Dai
si è passati al

Se è vero che la pandemia ha rallentato l’azione di Governo, complicandogli e stravolgendogli (come a tutti del resto) l’agenda, è altrettanto vero che messa alle spalle quella fase emergenziale ci si attendeva un recupero importante, come quello delle imprese, in qualche modo. Un cambio di passo è avvenuto, in effetti, come hanno rendicontato i Segretari agli Esteri e al Bilancio nella conferenza stampa che preannunciava la Legge di Bilancio di fine anno, ma che si può vedere nelle riforme portate a conclusione, pur nelle critiche che si possono muovere all’indirizzo delle stesse: quella del mercato del lavoro dovrà essere completata entro giugno, ad esempio, così come quella delle pensioni, già molto “soft”, deve arricchirsi (letteralmente) della riforma del FONDISS, che sta partendo solo ora. Senza dimenticare la Giustizia, già riformata. Poi ci sono il “work in progress” della revisione dell’IGR (ma l’IVA?) e il nuovo PRG: fondamentali per il sistema e lo sviluppo economico. Che vedremo però solo nel 2023, quando terminerà l’iter dell’ultima novità di fine anno: il DES-Distretto Economico Speciale. Al di là delle sirene spagnole, l’idea inizia a prendere corpo e sicuramente se ne discuterà molto nei prossimi mesi. Dopo i vari “desk”, l’auspicio è di vedere qualcosa di concreto almeno nel DES.
Daniele BartolucciIndustria: firma storica e numeri in crescita
Da una parte i numeri del settore manifatturiero, che continuano a mantenersi a livelli migliori degli anni precedenti, dall’altra la storica firma tra ANIS e tutte e tre le sigle sindacali (CDLS, CSDL e USL) del nuovo Testo Unico del Contratto Collettivo Unico Generale di Lavoro del Settore Industria. Si tratta del primo contratto nella storia ai sensi della Legge 59/2016, la quale, in base al principio di rappresentatività, darà a questo contratto e solo a questo l’efficacia erga omnes per tutte le aziende e per tutti i lavoratori del settore. Dopo mesi di lavoro, un risultato importante, quindi, a cui ora manca solo il via libera dei lavoratori, chiamati tramite referendum a validare il nuovo contratto.



Bartolucci alle pagg. 6-7
Energia, fate presto
Gli industriali europei ai Governi: “Azioni rivoluzionarie”
Servono “misure emergenziali rivoluzionarie sull’energia e politiche efficaci mirate a rafforzare la competitività, la crescita e l’occupazione”. A chiederlo i Presidenti delle 40 Federazioni confindustriali che fanno parte di BusinessEurope, in occasione del Consiglio di Presidenza dell’Associazione svoltosi nei giorni scorsi a Stoccolma. Tra loro anche Stefano Ceccato, Past Pre-sident di ANIS e referente di BusinessEurope per l’Associazione: "L’attenzione degli imprenditori sugli energetici è massima”, spiega, “le dinamiche dei prezzi che abbiamo visto in questi mesi hanno effetti estremamente negativi per l’operatività delle aziende, ma soprattutto c’è grande preoccupazione per l’approccio con cui vengono affrontate a livello politico certe problematiche".





Il Segretario di Stato per gli Affari Interni Elena Tonnini ha comunicato in conferenza stampa come, terminato il percorso della stabilizzazione dei dipendenti pubblici, l’attenzione nel confronto coi sindacati si sia spostata sul tema del rinnovo del contratto degli stessi. Già in occasione delle firme dell’accordo di stabilizzazione il Governo si era preso l’impegno di avviare la trattativa per il rinnovo contrattuale, contestualmente all’adozione, già in fase di stabilizzazione, di due allegati che andavano a marcare le “linee guida” del “nuovo regime”.
Si tratta di un’operazione della quale si è parlato per tanti anni ma che solo questo Governo, in seguito all’introduzione delle linee guida, intende concretizzare.
Governo ed Organizzazioni sindacali hanno dimostrato consapevolezza che il passaggio avrebbe favorito l’apertura di un tavolo per trattare agli adeguamenti economici e, contestualmente, rivedere la struttura retributiva e i regolamenti del lavoratore pubblico.
Contestualmente, con l’inasprirsi delle condizioni economiche derivanti dalla congiuntura internazionale e dal conflitto russo-ucraino, con ripercussioni in particolare sul tema dell’energia e all’aumento dell’inflazione che impatta sul potere di acquisto dei cittadini, è matu-
Dipendenti
l’acconto
in attesa del rinnovo
tutto a tutela delle condizioni economiche dei lavoratori sammarinesi.

Le prime bozze del progetto sono state presentate ad agosto 2022, l’iniziativa ha inizialmente preso in considerazione gli inquadramenti con condizioni retributive meno favorevoli per poi raggiungere due accordi separati ma contestuali e coordinati (uno per il pubblico impiego e uno per i salariati AASLP). È stata definita la percentuale comune di un acconto pari all’1,5% sulla retribuzione.
plicato a oltre 3.600 dipendenti sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, al contratto privatistico e ai corpi di Polizia, con una differenziazione in favore dei salariati AASLP a fronte di una trattativa in fase più avanzata sul fronte normativo.
Di particolare rilievo è il fatto di aver considerato che il calcolo dell’acconto decorre dal 01/01/2022, con una unica liquidazione (per la parte del 2022) già a fine anno.
rata l’esigenza di dover accompagnare il percorso per il rinnovo del contratto con un accordo che riconoscesse
un acconto sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti già a partire dal 2022, scelta che tiene conto anche delle esi-
genze di finanza pubblica e delle dinamiche relative ai contratti del settore privato ma che è stata presa soprat-
Gli accordi sono stati firmati e sottoscritti il 5 dicembre, in entrambi i casi da una ampia delegazione di governo (che ha coinvolto oltre alle Segreterie di Stato per gli Affari Interni, per le Finanze e per il Lavoro, anche Sanità e Istruzione per il pubblico impiego, e Territorio per i salariati AASLP).
L’acconto dell’1,5% viene ap-
La parte pubblica si è anche impegnata nell’accordo di avanzare una proposta complessiva legata al rinnovo entro dicembre ove dovranno avere una maggiore strutturazione tutti gli elementi e gli istituti connessi al “nuovo regime” cosi come sottoscritto in accordo con i Sindacati il 30/06/2022 e così come ratificato dal Consiglio Grande e Generale.

Servono “misure emergenziali rivoluzionarie sull’energia e politiche efficaci mirate a rafforzare la competitività, la crescita e l’occupazione”. A chiederlo i Presidenti delle 40 Federazioni confindustriali che fanno parte di BusinessEurope, in occasione del Consiglio di Presidenza dell’Associazione svoltosi nei giorni scorsi a Stoccolma. Tra loro anche Stefano Ceccato, Past President di ANIS e referente di BusinessEurope per l’Associazione.


La dichiarazione finale firmata dai rappresentanti del settore manifatturiero indica infatti chiaramente le priorità che, secondo le imprese, dovranno essere in cima all’agenda politica della futura Presidenza dell’Unione Europea, che a breve sarà assunta dalla Svezia. Per questo il documento è stato presentato al Primo Ministro svedese, Ulf Kristersson e al Mini-
stro degli Affari Europei, Jessika Rosswall.
“L’attenzione degli imprenditori sugli energetici è massima”, spiega Ceccato, “le dinamiche dei prezzi che abbiamo visto in questi mesi hanno effetti estremamente negativi per l’operatività delle aziende, ma soprattutto c’è grande preoccupazione per l’approccio con cui vengono affrontate a livello politico certe problematiche. Manca
purtroppo quella compattezza e unitarietà che è invece è un valore fondante nonché la forza stessa dell’Europa intesa come Unione Europea e mercato unico”. Ancora più esplicita la dichiarazione finale, nel passaggio che recita: “Evitare che forze divisive ed individualismi minino la solidarietà, uno dei valori fondanti dell’Unione Europea”. Ma soprattutto le imprese “esortano l’Europa a focaliz-
Politiche energetiche: il Segretario Lonfernini prosegue il dialogo con Roma e Bruxelles
rezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e poi, a latere degli incontri sul negoziato con l’Unione Europa, con Stefano Grassi, Capo del Gabinetto del Commissario Politiche Energetiche Kadri Simson. “Questo ciclo di appuntamenti”, spiega una nota, “rientra nell’attività relazionale fondamentale perché la Repubblica di San Marino resti collegata con le
principali aree territoriali di riferimento per l’approvvigionamento energetico”. Se quello con Bruxelles è “un primo contatto con le autorità dell’Unione Europea”, con Roma il rapporto va avanti da mesi e il feedback è stato positivo: “Come Governo Italiano”, ha detto il Ministro Pichetto Fratin, “l’impegno di solidarietà e di intervento c’è”.
San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica
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zare urgentemente la propria azione sull’attuale crisi energetica, che sta seriamente aggravando il rischio di una deindustrializzazione a livello europeo”.
Le priorità “Il pilastro della nostra competitività è un mercato unico che funzioni bene”, si legge nella dichiarazione finale. “Le imprese europee devono poter far circolare liberamente i beni, i servizi, le persone, il capitale e i dati all’interno dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo. Sono necessarie azioni immediate per rimuovere le barriere normative e alleggerire il fardello che grava sulle imprese all’interno del mercato unico, che rappresenta il loro mercato domestico”. Anche nelle questioni più pratiche, come ha ricordato Confindustria, che ha chiesto e ottenuto di inserire un riferi-
mento esplicito alla direttiva sugli imballaggi, che pregiudica il riciclo e i prodotti sostenibili su cui le imprese hanno investito miliardi di euro e rischia di scardinare i modelli di economia circolare virtuosi, come ad esempio quello italiano (ma anche quello sammarinese, ndr), che rappresenta un’eccellenza da valorizzare.
“Insieme al Commissario Thierry Breton”, spiega quindi Ceccato, “abbiamo svolto alcune riflessioni sulla necessità di sostenere l’industria durante la crisi energetica e non solo quella, salvaguardando, al contempo, il mercato unico, che rappresenta il mercato di riferimento per tutti, anche per le imprese di San Marino nonostante la Repubblica sia ancora un paese terzo. Anche per questo la trattativa in corso per giungere all’Accordo di Associazione all’Unione Europea as-
sume un valore sempre maggiore, perché è in questo contesto che dobbiamo muoverci e soprattutto è questo il contesto in cui possiamo sviluppare”. Il riferimento è anche alle dinamiche, virtuose, che BusinessEurope stimola ogni volta all’indirizzo della politica: “Un migliore quadro normativo”, si legge nella dichiarazione sottoscritta dai 40 Presidenti confindustriali dell’area europea, “la riduzione di costi per le imprese e una valutazione degli impatti delle politiche sulla competitività internazionale sono più importanti che mai. Dobbiamo rafforzare il nostro concetto di ‘norme migliori’, regolamentare di meno ed allontanarci dalla solita agenda di lavori dell’UE. Preservare la competitività delle Pmi e delle grandi aziende dovrebbe essere una riflessione chiave”.
Daniele Bartolucci
G li incontri istituzionali
Lavoro, i permessi di soggiorno per il 2023
Sono stati definiti dal Decreto nr 159 del 2022: ecco tutti i dettagli
Stabilito, attraverso il Decreto Delegato n.159 del 2022, il numero dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro e per esigenze straordinarie che potranno essere rilasciati a stranieri per l’anno 2023.
Rimandando il lettore al Decreto integrale scaricabile dal sito del CGG, ci soffermiamo su alcune “voci”.
Il numero massimo di permessi di soggiorno stagionali per motivi di lavoro è di 300 così ripartiti: 275 permessi di soggiorno stagionale a lavoratori migranti occupati nel settore turistico, alberghiero e commerciale; 25 permessi di soggiorno stagionale a lavoratori migranti impegnati nel settore agricolo.
Il numero massimo di permessi di soggiorno temporanei per motivi di lavoro, di cui all’articolo 10, comma 2, lettera b) e comma 4 della Legge n.118/2010 e successive modifiche è di 630 così ripar-
titi: 10 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come assistenti di persone con problemi di disabilità e/o invalidità; 140 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come assistenti alla famiglia; 430 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come assistenti anzia-
ni; 30 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti riservati a personale altamente specializzato nel processo d’internazionalizzazione o di alta specializzazione nel settore bancario, industriale, tecnologico, universitario ed economico, previa dettagliata e specifica relazione del datore di lavoro in cui siano indicati i contenuti
del progetto, requisiti e tempistiche del professionista; i lavoratori possono essere avviati al lavoro anche tramite contratti a progetto stipulati ai sensi dell’articolo 18 della Legge n. 131 del 2005 e successive modifiche ovvero, nel solo settore universitario, tramite apposito programma di stage e/o tirocinio curriculare compilato da docente universitario; 20 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati nel settore dello spettacolo, dell’intrattenimento e delle attività artistiche. Il numero massimo di permessi di soggiorno per imprenditori di cui all’articolo 10-ter della Legge n.118/2010 è di 120. Il numero massimo di permessi di soggiorno per dipendenti di Imprese ad alto contenuto tecnologico di cui all’art. 17 del Decreto Delegato 13 giugno 2019 n.101 è di 30.

“Con grande orgoglio”, annuncia Andrea Rivelli, Presidente del CdA di Alutitan, “possiamo ufficialmente dichiarare di aver ricevuto la certificazione IATF 16949 dopo un percorso di accreditamento particolarmente duro e astringente. Proprio grazie all’impegno e la professionalità di tutto il team Alutitan è stato possibile raggiugere questo obiettivo ambizioso. La prestigiosa certificazione riguardante il mercato automotive è rilasciata a poche aziende su scala mondiale e noi possiamo dire di essere la prima azienda sammarinese ad ottenerla”. “I continui investimenti di capitali”, prosegue Rivelli, “nonostante l’attuale momento di incertezza, uniti alla crescita professionale delle persone ci hanno permesso di entrare nello strettissimo cerchio di aziende che vanta questa certificazione”. Come noto, “l’azienda che ottiene la certificazione IATF 16949 dimostra di aver soddisfatto una vasta gamma di requisiti per la creazione di un processo di miglioramento continuo
con un’enfasi sulla prevenzione dei difetti e sulla riduzione delle variazioni e dei rifiuti nella catena di fornitura con una particolare attenzione ai feedback del cliente, perseguendone la sua soddisfazione”. Per questo “è stato necessario coordinare tutti i Reparti produttivi, tutti i Responsabili nonché gli Uffici tecnici e commerciali al fine di costruire un importante lavoro”. Un percorso che continuerà, perché “sarà necessario dare evidenze, anno dopo anno, di un miglioramento continuo focalizzando la propria attività produttiva sulla qualità del prodotto e sulla soddisfazione del cliente”.
“Sappiamo”, aggiunge il Consigliere Delegato Elena Rivelli, “che questo è solo un punto di partenza e occorrerà seguire standard e procedure sempre più rigide imposte dal mondo automotive ma è sicuramente motivo di orgoglio per tutti noi che lavoriamo in questa Azienda e garanzia per i nostri clienti sul fatto che siamo un’azienda seria ed affidabile”.

Progetti concreti, realizzabili e con una grande attenzione alla sostenibilità sia dell’ambiente che del benessere delle persone. Un risultato importante, quindi, che va oltre i singoli premi e che rilancia il progetto stesso di Nuove Idee Nuove Imprese, giunto quest’anno alla sua 21esima edizione. Un’edizione colorata di rosa, come il podio finale che per due terzi è occupato da donne, ma anche di bianco e di azzurro, perchè San Marino è finalmente tornato protagonista del concorso e non solo. Swee-thy, il marchio ideato da Claudia Guidi (e promosso insieme alla sorella, Chiara), infatti, non solo si è classificato secondo, ma ha vinto anche il premio CesenaLab e il premio SUMS, quest’ultimo in ex aequo con Strategy to Win (proposta da Andrea Nardoni e Damiano Olla), l’altra idea sammarinese giunta alla finalissima del Fulgor. Un traguardo a cui erano giunti 13 progetti, sintesi degli 88 iscritti, che davanti al pubblico hanno descritto la loro idea d’impresa per concorrere al montepremi di 20.000 euro e ai vari benefits.
“Complimenti alle ragazze e a tutti i partecipanti a questa edizione”, il commento di Maurizio Focchi, presidente dell’Associazione Nuove Idee Nuove Imprese, “che si caratterizza per un nuovo
Nuove Idee Nuove Imprese quest’anno si tinge di rosa
Tutte donne dietro ai primi due progetti classificati: Blueat e la sammarinese Swee-thy
d’impresa di sei mesi, è andato invece, come detto, a SweeThy.
Ad Agreen service il premio offerto da Romagna Tech: un percorso di incubazione d’impresa di sei mesi.
Un anno di consulenza fiscale, legale e notarile a prevalente presenza femminile era invece il premio messo in palio da Soroptimist International Club di Rimini: ad aggiudicarselo, The Society We Want.

tratto di innovazione che emerge dopo gli ultimi anni in cui sembrava che la direttrice fosse indirizzata dal digitale. A me piace chiamarle idee d’impresa, sono ai primi passi, noi cerchiamo di dare un contributo di formazione
e di tutoraggio nei prossimi mesi, insieme a partners prestigiosi”.

Il podio finale
In Galizia le chiamano ‘mariscadoras’. Sono le donne spagnole che svolgono un ruolo
chiave nella pesca e nell’acquacoltura, che combattono contro un lavoro sottostimato e sottopagato. Si occupano di raccogliere frutti di mare e contribuiscono col loro lavoro all’economia famigliare. In sostanza, lottano per conquistare una piena dignità. A Rimini, Mariscadoras è una startup composta da cinque giovani donne che hanno pensato di stimolare il consumo delle specie aliene, a cominciare dal granchio blu, specie invasiva che insieme ad altre popola il Mediterraneo negli ultimi anni. Il granchio blu divora gamberi, latterini, seppie, sogliole, ma può avere un ruolo sulle nostre tavole. Mariscadoras quindi diventa azienda, pienamente inserita nel panorama della blue economy. Le cinque donne di Mariscadoras hanno vinto Nuove Idee Nuove Imprese 2022, la business plan competition giunta al 21a edizione, grazie al progetto Blueat, guadagnandosi sia il primo premio della giuria che la preferenza del pubblico numeroso presente al cinema Fulgor. A loro, quindi, il primo premio in palio, dal valore di10mila euro.
Dietro di loro, come detto, l’impresa sammarinese Swee-thy, a cui è stato consegnato il premio da 6mila euro: è il primo marchio 100% artigianale fitness-salutistico a livello italiano, senza aromi, dolcificanti artificiali
e senza polioli, in quanto tutti i prodotti sono realizzati in maniera 100% naturale e sono pensati e adatti anche a coloro che soffrono di intestino irritabile e diversi altri tipi di intolleranze. Al terzo posto, con un premio da 3mila euro, Evrika, un progetto con cui si fornisce assistenza personale delle famiglie in grado di supportare i genitori nella gestione del tempo dei propri bambini. Propone un servizio educativo di qualità a domicilio e garantisce il trasporto dedicato; inoltre, offre un servizio innovativo di consulenza in ambito psicologico.
I premi speciali Lo Studio Skema ha offerto ai primi tre classificati un percorso gratuito di assistenza e di supporto allo sviluppo concreto dell’iniziativa imprenditoriale della durata di due mesi, tramite servizi e consulenze. San Marino Innovation, invece, ha offerto la permanenza gratuita per il primo anno nel Regime Innovazione (valutazione e la certificazione gratuita) dal controvalore di 3mila euro a Grow box–garden indoor.
La SUMS-Società Unione Mutuo Soccorso di San Marino ha offerto 1000 euro di contributo economico, in ex aequo a The strategy to Win e Swee-Thy.
Il premio “CesenaLab”, un percorso di incubazione
Il Tecnopolo Rimini ha offerto una consulenza personalizzata a cura dei ricercatori del CIRI FRAME: anche questo premio è andato alle vincitrici di Blueat, che hanno vinto anche il premio del pubblico del Cinema Fulgor. Infine, la sammarinese Prospectra ha offerto un percorso bimestrale gratuito di assistenza e di supporto allo sviluppo imprenditoriale ai progetti che si insedieranno nella Repubblica di San Marino.
Soci e partner
Il concorso Nuove Idee Nuove Imprese è realizzato grazie al sostegno economico, tecnico-scientifico, logistico ed organizzativo dei Soci: Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini, SUMS Società Unione Mutuo Soccorso della Repubblica di San Marino, Confindustria Romagna, Uni.Rimini SpA – Società Consortile per l’Università nel riminese, Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio della Repubblica di San Marino, Associazione Nazionale Industria San Marino, Università degli Studi della Repubblica di San Marino, San Marino Innovation.
L’iniziativa beneficia del contributo economico di RivieraBanca, Deloitte & Touche SpA., Studio Skema e Crèdit Agricole che forniscono anche sostegno didattico e tecnico-scientifico.
Come media partner per la Repubblica di San Marino, anche quest’anno, è stato scelto San Marino Fixing.
di Daniele Bartolucci Alla Guidi anche i premi CesenaLab e SUMS, con Strategy to Win, l’altra finalista di San MarinoDa una parte i numeri del settore manifatturiero, che continuano a mantenersi a livelli migliori degli anni precedenti, dall’altra la storica firma tra ANIS e tutte e tre le sigle sindacali (CDLS, CSDL e USL) del nuovo Testo Unico del Contratto Collettivo Unico Generale di Lavoro del Settore Industria. Le imprese manifatturiere continuano quindi ad essere protagoniste dell’economia sammarinese e del suo sviluppo. Il Te-
sto Unico è un passaggio fondamentale di questo sviluppo, oltre che essere un fatto storico nelle relazioni sinda-
cali e anche nel contesto normativo sammarinese: si tratta infatti del primo contratto ai sensi della Legge 9 maggio
2016 n.59 “Della libertà e attività sindacale nei luoghi di lavoro, della contrattazione collettiva e del diritto di sciopero”, la quale, in base al principio di rappresentatività, darà a questo contratto e solo a questo l’efficacia erga omnes per tutte le aziende e per tutti i lavoratori del settore. Dopo mesi di lavoro, un risultato importante, quindi, a cui ora manca solo il via libera dei lavoratori, chiamati tramite referendum a validare il nuovo contratto. “Si ricorda e si precisa”, premettono a tal proposito i firmatari del documento, “che il nuovo contratto comprende anche l’ultimo accordo di rinnovo siglato proprio quest’anno con validità 2022-2023, confermando quindi anche gli aumenti previsti per il biennio, rispettivamente del 3% per il 2022 e del 2,4% per il 2023”.
Il sistema continua a crescere: a confermarlo sono i numeri dell’UPECEDS che nei giorni scorsi ha pubblicato il “cruscotto” di ottobre. Rispetto a 12 mesi prima le imprese attive sono quasi 100 in più (5.037 a ottobre 2021, 5.130 a ottobre 2022). Imprese che hanno trainato anche l’occupazione del settore privato: i 16.882 dipendenti del decimo mese dello scorso anno, all’ultima rilevazione sono arrivati a quota 17.527. E se le attività manifatturiere hanno fatto segnare una piccola contrazione (da 503 a 498), la stessa industria si conferma la vera “locomotiva” occupazionale, dando lavoro a 7.014 persone (a ottobre 2021 erano invece 6.764). Parimenti, nei 12 mesi “a specchio”, sono aumentati anche i frontalieri che sono passati da 6.539 di ottobre 2021 a 7.116 dello stesso mese di quest’anno. Nel settore pubblico gli statali un anno fa erano 3.611, ora sono 3.756.
Allargando il campo alle forze di lavoro – quindi dipendenti, indipendenti e disoccupati -, emerge che il “totale” è in terreno positivo di circa 500 unità (23.156 lo scorso anno, 23.679 quest’anno). Zoomando le singole “voci”, si
legge che i dipendenti sono saliti di quasi 1.000 unità (da 20.493 a 21.283), gli indipendenti sono in calo (1.629-1.587), così come i disoccupati, scesi da quota mille (per la precisione 1.036) a 809. Contrazione che viene confermata anche dai “disoccupati in senso stretto”: erano 711 a ottobre 2021, sono 502 all’ultima rilevazione. Tornando ai lavoratori dipendenti, l’UPECEDS ha inserito una nuova “voce” che in quanto nuova, non ha uno “storico” ma che è utile per conoscere meglio le dinamiche occupazionali: quella dei “part time”, che a ottobre 2022 sono risultati essere 2.539. La maggior parte di loro è impiegata nel Commercio (727). Molto indietro la manifattura (373), le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (287) e il “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi a supporto delle aziende” (215).
La CIG erogata Interessanti anche i dati della Cassa Integrazione Guadagni liquidata da gennaio 2022 a ottobre 2022. Le imprese manifatturiere che ne hanno fatto richieste per “causa di forza maggiore” sono state 8 per un

totale di 7.227 ore e un importo di 71.511 euro. Per “Situazioni temporanee di mercato” le imprese sono state 43 per 31.562 ore e un importo di 310.667 euro. Un’azienda ne ha fatto richiesta per “Crisi economica, ristrutturazioni e riconversioni aziendali” per 4.929 ore e un importo di 54.074 euro. Sono state 13 quelle per “Riduzione di attività per COVID-19” (2.979 ore e 27.520 euro). In totale, nei primi otto mesi dell’anno, le “manufatturiere” che hanno fatto ricorso alla CIG sono state 65 per un totale di 46.697 ore e un importo di 466.392 euro.
Il totale generale – manifattura, costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazioni di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; alloggio e ristorazione; informatica e comunicazione; attività finanziarie e assicurative; attività professionali, scientifiche e tecniche; noleggio, agenzia viaggi, servizi di supporto alle imprese; sanità e assistenza sociale; attività artistiche, sportive, intrattenimento e divertimento, altre attività di servizi – “vede” 297 imprese per 109.955 ore richieste e un

di 1.024.953
“Percorso impegnativo Risultato importante” “La stesura del contratto”, commentano congiunta-

per il comparto stesso. Dopo tante stratificazioni, anche di norme, si farà chiarezza”
Testo unico: ora il referendum
dei lavoratori sarà l’unico con erga omnes per tutte le aziende del settore
C alendario 2023
Festività e "ponti": si parte con quello dell'Epifania
si sono verificate, come ad esempio l’intervento della Legge 131/2005 che ha recepito gran parte delle intese raggiunte con l’accordo con-
trattuale. Tale stratificazione”, avvertono industriali e sindacati, “ha comportato una serie di complessità, evidenziando di conseguenza la necessità di rendere più leggibile e chiaro il contratto stesso. Il Testo Unico”, annunciano quindi con soddisfazione, “va in quella direzione ed è quindi un risultato importante per i lavoratori come per i datori di lavoro”. Ma c’è anche un valore più evidente, per tutto il settore e non solo per i rappresentati (imprese e lavoratori) dalle parti firmatarie del Testo Unico: “Oltre a questo”, spiegano, “la Legge 59/2016 prevede, in base alla rappresentatività, che possa esistere solamente un unico contratto con validità erga omnes per ogni settore. Anche questo è un obiettivo di fondamentale chiarezza per tutto il sistema”. Il percorso ora deve però completarsi, perché “il successivo e definitivo passaggio, previsto dalla suddetta normativa”, spiegano sempre congiuntamente le
parti firmatarie, “sarà quello di sottoporre il Testo Unico a referendum tra i lavoratori”. In pratica, “le organizzazioni sindacali formalizzeranno quindi il protocollo per il suo svolgimento e, dopo l’autorizzazione del Comitato Garante, si potranno svolge-

re le votazioni”. La tempistica dovrebbe essere dunque abbastanza celere, anche perché, come ben evidenziato sopra, sono coinvolte tutte e tre le sigle sindacali, che su questo percorso hanno trovato una rinnovata e responsabile sinergia.
Con la pubblicazione del Calendario degli Uffici 2023 si possono iniziare a programmare i vari "ponti" dell'anno prossimo. Se è vero che diverse festività sammarinesi verranno "annullate" perché cadranno di domenica (Sant'Agata il 5 febbraio; Festa della Repubblica il 3 settembre; l'insediamento dei Reggenti del 1° ottobre), altre allungheranno i weekend


o potranno essere creare occasioni di vacanza. Il 6 gennaio, Epifania, cade infatti di venerdì, così come il 28 luglio, Festa della Liberazione dal fascismo, e l'Immacolata Concezione (8 dicembre). Anche il 1° maggio cade di lunedì. Infine, il Corpus Domini (8 giugno), cadrà di giovedì, 1 e 2 novembre nel 2023 saranno mercoledì e giovedì.
Dopo tanti anni di attesa prende il via il cantiere di Via Spolantini in località Gualdre (Fiorentino) sull'immobile destinato all’edilizia sociale. Il cantiere, a carico dell'AASLP, prevede il via con le maestranze della squadra edilizia dell'AASLP chiamate a svolgere i lavori di muratura per poi seguire con le squadre degli impiantisti, idraulica ed elettrica. Oltre al completamento delle sette unità abitative, attualmente allo stato rustico, verrà realizzato il termo-cappotto su tutto
l'involucro dell'edificio per il risparmio energetico. Sarà inoltre installato un impianto fotovoltaico che ne garantisca l'efficienza energetica. Anche il progetto complessivo di ristrutturazione e quello architettonico degli interni sono stati redatti internamente all’AASLP. “Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto", commenta l'Ing. Giuliana Barulli, Direttore AASLP, "che prevede la consegna di unità abitative energeticamente efficienti, nuove e rifinite, a famiglie sammarinesi in difficoltà".

AASLP completerà i sette appartamenti per il sociale
Accordo UE: si discute di appalti, lavoro e finanza
Doppio round di incontri nell’ambito della trattativa per l’Accordo di Associazione all’Unione Europea. Il primo, svoltosi nel Principato di Monaco, dal 5 al 6 dicembre, riguardava la riunione tripartita di coordinamento fra le delegazioni di Andorra, Monaco e San Marino in vista delle prossime sessioni del negoziato; il secondo invece, il 12 dicembre, è stato l’ultimo confronto del 2022 con l'Unione Europea, a cui come già previsto in agenda, ne seguiranno altri già a partire da gennaio. Anche perché, come hanno ribadito da Bruxelles, è ferma l'intenzione di concludere la trattativa nel corso del 2023 e addivenire quindi all'atteso Accordo per avviarlo alle rispettive procedure di ratifica dei vari Paesi.
Sul tavolo alcuni dei temi più sensibili L'incontro del 12 dicembre è stato certamente quello più tecnico e non solo perché il confronto che si è svolto nella sala Sicco Mansholt di Palazzo Charlemagne a Bruxelles, era anche l’ultima sessione dell’anno, ma perché era l'ennesimo bilaterale relativo al negoziato tra la Repubblica di San Marino e l’Unione europea per addivenire a un Accordo di associazione. "A partire dallo scorso ottobre", ricordano infatti dalla Segreteria agli Esteri, "il percorso ha visto una sensibile accelerazione verso la firma dell’Accordo, con una media di un incontro al mese". E anche questa sessione negoziale "ha consentito di affrontare, a livello bilaterale, tre importanti temi, politicamente rilevanti per entrambe le parti, quali: Appalti pubblici, Libertà di circolazione dei lavoratori - Sicurezza sul lavoro ed Energia".
In particolare, "il dibattito ha permesso di compiere significativi passi in avanti su tutti gli allegati ed arrivare a delineare soluzioni condivise per un recepimento della normativa UE inerente alle suddette tematiche che tenga conto delle particolarità del contesto sammarinese". Il ra-
gionamento ruota attorno, si è detto, ad un sistema di quote, simile a quello già adottato da altri piccoli Paesi in Europa. "Le parti", commentano
dalla Segreteria di Stato, "si sono dimostrate decise a proseguire la discussione definendo gli allegati da trattare nelle sessioni negoziali pre-
viste per il prossimo anno, impegnandosi a fornire reciprocamente le informazioni tecniche necessarie a un sempre più proficuo dialogo. Al
termine della seduta negoziale, entrambe le delegazioni hanno espresso soddisfazione per i colloqui avvenuti, traendo da ciò sensazioni po-
sitive affinché il dialogo possa proseguire con lo slancio auspicato".
Il 13 dicembre, invece, la sessione negoziale è proseguita da remoto con una riunione in formato multilaterale, alla presenza delle quattro delegazioni (UE, Andorra, Monaco e San Marino). "L’incontro", prosegue la nota, "ha rappresentato l’occasione di fornire una prima presentazione, da parte degli esperti della Commissione europea, della posizione negoziale dell’UE in materia di servizi finanziari, uno dei temi politicamente più rilevanti per tutte le parti. Gli esperti della Commissione hanno illustrato gli aspetti che una soluzione, da raggiungere in maniera condivisa, dovrà necessariamente soddisfare".
Altro punto di valore, per San Marino, è la conferma che il Vice presidente della Commissione Europea per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, Maroš Šefčovič, si recherà in visita in Repubblica il prossimo gennaio.
Il coordinamento con Monaco e Andorra La delegazione sammarinese che ha preso parte ai lavori di Monaco era guidata dal Capo negoziatore e Capo Missione presso l’Unione europea, Antonella Benedettini, comprendeva l’Ambasciatore della Repubblica di San Marino presso il Principato di Monaco, Giovanni Luca Ghiotti, e il Direttore degli Affari Europei, Luca Brandi. “L’incontro”, spiega una nota della Segreteria agli Esteri, “ha rappresentato anche un’occasione di scambio sull’attualità politica e sugli argomenti di interesse comune".

Al centro del confronto, "le principali tematiche del negoziato in corso e gli aspetti maggiormente sensibili", su cui i vari delegati hanno "presentando le rispettive posizioni, al fine di identificare similitudini e differenze nei rispettivi approcci negoziali e pervenire, laddove possibile, a posizioni comuni"

Il contributo di BAC per la conoscenza in ambito finanziario. Grande partecipazione al workshop dedicato alla condivisione di conoscenze degli scenari finanziari internazionali in un frangente dominato dall’incertezza e dalle conseguenti domande. A Villa BAC, un panel di esperti internazionali ha fotografato l’attualità e immaginato le evoluzioni del mercato. Qui una sintesi dei contenuti, comunque disponibili nella loro interezza presso BAC. Fabrizio Pagani, Global Head of Economics Muzinich & Co: “Tre tendenze in atto. A breve termine la forte pressione inflazionistica con rialzo dei tassi dalle banche centrali; a medio termine il quadro composito della crescita, con gli analisti che immaginano un periodo di recessione; a lungo periodo il trend riguarda forze potenti che trasformano l’economia mondiale con il fenomeno del decoupling. Ci si chiede quanto ancora si alzeranno i tassi in vista di stabilità, prevediamo un rallentamento dei rialzi e un assestamento fra 5,5% e 6%. L’economia nel 2022 è cresciuta e confido in un +4% a fine anno, sarebbe un bel successo. Sul 2023 in Italia il MEF parla di +0,6, più alta delle istituzioni internazionali. Se si mantenessero i prezzi attuali confidiamo in una sorpresa positiva. Col deficit al 4,5% previsto, un risparmio consentirebbe di investire a sostegno di famiglie e imprese. Resta il tema di comprimere la domanda di energia con azioni anche virtuose. Il decoupling, ossia gli investimenti internazionali fatti in Cina, vanno verso la riduzione, in alcuni casi verso il blocco. Ciò riorganizza le economie, in particolare le produzioni, che interessano altre aree e anche l’Italia. Si apre un vantaggio anche competitivo, italiano e sammarinese”.

Domenico Del Borrello, Country Manager Italy Muzinich & Co: “Sui mercati finanziari nell’ultimo anno sono accadute cose inedite, dopo dieci anni di sostanziale stabilità. Il conflitto e la sottovalutata inflazione, dalle banche centrali, hanno sconvolto con valori rivoluzionati. Sul portafoglio globale, il -20/25%. L’obbligazionario è il 70% dei risparmi, c’è stato un crollo. Anche un fondo bilanciato perde il 25-30%. Sul corporate, dalla tripla B in su, si è passati dall’essere vicini ai rendimenti dei titoli di Stato.
In dieci mesi passiamo a 6% negli Usa, +4,2% in Europa dei rendimenti a scadenza. Sui titoli ad alto rendimento, +10% in Usa, +8% in Europa, raddoppiando i risultati a
fronte di un alto rischio. Cosa fare? Le scelte sbagliate e irrazionali vanno corrette; chi ha fatto scelte razionali deve solo aspettare un po’ di tempo, i rendimenti a scadenza in un breve-medio periodo torneranno a performance positive. Anche i mercati obbligazionari torneranno a essere interlocutori dell’investitore moderato”.
Giovanni BonaccorsoChief Executive Officer
1OAK Capital LTD: “Un anno complicato e difficile ha chiesto interventi da ‘manuale di sopravvivenza’, svincolandosi al massimo dal mercato, con strategie appropriate. Abbiamo lanciato nel 2022 un prodotto con Deutsche Bank per ampliare l’offerta in opportunità performanti e diversificanti. Nel 2023 saranno disponibili nuovi prodotti BAC. In particolare, una soluzione ‘recupero a doppia velocità’ per chi, cliente multibanca con perdite, vuole attivare una strategia di rientro. Si tratta di uno strumento di investimento legato al mercato americano: un certificato legato all’S&P500 e al Nasdaq100, i principali indici azionari USA che hanno sofferto fortemente nel 2022. La soluzione ‘Double-Speed Recovery’ ha un orizzonte temporale di 3 anni senza alcun rischio cambio EUR/USD. L’investimento permette di recuperare a una velocità doppia (200% esposizione) rispetto ad un eventuale rialzo degli Indici di riferimento rimborsando un massimo di 140% del capitale investito. Il certificato offre una protezione per un ulteriore -25% dai livelli attuali di mercato, os-
servato a scadenza; al di sotto della barriera, l’investitore sarà semplicemente lungo il peggiore dei due indici di riferimento”.
Alberto Bianchi – Wealth Management Anthilia Capital Partners SGR: “In America l’inflazione sta piegando la testa, dopo il picco di giugno. La componente dei servizi è divenuta preponderate e turba i sogni della FED, i beni cominciano a rientrare e i titoli energetici cominciano a scendere. Sale il valore del mercato immobiliare. Nel secondo semestre dell’anno la FED ha innalzato i tassi rapidamente, ad influenzarli non solo i FED Found. La situazione è complessa. L’ultima volta di tassi così impennati fu negli anni ’80. I costi degli alloggi in USA stanno salendo: un alloggio da 500.mila dollari nel 2021 è salito a 575mila, la rata mensile del finanziamento passa da 1730 a 3091 dollari. Immaginabile una forte contrazione della domanda, e rappresenta il 20% dell’economia americana, si capisce la portata. La fiducia degli operatori scende. L’immobiliare americano passa da ‘boom’ a ‘sboom’. Diversa è la situazione europea, nella quale la BCE ha meno potere di controllo perché ‘energia’ e ‘cibo’ sfuggono dal suo controllo. La sensazione è che ci sono aumenti di prezzo alla produzione che devono ancora arrivare al consumo”.
Irene Bellomo (Investment Solutions, Head of Italy & Ticino - Kepler Cheuvreux), Philippe Ferreira (Economy & Strategy Deputy Head), Jean Pierre Ané (Head of Financial Engineering - Depu-
fotografati
ty Head of Kepler Cheuvreux Solutions): “Qual è lo scenario economico del 2022? Pressioni inflazionistiche senza precedenti da decenni hanno portato al ciclo di inasprimento monetario più aggressivo degli ultimi decenni. L’inflazione in Europa ha toccato il 10%. L’inflazione erode la fiducia dei consumatori, ma possiamo essere relativamente ottimisti. Specialmente con riferimento alle risorse energetiche, tutto ciò porta il costo dell’energia ad essere più alto di quanto sia mai stato speri-
mentato, ma ci sono i primi segnali di una stabilizzazione dell’inflazione.
ESG: “Abbiamo vissuto il Covid, la guerra in Ucraina, l’allarme sul cambiamento climatico. Questi accadimenti hanno reso chiaro a tutti come sia diventato necessario avere un approccio ESG, in 5-7 anni sarà naturale e automatico rispettare in modo stringente le procedure ESG se vogliamo realizzare un vero cambiamento nel nostro mondo. Investire in ESG significa avere l’opportunità di investire in aziende innovative, che stanno reinventando il modo in cui ci muoveremo, stanno sperimentando materiali alternativi alla plastica e nuove modalità per riciclare”. Paolo Mellè, Structured Products Sales Century City Securities SA: “Gli Investment Certificates nascono a fine anni’ 90. Sono derivati cartolarizzati, ovvero una combinazione di contratti finanziari (opzioni) incorporati in un titolo, negoziabile come un titolo azionario. Questi prodot-
ti sono emessi da istituzioni finanziarie (prevalentemente banche) che si assumono l’obbligo dei pagamenti dei flussi dovuti, coerentemente con quanto contenuto nell’apposito prospetto informativo. Sono strumenti che ‘derivano’ dal valore di un asset finanziario sottostante. Le caratteristiche contrattuali sono incorporate all’interno di un titolo negoziabile ed a quantità predefinita, emesso e garantito da un’istituzione finanziaria, solitamente una banca. Rischio del mercato: essendo composti da strumenti derivati, il prezzo dei Certificates è legato alle variazioni che intervengono al valore di mercato delle attività sottostanti. Rischio di liquidità: eventuali difficoltà che possono insorgere all’atto dello smobilizzo prima della scadenza. Rischio Emittente: eventualità che Emittente non sia in grado di adempiere agli obblighi contrattuali: in casi estremi (senza garanzie collaterali) il valore rimborso può essere collegato al merito di credito dell’emittente. È un mercato primario da oltre 12 miliardi nel 2020 e 830 prodotti emessi in collocamento.

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Ad accogliere gli ospiti internazionali, i vertici di BAC, che hanno introdotto i lavori. “Gli scenari – ha detto il Presidente di BAC, Biagio Bossone - sono il riferimento dell’attività di una banca in una economia aperta. A San Marino la decisione di emettere debito pubblico sui mercati internazionali apre a possibilità, ma si è sotto osservazione per il rischio di merito e l’economia è assoggettata a fatti e scelte esogene da osservare. La politica di bilancio della Repubblica deve essere condotta con accortezza. La sorveglianza è attenta, il focus sul fisco del Fondo Monetario è un esempio concreto. Nella nostra attività di relazioni internazionali vediamo lo scemare di scetticismi e
pregiudizi. Ciò è figlio del percorso di riforme avviato da San Marino, che oggi è un Paese molto più rigoroso di altri. La raccolta è tornata a crescere e non è fatto episodico, fuori da modelli passati. S’è conclusa la fase 1: ora dobbiamo rendere attrattivo il Paese. Renderlo ospitale per chi vuol operare sui mercati internazionali. Serve attenzione massima al debito e alla politica di bilancio. Serve un salto culturale, perché ci sono aspettative da parte della cittadinanza nei confronti del settore pubblico che non potranno più essere soddisfatte, così come la quantità dei servizi gratuiti. La PA è sovradimensionata e va portata a livelli in linea con altri Paesi per concentrarsi su transizione ecologica e di-
gitalizzazione. Immagino la rivisitazione del ruolo della Banca Centrale: concorrenza, vigilanza sui pagamenti, comunicazione su strategie e obiettivi. Anche quando sono contenuti scomodi”. Dott.ssa Micaela Licia Menicucci - Direttore Generale Bac Spa: “BAC è nata a San Marino oltre 100 anni fa, sempre a stretto contatto col territorio, accompagnando imprese e privati nei percorsi di sviluppo e tutela del patrimonio. Abbiamo una realtà assicurativa da 15 anni, alla quale si affianca un’altra attività, vita e danni. Poi società per il risparmio gestito e una specializzazione nel settore trust. Questi appuntamenti sono occasione di conoscenza. Il sapere condiviso arricchisce”.
Scadenza 2042 e tasso fisso all’1,75% per la prima “mandata” di titoli del debito pubblico per un valore di 86 milioni e 770 mila euro, oltre 55 milioni il valore della seconda tranche (scadenza 2037): sono questi i valori della nuova emissione riservata alla Società di Gestione degli Attivi ex BNS Spa, suddivisa in due Decreti, rispettivamente il 161 e il 162 del 2022. Una soluzione che, di fatto, colpisce ancora una volta gli ex correntisti di Banca CIS, come denuncia il loro Comitato.
"Impegni non rispettati Non siamo criminali" “Apprendiamo, di nuovo, senza alcun preventivo confronto, alcuna preventiva comunicazione, alcuna anticipazione che in data 5 dicembre scorso sono stati emessi due nuovi decreti delegati che, completando il – per noi drammatico - percorso avviato lo scorso giugno, convertono in Titoli di Stato anche i residui risparmi detenuti dai correntisti in Banca CIS che erano stati convertiti in obbligazioni con promessa di restituzione nel 2024 e nel 2026. Le soluzioni architettate dal Governo per non mantenere gli impegni che le stesse istituzioni della Repubblica di San Marino si erano assunti nei confronti dei risparmiatori", attaccano dal Comitato Correntisti, "stavolta suonano grottesche. A giugno, per le obbligazioni aven-
ti scadenza a luglio del 2022, si è intervenuti con la conversione in titoli di Stato aventi scadenza a 10 anni. Per le obbligazioni aventi scadenza al 2024, se ne riparla nel 2037 e per quelle aventi
scadenza nel 2026 se ne riparla nel 2042. 15 e 20 anni per poter rivedere i risparmi su cui le persone contavano per i propri progetti, le proprie necessità, le esigenze della propria famiglia. Persone che
non sono criminali, delinquenti, truffatori. Sono semplici risparmiatori che, ingenuamente, confidavano nella stabilità del sistema bancario di San Marino e sulle garanzie fornite loro dallo Stato.
Chiediamo a chi sarà chiamato in Consiglio Grande e Generale a ratificare i due decreti delegati come si sentirebbero se capitasse a loro. E chiediamo loro di riflettere pensando ai loro figli ed ai lo-
ro nipoti".
L'emissione, le regole e il ruolo di BCSM
Premesso che BCSM è l’agente pagatore e quindi "interviene, per conto dell’Emittente, nel regolamento delle operazioni di assegnazione, di pagamento delle cedole e di rimborso dei titoli del debito pubblico", i titoli del debito pubblico sono “al portatore” ed emessi in forma dematerializzata. Il servizio di deposito centrale dei titoli è affidato sempre a BCSM e il trasferimento dei titoli del debito pubblico avviene unicamente tramite BCSM, quale depositario centrale dei medesimi, e i soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività di cui alle lettere A e D dell’Allegato 1 alla Legge n.165/2005 che aderiscono direttamente al servizio di deposito centrale di titoli operato dalla stessa BCSM e al sistema di regolamento titoli gestito dalla stessa. Questi Titoli, come detto, sono riservati in emissione alla Società di Gestione degli Attivi ex BNS S.p.A. L’assegnazione è effettuata mediante accredito dei titoli sull’apposito conto di deposito titoli presso BCSM dal soggetto autorizzato incaricato dalla Società di Gestione degli Attivi ex BNS S.p.A. a intervenire nell’operazione. Il rimborso avverra al 100% del valore nominale unitario in un’unica soluzione alla data di scadenza degli stessi.
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“Benvenuti nel nostro museo. Con orgoglio (…) inauguriamo e diamo vita a ‘Mannequins on stage’” dice la pignola, altolocata, perfettina e a volte bisbetica direttrice Rosaline. Per sentire questa battuta occorre aspettare sabato 14 gennaio (è la data omessa dalla parentesi) quando lo spettacolo teatrale debutterà sulle assi della Sala Polivalente Auditorium Little Tony alle 21 in punto. Mauro Granaroli, Ettore Pazzini e Rosalinda Renzini, accompagnati dalle musiche originale scritte ed eseguite da Michele Pazzini, accompagneranno idealmente il pubblico nello “spazio espositivo” dove incontreranno il curatore Marcus, uomo brillante, intelligente, colto, un filo egocentrico, ma che a volte, raccontano Mauro Granaroli, Ettore Pazzini e Rosalinda
Renzini, “l’alcol fa cadere in battute fuori luogo, in atteggiamenti particolari, facendolo entrare anche in altri personaggi vissuti nel tempo come dittatori o presentatori televisivi, creando aneddoti divertenti se pur poco consoni. Ovviamente Rosaline non lo gradisce particolarmente e lo richiama sempre all’attenzione, anzi non vede l’ora di farlo perché per lei metterlo in riga infondo le dà gusto. I due, per quanto si stimino, non sopportano alcune “perfezioni” o forse, meglio dire, alcune imperfezioni dell’altro…
Senza spoilerare troppo, si può già dire che sul palco ci sarà anche Giocondo, amante di tutti i personaggi che, spiegano Mauro Granaroli, Ettore Pazzini e Rosalinda Renzini, “al contrario dei racconti e delle storie lette sui libri, lui li vive
veramente, ne è altamente appassionato e, nonostante tutto, ne è il vero, unoco cultore”.
Purtroppo però da alcuni personaggi è visto solo come un inserviente: soprattutto “la direttrice - sottolinea la compagnia teatrale - che lo sopporta poco per le sue imprecisioni e figure imbranate e che lo riprende svariate volte mentre Marcus adora la sua goffaggine e trova, forse, in Giocondo un guizzo in più, una grande persona capace di ascoltare consigliare se pur a volte è instabile”.
“Mannequins on stage” non è quindi solo un museo ma vita, passione, voce che darà vita a personaggi come Dante Alighieri, Mirandolina e tanti altri. Quali? Aspettate il 14 gennaio e lo saprete.
Info: 335.7345340.
Alessandro CarliI mprese
Un anno non facile, quello che si sta chiudendo. Un anno che abbiamo raccontato attraverso le “aperture”.Nel primo numero di gennaio l’intervista della Presidente ANIS, Neni Rossini: “Riforme e nuove sfide, serve una rivoluzione. Gli altri Paesi si stanno muovendo verso un nuovo modello di sviluppo, rischiamo di aumentare il gap che già avevamo”. Ancora a gennaio spazio a PA e Poste: si cercano efficienza e risparmio. Accorpamento degli Uffici e più responsabilità ai Dirigenti: saranno meno e avranno più autonomia, anche in funzione delle nuove P.O. Gli “energetici” dell’editoriale del primo numero del 2022 tornano a fine mese: “Tariffe calmierate, ora progetti per l’autonomia”. Energetici, non solo il fotovoltaico (oggi copre il 5% del fabbisogno) ma anche l’idroelettrico. A febbraio spazio alla nuova IGR entro, prevista entro l’estate: più gettito per 16-20milioni. Gatti (Finanze): “Aumenteremo la base imponibile, non le aliquote” Banche, in arrivo lo statuto dell’IGRC per la risoluzione degli NPL. Sempre nel secondo mese dell’anno le industrie che hanno trainato la ripresa: il 2021 nel settore privato si è chiuso con più imprese e più occupati. Economia in espansione: indice PMI “positivo” dal III trimestre 2020.E ancora: banche, la raccolta totale è ai livelli prepandemia. Tornata a quota 5,4 miliardi: rispetto al 2019 in calo quella “diretta” legata al risparmio, ma quella “indiretta” è cresciuta di 213 milioni. Sempre a febbraio “Pensioni e lavoro, riforme a ‘braccetto’ per l’estate”. Confronto aperto, entro giugno i due testi. Ciavatta e Lonfernini: “La sostenibilità si raggiungerà anche con lo sviluppo economico”.
La prima di marzo è stata dedicata alla guerra: “Neutrali e attivi”, pronti a sanzionare la Russia. San Marino si allinea all’UE nonostante gli ottimi rapporti con Mosca Da valutare l’impatto su finanza ed energetici, l’export vale 13,5 milioni. Ancora guerra nel secondo numero del mese: doppia azione del Titano: restrizioni e accoglienza. C’è il primo Decreto per le sanzioni e i permessi di soggiorno speciali. Esclusiva ai lettori di Fixing: ecco la lista UE con persone ed enti russi. Si torna poi al mondo delle imprese: politiche industriali, ANIS chiede chiarezza. Incontro con il Governo “interlocutorio”: ribaditi i ritardi sulle riforme e l’incoerenza di determinati interventi, che penalizzano lo sviluppo.
Un anno di Fixing, tutte le “aperture” del 2022
mercato europeo, ma con le nostre peculiarità”. Siamo poi tornati agli energetici: serve subito un piano per l’autonomia. ANIS ipotizza una task force che delinei investimenti e norme più moderne sia su gas ed elettricità, ma anche per l’acqua e i rifiuti. Il mese si è chiuso con le pensioni: la riforma deve essere fatta bene e ora. ANIS spinge Governo e sindacati verso la conclusione dell’iter entro l’anno: “Sistema insostenibile, serve responsabilità da parte di tutti”.
Marzo si chiude con il nuovo PRG previsto entro ottobre: i “paletti” per lo sviluppo. Canti (Territorio) pronto ad “aggiornare assieme” il progetto di Boeri.
La “prima” di aprile è economica: la SMaC cambia veste, ora tocca anche all’IGR. Presentata la nuova card e i servizi digitali. La sua funzione “fiscale” farà parte della riforma delle imposte dirette, che partirà il 5 aprile. Ancora ad aprile: “Parte la riforma del fisco e traina tutte le altre”. Illustrate le linee guida per “revisionare” l’IGR, da completare entro l’estate con le pensioni e il lavoro per presentarle al FMI a settembre.

ANIS al centro del terzo numero del mese: “Le nostre imprese sono forti e pronte a crescere”. Le analisi dell’Osservatorio ANIS confermano la tenuta del comparto industriale, anche se ora preoccupano le conseguenze della guerra. “Industria, c’è il rinnovo per 6.500 lavoratori”. L’accordo, “frutto di grande responsabilità”, tra ANIS e CSDL, CDLS e USL prevede aumenti del 3% per il 2022 e del 2,4% per il 2023.
“Locomotiva” industria: disoccupazione al 3%. Prosegue la crescita del manifatturiero anche nel primo trimestre. Più imprese e lavoratori, cala repentinamente la cassa
integrazione. Nel primo numero di maggio il monte salari, arrivato a livelli record: oltre 567 milioni. A trainare gli stipendi ancora una volta il manifatturiero con ben 202 dei 443 mln del settore privato. Nel settore pubblico valori stabili a 123 mln. Sempre a maggio “Pensioni e IGR, primi passi su ‘103’ e SMaC”. Riforme: la prima appare più difficile, per quella fiscale si studiano i dati su persone fisiche e imprese. I testi sono attesi entro giugno. Spazio poi ai rincari energetici: ecco il “Decreto Bollette”. Dilazioni senza mora per imprese e famiglie, decurtazione del 25% solo per i cittadini. Carburanti: il taglio dell’imposta fino al 18 luglio. Nell’ultimo numero di maggio il lavoro: nuovi incentivi e più politiche attive. Punto di forza saranno formazione e riqualificazione professionale. ANIS: “Bene il tentativo del testo unico, ma ci sono alcune criticità”. A giugno abbiamo aperto con la fatturazione elettronica: “Ora diventa realtà per tutti”. Come noto, riguarderà solo il trasferimento di beni da e per l’Italia. Terminati i 9 mesi di fase “volontaria”, dal 1° luglio scatterà l’obbligo. E ancora: l’economia cresce, oltre 100 imprese in più. I dati di aprile confermano il trend
positivo: rispetto al 2021 sale il numero di occupati , trainato dal manifatturiero. Sempre nel sesto mese dell’anno spazio alle riforme, il Governo prende tempo: “Confrontiamoci”. Sulle pensioni proseguono i tavoli con categorie e sindacati, mentre per l’IGR si attende il testo. Mercato del lavoro in dirittura d’arrivo. Il mese si è chiuso con ANIS che porta in Assemblea le riforme e lo sviluppo. Attesa per il confronto interno tra gli associati sui temi più attuali Focus sugli energetici con l’Ing. Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni. Assemblea che torna anche a luglio: ANIS chiede riforme e sviluppo per il Paese. Assemblea: confronto sui risultati ottenuti, dal contratto Industria alle liberalizzazioni sulle assunzioni. Poi le sferzate alla politica per i ritardi. Poi ancora: riforme “estive”, tavoli tutti aperti, ma a rilento. Pensioni e mercato del lavoro, confronto serrato sui testi di legge in attesa dell’IGR. Intanto la politica ci organizza sopra i convegni. Nel numero dopo l’intervista a Vagnini (ANIS): “Il mercato del lavoro sia una leva di competitività. Dobbiamo costruire nuove regole per integrarci nel contesto europeo e che rendano il nostro sistema attrattivo”. Sempre a lu-
glio la riforma della PA, ultimo miglio col nuovo regime. Tonnini (Interni): “Dirigenti più autonomi, ma con più responsabilità” Dipendenti: premi, ma anche mobilità d’ufficio e addio al “posto fisso”. Il mese si è concluso con le pensioni, lavoro e IGR: “Si fanno entro l’anno”. La conferma nel Programma Economico. Nel 2023 IVA ed efattura interna. ANIS: “Sviluppo e sostenibilità, le riforme sono essenziali”.
La prima di agosto è sul tetto pensionistico: “È un ostacolo, va rivisto”. Round di incontri a fine agosto, poi a settembre il testo della riforma. ANIS: “Evitare altri aumenti di costi a carico delle imprese”.
Settembre sulla stretta attualità: gas, San Marino pronto al Piano di Emergenza. L’eventuale stop della fornitura russa sta preoccupando tutta l’Europa. In arrivo protocolli con l’Italia, che pensa a razionamenti e coprifuoco. Pensioni che tornano nel secondo numero: aliquote ed età più alte, assegni più bassi. C’è il testo: arriveranno modifiche, ma l’entrata a regime resta fissata a gennaio 2023. Sempre a settembre poi la riforma del lavoro: novità per “atipici” e interinale. Il temporaneo passa da 18 a 12 mesi. Lonfernini: “Riforma allineata alle dinamiche del
A ottobre ANIS: “Molta incertezza, spingere su riforme e UE”. Ribadita al FMI “l’urgenza di un piano per l’autonomia energetica in un progetto strategico per dare più competitività alle imprese”. Poi ancora: da FMI e UNECE elogi e tanti “compiti a casa”. Riforme e autonomia energetica: le raccomandazioni di Washington e il country profile di Ginevra indicano la stessa strada nota da tempo. Sono poi tornate le tariffe degli energetici: rincari pesanti da novembre. Per le imprese +120% per il gas e +130% per l’elettricità. Chiesta l’indicizzazione mensile. Sempre più urgente il piano per l’autonomia. Tema che abbiamo affrontato anche nel numero successivo: “Tariffe ed energetici, c’è troppa incertezza”. ANIS: “Preoccupazione che si somma alla mancanza degli strumenti che hanno altri Paesi e di infrastrutture per aumentare l’autonomia”.
Il titolo del primo numero di novembre è stato: “Fumata nera, gli aumenti di luce e gas in stand by”. Dovevano scattare dal 1° novembre, ma la decisione dell’Autorità è stata posticipata. Disposti nuovi incontri e altri approfondimenti. E ancora: “Pensioni, riforma in aula e sindacati in piazza”. In Consiglio la seconda lettura con i provvedimenti per rendere più sostenibile il sistema. Si voterà con lo sciopero generale sul Pianello. Sempre a novembre energetici, dall’urgenza si punta all’autonomia. Rincari per gas, luce, rifiuti, trasporti e funivia. Ma dopo l’appello di ANIS, la maggioranza vuole un piano strategico di investimenti.
A dicembre il report conclusivo del FMI: si plaude alla resilienza del sistema economico ma si chiede al Governo di spingere sulle riforme e l’Associazione UE.
Con le due nuove riforme crescono i “contributori”. Oltre ai pensionati che potranno lavorare, il mix di leggi su pensioni e lavoro aumenterà la platea (e le aliquote) della Gestione Separata.
Le pensioni, la nuova SMaC ad aprile, l’assemblea dell’ANIS in estate