Lo stop ai lavori della Commissione ha diverse chiavi di lettura, perché diversi sono i soggetti che l’hanno chiesto. Ognuno, legittimamente, può essere contento di questa sospensione, anche perché c’è già la garanzia che, qualora si trovasse una soluzione condivisa e sostenibile, ci saranno anche i voti utili bipartisan per modificare anche gli articoli già emendati nei primi giorni di Commissione. Questo apre le porte a diversi scenari, ovviamente, dove tutto è possibile anche se il Segretario Gatti (e gran parte del Governo) preferirebbe qualche cambiamento e non una rivoluzione del suo impianto. Perché questo accada, però, occorre essere onesti: la riforma, inizialmente chiamata semplice revisione, così com’è avrebbe un impatto enormemente spostato sui lavoratori (in particolare i frontalieri) e sulle imprese che già pagano imposte su imposte. E avrebbe un impatto negativo anche sulla leva fiscale che è una delle più importanti, non l’unica ma una delle più evidenti sicuramente. Detto ciò, la riforma va fatta, ma non perché servono soldi (20 milioni di euro per il Bilancio dello Stato sono briciole), bensì perché il modello attuale non è né perfetto, né equo, né tantomeno al riparo dalle furberie e storture. Se si fosse dato ascolto a chi sosteneva di fare prima l’ICEE e l’IVA, oggi le soluzioni sarebbero facilissime da trovare, ma questi due strumenti non ci sono e tocca fare senza. Quindi occorre agire per rendere equa e progressiva la tassazione sul reddito da lavoro, ma anche trovare il modo di far versare qualcosa a chi non versa mai. Spostare il mirino della riforma, in pratica. Da chi lavora e produce, a chi non lo fa.
Daniele Bartolucci
Il FMI spinge su riforme e infrastrutture: facciamole
ANIS: “L’IVA e la spending review non sono più rinviabili, al pari degli investimenti strategici. L’Accordo UE darà benefici, se saremo pronti”
“L’analisi condotta dallo Staff della Missione del Fondo Monetario Internazionale conferma non solo la resilienza della nostra economia, garantita in larga parte (oltre il 36% del PIL) dalla manifattura”, commentano i vertici di ANIS all’indomani della pubblicazione della Dichiarazione Conclusiva, “ma anche la necessità di intervenire con determinazione per superare le criticità presenti e favorire un sano sviluppo nei prossimi anni, cogliendo appieno le opportunità che l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea ci offrirà quando sarà pienamente in vigore”. Opportunità che gli Industriali vorrebbero giocarsi “alla pari con gli altri competitor” e quindi anche “con gli stessi strumenti, a iniziare dall’IVA, anch’essa sollecitata dal FMI”.
Bartolucci alle pagg. 6-7
Sostenibilità e Rallylegend possono correre assieme
Tutto pronto per una nuova, straordinaria edizione di Rallylegend, l’evento che ogni anno richiama nella Repubblica di San Marino decine di migliaia di appassionati da tutto il mondo, i campioni, i fuoriclasse, i personaggi e tanti equipaggi per celebrare la leggenda dei rally di ieri e di oggi e dei suoi protagonisti. Dal 2 al 5 ottobre, come ormai da ventitré anni, quando nel lontano 2003 Paolo Valli e Vito Piarulli “inventarono” Rallylegend, la Repubblica di San Marino si trasforma in un iconico, grande palcoscenico unico al mondo, dove auto storiche, vetture moderne e leggende viventi del motorsport si incontrano per offrire spettacolo, emozioni e un tuffo nella storia e nella attualità del rally. Insieme ad un a Rally Village, quello al Multieventi Sport Domus di Serravalle, cuore pulsante di mille atti-
vità, eventi, incontri. Proprio il Village porterà una novità importantissima , perché per la prima volta sarà a “impatto zero” per quanto riguarda il consumo energetico: Rallylegend ha infatti rinnovato la collaborazione con Enerlight, azienda dina-
mica nel settore dell’energia con una visione rivolta al futuro e all’ambiente fatta di conoscienza e capacità tecniche. Leader nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici e fotovoltaici diventa ora partner a lungo termine, avendo progettato e
P romozione internazionale
La Repubblica di San Marino rafforza i legami con partner a Expo 2025 Osaka
In occasione dell’evento di alto livello “Shaping the Future of Japan-EU Travel”, organizzato dall’Unione Europea a Expo 2025 Osaka, la Repubblica di San Marino ha rinnovato il proprio impegno a favore della cooperazione nel settore turistico. Filippo Francini, Commissario Generale di San Marino e Direttore del Dipartimento
del Turismo, ha preso parte alla conferenza e alla tavola rotonda insieme a Apostolos Tzitzikostas, Commissario Europeo per il Turismo e i Trasporti Sostenibili. La giornata è stata arricchita dalla visita al Padiglione San Marino di Eduardo Santander, CEO della European Travel Commission (ETC), che ha sottolineato
lo spirito di forte collaborazione nei progetti comuni promossi dalla Segreteria di Stato per il Turismo in sinergia con l’ETC. Expo 2025 Osaka rappresenta un’importante piattaforma di dialogo e scambio tra Europa e Giappone, favorendo iniziative condivise per lo sviluppo del futuro del turismo e dei viaggi.
realizzato un impianto fotovoltaico specifico per Rallylegend che produrrà energia pulita e rinnovabile per i prossimi anni, andando a immetterla nella rete di distribuzione elettrica sammarinese e compensando così i consumi energetici dell’e-
vento. una sinergia importante realtà del territorio, per il territorio.
Ma Rallylegend è molto di più, è una festa dei motori, capace di unire sport, cultura e passione, con un’attenzione particolare alle famiglie, ai collezionisti e ai giovani tifosi. È molto più di una competizione: è un omaggio unico al mondo alla storia del rally e a tutti coloro che vivono la passione per i motori. Quest’anno ci saranno Kalle Rovanpera, il giovane due volte campione del mondo, insieme a nomi leggendari come Markku Alen, Miki Biasion, due volte campione del mondo con Lancia, Stig Blomqvist, lo spettacolare Gigi Galli con Alex Gelsomino in ricordo di Ken Block, Gustavo Trelles, insieme ad Alister McRae, fratello dell’indimenticabile Colin, Armin Schwarz, Simon Jean Joseph, Patrick Snijers, Tony
Fassina e Adartico Vudafieri, plurititolati sia in Italia che in Europa. E proprio all’ultimo tuffo, anche Francois Delecour ha voluto essere della partita. Sempre presenti e con un notevole seguito di fans, gli “specialisti del traverso infinito” che hanno in Paolo Diana, Frank Kelly e Giorgio Mela, quest’ultimo con la strapotente Audi Quattro Pikes Peak, le punte di diamante di un gruppo affollato e spettacolare. E a proposito di sammarinesi, ancora una volta hanno aderito in massa alla chiamata di Rallylegend: ben 38 tra piloti e navigatori, un vero record, con ben 16 equipaggi interamente biancoazzurri. Dulcis in fundo, la bellissima presentatrice televisiva Elenoire Casalegno sarà la madrina 2025 di Rallylegend e incontrerà fan e appassionati sabato 4 ottobre a Rallylegend Village. DB
Domenica 19 ottobre 2025, una nuova avvincente sfida, sulle distanze certificate FIDAL di 10 Km e 5 km, sullo spettacolare circuito di Falciano/Dogana, a San Marino. Il percorso completamente pianeggiante, costeggia il torrente Ausa e si sviluppa su un circuito di 5 km su strada chiusa al traffico. SMOE RUN 10K e 5K è gara nazionale FIDAL 10 km e 5 km su strada, Corporate Run per team amatoriali e corsa/camminata non competitiva aperta a tutti, con partenza alle ore 9:30 al San Marino Outlet Experience. Per tutta la durata dell’evento tanta musica e intrattenimento al San Marino Outlet Experience. Al termine, la tradizionale cerimonia di premiazione sul podio.
Corporate run
In ogni evento sportivo
Track&Field San Marino è prevista l’iscrizione di team aziendali o amatoriali che possono partecipare alla speciale classifica generale a squadre Corporate Run. Ogni squadra (che può essere anche mista maschile/ femminile) deve essere obbligatoriamente composta da almeno 5 persone, senza limiti sul numero massimo di iscritti per ogni squadra. Sono premiati i primi 3 team della Corporate Run (corsa non competitiva a squadre), secondo la classifica generale dei concorrenti della Corporate Run, che tiene conto dell’ordine di arrivo dei primi 5 componenti di ogni team giunti al traguardo, nel rispetto del regolamento della manifestazione sportiva.
L’iscrizione del team, con i dati di tutti i suoi componenti può essere fatta esclusivamente on-line, sul
sito web www.tfsanmarino. com oppure scaricando e compilando l’apposito file Excel (link per il download: IscrizioneTeam_CorporateRun_TFSM) ed inviandolo all’email tfsanmarino@ gmail.com.
Le iscrizioni sono accettate esclusivamente per squadra. Non sono possibili iscrizioni individuali.
La quota di iscrizione corporate run per la partecipazione alla corsa a squadre amatoriali, con almeno 5 concorrenti, è di Euro 10,00 (dieci/00) a persona.
Media partner dell’iniziativa Corporate Run è San Marino Fixing, settimanale di informazione economica e finanziaria, che seguirà da vicino il progetto di Corporate Wellness e le aziende partecipanti con la pubblicazione di approfondimenti settimanali, immagini e classifiche integrali.
L’attesa assemblea dei soci dell’Ente Cassa di Faetano, chiamata a deliberare sulla modifica statutaria proposta da un gruppo di Soci per reintrodurre il vincolo del 51% in capo all’Assemblea nel caso di cessione della maggioranza delle azioni di BSM, ha dato una risposta chiara e netta al futuro dell’istituto, respingendo a larga maggioranza la proposta e, di fatto, con 144 voti a favore e 80 contrari ha approvato di fatto la possibile cessione della maggioranza della Banca di San Marino alla San Marino Group. Possibile perché, come ribadito più volte durante i lavori, “oggi è solo Banca Centrale che può approvare o meno l’investimento”. E le verifiche in tal senso sono ancora in corso, hanno confermato i vertici di via del Voltone. Inoltre l’Assemblea era chiamata a nominare un membro del Consiglio di Amministrazione, il Sindaco unico e un componente del Collegio dei Probiviri. Dopo le elezioni i membri nominati negli Organi Sociali dell’Ente sono: Presidente - Sergio Barducci; Consiglio di Amministrazione - Roberta Mularoni, Alessandra Mularoni, Carlo Giorgi, Stacchini Cristian; Sindaco Unico - Dario Cardinali; Collegio dei Probiviri - Casadei Valentini Augusto, Guidi Marino Enio, Scarano Valerio.
Il neo Presidente Sergio Barducci, in premessa, aveva cal-
LNei giorni precedenti firmato un Protocollo d’intesa che fortifica il legame con il territorio
L’Ente Cassa di Faetano dà il via libera alla cessione a SMG
Respinta la proposta di reintrodurre il vincolo del 51% delle azioni in capo all’Assemblea
damente invitato i Soci ad “uno spirito di ampia collaborazione per rafforzare l’intento comune di dare un nuovo futuro all’Ente Cassa di Faetano dopo l’eventuale vendita della maggioranza
delle azioni di BSM a San Marino Group”. Al termine dell’assembla il Presidente uscente Marco Beccari ha mostrato tutta la sua soddisfazione: “Con questo risultato mi sento più se-
Al via la nuova indagine sui fabbisogni formativi e occupazionali delle imprese
Ritorna a San Marino un’iniziativa importante per il mondo del lavoro: l’indagine sui fabbisogni formativi e occupazionali delle imprese. Si tratta di un progetto promosso dalla Segreteria di Stato per il Lavoro in collaborazione con l’Ufficio per il Lavoro e le Politiche Attive (ULPA), che già alcuni anni fa aveva avuto una prima edizione e che oggi viene
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rilanciato con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato delle esigenze del sistema produttivo sammarinese. Il questionario, che sarà inviato a tutte le imprese attive sul territorio e reso disponibile sul Por-tale OPEC, è uno strumento essenziale per capire quali professionalità e competenze sono più richieste e per orientare di conseguenza le politiche
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formative e occupazionali. L’indagine, frutto anche del confronto con le parti sociali in seno alla Commissione per il Lavoro, è strutturata in due sezioni: una prima parte dedicata alla fotografia attuale dell’impresa e una seconda parte rivolta alle prospettive future, con attenzione particolare ai fabbisogni di competenze e di figure professionali.
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reno sul futuro dell’Ente e della Banca -ha detto Marco Beccari che è presidente uscente dell’Ente Cassa di Faetano – Da oggi si avvia un nuovo Consiglio d’Amministrazione e si andrà avanti con più serenità. Posso dire che oggi ha prevalso il principio di responsabilità verso l’Ente e un sentimento di vicinanza al territorio, ai soci, alle famiglie e alle imprese. Adesso aspettiamo la Banca Centrale per il responso sugli in-vestitori “. “Sono stati tre anni difficili perché l’Ente non aveva disponibili-tà per perseguire i nostri programmi. Ora, invece, con le disponibilità economiche potremmo essere vicini con delle risposte concrete e progetti per il territorio e la società sanmarinese “.
Il protocollo d’Intesa con San Marino Group Pochi giorni prima dell’As-
semblea, come previsto, l’Ente Cassa di Faetano (ECF) e San Marino Group Spa (il veicolo utilizzato per l’acquisizione della Banca) hanno firmato un Protocollo d’Intesa per una collaborazione più stretta fatta di scambio di informazioni, monitoraggi e controlli periodici. Nel documento si esprime “la volontà delle parti di collaborare per promuovere progetti di sviluppo per San Marino sul solco della tradizione che contraddistingue la storia dell’Ente Cassa di Faetano e riflette un impegno morale e di intenti. Questo protocollo ha validità dalla data di sottoscrizione fino alla data di permanenza in vita di Ente Cassa di Faetano (in qualsiasi forma giuridica) e della partecipata Banca di San Marino S.p.A e con questo protocollo, SMG e ECF riconoscono l’importanza di promuovere congiuntamente i valori della
storia, della cultura, del territorio e della solidarietà, impegnandosi a rafforzare il legame tra impresa, etica e comunità per valorizzare la storia e le tradizioni locali; sostenere attività culturali e sociali sul territorio; favorire iniziative di solidarietà verso persone e comunità svantaggiate; condividere valori etici e morali nel contesto imprenditoriale; promuovere una cultura d’impresa responsabile e sostenibile”.
Inoltre SMG e ECF “si impegnano a: cooperare in buona fede nella definizione e realizzazione di attività comuni; partecipare a eventi, incontri o iniziative che promuovano gli obiettivi sopra descritti; condividere conoscenze, buone pratiche e risorse, nei limiti delle proprie possibilità; coinvolgere attivamente altri attori locali, istituzionali o del terzo settore”. DB
San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica
“Piena ed intera esecuzione è data alla Convenzione Multilaterale per facilitare l’attuazione della regola dell’assoggettamento all’imposta (STTR) del secondo pilastro (Allegato A), fatta a Parigi il 15 settembre 2023, a decorrere dall’entrata in vigore della Convenzione, in conformità a quanto disposto dall’articolo 11 della Convenzione medesima”. Così si legge nel Decreto Consiliare numero 119 del 2025. Rimandando il lettore al testo integrale, scaricabile dal sito del Consiglio Grande e Generale, ci soffermiamo sulla regola dell’assoggettamento all’imposta e sul Diritto di imposizione fiscale della giurisdizione di origine limitato a una determinata aliquota.
La regola dell’assoggettamento all’imposta “Diritto di imposizione fiscale nella giurisdizione d’origine”, qualora l’aliquota fiscale del reddito contemplato sia inferiore all’aliquota minima e, conformemente alle disposizioni del presente accordo: a) prevedono che gli utili di un’impresa di una Giurisdizione Contraente sono imponibili solo in detta Giurisdizione, a meno che l’impresa non eserciti la propria attività nell’altra Giurisdizione Contraente attraverso una stabile organizzazione ivi si-
LFacilitata l’attuazione della regola dell’assoggettamento all’imposta del secondo pilastro
Imposta STTR, ratificata la convenzione multilaterale
San Marino ha dato “piena esecuzione” attraverso il Decreto Consiliare nr. 119
tuata;
b) prevedono che gli interessi o le royalities provenienti da una Giurisdizione Contraente sono imponibili solo nell’altra Giurisdizione Contraente o limitano l’aliquota alla quale tali interessi o royalities, o qualsiasi reddito pagato per corrispettivo per la prestazione di servizi, possono essere imponibili nella prima Giurisdizione; c) prevedono che gli elementi di reddito di un residente di una Giurisdizione Contraente che non sono considerati nel presente accordo come redditi con caratteristiche particolari sono imponibili solo in tale Giurisdizione o limitano l’aliquota alla quale tali elementi di reddito possono essere imponibili nell’altra Giurisdizione Con-
traente; l’imposta che può essere applicata in una Giurisdizione Contraente su un elemento di reddito contemplato proveniente da tale giurisdizione è limitata. Tale reddito può, nonostante tali disposizioni, essere imponibile in tale giurisdizione se è soggetto a un’aliquota fi-
’analisi di Enrico Gaudenzi
Quantum Leap e Marginalità Aziendale: l’intelligenza artificiale come catalizzatore
In fisica, un quantum leap è un salto improvviso e discontinuo: l’elettrone non “scivola” lungo una scala energetica, ma passa di colpo a un nuovo livello. Nel linguaggio economico e manageriale, questa immagine diventa una metafora potente per descrivere come le imprese possano trasformare le proprie marginalità non solo con ottimizzazioni lineari, ma con veri e propri salti di paradigma. In un contesto competitivo sempre più dinamico, spesso le logiche incrementali non bastano più e alcune innovazioni – come l’intelligenza artificiale – permettono di realizzare un quantum leap
economico. Tradizionalmente, la marginalità aziendale viene analizzata con piccoli aggiustamenti sui costi variabili, ottimizzazione delle spese fisse, rimodulazione dei prezzi. In una parola approccio lineare: ogni miglioramento è proporzionale allo sforzo impiegato. In molti casi, serve un salto di scala: una tecnologia che abbatte drasticamente i costi di produzione, un canale distributivo digitale che moltiplica l’accesso ai clienti, un accordo strategico che ridisegna i margini. Per un manager si traduce al pensare oltre l’incremento per liberare valore, al rinunciare a vecchi modelli di business, all’accumulare “energia” sufficiente al salto: capitale umano, innovazione e investimento. Anche l’intelligenza artificiale può essere vista non solo come automazione ma anche come generatore di discontinuità: libera tempo a competenze per attività a maggiore valore
aggiunto, aumentando la produttività e ridefinendo la struttura dei margini. Saper calibrare il momento per la trasformazione, come nel salto quantico, spesso si traduce in redditività aziendale. Margine del Flusso di Cassa Operativo è l’indice di cassa (che rispecchia l’EBITDA economico) più vicino al concetto di quantum leap: Cash Flow Operativo (incassi da clienti meno pagamenti a fornitori e dipendenti meno imposte pagate) / ricavi netti per 100. Valore alto viene interpretato come efficienza, solidità finanziaria e salto marginale a segno. Valore basso significa che la cassa non cresce (magari assorbita dal circolante cioè crediti, scorte o fornitori) quindi salto marginale non centrato. Qual è il tuo quantum leap?
scale inferiore al 9% nella Giurisdizione Contraente di cui il beneficiario del reddito è un residente. Diritto di imposizione fiscale della giurisdizione di origine limitato a una determinata aliquota: tuttavia, l’imposta applicata conformemente al paragrafo 1 nella Giurisdizione Contraente da cui proviene l’elemento di reddito contemplato non può superare l’aliquota determinata
moltiplicata per l’importo lordo del reddito contemplato.
Ai fini del presente articolo, e fatto salvo il paragrafo 3, seconda frase, l’aliquota determinata corrisponde alla differenza tra il 9% e l’aliquota fiscale applicata conformemente al paragrafo 5 applicabile all’elemento di reddito contemplato nella Giurisdizione Contraente di cui è residente la persona che ne
percepisce il reddito. Le disposizioni dei paragrafi 1 e 2 non si applicano se, conformemente a qualsiasi altra disposizione del presente accordo, l’importo lordo dell’elemento di reddito contemplato può essere tassato nella Giurisdizione Contraente da cui proviene a un’aliquota pari o superiore all’aliquota determinata, calcolata conformemente al paragrafo. Qualora, in applicazione di qualsiasi altra disposizione dell’accordo, l’importo lordo dell’elemento di reddito contemplato possa essere tassato nella Giurisdizione Contraente da cui proviene a un’aliquota inferiore all’aliquota determinata, calcolata conformemente al paragrafo 2, tale altra disposizione continua ad applicarsi e l’aliquota determinata è ridotta deducendo tale aliquota inferiore.
Alessandro Carli
SG: il patrimonio netto dei fondi comuni risultava pari a € 423 milioni
Crescono le esposizioni creditizie verso i clienti
BCSM: il confronto tra i dati di fine giugno 2024 e quelli
del 2025
Esposizioni creditizie per cassa verso la clientela *
Nel secondo trimestre 2025 le esposizioni creditizie lorde per cassa verso la clientela sono aumentate di € 15 milioni, attestandosi a € 1.081 milioni. Così il cruscotto di Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Rimandando il lettore allo “specchio annuale” della tabella (giugno 2025 su giugno 2024), ci soffermiamo sui “numeri” del primo e del secondo trimestre 2025.
I dati nei dettagli Le esposizioni creditizie lorde deteriorate, pari a € 189 milioni, registrano un incremento di € 0,4 milioni. Le sofferenze lorde ammontano a € 96 milioni, in riduzione di € 1 milione rispetto al trimestre precedente. Le esposizioni creditizie nette per cassa verso la clientela, pari a € 1.005 milioni, sono aumentate di € 15 milioni, incremento riconducibile a quelle in bonis che
si sono attestate a € 885 milioni. Le esposizioni creditizie nette deteriorate, pari a € 120 milioni, sono aumentate di € 1 milione rispetto al trimestre precedente. Tra queste
ultime, si rilevano sofferenze per € 49 milioni (- € 1 milione), inadempienze probabili per € 67 milioni (sostanzialmente invariate) ed esposizioni scadute e/o sconfinanti
per € 4 milioni (+ € 2 milioni). Il coverage ratio sulle esposizioni creditizie deteriorate per cassa verso la clientela è pari al 36,6% (49,2% sulle sofferenze). Le esposizioni cre-
ditizie deteriorate lorde per cassa verso la clientela rappresentano il 17,5% delle esposizioni creditizie complessive lorde per cassa verso la clientela, mentre a valori
netti il citato rapporto si attesta all’11,9%.
Le società di Gestione A fine giugno 2025 il numero di fondi comuni di diritto sammarinese autorizzati era pari a 16 (13 aperti destinati alla generalità del pubblico di tipo UCITS III, 1 chiuso, alternativo, riservato a clienti professionali e 2 chiusi, alternativi, riservati a clienti professionali e istituiti ai sensi di specifici provvedimenti legislativi in connessione a operazioni di sistema e a interventi finalizzati alla tutela del risparmio). Il patrimonio netto dei fondi comuni risultava pari a € 423 milioni. Del citato importo la parte relativa ai predetti due fondi chiusi istituiti ai sensi di specifici provvedimenti legislativi è pari a € 23 milioni, sebbene il valore di uno dei citati fondi chiusi si riferisca a fine 2024. Alessandro Carli
I l convegno del 10 ottobre
“San Marino, Italia e Unione Europea”: verso una nuova cooperazione internazionale
L’Associazione San Marino – Italia, nell’ambito delle iniziative per rafforzare i legami di amicizia tra i due Stati, ha organizzato un convegno del titolo “San Marino, Italia e Unione Europea: tra amicizia, sovranità e nuova cooperazione internazionale”. L’evento si svolgerà venerdì 10 ottobre 2025 dalle 16 in poi alla Sala Montelupo di Domagnano. Si tratta, spiegano gli organizzatori, di “un seminario pubblico per leggere insieme lo scenario prospettato dall’Accordo di Associazione con l’UE. Un confronto con voci autorevoli dei due Paesi, per individuare soluzioni condivise di sviluppo sostenibile nel nuovo contesto geopolitico e geoeconomico mondiale”. Sulle prospettive legate all’Accordo con l’Unione Europea, interverranno Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri; Andrea
Belluzzi, Segretario di Stato per gli Affari Interni e i rappresentati del Parlamento italiano Sen. Domenica Spinelli; Sen. Marco Croatti; On. Jacopo Morrone; On. Rosaria Tassinari e On. Andrea Gnassi. Le tematiche saranno inoltre approfondite dagli esperti Roberto Baratta, Università Roma
Tre e da Michele Chiaruzzi, dell’Università di San Marino
Il convegno gode del Patrocinio delle Segreterie di Stato per gli Affari Esteri e
per gli Affari Interni della Repubblica di San Marino e dell’Ambasciata d’Italia a San Marino. L’evento è aperto al pubblico, ma vi invitiamo a riservare un posto scrivendo, entro lunedì 6 ottobre alla mail: ass. sanmarinoitalia@gmail.com
Si ringraziano inoltre gli sponsor dell’evento: Oiko Trustee; Nt Advisory; Banca di San Marino; Banca Sammarinese di Investimento; Cassa di Risparmio, TitanCoop e Tim San Marino.
Riaperto il confronto
“Riforma IGR: gli effetti devono ricadere in maniera equa su tutti i lavoratori e le imprese”
Dopo la sospensione della Commissione Finanze e la riapertura del confronto con le parti sociali, una folta delegazione del Consiglio Direttivo di ANIS ha incontrato il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti e il Segretario di Stato al Lavoro Alessandro Bevitori per rappresentare le preoccupazioni degli associati in merito alla proposta di riforma dell’IGR al vaglio in questi giorni della Commissione Finanze. “Il punto fondamentale”, ribadiscono da ANIS, “è che gli effetti della riforma devono ricadere in misura equa su tutti, imprese e lavoratori e a queste condizioni, ANIS come ha sempre responsabilmente sostenuto, le imprese sono pronte a fare la loro parte. I nodi da sciogliere sono sostanzialmente due”, avvertono gli Industriali: “L’eliminazione della differenza di trattamento tra lavoratori residenti e frontalieri e l’introduzione di un’entrata certa anche dalle imprese che da anni non versano nulla. In merito al primo punto abbiamo evidenziato con forza che le persone sono una risorsa fondamen-
tale per le nostre aziende e per l’intero sistema. Per cui le prospettive di sviluppo di ogni sistema economico non possono prescindere dal mantenimento di un proficuo rapporto con tutti i propri collaboratori e dalla capacità di attrarne altri con le adeguate competenze, le quali in gran parte dovranno essere attirate dall’esterno, per far fronte alle sfide della competizione e dell’innovazione. In questi anni ci siamo prodigati per eliminare le disuguaglianze e anche con i recenti rinnovi contrattuali abbiamo creato condizioni migliorative negli ambienti di lavoro al fine di evitare problematiche e conflittualità. Quindi occorre proseguire in questa direzione valutando ulteriori interventi per permettere, anche ai lavoratori frontalieri, di beneficiare della detrazione d’imposta legata alla Smac”. Sul secondo punto, “in alternativa all’ipotesi di un aumento temporaneo delle imposte dirette dal 17% al 18%, abbiamo insistito nella richiesta di introdurre in via temporanea un contributo anche alle oltre 1.500
imprese che non versano nulla, sottoforma di una minimum tax, nell’attesa della messa a regime dei nuovi accertamenti fiscali automatici. Non toccare l’attuale imposizione fiscale in capo alle imprese significa conservare il segno distintivo della nostra leggera fiscalità quale leva per continuare ad attrarre nuovi investitori. Al termine dell’incontro abbiamo registrato con favore un’apertura da parte della Segreteria competente a ricercare gli adeguati aggiustamenti proprio nell’ottica di giungere ad un provvedimento davvero equo sia per i lavoratori che per le imprese”.
Nel frattempo i lavori dalla Commissione Finanze sono sospesi fino al 7 ottobre per avere modo di svolgere una serie di incontri tecnici con tutte le parti sociali: “Sfrutteremo questo tempo”, annunciano da ANIS, “per approfondire le proposte, già presentate nell’incontro di ieri, al fine di mitigare l’impatto della riforma su quanti, lavoratori e imprese, già contribuiscono in larghissima parte al gettito fiscale”.
di Daniele Bartolucci
“L’analisi condotta dallo Staff della Missione del Fondo Monetario Internazionale conferma non solo la resilienza della nostra economia, garantita in larga parte (oltre il 36% del PIL) dalla manifattura”, commentano i vertici di ANIS all’indomani della pubblicazione della Dichiarazione Conclusiva, “ma anche la necessità di intervenire con determinazione per superare le criticità presenti e favorire un sano sviluppo nei prossimi anni, cogliendo appieno le opportunità che l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea ci offrirà quando sarà pienamente in vigore”. Una crescita che anche il FMI ha delineato come possibile, evidenziando che “i rischi esterni al ribasso sono elevati, compresi i rischi geoeconomici, le tensioni commerciali, la volatilità dei prezzi delle materie prime e la prolungata incertezza. L’esposizione diretta di San Marino ai dazi statunitensi è limitata, ma l’aumento delle tensioni commerciali potrebbe avere un impatto indiretto negativo attraverso i partner commerciali. A livello nazionale, i rischi derivano dalle sopravvenienze passive nel settore finanziario e da una potenziale inversione del consolidamento di bilancio”. Detto ciò, “la solidità di fondo del settore manifatturiero, la salute dei bilanci del settore privato e la rapida attuazione dell’Accordo di Associazione con l’UE costituiscono rischi al rialzo rispetto allo scenario di base”. Questo dipenderà da San Marino, più che dai fattori esterni. Ed è su questo che ANIS rilancia: “Molte delle raccomandazioni ribadiscono con forza e con tutta l’autorevolezza e al credibilità del FMI, ciò che abbiamo sempre sostenuto, ovvero: il Bilancio dello Stato deve essere messo in sicurezza e al tempo stesso garantire le necessarie risorse per lo sviluppo, quindi serve una seria operazione di spending review per ottimizzare la spesa corrente, ma soprattutto una pianificazione sostenibile degli investimenti nei settori strategici dove il sistema è più carente, in particolare sulle infrastrutture riguardanti la produzione di energia, il ciclo dei rifiuti e dell’acqua – dove ancora dipendiamo quasi totalmente dall’esterno – ma anche nella digitalizzazione dell’apparato pubblico e dei servizi da esso erogati”. “I continui progressi nelle iniziative di egovernment”, si legge infatti nella Dichiarazione Conclu-
“Le stime di crescita potrebbero aumentare
“Il
FMI spinge
per
ANIS condivide le raccomandazioni degli Al pari degli investimenti veramente strategici
siva, “migliorerebbero il contesto imprenditoriale e genererebbero risparmi di bilancio. Inoltre, l’estensione della fatturazione elettronica a livello nazionale nel 2026 ridurrà i costi di transazione per le imprese e migliorerà la conformità fiscale”. A questo, proprio per favorire l’economia reale, il FMI raccomanda di “aumentare la flessibilità del mercato del lavoro allentando le restrizioni sull’operatività delle agenzie di lavoro interinale” e di “risolvere le distorsioni del settore bancario-immobiliare e facilitare il funzionamento del mercato immobiliare potenziando il relativo osservatorio per la raccolta di dati dagli operatori del mercato”. “In parallelo”, prosegue ANIS, “se è vero che possono essere recuperate ulteriori risorse dal gettito fiscale, a patto che l’impatto sia equo e uguale per tutti i lavoratori così come per tutte le imprese, è altrettanto vero che, come rimarca il FMI, occorre introdurre al più presto un sistema IVA a San Marino”. “Un’IVA ben progettata e attuata con cura”, scrivono gli esperti del FMI, “migliorerà l’efficienza fiscale, ridurrà le distorsioni economiche e faciliterà l’integrazione nel mercato unico dell’UE”. “Siamo certi, infatti”, commentano da ANIS, “che questo passaggio agevolerebbe l’interscambio commerciale, in particolare nel mercato uni-
co europeo dove, finalmente, con l’Accordo di Associazione, potremo competere alla pari con tutti gli altri. Alla pari significa, però, anche con gli stessi strumenti, cosa che San Marino oggi non offre e non solo per quanto riguarda l’IVA: lo Staff della Missione del FMI ha sollecitato diversi interventi in tal senso, al fine di prepararci, come sistema, a sfruttare davvero il nuovo status di paese associato ed è ciò che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile”.
Spending review e investimenti strategici L’indicazione del FMI è chiara: “Migliorare l’efficienza della spesa pubblica”. “San Marino dovrebbe passare da una riduzione generalizzata della spesa reale a una definizione delle priorità strategiche basata sul ritorno sociale”, per cui le azioni chiave includono: la revisione dei contributi in conto interessi e dell’efficacia dei trasferimenti al settore privato; il miglioramento dell’efficienza della spesa per l’istruzione attraverso la razionalizzazione del rapporto insegnanti/studenti; la garanzia di una rigorosa analisi costi-benefici per la selezione e l’ordine di attuazione dei principali progetti d’investimento; e il miglioramento del monitoraggio della spesa del settore pubblico allargato”. “Di fatto è ciò che abbiamo sempre ri-
aumentare con l’Accordo di Associazione, se saremo pronti a coglierne le opportunità”
per riforme e infrastrutture”
degli esperti e rilancia: “IVA e spending review non sono più rimandabili strategici come quelli per l’autonomia energetica e la digitalizzazione”
badito ai tavoli di confronto”, spiegano da ANIS, “compreso l’ultimo riguardante la riforma IGR: le risorse recuperate da questa manovra, unitamente dall’ottimizzazione della spesa corrente, vanno impiegate in reali investimenti per lo sviluppo del Paese. Per questo è necessario aprire un ragionamento su quali siano davvero strategici, analizzando attentamente, come sollecita il FMI, quali saranno i benefici per l’economia. La base di partenza dovranno essere i dati, come fanno le imprese quando ragionano sugli investimenti: una piena condivisione e trasparenza dei dati è necessaria, non solo per potersi confrontare costruttivamente, ma anche per prendere le decisioni migliori. Del resto anche il FMI sollecita da tempo ed ora sempre più determinatamente un’implementazione dell’Ufficio Statistica: una raccomandazione che condividiamo totalmente. Così come quella riguardante l’analisi dei costi e dei benefici, a cui aggiungiamo anche la selezione delle tecnologie migliori presenti sul mercato, come potrebbe essere il caso degli energetici o dei rifiuti. La dipendenza dall’esterno ci espone a rischi enormi e a costi che spesso rendono il nostro sistema non competitivo e poco attrattivo: dobbiamo avere il coraggio e la lungimiranza di compiere queste scelte,
prima che ci vengano imposte dall’esterno o si creino problemi ancora peggiori. Si tratta invero di investimenti sostenibili per definizione, visto che già oggi compriamo tutto, dall’energia all’acqua, fino allo smaltimento dei rifiuti. Questi costi potrebbero essere trasformati in investimenti, riducendone il peso e rendendoci molto più autonomi sul mercato”.
La gestione del debito “è essenziale”
Se l’economia è una parte consistente dell’analisi degli esperti del FMI, allo stesso modo lo è la finanza, sia quella pubblica che quella privata. “Il nostro sistema bancario è in ripresa, lo dicono i numeri positivi e i tanti interventi anche normativi che si stanno susseguendo da anni”, spiegano da ANIS, “ma presenta ancora diverse vulnerabilità che vanno affrontate, ricordando sempre che l’economia reale ha bisogno di un sistema bancario e finanziario solido e capace di sostenere le imprese e le famiglie. Diverso, ma collegato, è il Bilancio dello Stato, i cui conti sono in miglioramento. Oltre al problema di una spesa corrente troppo alta, come detto, c’è poi il tema del debito estero: il rapporto tra debito e PIL è sceso rapidamente in questi anni, anche se per il FMI resta ‘elevato’. L’obiettivo di portarlo sotto al 60% sembra alla portata ed è importante favorire una crescita del PIL per ridurlo ulteriormente, ma è sulla gestione del debito che vanno focalizzati gli sforzi. Gli esperti del FMI hanno confermato che si aspettano una riduzione del costo in conto interessi del debito attuale, grazie all’abbassamento dei tassi sui mercati e al miglioramento del rating Paese. Questo effetto positivo dovrebbe palesarsi nel prossimo roll over, da cui ci attendiamo miglioramenti significativi che poi si rifletteranno anche nell’economia reale”.
Del resto, nella Dichiarazione Conclusiva si legge: “È essenziale rafforzare la capaci-
tà di gestione del debito per ridurre i rischi di rifinanziamento e diversificare le fonti di finanziamento. Per attenuare il profilo di ammorta-
mento del debito, le autorità potrebbero prendere in considerazione emissioni internazionali di entità minore con scadenze più lunghe e
diversificare le fonti di finanziamento.
L’economia diversificata: in arrivo un report ad hoc “L’economia diversificata di San Marino favorisce la sua resilienza agli shock esterni e le riforme orizzontali volte ad aumentare la produttività potrebbero contribuire a consolidare questi risultati. Per un paese ad alto reddito come San Marino, un’ulteriore diversificazione offre vantaggi limitati in termini di crescita economica. Si dovrebbe invece dare priorità alle riforme orizzontali volte
a incrementare la produttività dell’intera economia”. Su questo punto, lo Staff della Missione ha annunciato l’elaborazione di un documento specifico che verrà allegato al prossimo Report ufficiale di novembre, dove verrà evidenziata la diversificazione dei settori economici, ma anche quella all’interno degli stessi settori. Da un lato, quindi, un’analisi esterna che premia una delle caratteristiche che più rafforzano la resilienza del sistema, dall’altro anche un messaggio fortissimo a chi guarda San Marino per investirci, lavorarci o viverci.
Il Regolamento numero 13 del 2025 ha apportato una serie di modifiche alla “Qualificazione ambientale e tecnica del conglomerato bituminoso di recupero (fresato) proveniente dalla demolizione di pavimentazioni stradali”. Vediamole assieme.
Articolo 1
Il comma 2, dell’articolo 7 del Regolamento 29 marzo 2024 n.12 è così modificato: “La verifica di rispondenza dei requisiti di cui all’Allegato A è effettuata dall’UO Ufficio Prevenzione Ambiente e Vigilanza del Territorio (di seguito brevemente UPAV) sulla base della documentazione prodotta dalla parte interessata contenente i risultati delle prove di qualificazione ambientale ottenuti da un laboratorio accreditato oppure dalla parte interessata stessa, Stazione Appaltante o impresa esecutrice, qualora si avvalga della facoltà di presentare una dichiarazione ai sensi dell’articolo 8, comma 8 bis”.
Articolo 2
La rubrica dell’articolo 8 del Regolamento n.12/2024 è così sostituita: “(Certificato verde e dichiarazione). Dopo il comma 8, dell’articolo 8 del Regolamento n.12/2024 sono aggiunti i seguenti commi 8 bis, 8 ter e 8 quater: “8 bis. La Stazione Appaltante o l’impresa esecutrice, in luogo della richiesta di certificato ver-
Zoom
Dalla verifica di rispondenza dei requisiti al certificato verde sino alle imprese esecutrici
Recupero dalle demolizioni delle pavimentazioni, le novità
I
cinque articolo del Regolamento numero 13 del 2025 e l’allegato “A” del 2024
PROSPETTO B MODALITÀ FREQUENZA PROCEDURA
Selettiva ogni 3.000 mc* e comunque almeno 3 campioni a cumulo UNI 10802
Non selettiva ogni 2.000 mc* e comunque almeno 3 campioni a cumulo UNI 10802
de di cui ai commi 3 e 4, può produrre una dichiarazione, redatta sulla base del modello di cui all’Allegato C-bis, che deve essere trasmessa all’UPAV. 8 ter. L’UPAV esegue i controlli in merito alle dichiarazioni ricevute ed in caso di esito negativo invia comunicazione relativa alla non conformità del materiale. 8 quater. La dichiarazione ha validità pari a ventiquattro mesi dalla data di presentazione all’UPAV”.
Articolo 3
La lettera a), del comma 1,
dell’articolo 10 del Regolamento n.12/2024 è così modificata: “a) certificato verde o dichiarazione”
Articolo 4
L’Allegato A al Regolamento n.12/2024 è sostituito dall’Allegato A al regolamento.
Articolo 5
La lettera b), del punto 2, dell’Allegato B al Regolamento n.12/2024 è così sostituita: “b) prima della movimentazione dal cantiere, post demolizione, oppure dopo la movimentazione dal cantie-
Il Bando 2025 per l’assegnazione di piccoli appezzamenti di terreno a “uso orto”
La Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e l’Agricoltura ha presentato il Bando 2025 per l’assegnazione di piccoli appezzamenti di terreno di proprietà pubblica ad uso orto, previsto dal Regolamento 28 gennaio 2015 n. 1. Il bando mette a disposizione 18 appezzamenti di circa 50 mq ciascuno, situati a Serravalle – località Falciano – su terreni a destinazione agricola. Gli orti verranno concessi in uso per tre anni, con un canone agevolato stabilito in base alla normativa vigente. L’iniziativa intende offrire ai cittadini l’opportunità di coltivare direttamente un orto, riscoprendo il valore della terra, delle tradizioni agricole e della sostenibilità, ma anche promuovendo momenti di socialità e comunità. L’attenzione alla qualità della vita, al
consumo consapevole e al contatto diretto con la natura costituiscono infatti valori fondanti di questo progetto, che da anni incontra l’apprezzamento e la partecipazione della popolazione. Le modalità di partecipazione, i requisiti richiesti e la documentazione da presentare sono indicati all’interno del bando, disponibile sul sito ufficiale www.gov.sm nella sezione Bandi, Appalti e Avvisi Pubblici, o presso l’Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole. Le domande dovranno essere presentate entro le ore 13.00 del 30 ottobre 2025.
Le dichiarazioni
“Con questo bando – dichiara il Segretario di Stato Matteo Ciacci - prosegue il nostro impegno per un territorio più sostenibile, vicino alle esigenze con -
crete dei cittadini. L’assegnazione degli orti pubblici rappresenta un modo per ridare valore alla terra, creare comunità e rafforzare il legame con le nostre radici. Si tratta di un’iniziativa che unisce ambiente, benessere e socialità, e che conferma la volontà della Segreteria di Stato di lavorare in costante dialogo con le persone, offrendo strumenti utili e opportunità concrete per migliorare la qualità della vita”. Con questo nuovo bando, la Segreteria di Stato per il Territorio, insieme al lavoro dell’UGRAA, ribadisce la centralità del rapporto con la cittadinanza, l’impegno per la tutela del territorio e la promozione di un’agricoltura sostenibile e accessibile, confermando la volontà di costruire un futuro che sappia unire tradizione e innovazione.
re (Prospetto B.2)
Allegato A al Reg. numero 12 del 2024 Requisiti di qualificazione ambientale del conglomerato bituminoso di recupero, articolo 1. L’Allegato A definisce le prove e i relativi requisiti ambientali che il conglomerato bituminoso da demolizione (rimosso o da rimuovere) deve soddisfare per assumere la qualifica di conglomerato bituminoso di recupero: a) controllo visivo; b) verifica di amianto e I.P.A.;
c) test di cessione; d) verifica di presenza di materie estranee. Articolo 2: per controllo visivo si intende il controllo atto a verificare l’assenza di materiale diverso dal conglomerato bituminoso e da effettuare sul conglomerato bituminoso da demolizione (rimosso o da rimuovere). La Stazione Appaltante o l’impresa esecutrice nei casi di cui all’articolo 6, comma 1, lettera a), numeri 1) e 2), oppure l’impianto autorizzato al trattamento rifiuti, nel caso di cui all’articolo 6, comma 1, lettera b),
provvede ad effettuare il controllo visivo, dove per “controllo visivo” si intende il controllo dei rifiuti con codice EER 17.03.02 che investe tutte le parti del lotto ed impiega le capacità sensoriali umane o qualsiasi apparecchiatura non specializzata. Articolo 3: per “verifica di amianto e I.P.A”. si intende “il controllo atto a verificare il rispetto dei limiti di concentrazione di amianto e I.P.A. e da effettuare sul conglomerato bituminoso da demolizione (rimosso oppure da rimuovere)”.
La Stazione Appaltante o l’impresa esecutrice, nei casi di cui all’articolo 6, comma 1, lettera a), numeri 1) e 2), oppure l’impianto autorizzato al trattamento rifiuti, nel caso di cui all’articolo 6, comma 1, lettera b), affida ad un laboratorio certificato la verifica delle concentrazioni. Alessandro Carli
Reggenti: l’Orazione del Premio Nobel
Il 1° ottobre del 1998 Renato Dulbecco salì a San Marino per l’ingresso di Pietro Berti e Paolo Bollini
Nel suo intervento parlò del nuovo complesso “scientifico-industriale” e del ruolo del Monte Titano
Il 1° Ottobre di 27 anni fa il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia del 1975, il dottor Renato Dulbecco (foto: https://x.com/NobelPrize), pronunciò l’orazione ufficiale per l’ingresso degli Eccellentissimi Capitani Reggenti Pietro Berti e Paolo Bollini. Recuperiamo parte della sua orazione.
“Sono molto onorato dell’invito a presenziare a questa importante cerimonia, che riflette molti secoli di attività democratica, permettendomi di presentare alcune mie idee. Io sono un biologo e le mie idee si sviluppano in questo campo. Cercherò di spiegare quali sono le moderne frontiere di questa scienza, quali gli scopi da raggiungere e come la Repubblica di San Marino può contribuire al progresso in questo campo. (…) La biotecnologia sia come ricerca che come industria è di valore positivo per l’umanità. Si può prevedere che i risultati ottenuti finora sono solo un indizio di ciò che si può ottenere e che molto di più si otterrà nel futuro. Possiamo perciò considerare come si può favorire lo sviluppo delle biotecnologie. In primo luogo bisogna riconoscere che il lavoro capace di produrre risultati pratici importanti consiste di due parti: una è la ricerca, che scopre fenomeni nuovi, l’altra è l’innovazione industriale che, partendo dai risultati della ricerca, ottiene nuovi prodotti e li mette a disposizione del pubblico. L’associazione tra queste due attività è ben visibile negli Stati Uniti, dove ci sono grandi concentrazioni di ditte biotecnologiche attorno ai grandi centri di ricerca genetica, per esempio nell’area di Boston, in quella di San Diego ed in altre. Negli Stati Uniti c’è anche l’espresso desiderio della cooperazione tra le due attività, come è dimostrato dal fatto che gli istituti dove si fa ricerca hanno efficienti uffici di brevetti, in modo che ogni risultato di possibile utilità viene brevettato. Poi il brevetto viene concesso ad alcune ditte interessate per il suo possibile sfrut-
tamento e, se ne risultano guadagni finanziari, l’istituto ne riceverà una parte. Molti risultati importanti sono derivati da questa associazione”.
Un nuovo complesso scientifico-industriale: il ruolo di San Marino “Oggi queste attività sono ben poco rappresentate in Italia, per varie ragioni. Una è che non ci sono i grandi centri di ricerca di base. Un’altra è che non c’è la cultura adatta: spesso lo scienziato che cerca di ottenere risultati pratici dalle sue scoperte viene considerato male; c’è ancora una certa tendenza alla ‘torre d’avorio’. Se vogliamo mantenerci alla pari col resto del mondo bisogna cambiare questa situazione. Io penso che San Marino, assieme con la sua città vicina, Rimini, sia un posto ideale per iniziare la crescita delle biotecnologie in Italia. Si può pensare ad uno scenario di questo tipo. Si costituisce un complesso scientifico-industriale formato da un Istituto di ricerca di base associato con ditte biotecnologiche. L’Istituto
sarebbe simile agli Istituti di ricerca di base degli Stati Uniti per la libertà d’azione dei ricercatori, ma ne differirebbe nell’essere attivo in settori rilevanti a problemi pratici definiti. Per esempio, pensiamo ad un istituto dedicato alla ricerca di base sul cancro: c’è un chiaro obiettivo, ma i mezzi per raggiungerlo sono vari ed ipotetici; mentre l’obiettivo generale, la conquista del cancro, può essere definito in partenza, i mezzi per raggiungerlo attraverso la ricerca non lo sono e dipendono dall’immaginazione e dall’esperienza dei ricercatori. Tale Istituto, perciò, sarebbe suddiviso in un certo numero di sezioni, non più di una decina, ciascuna con un proprio “goal”, ma vicine l’una all’altra nella filosofia della ricerca e nelle tecnologie usate, in modo che ci possano essere molti scambi tra ricercatori di diverse sezioni. Per esempio, tutti potrebbero fare studi di biologia molecolare, ma applicati a obiettivi diversi. Gli scambi sarebbero favoriti dalla comunanza di parecchie attività, quali conferen-
ze, seminari, da una comune mensa e dall’uso comune di certi strumenti o attrezzature di ricerca. Le direzioni in cui si incanalano le diverse ricerche sarebbero stabilite in grandi linee da comitati di esperti comprendenti ben noti ricercatori estranei all’Istituto e rappresentanti di ditte biotecnologiche, con contributi dei ricercatori dell’Istituto stesso. L’Istituto avrebbe 500-600 dipendenti, di cui 300-350 ricercatori, in prevalenza giovani. La scelta del personale sarebbe cruciale per il successo dell’impresa. Un Istituto ben organizzato potrebbe attrarre giovani ricercatori italiani che lavora-
no all’estero e vi hanno ottenuto riconoscimenti; essi sarebbero desiderabili almeno per le posizioni di maggiore responsabilità. Attorno all’Istituto si costituirebbe un nucleo di ditte biotecnologiche, piccole all’inizio, attratte con vari mezzi di incoraggiamento, quali facilitazioni fiscali, offerta di locali ed altri. Io penso che San Marino, assieme a Rimini, sia un posto ideale per tale sviluppo, per varie ragioni. C’è già un’Università, ma è prevalentemente dedicata all’insegnamento: un forte Istituto di ricerca sarebbe un buon complemento. Il fatto che San Marino sia una Repubblica indi-
pendente permetterebbe all’Istituto di essere organizzato e amministrato in modo più elastico e flessibile che non in altri luoghi. Non ci sarebbero tradizioni da seguire, perciò la struttura dell’Istituto potrebbe essere sviluppata in modo moderno, di grande efficienza. C’è il problema dei fondi necessari per l’operazione del complesso, che non sono trascurabili. L’Istituto di ricerca di base dovrebbe insorgere sotto la responsabilità degli organizzatori, cioè San Marino e Rimini; l’investimento iniziale sarebbe molto forte, ma col tempo esso dovrebbe essere recuperato usando i contributi delle ditte biotecnologiche del complesso in relazione ai loro introiti. Le ditte biotecnologiche, invece, dovrebbero essere fondamentalmente finanziate da quel che è noto come venture capital. Non ci sono forti precedenti per questa forma di capitale in Italia, ma un complesso di ricerca e industria ben organizzato, efficiente, certo attrarrebbe capitale anche da altri paesi. Queste sono le mie idee sul futuro della ricerca genetica e delle biotecnologie, in cui la Repubblica di San Marino e la città di Rimini potrebbero esercitare un ruolo molto importante. Io penso che siamo in un periodo propizio per fondare il complesso che ho descritto, perché le conoscenze già acquisite e le tecnologie sviluppate formano una base solida su cui costruire. Io credo che questo sia un momento opportuno, in cui è necessario decidere e agire”.
Alessandro Carli
S peciale Cultura
Dall’educazione e dall’infanzia sino alla brillante carriera politica estera
San Marino celebra e ricorda Antonio Onofri
Emissione postale a novembre per i due secoli dalla sua scomparsa
In occasione del bicentenario della scomparsa del politico e diplomatico Antonio Onofri (1759-1825; foto per gentile concessione della Biblioteca di Stato della Repubblica di San Marino), la Segreteria agli Interni ha autorizzato, in data 18 novembre 2025, un’emissione postale.
Antonio Onofri
Figura chiave della scena sammarinese tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, la sua “prudenza e patriottismo” in questo difficile periodo della storia di San Marino gli valse una statua nella Sala del Consiglio Pubblico e il riconoscimento come “Padre del suo Paese”. Spesso venne considerato “Padre della Patria”.
CInfanzia ed educazione Gli Onofri provenivano da un’antica famiglia che per secoli ebbe una grande influenza sulle sorti della Repubblica di San Marino. Ricevette una formazione approfondita in filosofia e diritto.
Carriera politica Nel 1787 fu nominato segretario di Stato, e nel 1789 fu eletto membro del Consiglio Grande e Generale. Durante la sua lunga carriera, fu anche Capitano Reggente per ben sette volte.
Politica estera
Riguardo in particolare alla politica estera, gli sforzi di Onofri portarono al riconoscimento della Repubblica di San Marino da parte di altri
Paesi europei. Nel 1797, quando Napoleone Bonaparte era accampato nella vicina Pesaro durante la campagna d’Italia delle Guerre Rivoluzionarie Francesi, una proposta di ampliamento del territorio sammarinese offerta dall’inviato del generale Gaspard Monge fu rifiutata da Onofri come Capitano Reggente per conto della Repubblica. Accettò però 15.000 quintali di grano e la promessa di quattro pezzi d’artiglieria, l’ultimo dei quali pare non sia mai stato consegnato. Onofri insistette sul fatto che era esperienza della Repubblica di San Marino che la loro più grande salvaguardia non era bramare il territorio dei loro vicini: questa pru-
onsorzio Terra di San Marino
L’oro verde
e
dente decisione (giustificata da Onofri così: “Le guerre finiscono, ma i vicini restano”) si crede abbia salvato la Repubblica dalle rappresaglie dopo la successiva sconfitta di Napoleone. Nel 1798 firmò un trattato sui rapporti commerciali e amichevoli con la Repubblica Romana, e alcuni mesi dopo anche con la Repubblica Cisalpina.
Un analogo accordo fu raggiunto anche con la Repubblica Italiana, che prese il posto dei due precedentemente citati, nel giugno 1802.
Il 26 maggio 1805, sempre come Capitano Reggente, partecipò all’incoronazione di Napoleone Re d’Italia a Milano, dove ha ricevuto un’”amabile udienza” con
l’ormai Imperatore di Francia. Dopo il Congresso di Vienna, Onofri contribuì a stabilire buoni rapporti con i sovrani di Francia Luigi XVIII, Carlo X e Luigi Filippo, oltre a negoziare la via del paese in favore di Papa Leone XII, che dopo un’udienza con Onofri scrisse una lettera ai Capitani Reggenti, “assicurandoli della sua amicizia e rinnovando con loro le antiche convenzioni”.
L’emissione postale
Valori: n.1 valore da euro 1,30 in fogli da 20 francobolli.
Tiratura: 18.000 francobolli. Stampa: offset a quattro colori, un Pantone e inchiostro invisibile giallo fluorescente a cura di Cartor Security Printing.
il Monte Titano: avviato uno studio mirato alla caratterizzazione degli oli extravergini di oliva ottenuti da una selezione di olivi storici
Dentellatura: 13 ¼ x 13.
Formato francobolli: 30 x 40 mm.
Bozzettista: Cristian Ceccaroni Il francobollo da euro 1,30 raffigura Antonio Onofri con Napoleone, sullo sfondo il Monte Titano.
A completare il valore “1,30”, “San Marino”, lo Stemma della Repubblica, la legenda “Bicentenario della scomparsa di Antonio Onofri”, il nome del bozzettista e l’anno 2025.
Le altre emissioni Sempre in data 18 novembre verranno emesse le serie postali denominate “Natale”; “Sport: Nazionale di calcio di San Marino” e “Storia sammarinese”.
Secondo la mitologia l’olio nacque come un dono offerto agli uomini dalla dea greca Pallade Atena, signora della Sapienza. In realtà, la pianta dell’olivo costituiva la flora dell’Asia Minore e la sua coltivazione nel bacino del Mediterraneo ed anche nella Repubblica di San Marino è antichissima. E proprio “nell’ambito della conservazione della tradizione delle nostre varietà tradizionali come la Sursina, il Correggiolo, la Capolga e la Brugnola –spiega Flavio Benedettini, Presidente della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi, a giugno dello scorso anno abbiamo avviato uno studio mirato alla caratterizzazione degli oli extravergini di oliva ottenuti da una selezione di olivi storici”. Tra la dozzina di olivi secolari selezionati, i due che presentavano i maggiori diametri di fusti sono stati sottoposti alla determinazione dell’età attraverso il metodo del Radiocarbonio, il cosiddetto C14. “I due – prosegue Flavio -, sono ‘vicini di casa’, cioè sono entrambi ubicati nel Castello di Domagnano, uno in località Montelupo e uno invece in località Paradiso”. Seppur non così distanti – li separano pochi chilometri – offrono un’istantanea rappresentativa del patrimonio del Monte Titano. In attesa dei risultati delle analisi – a luglio sono stati prelevati alcuni campioni che verranno sottoposti a esami radiometrici per determinarne l’età -, il Presidente della COS “fotografa” i numeri attuali del “mondo delle olive” della Repubblica. “Attualmente contiamo 961 oliveti. Poco meno della metà – 471 per l’esattezza – sono impianti specializzati che ‘coprono’ una superficie
di circa 12 ettari mentre sono 490 gli impianti promiscui, composti cioè da olivi consociati di altre colture e che si estendono su una superficie di circa 66 ettari. La superficie totale è quindi di circa 187 ettari. Per quanto riguarda le piante, il numero complessivo è di circa 67 mila”. Le varietà più diffuse, in special modo negli impianti realizzati dalla fine degli anni 90 in poi, sono il Frantoio, il Leccino e il Correggiolo.
La Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi, in un’ottica di crescita e di sviluppo, il 25 settembre ha presentato agli Eccellentissimi Capitani Reggenti Denise Bronzetti e Italo Righi, il progetto di valorizzazione del patrimonio olivicolo sammarinese realizzato in collaborazione con l’UGRAA, l’Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole. “I nostri oli extravergine si stanno già distinguendo per le loro considerevoli caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche – conclude Flavio Benedettini -. L’alta
Rubrica periodica a cura del Consorzio Terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm
quantità di fenoli con elevato potere antiossidante, l’intensità del sentore amaro e la sensazione di piccante costituiscono le principali ‘voci’ che confermano la grande qualità del nostro ‘oro verde’ e la conferma del costante impegno profuso dagli olivicoltori nell’applicazione delle migliori pratiche agricole”. Del resto, come scrisse il poeta Pablo Neruda, “anche l’olio canta, vive in noi con la sua luce matura e tra i beni della terra io seleziono, olio, la tua inesauribile pace, la tua essenza verde, il tuo ricolmo tesoro che discende dalle sorgenti dell’ulivo”.
S
Ognuno di noi ha ricevuto cure per le sue ferite, non sempre così visibili
A quale destino vogliamo legarci per essere felici?
Cosa ci insegna il Madagascar: un viaggio nel “cuore” dell’essenza
“Homo faber fortunae suae”, l’uomo è artefice del proprio destino, recitavano i latini.
In che modo - e di quanto destino - possa essere effettivamente artefice, l’uomo lo sco-
pre passo dopo passo nel corso della propria esistenza. Un po’ sperimentando.
Un po’ filosofeggiando. In Madagascar quando un paziente lascia l’ospedale dopo
una degenza, gli vengono consegnati dei vasi contenenti le piante con cui è stato guarito e di cui lui dovrà occuparsi, perché ciò che lo ha salvato ora fa parte della sua vita, del suo destino. Chi è stato ammalato avrà così la possibilità di prendersi cura di ciò che lo ha curato. Ognuno di noi ha ricevute cure per delle ferite, non sempre visibili.
E se dovessimo seguire i paradigmi della medicina malgascia, i vasi da portare a casa non conterrebbero solo piante ma nomi e cognomi di persone, che in cambio di nulla hanno deciso di starci accanto, combattendo al nostro fianco una battaglia che non era la loro ma per la quale non si sono risparmiati.
Dentro quei vasi ci sarebbero tutte le parole ascoltate, così pulite da farci affrontare lotte impari senza alcuna paura. E sul fondo, alla base di tutto, ci sarebbero gli esempi - visti, ascoltati, vissuti - di chi non si è lasciato scoraggiare dalla sorte beffarda e nonostante i raffinati tradimenti subiti ha continuato a credere nelle potenzialità di ogni essere umano. Compreso te. Per prendersi cura di una pianta, si annaffia, si concima, si pota, si tiene pulita dagli insetti e dalle foglie secche.
Per prendersi cura di chi ci ha aiutato - ci ha accompagnato e spesso guarito - ci si mette d’impegno e si tenta di usare
verso gli altri la stessa pazienza e comprensione che è stata usata verso di noi. Sembra impossibile, eppure è attuabile, perché - riprendendo la filosofia insita nella cura del Madagascar - i metodi che sono stati adottati con noi, ormai fanno parte di noi: sono entrati a far parte del nostro destino.
Abbiamo sperimentato quella gentilezza, quella disponibilità, quella attenzione, non possiamo fingere di non averle conosciute, perché loro sono lì, da qualche parte dentro di noi, e non vedono l’ora di uscire, di attivarsi nei confronti di qualcun altro, di qualcuno che potrebbe averne bisogno proprio come ne abbiamo avuto bisogno noi. A noi la scelta di utilizzarle o trascurarle. Di valorizzarle O ignorarle. “Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine”: lo scrisse Pico della Mirandola nella “Oratio de hominis dignitate” (1486), immaginando che Dio si rivolgesse così ad Adamo, la sua creatura, rendendolo in questo modo libero di scegliere chi essere, chi diventare.
E a quale destino legarsi.
La TOP FIVE di Fixing
1 Di spalle a questo mondo (Wanda Marasco)
Neri Pozza € 20
2 Il cerchio dei giorni (Ken Follett) Mondadori € 27