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La raccolta differenziata continua a far discutere la politica, tra favorevoli e contrari, tra chi vorrebbe riorganizzarla e chi vorrebbe un progetto adattato alle esigenze e particolarità di San Marino. Una discussione che va avanti da anni e che ruota attorno non al giusto virtuosismo collettivo, ma alla dipendenza dall’esterno per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Perché di questo si sta parlando: della “monnezza di casa”. Chiaramente tutto concorre a rendere più virtuoso il Paese, ma forse - per citare le parole del Governo riguardo alla Spending Review che pare non si farà in maniera incisiva come auspicato - “non bisogna guardare alle briciole”. Ovvero, il problema non sono i cassonetti sì o i cassonetti no, se raccogliere la plastica al lunedì o al venerdì... il problema è molto più grande e ampio e riguarda tutti i rifiuti, anche e soprattutto quelli prodotti dalle imprese: dove portiamo tutto quello che raccogliamo? Le convenzioni con le Regioni, se andavano bene per l’emergenza, non possono diventare strutturali, soprattutto con l’avvento del mercato unico europeo dove certe dinamiche non sono considerate affatto virtuose. E soprattutto a livello economico: si paga per raccoglierli (spesso non benissimo, dicono i dati della differenziata), si paga - carissimo - per smaltirli. Però si continua a rifiutare l’alternativa, ovvero creare in territorio una filiera dello smaltimento come tutti i Paesi normali. Anzi, virtuosi. Tutti i Paesi europei sono infatti dotati di impianti interni e fanno a gara a chi ce li ha più evoluti e green. San Marino non può più continuare a rifiutare i propri rifiuti, mandandoli sempre fuori. Daniele Bartolucci
Ok alle modifiche al Regolamento che tagliava fuori San Marino dal mercato: il rischio resta, serve l’Accordo. Novità anche sul CBAM
Un altro anno di proroga per l’applicazione del Regolamento EUDR e nuove modifiche in chiave semplificazioni a favore delle piccole e medie imprese europee e dei Paesi terzi, tra cui anche San Marino. Il rischio di venire tagliati fuori - come esportatori - dal mercato unico comunque resta, anche se si concretizzerà a gennaio 2027, ma con l’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione potrebbe venire annullato per sempre. Motivo per cui diventa fondamentale per l’economia del Titano, che coglie con favore questo cambio di approccio delle istituzioni europee su burocrazia e competitività. Lo stesso che ha portato recentemente anche ad altre modifiche importanti sul CBAM.
Bartolucci alle pagg. 6-7




Utilissimo e interessante, come sempre, il “cruscotto” mensile dell’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica: una base “numerica” per capire lo stato di salute di San Marino. Abbiamo messo a confronto gli ultimi tre anni completi (20222, 2023 e 2024) e i dati di ottobre 2025 su ottobre 2024 e “preso” le voci più importanti, quelle relative alle forze di lavoro, ai dipendenti del pubblico e privato, quelli del manifatturiero, i frontalieri, i disoccupati, le imprese totali e le attività manifatturiere. Conferma il suo ruolo di “locomotiva occupazionale” la manifattura: 6.972 dipendenti nel 2022, 7.112 nel 2023, 7.076 nel 2024. Numeri che migliorano osservando ottobre 2025 sullo stesso mese del 2024: 7.236 nel decimo mese di quest’anno quando erano 7.050 dodici mesi fa.
Servizio a pag. 3


Si sono aperti ufficialmente i cantieri per il potenziamento della rete di telefonia mobile sammarinese. Le Segreterie di Stato per l’Industria e per il Territorio hanno annunciato l’avvio delle opere per l’installazione di tre nuovi impianti strategici situati in zona Croce a Domagnano, nell’area ex Tiro a Volo a Murata e in prossimità del Palazzo Kursaal a San Marino Città. Un intervento atteso, frutto della convenzione con l’operatore TIM SpA, che segna un cambio di passo decisivo verso l’autonomia tecnologica e la stabilità delle comunicazioni in Repubblica. L’operazione risponde in maniera concreta all’urgenza di dotare il Paese di una rete dati e voce all’altezza degli standard internazionali, superando criticità ormai incompatibili con le esigenze di un’economia moderna e con la qualità della vita dei cittadini. La stabilità del segnale diviene così un fattore abilitante per la competitività delle imprese, l’efficienza dei servizi pubblici essenziali, dalla sanità alla scuola, e per l’attrattività turistica. Sotto il profilo economico, l’intervento si configura come un modello virtuoso di partnership pubblico-privato: l’investimento, quantificabile in circa 300.000 euro, è interamente sostenuto dall’operatore, senza gravare sul bilancio dello Stato. La proprietà delle infrastruttu-
Un
Al via l’installazione di 3 nuove infrastrutture per la telefonia mobile

re rimarrà tuttavia in capo all’Eccellentissima Camera, garantendo al pubblico il controllo degli asset strategici. I lavori procederanno a ritmo serrato con l’obiettivo di rendere operativi gli impianti entro i prossimi 3-4 mesi, sotto l’attenta supervisione dell’A.A.S.L.P. “L’avvio di questi cantieri è il
risultato di un lavoro assiduo, quotidiano e sinergico condotto insieme alla Segreteria al Territorio, a cui va il mio plauso per lo spirito di collaborazione dimostrato” ha dichiarato il Segretario di Stato per l’Industria, le Telecomunicazioni e la Ricerca Tecnologica, Rossano Fabbri. “Tuttavia, non possiamo na-

scondere che arrivare a questo risultato è stato complesso, quasi un eufemismo. Abbiamo impiegato circa 15 mesi per completare l’iter autorizzativo di un’opera strutturale indispensabile: una tempistica che assomiglia troppo a una corsa a ostacoli e che impone una seria riflessione. È necessario un ripen-
samento delle normative burocratiche per l’approvazione delle opere strategiche: servono procedure più snelle e organismi capaci di fare sintesi in tempi rapidi, pur mantenendo inalterato il rigore dei controlli. Il nostro obiettivo finale resta pragmatico e chiaro: far funzionare i telefoni e garantire ai sammarinesi un servizio efficiente. Con l’apertura della rete TIM in roaming a nuovi operatori scardiniamo vecchi monopoli e portiamo finalmente una reale concorrenza a vantaggio dell’utenza”.
La pianificazione dei siti è stata condotta con estrema accortezza tecnica e ambientale, per coniugare le necessità di copertura radiomobile con la salvaguardia del paesaggio, risorsa imprescindibile per la Repubblica.
“L’individuazione delle aree idonee è l’esito di un lavoro
meticoloso, volto a minimizzare l’impatto delle strutture” ha sottolineato il Segretario di Stato per il Territorio, l’Ambiente e i Rapporti con l’A.A.S.L.P., Matteo Ciacci. “Abbiamo preteso garanzie precise: le installazioni non andranno a intaccare la bellezza dei nostri luoghi, ma si integreranno nel contesto urbano e naturale con discrezione. È la dimostrazione che lo sviluppo infrastrutturale deve coesistere con la conservazione del territorio. Mantenendo la proprietà pubblica delle opere, lo Stato ribadisce il proprio ruolo di garante e gestore responsabile del bene comune, assicurando che ogni evoluzione tecnica si traduca in un beneficio tangibile e duraturo per la collettività. Dopo anni faremo funzionare i telefoni in zone dove la linea è sempre pessima”. Presenti in conferenza stampa anche i sammarinesi Fabrizio Bonini e Giovanni Guerra, in rappresentanza di Telecom Italia San Marino, i quali hanno ringraziato le competenti Segreterie di Stato per l’impegno profuso ed hanno altresì portato i saluti di TIM SPA.
Con l’apertura dei cantieri si apre una nuova stagione per le telecomunicazioni a San Marino, caratterizzata da infrastrutture moderne, maggiore stabilità del servizio e un mercato più aperto e competitivo.

Forze di lavoro in crescita, così come i dipendenti del settore privato e le imprese attive. Utilissimo e interessante, come sempre, il “cruscotto” mensile dell’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica: una base “numerica” per capire lo stato di salute di San Marino. Come riassunto nella tabella, abbiamo messo a confronto gli ultimi tre anni completi (20222, 2023 e 2024) e i dati di ottobre 2025 su ottobre 2024 e “preso” le voci più importanti, quelle relative alle forze di lavoro, ai dipendenti del settore pubblico e privato, quelli del manifatturiero, i frontalieri, i disoccupati in senso stretto, le imprese totali e le attività manifatturiere.
Forze di lavoro Le forze di lavoro, la somma cioè dei dipendenti, degli indipendenti e dei disoccupati, è in costante crescita: a fine 2022 il totale era di 23.535 unità, 24.224 a fine 2023, 24.814 a fine 2024. Zoomando ottobre 2025 e ottobre 2025 emerge che l’aumento è stato di quasi 500 persone (493); aumento dovuto soprattutto al numero dei dipendenti, passato da 22.595 a 23.102. Conferma il suo ruolo di “locomotiva occupazionale” la manifattura: 6.972 dipendenti nel 2022, 7.112 nel 2023, 7.076 nel 2024. Numeri che migliorano osservando otto-
Le imprese totali sono oltre 5.200, i lavoratori delle attività manifatturiere invece più di 7.200
Elaborazionegrafica:SanMarinoFixing.Fonte:UfficioInformatica,Tecnologia,DatieStatistica
bre 2025 sullo stesso mese del 2024: 7.236 nel decimo mese di quest’anno quando erano 7.050 dodici mesi fa. Tra i dipendenti salta poi all’occhio la performance dei frontalie-
ri: 6.916 a fine 2022, 7.604 a fine 2023, 8.117 a fine 2024. Frontalieri in aumento anche nell’ultimo anno: a ottobre 202 erano 8.223, a ottobre 2025 invece 8.710. Più o meno
invariati invece gli indipendenti (1.568 a ottobre 2024, 1.552 a ottobre 2025) e i disoccupati (716 a ottobre 2024, 718 a ottobre 2025; in crescita invece quelli “in senso stretto”,
da 399 a 421 in dodici mesi).
Imprese
Costante poi la crescita del numero di aziende che operano in Repubblica, sia nei tre
anni “finiti” che ottobre 2025 su ottobre 2025. Al 31 dicembre 2022 erano risultate 5.049, 5.150 a fine 2023, 5.247 a fine 2024. Focalizzandoci sugli ultimi 12 mesi, il totale è passato da 5.255 a 5.354. In calo le attività manifatturiere che, a fronte di un incremento dei dipendenti, ha visto una lieve riduzione delle imprese: 478 a fine 2022, 482 a fine 2023, 469 a fine 2024. Contrazione che emerge anche dai dati di ottobre 2024 (477) su ottobre 2025 (463).
Il settore pubblico Infine i lavoratori dipendenti del settore pubblico allargato per ente. Anche qui, numeri in crescita: 3.683 a fine 2022, 3.861 a fine 2023, 3.950 a fine 2024. Aumento che troviamo anche nel confronto tra ottobre 2025 su ottobre 2024: 4.052 nel decimo mese di quest’anno, 4.027 in quello dello scorso anno.
In Italia aumentano gli occupati: la fotografia del mondo del
A ottobre 2025, su base mensile, la crescita degli occupati si associa al calo dei disoccupati e alla sostanziale stabilità degli inattivi. Così, in una nota, l’ISTAT. L’aumento degli occupati (+75mila unità) coinvolge gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni che risultano in diminuzione. La diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,7%, pari a -59mila unità) riguarda gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 6,0% (-0,2 punti), quello giovanile al 19,8% (-1,9 punti). La sostanziale stabilità degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, che interessa entrambi i generi, è sintesi
Direttore responsabile
Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm
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e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro
Fotolito Linotipia Riminese Via San Leo, 10 47922 Rimini Italia
della crescita tra i 15-34enni e della diminuzione tra chi ha almeno 35 anni di età. Rispetto al trimestre precedente, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-71mila unità) e aumentano gli inattivi di 15-64 anni ( +61mila unità). A ottobre 2025, il numero di occupati supera quello di ottobre 2024 dello 0,9% (+224mila unità).
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La Banca Centrale della Repubblica di San Marino comunica di aver avviato una procedura di consultazione pubblica sulla seguente bozza di Regolamento: Reg. Miscellanea degli interventi mirati di revisione alle vigenti disposizioni di vigilanza.
Gli interventi più significativi
Tra gli interventi previsti si richiamano qui di seguito, in sintesi e secondo l’ordine di trattazione nel provvedimento in bozza, quelli più significativi:
1 - Il coordinamento tra i Regolamenti nn. 2016-02 e 202405 in tema di rappresentazione in bilancio del portafoglio titoli non immobilizzato o “di negoziazione”;
2 - L’integrazione del Registro Soggetti Autorizzati con l’indicazione di intermediari e agenti in territorio anche per imprese finanziarie sammarinesi;
3 - L’estensione ai TPP esteri, per i servizi AIS e PIS su conti di pagamento radicati in territorio, dello speciale regime autorizzativo già previsto per gli istituti di pagamento esteri che forniscono servizi di acquiring a esercenti sammarinesi convenzionati;
4 - La semplificazione della disciplina sugli adempimenti informativi annuali degli intermediari assicurativi, riportandoli ad unità (unica scadenza 31/03);
La deadline è stata fissata per il 29 dicembre 2025: i contatti (solo via mail) per i contributi

5 - L’allineamento della regolamentazione per promotori finanziari all’omologa disciplina prevista per gli intermediari assicurativi per quanto attiene sia al requisito di professionalità sia agli adempimenti informativi annuali;
6 - La semplificazione del data set del registro dei consulenti finanziari indipendenti e l’allineamento della disciplina sul requisito di professionalità all’omologa disci-
Vulnerabilità
Secondo la Financial Stability Review del novembre 2025 pubblicata dalla BCE, la Banca Centrale Europea, le incertezze residue sugli accordi commerciali e gli effetti economici e finanziari a lungo termine dei dazi continuano a plasmare il panorama della stabilità finanziaria dell’area dell’euro. Da aprile, i mercati azionari globali hanno raggiunto nuovi massimi storici e gli spread creditizi sono attualmente ristretti rispetto agli standard storici. Tuttavia, i mercati finanziari, e in particolare i mercati azionari, rimangono vulnerabili a bruschi aggiustamenti dovuti a valutazioni persistentemente elevate e alla crescente concentrazione del mercato azionario. Il sentiment del mercato potrebbe cambiare bruscamente a causa, ad esempio, del deterioramento delle
prospettive di crescita o di notizie deludenti sull’adozione dell’intelligenza artificiale (IA). Gli squilibri di liquidità nei fondi di investimento aperti, le sacche di elevata leva finanziaria tra gli hedge fund e l’opacità nei mercati privati potrebbero amplificare le tensioni di mercato. Inoltre, le preoccupazioni del mercato circa la tensione delle finanze pubbliche in alcune economie avanzate potrebbero creare tensioni sui mercati obbligazionari globali. Ciò potrebbe influire sulla stabilità finanziaria dell’area dell’euro attraverso variazioni nei flussi di capitali internazionali e oscillazioni valutarie, riducendo la competitività dei beni dell’area e causando fluttuazioni nei costi di finanziamento dell’area. I bilanci delle imprese e delle famiglie dell’area
dell’euro sono migliorati negli ultimi anni. Tuttavia, con l’impatto dei dazi, il settore aziendale rimane vulnerabile. Se si concretizzassero i licenziamenti, anche la capacità di servizio del debito delle famiglie ne risentirebbe.
Allo stesso modo, le banche dell’area dell’euro hanno dimostrato resilienza ai recenti shock, grazie a una solida redditività e ampi buffer di capitale e liquidità. L’esposizione al rischio di credito delle imprese le cui attività sono più sensibili ai dazi potrebbe tuttavia compromettere la performance dei prestiti bancari. Inoltre, le crescenti interconnessioni con il settore non bancario potrebbero esporre le vulnerabilità del finanziamento bancario in condizioni di stress del mercato.
plina prevista per i promotori finanziari;
7 - L’integrazione della definizione di “parti correlate” nelle regolamentazioni di banche, società finanziarie e imprese di investimento;
8 - L’abrogazione delle disposizioni superate da interventi di aggiornamento del quadro legislativo (art. 31 comma 3 della Legge sulla Società) o regolamentare (introduzione del Reg. BCSM n. 202405);
9 - Il coordinamento tra il Regolamento n. 2007-07 e la Circolare n. 2023-01 in tema di requisito patrimoniale di secondo pilastro (calendar provisioning);
10 - L’applicazione ai fini di calcolo delle soglie antiusura, anche per i punti di maggiorazione a titolo di mora, di una media “ponderata”;
11 - Il consolidamento, all’interno del Reg. BCSM n. 202102, della pubblica risposta a un quesito in tema di criteri di redazione della relazione ex art. 88, comma 4, della LISF;
12 - La semplificazione applicativa della procedura di “validazione”, da parte dei
vertici aziendali, dei flussi informativi inviati a BCSM, fissando una periodicità annuale; 13 - L’esplicitazione di una norma procedurale, di portata generale, in ordine agli obblighi di comunicazione degli istanti in pendenza di procedimento autorizzativo; 14 - La messa in termini dei prestatori di servizi di investimento già operativi con riguardo agli specifici obblighi di trasparenza contrattuale derivanti dalla recente introduzione della regolamentazione attuativa dell’art. 100 bis della LISF. La consultazione avrà termine in data 29 dicembre 2025. Eventuali contributi alla consultazione potranno essere inviati all’indirizzo vigilanza.regolamentare@bcsm.sm riportando come oggetto dell’e-mail “Regolamento Miscellanea - Consultazione”. AC

Uno dei valori migliori di cui, a parere di chi scrive, può essere dotato un essere umano, è quello di riuscire a cambiare idea. Il cambio di idea dovrebbe essere sempre suffragato da una nuova mole di informazioni e analisi approfondite che ci fanno veramente capire di esserci sbagliati, di avere effettuato valutazioni errate o addirittura di esserci presi un abbaglio. Cambiare idea solo per interesse personale, o semplicemente per la paura di “trovarsi dalla parte sbagliata” di una tendenza, non è di certo sinonimo di intelligenza, ma tutt’al più di puro opportunismo. Tali inclinazioni, tuttavia, fanno parte anch’esse della natura umana e non è raro riscontrarle anche da personaggi di indubbia caratura. Indirizzando l’attenzione verso tematiche prettamente finanziarie, molto spesso accade in effetti di assistere ad improvvisi cambi di approccio su certi argomenti anche da parte di personalità di indiscusso prestigio. Prendendo come esempio il controverso tema delle criptovalute, persino l’AD di JPMorgan, la più grande banca USA, ha cambiato molto spesso idea sulle stesse, definendole inizialmente come delle frodi, per poi gradualmente cambiare idea, sebbene senza mai fare un completo dietrofront, sinonimo che forse il cambiamento di approccio potrebbe più avere a che fare con calcoli opportunistici rispetto a un vero e proprio cambiamento di idea. Non avendo, chi scrive, alcun tipo di conflitto di interessi sulla materia delle criptovalute, può sicuramente permettersi di offrire un parere onesto, giusto o meno giusto che sia. Cambiare idea su un determinato argomento è una virtù, se fatto in buona fede, ma sul tema delle criptovalute, che seguo ormai da anni, la mia opinione non è ancora cambiata (non escludo che potrebbe cambiare in futuro) e rimane quella espressa su un articolo da me scritto all’inizio del 2018, quindi poco tempo dopo che le criptovalute diventassero mainstream, e concentrata sulla principale criptovaluta, il bitcoin. All’epoca affermavo infatti che “per come stanno ora le cose io considero il Bitcoin alla stregua di una commodity, paragonabile quindi all’oro o ancora meglio all’argento. Infatti, se ci pensiamo bene, il Bitcoin non ha un utilizzo industriale, è un bene finito e scarso (a tendere si arriverà ad avere circa 21 milioni di Bitcoin e a oggi ne sono stati estratti oltre 17 milioni), ha costi di estrazione (variabili a seconda del costo dell’elettri-


Obbligazionari mercati
Fonte:elab.BSMsudatibloomberg.Pricereturnperindiciazionari,totalreturnper indiciobbligazionari
cità) e il suo valore dipende dalla legge della domanda e dell’offerta, dato che al momento non è regolamentato da nessuna autorità centrale. Inoltre, circa il 40% dei Bitcoin è posseduto da una manciata di persone il che lo rende instabile e assimilabile più a un’attività speculativa che a una moneta. Ad avvalorare la mia tesi del Bitcoin come commodity – o anche ad un bene rifugio in questo caso – il fatto che i cittadini di alcuni paesi caratterizzati da iperinflazione (Zimbabwe e Venezuela per citarne un paio) abbiano iniziato ad acquistare Bitcoin per “mettere al sicuro” le proprie finanze”. All’epoca (ora a dire il vero un po’
meno) si vedeva il bitcoin come un potenziale sostituto delle monete correnti, anche se lo stesso non possedeva (e non possiede tutt’oggi) tutte tre le caratteristiche che una qualunque moneta deve possedere per essere qualificata come tale:
1 - Misura del valore (moneta come unità di conto). Il Bitcoin possiede questa caratteristica in quanto il suo valore è facilmente misurabile.
2 - Mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi (moneta come strumento di pagamento). Il Bitcoin, allo stato attuale, lo è solo parzialmente, in quanto sono poche le attività commerciali che lo accettano come metodo di pa-
gamento. Inoltre, le transazioni in Bitcoin richiedono tanto tempo per essere effettuate rendendolo quindi “scomodo”.
3 - Fondo di valore (moneta come riserva di valore). Un valore della moneta relativamente stabile è un paradigma fondamentale. Infatti, la maggior parte degli investitori in una moneta si attende di ricevere un flusso di interessi oltre alla restituzione del capitale investito. Il Bitcoin non paga interessi e ha un andamento (per utilizzare un eufemismo) volatile e pertanto non possiede la caratteristica di “fondo di valore”.
La mia idea di fondo non è cambiata da allora, indipen-
dentemente dal fatto che il bitcoin possa trattare a 100.000 dollari, a 1 milione di dollari o a zero ma, nel corso degli anni, ho iniziato a pensare che il bitcoin, e tutto il mondo delle criptovalute nel suo complesso, una qualche utilità legale sembra proprio averla, anche in considerazione della sempre più elevata finanziarizzazione dell’ecosistema (sono oggi disponibili ETC, ETF, futures, certificati, ecc. con sottostanti bitcoin e altre criptoattività). Nel corso del tempo e proprio grazie ad alcune delle peculiarità del mondo cripto (bassa eterogeneità dei possessori, possibilità di operare h24 e 365 giorni all’anno, mercati piuttosto sottili), è apparso come l’andamento delle criptoattività, bitcoin in primis, oltre a essere un amplificatore dei movimenti di altre attività di rischio nelle fasi di risk on/risk off, possa essere utile come indicatore anticipatore del movimento di altre attività di rischio, come a esempio i mercati azionari (grafico bitcoin e S&P500). Il cambiamento di idea su un qualsiasi argomento non deve avvenire all’improvviso, ma anche tramite un percorso per gradi. Già il fatto di essere riusciti a trovare almeno un’utilità all’ecosistema del mondocrypto può essere visto come un passo avanti in un percorso del quale non si ha certezza che sarà portato a termine.
I mercati finanziari Novembre ha registrato il ritorno di una certa dose di volatilità sia sull’azionario che sul mercato del credito; volatilità che non marcava presenza da aprile, dal momento dei primi annunci di Trump sui dazi commerciali. Effettivamente, il 2025, almeno sino ad ora, si è rivelato un anno tutto sommato tranquillo e caratterizzato da andamenti positivi e poco volatili sulle principali classi di investimento (tabella performance).
I portafogli Entriamo nell’ultimo mese dell’anno, statisticamente un buon momento per l’andamento delle attività finanzia-
rie più volatili, con una situazione a nostro avviso di tipo binario. Vediamo buone probabilità di una price action positiva qualora la FED tagliasse i tassi di 25 punti base durante la riunione del 10 dicembre e confermasse che la strada rimane aperta per un ulteriore allentamento della politica monetaria. Qualora invece le cose non dovessero andare in questo modo, salirebbe in maniera importante la probabilità di assistere ad un incremento della volatilità con conseguente negatività, che potrebbe essere oltremodo amplificata sia dalle valutazioni elevate presenti un po’ su tutte le classi di investimento sia dalla volontà degli investitori di “portare a casa” le performance positive. Il tutto, magari, in momenti caratterizzati da una rarefazione dei volumi, classica situazione del periodo pre e post natalizio. Considerato il tutto a 360°, per il prossimo periodo si ribadisce quanto già consigliato, ovvero di:
• Diminuire l’esposizione all’azionario durante giornate particolarmente positive, con l’obiettivo di mantenerla sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;
• Diminuire l’esposizione all’obbligazionario con rischio di credito durante giornate particolarmente positive, con l’obiettivo di mantenerla sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;
• Aumentare l’esposizione all’obbligazionario privo di rischio di credito durante giornate particolarmente negative, con l’obiettivo di portarla sopra al peso stabilito in sede di asset allocation strategica.
Leggi l’articolo integrale sul sito www.sanmarinofixing.com


di Daniele Bartolucci
Il regolamento relativo ai prodotti a deforestazione zero, noto come EUDR, non sarà più applicato a fine 2025, con il rischio concreto di tagliare fuori dal mercato moltissime imprese sammarinesi al pari di quelle dei Paesi terzi al mercato unico europeo. La decisione del Parlamento europeo, che segue il mandato della Commissione, risponde dunque alle continue difficoltà di attuazione del Regolamento stesso, in particolare alla necessità di garantire l’efficace funzionamento del sistema di informazione dell’UE e di alleviare gli oneri amministrativi per gli operatori più piccoli. Come noto, l’entrata in vigore è datata ufficialmente giugno 2023, con l’obiettivo di garantire che determinate materie prime, come i bovini, il cacao, il caffè, la palma da olio, la gomma, la soia e il legno, e i loro prodotti derivati immessi sul mercato dell’UE o esportati da tale mercato, non causassero la deforestazione o il degrado forestale. Le sue disposizioni principali dovevano inizialmente applicarsi a decorrere dal 30 dicembre 2024, ma già allora, a seguito delle preoccupazioni sollevate dagli Stati membri, dai paesi terzi, dai commercianti e dagli operatori in merito alla preparazione, nel dicembre 2024 è stato adottato un primo rinvio di un anno, a

Il cambio di atteggiamento delle istituzioni europee su burocrazia e competitività è confermato anche
Il Parlamento europeo approva le modifiche al Regolamento sulla deforestazione: oltre per i Paesi terzi come San Marino. Il rischio di venire tagliati fuori dal mercato unico resta,
cui è seguito quello di questi giorni, che posticipa l’applicazione al 31 dicembre 2026, oltre a modificarne diverse parti, proprio in funzione di agevolare i piccoli e medi esportatori, in particolare quelli dei Paesi terzi come San Marino. Se la proroga “salva” quindi il 2025-2026, il rischio che il mercato possa comunque voltare le spalle alle imprese sammarinesi resta, anche se solo spostato di un anno. Questo rende ancora più importante l’Accordo di Associazione con l’UE che San Marino ha trattato negli anni scorsi e che, nonostante l’ufficialità della firma e della ratifica non siano ancora arrivate, dovrebbe entrare in vigore già nella primavera del 2026. L’Accordo, infatti, potrebbe determinare per le imprese di San Marino il giusto e corretto riconoscimento di compliance, avendo già adottato una normativa interna (quest’estate in procedura d’urgenza, su spinta di ANIS,
ndr) completamente allineata al Regolamento EUDR, che però da sola non basta. Di fatto, come sostiene da tempo proprio ANIS, che rappresenta la maggior parte delle imprese esportatrici, l’Accordo di Associazione è fondamentale per poter operare nel mercato unico europeo senza le problematiche derivanti dall’essere comunque un Paese terzo. Una di queste è senza dubbio l’EUDR, ma anche il CBAM non è da meno e, come si vedrà, anche questo è stato modificato di recente per le stesse ragioni, segnando anche un cambio di atteggiamento da parte dell’Unione Europea rispetto alle richieste delle imprese industriali e non solo. Un cambiamento figlio delle sfide lanciate nelle relazioni ufficiali prima da Enrico Letta (“Much more than a market”) e poi da Mario Draghi (“The future of European competitiveness”). In sintesi: “avviare una rivoluzione di

semplificazione”, garantendo un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e riducendo drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di informazione, in particolare per le PMI. Il 26 febbraio scorso, a seguito dell’invito dei leader dell’UE, la Commissione ha presentato due pacchetti “omnibus”, volti a semplificare la legislazione in vigore rispettivamente nei settori della sostenibilità e degli investimenti.
EUDR: le nuove modifiche per i “piccoli” Il primo dato, sicuramente il più rilevante a livello politico, è che “le imprese avranno un anno supplementare per conformarsi alle nuove norme UE contro la deforestazione”, si legge nel comunicato stampa del Parlamento europeo. “I grandi operatori e commercianti dovranno rispettare gli obblighi del regolamento dal 30 dicembre 2026, mentre le micro e piccole imprese dal 30 giugno 2027. Questo rinvio dovrebbe garantire una transizione più graduale e consentire nel frattempo di rafforzare le capacità del sistema informatico che sarà utilizzato da operatori e commercianti per presentare le dichiarazioni elettroniche di due diligence”.
L’altro dato riguarda l’approccio dimensionale, come spiega la nota delle Segreterie di Stato per gli Affari Esteri, per il Lavoro e per l’Industria, Artigianato e Commercio: “Il Parlamento europeo ha introdotto un calendario ancora più favorevole per le micro e piccole imprese. Per gli operatori che erano costituiti come microimprese o piccole imprese gli obblighi entreranno in vigore dal 30 giugno 2027, garantendo un ulteriore periodo di tolleranza rispetto alla data generale. Secondo il testo pubblicato, questo rinvio è necessario per consentire ai paesi terzi, agli Stati membri, agli operatori e ai commercianti di essere pienamente preparati e soprattutto per istituire i necessari sistemi di dovuta diligenza per tutte le materie

prime e tutti i prodotti interessati. Inoltre, il Parlamento ha proposto un riesame della norma volta alla semplificazione del regolamento EUDR e presentare una relazione entro il 30 aprile 2026. I nuovi emendamenti hanno introdotto una categoria completamente nuova di operatori con obblighi semplificati, in particolare per i micro e piccoli operatori primari. Questi soggetti beneficiano di un regime transitorio particolarmente favorevole, con l’eliminazione di numerosi adempimenti burocratici. Particolare rilevanza assume il fatto che il Parlamento ha ampliato la definizione di questa categoria, includendovi operatori che, pur superando i limiti dimensionali di microimpresa o piccola impresa, possono dimostrare che le attività riconducibili al presente regolamento rientrano in tali limiti. Questa disposizione consente una valutazione più realistica e proporzionata delle dimensioni effettive degli operatori”.
“Un’altra modifica significativa riguarda gli obblighi di tracciabilità lungo la catena di approvvigionamento”, spiegano ancora le Segreterie di Stato competenti. “Il Parlamento ha concentrato il dovere di raccolta e conservazione dei numeri di riferi-
mento delle dichiarazioni di dovuta diligenza esclusivamente al primo operatore a valle, eliminando tale obbligo per tutti gli operatori successivi nella catena. Questa modifica rappresenta una riduzione sostanziale del carico amministrativo per le aziende intermedie”.
Detto questo, “la Segreteria degli Affari Esteri seguirà con attenzione gli sviluppi successivi della procedura legislativa, in vista della discussione, in vista dei negoziati interistituzionali e dell’adozione definitiva del Regolamento modificato. L’obiettivo rimane quello di garantire che le imprese sammarinesi possano competere equamente nel Mercato Unico europeo”. E questo – è sottinteso - potrà avvenire solo con l’Accordo di Associazione.
Cambiamenti anche per il CBAM Le sollecitazioni del mondo imprenditoriale sull’EUDR fanno da specchio a quelle per il “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere”, noto come CBAM. Allo stesso modo, a fine estate, il Consiglio europeo ha adottato, nel quadro del cosiddetto pacchetto legislativo “Omnibus I”, un regolamento che semplifica e rafforza tale meccanismo, mi-

anche dalle novità sul CBAM, che è un altro “scoglio” per diverse filiere industriali sammarinesi
alla proroga diverse semplificazioni per le piccole e medie imprese, ma di fatto anche resta, seppur posticipato: per questo serve la piena integrazione e senza discriminazioni

gliorandone la conformità in modo efficiente sotto il profilo dei costi. “L’obiettivo principale è ridurre gli oneri normativi e amministrativi, ol-
Atre che i costi di conformità per le imprese dell’UE, in particolare le PMI”, anche se resta intatto l’obiettivo climatico, ovvero “continuerà a essere disciplinato il 99% circa delle emissioni incorporate nelle merci CBAM importate”, fanno sapere dagli uffici stampa della UE. “Se vogliamo che la transizione verde abbia successo e se vogliamo stimolare al tempo stesso la competitività dell’Europa, dobbiamo ridurre gli oneri superflui”, ha dichiarato Marie Bjerre, ministra danese per gli Affari europei. “E questo strumento permette di farlo, rendendo la vita più facile alle imprese europee pur mantenendo le nostre ambizioni in materia di clima”.
Cosa cambia, di fatto? Con la sostituzione dell’attuale soglia che esenta le merci CBAM di valore trascurabile, le modifiche definiscono una nuova soglia “de minimis” basata sulla massa se-
Rinnovo contrattuale: 13,7% di aumenti totali in 5 anni
Tra le Organizzazioni Sindacali, l’ANIS e le Agenzie di Assicurazione è stato sottoscritto, nei giorni scorsi, l’accordo per il rinnovo del contrato di lavoro per i lavoratori dipendenti occupati nel settore assicurativo.
Tutti gli aumenti retributivi sino al 2029 Il contratto, valido fino al 31 dicembre 2029, prevede i seguenti aumenti retributivi: 3% per il 2025, 3% per il 2026, 2,70% per il 2027, 2,50% per il 2028, 2,50% per il 2029 per un incremento complessivo nei 5 anni del 13,70%.
Sono aumenti sostanzialmente in linea con le dinamiche dei principali contratti, che dovrebbero permettere la copertura dell’inflazione.
Alla trattativa ha partecipato anche una rappresen-
tanza dei lavoratori di tutti e tre i sindacati.
Oltre a ciò, le parti firmatarie hanno confermato la parte normativa del precedente accordo contrattuale, sottoscritto il 16 febbraio 2023. Le parti sono altresì impegnate a redigere il testo unico del contratto collettivo nazionale di lavoro, entro il gennaio 2026. Il via libera al pre accordo, è arrivato dall’assemblea dei lavoratori del settore. Ora per assumere valore erga omnes, in base alla Legge numero 59 del 2016, l’accordo contrattuale dovrà essere sottoposto al referendum tra i lavoratori del settore assicurazioni.
Le Federazioni Servizi di CSdL, CDLS, USL sono impegnate a organizzare l’iter per la realizzazione dello stesso referendum.
condo la quale non saranno soggette alle norme CBAM le importazioni fino a 50 tonnellate l’anno per importatore. Si prevede che la misura esenterà dal meccanismo CBAM in particolar modo le
PMI e le persone fisiche che importano quantità ridotte o trascurabili di merci contemplate dal regolamento CBAM. Un’altra modifica importante concerne il fatto che il regolamento modificato consentirà anche di evitare perturbazioni per gli importatori all’inizio del 2026, mentre aspettano la registrazione CBAM: le importazioni di merci CBAM saranno consentite a varie condizio-
ni, in attesa della registrazione dell’importatore. Inoltre il regolamento modificato contiene diverse altre misure di semplificazione per tutti gli importatori di merci CBAM che riguardano, ad esempio, la procedura di autorizzazione, i processi di raccolta dei dati, il calcolo delle emissioni, le norme in materia di verifica e il calcolo dell’esposizione finanziaria dei dichiaranti CBAM autorizzati. Infine, il regolamento modificato contiene adeguamenti delle disposizioni in materia di sanzioni e delle norme relative ai rappresentanti doganali indiretti.

Dall’Oasi della Biodiversità alle cascatelle di Canepa e
L’elenco degli interventi più significativi già effettuati nel territorio
La Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, alcuni esempi concreti e virtuosi di collaborazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione, resi possibili grazie al Regolamento sui Patti di Collaborazione. Un modello innovativo che promuove la partecipazione attiva della cittadinanza, rafforza il senso civico e contribuisce alla cura, alla rigenerazione e alla valorizzazione degli spazi pubblici, in linea con una visione moderna e condivisa della gestione dei beni comuni. Durante l’incontro sono stati illustrati alcuni interventi significativi già attuati grazie alla sinergia tra l’Ufficio Gestione Risorse Ambientali e Agricole, cittadini e realtà private del territorio, tra cui: 1 - L’Oasi della Biodiversità nel Parco di Montecerreto, un progetto di tutela e valorizza-

zione ambientale diventato un punto di riferimento educativo e naturalistico.
2 - Le cascatelle di Canepa, riqualificate e rese nuovamente fruibili grazie al lavoro congiunto di volontari e tecnici.
3 - Ulteriori aree verdi, oggetto di manutenzione, decoro e miglioramento da parte di cittadini, associazioni e
aziende che hanno scelto di contribuire attivamente al benessere del Paese. Queste esperienze dimostrano come l’impegno condiviso tra istituzioni e comunità possa generare decoro, qualità del paesaggio e un rinnovato senso di appartenenza. Il Segretario di Stato Matteo Ciacci ha confermato che il percorso proseguirà con
I nomi degli studenti delle Superiori premiati a “Progetta il tuo territorio del futuro”
È un progetto per l’introduzione di un sistema attraverso il quale generare biogas e calore, purificando e riutilizzando inoltre acqua altrimenti destinata a essere sprecata, ad aggiudicarsi la quarta edizione del concorso “Progetta il tuo territorio del futuro”, curato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e aperto a chi frequenta le Scuole Superiori. Rivolta alle principali realtà industriali del Titano, l’idea si è affermata fra un totale di venti progetti proposti da singoli oppure gruppi nell’ambito di un’iniziativa organizzata dai corsi di laurea in Ingegneria Civile e Costruzioni e Gestione del Territorio. Gli autori sono cinque studenti della classe quinta dell’Istituto “Tonino Guerra” di Novafeltria, indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio: Sara Di Biagio, Michele Piva, Sa-
muele Cecchetti, Bernya Rania e Thomas Travaghini. Il progetto prevede che l’acqua piovana e quella utilizzata per scopi industriali vengano filtrate: una volta ‘ripulite’, tornano nel ciclo produttivo. I residui raccolti col processo di purificazione vengono uniti invece ad altri scarti per produrre, attraverso un particolare processo, biogas e calore. L’obiettivo, secondo quanto riportato dagli autori, è “concepire la fabbrica non più come luogo che consuma e inquina, ma come sistema che rigenera le risorse, riduce gli sprechi e trasforma in valore ciò che prima era scarto”. Al secondo posto del concorso un progetto firmato da altri cinque studenti della stessa classe, che prevede l’installazione di una serie di stazioni, chiamate “ecopunti”, nelle quali le persone possono depositare i rifiuti
da riciclare (carta e plastica per esempio, ma non solo) ricevendo in cambio due centesimi per ogni chilogrammo di peso, versati sulla Smac Card. Secondo le stime proposte si potrebbero così evitare “fino a 50 tonnellate di CO2 all’anno”, contribuendo “contestualmente a una significativa riduzione dei rifiuti indifferenziati, stimata tra il 20 e il 25%”. Ad affermarlo gli autori Mohamed Ayman Nadifi, Diego Gori, Francioni Felipe, Leonardo Semprini e Andrea Pazzini. Al terzo posto l’idea di Diego Semproli della classe 2TA dell’Istituto Tecnico Industriale di San Marino, che ha elaborato un piano dedicato alle strade del Titano. Prevede in particolare un sistema per trasmettere a chi è al volante, oppure in sella, notifiche in tempo reale su incidenti, lavori e condizioni meteo.

il modello della gestione condivisa dei beni comuni, creando una rete di responsabilità reciproca fra cittadini e amministrazione.
Questa fase propulsiva rappresenta un esempio virtuoso di come la partecipazione attiva della cittadinanza possa diventare parte integrante delle politiche pubbliche.
Piccoli gesti possono generare grandi risultati, specialmente quando inseriti in un progetto strutturato e condiviso.
nuove iniziative e ulteriori ambiti di intervento. Tra questi: attività di pulizia e cura del verde; imbiancature e piccole manutenzioni; interventi di giardinaggio, decoro e allestimenti; progetti di rigenerazione partecipata su piccola e grande scala.
L’obiettivo è ampliare il coinvolgimento diffuso e rendere sempre più stabile e naturale
Prendersi cura del territorio significa prendersi cura della comunità: è in questa prospettiva che la Segreteria di Stato per il Territorio continuerà a investire.
Le richieste di collaborazione possono essere presentate compilando l’apposito modulo disponibile su gov.sm, nella sezione Modulistica Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole.
Arriveranno in Vaticano il 13 dicembre da tutta Italia, vestiti da pastori, artigiani, Sacre Famiglie, Re Magi, angeli e soldati romani. Saranno oltre mille volontari e incontreranno Papa Leone per la benedizione dei bambinelli di oltre 50 rappresentazioni della nascita di Gesù fra le quali quella del Presepe Vivente di Montegiardino. Sono previste una lunga sfilata e la rievocazione del primo presepe di San Francesco a Greccio e della Natività sul sagrato di Santa Maria Maggiore.


Il libro di Carlo Malagola del 1891 contiene diverse curiosità: tra le più originali quella dedicata alle “Licenze per l’importazione di biade nel territorio sammarinese e per la loro esportazione”
di Alessandro Carli
Le istituzioni comunali a San Marino si svilupparono tra il secolo XII e XIII, qualche decennio dopo rispetto ai simili comuni di Rimini, Faenza, Imola, Cesena. La prima menzione di consoli (titolo che diverrà poi quello dei Capitani Reggenti), si ha in un documento datato 12 dicembre 1244 (talora indicato come 12 dicembre 1243), con ulteriori menzioni negli anni 1253 e 1254. In un atto di vendita fatto da Guido di Cerreto a favore del Vescovo di Montefeltro, Ugolino, vengono nominati infatti i consoli di San Marino (consulibus castri Sancti Marini) Oddone Scarito e Filippo da Sterpeto. Il mese di dicembre è quindi quello che ha visto la “nascita” dei Capi di Stato da San Marino. Una storia preziosa, lontana nel tempo e ottimamente raccontata da Carlo Malagola nel libro “L’archivio governativo della Repubblica di San Marino riordinato e descritto - aggiunti gli statuti sammarinesi dal 1295 alla metà del secolo XIV” (Bologna, Tipografia Fava e Garagnani – 1891).
Il libro di Malagola “Il primo Statuto, che è giunto a noi, sebbene sia privo di data, deve assegnarsi, come giustamente osservò il Delfico, al periodo di tempo che va dal 1295 al 1302. E la ragione è questa: che nello Statuto non si trovano ricordati più i Reggenti col nome di Consules, come sono costantemente chiamati nei documenti dell’Archivio dal 1244 al 1286 e sino al 1295, come in un altro citato dal Delfico, mentre già nel 1302, come certifica un atto del 30 maggio, i Reggenti sono un Capitano ed un Difensore, secondo che trovansi appunto costantemente denominati in questi Statuti. Anche le notizie che rimangono sopra alcuni degli Statutarii confermano si fatta induzione, attestando che quelli vivevano appunto nel periodo sopra indicato. Infatti Guerolo di Zanne (di Donna Adelasia) è ricordato

in un atto del 1284; Zannuccio di Causetta Giannini nel 1286 e nel 1302; Arimino Baracone nel 1303, Gaudenzio (di Giovanni di Biagio), notaio, dal 1290 al 1303, Ventura di Michele (Giannini) dal 1291 al 1298, e Superbuccio di Scarano nel 1322; nel quale anno Bencevenne Fabbri, da Domagnano, era ricordato come già morto”. Tra i capitoli raccontati nel libro di Carlo Malagola anche uno dedicato alle “Licenze per l’importazione di biade nel territorio sammarinese e per la loro esportazione” ma soprattutto troviamo anche temi di strettissima attualità: lo studio (la scuola è iniziata da tre mesi), il teatro (la stagione si è aperta da poche settimane) e la guerra (tema, purtroppo, presente nelle cronache mondiali di tutti i giorni).
Congregazione degli studi
Nell’Archivio gli atti di questa Congregazione cominciano solo dal 1800 e giungono al 1840. Più antichi sono i regolamenti degli studi, che risalgono al 1788; e, fra questi, interessantissimi i Capitoli col Maestro di scuola, la serie dei quali incomincia dal 1468. I primi sono capitoli con ser Menetto di Menetto Bonelli, che era anche notaio, e che allora fu nominato maestro per un anno, coll’obbligo di insegnare ai fanciulli per «quello prexio et salario che se convirano insieme»; ed il Governo gli assegnò anche quindici lire di denari all’anno. Doveva far scuola ogni giorno non festivo, meno i giorni del carnevale ed i tre ultimi della settimana santa. Abbiamo anche due elenchi di scolari della prima
metà del secolo XVI, nel primo di quali gli scolari sono divisi per classi coll’indicazione di quanto pagavano: nel secondo sono accennate anche le materie che studiavano.
Congregazione teatrale Il teatro era in antico nella grande sala al primo piano del pubblico palazzo, donde
fu tolto nel 1763. Poscia, essendo stato proposto nel 1772 di erigere un teatro nella contrada di Porta Nuova, ed essendosi destinati per quello 860 scudi, che si erano venuti accumulando pel teatro, esso fu cominciato, e si terminò solo nel 1781, rimodernandosi poi nel 1809. Nel qual tempo la società che ne aveva assunta l’impresa consegnava il teatro al Governo, ottenendo le fossero lasciati per altri tre anni i proventi del giuoco del Biribisso per comprar strumenti da suono e fare alcuni rinforzi ai muri dell’edifizio. La Commissione (gli atti della quale giungono dal 1777, in cui essa fu istituita, fino al 1781) ebbe in origine l’incarico di procurare i mezzi di erigere il teatro di città, e di curarne la fabbrica. Oggi essa esiste sotto nome di Congresso del Teatro, ed è composta di nove membri che provvedono a tutto ciò che si appartiene agli spettacoli teatrali.
Congregazione di guerra Fu una Congregazione consigliare straordinaria, o temporanea, che si nominava quando ve ne era bisogno. Nel 1628, fervendo le guerre fra il Duca di Mantova e il Duca di Savoia per la successione del Monferrato, che richiamarono in Italia gli eserciti francesi e tedeschi, la Repubblica di San Marino, sebbene non prossima al teatro della guerra, pensò di evitare opportunamente il pericolo di soffrirne qualche danno. E ai 19 di novembre il Consiglio, poiché sentivansi “ogni
giorno rumori di guerre et altre stravaganze che minacciano qualche travaglio alla nostra patria, et perchè non si può ogni giorno celebrare Consegli», istituì questa Commissione, composta di dieci consiglieri che, insieme coi Capitani, dovevano provvedere a tutto ciò che fosse necessario a guardare lo Stato dai pericoli della guerra. Il primo aprile del 1629 fu stabilito che uno dei membri di questa congregazione, per una settimana, con titolo di Ispettore, visitasse le porte della città di giorno e di notte, ne ritirasse le chiavi la sera, e le portasse ai Capitani, vigilando anche sul buon servizio delle guardie. Nuovamente fu ripristinata questa congregazione per le contingenze della guerra che sorse nel 1643 fra i Veneziani, il duca di Modena, di Parma ed il Granduca di Toscana in lega contro il Papa. Dal fascicolo degli atti della Congregazione rimasto in Archivio, si rileva che, iniziati i proprii lavori con una solenne processione, essa aveva diligentemente fatti riattare i torrioni ed i baluardi della rocca e della ripa, ponendo a contribuzione per un certo numero di opere tutti i possidenti, ed aveva altresì fatto tagliare gli alberi per un certo tratto presso la città. E il Legato pontificio d’Urbino, cui premeva moltissimo la difesa di San Marino, come antemurale del Montefeltro, aveva in quell’occasione profferto denaro e moschetti, incitando i sammarinesi ad una valida difesa.

In esposizione 20 opere originali per un’esperienza che diventa meditazione
L’artista l’8 dicembre inaugurerà la sua mostra a Borgo Maggiore
“L’arte è per me uno strumento profondo di comunicazione dell’Anima”. Così l’artista Osaro Bevis Agho che lunedì 8 dicembre alle 18 inaugurerà - all’interno della Casa del Castello di Borgo Maggiore (Piazza Mercatale, 21) – “Rays of Sacred Heart”, una mostra d’arte contemporanea che propone un percorso visivo e spirituale centrato sulla simbologia del Sacro Cuore di Gesù, espressione massima dell’amore divino e del dolore redentivo. Attraverso 20 opere originali, l’esposizione intende raccontare le esperienze universali che ogni cuore umano attraversa nel corso della vitaamore, gioia, dolore, solitudine, speranza - mettendole in dialogo con la passione e la

Cmisericordia rappresentate dal Cuore di Cristo. L’obiettivo è quello di offrire al pub-
blico un’esperienza artistica che diventa anche meditazione, in cui l’arte non è solo os-
servata, ma vissuta come possibilità di riconciliazione interiore e incontro con il di-

vino.
Il giorno dell’inaugurazione (alle 18, ingresso libero, dress code total black) verranno presentati al pubblico le attività contestuali al progetto artistico di Bevis, quali le due versioni del libro “Rays of Sacred Heart” una in italiano e una in inglese dove l’artista si racconta e scrive della genesi del progetto, inoltre verrà presentato il calendario 2026 contenente 12 opere presenti in mostra disponibile in due varianti, quella da tavolo e quella da parete. “Da oltre vent’anni vivo in Italia e da più di sette anni risiedo nella Repubblica di San Marino, dove attualmente lavoro e possiedo regolare permesso di soggiorno” si legge nella presentazione. “Sono
Il Natale secondo il Consorzio Terra di San Marino: nel “sacco” anche due torroni e il panettone (da abbinare con la proposta dei vini della Cantina)
“Ed ecco l’ultimo vagone, / è fatto tutto di panettone, / ha i cuscini di cedro candito / e le porte di torrone. / Appena in stazione sarà mangiato / di buon umore e di buon appetito. / Mangeremo anche la panca / su cui siede a sonnecchiare / Babbo Natale con la barba bianca”. È la penna di Gianni Rodari di “È in arrivo un treno carico di…”, più esattamente la chiusura, a farci entrare nell’ultimo mese dell’anno, quello dedicato alle festività natalizie.
Festività che il Consorzio Terra di San Marino sta già allestendo da qualche settimana: tante, tantissime le proposte che il territorio e i soci delle cooperative propongono. Dal “sacco” di “Babba Natale” escono due torroni de La Serenissima alle mandorle (“Babba Natale” Rita, nella foto, li mostra). Torroni che hanno come ingrediente numero uno il miele Millefiori di produzione locale – quindi CTSM - e una importante quantità di mandorle (o di

nocciole: si può scegliere a seconda delle preferenze) ma non solo. Gli altri ingredienti consentiti nella preparazione del dolce so-
no subito svelati: albume d’uovo, zucchero semolato e sciroppo di glucosio. Il panettone del Consorzio Terra di San Marino - del
peso di 500 grammi - lo realizza il panificio Zanotti ed è prodotto con farina “Terra di San Marino” proveniente dal territorio. In particolare
quello al Moscato ha una gestazione interessante: all’interno del dolce ci sono le uvette che riposano per 72 ore nel vino. Gli impasti sono due: per il primo si parte verso mezzogiorno con gli ingredienti: lievito madre, acqua, farina Terra di San Marino, tuorlo d’uovo, burro e zucchero. Si aspettano le 4 di notte quando l’impasto triplica. Una volta triplicato, arriva la seconda fase in cui viene reimpastato il tutto con l’aggiunta di altra farina Terra di San Marino, zucchero, miele, tuorlo, burro, uova scorza d’arancio, acqua e uvetta. A questo punto l’impasto deve riposare un’ora, cioè deve lievitare. Poi si fanno le cosiddette “bocce” da 500 grammi e alle 7 del mattino sono già nello stampo e pronte per il forno dove dovranno rimanere per 52 minuti a una temperatura di 95 gradi. Una volta “sfornato” si prendono alcuni spilli e lo si infilza per vedere se è cotto.
Ovviamente serve qualcosa da “accompagnamento”:
cittadino italiano. Il mio percorso artistico ha preso forma nel mondo della moda: in Italia mi sono diplomato come fashion stylist e modellista, collaborando successivamente con importanti maison, tra cui Dolce & Gabbana e Gianfranco Ferré. Nel tempo, ho ampliato la mia espressione creativa anche alla musica (con il nome d’arte Babibevis) e, soprattutto, alle arti visive. Attualmente lavoro presso un negozio ‘Pianello B’ situato nel Centro Storico di San Marino, in Contrada del Collegio 33. È proprio qui che è nata l’ispirazione per la mostra “Rays of Sacred Heart”, un progetto che fonde spiritualità, esperienza personale e linguaggio artistico contemporaneo”.
tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

i vini. Nella Cantina San Marino la scelta è ampia e incontra i gusti (e i palati) di tutti: dai “bianchi fruttati” come il Biancale, il Roncale e il Moscato al Titano spumante brut e al Briza spumante brut, passando per la Ribolla e per i rossi come il Brugneto, lo Sterpeto e il Tessano. Il bon ton prescrive che i dolci natalizi – panettone, torrone, pandoro – vadano mangiati rigorosamente con le mani. Il perché lo suggerisce Barbara Ronchi della Rocca: per non toccare con il metallo delle posate quello che la simbologia cristiana ci presenta come Pane di Vita.
A
volte
si cade ma che stima susciti negli altri quando ti rimetti in piedi!
di Simona Bisacchi
Ti guardi intorno e sembra non manchi nulla. Strade da percorrere. Acqua da bere. Un cielo con cui prendersela. Progetti. Aspirazioni. Abbondanza di cibo, di problemi, di fretta.
“In questo mondo, frenesia anche nella vita della farfalla” scrive il poeta giapponese Kobayashi Issa (17631828). E dai tempi in cui venne scritto questo haiku - un evocativo componimento di tre versi, da poche sillabe l’uno - la frenesia non ha arrestato un giorno la sua crescita. Allora ti guardi intorno di nuovo e vedi quello che ti manca. O meglio, quello che ti ha sottratto. La pazienza. Il tempo. L’ascolto. La pace.
E mentre le feste si avvicinano e l’organizzazione di tavole e scadenze assalta le not-
ti - che dovrebbero servire per riposare e ricaricarsicerchi un modo per sopravvivere a questo ritmo spasmodico.
Compi un gesto inconsulto: abbandona la frenesia. Lasciala in disparte. Travolgila con le tue mani, con un lavoro lento, che richieda una pausa dagli impegni e ti distragga dalle preoccupazioni.
Segui l’esempio della giovane Polly, protagonista di “Una ragazza fuori moda” di Louise May Alcott: “A volte le cose mi preoccupano, ma prendo una scopa e spazzo, o lavo con forza, o cammino, o mi dedico a qualcosa con tutte le mie forze e di solito mi accorgo che, quando ho finito, la preoccupazione è sparita, oppure ho raggranellato abbastanza coraggio da sopportarla senza brontolare”.
Abbandona la frenesia del dover dimostrare. Dimostrare che hai la situazione sotto controllo, che puoi compiere mille azioni contemporaneamente: cucinare, chiudere il bilancio annuale, fare gli ordini per il nuovo anno, trovare il regalo giusto per la cugina, comprare le crocchette per il gatto.
A nessuno importa granché quanto tu sia versatile. A tutti importa, invece, che tu non svenga nell’adempimento di compiti che nessuno ti ha dato ma che tu hai voluto prenderti.
Lascia la frenesia dei sotterfugi, che costa tanta fatica: nel tentativo di non fare brutte figure, se ne inanellano di pessime una dopo l’altra. A volte basta un semplice “scusa”, se è sentito. E se non lo è, non stare nemmeno a dirlo e impara a non prendertela se
USGI ha compiuto 20 anni e ha pubblicato un libro che ripercorre le tappe più importanti I l libro - 1
Non poteva che diventare un “libro” il ventennale dell’USGI, l’Unione Sammarinese Giornalisti e Fotoreporters nata come associazione e riconosciuta nel 2005: non poteva che finire su carta, materia essenziale e quotidiana per chi fa questo lavoro. Scritto da Matteo Sèlleri, attuale Presidente USGI, e da Antonio Fabbri, Segretario dell’associazione, il volume ripercorre le tappe fondamentali di questi otto lustri, tappe “lustrate” in punta di penna: dal primo direttivo – tra gli eletti anche l’ex direttore di San Marino Fixing, Gianni Di Pasquale – alla carta dei doveri, passando per il primo corso di formazione e alle prime “battaglie”, una su tutti la “Legge bavaglio” del 2008. Spazio poi ad Alberto Rino Chezzi, “commerciartista” e presidente USGI dal 2012 al 2022, ma anche allo

Statuto dell’Associazione, ai verbali (scritti a penna) e al protocollo d’intesa sottoscritto con la Federazione
Nazionale Stampa Italiana (2019) e con la Consulta per l’Informazione di San Marino.

qualcuno non lo dice a te. Liberati dalla frenesia di uscirne sempre in piedi, da vincitore. A volte si cade, ma che stima susciti negli altri quando ti rialzi! Molta di più di quella che credi di ottenere cercando di sembrare impeccabile.
Sbarazzati anche dalla frenesia di fare e dire sempre la cosa giusta. È solo l’ennesimo tentativo di mostrare quanto vali. Quanto è più utile, invece, trovare parole e gesti che non feriscano, che non allontanino, che non suscitino una repulsione o il pentimento di essersi confidati con te. Si è così abituati a sostenere un ritmo frenetico, da sentirsi disorientati e immobili quando si smette di ballarlo. Ma bisogna sentirsi un po’ fuori tempo - e un po’ fuori moda come Polly - per guardare la vita da un altro
l libro - 2
“Il poeta, come il medico, deve essere reperibile a tutte le ore del giorno e della notte” scrive Gilbert Adair in “The Dreamers”. È questo l’unico punto in comune tra uno scrittore e una persona che ha fatto il Giuramento di Ippocrate? Sicuramente no: a sfogliare la letteratura moderna, molti sono i casi – più o meno fortunati – di dottori che si sono misurati con il foglio e la penna. Si pensi ad Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes, ad esempio, o a John Michael Crichton (l’autore di “Jurassic Park” è laureato in Medicina e Chirurgia presso la Harvard Medical School): incontri di enorme successo. Si inserisce in questo filone anche Alessandro Bertolini, Direttore delle Attività Sanitarie e Socio-Sanitarie dell’ISS e autore de “Il Novecento di Annetta” (ed. L’Autore Libri
punto di vista. E renderla più interessante.
Simona Bisacchi autrice e giornalista freelance, sul nostro giornale cura una rubrica dedicata a libri, letture e lettori, argomenti al centro del suo blog scrittotranoi.blogspot.com
La TOP FIVE di Fixing
1 Ti telefono stasera (Lorenzo Marone)
Feltrinelli € 19
2 La volta giusta (Lorenza Gentile)
Feltrinelli € 19
3 Una storia sbagliata (Giancarlo De Cataldo) Einaudi € 15,50
4 Buoni propositi (Sabrina Gabriele) Salani € 16,90
5 Botanica della meraviglia (M. Gancitano - A. Colamedici) HarperCollins € 18,50
Firenze – Biblioteca ’80 I Tascabili). Un libro pienamente novecentesco sia per la suddivisione in capitoli –sono 28 per un totale di 260 pagine – che per l’io narrante che racconta la storia in prima persona, quasi fosse presente (e lo è: è il nipote della protagonista). La “firma” dell’autore (e della sua professione) appare sin dalle prime pagina quando racconta l’incontro tra la protagonista del titolo e Antonia, entrambe sulla settantina: come Arthur Conan Doyle, anche Bertolini “scrive” di medicina, ma a pennellate, senza cioè rimarcare troppo i propri studi universitari. Lo fa nel descrivere il diabete di Annetta, la scarsa cura dei denti e la morte improvvisa, avvenuta a 73 anni. Un pre-testo che diventa testo, incipit, viaggio a tratti Neorealistico ma soprattutto Verista (appare
netto l’omaggio che l’autore fa a Giovanni Verga de “La Lupa” dove Annetta è la moglie di Nanni, il giovane oggetto delle ossessive attenzioni della Lupa) nel secolo scorso iniziato nel 1909 e terminato nel 1983. La scomparsa di Annetta avvia l’io narrante in un percorso a ritroso nel tempo che si apre – come accede per “Alice nel Paese delle Meraviglie” – da un oggetto rinvenuto in un armadio: per Lewis Carroll la tana del Bianconiglio, per Alessandro Bertolini la scatola di biscotti Lazzaroni della nonna, un “vaso di Pandora” però positivo. Lì difatti erano custodite vecchie cartoline provenienti da Buenos Aires e altre carte che l’autore intesse per costruire un arazzo storico del Novecento: un microcosmo che diventa macro. Alessandro Carli
