Anno XXVI - n.24 - 1,50 euro
E ditoriale Il Bilancio ha le “ore” contate
Pur accogliendo con favore le linee di principio della spending review – semplificazione, interventi sui costi del persona e recupero dell’efficienza - non possiamo non fare una riflessione sulla situazione economica del Paese. Il Bilancio dello Stato è già rosso e le prospettive lo sono ancora di più: ci riferiamo al debito pluriennale di Cassa di Risparmio, incrociando le dita che non arrivino altri guai per le casse statali. Un debito che, al momento, appare impagabile e rappresenta un grosso freno per il Paese: se si impiegano le poche risorse disponibili per coprire la spesa corrente e i “buchi”, poco rimane per la crescita e lo sviluppo. La coperta è corta. Per fare entrare un po’ di linfa nelle casse statali il Governo ha riutilizzato la “facile” via della Patrimoniale e di un aumento delle imposte, mentre le riforme – che dovrebbero andare di pari passo - sono ferme al palo. Inoltre, con le tasse crescono le entrate (che pagano tutti), ma sul fronte delle uscite non vediamo riduzioni importanti, né tantomeno concertate e disciplinate. L’esempio è il taglio di un’ora dell’orario di lavoro dei dipendenti pubblici (da 37 a 36 ore), prevista dal piano di spending review: essa va in maniera diametralmente opposta a quella di un servizio pubblico che soddisfi le esigenze dei cittadini e delle imprese, che pretendono semmai un orario parificato a quello del privato e sportelli aperti tutto il giorno. E poi, quando verrà messo a regime? Su che bilancio? Ben che vada, se ne parlerà in autunno.(...) Segue a pag. 9
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 22 Giugno 2018
Commercio: caduto anche il tabù del 51%
P EC
Partita la fase transitoria
Liberalizzazione delle licenze: più semplici e senza il “prestanome” Il rilancio del settore già sul tavolo di concertazione delle categorie a pag.2
E nergia
Italia “libera” A San Marino il monopolio
a pag.3
I mprese
Liberalizzazioni e semplificazioni per rilanciare il comparto commerciale, uno dei settori che più hanno difficoltà a crescere in questi anni, dopo aver subito gli effetti della crisi economica che ha colpito San Marino. E’ quanto contenuto nel Decreto numero 43 del 2018 appena ratificato, che introduce due importanti novità: la prima, per certi versi rivoluzionaria, è che anche un imprenditore non residente potrà intestarsi quote di una società commerciale e aprire una sua impresa nel settore, l’altra, non meno innovativa, è la fine della discrezionalità con cui la Commissione Commercio aveva fino ad oggi gestito le procedure. Nel frattempo si è aperto il tavolo di lavoro con le categorie economiche per riformare la Legge 130 del 2010 e rilanciare il settore. Bartolucci alle pagg. 6-7
Manifattura in crescita costante
a pag.5
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