Fixing_17_2025

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ANIS: “Tariffe, serve un nuovo intervento”

“Le questioni tecniche che sono state avanzate dai Paesi sono in fase di completa risoluzione”, parola di Marco Gatti, Segretario alle Finanze, chiamato a fare da parafulmine suo malgrado alle ormai quotidiane richieste di spiegazioni sulla firma dell’Accordo di Associazione con l’UE. Dopo un anno e mezzo ormai dalla chiusura delle trattative (era il dicembre 2023), infatti, quella che era considerata “imminente” è diventata una lunga e sempre più tediosa attesa. Di mezzo c’è stata la parentesi elettorale delle europee, certamente, ma il problema non può essere stato il cambio di governance, anche perché di fatto non c’è stato un vero cambio di bandiera. Qualche dubbio, è noto, l’ha avanzato l’Italia - che però dovrebbe discuterne con la Commissione europea, non con San Marino - ma nelle ultime settimane sembra ci siano state altre piccole richieste di chiarimento. Niente di ostativo, ma di certo i tempi si stanno allungando. nel frattempo, però, non si sta con le mani in mano e la prossima seduta della Commissione Mista sarà fondamentale per capire anche molte delle traiettorie su cui si svilupperanno i cambiamenti interni per San Marino e, soprattutto, quali saranno le novità per quanto riguarda l’operatività delle imprese nel mercato unico. In attesa sempre della firma, che è dirimente, certo, si possono infatti aprire ragionamenti di prospettiva non banali su diversi temi pratici. Il tutto per farsi trovare davvero pronti una volta che l’Accordo entrerà in vigore: pronti per non venirne ostacolati, pronti per coglierne appieno tutte le opportunità che metterà a disposizione di San Marino e delle sue imprese.

Gli Industriali chiedono di rinnovare gli “sconti” del primo trimestre e di sviluppare un piano per

Da una parte la contingenza, dall’altra la prospettiva. Su questa doppia linea si muove ANIS in questi giorni nei confronti del Governo, sollecitando un nuovo intervento sulle tariffe, sulla base dello sconto sulle tariffe dell’energia elettrica e del gas approntato per il primo trimestre dell’anno, ma non mancando di ribadire l’urgenza di sviluppare un piano che porti in futuro ad una maggiore autonomia energetica. Un piano complessivo, di fatto, che comprenda sia gli impianti di produzione dell’energia elettrica (anche fuori territorio), ma anche quelli per lo smaltimento dei rifiuti, un tallone d’Achille per il sistema sammarinese, costretto a dipendere dall’esterno a costi sempre più alti e insostenibili. E senza dimenticare l’approvvigionamento idrico.

Bartolucci alle pagg. 6-7

Daniele Bartolucci
Direttore Daniele Bartolucci

Il “giorno clou” sarà il 3 maggio: attesi i Capi di Stato e i Balestrieri

National Day: Osaka celebra San Marino

Le iniziative prenderanno il via venerdì 2 maggio con diversi eventi

La Repubblica di San Marino è lieta di annunciare le celebrazioni ufficiali del proprio National Day a Expo 2025 Osaka che prevedono la partecipazione dei Capitani Reggenti Denise Bronzetti e Italo Righi accompagnati dal Segretario di Stato per il Turismo con delega a Expo Federico Pedini Amati. Un ricco programma di eventi culturali e musicali sarà proposto al pubblico internazionale di Expo per presentare e onorare i valori di libertà, identità e dialogo che da sempre contraddistinguono la più antica Repubblica al mondo.

Le iniziative prenderanno il via venerdì 2 maggio con una serie di concerti e performance che vedranno protagonisti artisti sammarinesi e giapponesi nella prestigiosa cornice dell’auditorium Shining Hat. Si inizierà alle 14.00 con la composizione musicale From the Heart of San Marino to Osaka Bay: a musical bridge, a cura dell’ensemble dell’Istituto Musicale Sammarinese. Seguiranno, rispettivamente alle 15.00 e alle 15.15, il concerto della nota violinista Ikuko Kawai, recentemente nominata Pavilion Ambassador, e lo spettacolo della Federazione Balestrieri Sammarinesi, coinvolgente testimonianza della tradizione storico-medioevale della Repubblica. Alle 15.30, nel Central Stage del Common-C, l’edificio all’interno del quale si trova il Padiglione di San Marino, l’Istituto Musicale Sammarinese si esibirà nella performance Bohemienne Harmonies: notes from Paris to San Marino,

con Aldo Capicchioni e Michela Zanotti al violino, Anselmo Pelliccioni al violoncello, Marco Torsani al clarinetto e Akiko Yatani alla viola.

Sabato 3 maggio, National Day di San Marino ad Expo 2025 Osaka, vedrà la delegazione ufficiale, guidata dai Capitani Reggenti, recarsi in visita ufficiale presso il Padiglione di San Marino, dove sarà accolta dallo staff di manager e volontari; sarà l’occasione per loro per vedere, per la prima volta dal vivo, lo spazio con cui il Titano è protagonista all’Expo. La delegazione sarà altresì accolta in visita ufficiale presso il Padiglione della Repubblica Italiana dal Commissario Generale Mario Vattani e, successivamente, nel Padiglione dell’Arabia Saudita che nel 2030 ospiterà a Riyadh la

prossima Esposizione Universale.

Alle 16.30, presso l’Expo Hall National Day, alla presenza delle Loro Eccellenze Denise Bronzetti e Italo Righi, e del Segretario di Stato per il Turismo con delega a Expo Federico Pedini Amati, si darà inizio alla Cerimonia Ufficiale, con l’alzabandiera, gli inni nazionali e i discorsi di autorità giapponesi e sammarinesi.

Il programma di intrattenimenti culturali e musicali si aprirà alle ore 15.00 con la suggestiva parata di sbandieratori, tamburini e figuranti della Federazione Balestrieri Sammarinesi sotto il celebre Grand Ring di Expo, la costruzione in legno simbolo dell’Esposizione Universale giapponese che racchiude il sito espositivo sull’isola di Yumeshima;

nista Ikuko Kawai e della Federazione Balestrieri Sammarinesi. Questo programma di appuntamenti rappresenta un’occasione preziosa per rafforzare i rapporti culturali e istituzionali tra San Marino e il Giappone, valorizzando la presenza del Paese nell’importante vetrina internazionale dell’Esposizione Universale.

Sei mesi “accesi” sul mondo

proseguirà con il concerto The Universal Language of Music: San Marino in Japan, e con le esibizioni della violi-

Federico Pedini Amati (Segretario di Stato per il Turismo): “Il National Day è il momento più alto della partecipazione di un Paese all’Esposizione Universale e noi siamo particolarmente orgogliosi che a celebrarlo ci siano i Capitani Reggenti. È un appuntamento estremamente promozionale per la Repubblica di San Marino, il territorio, la cultura, i prodotti e le tradizioni. Avremo gli occhi del mondo addosso, sarà molto emozionante”.

L a delegazione

I Capitani Reggenti verso

L’Expo 2025 è l’esposizione universale organizzata dal Bureau international des Expositions (BIE), che si tiene a Osaka, in Giappone, sull’isola artificiale di Yumeshima.

Durerà sei mesi, dal 13 aprile al 13 ottobre 2025; è la terza volta che Osaka ospita un Expo, siccome era già accaduto nel 1970 e nel 1990. Il tema scelto per questa edizione è “Delineare la società del futuro per le nostre vite”.

L’assegnazione è avvenuta il 23 novembre 2018.

Osaka, dove incontreranno l’Imperatore del Giappone

Anche i Capitani Reggenti

S.E Denise Bronzetti e S.E Italo Righi accompagnati dal Segretario di Stato per il Turismo con delega a Expo Federico Pedini Amati sono in partenza per il Giappone dove il prossimo 3 maggio si terrà il National Day di San Marino ad Expo Osaka 2025. La Repubblica sarà protagonista all’interno del sito espositivo, con parate e celebrazioni. La solennità del momento è sottolineata dalla presenza degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, i quali, accompagnati dal Segretario di Stato per il Turismo, Federico Pedini Amati, e da altri membri della delegazione istituzionale renderanno onore all’evento. Con l’inaugurazione dello scorso 13 aprile si sono accesi i riflettori internazionali su un evento di portata globale, solo il primo giorno il Padiglione

San Marino è stato visitato da 20.000 persone, in mostra oggetti espositivi che narrano l’essenza della Repubblica di San Marino: la pietra, i simboli identitari e una copia del manoscritto “Vita Sancti Marini” iscritto da poco nel Registro Memoria del Mondo dell’Unesco. Il tema di questa edizione è “Designing Future Society for Our Lives”, un invito per i partecipanti a riflettere su come progettare società più sostenibili e inclusive per il futuro, una piattaforma di dialogo sulle sfide globali e catalizzatore per l’incontro tra civiltà diverse. Partecipano all’evento oltre 150 paesi e regioni, con padiglioni che esplorano temi legati all’innovazione, alla cultura e alla sostenibilità, la Repubblica di San Marino è pronta a giocare un ruolo significativo in questa vetrina internazionale, pre-

sentando la propria unicità e visione. Il Padiglione San Marino è stato concepito grazie alla creatività degli studenti dell’Università del Design di San Marino, si caratterizza per l’eleganza delle linee architettoniche e la sua capacità di raccontare un’identità, proiettandola al contempo verso le sfide contemporanee sollecitate da Expo. La partecipazione sammarinese prevede anche numerosi incontri bilaterali e, per gli Eccellentissimi Capitani Reggenti l’Alto Incontro Ufficiale con Sua Maestà l’Imperatore del Giappone. Anche il Segretario di Stato per il Turismo con delega all’Expo Federico Pedini Amati ha in programma visite ad altri Padiglioni e prestigiosi bilaterali con le autorità presenti ad Expo, a riprova dell’eccezionale opportunità che rappresenta questo evento a tutti i livelli.

Spring Meetings, il FMI “promuove” il Titano

Definiti “significativi” i progressi nel percorso delle riforme strutturali

Si è conclusa con un bilancio estremamente positivo la missione della Repubblica di San Marino agli Spring Meetings 2025 del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale a Washington D.C. Guidata dai Segretari di Stato Marco Gatti (Finanze e Bilancio) e Rossano Fabbri (Industria, Artigianato e Commercio), la delegazione sammarinese ha realizzato una serie di incontri strategici di altissimo livello, consolidando le relazioni con le massime istituzioni finanziarie globali in un’ottica di stabilità, crescita sostenibile e progressiva integrazione europea. Il Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti, ha avuto un proficuo colloquio con Kenji Okamura, Deputy Managing Director del FMI. Al centro della discussione, la solidità del quadro macroeconomico e finanziario della Repubblica, i significativi progressi nel percorso di riforme strutturali e la resilienza del sistema bancario e manifatturiero nazionale, anche di fronte alle complessità dello scenario internazionale e alle dinamiche commerciali globali. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per ricevere un autorevole apprezzamento sui risultati raggiunti e per confermare la strategicità del dialogo con il Fondo. Ne è tangibile testimonianza l’annuncio della visita a San Marino dello stesso Okamura, pianificata per il 7 e 8 maggio prossimi, un chiaro segnale di attenzione e rinnovata fiducia verso la Repubblica. “Gli incontri al Fondo Mone-

Direttore responsabile

Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm

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tario Internazionale hanno confermato la validità e la credibilità del percorso intrapreso da San Marino verso una finanza pubblica sostenibile e un’economia più solida, dinamica e competitiva” ha dichiarato il Segretario di Stato Marco Gatti. “Il confronto aperto e costruttivo con i vertici del FMI, culminato nell’imminente visita del Vicedirettore Okamura, rafforza la nostra posizione sulla scena internazionale e ci incoraggia a proseguire con determinazione sulla strada delle riforme. Un percorso virtuoso essenziale per il benessere dei nostri cittadini e per massimizzare i benefici derivanti dall’imminente Accordo di Associazione con l’Unione Europea”. Parallelamente, il Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, Rossano Fabbri, nella sua veste di Governatore per San Marino presso la Banca Mondiale, ha partecipato attivamente alle sessioni del Comitato Sviluppo, portando il contributo della Repubblica alle discussioni sulle sfide dello svilup-

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po globale. In piena sintonia con la posizione espressa dalla circoscrizione di appartenenza (guidata dall’Italia), San Marino ha ribadito il proprio sostegno all’evoluzione del Gruppo Banca Mondiale (WBG) verso un’azione sempre più incisiva nel contrasto alla povertà, nella promozione della prosperità condivisa e nell’affrontare le crisi globali interconnesse, dal cambiamento climatico all’instabilità geopolitica. Particolare enfasi è stata posta sulle strategie a supporto dell’occupazione qualificata, dello sviluppo del settore privato, dell’innovazione tecnologica e della mobilitazione di capitali – pubblici e privati – per una crescita sostenibile e duratura. Cruciale, in questo contesto, è stato l’incontro con Matteo Bugamelli, Direttore Esecutivo della Banca Mondiale per la circoscrizione che include San Marino. Il colloquio, svoltosi in un clima di grande collaborazione, ha permesso di consolidare ulteriormente le eccellenti relazioni esistenti e di esplorare nuove, concrete opportunità

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Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

infrastrutture sostenibili, ambiti prioritari per il futuro competitivo di San Marino. Si è convenuto sull’importanza di dare rapido seguito a queste interlocuzioni per trasformarle in iniziative operative.

di partnership. Il Direttore Bugamelli ha riconfermato la disponibilità della Banca a fornire assistenza tecnica mirata e a valutare possibili sinergie su progetti strategici per la Repubblica, con particolare riferimento all’accelerazione della transizione digitale, alla definizione di quadri normativi per i settori emergenti e allo sviluppo di

“Il dialogo con la Banca Mondiale e con il Direttore Esecutivo Bugamelli si è rivelato estremamente produttivo e ricco di prospettive” ha commentato il Segretario di Stato Rossano Fabbri. “Abbiamo riscontrato un forte interesse per il dinamismo innovativo del nostro Paese e identificato percorsi promettenti per accedere a competenze specialistiche e strumenti finanziari che possono catalizzare la nostra transizione verso un’economia a più alto valore aggiunto, pienamente integrata nei flussi globali. Sfruttare appieno queste collaborazioni internazionali è fondamentale per potenziare la

competitività del nostro tessuto produttivo e per attrarre investimenti di qualità”. La missione ha inoltre incluso un importante confronto con la delegazione di Andorra, con cui San Marino condivide il percorso negoziale verso l’Accordo di Associazione UE, a testimonianza di un approccio coordinato e sinergico per il raggiungimento degli obiettivi strategici del Paese. La partecipazione agli Spring Meetings si è confermata dunque un passaggio fondamentale per San Marino, volto a consolidare la propria posizione nel contesto finanziario internazionale, ad allineare le politiche nazionali alle migliori pratiche globali e a cogliere le opportunità offerte dalla cooperazione multilaterale per costruire un futuro economico resiliente, innovativo e sostenibile per la Repubblica.

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica

Ampliati anche i Paesi “visitabili”: da 160 del 2024 si è passati a 161

“Passport Index 2025”: Il Titano cresce ancora

Guadagnate posizioni nella classifica “globale”: dalla 16° alla 14°

Il passaporto di San Marino è in crescita. Grazie anche al lavoro messo in campo negli ultimi 12 mesi dagli uffici preposti, rispetto allo scorso anno il documento ha risalito il “Passport Index 2025”, la classifica mondiale stilata da Arton Capital. Il “peso” del passaporto del Monte Titano ha guadagnato due posizioni nella classifica “globale” (dalla 16esima alla 14esima) e ha ampliato i Paesi “visitabili” (da 160 del 2024 a 161; di questi 160 ce ne sono 109 che possono essere raggiunti senza visto, 52 con un visto all’arrivo e 37 con un visto prima della partenza.

Il passaporto del Titano Per i viaggi all’interno dell’Unione europea è sufficiente la carta d’identità. Per quelli in cui è richiesto il passaporto, il Titano si “comporta” come altri Paesi. Esteticamente è molto simile al passaporto

italiano, a eccezione del colore di copertina che è blu. Al centro è riportato lo stemma di San Marino e le scritte “Repubblica di San Marino” e “Passaporto”. Nel caso di passaporti biometrici (rilasciati dal 2006) è presente anche il logo biometrico. Lo standard utilizzato è quello dei passaporti dell’UE. Nel passaporto sammarinese le

informazioni sull’identità del titolare si trovano nella seconda pagina di copertina, e sono corredate da una fotografia e da una sezione leggibile elettronicamente. Altre informazioni di identità si trovano a pagina 2, mentre a pagina 3 c’è lo spazio per allegare eventuali figli al passaporto. La pagina 4 è dedicata all’autorità, e viene apposto il

ndagine
I consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi

timbro e la firma dell’autorità che ha emesso il passaporto. Tutte le informazioni appaiono in italiano, inglese e francese. Il passaporto viene rilasciato dall’Ufficio Passaporti presso lo Stato Civile (Centro Uffici di Borgo Maggiore –via 28 luglio n. 196 – tel. 0549.88.22.37-38-09 – segreteria.passaporti@pa.sm). Alessandro Carli

L’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica rende noto che, nei prossimi giorni, sarà avviata l’indagine sui “Consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi nell’anno 2024”. La rilevazione, svolta già negli passati in modalità cartacea, è indispensabile per approfondire le dinamiche sociali ed economiche del Paese e per implementare la costruzione di indicatori macroeconomici, richiesti anche dagli organismi internazionali di cui San Marino è parte. Quest’anno, grazie all’u -

tilizzo dell’applicativo LimeSurvey, il questionario verrà per la prima volta somministrato in maniera digitale attraverso l’inoltro via e-mail a tutti i capifamiglia residenti in territorio di un apposito link per la compilazione del questionario stesso. Questa nuova modalità di inoltro e compilazione del questionario permetterà un contatto diretto col cittadino, che potrà compilare il questionario in una modalità maggiormente accessibile, attraverso l’utilizzo di smartphone, PC e tablet.

L’AASS emetterà fattura per il recupero/smaltimento in base al “peso”

Conferimento rifiuti: le modalità corrette

I dettagli nella Circolare dell’Azienda di Stato per i Servizi Pubblici

L’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici informa le imprese in merito alle corrette modalità di conferimento dei rifiuti presso il Centro di Raccolta di San Giovanni da parte di soggetti in possesso di un codice operatore economico.

Precisando che “qualunque rifiuto prodotto nell’ambito dell’operatività prevista autorizzazione ad operare (licenza) rilasciata dall’Ufficio Attività Economiche delle imprese è da considerare un rifiuto speciale, anche qualora il servizio sia svolto presso un utente domestico;” e che “i rifiuti ritirati presso il domicilio di un utente domestico, a seguito di richiesta effettuata dallo stesso, sono da considerare rifiuti speciali ad eccezione di quelli gestiti direttamente da A.A.S.S. a seguito di richiesta presentata dall’utente a quest’ultima”, l’Azienda rammenda che il conferimento di rifiuti presso il Centro di Raccolta dei rifiuti speciali deve essere accompagnato dal formulario di identificazione dei rifiuti (FIR), come previsto dall’Articolo 30 del Codice Ambientale; i rifiuti potranno essere conferiti solo se debitamente differenziati, ridotti di volume ed accompagnati da un formulario per ciascuna tipologia di rifiuto; detti rifiuti dovranno essere pesati separatamente presso il sito di San Giovanni. È consentito il conferimento al Centro di Raccolta dei soli rifiuti speciali indicati nell’allegato C del Regolamento per la Gestione dei Rifiuti del 29/06/2022, e nei limiti giornalieri presenti nell’Allegato A, entrambi consultabili sul sito di AASS.

AASS ha la facoltà di rifiutare il conferimento di rifiuti speciali anche se entro i limiti stabiliti, nel caso di impossibilità a gestire detti rifiuti.

AASS emetterà fattura per il recupero/smaltimento dei rifiuti conferiti in base al peso riscontrato e alle tariffe stabilite dall’Autorità di Regolazione per i Servizi pubblici e l’Energia (delibera consultabile sul sito di AASS).

Per lo smaltimento dei rifiuti speciali le imprese si possono rivolgere, oltre che al Centro di Raccolta, anche agli operatori economici autorizzati.

“Si precisa - conclude l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici - che è sempre autorizzato il conferimento da parte degli utenti

domestici presso il Centro di Raccolta previa presentazione di SMAC card che accerti la residenza in territorio. Nel caso in cui l’utente utilizzi un

mezzo di terzi dovrà presentarsi al Centro di Raccolta per accompagnare il carico e registrare l’operazione con la propria SMaC Card”.

Anche se il governo è riuscito a mettere una “toppa” all’ultimo momento, dall’inizio del prossimo anno tutte le imprese private dovranno aver stipulato la polizza catastrofale, sebbene – ricorda l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre - ogni anno queste realtà paghino allo Stato e alle sue articolazioni periferiche ben 21 miliardi di euro di imposte ambientali. Dei 21 miliardi di euro di imposte ambientali versati dalle imprese private nel 2022, i settori più “tartassati” sono quelli energivori (fornitura energia elettrica, gas, vapore, eccetera) con 5,3 miliardi di euro, le imprese manifatturiere con 5 e i trasporti con 3 miliardi. Il gettito ascrivibile a questi tre settori incide sull’importo totale per il 63,7%).

Tra i più tartassati dell’UE Se al carico fiscale in capo alle aziende si aggiunge anche quello delle famiglie, in Italia il gettito complessivo nel 2023 è stato pari a 54,2 miliardi di euro. Tra i 27 Paesi dell’Unione Europea, solo la Germania ha registrato un importo complessivo maggiore, pari a 71,4 miliardi di euro. “Se invece, rapportiamo il gettito delle imposte ambientali sul Pil, la nostra situazione migliora - prosegue l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre -. Scivoliamo all’ottavo posto con il 2,6 per cento, anche se il dato risulta essere nettamente superiore a quello dei principali paesi europei. La Francia, infatti, registra l’1,8 per cento, la Germania l’1,7 e la Spagna l’1,6. La media UE, invece, era del 2 per cento”.

Orsini, Presidente Confindustria

“L’energia è fondamentale, l’obiettivo sia quello di mantenere competitive le imprese”

“Cerchiamo insieme una soluzione per mantenere la competitività delle imprese”. Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini sul decreto legge Bollette nell’intervista a tema rilascaita al Sole 24 Ore nei giorni scorsi. “L’energia è fondamentale per l’industria”, ha ribadito il leader di Confindustria, “siamo consapevoli che le finanze pubbliche non lasciano grandi spazi di manovra, ma è necessario trovare un modo per non tagliare fuori nessuno in un momento così difficile”.

Del resto, solo poche ore prima, la stessa Confindustria ha espresso “forte preoccupazione e contrarierà per l’assenza di misure concrete a sostegno del cuore produttivo del Paese” tornando a incalzare sul tema del caro energia: “È una situazione insostenibile per le imprese italiane, occorre agire con urgenza. Si è persa un’altra occasione per intervenire in maniera efficace”, spiega il comunicato, in cui si ritiene “indispensabile aprire al più presto un percorso che porti alla definizione di un piano energetico strutturale e di lungo periodo. Le misure una tantum non sono più sufficienti: servono azioni concrete e coerenti, dove sia chiara la visione del futuro”.

“È necessario”, continua il comunicato rilasciato da Confindustria, “aprire un tavolo con il governo per discutere delle misure per l’industria e di un nuovo decreto legge per ridurre

in modo strutturale i costi energetici”, decreto che “preveda interventi immediati e mirati a sostegno delle imprese e dei distretti industriali attualmente esclusi dalle misure approvate”.

Del resto sono i numeri a rendere evidente la gravità della situazione: la bolletta energetica di tutta l’industria italiana supera abbondantemente i 20 miliardi di euro all’anno, rileva Confindustria, e le imprese italiane continuano a subire uno spread energetico che supera il 35% e che arriva a toccare punte dell’80% nel confronto con i paesi europei.

Inoltre, sottolinea Confindustria, bisogna essere consapevoli che i consumi industriali italiani rappresentano il 42% del fabbisogno energetico nazionale (125 Twh) e che per le imprese il prezzo dell’energia viene calcolato in base al costo dell’elettricità prodotta con il gas, che è la più cara. La produzione di energia rinnovabile che rappresenta il 45% dell’energia prodotta con 115 Twh non concorre alla formazione di un prezzo più competitivo per l’industria.

“Dispiace, continua il testo, come durante l’intero iter legislativo sia mancata la consapevolezza di questa urgenza e non sia stato fatto nulla per rafforzare il decreto e introdurre misure strutturali a supporto dell’industria italiana, nel rispetto di un equilibrio, che condividevamo, di ripartire equamente le risorse tra fa-

Il “Decreto Bollette” che ha calmierato i costi energetici introducendo uno sconto sulle tariffe di luce e gas è già scaduto da un mese e ora ANIS chiede con determinazione di rinnovare l’intervento, anche riducendone la portata, per mantenere le imprese sammarinesi competitive in questa fase complicata dei mercati.

Del resto, lo stesso intervento del Governo (simile a quanto già fatto nel 2023) al di là dell’urgenza dettata dalla risalita repentina dei prezzi tra fine 2024 e inizio 2025, aveva insiti i caratteri della temporaneità e, al tempo stesso, della loro probabile proroga nel momento in cui i rincari non si fossero fermati o ridotti sensibilmente.

miglie e imprese. Per le imprese che stanno fronteggiando una crisi prolungata della produzione industriale e l’incertezza di una guerra commerciale era questo il momento di poter ricevere un reale sostegno. Invece si è preferito agire con interventi estemporanei”.

Detto ciò, Confindustria, “nel perseguire l’interesse generale, che guida costantemente la sua azione” aveva avanzato proposte di modifica a costo zero, finalizzate ad avviare un primo, reale alleggerimento del peso delle bollette energetiche per le imprese. Il riferimento è alle norme per estendere anche alle Pmi industriali la riduzione degli oneri di sistema, alla possibilità di fornire energia alle imprese industriali con contratti a lungo termine da parte del Gestore dei servizi energetici, all’eliminazione dello spread esistente tra il mercato europeo e quello italiano del gas, che grava per 1,3 miliardi di euro, al gas e biometano release, alla rimozione dei vincoli per installare impianti rinnovabili sulle aree industriali bloccate dal Dl agricoltura dello scorso anno. Tuttavia il Dl Bollette non prevede nulla per l’alimentare, il tessile, la farmaceutica, la componentistica, l’automotive, l’arredo, la meccanica, il calzaturiero e le telecomunicazioni. Motivo per cui anche il responsabile Energia di Confindustria Aurelio Regina, aveva subito bocciato il DL, chiedendo “un tavolo urgente a Palazzo Chigi”.

In effetti qualche segnale di rallentamento dei prezzi degli energetici si iniziano a vedere, ma senza un intervento sulle tariffe le imprese sammarinesi sarebbero costrette a pagare di più dei loro competitor negli altri Paesi, Italia compresa.

Proprio l’Italia che nelle scorse settimane ha approntato l’ennesimo “DL Bollette” al fine di calmierare i prezzi in salita per le imprese, prontamente criticato da Confindustria (vedi le dichiarazioni di Orsini nel box a lato) perché giudicato non sufficiente a recuperare il gap con gli altri Paesi, dove l’energia e il gas

Gli Industriali spingono perché si compiano

“Serve un nuovo

ANIS sollecita il Governo a rinnovare E non manca di ribadire l’urgenza di

costano molto meno.

Sulla falsariga di quanto avvenuto in Italia, anche ANIS

sta sollecitando il Governo e l’AASS affinché, per le imprese energivore, venga in-

finalmente le scelte più opportune sugli impianti di produzione energetica così come su quelli per lo smaltimento dei rifiuti

nuovo intervento sulle tariffe energetiche”

gli sconti applicati nel primo trimestre dell’anno, in funzione della competitività delle imprese energivore sviluppare un piano complessivo per dare una maggiore autonomia energetica al sistema sammarinese

trodotto un nuovo sconto sull’energia elettrica, per ulteriori 3 mesi, e uno più contenuto sulle tariffe del gas, al fine di equilibrare tale sconto in rapporto ai prezzi di mercato sulle due distinte forniture.

La richiesta forumlata da ANIS è già arrivata nelle sedi istituzionali deputate e il Governo, come nel caso precedente, sta valutando come intervenire, consapevole che il comparto industriale abbia urgente necessità di sostegno visto il prolungarsi della fase di incertezza che stanno vivendo tutti i mercati. Allo stesso modo, ANIS ha nuovamente sollecitato l’introduzione di tariffe specifiche per le diverse fasce orarie, sulla base delle ipotesi presentate nei mesi scorsi alle categorie economiche, al fine di consentire alle imprese di razionalizzare il costo relativo all’utilizzo dell’energia e permettere alle stesse una maggior efficienza produttiva.

Urgenza e prospettiva: serve il “piano energia” Se da una parte la contingenza genera l’urgenza di un intervento volto a ridurre le tariffe energetiche e quindi i costi per le imprese (tutte, non solo quelle energivore),

dall’altra resta prioritario agire in prospettiva, per dare al sistema economico quelle certezze e garanzie che solo una maggiore autonomia energetica possono dare. Autonomia che San Marino vede ancora lontanissima, anche perché l’effetto sul fabbisogno energetico si riduce all’unica fonte di produzione in territorio, ovvero il fotovoltaico. Un settore in crescita, certamente, che però si stima possa arrivare a coprire al massimo un 15-18% del fabbisogno totale di tutta San Marino (imprese, Stato e utenze domestiche in pratica).

Troppo poco, insomma. Da qui la richiesta più ampia, da parte di ANIS e non solo, di attivare politiche energetiche che comprendano e liberino le migliori tecnologie disponibili, per arrivare a livelli di produzione ottimali in pochi anni. E questo vale per gli impianti in territorio come per fuori territorio, stante l’ipotesi di acquistare un impianto industriale di produzione da fotovoltaico in Italia, per un investimento di circa 60 milioni di euro, che da solo coprirebbe gran parte del fabbisogno odierno, garantendo prezzi calmierati e soprattutto fornitura certa. Lo stesso si può pensare della cogenerazione, che dopo un lungo iter di approvazione è finalmente diventata legge e già qualche azienda manifatturiera sta mandando avanti le procedure per avviarne i primi impianti. Altra possibile fonte di energia potrebbe essere il trattamento delle biomasse, una tecnologia matura e già passata al vaglio dell’Autorità sammarinese, tanto che è presente nell’ultimo PENPiano Energetico Nazionale presentato.

Stesso discorso per le acque: c’è un problema di approvvigionamento, su cui si ragiona da anni nel realizzare un bacino idrico o nuovi sistemi di captazione, a cui si aggiunge quello dello smaltimento, visto che la rete di San Marino non ha alcun impianto di depurazione, che potrebbe invece servire an-

che a rimettere in parte se non tutta l’acqua in circolo. Senza considerare l’annosa questione delle perdite della rete, che se sistemata, potrebbe garantire una serie di risparmi importanti.

Altro tema, ma collegato a quelli sopra, riguarda i rifiuti: San Marino “paga” per smaltirli fuori confine cifre ormai insostenibili e, soprattutto, in maniera poco “europea” se si guarda alla pro-

spettiva dell’Accordo di Associazione: da anni si discute di soluzioni, ma le cose sono rimaste sempre uguali. Probabilmente, ancora più che sulle energie, è arrivato il momento delle scelte: non si

può infatti continuare a pensare che i rifiuti prodotti in territorio possano essere sempre smaltiti unicamente all’esterno, senza realizzare alcun impianto per il trattamento

L’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio, con il patrocinio delle Segreterie di Stato per l’Istruzione, l’Industria e il Lavoro, organizza il seminario “L’alta formazione tecnica per supportare la competitività delle imprese sammarinesi. L’esperienza degli ITS – Istituti Tecnologici Superiori: la prospettiva sammarinese”, in programma mercoledì 7 maggio 2025, alle ore 16:30, presso la Sala Montelupo di Domagnano. L’appuntamento si propone come un momento di confronto sul ruolo strategico della formazione tecnica per sostenere la competitività e l’attrattività del sistema economico sammarinese, anche alla luce dei modelli sviluppati con successo in Italia attraverso gli ITS – Istituti Tecnici Superiori.

Moderato dal Direttore di San Marino Fixing, Daniele Bartolucci, l’evento prevede che dopo il saluto introduttivo di Emanuel Colombini –Presidente di ASE-CC, seguiranno gli interventi istituzionali dei Segretari di Stato per l’Istruzione – Teodoro Lonfernini, per l’Industria – Rossano Fabbri e per il Lavoro – Alessandro Bevitori. Interverrano poi Emanuele Rossini - Presidente ANIS e Romina Menicucci – Funzionario ANIS. Seguiranno gli interventi di Giuseppe Boschini – Direttore Generale di ITS Maker della Regione

ITS: la risposta alle competenze che serviranno alle imprese

Il nuovo mercato del lavoro: ASE-CC porta sul palco istituzioni, ANIS ed esperti

Emilia – Romagna e Gabriele Marchetti – Presidente di ITS Cultura, Turismo e Nuove Tecnologie della Regione Marche. Concluderà i lavori Denis Cecchetti – Direttore Generale di ASE-CC.

L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza: imprenditori, manager, professionisti, lavoratori, rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e dei lavoratori, nonché studenti interessati a

comprendere come poter partecipare attivamente alla costruzione di un futuro più competitivo, inclusivo e orientato alla qualità del fare impresa e lavorare a San Marino.

Cosa sono e come funzionano gli ITS Gli ITS (Istituti Tecnologici Superiori), ora denominati ITS Academy, sono scuole di alta formazione tecnica postdiploma nate con l’obiettivo di formare figure professionali specializzate e immediatamente pronte per il mercato del lavoro. Organizzati come fondazioni di partecipazione a gestione pubblico-privata, gli ITS coinvolgono scuole, università, imprese e centri di ricerca, in un modello che mira a offrire competenze con-crete e aggiornate rispetto alle esigenze del sistema imprenditoriale, in particolare delle piccole e medie im-

prese.

Grazie a percorsi biennali o triennali caratterizzati da un’elevata componente pratica (tirocini obbligatori, la-boratori e docenti provenienti dal mondo del lavoro) e da programmi focalizzati su aree tecnologiche e pro-duttive strategiche (energia, mobilità sostenibile, ICT, Made in Italy, ecc.), gli ITS rispondono concretamente alle richieste delle aziende, riducendo il divario tra domanda e offerta di tecnici altamente qualificati. In que-sto modo contribuiscono allo sviluppo economico e all’innovazione, facilitando l’inserimento lavorativo dei diplomati e rafforzando la competitività delle imprese e la crescita dell’ecosistema economico del territorio.

In Italia sono attivi già 147 ITS Academy, correlati a 10 aree tecnologiche: Energia (17), Mobilità sostenibile e lo-

G iornata Mondiale

gistica (21), Chimica e nuove tecnologie della vita (11), Tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali e per il turismo (18), Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (19), Servizi alle imprese e agli enti senza fini di lucro (9), Sistema Agroalimentare (24), Sistema Casa e Ambiente Costruito (4), Meccatronica (14), Sistema moda (10). In Emilia- Romagna ce ne sono 7 e nelle Marche 4.

“Sicurezza sul Lavoro: non solo normative ma una vera cultura della prevenzione”

In occasione della Giornata Mondiale della Salute e Sicurezza sul Lavoro, istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), la Segreteria di Stato per il Lavoro riafferma “il proprio deciso impegno per la tutela dell’integrità fisica e psicologica di ogni lavoratore nella Repubblica di San Marino. Le attività di vigilanza e prevenzione, coordinate attraverso gli organismi preposti come l’ISS, sono state intensificate, come dimostra l’incremento dei controlli e dei sopralluoghi effettuati nel corso del 2024. Tali sforzi, uniti a iniziative di formazione e informazione, testimoniano una volontà istituzionale chiara: passare da una logica di semplice adempimento normativo a una vera e propria cultura della prevenzione, partecipata e condivisa a tutti i livelli. Il dato confortante dell’as-

senza di infortuni mortali nel 2024 ci sprona a fare ancora meglio, consapevoli che ogni incidente, anche il meno grave, rappresenta una sconfitta per l’intero sistema. Accogliamo con spirito costruttivo le osservazioni e le proposte provenienti dalle parti sociali”, spiega la Segreteria di Stato in una nota, “riconoscendo il ruolo essenziale del dialogo nel continuo miglioramento delle tutele. La questione dell’accertamento delle responsabilità in caso di infortuni gravi è certamente un tema delicato” e “comprendiamo l’esigenza di garantire che nessun evento lesivo resti privo di un’analisi approfondita delle cause e delle eventuali negligenze, assicurando che i meccanismi di deterrenza siano pienamente efficaci, senza porre il lavoratore infortunato in una posizione di vulnerabilità”. “La sicurezza sul

lavoro non è un costo, ma un investimento strategico sulla dignità umana e sulla competitività del nostro sistema Paese” dichiara il Segretario per il Lavoro, Alessandro Bevitori. “Celebrare questa giornata significa rinnovare un patto di responsabilità collettiva tra Istituzioni, imprese e lavoratori. Non possiamo accontentarci dei progressi fatti; dobbiamo alzare costantemente l’asticella, promuovendo una mentalità proattiva che anticipi i rischi anziché limitarsi a gestirne le conseguenze. Il dialogo con le parti sociali è imprescindibile per identificare le criticità e costruire soluzioni condivise ed efficaci. Il nostro obiettivo è chiaro: fare di San Marino un modello di riferimento dove lavorare in sicurezza sia un diritto pienamente garantito e un valore profondamente radicato nella coscienza di tutti”.

I principi istituzionali del Titano

Le “Leges Statutae Sancti Marini” del 1600 vengono considerate come una delle costituzioni più antiche ancora oggi vigenti: si parla di Arengo, Reggenti, Consiglio dei XII ma anche dei “forastieri”

“Insuper quo ad ordinem iudiciarium statuimus, quod in causis crimiinalibus levibus, extraordinarijs , et innominatis procedi possit extraordinarie , sine strepitu, et figura iudicij ; in alijs vero ut omni alio circumscripto, praesentis statuti dumtaxat ordo servetur, ut supra porrecta accusatione, sive querela, aut facta denunciatione maleficij , praevio semper iuramento accusantis, querelantis, vel denunciantis quod non animo calumniae, sed pro veritate accusat, querelat, aut denunciat, vel receptis aliquibus informationibus ex mero officio…”.

Le “Leges Statutae Sancti Marini” (qui sopra un passaggio del terzo libro in lingua originale, ndr) è lo Statuto pubblicato nel 1600 in cui vennero fissati i principi istituzionali e organizzativi della Repubblica di San Marino. Scritto in latino, rappresenta il settimo e ultimo degli statuti comunali adottati a San Marino dal XII secolo. Assieme alle antiche consuetudini e alle reformationes – la legislazione di riforma emanata in momenti successivi – le Leges Statutae rappresentano le fonti del diritto di rango costituzionale della Repubblica. Viene considerata come una delle costituzioni più antiche ancora oggi vigenti. Le Leges Statutae si compongono di sei libri.

Primo libro

Il primo libro si articola in 62 rubriche. Il libro definisce le competenze degli organismi istituzionali della Repubblica quali l’Arengo, il Consiglio Grande e Generale, i Capitani Reggenti, il Consiglio dei XII e definisce l’organizzazione dell’ordinamento giudiziario. Vengono inoltre regolamentati svariati uffici della Pubblica Amministrazione Gli ultimi due articoli forniscono indicazioni per l’interpretazione dello Statuto, definiscono la procedura per la riforma dello stesso e dettano le norme per la pubblicità

e la tenuta dei libri.

Secondo libro

Il secondo libro, intitolato “Civilium Causarum”, si articola in 75 rubriche e regola il diritto civile. Il libro tratta nella prima parte le norme di procedura civile, definendo le regole per la citazione, l’ammissione delle prove, l’esame dei testimoni fino all’attribuzione delle spese giudiziarie. La seconda parte tratta temi relativi alla condizione giuridica dei minorenni.

Terzo libro

Il terzo libro, intitolato “Maleficiorum”, si articola in 74 rubriche e regola il diritto penale. Il libro assicura esclusivamente allo Stato la persecuzione delle condotte criminali; viene fissato il princi-

pio di proporzionalità della sanzione al bene oggetto di tutela. Il Libro intende reprimere ogni forma di giustizia privata. Particolare attenzione è riservata alla protezione delle proprietà dello Stato e della Chiesa e alla prevenzione dell’inquinamento delle fonti idriche.

Quarto libro

Il quarto libro, intitolato “De Appellationibus”, si articola in 15 rubriche e regola la nomina dei giudici, l’individuazione dell’organo giudicante, la classificazione delle sentenze, il diritto di appello e le garanzie per l’appellante.

Quinto libro

Il quinto libro, intitolato “Extraordinarium”, si articola in 46 rubriche e regola svariati temi, fissando prevalente-

mente norme igienico-sanitarie.

Sesto libro

Il sesto libro si articola in 42 Rubriche e regola le procedure per il risarcimento dei danni cagionati da privati e nell’esercizio di attività artigianali.

Terzo libro (in italiano) “Inoltre quanto all’ordine dei giudizi stabiliamo, che nelle cause criminali lievi, straordinarie, ed innominate, si possa procedere straordinariamente, senza strepito e figura di giudizio; ma in ogni altra cosa determinata si osservino solo l’ordine del presente Statuto, sporta, come sopra, l’accusa o querela, o fatta la denunzia del delitto, previo sempre il giuramento dell’accusatore, querelante, o

denunziante, che egli non accusa, querela o denunzia con intenzione calunniosa, ma per la verità; o che avute alcune informazioni, senz’altro d’ufficio, si formi l’inquisizione, se parrà, altrimenti poi e senza requisizione, si citi il reo conforme al seguente Statuo per mezzo di libello contenente il nome dell’accusatore, querelante, denunziante, od inquirente, come sarà il caso, e la sostanza del reato di cui viene imputato, se dentro cinque giorni prossimi debba comparire in persona a scusarsi e difendersi dall’accusa, inquisizione, o delitto”.

Rubrica XI

“Condonando però alla debolezza delle donne, e alla inesperienza dei minori, decretiamo che le donne delinquenti vengano condannate pel delitto da esse commesso soltanto alla metà della pena ordinariamente imposta, quando cioè la punizione fosse pecuniaria. Quando poi la fosse corporale, o capitale, allora per la gravità di tali delitti sottostiano alle pene ordinarie. Il minore poi di dieci anni venga punito del tutto ad arbitrio del Giudice e del Consiglio dei XII, con facoltà eziandio di assolverlo, se così sembrerà conveniente totalmente, secondo la qualità del delitto e delle persone. Ma il maggiore di dieci anni e minore di dodici, venga condannato nel quarto della pena inflitta altrimenti per tale delitto, come sopra, e tanto il minore di qualunque età, quanto la donna siano tenuti alla rifazione delle spese all’offeso. Però colla presente legge non intendiamo di negare che il Giudice, secondo la causa e le norme ammesse dal diritto comune, non possa o non debba diminuire la punizione tanto alle donne nelle cause corporali e capitali, quanto ai maggiori di dodici, e ai minori di 25 anni, ed anche per i maggiori di tale età. Che il padre e l’avo siano responsabili del peculio, e sino alla legittima dei figli e dei nipoti rispondano per

delitti di questi”.

Rubrica XIII

“Per rendere più sicuri i nostri sudditi dalle insolenze dei forastieri, che talvolta confidando nella fuga e nel rifugio nella propria patria, e per questo quasi eludendo le punizioni, sono soliti ad essere più pronti a malfare, decretiamo, che se un forastiere non soggetto alla giurisdizione di San Marino, di qualunque dignità, grado, e condizione, autore, od istigatore di rissa, ardirà di offendere qualche cittadino nella Terra o nel Distretto della Repubblica, sia punito al doppio della pena onde si punirebbe per la stessa legge un cittadino che offendesse un altro cittadino, e questo se la pena fosse semplicemente pecuniaria e determinata; diversamente se fosse arbitraria, o corporale, cioè afflittiva, allora la punizione si stabilisca ad arbitrio in pecuniaria o corporale, o nell’una e nell’altra insieme, secondo la qualità del fatto e delle persone, in modo però che il forastiere sia punito con maggior pena del cittadino. Non solo poi il forastiere che offende, ma chiunque dopo il delitto lo ricetterà, o in qualunque modo gli darà aiuto, consiglio o favore venga colpito dalla stessa punizione. Volendo di più che i medesimi forastieri possano subito impunemente essere offesi da quei del Territorio o da altri chiunque nei beni e nella persona, fino alla uguaglianza dell’offesa da essi fatta inclusivamente. E che tutti vedendo, o presenziando, o diversamente sapendo, o dovendo sapere, siano tenuti ad inseguirli, e porre ogni cura perchè siano presi e condotti in Tribunale. O se si ricovereranno od occulteranno in qualche luogo debbano subito con ogni diligenza e silenzio essere denunciati alla Curia sotto pena a chi controfarà o sarà negligente, di scudi venticinque in caso di omicidio, e di scudi dieci in caso di altra notevole offesa”.

Da docente pronunciò per varie volte il giuramento dei Capitani

Reggenti

Ricordi storici del Titano Il libro di Marino Fattori

Sulla scia di Delfico, adotta un linguaggio di derivazione carducciana

Il nome di Marino Fattori è legato a un volumetto (“Ricordi storici della Repubblica di S. Marino”, Napoli 1869; ristampa anastatica con prefazione di Carlo Bo, San Marino 1985), che dal 1869 al 1956 ha avuto otto edizioni.

La vicenda storica di San Marino, vista in chiave mitica da letterati e politici del Seicento e del Settecento, così come ha esattamente individuato il Garosci, aveva trovato, all’inizio dell’Ottocento, in Melchiorre Delfico (Memorie storiche della Repubblica di San Marino, Milano 1804) una sistemazione organica, nella quale l’aspetto storiografico (Delfico per primo pubblica una sistematica raccolta di fonti della storia della Repubblica) non può tuttavia nascondere l’intento apologeti-

Cco della pubblicazione. In Delfico, cioè, la trattazione storiografica è sempre subordinata alla tesi precostituita della “libertas perpetua” di San Marino (tesi che solo negli ultimi decenni ha trovato una energica razionalizzazione, grazie soprattutto allo studio di P. Aebischer, Essai sur l’histoire de Saint-Marin des origines à l’an mille, Saint-Marin 1962), sicché ogni momento della storia sammarinese è interpretato dallo studioso in funzione del mito metastorico. In questo modo il lavoro del Delfico (quattro edizioni del volume fra il 1804 e il 1865) ha consolidato un filone pubblicistico i cui esiti si prolungano fino al Novecento.

Marino Fattori appunto, nel redigere i propri Ricordi sto-

rici, si pone sulla scia del Delfico in quanto ad interpretazione della storia della Repubblica, ma in più adotta un linguaggio che assume tutta la retorica verbale di derivazione carducciana. Non è casuale che proprio il Carducci, nella nota introduttiva al discorso “La libertà perpetua di San Marino” (Bologna 1894), definisca i Ricordi storici del Fattori “sobri, pieni, classici”. Nota in proposito il Garosci: “Non è un caso che... continuassero come nel libro di Marino Fattori ad aver corso tutte le idee generali, tutti i miti su San Marino che la storia e la storiografia di tre secoli erano venute creando; che sui documenti si fondasse proprio l’orazione carducciana, che non ne venisse una revisione realistica della si-

onsorzio Terra di San Marino

tuazione e delle possibilità della Repubblica nel nuovo secolo, nella nuova società e nella nuova situazione”. Il contributo di Carlo Malagola in veste di riordinatore dell’Archivio della Repubblica fra l’85 e il ‘91 (nell’84 il F. era divenuto uno dei due prefetti dell’Archivio), pur richiamando l’attenzione sulle fonti, non modificava l’impostazione tradizionale. Anzi, il compendio del Fattori resterà per generazioni di studenti (e di visitatori) il primo approccio alla storia della Repubblica.

Marino Fattori: la vita Nato a Cailungo, curazia di Borgo Maggiore nel 1832, Marino Fattori è stato uno scrittore e politico sammarinese. Dopo aver svolto gli

studi ginnasiali a Città, intraprese gli studi di veterinaria nell’Università di Bologna spinto dalle necessità di lavoro, che terminò nel 1858. All’università frequentò corsi di latino e greco. Nel 1861 conseguì l’abilitazione all’insegnamento e il 26 agosto dello stesso anno ebbe la cattedra di grammatica superiore ed umanità nelle scuole pubbliche sammarinesi, insegnandovi per 35 anni. Nel 1869 venne nominato per cooptazione membro del Consiglio dei Settanta, entrando quindi nella vita politica sammarinese e le sue posizioni furono vicine alla tradizione e lontana dall’innovazione delle istituzioni della Repubblica. In veste di docente delle scuole pubbliche pronunciò per varie volte il

I vini della Cantina San Marino all’Expo di Osaka. Intanto continua a crescere il biologico: le uve certificate nell’ultima vendemmia hanno superato il 55%

“Com’è vero che nel vino c’è la verità, ti dirò tutto, senza segreti” scrisse William Shakespeare. Non ha segreti nemmeno Michele Margotti, enologo e direttore di produzione della Cantina San Marino. A partire dalla stretta attualità, quindi la partecipazione della Repubblica a Expo 2025 Osaka. “Abbiamo spedito in Giappone 3 vini con un’etichetta ‘dedicata’, nata in collaborazione con le Segreterie di Stato coinvolte nel progetto: Titano, Roncale e Brugneto”. I primi giorni dell’esposizione del Sole Levante sono andati molto bene. Bene a tal punto che, come conferma Michele Margotti, “ci sarà un riordino delle tre bottiglie”. Lo sguardo verso il Giappone non sarà l’unico del 2025, anzi. “Per quest’anno cercheremo di ‘spingere’ i nostri vini partecipando a una serie di eventi e fiere nel territorio, oltre a San Marino, saremo presenti anche in Romagna: Cattolica, Santarcangelo, Verucchio, Rimini, Riccione, Cesenatico e altre località in via di definizione”. Mentre i “numeri” dei soci della cantina e la superficie coltivata a vigna sono rimasti pressoché invariati rispetto al passato – sono circa 100 viticoltori che lavorano

circa 120 ettari -, la novità è legata alla crescita del biologico. “Stiamo uscendo con diverse etichette ‘bio’. Abbiamo iniziato certificando prima le uve ed ora stiamo ‘raccogliendo’ i frutti di questo processo. Sei anni fa l’Intruso, il primo vino bio della nostra cantina, poi due anni fa è uscito il Biancale, a Natale 2024 il Moscato sia spumante che vivace, da pochi giorni il Roncale, mentre a breve proporremo il Titano, la nostra famosa bollicina. Per i rossi il percorso richiede un po’ più tempo perché gli affinamenti sono più lunghi”. La direzione comunque sembra segnata. “Ad oggi - conclude l’enologo e direttore di produzione - la conversione ‘bio’

giuramento dei capitani reggenti e nei suoi sedici discorsi ufficiali pronunciati al Consiglio Grande e Generale espresse le sue visioni politiche e morali al governo sammarinese. Ricoprì per quattro volte la carica di capitano reggente nel 1873, 1882, 1887 e 1893.

Nei sedici discorsi ufficiali (I discorsi storici e politici al Senato e al Popolo sammarinese, San Marino 1938) espresse con franchezza le proprie convinzioni politiche, a volte indulgendo a considerazioni morali, in qualche caso palesando l’attitudine alla ricerca erudita.

Inoltre ricoprì la carica di prefetto dell’Archivio di Stato della Repubblica di San Marino. Morì a Città a 64 anni d’età.

Rubrica periodica a cura del Consorzio Terra di San Marino

tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

non è ancora completa ma abbiamo già raggiunto con l’ultima vendemmia, più del 55% di uve certificate biologiche, percentuali ben al di sopra rispetto alla media italiana ed europea. Questi numeri così significativi per una realtà come la nostra, sono il risultato di un percorso che la maggior parte dei nostri viticoltori ha intrapreso da parecchi anni, credendo fin da subito nell’importanza del progetto “San Marino BIO”, un valore aggiunto per la nostra cantina, per il comparto agricolo ma soprattutto per l’intera comunità.

S peciale Cultura

Goethe: “Idee generali e grandi presunzioni provocano terribili disastri”

Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi

Lo spiega meravigliosamente Jane Austen in “Orgoglio e pregiudizio”

E finalmente arriva quella giornata in cui senti di aver fatto la cosa giusta. Quel frangente in cui ti sei comportato nel modo corretto.

Quella conclusione di una situazione complessa, che ti ha richiesto giorni e giorni di lavoro, in cui sei stato capace di raddrizzare anche gli errori fatti durante il percorso Insomma, tra tante tribolazioni arriva finalmente il giorno in cui sei soddisfatto di te stesso.

Una sensazione così gratificante, che - se non sei capace di gestirla - ti intrappola nel più subdolo e scontato dei modi: montandoti la testa.

“Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. L’orgoglio infatti si rifà piuttosto all’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a quella che vorremo che gli altri

avessero di noi” precisa Jane Austen in “Orgoglio e pregiudizio”.

Chi è vanitoso per la sua bellezza esteriore, farà di tutto per cercare di arginare quella vecchiaia che arriva a cambiare i connotati.

Chi è vanitoso per i propri beni materiali, farà di tutto per non andare incontro a un fallimento.

Chi è vanitoso per le proprie capacità, per le proprie conoscenze, farà di tutto per stroncare la concorrenza o chi mette in dubbio il suo primato.

Chi è disposto “a fare di tutto” - per qualcosa che non sia un gesto di amore - fa paura. Ma fa ancora più paura chi crede di non essere vanitoso e di fare sempre e solo il bene degli altri: qui i problemi si fanno seri, perché in questi casi la vanità invita a ballare

la presunzione.

E ballano, ballano, ballano. Pestano i piedi, decidono il ritmo.

E tu sei in potere di quella danza.

Ti inebria.

Ti tiene vivo. E non ti accorgi che ti confonde, tanto checome scrisse Goethe nelle sue “Massime e riflessioni”“Idee generali e grandi presunzioni sono sempre in procinto di provocare terribili disastri”.

Ogni volta che aiutiamo qualcuno, sentendoci dei benefattori.

Ogni volta che diamo un consiglio, mettendoci in cattedra.

Ogni volta che ci crediamo indispensabili, cadiamo sempre più in questo ballo inutile e doloroso, che ci porta a sbagliare. Se l’essere umano fosse una

palazzina, i suoi appartamenti sarebbero abitati dai più stravaganti personaggidalla timidezza alla goliardia, dall’indifferenza all’entusiasmo - e tutti sosterebbero per periodi più o meno lunghi.

Tranne uno.

Ci sarebbe un appartamento costantemente abitato, senza soluzione di continuità, dalla vanità.

Anche quando credi di averla persa per strada, a furia di schiaffi dal destino, lei ancora ti abita.

Silenziosa ma sempre presente.

Eppure un rimedio c’è. Esiste.

E ce lo suggerisce il filosofo francese Henri Bergson: “L’unica cura contro la vanità è il riso, e - aggiunge - l’unico difetto ridicolo è la vanità” (“Il riso”, 1899).

I l libro

Simona Bisacchi autrice e giornalista freelance, sul nostro giornale cura una rubrica dedicata a libri, letture e lettori, argomenti al centro del suo blog scrittotranoi.blogspot.com

La TOP FIVE di Fixing

1 Il club delle cattive figlie (Vanessa Montfort) Feltrinelli € 20

2 Lo spirito aspetta cent’anni (Shubnum Khan) Neri Pozza € 20

3 Nessuno conosce Sayuki (Francesco Scotti) Bompiani € 16

4 Se i gatti potessero parlare (Piergiorgio Pulixi) Marsilio € 16

5 Mare di papaveri (Amitav Ghosh) Einaudi € 16

Carlo Bo e Giovanni Spadolini: un carteggio pubblicato da Raffaelli editore di Rimini

“Tutto per lui è storia, ma stiamo attenti, quando diciamo questo vogliamo dire che al fondo delle sue interrogazioni non perde mai di vista le grandi ragioni umane ed è proprio grazie a questo esercizio quotidiano che ha acquistato l’arte impossibile dell’equilibrio e del giusto limite”. È stato pubblicato da Raffelli editore Rimini il 12° volume della Collana “Quaderni della Fondazione Bo” il libro intitolato “Carlo Bo, Giovanni Spadolini “Uno storico che è uno scrittore”, a cura di Anna T. Ossani. “Li accomuna - spiega la curatrice - l’amore per la lettura che è per entrambi una continuo riconoscersi, un continuo esame di coscienza, la bibliofilia, l’onestà intellettuale, la cultura, l’attenzione al lettore sempre coinvolto, l’apertura all’Europa, a discipline di-

verse, a culture diverse, il rifiuto degli sgambetti, dei magheggi della politica, delle divisioni interne ai singoli partiti che continuavano (forse è meglio usare il

presente) a rallentare un vero processo unitario del paese e l’invito continuo ad ascoltare la ragione e il dialogo tra le parti”. Alessandro Carli

di Simona Bisacchi

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