, the main legislative tool to promote the energy performance of buildings and foster renewal within the EU. The revision of the directive on the energy performance of buildings was published on 19 June 2018 in the official European journal (L156) and entered into force on 9 July 2018. The Directive promotes the improvement of the energy performance of buildings within the European Union, taking into account local and external climatic conditions, as well as the requirements relating to indoor climate and cost effectiveness. According to the European Commission, it has enormous potential to increase the efficiency of buildings within Europe. https://ec.europa.eu/energy/topics/energy-efficiency/energy-efficient-buildings/ energy-performance-buildings-directive_en

Screenshot of an information service for users of an apartment building CONNESSIONI

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TECNOLOGIA L’ingrediente della comunicazione Quindi l’SRI, come si differenzia dalla norma dell’automazione di un edificio secondo la norma EN 15232-1? L’SRI aggiunge ai sistemi di automazione e controllo, i cosiddetti BACS oppure HBES (Building Automation and Control Systems, Home and Building Electronic Systems), una parte fondamentale: la comunicazione. Per comunicazione in questo caso si intende un meccanismo di interazione tra: 1. Oggetti dello stesso building (network del sistema tecnologico: BACnet, KNX, modbus, ) 2. Building e grid, quindi verso il distributore del vettore energetico (principalmente di elettricità ma anche calore, gas, ecc.) - 3. Building e occupanti. (FIGURA 3) L’SRI è un indice, espresso in percentuale 0..100%, di valutazione dell’intelligenza dell’edificio basato sul livello di implementazione di una serie di servizi (SRS, Smart Readiness Services): esso determina un peso 0-100% sui criteri di impatto che infine determinano il valore dell’indicatore finale. Si tratta di una matrice di indici che, correlati con dei pesi opportuni, arrivano ad un unico indice (FIGURA 4). Una delle novità più importanti del SRI è il fattore n. 6: “informazione all’occupante”. Facciamo un esempio, prendiamo in considerazione la funzione o SRS E-12: “informazioni sul consumo di elettricità”. Come si vede dalla figura 5, il massimo del punteggio sul criterio “information to occupants” si ottiene a livello 4. Il livello 4 di questa funzione prevede che il sistema di automazione consigli agli utenti (automated personalized recommendations) su come agire in maniera energeticamente virtuosa sia per l’edificio stesso, sia per gli elettrodomestici (appliance level)2 (FIGURA 5).

Il paradosso di Jevons

L’economista William Stanley Jevons, con la sua pubblicazione The Coal Question (1865), teorizzò che i miglioramenti tecnologici capaci di far aumentare l’efficienza di una risorsa, possono fare aumentare il consumo di quella risorsa, anziché diminuirlo. La sua affermazione appare paradossale perché contraddice il senso comune, eppure secondo le sue osservazioni l’aumento di efficienza si traduce in una diminuzione di costi e, quindi, in un aumento dei consumi. Se l’aumento avverrà o meno dipende dall’elasticità della domanda: se è rigida, la variazione di prezzo non induce sensibili variazioni nel consumo dell’output e quindi induce una diminuzione del consumo dell’input della risorsa. Viceversa, se la domanda è elastica (variazioni di prezzo producono aumenti nel consumo dell’output), ci sono incrementi anche nell’input. Si tratta del cosiddetto ‘effetto rebound’.

Cosa e come L’SRI ci dice quindi cosa fare, ma non dice nulla sul come. Quindi? Per essere efficaci nella informazione agli occupanti dobbiamo non solo informare ma anche comunicare. Vediamo un esempio di comunicazione verso gli utenti finali di un condominio. Grazie a un progetto con ENEA e l’Università di Cassino, alcuni ricercatori stanno cercando una forma comprensibile di comunicazione con gli utenti finali per sensibilizzarli a un uso più virtuoso dei sistemi di riscaldamento, dei consumi elettrici e della qualità dell’aria interna agli appartamenti. La comunicazione per ora è affidata a delle faccine (smile) molto simili a quelle dell’APE (attestato di prestazione energetica degli edifici) pubblicate tramite un servizio Web o una App. (FIGURA 6) Manca però ancora un passaggio fondamentale: convincere gli utenti a intraprendere un comportamento virtuoso, evitando così l’effetto rimbalzo di cui abbiamo parlato in precedenza. La mera informazione infatti alle volte non basta, e può essere di aiuto generare una emozione positiva: una soddisfazione, quando un utente chiude una finestra lasciata aperta, oppure una emozione di colpevolezza quando si lascia al massimo un termostato che riscalda o raffredda una zona di un edificio. Per passare dalla informazione alla comunicazione bisogna essere chiari, ma per passare dalla comunicazione al convincimento bisogna emozionare, serve evocare sentimenti che portano gli utenti al cambiamento del proprio usuale comportamento… una forma di educazione alla sostenibilità con mezzi molto convincenti, magari attingendo anche alla sfera delle sollecitazioni multimediali. Gli utenti vengono convinti che i propri comportamenti hanno un peso reale per l’efficienza energetica, a vincere sarà così la sostenibilità ed una qualità di vita migliore per tutti noi. Questo è davvero conVincere. 

The Jevons Paradox

Economist William Stanley Jevons, with his publication The Coal Question (1865), theorised that technological improvements capable of increasing the efficiency of a resource can increase the consumption of that resource, rather than decrease it. His statement appears paradoxical because it contradicts common sense, yet according to his observations, the increase in efficiency translates into a decrease in costs and, therefore, in an increase in consumption. Whether or not the increase will occur depends on the elasticity of demand: if it is rigid, the price variation does not induce significant variations in the consumption of the output and therefore induces a decrease in the consumption of the input of the resource. Conversely, if demand is elastic (price changes produce increases in output consumption), there are also increases in input. This is the so-called ‘rebound effect’.

Alessandro Magri

Laureato in scienze informatiche, inizia la sua carriera come IT Manager in ambito corporate, per poi fondare Coster Tecnologie Elettroniche (oggi Costergroup). In parallelo ha sempre svolto attività di consulente come Energy Manager, e ispettore per le classi energetiche secondo la norma EN 15232 e la norma UNI/TS 11651, figura professionale secondo la norma UNI CEI TS 11672:2017. Graduated in computer science, he began his career as an IT Manager in the corporate sector, and then founded Coster Tecnologie Elettroniche (now Costergroup). In parallel he has always worked as a consultant as Energy Manager, and inspector for energy classes according to the EN 15232 standard and the UNI / TS 11651 standard, a professional figure according to the UNI CEI TS 11672: 2017 standard. www.coster.info

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Altri esempi su funzioni che informano gli utenti sui consumi previsti a seconda di come si stanno utilizzando i servizi dell’edificio particolarmente energivori, sono sul sito dedicato della Comunità europea. https://ec.europa.eu/ energy/topics/energy-efficiency/energy-efficient-buildings/smart-readiness-indicator/ sri-implementation_en#documents


SRI, SMART READINESS INDICATOR Inform, communicate but above all-convince Alessandro Magri

The competition for energy efficiency is won thanks to the user: as a fundamental part of the result, they must be properly involved, sensitised and convinced of their role. Maybe with multimedia?

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irective 844/2018 EPBD introduced a new indicator called SRI, Smart Readiness Indicator. This indicator is the real novelty of the energy performance of buildings, born from the principle of the European green deal and the push to digitise objects and services. In fact, it is now a certainty that a building with a good level of automation can obtain important energy performance, reducing its needs by up to 30% (Source: UNI EN 15232-1, BAC factor office heating, from automation class C to class A.) But there is a problem: the design efforts aimed at energy efficiency can be compromised by the behaviour of a user who is not aware of their role: if the user does not collaborate, the results can in fact be very different from those expected. (FIGURA 1) In energy efficiency, the psychological part, and consequently the behavioural part, of the users of the building is fundamental: have you ever noticed how thermostatic valves and temperature controllers are managed, especially in offices? Very often they are set to the maximum possible consumption, and then maybe keep the windows open at the same time (pandemic emergency apart of course.) There is a very insidious effect that leads users to consume more, especially when they are aware of that a certain service is particularly energy efficient. It seems strange, even absurd, and in fact it is a paradox: the famous “Jevons paradox”, also known as the “rebound effect.” In this regard, I would like to mention a European project called Mobistyle which has highlighted this effect also in the field of household appliances with an energy label. In the following figure we can see how the real consumption of an object not particularly performing from an energy point of view (class G) is much lower than

the theoretical one. On the other hand, when an object is very efficient (class A), real consumption is much greater than expected. We can therefore conclude that unfortunately, an object in class A does not correspond to a user in class A.(FIGURA 2)

The ingredients of communication So how does the SRI differ from the building automation standard according to the EN 15232-1 standard? The SRI adds to the automation and control systems, the socalled BACS or HBES (Building Automation and Control Systems, Home and Building Electronic Systems), a fundamental part: communication. By communication in this case we mean an interaction mechanism between: 1. Objects of the same building (network of the technological system: BACnet, KNX, modbus, etc.) 2. Building and grid, then towards the distributor of the energy carrier (mainly electricity but also heat, gas, etc.) 3. Building and occupants. (FIGURA 3) The SRI is an index, expressed as a percentage 0..100%, of the building’s intelligence assessment based on the level of implementation of a series of services (SRS, Smart Readiness Services): it determines a 0-100% weight on the impact criteria that ultimately determine the value of the final indicator. It is a matrix of indices which, correlated with appropriate weights, arrive at a single index (see next image). (FIGURA 4) One of the most important innovations of the SRI is the factor n. 6: “information to the occupier”. Let’s take an example, let’s consider the function or SRS E-12: “information on electricity consumption.” As can be seen from the figure below, the maximum score on the “information to

occupants” criterion is obtained at level 4. Level 4 of this function requires the automation system to advise users (automated personalised recommendations) on how to act in an energetically virtuous manner both for the building itself and for the appliances (appliance level). (FIGURA 5)

What and how? The SRI therefore tells us what to do but does not say anything about how. Therefore, to be effective in information for the occupants we can’t just inform, but also need to communicate. Let’s see an example of communication to the end users of an apartment building. Thanks to a project with ENEA and the University of Cassino, some researchers are looking for an understandable form of communication with end users to sensitise them to a more virtuous use of heating systems, electricity consumption and the quality of the air inside the apartments. The communication for now is entrusted to smileys very similar to those of the APE (certificate of energy performance of buildings) published via a Web service or an App. (FIGURA 6) However, a fundamental step is still missing: convincing users to undertake virtuous behaviour, thus avoiding the rebound effect we mentioned earlier. In fact, sometimes mere information is not enough, and it can help to generate a positive emotion: a satisfaction, when a user closes a window left open, or an emotion of guilt when a thermostat that heats or cools an area of a building is left on the max setting. To move from information to communication you need to be clear, but to move from communication to conviction you need to excite, you need to evoke feelings that lead users to change their usual behaviour. A form of education in sustainability with very convincing means, perhaps also drawing on the sphere of multimedia solicitations. Users are convinced that their behaviour has a real impact on energy efficiency, thus sustainability and a better quality of life for all of us will win. This is really convincing. 

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REPORT ED EVENTI

FUORISALONE 2021 Matteo Fontana

Cronache da un’ed izione vista “dagli spalti”

La settimana milanese dedicata al mobile e al design, nonché alle sempre più strette interconnessioni tra design e tecnologia, si è svolta quest’anno nell’inedito mese di settembre. Segnale positivo di ripartenza o triste resa allo strapotere del virus? Partendo da questa domanda, proviamo a raccontare un’edizione che resterà (speriamo) un “unicum”! CONNESSIONI 10 02 2


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olitamente quando si ha il compito di rendere conto di un evento complesso e come il Fuorisalone – ben nota “costola” della Settimana milanese del Design – è buona norma “chiamarsi fuori” e cercare di essere il più possibile distaccati e analitici. E a questo mi sono sempre attenuto; quest’anno, però, per la prima volta non è stato necessario uno sguardo particolare, poiché si è – per così dire – imposto da sé: dopo un anno di digiuno di fiere ed eventi, il 2021 si presentava come l’anno della ripartenza. Ebbene, una ripartenza in effetti c’è stata, ma forse non quella che tutti speravano e si aspettavano. Nonostante l’entusiasmo e l’interesse del pubblico, le date completamente stravolte, le presenze ridotte, le misure di sicurezza per evitare che la festa del design e dell’innovazione non si trasformasse in un nuovo focolaio, hanno dato all’evento una piega inusuale. E così io, che aspettavo ogni anno l’aprile del Fuorisalone, non ho potuto nemmeno concedermi la visita dell’inedita edizione settembrina, rinunciando per questa volta alla sua atmosfera frizzante e carica di idee. Insomma, ho guardato la partita dagli spalti anziché giocarla: ecco il risultato non solo delle mie osservazioni, ma anche della “partita” che si è giocata tra le idee, l’innovazione e la voglia di vivere da una parte e il virus dall’altra. Chi avrà vinto?

Non c’è virus che possa fermare le idee Partiamo subito sgombrando il campo da un dubbio: non si è trattato un’edizione priva di idee, e neppure classicamente “in tono minore”. Più difficoltosa, magari strana, caratterizzata da un’aura di incertezza, ma comunque attraversata da un soffio di innovazione e di interesse che definirei persino superiore a quello che ha caratterizzato altre più “normali” edizioni. Il tema principale di quest’anno è sintetizzato dalla locuzione Le Forme dell’Abitare: una Settimana del Design dedicata alle prospettive future dell’arredo, con l’ambizione di scoprire i contesti abitativi del futuro. Al solito, diverse e significative le zone di Milano coinvolte negli allestimenti, dallo storico quartiere di Brera alla zona di via Tortona, riqualificata anni or sono proprio con un occhio al mondo del design; e ancora, da corso Magenta, con il fondamentale Palazzo Litta (teatro di splendidi allesti-

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REPORT ED EVENTI menti) all’innovativa area del Portello, sorta sulle ceneri dell’ex-Fiera Campionaria, e oggi tra le zone più briose e inventive della città. Il covid-19 ha insomma soltanto ritardato l’esplosione di idee che da sempre connota la Settimana del Fuorisalone, che ha registrato – alla fine – un successo ben maggiore delle aspettative. Fuorisalone 1, Covid-19 0. Palla al centro e vediamo, attraverso le idee più interessanti emerse in questa edizione, come continua la “partita”!

Hotel Regeneration Il distretto di Lambrate, da anni deciso protagonista del Fuorisalone, quest’anno ha ospitato Hotel Regeneration - firmato dall’Architetto Simone Micheli - che, presso l’Officina Ventura 14, si è dipanato su uno spazio di oltre 4.000 mq realizzando uno sperimentale e affascinante happening espositivo, incentrato (come dichiarato dagli allestitori) “sul processo di riqualificazione della struttura alberghiera contemporanea e sulla sua esistenza futura, valorizzando la commistione d’intenti e la ricerca volta a favorire la novità e l’avanzamento tecnologico.” Organizzato in collaborazione con 196+Forum Milan, PKF Hospitality Group e diverse celebri catene alberghiere internazionali, Regeneration Hotel è stato un “evento-agorà” ricco di idee e di contenuti: un luogo di dialogo e incontro tra alcuni importanti player internazionali del settore dell’ospitalità e il pubblico. Le otto straordinarie installazioni, realizzate completamente da prototipi e dedicate a prestigiose catene internazionali, erano intitolate ognuna a un personaggio di eccellenza: l’Opinion Room a Vittorio Sgarbi, Cellar room allo chef Enrico Bartolini, Lyric Hall ad Andrea Bocelli e così via. Il visitatore è stato coinvolto in una sorta di “bolla spaziale” ma anche temporale, che ha portato nella Milano di oggi “un frammento di possibile futuro.” Tra i partner tecnici dell’esposizione da segnalare K- array per la diffusione audio, sostenuta dal suo distributore Exhibo che ha messo a disposizione anche la ripresa microfonica con Sennheiser e l’illuminazione con Martin by Harman. Alessandro Fantin di Exhibo, coinvolto nella progettazione dei sistemi di diffusione, ci ha raccontato: “Nonostante si tratti di prodotti già presenti in catalogo da alcuni anni, mi sono reso conto che è ancora poco conosciuto dagli architetti, stupiti dal design e proporzioni ridottissime dei diffusori

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K-array”. L’impianto è strutturato “a zone” per ognuno degli otto ambienti disegnati da Micheli, in modo da poter definire volume e tipo di tracce di ognuno in maniera indipendente. I sistemi K-array Serie Azimut (molti prodotti di K-array nascono proprio dalle richieste di architetti, designer e progettisti) hanno quindi fatto bella mostra di sé, come soluzione audio compatta e integrabile in qualsiasi ambiente; nello specifico sono stati installati i modelli Lyzard-KZ14, altoparlanti miniaturizzati lunghi appena 10 cm per la musica di sottofondo, e i Vyper KV52, più performanti per la sonorizzazione della zona ristoro/leisure. Nella zona dell’agorà è stato installato invece un sistema indipendente composto da due elementi Pinnacle, capaci di maggiore pressione, che riuniscono diffusori Kobra KK102 e i subwoofer Thunder-KMT12. Per gli importanti talks programmati in sala conferenze erano presenti invece ben 16 sistemi microfonici Sennheiser Serie D6000 ed Evolution Wireless Digital EWD, utilizzati in alcuni casi tutti insieme, a testimonianza della vivacità delle sessioni. Micheli ci ha detto: “Hotel Regeneration è una riflessione sul futuro dell’ospitalità, e la tecnologia non può che farne parte. Grazie alle aziende e ai professionisti che ci hanno affiancato il risultato anche della parte audiovisiva è stato molto soddisfacente. Le tecnologie audio sono inoltre esteticamente molto curate e di grande efficienza, perfette per questo contesto”. “Per noi – ha concluso Fantin - è stata una occasione per conoscere il settore, e farci conoscere dai suoi protagonisti a nostra volta”. Hotel Regeneration ha anche dinamizzato il concetto di mostra proponendo eventi, conferenze, workshop e incontri dedicati al business, al design, all’architettura e alla formazione supportati dalle migliori tecnologie, compresi i TV Philips PPDS della serie Professional TV Media Suite di ultima generazione dedicati al mondo dell’hospitality. Un ringraziamento allo staff che ha sostenuto Philips nella partita: TGD LU_VE Group, 3P Technologies e Kemcomm.

Brera, Superstudio e Palazzo Litta A blindare il risultato ci hanno pensato, infine, le location “storiche” del Fuorisalone: a Brera, ecco il tram K35, ripensato completamente dall’architetto Michele Perlini, che ha visto nel più classico dei mezzi di trasporto milanesi un vero e proprio hub di

esperienze artistiche, in grado di ospitare laboratori e attività varie, oltre alla collezione Musa di Lapitec. Doppio contributo invece quello firmato dal marchio Superstudio, ben noto ai frequentatori abituali del Fuorisalone: al Superstudio Più di via Tortona, l’appuntamento imperdibile di quest’edizione è stato Superdesign Show 2021 – September Special Edition, espressione concreta e libera dei più interessanti progetti per affrontare il dopo pandemia. Negli spazi di Superstudio Maxi, invece, in via Moncucco, una grande mostra-evento dalle diverse aree tematiche che puntava ad offrire una completa rivisitazione del concetto classico di “fiera”. Anche in questo caso, la pandemia ha costretto a ripensare luoghi ed eventi scatenando però, al contempo, la fantasia e la creatività di architetti e designer. Immancabile, poi, l’allestimento all’interno degli ambienti di Palazzo Litta in Corso Magenta: l’esposizione corale firmata da MoscaPartners e intitolata Design Variations ha incuriosito i visitatori con progetti e prodotti di diverse aziende, designer, istituzioni, startup e scuole di design che hanno animato gli ambienti. Il Cortile d’Onore è stato quest’anno rivisitato dallo studio portoghese Aires Mateus con il progetto Una spiaggia nel Barocco, che ha sottolineato (sempre in chiave anti-covid) il desiderio di rinnovata “normalità” attraverso un gioco di contrapposizioni, tra la leggerezza visiva dell’allestimento e la formalità del luogo. Infine merita un cenno anche Alpha District, che ha visto la luce proprio nel difficile e inedito 2020 nell’area ex-Alfa Romeo in zona Portello, su progetto di FORO Studio e col patrocinio di Comune di Milano, Milano Design Week, Automobile Club Milano, Osservatorio per il paesaggio Monte Stella Milano e AC Milan – Associazione Calcio Milan. Questo nuovo spazio nato proprio durante l’ “era covid” ha visto la presentazione di diverse attività culturali basate sull’esperienza e sul coinvolgimento di molti protagonisti di design & lifestyle, nonché di artisti e progettisti provenienti da tutto il mondo. Il Fuorisalone settembrino 2021 ha così reagito alla crisi sanitaria superandola di slancio, e aprendo a prospettive future – abitative, di hospitality e di vita comune – che tutti non vediamo l’ora di assaporare.  www.fuorisalone.it


FUORISALONE 2021 Chronicles from an edition seen “from the stands” Matteo Fontana

The Milanese week dedicated to furniture and design, as well as to the increasingly close interconnections between design and technology, took place this year in September. A positive signal of a restart to normality or a sad surrender to the power of the virus? Starting with this question, let's try to discuss an edition that will (hopefully) remain a "unicum"!

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sually when you have the task of accounting for a complex event like the Fuorisalone - well-known part of the Milan Design Week - it is a good idea to “call yourself out” and try to be as detached and analytical as possible. I have always adhered to this; this year, however, for the first time it wasn’t necessary to take a particular look, since it was - so to speak - imposed by itself: after a year of no fairs or events, 2021 presented itself as the year of the restart. Well, there was indeed a restart, but perhaps not the one that everyone hoped and expected for. Despite the enthusiasm and interest of the public, the completely distorted dates, the reduced attendance, the safety measures to prevent the celebration of design and innovation from turning into a new hotbed, gave the event an unusual twist. And so I, who has looked forward to the April Fuorisalone every year, couldn’t even allow myself a visit to the unpredictable September edition, giving up its sparkling atmosphere full of ideas for this year. In short, I watched the game from the

stands instead of playing it. So here are the results, not only of my observations, but also of the “game” that was played between ideas, innovation and the will to live on one side with the virus on the other. Who would have won?

There is no virus that can stop ideas Let’s start by clearing the field of doubt: it was not an edition devoid of ideas, nor was it classically “in a minor tone.” It was more difficult, perhaps strange and characterised by an aura of uncertainty, but it was still crossed by a breath of innovation and interest that I would define even higher than the previous and more “normal” editions. The main theme of this year is summarised by the phrase - The Forms of Living: a Design Week dedicated to future furnishing perspectives, with the ambition of discovering the living contexts of the future. As usual, the areas of Milan involved in the installations are different and significant, from the historic Brera district to the Via

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REPORT ED EVENTI Tortona area, redeveloped years ago with an eye to the world of design; and again, from Corso Magenta, with the fundamental Palazzo Litta (theatre of splendid settings) to the innovative Portello area, built on the ashes of the former Trade Fair, and today one of the liveliest and most inventive areas of the city. In short, Covid-19 has only delayed the explosion of ideas that has always characterised the Fuorisalone Week, which in the end recorded a much greater success than expected. Fuorisalone 1, Covid-19 0. The ball is back in the centre and let’s see, through the most interesting ideas that emerged in this edition, how the “game” will continue!

Hotel Regeneration The Lambrate district, which for years has been the protagonist of the Fuorisalone, this year hosted Hotel Regeneration designed by the architect Simone Micheli - which, at Officina Ventura 14, spread over an area of over 4,000 square metres, creating an experimental and fascinating exhibition happening, centred (as declared by the fitters) “on the process of redevelopment of the contemporary hotel structure and its future existence, enhancing the mix of intentions and research aimed at favouring novelty and technological advancement.” Organised in collaboration with 196 + Forum Milan, PKF Hospitality Group and several famous international hotel chains, Regeneration Hotel was an “event-agora” full of ideas and contents: a place for dialogue and meeting between some important international players in the hospitality and the public. The eight extraordinary installations, made entirely from prototypes and dedicated to prestigious international chains, were each named after a character of excellence: the Opinion Room to Vittorio Sgarbi, Cellar room to chef Enrico Bartolini,

Lyric Hall to Andrea Bocelli and so on. The visitor was involved in a sort of “space bubble” but also a temporal one, which brought “a fragment of a possible future” to today’s Milan. Among the technical partners of the exhibition, K-array for audio broadcasting, supported by its distributor Exhibo, which also made available microphone recording with Sennheiser and lighting with Martin by Harman, should be mentioned. Alessandro Fantin of Exhibo, involved in the design of diffusion systems, told us: “Although these are products that have been in the catalogue for some years, I realised that they are still little known by architects, amazed by the design and very small proportions of the K-array speakers.” The system is structured “in zones” for each of the eight rooms designed by Micheli, in order to be able to define the volume and type of traces of each independently. The Azimut Series K-array systems (many K-array products are born from the requests of architects, designers and planners) have therefore made a fine show of themselves, as a compact audio solution that can be integrated into any environment. Specifically, the Lyzard-KZ14 models were installed, miniaturised loudspeakers just 10cm long for background music, and the Vyper KV52, more performing for the sound reinforcement of the dining / leisure area. In the agora area, instead, an independent system was installed consisting of two Pinnacle elements, capable of greater pressure, which bring together Kobra KK102 speakers and Thunder-KMT12 subwoofers. For the important talks scheduled in the conference room, there were 16 Sennheiser Series D6000 and Evolution Wireless Digital EW-D microphone systems, in some cases used all together, reflecting the liveliness of the sessions.

Hotel Regeneration - designed by the architect Simone Micheli

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Micheli told us: “Hotel Regeneration is a reflection on the future of hospitality, and technology has to be a part of it. Thanks to the companies and professionals who supported us, the result of the audio-visual part was very satisfactory. The audio technologies are aesthetically very accurate and highly efficient, perfect for this context.” Fantin concluded with “For us, it was an opportunity to get to know the sector, and in turn make ourselves known by its protagonists.” Hotel Regeneration has also dynamised the concept of the exhibition by proposing events, conferences, workshops and meetings dedicated to business, design, architecture and training supported by the best technologies, including Philips PPDS TVs of the latest generation Professional TV Media Suite series dedicated to the world of hospitality. Thanks to the staff who supported Philips in the game: TGD LU_VE Group, 3P Technologies and Kemcomm.

Brera, Superstudio and Palazzo Litta Finally, the “historic” locations of the Fuorisalone took care of the result: in Brera, there is the K35 tram, completely redesigned by the architect Michele Perlini, who saw a real hub in the most classic of Milanese means of transport of artistic experiences, able to host various workshops and activities, in addition to the Musa collection by Lapitec. On the other hand, the Superstudio brand signed a double contribution, well known to the regular visitors of the Fuorisalone: at Superstudio Più in via Tortona, the unmissable appointment of this edition was Superdesign Show 2021 - September Special Edition, a concrete and free expression of the most interesting projects to face the post-pandemic world.


In the Superstudio Maxi spaces, on the other hand, in via Moncucco, a large exhibition-event with different thematic areas aimed at offering a complete reinterpretation of the classic concept of “fair.” Also in this case, the pandemic has forced us to rethink places and events, while at the same time unleashing the imagination and creativity of architects and designers. Unmissable, then, the setting up inside the rooms of Palazzo Litta in Corso Magenta: the choral exhibition signed by MoscaPartners and entitled Design Variations intrigued visitors with projects and products from various companies, designers, institutions, start-ups and schools of designs that enlivened the rooms. The Cortile d’Onore was revisited this year by the Portuguese studio Aires Mateus with the project A beach in the Baroque, which underlined (always in an anti-covid key) the desire for renewed “normality” through a game of contrasts, between the visual lightness of the setting and the formality of the place. Finally, Alpha District also deserves a mention, which saw the light in the difficult and unprecedented 2020 in the ex-Alfa Romeo area in the Portello area, based on a project by FORO Studio and with the patronage of the Municipality of Milan, Milano Design Week, Automobile Club Milano, Monte Stella Milan Landscape Observatory and AC Milan - Milan Football Association. This new space born during the “covid era” saw the presentation of various cultural activities based on the experience and involvement of many protagonists of design & lifestyle, as well as artists and designers from all over the world. The Fuorisalone in September 2021 thus reacted to the health crisis overcoming it with momentum, and opening up future prospects - housing, hospitality and common life - that we all can’t wait to savour.  www.fuorisalone.it

Covid, design e tecnologia Il gol di vantaggio, segnato subito dal Fuorisalone sul virus, non deve trarre in inganno: il covid, purtroppo, è stato uno dei protagonisti di questa edizione, anche nelle molte proposte di dispositivi di sanificazione dell’aria. La “convivenza col virus” si può realizzare solo se gli ambienti pubblici si attrezzano sempre meglio per essere “automaticamente” sani e sicuri. Al Fuorisalone 2021 è stato presentato H-Fog, nuovo sistema per la sanificazione degli ambienti: un apparato BoT (Blockchain over Things) progettato per gestire il processo di sanificazione in ambito alberghiero e scolastico ma anche, in futuro, in palestre e abitazioni private. H-Fog, come dice il nome stesso, è un nebbiogeno dal pannello frontale in vetro personalizzabile, per installazione fissa (a muro) o mobile (su carrello), in grado di vaporizzare in pochi secondi un liquido inodore, incolore e atossico che in venti minuti si deposita su tutte le superfici effettuando la sua azione sanificante, senza inumidire le superfici e le persone. Da non dimenticare l’agile controllo via Smartphone tramite una app - con tecnologia RFID per la connessione - la breve durata del procedimento (massimo una decina di secondi) e il fatto che le particelle di vapore del principio attivo si diffondono ovunque non trascurando alcun interstizio. Le applicazioni, in particolare nel mondo dell’hospitality, sono evidenti: una camera può ospitare il cliente successivo entro neanche mezz’ora dalla fine del trattamento. Il sistema rilascia peraltro a ogni trattamento un certificato che l’albergatore può decidere di allegare al successivo check-in. H-Fog è stato presentato in via Tortona 31 presso Archiproducts: una location che riserva ogni volta grandi novità!

Covid, design and technology The leading goal, scored immediately by the Fuorisalone on the virus, must not be misleading: covid, unfortunately, was one of the protagonists of this edition, as well as in the many proposals for air sanitisation devices. The “coexistence with the virus” can only be achieved if public environments are increasingly equipped to be “automatically” healthy and safe. At Fuorisalone 2021, H-Fog was presented with a new system for sanitising environments: a BoT (Blockchain over Things) device designed to manage the sanitation process in hotels and schools but also, in the future, in gyms and private homes. H-Fog, as the name implies, is a fog generator with a customisable glass front panel, for fixed (wall) or mobile (trolley) installation, capable of vaporising an odourless, colourless and non-toxic liquid in a few seconds. After twenty minutes it settles on all surfaces carrying out its sanitising action, without wetting the surfaces or people. Don’t forget the agile control via an app on a Smartphone - with RFID technology for connection - the short duration of the procedure (ten seconds max) and the fact that the vapor particles of the active ingredient spread everywhere. The applications, particularly in the hospitality world, are obvious: a room can accommodate the next customer within less than half an hour from the end of the treatment. The system also issues a certificate for each treatment that the hotelier can decide to attach at the next check-in. H-Fog was presented in via Tortona 31 at Archiproducts: a location that brings great news every time! www.wellsite.it https://www.simplegroup.ch

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SMART BUILDING ITALIA UN ANNO DI EVENTI Online, ibridi e in presenza Ilaria Rebecchi

Gli eventi di Smart Building Italia hanno continuato a coinvolgere professionisti e aziende del settore dell’installazione e dell’impiantistica durante tutto il 2021, con modalità sempre nuove. Dal Forum Smart Installer di ottobre, andando a ritroso fino alle prime date del Roadshow su digitalizzazione, green deal e resilienza, ecco tutte le tappe

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i è tenuto a Bologna lo scorso 2 ottobre il terzo appuntamento con il Forum, dedicato alla community degli Smart Installer. Così, dopo circa due anni di eventi in streaming che hanno riscosso ampio successo permettendo al format di crescere grazie anche all’importante parterre di relatori, il Forum è tornato alla sua originaria veste di evento in presenza, ospitando numerosi ospiti arrivati nel capoluogo emiliano da tutta Italia. Ovviamente in rigoroso rispetto delle normative. Come sottolineato in apertura dei lavori dal Direttore di Smart Building Italia, Luca Baldin, il settore ha dimostrato grande resilienza durante il periodo pandemico, ottima premessa per le grandi opportunità portate dal decadere di vecchi paradigmi, on ottica di ripartenza per gli smart building e la professione stessa. Grazie a partner come 2N, Cheapnet, D-Link, IT Answer, ISICheck, Loytec, Tecnofiber e Vimar, che hanno creduto e

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sostenuto uno dei primissimi eventi in presenza, il programma si è alternato tra interventi e tavole rotonde partecipate anche dal pubblico, con il tema della formazione come filo conduttore dell’intero evento, intesa come essenziale opportunità di crescita professionale a livello di categoria. Se, infatti, il tema di questa edizione 2021 del Forum è stato Rigenerazione edilizia e integrazione tecnologica, ad aprire i lavori del mattino, sul tema delle opportunità professionali del momento, è stato il keynote Progettare, realizzare, gestire: i tre paradigmi del nuovo impiantista affidato a Domenico Di Canosa della SBA Smart Buildings Alliance for Smart Cities. La successiva tavola rotonda ha approfondito il tema del secondo switch off televisivo e dell’evoluzione della TV on demand,, al quale hanno presenziato Bianca Papini, Confindustria Radio Televisioni, Alessio Beltrame della Fondazione Ugo Bordoni, e Davide Rossi di AIRES. A seguire l’intervento del Comitato Smart Installer, con l’opinione dei professionisti Danilo Caloro e Raimondo Raimondi, intervenuti con alcune pillole tecniche sulla necessità di adeguamento delle intere strutture di trasporto dei segnali, e non solo del TV, per poter effettivamente beneficiare di questa tecnologia. Spazio anche al PNRR – il Piano Nazionale per la Ripartenza e la Resilienza con le sue opportunità dirette nel settore pubblico per le infrastrutture digitali, a cura di Mauro Savini di ANCI, e le pillole dal mercato con interventi di Lorenzo Reali (D-Link), Matteo Para (ISICheck), Fabrizio Pagnini (Loytec) e Mauro Stefan di Vimar. Il pomeriggio, altrettanto denso, era focalizzato sulla professione a 360° e aperto dallo speech a tre voci sul DM 37/08 in tema di dichiarazioni di conformità, a cura di Domenico Di Canosa, SBA - Smart Buildings Alliance for Smart Cities, Carmine Battipaglia, CNA e Flavio Romanello di Confartigianato. A seguire Gianluca Musetti (SBA), con le novità in materia di cablatura di edifici residenziali con la norma CEI 306-2, seguito poi dall’intervento di Chiara Benedettini di Connessioni e Valeria Rapa di AVIXA sulle opportunità offerte dall’Audio Video professionale. Il programma si è infine focalizzato sulla certificazione della professione: per i tecnici della fibra ottica con Apave, per l’integrazione con KNX (con Renato Ricci di KNX Italia), con la UNI 11799 per i servizi di integrazione dei sistemi Audio Video e Controllo (AVC) con Gualtiero Anselmetti, SIEC, infine la certificazione per i sistemi di sicurezza a cura Roberto Dalla Torre, essecome editore, e sul tema della formazione finanziata a cura di Chiara Malla, Real Training Solutions. Un momento storico e di confronto diretto tra gli esperti, i protagonisti e professionisti e le aziende del settore, per capire la direzione del mondo dell’installazione tra formazione, diritto e normative, novità tecnologiche e prospettive future.

Forum Smart Installer

The third event of the Forum, dedicated to the Smart Installer community, was held in Bologna on 2nd October. Thus, after about two years of streaming events that have been met with great success, allowing the format to grow thanks partly to the importance of speakers, the Forum has returned to its

original role as an in-person event, hosting numerous guests who arrived in the Emilia Romagna capital from all over Italy. Obviously in strict compliance with the Covid regulations. As was pointed out at the opening of the proceedings by the Director of Smart Building Italia, Luca Baldin, the sector has shown great resilience during the pandemic period, an excellent premise for the great opportunities brought by the decay of old paradigms, with a view to restarting smart buildings and professions. Thanks to partners such as 2N, Cheapnet, D-Link, IT Answer, ISICheck, Loytec, Tecnofiber and Vimar, who believed in and supported one of the very first in-person events, the programme alternated between interventions and round tables also attended by the public, with the theme of training as the leitmotif of the entire event, understood as an essential opportunity for professional growth at category level. If, in fact, the theme of this 2021 edition of the Forum was Building regeneration and technological integration, the keynote would be designing, realising, managing: the three paradigms of the new plant engineer entrusted to Domenico Di Canosa of the SBA Smart Buildings Alliance for Smart Cities. The subsequent round table explored the theme of the second television switch off and the evolution of TV on demand, which was attended by Bianca Papini, Confindustria Radio Televisioni, Alessio Beltrame of the Ugo Bordoni Foundation, and Davide Rossi of AIRES. Following the intervention of the Smart Installer Committee, with the opinion of the professionals Danilo Caloro and Raimondo Raimondi, who intervened with some technical pills on the need to adapt the entire signal transport structures, and not just the TV, in order to effectively benefit from this technology. There was space also for PNRR - the National Plan for Restart and Resilience with its direct opportunities in the public sector for digital infrastructures, by Mauro Savini of ANCI, and the pills from the market with interventions by Lorenzo Reali (D-Link) , Matteo Para (ISICheck), Fabrizio Pagnini (Loytec) and Mauro Stefan of Vimar. The afternoon, equally jam-packed, was focused on the profession at 360° and opened by the speech with three voices on DM 37/08 on the subject of declarations of conformity, by Domenico Di Canosa, SBA - Smart Buildings Alliance for Smart Cities, Carmine Battipaglia, CNA and Flavio Romanello of Confartigianato. Following this was Gianluca Musetti (SBA), with the news regarding the wiring of residential buildings with the CEI 306-2 standard, which was followed by the intervention of Chiara Benedettini of Connessioni and Valeria Rapa of AVIXA covering the opportunities offered by professional Audio Video. Finally, the programme focused on the certification of the profession: for fibre optic technicians with Apave, for integration with KNX (with Renato Ricci of KNX Italia), with UNI 11799 for the integration services of Audio Video and Control systems (AVC) with Gualtiero Anselmetti, SIEC, then onto the certification for security systems by Roberto Dalla Torre, and on the subject of finance training was Chiara Malla, Real Training Solutions. A historical moment and direct confrontation between experts, protagonists and professionals and companies in the sector, to understand the direction of the installation world between training, law and regulations, technological innovations and future prospects. CONNESSIONI

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REPORT ED EVENTI

Roadshow Smart Building Italia 2021 Digitalizzazione, green deal, resilienza: tre sfide per la ripresa e sette appuntamenti per delinearne il profilo e le prospettive. Così si potrebbe sintetizzare la serie di sette incontri per l’edizione 2021 del Roadshow targato Smart Building Italia, nato nel 2016 dalla collaborazione con ANITEC-ASSINFORM, ANCE. Se nel 2020, sotto lo stimolo dell’emergenza sanitaria, il Roadshow si è svolto online, l’edizione 2021 ha inaugurato una inedita versione ibrida, in presenza e a distanza con diretta streaming sulla piattaforma SBI Network. Le ultime due tappe dell’11 e 24 novembre tratteranno il tema delle istituzioni e della possibile progettazione della resilienza urbana attraverso il ripensamento degli edifici e degli spazi pubblici. Protagonisti Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform, sull’innovazione digitale come motore della rinascita ed Ezio Andreta di APRE Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, Piero Pelizzaro del Comune di Milano, Giuliano Dall’Ò del Politecnico di Milano e Carlo Alberto Carnevale-Maffè, SDA Bocconi School of Management. La kermesse, inaugurata a maggio scorso con focus su investimenti, opportunità e barriere dello Smart Building in Italia oggi, ha approfondito il tema della connettività diffusa tra reti e strumenti, innovazioni, 5G e integrazioni, come anche quello del Green Deal e delle possibili sinergie per la sostenibilità, della progettazione integrata e del ruolo di figure centrali come quella degli amministratori, delle comunità energetiche e delle certificazioni delle competenze.

Smart Building Italy Roadshow 2021 Digitization, green deals, resilience: three challenges for the recovery and seven events to outline its profile and prospects. This is how we could summarise the series of seven meetings for the 2021 edition of the Smart Building Italia Roadshow, born in 2016 from the collaboration with ANITEC-ASSINFORM, ANCE. If in 2020, under the stimulus of the health emergency, the Roadshow took place online, the 2021 edition inaugurated an unprecedented hybrid version, with attendees both in person and remotely with live streaming on the SBI Network platform. The last two stages of 11 and 24 November will deal with the theme of institutions and possible planning of urban resilience through the rethinking of buildings and public spaces. Protagonists Marco Gay, President of Anitec-Assinform, on digital innovation as the engine of rebirth and Ezio Andreta of APRE Agency for the Promotion of European Research, Piero Pelizzaro of the Municipality of Milan, Giuliano Dall’Ò of the Politecnico di Milano and Carlo Alberto Carnevale- Maffè, SDA Bocconi School of Management. The event, inaugurated last May with a focus on investments, opportunities and barriers of the Smart Building in Italy today, explored the issue of widespread connectivity between networks and tools, innovations, 5G and integrations, as well as that of the Green Deal and possible synergies for sustainability, integrated planning and the role of central figures such as administrators, energy communities and certification of skills. www.smartbuildingitalia.it/roadshow2021/

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A YEAR OF EVENTS WITH SMART BUILDING ITALIA

Online, hybrid and face-to-face Ilaria Rebecchi

Smart Building Italia events have continued to involve professionals and companies in the installation and plant engineering sector throughout 2021, in so many new ways. From the Smart Installer Forum in October, going back to the first dates of the Roadshow on digitalisation, green deals and resilience, below are all the steps

SBI NETWORK

Smart Building Levante: digital edition Un evento virtuale, sì, denso di contenuti ed estremamente focalizzato. Così si potrebbe raccontare l’evento del 24 e 25 giugno scorsi sulla piattaforma di matchmaking b2b SBI Network – semrpe più un punto di riferimento per la community professionale - in occasione dell’edizione 2021 di Smart Building Levante. E se l’appuntamento in presenza è rimandato dal 12 al 14 maggio 2022 in quel di Bari, per colmare il vuoto di un anno e mezzo di assenza di eventi fieristici si è ripetuto il successo di novembre 2020 con una nuova digital edition. Due giorni di approfondimento e contatto diretto con i responsabili tecnici e commerciali delle aziende espositrici e i relatori dei workshop; protagonisti molti dei nomi chiave del settore, da Nico Nigretti (ACMEI) che, con Baldin di SBI, ha parlato della prospettiva di un mercato di qualità nel quale la formazione e la certificazione giocano un ruolo basilare. Come il tema del programma MediAree e lo Smart City Lab con Raffaella Florio di ANCI e Laura Morgagni del Cluster Nazionale Smart Communities Tech, tra gli altri. Focus anche sulla ripartenza nella cultura e sulle tecnologie in funzione del new normal con Carlo Hruby dell’omonima Fondazione e Raffaello Juvara di essecome editore, e al tema di un approccio nuovo all’edilizia sostenibile e alle nuove comunità energetiche con Pasquale Capezzuto e Valeria Cicinelli di Energy Managers e l’Arch. Antonio Stragapede di KeepZero. Spazio poi al tema di come gestire uno Smart Building con Vittorio Fusco di ANAPI e Urbano Strada di Apave Italia CPM, ai sistemi BACS per l’efficientamento energetico e alla rigenerazione del patrimonio edilizio storico tra innovazione, strumenti e progettazione. www.smartbuildingitalia.it/digital-levante-2021 CONNESSIONI

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REPORT ED EVENTI

Imperia Smart Lab 2021: ecco l’Umanesimo tecnologico

Smart Building Levante: digital edition

A virtual event, yes, full of content and extremely focused. That is exactly how the event held on the 24 and 25 June on the b2b matchmaking platform could be described. SBI Network is continuously a point of reference for the professional community – which could also be said on the occasion of the 2021 edition of Smart Building Levante. And if the face-to-face event is postponed to 12-13-14 May 2022 in Bari, the success of November 2020 was repeated with a new digital edition to fill the gap of a year and a half absence of trade fairs. Two days of in-depth analysis and direct contact with the technical and commercial managers of the exhibiting companies and the workshop speakers; many of the key names in the sector present, from Nico Nigretti (ACMEI) who, with Baldin of SBI, talked about the prospect of a quality market in which training and certification play a fundamental role. Such as the theme of the MediAree program and the Smart City Lab with Raffaella Florio of ANCI and Laura Morgagni of the Smart Communities Tech National Cluster, among others. There was also a focus on the restart in culture and on technologies according to the new normal with Carlo Hruby of the homonymous Foundation and Raffaello Juvara of essec as publisher, and on the theme of a new approach to sustainable construction and new energy communities with Pasquale Capezzuto and Valeria Cicinelli of Energy Managers and Arch. Antonio Stragapede of KeepZero. There was also space for the topic of how to manage a Smart Building with Vittorio Fusco of ANAPI and Urbano Strada of Apave Italia CPM, BACS systems for energy efficiency and the regeneration of the historic building heritage including innovation, tools and design. www.smartbuildingitalia.it/digitallevante-2021 CONNESSIONI 1 1 2

Dall’intelligenza artificiale alla smart community: questo il tema dell’appuntamento di fine settembre presso la Camera di Commercio Riviere di Liguria ad Imperia. Così, l’edizione di Imperia Smart City Lab ha approfondito il tema di un umanesimo tecnologico che, abituati a gestire sistemi chiusi, lineari e governabili, ci ha visti obbligati ad ri-organizzarci in sistemi aperti e complessi, senza conoscerne le regole. Ma l’incertezza che deriva da questa situazione inedita ci sta spingendo verso nuovi equilibri e a rivedere i modi di pensare, organizzarci e agire. Così, i relatori si sono interrogati sulla possibilità da parte della Scienza dei Dati di aiutarci a recuperare le certezze di cui abbiamo bisogno: in che modo le tecnologie possono contribuire, in particolare l’Intelligenza Artificiale? Quale ruolo e responsabilità dovremo assumerci per non subire le scelte? E come queste tecnologie potranno contribuire a organizzare città più intelligenti, sostenibili e a dimensione d’uomo? Se la Smart city è un territorio in grado di gestire le risorse in modo intelligente, che vuole diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, attenta alla qualità della vita e ai cittadini, la rivoluzione digitale e le telecomunicazioni devono sostenerla raccogliendo ed elaborando i big data che consentono la gestione predittiva di luoghi e comunità. Lo Smart City Lab di Imperia ha così inaugurato un approccio nuovo al tema, mirando a diffondere la cultura dell’innovazione e a fornire ai decisori locali la possibilità di approfondire verticalizzazioni fondamentali per il territorio.

Imperia Smart Lab 2021: here is technological humanism From artificial intelligence to the smart community: this is the theme of the event at the end of September at the Riviere di Liguria Chamber of Commerce in Imperia. Thus, the edition of Imperia Smart City Lab has explored the theme of a technological humanism which, accustomed to managing closed, linear and governable systems, has seen us forced to reorganise ourselves into open and complex systems, without knowing the rules. But the uncertainty that derives from this unprecedented situation is pushing us towards new balances and to review the ways of thinking, organising and acting. Thus, the speakers wondered about the possibility of Data Science to help us recover the certainties we need: how can technologies contribute, in particular Artificial Intelligence? What role and responsibility will we have to take on in order not to suffer the choices? And how will these technologies help organise smarter, more sustainable and human-sized cities? If the Smart city is a territory capable of managing resources in an intelligent way, which wants to become economically sustainable and energetically self-sufficient, attentive to the quality of life and to citizens, the digital revolution and telecommunications must support it by collecting and processing the big data that allow the predictive management of places and communities. The Smart City Lab of Imperia thus inaugurated a new approach to the topic, aiming to spread the culture of innovation and to provide local decision makers with the opportunity to deepen verticalisations that are fundamental for the territory.  www.smartbuildingitalia.it/home-imperia-scl/il-programma-scl/


Fiera Internazionale dell’Innovazione Impiantistica del Mediterraneo

12-13-14 maggio 2022 Fiera del Levante-Bari 12-13 maggio 2022 Bari Smart City Conference È un evento

In collaborazione

Powered by Pentastudio

Info: Pentastudio tel. +39 0444 543133 info@smartbuildinglevante.it www.smartbuildinglevante.it CONNESSIONI

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REPORT ED EVENTI

AV PLAYGROUND Una “palestra” per l’Integrazione di Sistemi Chiara Benedettini

AV Playground è l’area tematica di natura “esperienziale” e con tante opportunità formative e di business, organizzata da Connessioni all’interno di SMART BUILDING EXPO: la manifestazione fieristica dedicata agli Smart Building&City, che si svolgerà a Fiera Milano Rho dal 22 al 24 di novembre

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nendo le competenze e i contatti, Smart Building e Connessioni si rivolgono a tutto il settore dell’Integrazione di Sistemi, dalle Smart City e Building per arrivare alle installazioni multimediali per il lavoro, la formazione, il divertimento, ecc. Un unico mercato nel quale confluiscono molti filoni e specializzazioni diverse, e SMART BUILDING EXPO di novembre potrà portare benefici, spunti, nuove opportunità di business a più livelli: una occasione per prendere le misure con la complessità e ampiezza di un grande mercato oggi riunito; una opportunità per professionisti anche con profili e specializzazioni diverse (dall’energia all’AV all’automazione) di accedere a contenuti, formazione, contatti

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con aziende e colleghi di tutto il mercato dell’Integrazione di Sistemi; infine, la possibilità per gli operatori di crescere professionalmente anche nei filoni paralleli, sia a livello di competenza tecnologica che di prodotto, che in termini di contatti. SMART BUILDING EXPO si svolgerà in contemporanea con SICUREZZA e con MADE expo: tutto l’universo delle tecnologie legate agli edifici sarà in fiera, su ben sette padiglioni e con la prospettiva di attirare oltre 80.000 visitatori, un ottimo modo per partecipare alla cosiddetta “ripartenza”.

AV Playground

Un progetto e un’area aperti per le opportunità: dove incontrarsi, misurarsi, imparare, confrontarsi e, perché no, anche

competere, una palestra per evolversi e far crescere il proprio business. Un inedito percorso dedicato alle aziende alle aziende dell’Audio Video professionale e dell’Integrazione di Sistemi, una novità assoluta per una filiera che in Italia manca di un “luogo” di rappresentazione, ma che soprattutto si integra perfettamente con l’offerta tipica di SMART BUILDING EXPO, SICUREZZA e MADE expo. Una “piazza” aperta dove si svolgeranno attività formative, informative e di networking, tutto il giorno tutti i giorni, grazie anche alla collaborazione con aziende e istituzioni, e dove le aziende sponsor contribuiranno all’allestimento con prodotti e soluzioni, per una autentica esperienza dell’AV. 


THINGS TO DO P R O G R A M M A

22-24 novembre ore 10,00 – 12,00 – Sala B Condividere progetti, non spazi: la progettazione di ambienti multimediali per lo studio e il lavoro Progettare è la parola chiave di questo seminario dedicato ad Architetti, Ingegneri e progettisti alle prese con la creazione o il rinnovamento degli ambienti di lavoro e di studio di oggi: ambienti flessibili per il lavoro “ibrido” dove gli spazi non si occupano ma si utilizzano, sul posto e da remoto, unendo reale e virtuale. Un programma per imparare non a “inserire” la multimedialità in una sala, ma per renderla parte di un progetto architettonico (e di lavoro). Interverranno: Architetto Simone Micheli Studio Simone Micheli Architectural Hero Architetto Andrea Peschiera Studio Tectoo Eros Ghezzi Io.T Solutions Gruppo Tecno Luca Sancricca – iGoOver

22, 23 e 24 novembre ore 12,30 e ore 16,30 (durata: 40 minuti) Area AV Playground A Quattro Mani – Workshop di progettazione per System Integrator e Consulenti condotti da importanti figure della committenza tecnologica. Architetti e progettisti a capo di importanti commesse guideranno brevi workshop su casi reali: sulla base di un brief e di una lista di soluzioni utilizzabili, i partecipanti offriranno la loro soluzione alle necessità progettuali presentate. Una opportunità pensata per allineare il dialogo e facilitare la conoscenza tra architetti e System Integrator. Leading Designer: Architetto Simone Micheli Studio Simone Micheli Architectural Hero; Luca Sancricca iGoOver; Nicola Lancetti Exhibition Designer

22 novembre ore 14,00 e 23 novembre ore 10,00 (durata: 120 minuti) Area AV Playground AV per il mondo IT Un workshop dedicato ai professionisti dell’IT per conoscere più da vicino le diverse sfaccettature del mondo dell’Audio Video. Vari formatori si alterneranno per raccontare i dettagli e i segreti di ognuna delle loro aree di competenza e scoprire come tutte insieme portino alla creazione di una “Exceptional Experience”. Sessione #1: Audio nelle sale conferenza e videoconferenza Sessione #2: Dietro le quinte dei segnali video Sessione #3: Dalla tecnologia al progetto integrato: come creare una “Exceptional Experience” A cura dell’AVIXA Italian Advisory Group: Adriano D’Alessio - Lightware Visual Engineering Italia, Giuliana Geronimo – Streamcolors, Gualtiero Anselmetti - Satnet, Pier Luigi Forte – Molpass, Valeria Rapa – AVIXA, Roberto Vogliolo – Redrim.

AV Playground sarà animato dalla Redazione di Connessioni, sarà possibile rilasciare interviste, girare brevi video, pubblicare le vostre news e collaborare alla redazione del reportage dalla manifestazione… o anche, cosa più gradita semplicemente incontrare la Redazione di Connessioni, arricchita dalla presenza dei colleghi dello staff editoriale di SMART BUILDING ITALIA.

www.connessioni.biz www.smartbuildingexpo.it CONNESSIONI

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REPORT ED EVENTI

AV PLAYGROUND A “gym” for Systems Integration Chiara Benedettini

AV Playground is the thematic area of an "experiential" nature and with many training and business opportunities, organised by Connessioni within SMART BUILDING EXPO: the fair dedicated to Smart Building & City, which will take place at Fiera Milano Rho from 22nd to 24th November

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ombining skills and contacts, Smart Building and Connessioni address the entire System Integration sector, from Smart Cities and Buildings to multimedia installations for work, training, entertainment, etc. A single market in which many different trends and specialisations converge, SMART BUILDING EXPO in November will be bring benefits, ideas, new business opportunities on several levels: an opportunity to take measures with the complexity and breadth of a large market that is now united; an opportunity for professionals with different profiles and specialisations (from energy to AV to automation) to access content, training, contacts with companies and colleagues from all over the Systems Integration market; finally, the possibility for operators to grow professionally even in parallel areas, both in terms of technological and product competence, and in terms of contacts. SMART BUILDING EXPO will take place simultaneously with Sicurezza and MADE Expo: the whole universe of technologies

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related to buildings will be at the fair, on seven pavilions and with the prospect of attracting over 80,000 visitors, an excellent way to participate in the so-called ‘new normal.’

AV Playground A project and an area open to opportunities: to meet, learn, compare and, why not even compete? A training ground to evolve and grow your business. An unprecedented path dedicated to professional Audio Video and Systems Integration companies, an absolute novelty for a supply chain that in Italy lacks a “place” of representation, but which above all perfectly integrates with the typical offer of SMART BUILDING EXPO, Security and Made Expo. An open “square” where training, information and networking activities will take place, all day every day, thanks to the collaboration with companies and institutions, and where the sponsoring companies will contribute to the setting up with products and solutions, for an authentic experience of the AV. 


THINGS TO DO P R O G R A M M E

22-24 November - 10.00 am - 12.00 pm Sala B Sharing projects, not spaces: the design of multimedia environments for study and work. Designing is the key word of this seminar dedicated to Architects, Engineers and designers struggling with the creation or renovation of today’s work and study environments: flexible environments for “hybrid” work where spaces are not occupied but used, on site and remotely, combining real and virtual. A programme to learn, not to “insert” multimedia in a room, but to make it part of an architectural (and work) project. Speakers: Architect Simone Micheli - Studio Simone Micheli Architectural Hero Architect Andrea Peschiera - Tectoo Studio Eros Ghezzi - Io.T Solutions Tecno Group Luca Sancricca - iGoOver 22, 23 and 24 November 12.30 and 16.30 (duration: 40 minutes) - AV Playground area A Quattro Mani - Design workshop for System Integrators and Consultants conducted by important figures of the technological client. Architects and designers in charge of important orders will lead short workshops on real cases: on the basis of a brief and a list of usable solutions, the participants will offer their solution to the project needs presented. An opportunity designed to align the dialogue and facilitate knowledge between architects and System Integrators. Leading Designer: Architect Simone Micheli - Studio Simone Micheli Architectural Hero; Luca Sancricca - iGoOver; Nicola Lancetti - Exhibition Designer.

November 22 at 2.00 pm and November 23 at 10.00 am duration: 120 minutes AV Playground area AV for the IT world A workshop dedicated to IT professionals to learn more about the different facets of the Audio Video world. Various trainers will take turns to explain the details and secrets of each of their areas of expertise and discover how, all together, it led to the creation of an “Exceptional Experience.” Session # 1: Audio in conference and video conference rooms Session # 2: Behind the Scenes of Video Signals Session # 3: From technology to integrated project: how to create an “Exceptional Experience” By AVIXA Italian Advisory Group: Adriano D’Alessio - Lightware Visual Engineering Italia, Giuliana Geronimo - Streamcolors, Gualtiero Anselmetti - Satnet, Pier Luigi Forte - Molpass, Valeria Rapa - AVIXA, Roberto Vogliolo - Redrim.

Av Playground will be animated by the Editors of Connessioni. It will be possible to release the interviews, shoot short videos, publish your news and collaborate in the drafting of the reportage from the event. Or better yet, simply meeting the editorial staff of Connessioni, enriched by the presence of colleagues from the editorial staff of SMART BUILDING ITALIA.

www.connessioni.biz www.smartbuildingexpo.it CONNESSIONI

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REPORT ED EVENTI

Come sarà ISE 2022? È presto per i dettagli, ma il managing director Mike Blackman ci ha raccontato l’evoluzione di questo appuntamento importante per i professionisti del settore AV e per noi di Connessioni, storicamente presenti in fiera con iniziative di successo

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Aspettando

ISE 2022

Barcellona 1-4 febbraio 2022 Maria Cecilia Chiappani

Si avvicina il ritorno “new normal” di un evento a noi molto caro: non potevamo farci mancare la tradizionale intervista a Mike Blackman, Managing Director di Integrated Systems Events, sull’ISE che verrà www.iseurope.org

Mike Blackman: “Non vediamo l’ora di tornare a un unico grande ISE 2022. Il formato roadshow era perfetto per affrontare l’incertezza del momento, ma oggi siamo felici di poter riunire il nostro pubblico sotto lo stesso tetto a Barcellona”

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uando abbiamo salutato l’ISE di Amsterdam, a febbraio 2020, il mare era già in tempesta. Ma non potevamo certamente immaginare gli avvenimenti dell’ultimo anno e mezzo: lo stop alle fiere in presenza per lunghi mesi, la corsa agli strumenti digitali, la nostalgia di un’atmosfera che solo il networking dal vivo ci sapeva regalare. Nel frattempo, tuttavia, il successo dell’edizione 2021 di ISE

Live&Digital, con due date in presenza nel mese di giugno (Barcellona e Londra), ha dimostrato tutta la resilienza della struttura guidata da Mike Blackman. Ovvero la volontà di provarci fino all’ultimo, nonostante problemi globali e indipendenti da ISE. Ora che ci apprestiamo a vivere una nuova edizione “vera” e a ritrovarci in quel di Barcellona dopo le molte edizioni ad Amsterdam, con il cambio di loca-

tion e l’atteso ritrovo della community AV globale, la curiosità è tanta. Come sarà ISE 2022? È presto per i dettagli, ma il managing director Mike Blackman ci ha raccontato l’evoluzione di questo appuntamento importante per i professionisti del settore AV e per noi di Connessioni, storicamente presenti in fiera con iniziative di successo.

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REPORT ED EVENTI

LE TECHNOLOGY ZONE

Le aree tematiche di ISE non sono una totale novità: se le aree non sono state omogenee al 100%, negli anni sono comunque cresciute e hanno rappresentato una disposizione più efficace per le aziende sponsor e più funzionale per i professionisti e gli end user che visitano la fiera. Questo modello verrà replicato anche nell’edizione 2022, con cinque Technology Zone: • Audio, nel padiglione 7; • Digital Signage & DooH, nel padiglione 6; • Lighting & Staging, nel padiglione 7; • Residential & Smart Building, nel padiglione 2; • Unified Communications & Education Technology, sempre nel padiglione 2.

THE TECHNOLOGY ZONES

The thematic areas of ISE are not a total novelty: if the areas have not been 100% homogeneous, over the years they have nevertheless grown and represented a more effective arrangement for the sponsor companies and more functional for the professionals and end users who visit the fair. This model will also be replicated in the 2022 edition, with five Technology Zones: • Audio, in hall 7; • Digital Signage & DooH, in hall 6; • Lighting & Staging, in hall 7; • Residential & Smart Building, in Hall 2; • Unified Communications & Education Technology, also in Hall 2.

Come è andata la versione ibrida (ISE Live & Online)? Sarà confermata per ISE 2022? Mike Blackman - Gli ultimi 18 mesi sono stati impegnativi per tutti. Dal canto nostro, abbiamo dovuto organizzare un evento flessibile e capace di rispondere alle esigenze del mondo AV a fronte di uno scenario globale in continuo aggiornamento. Il messaggio, però, era chiaro: i professionisti chiedevano una manifestazione in presenza. Siamo orgogliosi di aver realizzato con successo due eventi live nel 2021, un periodo estremamente difficile. ISE Live&Online, inoltre, ha offerto alla comunità globale dell’Integrazione di Sistemi una piattaforma per condividere notizie e formazione, promuovendo un rinnovato senso di “unità” nel settore. Gli eventi di Barcellona e Londra hanno accolto in tutto 3.000 professionisti AV ed era importante combinare gli aspetti live con

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quelli digitali, dando a tutti l’opportunità di partecipare. Questa integrazione rappresenta ancora oggi una risorsa on-demand attiva e preziosa. Quanto a ISE 2022, abbiamo imparato che il contenuto digitale può essere complementare allo show “fisico” e lavoreremo intensamente per proporre anche una ricca offerta online, nelle prossime settimane scoprirete di che si tratta. Avete intenzione di replicare ISE in altre città europee, come nel 2021? In verità non vediamo l’ora di tornare a un unico grande ISE 2022. Il formato roadshow era perfetto per affrontare l’incertezza del momento, ma oggi siamo felici di poter riunire il nostro pubblico sotto lo stesso tetto a Barcellona. L’organizzazione è già a buon punto, dal 1 al 4 febbraio 2022 vivremo una settimana emozionante e soprattutto sicura.

L’anno prossimo rivedremo l’ISE che tutti noi conosciamo. Nel frattempo, come è andata la prima edizione a Barcellona? Siete soddisfatti del cambio di location? Nonostante la scala ridotta di ISE Live&Online abbiamo ricevuto un feedback molto positivo dalle persone coinvolte. ISE Barcelona, poi, è stato un fantastico assaggio di quello che ci aspetta nel 2022. I nostri partner catalani e spagnoli ci hanno accolti a braccia aperte e abbiamo stretto legami importanti. Quanto alla location, la grande e moderna struttura della Fira de Barcelona Gran Via è ideale per l’esperienza di ISE e stiamo pianificando una disposizione inedita. Ci saranno ovviamente le Technology Zones: questo approccio permette ai visitatori trovare e confrontare agilmente le soluzioni più utili alle loro esigenze. Ad Amsterdam queste aree erano soggette ai limiti di spazio, oggi le aziende posso-


La grande e moderna struttura della “Fira de Barcelona Gran Via” è ideale per l’esperienza di ISE e gli organizzatori stanno pianificando una disposizione inedita. no finalmente posizionare lo stand nella zona tematica che desiderano. Certo, ISE Live & Online ha raggiunto i suoi obiettivi, ma ci è mancata molto l’atmosfera di fermento che si respira tra i padiglioni durante l’allestimento. Altro motivo per aspettare con ansia ISE 2022 a Barcellona!

Waiting for

ISE 2022 Barcelona 1-4 February 2022 Maria Cecilia Chiappani

Cosa pensa delle attuali e future tendenze del mercato dell’integrazione di sistemi? Il settore AV è all’avanguardia in molti trend portati alla ribalta dalla pandemia. Le Unified Communication, per esempio, sono più importanti che mai, e la tecnologia in questo campo sta avanzando molto velocemente. L’aumento del telelavoro chiede agli uffici attrezzature integrate per consentire la collaborazione tra colleghi indipendentemente dalla loro posizione. Molti espositori porteranno a ISE soluzioni innovative per migliorare le user-experience aziendali. In quest’ottica, anche l’audio deve fare la sua parte: cresce la domanda di array microfonici, altoparlanti beam-steering e soluzioni di elaborazione del segnale digitale (DSP). C’è poi il tema del controllo vocale, con il significativo sviluppo di Alexa for Business, oggi integrabile in diversi sistemi UC per ridurre ulteriormente i punti di contatto fisico tra utenti e superfici. Penso anche agli eventi live, settore fortemente colpito dall’emergenza e spinto verso la ricerca di innovazioni legate all’online, come la tecnologia olografica. Sarà interessante capire se questa tecnologia impatterà sull’esperienza delle manifestazioni dal vivo, ibride e digitali nei prossimi 12 mesi. In ultimo, mi soffermo sull’evoluzione dell’AV residenziale: la tecnologia può fare molto anche per migliorare la qualità della vita domestica e il benessere delle persone. 

The ‘new normal’ return of an event very dear to us is approaching and we couldn’t miss the traditional interview with Mike Blackman, Managing Director of Integrated Systems Events, on the future of ISE

W

hen we said goodbye to the Amsterdam ISE in February 2020, the sea was already stormy. But we certainly could not imagine the events of the last year and a half: the halt of in person fairs for sucj a long time, the rush for digital tools, the nostalgia for an atmosphere that only live networking could give us. In the meantime, however, the success of the 2021 edition of ISE Live & Digital, with two dates in the month of June (Barcelona and London), has demonstrated all the resilience of the structure led by Mike Blackman. There is a strong will to keep going, despite global problems independent of ISE. Now that we’re about to experience a new ‘real’ edition and find ourselves in Barcelona after the many editions in Amsterdam, with the change of location and the

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REPORT ED EVENTI

ISE DIGITAL RIMANE

Ti sei perso qualcosa dell’ultima edizione Live&Digital? Nessun problema, perché la versione online di ISE è stata concepita come un festival di contenuti in divenire. Un mix di video girati in occasione di ISE Barcelona e ISE London e altri 30 approfondimenti a cura delle principali aziende dell’AV Pro. Sulla piattaforma, sviluppata in collaborazione con Cisco, si trovano interviste dal vivo, keynote, tavole rotonde, demo e presentazioni di prodotto. Insomma, ISE Digital è il punto d’incontro on-demand di tutte le tendenze del mercato dell’integrazione in questa delicata fase di ripartenza. Un ottimo strumento per accompagnare i professionisti e gli utenti finali verso l’atteso appuntamento di ISE 2022.

ISE DIGITAL REMAINS

Did you miss something from the latest Live & Digital edition? Well that’s no problem, because the online version of ISE was conceived as a content festival in the making. A mix of videos shot at ISE Barcelona and ISE London and 30 other insights by the main AV Pro companies. On the platform, developed in collaboration with Cisco, there are live interviews, keynotes, round tables, demos and product presentations. In short, ISE Digital is the on-demand meeting point for all trends in the integration market in this delicate restart phase. An excellent tool to accompany professionals and end users towards the expected ISE 2022 appointment. To review ISE Digital www.digital.iseurope.org expected meeting of the global AV community, there is a lot of curiosity. What will ISE 2022 be like? It’s too early for details, but managing director Mike Blackman told us about the evolution of this important event for professionals in the AV sector and for us at Connessioni, historically always present at the fair with successful initiatives. How did the hybrid version (ISE Live & Online) go? Will it be confirmed for ISE 2022? Mike Blackman - The last 18 months have been busy for everyone. For our part, we had to organise a flexible event capable of responding to the needs of the AV world in the face of a constantly updated global scenario. The message, however, was clear: the professionals asked for a demonstration in presence. We are proud to have successfully delivered two live events in 2021, an extremely difficult time. ISE Live & Online also offered the global Systems Integration community a platform to share news and training, promoting a renewed sense of ‘unity’ in the industry. The Barcelona and London events welcomed a total of 3,000 AV professionals and it

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was important to combine live and digital aspects, giving everyone the opportunity to participate. This integration still represents an active and valuable on-demand resource today. As for ISE 2022, we have learned that digital content can be complementary to the ‘physical’ show and we will work intensively to also offer a rich online offer, in the coming weeks you will find out what it is. Are you going to replicate ISE in other European cities, like in 2021? We are actually looking forward to returning to one big ISE 2022. The roadshow format was perfect for dealing with the uncertainty of that time, but today we are happy to be able to bring our audience together under one roof in Barcelona. The organisation is already well underway, from 1st to 4th February 2022 we will deliver an exciting and above all, a safe week. Next year we will review the ISE that we all know. In the meantime, how did the first edition go in Barcelona? Are you satisfied with the change of location? Despite the small scale of ISE Live & Online we have received very positive feedback

from the people involved. ISE Barcelona was a fantastic taste of what awaits us in 2022. Our Catalan and Spanish partners have welcomed us with open arms and we have forged important ties. As for the location, the large and modern structure of the Fira de Barcelona Gran Via is ideal for the ISE experience and we are planning a new layout. There will obviously be the Technology Zones: this approach allows visitors to easily find and compare the most useful solutions to their needs. In Amsterdam these areas were subject to space limitations, today companies can finally place their stand in the thematic area they want. Sure, ISE Live & Online has achieved its goals, but we really missed the atmosphere of excitement that reigns in the pavilions during the set-up. Another reason to look forward to ISE 2022 in Barcelona! What do you think of current and future trends in the systems integration market? The AV industry is at the forefront of many trends brought on by the pandemic. Unified Communications, for example, are more important than ever, and technology in this field is advancing very quickly. The

rise in teleworking demands integrated equipment from offices to enable collaboration between colleagues regardless of their location. Many exhibitors will bring innovative solutions to ISE to improve corporate user-experiences. With this in mind, audio must also play its part: the demand for microphone arrays and loudspeakers is growing beam-steering and digital signal processing (DSP) solutions. Then there is the topic of voice control, with the significant development of Alexa for Business, which can now be integrated into various UC systems to further reduce the physical contact points between users and surfaces. I also think of live events, a sector strongly affected by the emergency and pushed towards the search for innovations related to online, such as holographic technology. It will be interesting to see if this technology will impact the experience of live, hybrid and digital events in the next 12 months. Finally, I focus on the evolution of residential AV: technology can also do a lot to improve the quality of home life and people’s well-being.  CONNESSIONI

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TV LINEARE DI MASSA VIA OTT Manlio Benito Mari e Giovanni Venuti

La distribuzione in modalità OTT (Over The Top), ossia attraverso la rete Internet best-effort, è ormai diventata quella di gran lunga prevalente per la fruizione ondemand di contenuti audiovisivi su una molteplicità di dispositivi, relegando altre forme quali i packaged media (DVD, BlueRay Disk) alla marginalità

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l broadcasting nelle modalità di diffusione DTT e satellite resta ancora il mezzo più utilizzato per fruire su schermo domestico, in alta e altissima definizione, contenuti destinati ad un pubblico di massa (eventi sportivi o musicali, TV generalista, …). L’uso dell’OTT per la TV lineare ed in particolare per eventi live, dopo aver mosso i primi passi sui second screen (PC, smartphone e tablet), ha recentemente raggiunto anche lo schermo principale per eventi premium come il calcio. Quali sono ancora gli ostacoli tecnici, commerciali e regolamentari che si frappongono affinché l’OTT possa porsi come alternativa equipollente al broadcasting per la TV lineare di massa? Che il futuro della televisione vedrà l’OTT sempre più protagonista è fuori discussione; perché i consumatori possano beneficiare anche per i canali lineari dei vantaggi dell’OTT, riassunti nello slogan “anytime, anywhere, on any device”, senza rinunciare alla semplicità d’uso, alla scalabilità, alla qualità audio/video, all’affidabilità e alle tutele regolamentari del broadcasting, sono necessari sviluppi ulteriori. Il tema della “TV lineare di massa via OTT” è stato oggetto di una serie di 3 webinar organizzati da HD Forum Italia (HDFI), tenutisi fra giugno e ottobre 2021. HD Forum Italia è un’associazione nata per promuo-

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vere, sostenere e diffondere le tecniche per la fruizione dei contenuti audiovisivi e multimediali, prodotti e tecnologie e altre soluzioni audiovisive evolute. Nata nel 2006, HD Forum Italia riunisce in associazione i protagonisti del settore italiano e rappresentanze italiane di Società internazionali operanti nel settore dell’audiovisivo allo scopo di creare un centro catalizzatore di esperienze e interessi che risponda all’esigenza di affrontare adeguatamente uno scenario evolutivo inedito. L’iniziativa dei webinar è stata volta a definire e qualificare i molteplici aspetti che caratterizzano lo scenario OTT con il coinvolgimento di esperti e rappresentanti delle prominenti aziende coinvolte nei relativi sviluppi. Dopo un’introduzione generale su origini, chiavi di successo dell’OTT e relative tecnologie di base (e.g. protocolli adattativi, distribuzione e protezione del contenuto), sono stati affrontati alcuni aspetti specifici su cui oggi l’OTT è ancora un passo indietro rispetto al broadcasting: scalabilità, latenza, User eXperience (UX) e regolamentazione.

Scalabilità La scalabilità nella distribuzione di contenuti OTT è oggi demandata alle Content Delivery Network (CDN) che prevedono la replica dei contenuti stessi in oppor-

tune cache collocate ai bordi o talvolta anche all’interno, previ specifici accordi commerciali, delle reti dei singoli Internet Service Provider (ISP): in questo modo il contenuto viene erogato dalla cache più vicina al singolo utente (o da quella meno carica) e non dal server origine, riducendo così il carico su quest’ultimo e sulla rete a monte delle cache. Il modello CDN prevede l’instaurazione di una connessione unicast per ciascun utente attivo con la cache che lo serve. In presenza di picchi di richieste simultanee, come tipicamente avviene nel caso di eventi live di grande richiamo, questo può portare a saturare segmenti di rete di uno o più ISP, sia a valle (rete metropolitana) sia monte delle cache (interconnessione fra CDN e backbone ISP), quando non addirittura la stessa capacità in uscita di una CDN. Per questo motivo, tutti gli operatori OTT che non abbiano una propria CDN si appoggiano di norma a diversi fornitori di CDN attraverso i quali riescono ad ottimizzare la distribuzione del traffico in uscita. Quindi, a differenza del broadcasting che non pone alcun limite al numero di utenti raggiungibili simultaneamente, la scalabilità dell’OTT attraverso le CDN non è infinita ed ha comunque un prezzo perché al crescere degli utenti attivi richiede la disponibilità di risorse aggiuntive sia nelle


reti degli ISP sia nelle cache in campo. Un approccio alternativo per far fronte alle problematiche di scalabilità è quello recentemente standardizzato dal DVB col “Multicast-assisted ABR” (M-ABR) che promette di coniugare i benefici del multicast, quanto di più vicino al broadcasting esista sulle reti IP, con i protocolli ABR (Adaptive Bit Rate) usati nell’OTT (HLS, DASH, …) e disponibili su una molteplicità di dispositivi. Attivando il multicast sulla propria rete e grazie all’M-ABR, un ISP può ridurre il traffico indotto su un segmento di rete, rendendolo indipendente dal numero di utenti attivi su quel segmento in un dato istante (per un evento live codificato a B Mbit/s seguito da N utenti da NxB a B Mbit/s). L’accordo tecnico-commerciale richiesto ad un operatore OTT per beneficiare del multicast di un ISP non rientra chiaramente nel paradigma di disintermediazione dell’OTT ma rappresenta un’opzione win-win (meno costi di CDN da un lato, protezione della rete dall’altro, migliore qualità del servizio per entrambi) ed in ultima analisi per i clienti finali. Un discorso a parte è quello della TV lineare su mobile, dove lo spreco di risorse radio preziose per portare in unicast lo stesso contenuto a più utenti nello stesso momento è anche meno sostenibile che sul fisso. Dopo il fiasco del DVB-H e le promesse sinora non mantenute dell’eMBMS (enhanced Multimedia Broadcast Multicast

Service) da una parte, con l’arrivo del 5G dall’altra, 3GPP e DVB stanno cooperando per proporre nuove soluzioni per l’integrazione a livello di rete e/o di servizio fra TV lineare e reti mobili.

Latenza Negli attuali servizi streaming OTT la latenza Glass-to-Glass (G2G), ossia dalla telecamera di ripresa allo schermo di presentazione all’utente finale, è tipicamente dell’ordine di 30-40s, con possibili ulteriori incrementi in caso di errori o congestioni di linea. Questa latenza è ovviamente irrilevante per contenuti ondemand mentre può diventare un problema serio per eventi live (partite di calcio, contest musicali, …) a causa dell’effetto spoiler che altri canali distributivi possono creare (la latenza G2G per il broadcasting terrestre o satellitare è dell’ordine di 5-7s). La causa principale di questa latenza risiede nell’uso dei protocolli ABR, che, per mettere la distribuzione via IP al riparo dalle fluttuazioni nella disponibilità di banda tipica di Internet, prevedono la trasformazione del flusso video sorgente codificato a diversi bitrate in segmenti di lunghezza fissa (2, 5, 10s), processo attuato dai cosiddetti packager. In questo modo il client può scaricare in ogni istante segmenti compatibili col bitrate effettivamente disponibile all’utente, passando in maniera seamless da un

segmento codificato ad un certo bitrate ad un altro a diverso bitrate. Ciò introduce inevitabilmente ritardi all’origine (un segmento deve essere completato prima di poter essere trasmesso), nella CDN (un segmento deve essere ricevuto per intero prima di poter essere trasmesso) e nel client (per evitare interruzioni nel playback, è necessario bufferizzare alcuni segmenti). La buona notizia è che sono state già standardizzate versioni Low Latency (LL) dei 2 principali protocolli ABR, HLS e DASH, che consentono di conseguire latenze G2G persino inferiori a quelle del digitale terrestre, mantenendo al tempo stesso la piena retrocompatibilità con implementazioni non-LL. Bisognerà solo attendere che questi nuovi standard si diffondano negli elementi della catena OTT, dai packager ai player passando per le CDN, per vederne i benefici nei servizi commerciali.

User eXperience La fruizione della TV lineare in modalità OTT avviene di norma attraverso le app predisposte da ciascun editore/aggregatore, selezionate via point&click fra quelle disponibili sul singolo dispositivo. Un primo aspetto di ordine generale posto da questo approccio è appunto la disponibilità di ciascuna app per i vari dispositivi, quanto meno quelli più popolari. La seguente matrice rappresenta quale sia la situazione per il mercato italiano:

Fonte: Engineering

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Una situazione articolata come questa, oltre a rappresentare un serio problema per lo sviluppo, testing e maintenance delle app in questione da parte di operatori e costruttori, pone gli utenti di fronte ad un’esperienza di visione quanto mai frammentata e disuniforme. In particolare, per passare dal canale/evento lineare dell’operatore A a quello dell’operatore B si richiede di abbandonare l’app A per passare all’app B. Situazione ben diversa da quella televisiva tradizionale, dove la selezione e presentazione dell’offerta lineare avviene attraverso un’unica app messa a disposizione dal costruttore del ricevitore, il cosiddetto “navigatore residente”, che, in aggiunta al segnale audio/ video, è in grado di presentare una serie di informazioni (metadati) messe in onda in forma standardizzata dai singoli operatori (nome del canale, programma in onda/successivo, …). Uno standard che si propone di armonizzare la fruizione di canali lineari

OTT, riconducendola al tradizionale modello della TV broadcast è il DVB-I, dove I sta per Internet, specularmente ai consolidati DVB-T/T2 per il Terrestre e DVB-S/S2 per il Satellite. Grazie al DVB-I si rende possibile lo zapping seamless fra canali lineari diffusi in modalità OTT e per via terrestre/satellitare, ordinati all’interno di un’unica lista canali, con la presentazione di metadati uniformi. Gli aspetti più sfidanti del DVB-I non sono quelli di natura tecnica ma le modalità con cui un ricevitore costruisce questa lista canali ibrida. Il DVB sta lavorando ad un Central Service Repository (CSR), alimentato dai regolatori nazionali, da cui tutti i ricevitori possano scaricare la lista canali di default per il paese scelto in fase di installazione, senza precludere la possibilità di altre liste (e.g. del costruttore, di operatori verticali, …).

Regolamentazione Come noto, il broadcasting televisivo è for-

temente regolamentato a livello del singolo Stato in termini di frequenze, ordinamento canali, tutela dei minori, affollamento pubblicitario, concentrazione, standard di qualità e altro ancora. Per converso, l’OTT gode di una regolamentazione leggerissima, in larga parte volontaria, soprattutto per la sua natura sovranazionale, che sfugge al controllo dei singoli regolatori. Paradigmatico è il recente pronunciamento dell’AgCom in merito ai disservizi manifestatisi nelle prime giornate del campionato di calcio di Serie A 2021-22 su alcune partire trasmesse in OTT da DAZN: l’Autorità ha manifestato l’impossibilità di diffidare e quindi eventualmente di sanzionare DAZN perché lo stesso opera senza bisogno di un’autorizzazione ministeriale, per cui l’AgCom non è certa che sia sottoposto all’insieme di regole che governano il settore in Italia. Una lotta davvero impari …  www.hdforumitalia.it

MASS LINEAR TV VIA OTT The distribution in OTT (Over The Top) mode, i.e. through the best-effort Internet network, has now become by far the most prevalent for the on-demand use of audio-visual content on a variety of devices, relegating other forms such as packaged media (DVD, BlueRay Disk) to marginality.

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roadcasting in the DTT and satellite broadcasting modes is still the most widely used means for enjoying on a home screen, in high and very high definition, content intended for a mass audience (sporting or musical events, general TV etc.) The use of the OTT for linear TV and in particular for live events, after having taken the first steps on second screens (PC, smartphone and tablet), has recently also reached the main screen for premium events such as football. What are still the technical, commercial and regulatory obstacles that stand in the way for the OTT to be able to act as an equivalent alternative to broadcasting for mass linear TV? That the future of the television will see the OTT more and more as a protagonist is out of the question. To ensure that consumers

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Manlio Benito Mari e Giovanni Venuti can also benefit from the advantages of OTT for linear channels, summarised in the slogan “anytime, anywhere, on any device”, without sacrificing ease of use, scalability, audio / video quality, reliability and regulatory safeguards broadcasting, further developments are needed. The theme of “mass linear TV via OTT” was the subject of a series of 3 webinars organised by HD Forum Italia (HDFI), held between June and October 2021. HD Forum Italia is an association created to promote, support and disseminate techniques for the use of audio-visual and multimedia content, products and technologies and other advanced audio-visual solutions. Founded in 2006, HD Forum Italia brings together the protagonists of the Italian sector and Italian representatives of international companies

operating in the audio-visual sector in order to create a catalyst centre of experiences and interests that responds to the need to adequately address an unprecedented evolutionary scenario. The webinar initiative was aimed at defining and qualifying the many aspects that characterise the OTT scenario with the involvement of experts and representatives of the prominent companies involved in the related developments. After a general introduction on the origins, keys to success of the OTT and related basic technologies (eg. adaptive protocols, distribution and content protection), some specific aspects were addressed on which today the OTT is still a step behind the broadcasting: scalability, latency, User experience (UX) and regulation.


Scalability The scalability in the distribution of OTT contents is today delegated to the Content Delivery Networks (CDN) which provide for the replication of the contents themselves in appropriate caches located at the edges or sometimes even within, subject to specific commercial agreements, the networks of the individual Internet Service Providers (ISP). In this way, the content is delivered from the cache closest to the single user (or from the least loaded one) and not from the origin server, thus reducing the load on the latter and on the network upstream of the caches. The CDN model provides for the establishment of a unicast connection for each active user with the cache that serves it. In the presence of simultaneous request peaks, as typically occurs in the case of live events of great appeal, this can lead to saturating network segments of one or more ISPs, both downstream (metropolitan network) and upstream of the caches (interconnection between CDN and backbone ISP), or even the same output capacity as a CDN. For this reason, all OTT operators who do not have their own CDN usually rely on different CDN providers through which they are able to optimise the distribution of outgoing traffic. Hence, unlike broad-

casting which does not place any limit on the number of users that can be reached simultaneously, the scalability of the OTT across CDNs is not infinite and still comes at a price because as active users grow, it requires the availability of additional resources both in the ISP networks and in the caches in the field. An alternative approach to deal with scalability problems is the one recently standardised by DVB with “Multicast-assisted ABR” (M-ABR) which promises to combine the benefits of multicast, the closest thing to broadcasting exists on IP networks, with ABR (Adaptive Bit Rate) protocols used in the OTT (HLS, DASH,…) and available on a variety of devices. By activating multicast on its own network and thanks to M-ABR, an ISP can reduce the traffic induced on a network segment, making it independent of the number of active users on that segment in a given instant (for a live event coded at B Mbit / s followed by N users from NxB at B Mbit / s). The required technical-commercial agreement to an OTT operator to benefit from the multicast of a non-ISP it clearly falls within the OTT disintermediation paradigm but represents a win-win option (less CDN costs on the one hand, network protection on the other, better quality of service for

both) and ultimately for end customers. A separate discussion is that of linear TV on mobile, where the waste of precious radio resources to bring the same content to multiple users in unicast at the same time is also less sustainable than when fixed. After the DVB-H fiasco and the unfulfilled promises of eMBMS (enhanced Multimedia Broadcast Multicast Service) on the one hand, with the arrival of 5G on the other, 3GPP and DVB are cooperating to propose new solutions for integration at the network and / or service level between linear TV and mobile networks.

Latency In current OTT streaming services, Glassto-Glass (G2G) latency, i.e. from the camera to the presentation screen to the end user, is typically in the order of 30-40s, with possible further increases in the event of errors or congestion. line. This latency is obviously irrelevant for on-demand content but it can become a serious problem for live events (football matches, music contests, ...) due to the spoiler effect that other distribution channels can create (G2G latency for broadcasting terrestrial or satellite is of the order of 5-7s). The main cause of this latency lies in the CONNESSIONI

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use of ABR protocols, which, to protect the distribution via IP from fluctuations in the bandwidth typical of the Internet, provide for the transformation of the source video stream encoded at different bitrates into segments of fixed length. (2, 5, 10s), a process implemented by the so-called packagers. In this way, the client can download segments compatible with the bitrate actually available to the user at any time, switching seamlessly from one encoded segment at a certain bitrate to another at a different bitrate. This inevitably introduces delays at the source (a segment must be completed before it can be transmitted), in the CDN (a segment must be received in full before it can be transmitted) and in the client (to avoid interruptions in playback, it is necessary to buffer some segments). The good news is that Low Latency (LL) versions of the 2 main protocols ABR, HLS and DASH have already been standardised, which allow G2G latencies even lower than those of digital terrestrial, while maintaining full backwards compatibility with non- LL. We will only have to wait for these new standards to spread in the elements of the OTT chain, from packagers to players via CDN, to see the benefits in commercial services. The use of linear TV in OTT mode usually takes place through the apps prepared by each publisher / aggregator, selected via point & click from those available on the single device. A first general aspect posed by this approach is precisely the availability of each app for the various devices, at least the most popular ones. The following matrix represents the situation for the Italian market: An articulated situation like this, in addition to representing a serious problem for development, testing and maintenance of the app in question by operators and manufacturers, puts users in front of a very fragmented and uneven viewing experience. Specifically, to switch from the channel / linear event of operator A to that of operator B you are asked to leave app A to go to app B. A very different situation from traditional television, where the selection and presentation of the linear offer takes place through the only app made available by the receiver manufacturer, the so-called “resident naviCONNESSIONI 1 2 8

gator”, which, in addition to the audio / video signal, is able to present a series of information (metadata) broadcast in a standardised form by the individual operators (channel name, program on / next, etc.) A standard that aims to harmonise the use of OTT linear channels, bringing it back to the traditional model of broadcast TV is DVB-I, where I stands for Internet, mirroring the consolidated DVB-T / T2 for Terrestrial and DVB-S / S2 for the Satellite. Thanks to DVB-I, seamless zapping is made possible between linear channels broadcast in OTT mode and via terrestrial / satellite, sorted within a single channel list, with the presentation of uniform metadata. The most challenging aspects of DVB-I are not those of a technical nature but the ways in which a receiver builds this hybrid channel list. DVB is working on a Central Service Repository (CSR), fed by national regulators, from which all receivers can download the default channel list for the country chosen if installed, without precluding the possibility of other lists (e.g. the manufacturer, vertical operators, ...)

Regulation As is known, television broadcasting is highly regulated at the level of the single State in terms of frequencies, channel ordering, protection of minors, advertising crowds, concentration, quality standards and more. Conversely, the OTT enjoys very light regulation, largely voluntary, especially due to its supranational nature, which is beyond the control of individual regulators. Paradigmatic is the recent pronouncement of the AgCom regarding the inefficiencies that occurred in the first days of the Serie A 2021-22 football championship on some departures transmitted in OTT by DAZN: the Authority expressed the impossibility of distrusting and therefore possibly sanctioning DAZN because the same operates without the need for ministerial authorisation, so AgCom is not certain that it is subject to the set of rules that govern the sector in Italy. A truly unequal fight ...  www.hdforumitalia.it


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