Anno XXV - n.24 - 1,50 euro
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 23 Giugno 2017
E ditoriale Raggiunti i 170 milioni A NIS Le imprese Nuovi incontri al centro del rilancio
Ad ascoltare l’intervento del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, ospite dell’assemblea pubblica dell’ANIS, una platea davvero variegata, composta da imprenditori, rappresentanti dei sindacati ed esponenti della politica. Boccia che, pur non conoscendo sino in fondo l’attuale dibattito sulla Legge per lo Sviluppo, ha svolto una serie di riflessioni molto lucide e chiare, sottolineando l’importanza che riveste il tessuto imprenditoriale all’interno dell’economia di un Paese. Per crescere, ha affermato, è necessario “che tutti gli anelli della catena economica siano forti, fra i quali imprese e banche”. Il numero uno di Confindustria ha poi rimarcato che la politica si deve impegnare ad agevolare l’operatività delle imprese, ponendole - poiché esse rappresentano davvero l’economia “reale” - al centro di ogni progetto di rilancio. Vincenzo Boccia ha sintetizzato il suo pensiero in una frase: “Più crescono le imprese, più cresce il Paese”. A questo proposito deve far pensare il fatto come anche Paesi pur diversi fra loro, ma molto forti economicamente come Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna, stiano da tempo attuando politiche volte a incentivare nuovi insediamenti produttivi sui loro territori. Una riflessione che, a vedere come ha operato la Maggioranza nel portare avanti la “Legge per lo sviluppo”, sembra proprio non appartenere al vocabolario del Governo: in fase di stesura difatti ha evitato ogni tipo di confronto con le parti sociali e con chi ogni giorno si confronta sui mercati (...) Segue a pag. 2
di pensioni: insostenibili
sulla “Legge sviluppo”
Già oltre 9.000 pensionati: il saldo tra contributi versati e prestazioni erogate è negativo da anni. Nel 2016 il “rosso” è stato di 46 milioni a pag.2
S CM
Crescono fatturato e occupazione
a pag.4
F ebal
Con il superamento di quota 9mila pensionati, avvenuta a dicembre del 2016, la situazione di criticità del sistema previdenziale sammarinese era già emersa in tutta la sua drammaticità: troppo pochi i lavoratori per sostenere questo peso. A maggior ragione ora, che i dati ufficiali sul conto economico del sistema sono stati resi noti dal Segretario di Stato alla Sanità: sfiorati i 170 milioni di euro per pagare le prestazioni, mentre se ne incassano solo 123 di contributi. Con un saldo negativo di oltre 46 milioni solo nel 2016. Ma il trend è negativo da anni, come si vede dalla tabella elaborata da San Marino Fixing. Motivo per cui la riforma strutturale non può più essere rimandata e il Governo, infatti, è pronto ad aprire il confronto già nelle prossime settimane Bartolucci alle pagg. 6-7
“Leporello” coffee table a Tuttondo
a pag.8
spazio riservato all’indirizzo