Fixing nr. 5: 8 febbraio 2019

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Anno XXVII - n.5 - 1,50 euro

A NIS

Meno debiti ma più riforme

L’Associazione Nazionale Industria San Marino ha incontrato nei giorni scorsi la delegazione del Fondo Monetario Internazionale per condividere una riflessione generale sulla difficile situazione economica di San Marino, come già evidenziato dai dati del Bilancio pubblico. Mercato del lavoro, sistema bancario, IVA e Bilancio dello Stato: questi i temi su cui i rappresentanti ANIS hanno focalizzato l’attenzione ed espresso tutte le proprie preoccupazioni e aspettative. “Oggi, alla luce del report conclusivo dei tecnici del FMI, è opportuno ribadire che ancora una volta San Marino si è presentato all’importante appuntamento senza aver completato le necessarie riforme già evidenziate negli anni precedenti. E questo ritardo, di fatto, ha solo peggiorato la situazione”. Per l’ANIS “è necessario quindi che le raccomandazioni del FMI vengano tradotte in riforme e interventi per lo sviluppo, se non vogliamo assistere ad un deterioramento ulteriore dei conti pubblici. Come ricordato in altre occasioni, infatti, la stabilità socio-economica e un basso livello di indebitamento sono sempre stati, in passato, due valori molto importanti per San Marino, capaci di attrarre imprese e capitali in territorio. Oggi purtroppo non è più così, ma quello che preoccupa è la facilità con cui tali fattori negativi siano stati quasi storicizzati, come se fosse normale aumentare il debito pubblico solo per pagare spese correnti o coprire i disavanzi del sistema bancario”. Il tutto senza mai intervenire sui reali problemi del sistema, apportando i necessari correttivi e completando (...) Segue a pag. 5

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 8 Febbraio 2019

“San Marino acceleri su IVA e riforme”

E nergia Stangata gas per le aziende

Le raccomandazioni del FMI riguardano anche le banche: devono tornare a essere redditizie. Nel 2018 rapporto debito/Pil al 27,5% a pag.3

L eggi

E-commerce niente più logo RSM

a pag.4

E conomia

Nessuna richiesta di assistenza finanziaria al Fondo Monetario Internazionale ma solamente una fotografia del sistema economico di San Marino e una riflessione sulle politiche di crescita e di stabilità che il Paese deve intraprendere, in linea con quanto previsto dall’art. 4. La visita del Capodelegazione FMI Nir Klein e del suo staff si è conclusa con una serie di raccomandazioni: rendere “sostenibili” i conti pubblici, mettere in sicurezza le banche e accelerare sul passaggio dalla Monofase all’IVA e sulle riforme delle pensioni e del mercato del lavoro. Intanto il Segretario di Stato alle Finanze, Eva Guidi, promette che il tavolo per il Memorandum of Understanding con Bankitalia “dovrà essere riaperto e dovrà essere riavviata la trattativa”. Servizio alle pagg. 6-7

Frenata 2018 Spariscono 78 imprese

a pag.5

spazio riserv ato all’indirizzo


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Indicatore della Condizione Economica: sono stati stabiliti, attraverso il Decreto Delegato numero 2 dell’11 gennaio 2019, i criteri unificati di valutazione della condizione economica per l’accesso agli strumenti di protezione sociale e alle prestazioni agevolate della cosiddetta “ISEE” sammarinese. L’ICE, spiega l’articolo 5, è determinato sommando l’indicatore della situazione reddituale, determinato sulla base dei redditi previsti dall’allegato B (reddito lordo complessivo ai fini IGR; redditi lordi soggetti a imposta sostitutiva – tassazione separata o a ritenuta a titolo d’imposta; tutti i redditi lordi prodotti all’estero tassati esclusivamente nello stato estero in base alle vigenti convenzioni contro le doppie imposizioni non dichiarati ai fini IGR; assegni per il mantenimento di figli effettivamente percepiti; trattamenti assistenziali, previdenziali e indennità, contributi, benefici, provvidenze, premi, rimborsi, gettoni, interessi e ogni altro reddito lordo, eccetera) alle spese e le deduzioni contenute sempre nell’Allegato B come ad esempio l’importo degli assegni periodici effettivamente corrisposti al coniuge in seguito alla separazione giudiziale o omologata o allo scioglimento, o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio ovvero altro provvedimento dell’autorità giudi-

G reen

L eggi e Normative

Ecco come si calcola e tutte le “voci” che i sammarinesi possono sottrarre oppure dedurre

I criteri unificati di valutazione per poter accedere all’ICEE Li stabilisce il Decreto Delegato nr. 2 del 2019: l’elenco delle singole condizioni ziaria; quello per il mantenimento dei figli; l’importo, sino a un massimo di 7.000 euro, per ogni persona disabile nel nucleo familiare, per le spese documentate: sanitarie e socio-sanitarie; trattamenti, ausili e presidi finalizzati alla riabilitazione, eccetera. Dalla somma dei redditi dei componenti il nucleo si sottraggono, fino a concorrenza, le seguenti spese o deduzioni riferite al nucleo familiare: nel caso il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, il canone annuo previsto nel contratto di locazione, regolarmente registrato, per un ammontare fino a concorrenza massima di 7.000 euro (la deduzione è alternativa a quella per i nuclei residenti in abitazione di proprietà); le spese per le quote capitale dei mutui ipotecari e/o dei canoni di locazione finanziaria relativi all’acquisto, alla costruzione, della prima casa

sostenute alla data del 31 dicembre dell’anno precedente la presentazione della DRP (Dichiarazione Reddituale e Patrimoniale), per un ammontare fino a concorrenza massima, di 5.000 euro; la deduzione è alternativa a quella per i nuclei residenti in abitazione di proprietà; nel caso del nucleo facciano parte persone non autosufficienti, per ciascuna di esse, la spesa sostenuta, al netto delle deduzioni già spettanti inclusiva dei contributi versati, per addetti all’assistenza personale, come risultante dalla dichiarazione di assunzione presentata all’Ufficio Attività Economiche e dai contributi versati all’ISS; le spese sostenute per l’abitazione in cui è residente il nucleo familiare per l’energia elettrica, acqua potabile, gas-metano, tassa ambientale e tassa RSU; le rette per il nido statale o privato e per gli spazi bambini.

Emilia-Romagna, un “Ecobonus” per chi ha un ISEE familiare sino a 35 mila euro Fino a 3 mila euro di rimborso dall’Emilia-Romagna, più uno sconto minimo del 15% sul prezzo di listino da parte dei concessionari, per i cittadini che, in Regione, decideranno di cambiare la vecchia autovettura, più inquinante, compresi i diesel euro 4, e acquistare un nuovo modello a basso impatto ambientale o a zero emissioni, come nel caso delle auto elettriche. È questa la nuova misura decisa dalla Giunta regionale per il contrasto a smog e polveri sottili provocate dal traffico su gomma. A partire dal 15 febbraio e sino al 24 maggio, per chi risiede in un Comune dell’Emilia-Romagna e ha un Isee familiare fino a 35mila euro l’anno sarà possibile chiedere online l’ecobonus, grazie al bando che mette a disposizione 5 milioni di euro per incen-

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tivare la sostituzione dei mezzi privati con autovetture di tipo “ecologico”: elettriche, ibride, a metano o a Gpl. La misura si affianca alle altre già adottate per accelerare il rinnovo in chiave ecologica del parco mezzi circolante: dall’ecobonus fino a 10mila euro per la rottamazione dei veicoli commerciali diesel leggeri fino all’euro 4, attraverso il bando da quasi 4 milio-

ni di euro aperto il 15 novembre scorso e tuttora disponibile, al contributo fino a 191 euro l’anno, per tre anni, pari al costo del bollo auto per chi acquista un’auto ibrida nuova nel 2019. Misure confermate anche per quest’anno e che la Regione rilancia con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria: imprese e cittadini possono infatti richiedere entrambi.

Condizione reddituale L’indicatore della condizione reddituale è determinato sulla base dei redditi e delle spese e deduzioni di riferite a ciascun componente, ovvero all’intero nucleo familiare, e sono riferite all’anno solare precedente la presentazione della DRP. Ai fini del calcolo dell’indicatore, il reddito di ciascun componente il nucleo familiare è ottenuto sommando i redditi, al netto delle spese e deduzioni riferite al soggetto o al nucleo familiare. Condizione patrimoniale L’indicatore della condizione patrimoniale è determinato sommando i valori patrimoniali immobiliari e mobiliari posseduti da ciascun componente del nucleo familiare, anche per interposta persona, riferiti all’anno solare precedente alla presentazione della DRP. Tali valori costi-

tuiscono il patrimonio immobiliare e mobiliare considerato. Il valore patrimoniale immobiliare detenuto nel territorio sammarinese è pari al valore patrimoniale immobiliare catastale dei fabbricati, delle particelle edilizie e dei terreni intestati a persone fisiche che sono titolari del diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sul bene immobile o che sono utilizzatori in base ad un contratto di locazione finanziaria tenuto conto del periodo di possesso nell’anno di riferimento. Per i nuclei familiari residenti in abitazione di proprietà, il valore patrimoniale immobiliare della sola casa di abitazione rileva ai fini del calcolo del predetto patrimonio immobiliare, per la parte eccedente la soglia di 50.000 euro. ICEE corrente In presenza di un ICEE in cor-

E conomia circolare

so di validità, può essere calcolato un ICEE corrente, riferito all’anno solare in cui viene presentata la DRP, qualora vi sia una variazione superiore al 25% dell’indicatore della situazione reddituale o una variazione superiore al 25% dell’indicatore della situazione patrimoniale. La variazione è calcolata su base annua e deve essere certificata mediante la presentazione di documentazione che attesta la variazione reddituale. Fermo restando l’indicatore della situazione patrimoniale e il parametro della scala di equivalenza, l’ICEE corrente è ottenuto sostituendo l’indicatore della situazione reddituale calcolato in via ordinaria, con l’indicatore della situazione reddituale corrente. L’ICEE corrente ha validità di tre mesi dal momento della presentazione della DRP sostitutiva. Alessandro Carli

Cartiera Ciacci Spa precisa: “Non conferiamo né rifiuti né fanghi, bensì fibra di cellulosa”

“Con riferimento alla recente interpellanza di Movimento Rete e MDSI, anche al fine di non alimentare allarmismi ingiustificati”, Cartiera Ciacci Spa precisa che “lo scarto conferito non è un fango di lavorazione né un rifiuto, bensì fibra

di cellulosa derivante dalla lavorazione meccanica della materia prima utilizzata, ovvero carta e cartone riciclato”. “Si coglie l’occasione per ribadire che Cartiera Ciacci Spa utilizza esclusivamente carta da macero e già

dal 2011 è certificata FSC (standard per la salvaguardia del patrimonio forestale mondiale). Pertanto, nel ciclo produttivo vengono inserite solo ed integralmente materie prime riciclate, senza impiegare cellulosa vergine”.


E nergetici

FIXING - Anno XXVII - n.5 - Venerdì 8 Febbraio 2019

di Daniele Bartolucci

Aumentano le tariffe del gas per le aziende sammarinesi, che a partire dal 1 febbraio dovranno tenere conto della nuova struttura deliberata dall’Autorità di regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia. A fronte dell’aumento dei costi di approvvigionamento e distribuzione del gas sostenuti dall’Azienda Autonoma dei Servizi, che passa da 0,2479 €/m3 a 0,28001€/m3, sono state definite le nuove tariffe valide dal 1 febbraio 2019 al 31 dicembre 2019. Gli scaglioni dei consumi mensili sono rimasti gli stessi dell’anno precedente, mentre l’importo delle tariffe è aumentato, nonostante sia stato ridotto il fattore di ricarico percentuale, che nel 2018 -relativamente ai diversi scaglioni- erano pari a 20%, 15% e 10% mentre per il 2019 sono stati dimezzati. La richiesta dell’AASS erano ancora più alte Come noto, l’Autorità istituita con Legge n. 120 del 20 novembre 2001, ha il compito di stabilire “le variazioni annue delle tariffe dei singoli servizi” sulla base di una “proposta documentata di aggiornamento che il soggetto esercente il servizio ha l’obbligo di trasmettere”. In questo caso è l’AASS, che ha fatto richiesta con lettera prot. n. 00233/82 del 17 gennaio 2019, per una variazione della struttura tariffaria Gas tecnologico primario, che si riassumono in una modifica strutturale della tariffa del servizio gas. Aumentare il P0, ovvero il costo del gas naturale determinato sulla base di proiezioni di mercato da AASS, che per l’anno 2019 viene fissato a 0,28001 €/m³, mentre prima era di 0,2479 €/ m³. E mantenere invece invariati il R0, il fattore di ricarico percentuale decrescente al crescere delle quantità di materia prima consumata, che per i tre scaglioni previsti, rimarrà rispettivamente pari al 20%, 15% e 10%; e la S0, la quota di contribuzione espressa in €/m³ destinata alla copertura dei costi gestio-

Nonostante il dimezzamento del fattore di ricarico, il costo finale risulta più alto di prima

Stangata per le aziende: aumentano le tariffe del gas Ancora nessuna liberalizzazione come in Europa, ma rincari per rifornirsi dall’AASS nali del servizio, che rimarrà fissata a 0,08. L’Autorità dimezza il fattore di ricarico “Dall’esame della documentazione proposta dalla A.A.S.S. all’Autorità”, si legge nella delibera, “i evince che la richiesta di variazione della struttura tariffaria è giustificata dalla necessità dell’A.A.S.S. di far fronte ai recenti aumenti dei costi legati ai propri processi di approvvigionamento e distribuzione del gas; tale necessità trova corretto riscontro nella proposta di variazione del costo unitario di base (P0)”. L’Autorità ritiene “però che, contestualmente, l’esigenza di un progressivo miglioramento della struttura dei costi di produzione delle imprese sammarinesi che si approvvigionano dall’A.A.S.S. per competere sul mercato globale giustifichi anche una peraltro già prevista diminuzione del fattore di ricarico percentuale (R0) finora applicato”. Per questo ha ritenuto “corretto accogliere parzialmente la proposta di variazione della tariffa gas tecnologico primario avanzata dalla A.A.S.S.”: via libera alla richiesta di variazione del costo unitario P0 proposta dalla A.A.S.S., ma non alle altre. L’Autorità ha infatti ritenuto “altrettanto opportuno applicare dal 1° febbraio 2019 la già prevista variazione del fattore R0 = fattore di ricarico percentuale, decrescente al crescere delle quantità di materia prima consumata, come riportato nella delibera n. 4 del 4 dicembre 2017. Di

CONFRONTO TRA VECCHIE E NUOVE TARIFFE GAS PRIMARIO TECNOLOGICO 2018 Po

So

Ro

Tariffa (m³)

I scaglione fino a 40.000 m³ (mensili)

0,2479

0,08

0,200

0,377480

II scaglione tra 40.001 e 80.000 m³

0,2479

0,08

0,150

0,365085

II scaglione oltre 80.001 m³

0,2479

0,08

0,100

0,352690

Po

So

Ro

Tariffa (m³)

I scaglione fino a 40.000 m³ (mensili)

0,28001

0,08

0,100

0,388011

II scaglione tra 40.001 e 80.000 m³

0,28001

0,08

0,075

0,381011

II scaglione oltre 80.001 m³

0,28001

0,08

0,050

0,374010

2019

Elaborazione grafica a cura di San Marino Fixing. Fonte: Autorità di regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia fatto ha dimezzato la percentuale, che sarà per i tre scaglioni, rispettivamente 10%, 7,5% e 5%. Nessun passo avanti verso la liberalizzazione L’aumento del gas riapre un tema molto caro alle aziende manifatturiere e non solo, ben rappresentate dalle istanze di ANIS che da anni cerca di superare il regime di monopolio di AASS sugli energetici, come invece è accaduto ormai in tutta Europa. Ma non a San Marino, dove lo Stato impone ancora oggi l’obbligo alle aziende di rifornirsi unicamente e direttamente al solo soggetto AASS, con la conseguenza di pagare di più per un bene fondamentale come il gas: costi maggiori che dovranno poi essere ripianati sul ciclo produttivo, togliendo punti alla competitività. A maggior ragione se si pensa che

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli a.carli@fixing.sm Redattore Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Linotipia Riminese Via San Leo, 10 47922 Rimini Italia

Stampa Studiostampa New Age Strada Cardio, 58 47899 Galazzano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

nel contesto europeo il mercato è stato completamente liberalizzato. Nella Repubblica di San Marino, invece, la possibilità di rifornirsi esternamente è da-

ta solo alle imprese più energivore, che consumano oltre 2 milioni di m³ di gas, una soglia dieci volte più alta (200mila) di quella fissata oltre dieci anni fa in Italia. Il

gap che le imprese sammarinesi devono subire, inizia a diventare pesante e il tema è fermo da anni sui tavoli dei vari Governi che si sono susseguiti.


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T erritorio

FIXING - Anno XXVII - n.5 - Venerdì 8 Febbraio 2019

Intervento necessario a causa della poca chiarezza verso i consumatori

Logo “E-commerce” Grandi novità in arrivo Il marchio identificativo deve essere rimosso entro il 1° marzo In attuazione all’articolo 4 della Legge numero 15 del 25 gennaio 2019, l’Ufficio Attività Economiche - Dipartimento Economia della Repubblica di San Marino informa gli Operatori Economici, titolari di attività di commercio di beni e servizi di qualsiasi natura condotta tramite l’uso di comunicazioni elettroniche, che devono rimuovere dal proprio sito di E-commerce il marchio identificativo (logo E-Commerce) entro il 1 marzo 2019. La Legge n.15/2019 ha abrogato il Decreto Delegato che disciplinava l’applicazione obbligatoria del logo e-commerce per gli operatori che commercializzano i propri prodotti anche su piattaforme online. Tale misura, spiega in una nota la Segreteria all’Industria e Lavoro, si è resa necessaria a causa di poca chiarezza nei confronti dei consumatori sul significato

V iabilità

del logo stesso; la modifica è stata apportata per tutelare il nome della Repubblica da possibili violazioni di Legge messe in atto da chi vende online. Infatti, il logo e-commerce stava ad indicare unicamente che l’operatore economico era iscritto in apposito registro delle attività di commercio online, presso

l’Ufficio Industria, ora Ufficio Attività Economiche. Il marchio perciò, non rappresentava in alcun modo indicazione di qualità o di provenienza dei prodotti commercializzati, ma come detto, solo l’iscrizione in apposito registro tenuto per gli operatori operanti nel territorio sammarinese.

Università, AASPL e Segreteria al Territorio hanno presentato la manutenzione stradale I documenti tecnici, l’esecuzione e le operazioni di controllo qualità che caratterizzano la manutenzione stradale della rete viaria del Titano sono stati presentati e analizzati giovedì scorso, 31 gennaio, nell’ambito del convegno Manuténia, andato in scena a Bologna con 150 partecipanti fra i quali accademici, tecnici, addetti ai lavori, rappresentanti istituzionali e delle Pubbliche Amministrazioni di realtà come Verona, Ravenna e Ancona. A prendere la parola il Segretario di Stato per il Territorio, l’Ambiente e il Turismo, Augusto Michelotti, e Andrea Grilli, docente del corso di laurea in Ingegneria Civile dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, che collabora con l’Azienda di Stato per i Lavori Pubblici per ottimizzare tutte le fasi

interessate nella manutenzione stradale del Titano e introdurre tecniche ecosostenibili. Proprio il direttore AASLP, Matteo Casali, è stato inoltre protagonista di un dibattito al quale hanno partecipato rappresentanti della rivista di settore “Strade e Autostrade” e dell’associazione “Strade Italiane e Bitumi”. Oltre al caso sammarinese,

descritto sulla scia di una serie di seminari curati nel 2018 dall’Ateneo sammarinese e da AASLP, sono state approfondite le esperienze di realtà come Bologna e Bolzano, per permettere uno strategico scambio di informazioni fra le Pubbliche Amministrazioni che si occupano della manutenzione stradale a livello locale.

Ad oggi, gli operatori che intendono commercializzare online sono tenuti comunque ad iscriversi in apposito registro, come indica la normativa sul commercio online, ma non sono più obbligati ad esporre il marchio “Logo e-commerce San Marino”. Per gli adeguamenti è previsto un periodo transitorio di 30 giorni durante il quale gli operatori sono tenuti ad adoperarsi per rimuovere il marchio identificativo nel proprio sito e-commerce. Il mancato adeguamento da parte dell’operatore di e-commerce comporta la sanzione di 500 euro. Il consumatore può trovare tutte le informazioni necessarie di identificazione del venditore privato (Art.28 della Legge n.58/2013), e l’Operatore Economico di ecommerce non dovrà più essere sanzionato per l’assenza di un logo.

M otoGP Yamaha, la nuova livrea

Rossi: “I colori dell’Inter”

Nuovo main sponsor, nuovo logo e ovviamente nuova livrea: ci si aspettava una Yamaha diversa almeno esteticamente dopo il passaggio da Movistar a Monster energy e così è stato. Valentino Rossi e Maverick Vinales nel 2019

saranno i ‘man in black’ della MotoGP. YZR-M1 a forti tinte nerazzurre, per la gioia del tifoso interista Valentino Rossi, che non ha mancato di far notare che la nuova moto gli ricorda, per l’appunto, la sua Inter.

E dilizia

Non costituisce più difformità l’aumento della superficie pari o inferiore al 12% “Costituisce difformità rispetto al titolo edilizio esclusivamente l’aumento della superficie utile che ecceda il 12% e, con riferimento ai piani seminterrati, delle altezze che eccedano il 4% delle misure progettuali approvate. In nessun caso si ha difformità per l’aumento di superficie pari o inferiore al 12% delle misure progettuali”. Il Decreto Delegato numero 24 del 31 gennaio 2019 n.24 interviene sulla Legge n. 140 del 2017, il cosiddetto “Nuovo testo unico delle leggi urbanistiche ed edilizie” (e successive modifiche) andando a modificare l’articolo 79, quello dedicato agli abusi. I fabbricati che rientrano nelle nuove aliquote, realizzati o modificati in assenza di titolo edilizio prima dell’entrata in vigore della legge, potranno avere “il rilascio della conformità e

della rispondenza edilizia”. Così come le sanzioni previste “non possono essere comminate se i fabbricati, realizzati o modificati in assenza di titolo edilizio prima dell’entrata in vigore della legge, rispondono ai requisiti di cui sopra. In ogni caso l’interessato potrà presentare il progetto di stato di fatto in sanatoria”. Sono prescritte le violazioni sugli accessori comuni di unità immobiliari e/o unità edilizie relative ad opere soggette a concessione

edilizia e ad autorizzazione edilizia realizzate in data antecedente all’entrata in vigore del Decreto Delegato (31 gennaio 2019). Le violazioni prescritte sono soggette al pagamento da parte di ciascun proprietario di una somma una tantum pari a 1.500 euro per ciascuna quota indivisa senza vincoli di solidarietà. Con il pagamento da parte di tutti i comproprietari, ai fini di conseguire gli effetti della concessione o autorizzazione.


E conomia

FIXING - Anno XXVII - n.5 - Venerdì 8 Febbraio 2019

di Daniele Bartolucci

Brusca frenata a fine 2018 per l’economia sammarinese, che ha registrato un -1,6% nel numero delle imprese che sono tornate sotto la soglia 5.000. Un dato che si accompagna a un altro “indicatore” importante, come quello dell’automotive: calano in generale le immatricolazioni delle automobili (-7%), ma soprattutto dei mezzi di lavoro (-10%). Imprese in calo Ma non in tutti i settori Il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica al 31 dicembre 2018, come riportato nell’ultimo Bollettino di Statistica, era pari a 4.918 unità registrando, rispetto al 31 dicembre 2017, un decremento di 78 aziende (-1,6% appunto). Come detto, non è un trend generalizzato, tanto è vero che si è registrato un aumento nei settori manifatturiero (+19 unità pari al +3,8%), dei Servizi di Alloggio e Ristorazione (+19 unità pari al 10,7%) e le Attività Immobiliari (+18 unità pari al +6,8%);. Mentre il “Commercio” è in leggera diminuzione (-4 unità pari al -0,4%) così come il settore delle “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (-83 unità pari al -7,8%). Meno automobili: cresce la sfiducia L’altro dato negativo è quello delle immatricolazioni: al 31 dicembre il totale dei veicoli registrati e circolanti in Repubblica era di 54.404, ovvero ben 1.419 veicoli in meno nell’ultimo anno. Le immatricolazioni di veicoli sono state invece 3.593 nel 2018, con una diminuzione di 269 unità (-7%) rispetto all’anno precedente: “Un decremento imputabile prevalentemente

A NIS

A dicembre confermata in crescita l’occupazione (+2,42%), soprattutto nel settore manifatturiero

Il 2018 ha chiuso in frenata: perse ben 78 imprese (-1,6%) Altro segnale negativo dalle immatricolazioni dei mezzi di lavoro, in calo del 10%

alle automobili”, spiegano dall’UPECEDS, “che nel 2018 hanno raggiunto 2.722 immatricolazioni, 188 in meno rispetto al 2017; di cui 11 immatricolazioni in meno di vetture nuove e 177 in meno di auto usate”. Notoriamente l’acquisto dell’auto - considerato un bene durevole a medio lungo termine - è un indice di fiducia, al contrario potrebbe essere di sfiducia, laddove si decida come spesso accade di posticipare tale investimento. Nel 2018 sono diminuite anche le immatricolazioni di mezzi di lavoro, arrivate a 329 rispetto alle 366 dello stesso periodo 2017 (-10%). Un dato

ancora più in linea con il calo del numero delle imprese, evidentemente, se non addirittura correlato a questa diminuzione. Occupazione in crescita Disoccupazione stabile L’aspetto positivo, come ampiamente riepilogato durante l’anno, resta invece il dato sull’occupazione: “Al 31 dicembre 2018 le forze di lavoro complessive sono pari a 22.405 unità e rispetto al 31 dicembre 2017 si evidenzia un incremento di 530 unità (+2,42%), imputabile prevalentemente ai lavoratori dipendenti del settore privato, che hanno raggiunto il valo-

“Occorre un piano chiaro e sostenibile che sia condiviso dalle forze politiche e sociali” Segue dalla prima

(...) le riforme. “È disarmante la mancanza di una reazione – anche d’orgoglio - di fronte a questi rischi sistemici, che potrebbero condannare per molti anni a venire l’economia del Paese e di conseguenza intaccare il benessere diffuso a cui siamo abituati” rimarca l’Associazione. “Il Governo, la maggioranza e la minoranza, dovrebbero invece fare di tutto per evitare il peggio, velocizzando tutte le azioni volte

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ad un miglioramento dei conti pubblici e al rilancio dell’economia sana del Paese. È chiaro che, come ha ricordato anche il Fondo Monetario Internazionale, ci sia l’urgenza di rimettere in sicurezza il settore bancario, ma questo non potrà avvenire semplicemente aumentando il debito pubblico per coprire, oltre a quelle dello Stato, anche le inefficienze dei singoli istituti. Occorre un piano chiaro, credibile e sostenibile, che possa essere final-

mente condiviso da tutte le forze politiche e sociali, perché in gioco c’è il futuro del nostro Paese e non gli interessi di una sola parte”. È con questo spirito che l’Associazione degli Industriali rilancia, con ancora più forza e determinazione, l’appello a tutti i protagonisti della vita pubblica, sociale ed economica del Paese, affinché con senso di responsabilità si apra finalmente il cantiere per un vero Piano di Stabilità e di Sviluppo di San Marino.

re di 15.672 (+4%) e, insieme a quelli del settore pubblico, rappresentano l’85,9% della forza lavoro”. Anche “le altre componenti della forza lavoro registrano delle variazioni meno significative; 1.698 sono lavoratori indipendenti (7,6% della forza lavoro) ed

infine, 1.415 sono i disoccupati totali (6,3%), di cui 1.017 sono disoccupati in senso stretto. I lavoratori dipendenti del settore privato, nell’ultimo anno sono aumentati complessivamente di 602 unità (+4%); l’aumento più consistente risiede principalmente nel settore “Attività Manifatturiere” (+516 lavoratori pari al +9,1%), seguito dal settore “Attività dei Servizi di Alloggio e Ristorazione” (+116 lavoratori pari al +14%)”. “Al contrario”, premette la nota dell’UPECEDS, “i seguenti settori hanno registrato una marcata diminuzione di lavoratori: “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (-316 lavoratori pari al -28%), “Attività Artistiche, Sportive, di Intrattenimento e Divertimento (-54 lavoratori pari al -23%) e “Attività Finanziarie e Assicurative” (-41 lavoratori pari al -5,5%). Nel Settore Pubbli-

co Allargato il numero dei lavoratori è stabile (+1 unità rispetto a fine 2017), assestandosi a 3.620”. In diminuzione risulta invece la media annuale dei lavoratori del 2018, -20 unità rispetto all’anno precedente. Purtroppo la disoccupazione non è diminuita in proporzione (i nuovi assunti sono infatti in maggioranza frontalieri, vedi Fixing nr 3): “Al 31 dicembre 2018 i disoccupati totali ammontano a 1.415 unità (-15 rispetto al 31 dicembre 2017); di questi, 1.117 sono disoccupati in senso stretto (-23 rispetto al 31 dicembre 2017), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (35,1% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 11,8% con 132 unità”.


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Aconomia E ttualità

E va Guidi Memorandum con Bankitalia “Riaprire tavolo e trattativa”

FIXING FIX ING- Anno - AnnoXXVII X X II -- n.5 n.22- -Venerdì Venerdì8 6Febbraio Giugno 2019 2014

Nel 2018 il debito pubblico dovrebbe rimanere basso, più o meno al 27,5% del P

Accelerare sulle riforme

Le raccomandazioni del Fondo Monetario: migliorare l’operatività delle im di Alessandro Carli

“Quest’anno il FMI ha effettuato uno screening molto approfondito del sistema Paese, a partire dai dati delle imprese e a quelli delle banche” ha spiegato il Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi. “Vanno sviluppati tutti i fattori economici per continuare sulla strada della crescita”. Per farcela, “occorre continuare a lavorare assieme agli attori interessati, Governo, politica, aziende e Banca Centrale”. Dopo aver ricordato che “l’occupazione è in crescita” nonostante “una flessione del numero delle imprese”, spazio alle banche. Servono “strategie che riducano l’ammontare dei NPL”. Sulla sostenibilità del Bilancio dello Stato

il Segretario di Stato ha spiegato che c’è l’impegno a varare “riforme importanti”, a partire da quella delle pensioni e dell’IVA, senza dimenticare la spending review, che deve essere “più incisiva”. Infine il Memorandum of Understanding con Bankitalia. “Va riaperto il tavolo e va ripresa la trattativa, che porterà risultati positivi per l’interno Paese. Andranno approfonditi alcuni aspetti legati ad alcuni settori particolari”. In merito all’apertura delle banche sammarinesi verso l’Italia, per Eva Guidi “si tratta di una sfida importante che deve partire da una ristrutturazione del sistema e da attente valutazioni di confronto”. AC

Nessuna richiesta di assistenza finanziaria al FMI ma solamente una fotografia del sistema economico di San Marino e una riflessione sulle politiche di crescita e di stabilità che il Paese deve intraprendere, in linea con quanto previsto dall’articolo IV (“Nel contesto di una richiesta di utilizzare le risorse del FMI come parte delle discussioni sui programmi controllati dal personale, o come parte degli altri membri del personale addetto al monitoraggio degli sviluppi economici”). La visita del Capodelegazione Fondo Monetario Internazionale Nir Klein (nella foto in alto) e del suo staff – sul Monte per 10 giorni – si è conclusa con un report preliminare che verrà discusso a metà marzo ma che è stato presentato, a grandi linee, a inizio febbraio. “L’economia di San Marino - ha spiegato Klein oggi si trova a dover affrontare sfide importanti”, in pri-

mis quella “del settore bancario, in grande difficoltà”. Sistema che “è caratterizzato da un basso livello di liquidità, da un volume elevato di crediti deteriorati (NPL, ndr), da elevati costi operativi” e che ha bisogno di essere ricapitalizzato. Deve inoltre essere “rafforzata la governance”. La situazione attuale “mina la capacità del settore di erogare credito a imprese e famiglie” e di conseguenza “ha effetti negativi sulla crescita”. Oltre ai fattori interni il capodelegazione, “ha rivisto a ribasso la crescita dell’Italia”, un Paese che “ha un forte impatto sull’economia della Repubblica di San Marino”. Occorre quindi“superare le difficoltà e le debolezze del settore” attraverso “una strategia globale”. Le banche, ha affermato, “devono tornare a essere redditizie”. Il secondo “cantiere” analizzato dal FMI è quello della finanza pubblica: i conti dello Stato devono essere “sostenibili”. Il Titano deve mettere in campo una serie di riforme (peraltro già “raccomandate” in passato) ma anche lavorare per “tagliare” la burocrazia e

rendere più flessibile il mercato del lavoro. Per il Fondo poi vanno colmate “le lacune” che riguardano “le infrastrutture”. L’ente di Washington, dopo aver rimarcato positivamente “i progressi per i dati forniti”, ha chiesto alla Repubblica di accelerare sugli elementi di criticità evidenziati. Il report del FMI La sfida principale di San Marino è di restituire urgentemente la propria economia a un percorso sostenibile di crescita e prosperità. Ciò richiede un’immediata attuazione di un pacchetto completo di azioni politiche volte a stabilizzare il sistema bancario e ripristinare l’offerta di credito salvaguardando nel contempo le finanze pubbliche. Il sistema bancario Le profonde debolezze del sistema bancario, accompagnate da inefficaci e frammentarie risposte ai passati fallimenti bancari, hanno bloccato la crescita del credito e stanno minacciando la stabilità finanziaria e la so-

stenibilità fiscale. La capacità delle banche di servire una delle loro funzioni critiche nella società come gli intermediari tra risparmiatori e mutuatari è estremamente limitata. L’economia rimane altamente vulnerabile agli shock e, in assenza di un aggiustamento politico rapido e significativo, si prevede che la crescita economica rimarrà modesta nel medio e lungo termine a causa della prosecuzione della riduzione della leva finanziaria del sistema bancario e di condizioni esterne meno favorevoli. Elevate fragilità finanziarie e fiscali suggeriscono che le prospettive sono dominate da significativi rischi al ribasso. Il ripristino dell’offerta di credito, la stabilizzazione del sistema bancario e la mitigazione dei rischi fiscali richiedono l’immediata attuazione di una strategia coerente che consiste nella ristrutturazione e ricapitalizzazione del sistema bancario, un consolidamento fiscale ambizioso e favorevole alla crescita e riforme strutturali per rafforzare la competitività e sostenere la crescita. Un pieno im-


EAconomia ttualità

FIX ING - Anno XXXVII FIXING X II - -n.22 n.5 - Venerdì 68 Giugno Febbraio2014 2019

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Prodotto Interno Lordo. L’ente di Washington infine spinge ancora per l’IVA

e “sistemare” le banche

mprese e aumentare l’occupazione attraverso la ricerca e la formazione

do i compensi dei dipendenti e razionalizzando la rete di filiali. La conversione dei crediti d’imposta in beni fruttiferi è fondamentale per ripristinare la sostenibilità a lungo termine delle banche.

pegno di tutte le parti interessate a San Marino è di fondamentale importanza per una corretta attuazione di questa strategia. Il settore, sovradimensionato, soffre di profondi problemi di capitale, asset quality, governance e redditività. Di conseguenza, la liquidità è scesa a livelli bassi, lasciando il sistema bancario e l’economia vulnerabili agli shock. Le perdite bancarie passate devono ancora essere adeguatamente riconosciute e le ampie necessità di ricapitalizzazione sono rimaste in gran parte non indirizzate, minando la capacità delle banche di estendere il credito all’economia reale. Con una crescita del credito negativa, elevati livelli di crediti in sofferenza e crediti di imposta e costi operativi eccessivamente elevati, si stima che il sistema bancario abbia registrato una perdita nel 2018, il nono anno consecutivo. Le carenze di capitale, che sono in gran parte concentrate nella Cassa di Risparmio di San Marino di proprietà dello Stato, dovrebbero essere affrontate in anticipo e le leggi che consentono alle banche di distribuire le perdite dovrebbero essere abrogate. Il sostegno statale dovrebbe essere fornito solo a banche importanti dal punto di vista sistemico e redditizie, a seguito della condivisione degli oneri, mentre altre banche sottocapitalizzate che non riescono a raccogliere nuovi capitali da fonti private dovrebbero essere soggette a misure correttive. Gli elevati costi operativi devono essere rapidamente ridotti, anche riveden-

I rischi fiscali Il debito pubblico ufficiale, sebbene in aumento, dovrebbe rimanere basso al 27,5% del PIL nel 2018. Tuttavia, un riconoscimento dei costi completo e anticipato derivante da precedenti interventi bancari, vale a dire le perdite del passato Carisp e i crediti fiscali concessi alle banche per l’acquisizione di quelli falliti, aumenterebbe in modo sostanziale il debito pubblico, ponendo notevoli rischi di stabilità, in particolare data l’attuale mancanza di accesso al mercato, limitate opzioni di finanziamento interno e debole capacità di gestione del debito. Il reddito e l’IVA L’IVA pianificata dovrebbe essere adottata con tassi sufficientemente elevati e esenzioni limitate per aumentare la riscossione delle entrate e in un calendario coerente con la capacità dell’amministrazione fiscale. Razionalizzare i rimborsi fiscali dispendiosi e mantenere l’imposta sul patrimonio contribuirebbe anche ad aumentare le entrate. La previdenza Una riforma pensionistica globale che affronti efficacemente le pressioni sull’invecchiamento di San Marino e garantisca la sostenibilità del sistema pensionistico sosterrà gli sforzi di consolidamento fiscale. Una politica sociale ben mirata, in cui i benefici sono testati in base ai mezzi e collegati alla ricerca di lavoro, e una maggiore efficienza di spesa tra le varie unità governative sono necessari per contenere i costi. L’introduzione di un indicatore di reddito e ricchezza per sostenere i test di mezzi e il rafforzamento dei controlli sul bilancio e delle imprese statali sono benvenuti. L’ambiente aziendale San Marino ha compiuto pro-

gressi nel migliorare il clima degli affari negli ultimi anni, anche eliminando diversi ostacoli per l’avvio di un’impresa. Ulteriori riforme volte a snellire i processi giudiziari, rafforzare i diritti dei credi-

tori e dei mutuatari e migliorare il governo societario migliorerebbero ulteriormente la competitività esterna. L’offerta di lavoro I continui provvedimenti per

aumentare la flessibilità nell’assunzione di non residenti contribuirebbero a ridurre i disallineamenti delle competenze e ad alleviare i limiti di capacità. L’Ufficio recentemente istituito per le

politiche attive del mercato del lavoro potrebbe sostenere un aumento dell’occupazione e della crescita attraverso benefici sociali più mirati nonché una maggiore formazione e ricerca di lavoro.


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Il produttore italiano di supercar, la Ferrari, ha rivendicato il titolo di marchio più forte del mondo, secondo l’ultimo rapporto di Brand Finance Global 500 2019. Il punteggio del Brand Strength Index (BSI) della Ferrari è aumentato di tre punti, da 91,5 a 94,8 su 100 nell’ultimo anno, superando McDonald’s, Coca-Cola, Lego e Disney. L’iconico marchio automobilistico ha vinto il titolo di più forte del mondo nel 2014. Sin dalla sua nascita, la Ferrari è rimasta sinonimo di stile e prestazioni, consentendo al marchio di espandersi con successo in altri settori - dalla merce, come cappelli e occhiali da sole, ai parchi a tema, e persino al Maranello Village, un hotel a tema Ferrari - senza perdere il suo fascino come marchio di lusso. I marchi di auto di lusso in generale continuano a girare la testa e conquistare l’approvazione del consumatore. Porsche e BMW seguono Ferrari come marchi di prima classe con le valutazioni di forza del marchio AAA. Insieme al livello dei ricavi, la forza del marchio è un motore determinante del valore del marchio. Mentre la forza del marchio Ferrari è cresciuta quest’anno, anche il valore del marchio è migliorato, superando i 8,3 miliardi di dollari. La maggior parte della limitata produzione Ferrari di modelli per il 2018 e parte del 2019 erano già esauriti entro maggio 2018 e il nuovo amministratore delegato Louis Camilleri presentò un piano nel settembre 2018 promettendo 15 nuovi modelli tra cui ibridi, che in linea con il passaggio all’elettricità attraverso l’industria automobilistica. “Essendo la casa automobilistica di lusso più importante del mondo, la Ferrari ha un

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I mprese

FIXING - Anno XXVII - n.5 - Venerdì 8 Febbraio 2019

Amazon è invece il brand più prezioso con un incremento di oltre 187 miliardi di dollari

Ferrari in pole position: suo il marchio più forte al mondo La classifica del “Brand Finance Global 2019” promuove il “Cavallino rampante”

livello senza precedenti di riconoscimento del marchio, sostenendo l’eccellenza per il design e l’innovazione – hacommentato David Haigh, CEO di Brand Finance -. Il logo del cavallino rampante è un simbolo perfetto della forza e della vitalità del marchio mentre progetta nuovi modelli e arriva al di fuori dell’industria automobilistica”. Big Four tra i marchi più forti Le quattro grandi società di servizi professionali hanno anche raggiunto prestazioni degno di nota in termini di forza del marchio quest’anno, con tre di loro che hanno pubblicato lo stesso marchio d’élite AAA + della Ferrari. Deloitte guida la carica come la più forte e preziosa dei gi-

ganti contabili e di controllo con un punteggio BSI di 91,2 (valore del marchio US $ 29,6 miliardi), anticipando il leader del settore dello scorso anno, PwC, quest’anno con un punteggio BSI di 89,8 (USA $ 24,9 miliardi). EY continua anche a raggiungere lo status di AAA + d’élite, con un BSI di 89,7 (23,2 miliardi di dollari), avendo raggiunto una rapida crescita sia nella forza del marchio sia nel valore del marchio negli ultimi anni. Sebbene i Big Four rimangano complessivamente stabili tra i marchi di servizi commerciali per quanto riguarda la forza del marchio, KPMG è in ritardo con un BSI di 83,2, in calo del 4% rispetto allo scorso anno. Il marchio KPMG è stato interessato da

“Powa Index” premia l’NBA, tra le squadre di calcio l’unica italiana è la Juventus L’NBA è il marchio sportivo più potente al mondo. E’ questo il risultato della classifica dei marchi sportivi, stilata sulla base del “Powa Index”, un indice che incrocia oltre 2,4 trilioni di dati – tra cui media tradizionali, piattaforme digitali e interazioni dei fan – per stabilire i brand più potenti e permettere alle aziende di realizzare strategie di sponsorship vincenti. Per quanto riguarda invece

i club calcistici, la Premier League fa da padrona con la presenza di Manchester United, Arsenal, Liverpool, Chelsea e Manchester

City. Una società a testa invece per Italia (Juventus, 12esima), Francia (Paris Saint-Germain) e Germania (Bayern Monaco).

controversie nel 2018. Il negozio di tutto Mentre la Ferrari è la più forte al mondo, Amazon mantiene il suo titolo come il marchio più prezioso del mondo nel Global Finance del brand 500, con un incremento di quasi il 25% fino a 187,9 mi-

S CM

liardi di dollari, oltre 30 miliardi di dollari in più del 2 ° posto. Notoriamente forte per il servizio, lo scorso anno, Amazon ha registrato il suo primo giorno di maggior successo fino ad oggi, con i consumatori che acquistano più di 100 milioni di prodotti. Questo è stato seguito a breve distanza dal marchio che ha superato la soglia di 1 trilione di dollari USA a Wall Street per la prima volta nella sua storia. E a causa di un portafoglio sempre diversificante, sembra che nessun settore sia al sicuro dalla minaccia e dal potere di Amazon. Quando la società ha annunciato un’iniziativa congiunta con JPMorgan e Berkshire Hathaway, i titoli delle assicurazioni sanitarie - tra cui UnitedHealthcare, Cigna e Anthem - hanno subito una perdita significativa solo un giorno dopo il grande successo.

L’impatto dell’E-commerce Il settore del commercio al dettaglio ha risentito del maggiore impatto di Amazon come l’e-commerce e il commercio mobile sono diventati la norma per i consumatori. Walmart, che ha tenuto la posizione di vertice nel Brand Finance Global 500 solo 10 anni fa, ha abbandonato per la prima volta i 10 marchi più importanti. Anche se il suo valore del marchio è cresciuto del 10% a $ 67,9 miliardi, l’azienda continua a lottare con problemi di evasione del prodotto, maggiori costi di trasporto e lenta crescita delle vendite online. Walmart - e altri grandi rivenditori di scatole - devono migliorare la propria offerta online ed elevare l’esperienza del cliente in negozio o il marchio continuerà a perdere i concorrenti dell’e-commerce.

Visitatori da tutto il mondo per l’open house “Smart&Human Factory” Oltre 2.500 visitatori da ogni parte del mondo hanno affollato dal 31 gennaio al 2 febbraio il Technology Center di Scm nella sede centrale di Rimini, per l’Open House “Smart&Human Factory”. Un’affluenza da record che conferma il colosso italiano un leader a livello internazionale nel settore delle tecnologie per la seconda lavorazione del legno e l’industria del mobile. Dopo gli ottimi risultati conseguiti nel 2018 con un aumento di fatturato che ha portato l’intero Gruppo a superare i 700 milioni di euro, Scm ha aperto il 2019 sotto il segno dell’innovazione con un evento interamente dedicato alle nuove frontiere della fabbrica digitale ed intelligente. Una fabbrica all’avanguardia, dove le tecnologie Scm di ultima generazione sono integrate da robot industriali

antropomorfi, addetti alle attività più pesanti, robot collaborativi, che lavorano al fianco degli operatori in totale sicurezza e senza barriere, e collegate tra loro da veicoli a guida autonoma con sistemi di navigazione intelligente. Il risultato è un progresso anche sul fronte lavorativo, che oltre a consentire alla fabbrica di rispondere in modo sempre più veloce ed efficiente alle richieste più diverse in attivo dal mercato, sgrava l’operatore da attività ripetitive per consentirgli di dedicarsi a mansioni a più alto valore aggiunto. All’interno del Technology Center di Scm, allestito per l’occasione con oltre 50 soluzioni esposte e in lavorazione, il pubblico ha potuto entrare nel vivo della “Smart&Human Factory” che in tre giornate ha lavorato quasi un migliaio di pannelli per produrre in

tempi record quattro differenti tipologie di mobili. Centinaia di professionisti hanno voluto approfondire le ultime novità studiate e sviluppate da Scm, compresi i servizi post vendita offerti su piattaforme interamente digitali: dal sistema IoT Maestro Connect che raccoglie e analizza i dati provenienti dalle macchine per una manutenzione sempre più intelligente e predittiva, agli occhiali di Maestro Smartech che grazie alla tecnologia a realtà aumentata consentono al cliente di avere sempre, in ogni angolo del globo, un esperto Scm al suo fianco. Molti anche i docenti e studenti delle scuole di formazione professionale del comparto legno e degli istituti tecnici arrivati a Rimini da diverse regioni del Nord Italia per scoprire i segreti della fabbrica smart “a misura d’uomo.


E dilizia

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Il Decreto Delegato del 31 gennaio 2019 n.23 introduce disposizioni volte ad abbreviare le tempistiche e ridefinire l’iter autorizzativo per la progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche, sia pubbliche che private. Infrastrutture strategiche Per infrastrutture strategiche pubbliche il DD intende le “infrastrutture e reti volte al miglioramento, potenziamento e razionalizzazione dei servizi pubblici” ma anche le “opere connesse alla riqualificazione e messa in sicurezza stradale”, le “opere volte alla costruzione di nuovi fabbricati o alla riqualificazione, recupero e riconversione di edifici di proprietà dell’Ecc.ma Camera”, i “nuovi interventi nell’ambito dell’edilizia sociale”, le “opere connesse alla riqualificazione dell’offerta turistica inerenti il Centro Storico, alla creazione di percorsi verdi e ciclopedonali e alla valorizzazione di siti archeologici. Sono invece infrastrutture strategiche private quelle che si basano su progetti aziendali di rilevante entità, presentati da soggetti particolarmente affermati nel proprio specifico settore, da realizzarsi nei settori turistico, commerciale, industriale, artigianale, direzionale ed innovazione e ricerca. In riferimento a ciascuna infrastruttura strategica privata è

S anità

Per quelle private l’investimento complessivo deve essere superiore al milione di euro

Infrastrutture strategiche Ridotte le tempistiche Il DD nr. 23 del 2019 inoltre ridefinisce l’iter autorizzativo per la progettazione

redatto un apposito “business plan” che sintetizzi i contenuti e le caratteristiche del progetto imprenditoriale con particolare riferimento ai costi stimati delle opere ed al piano delle assunzioni. Le infrastrutture strategiche private devono prevedere un investimento complessivo

superiore all’importo di un milione di euro. L’iter autorizzativo L’iter autorizzativo volto alla progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche pubbliche e private, individuate mediante delibera di

Il nuovo Atto Organizzativo dell’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino Prima presentazione delle linee guida per la definizione del nuovo Atto Organizzativo dell’Istituto per la Sicurezza Sociale. Il Comitato Esecutivo ISS ha illustrato ai direttori delle UOC il percorso seguito per l’elaborazione, partendo dall’analisi dell’attuale assetto organizzativo e puntando l’attenzione in particolare agli obiettivi strategici indicati dal Piano Sanitario e Socio Sanitario. L’elaborazione tiene conto dei mutati bisogni della popolazione, dei modelli organizzativi più innovativi, delle politiche dell’OMS e dell’ONU in particolare per i piccoli paesi, della promozione della salute e riduzione delle disuguaglianze e dei principi di qualità, efficacia, efficienza, appropriatezza e sicurezza delle cure. Punti cardine i valori quali l’università delle cure,

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l’equità, la solidarietà, la sostenibilità e predisporre un sistema di interventi e presa in carico dei vari bisogni tenendo sempre la persona al centro. L’idea seguita è quella di una riorganizzazione dell’ISS che tenga conto di tre grandi aree: la prevenzione, il territorio e l’Ospedale. L’incontro ha rappresentato un primo momento di confronto con gli attuali direttori di UOC, chiamati ora ad analizzare il progetto

per presentare eventuali osservazioni e proposte. Successivamente, in base anche a quanto pervenuto, si procederà all’elaborazione di una sintesi da proporre alla Segreteria di Stato alla Sanità, e avviare il dialogo con gli interlocutori istituzionali e le parti sociali con l’intento di giungere a un nuovo Atto Organizzativo che possa riscuotere il più ampio consenso a beneficio di tutta la cittadinanza.

Congresso di Stato in forma semplificata come di seguito indicato: a) i progetti relativi alle Infrastrutture strategiche pubbliche e private sono corredati da Linee Guida; b) il Congresso di Stato adotta le Linee Guida sulla base delle quali si avvia la progettazione preliminare; contempora-

neamente, qualora sia necessaria la modifica degli strumenti urbanistici vigenti, si predispone il piano particolareggiato (ai sensi dell’articolo 10, comma 1, della Legge 14 dicembre 2017 n. 140); l’adozione delle Linee Guida adempie alle finalità e obiettivi di cui alla delibera prevista all’articolo 8, comma 2, della Legge n. 140/2017; c) le Linee Guida, successivamente alla loro adozione, sono pubblicate sul sito internet della Segreteria di Stato per il Territorio e Ambiente e sul portale dei Servizi PA. Gli strumenti urbanistici rimangono soggetti alle procedure di Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Impatto Ambientale previste dal Codice Ambientale. Autorizzazione Le tempistiche Qualora la realizzazione di infrastrutture strategiche

comporti modifiche agli strumenti urbanistici vigenti, i tempi previsti per la loro approvazione sono ridotti della misura di seguito indicata: a) i tempi previsti per l’approvazione delle varianti di Piano Regolatore Generale, di cui all’articolo 3 della Legge 19 luglio 1995 n.87 sono ridotti della metà; b) il periodo di 15 giorni previsto per la pubblicazione del progetto preliminare di piano particolareggiato di cui all’articolo 10, comma 8, lettera b), della Legge n.140/2017 è ridotto a 5 giorni; c) il progetto preliminare di piano particolareggiato adottato dalla Commissione Politiche Territoriali si intende definitivamente approvato qualora non vengano presentati i ricorsi e le osservazioni di cui all’articolo 10, comma 8, lettera c), della Legge n.140/2017 entro trenta giorni a far data da quello di pubblicazione.


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Si è tenuta nei giorni scorsi in Confindustria la prima tappa del road show che BusinessEurope - la confederazione delle imprese europee – e i suoi membri stanno portando avanti in vista delle elezioni europee del prossimo maggio per definire un’agenda per l’Europa che metta al centro il lavoro, i giovani, le imprese. Confindustria e BusinessEurope hanno indicato quattro obiettivi da perseguire per rafforzare la competitività europea e consentire alle imprese di fare la loro parte nella società: attuare una politica industriale coerente ed efficace; investire nell’innovazione, nel digitale, nella formazione e nella sostenibilità; dotarsi di strumenti comuni, nel rispetto delle prerogative nazionali, per rispondere alle sfide interne ed esterne; rendere prioritarie coesione ed integrazione sociale, economica e territoriale. “Il progetto europeo ci ha portato 70 anni di pace e prosperità – ha spiegato il Presidente di BusinessEurope Pierre Gattaz -. Questo è un grande risultato, ma non è più sufficiente per le sfide che oggi abbiamo di fronte. Le imprese europee sono convinte che l’Unione europea debba rafforzarsi per rimanere ai posti di comando a livello globale e per orientare il cambiamento in base ai suoi valori. L’UE non deve indietreggiare di fronte a giganti come gli Stati Uniti e la Cina. Deve investire con forza nella tecnologia digitale, nell’innovazione, nelle competenze e nell’economia circolare. E dobbiamo continuare a lavorare per realizzare un’Unione europea economicamente coesa e socialmente inclusiva, un’Europa delle opportunità per tutti i suoi cittadini. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa. Questa è la chiara e comune visione dei milioni di imprenditori e imprese che BusinessEurope rappresenta in tutta Europa”. Per il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia “Unità è la parola chiave. Nessuno Stato membro da

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Tra gli obiettivi da raggiungere la leadership nella digitalizzazione e nell’innovazione

“UE più forte per rispondere alle sfide dei mercati globali” Confindustria e BusinessEurope hanno sottoscritto il programma “Ambition 2030”

solo è in grado di affrontare le sfide globali che riguardano i cittadini e le imprese europee. Da imprenditori, vogliamo contribuire a costruire un’Europa che diventi un modello vincente per fare impresa e creare posti di lavoro. Sarà necessario stimolare gli investimenti pubblici e privati, al fine di completare le infrastrutture transnazionali materiali e immateriali, sostenere la ricerca e l’innovazione e incoraggiare la formazione e l’education. Con questi strumenti potremo realizzare una maggior coesione, rilanciare la competitività e mantenere l’eccellenza europea nei mercati globali. Siamo pronti a fare la nostra parte perché l’Europa è la nostra casa e rappresenta il nostro presente e il nostro futuro”. Nel corso della conferenza BusinessEurope ha presentato il documento Ambition for the European Union in 2030, nel quale delinea le condizioni necessarie per rafforzare la competitività europea e permettere alle imprese di fare la loro parte nella società.

Ambition for the European Union 2030 Insieme, i paesi, le aziende e i cittadini europei hanno costruito l’Unione europea che ha reso possibile lo stile di vita europeo, ha portato prosperità agli europei attraverso un mercato comune e ha permesso ai paesi europei di rafforzare le relazioni del continente con il resto del mondo. Le imprese hanno conferito potere a questo stile di vita europeo investendo, creando posti di lavoro e facendo crescere l’economia fornendo prodotti e servizi che rispondono ai bisogni e ai desideri dei cittadini e dei consumatori. Per il futuro, tuttavia, i risultati dell’Europa non devono essere dati per scontati. Il mondo sta cambiando rapidamente e profondamente. “Dobbiamo affrontare nuove sfide sia politicamente che tecnologicamente. Dovremmo riconoscere che ciò a cui stiamo assistendo oggi non è solo un’altra era di cambiamento, ma un cambio di era. Le imprese possono e vogliono essere parte della soluzio-

ne, sia che parliamo dello sviluppo di nuove tecnologie, del miglior uso della digitalizzazione e dei dati, sia che apriamo la strada a una società a basse emissioni di carbonio e efficiente sotto il profilo delle risorse. Non si tratta solo di affrontare le sfide della società, ma anche di assumere la leadership nella gestione di esse” ha commentto Boccia.

E ditoria

Quattro, in estrema sintesi, gli obiettivi da raggiungere entro il 2030: un’Unione forte e che stabilisce l’agenda del mondo; un’Unione europea che è leader mondiale nell’innovazione, nella digitalizzazione e nella sostenibilità; un’Unione europea che funziona in modo efficiente; un’Unione europea economicamente coesa tra e all’interno degli Stati membri e socialmente inclusiva. “Nel realizzare questi obiettivi, dobbiamo affrontare le nostre debolezze. - chiarisce Gattaz - Ciò richiederà sforzi congiunti e sostanziali da parte di tutti noi. Man mano che le alleanze globali si spostano e il populismo aumenta, dobbiamo ripristinare la fiducia nel progetto europeo e rimanere uniti per raggiungere il progresso politico, economico e sociale, rispettando i valori fondamentali che l’UE rappresenta”.

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Accordo col Giappone

Il 1 febbraio 2019 è entreto in vigore l’accordo di partenariato economico UE-Giappone (APE) che comprende un terzo del prodotto interno lordo (PIL) globale. Gli scambi di beni e servizi tra il Giappone e l’Unione europea - scrive BusinessEurope - ammontano a oltre 150 miliardi di euro all’anno e le esportazioni tra le due regioni aumenteranno del 34% per l’UE e del 29% per il Giappone quando tutte le tariffe saranno gradualmente eliminate e il accordo è pienamente attuato.

In Italia gli ebook incontrano difficoltà In crescita invece il mondo elettronico

I dati ISTAT di settore rimarcano che gli ebook stentano a decollare in Italia, non superando il 10% del fatturato degli editori tradizionali. Si tratta di un dato molto parziale, perché appunto prende in considerazione le case editrici “tradizionali”, che hanno scoperto l’editoria digitale relativamente da poco, spesso adattando semplicemente i propri titoli: solo il 15% degli ebook pubbli-

cati sono davvero digitali o multimediali. Ci sono invece altri dati che testimoniano una realtà ben diversa: l’editoria elettronica in Italia cresce costantemente, ma non attraverso i “big” della carta stampata. Nel 2018 su Amazon i titoli di ebook di microeditori, di editori digitali “puri” oppure autoprodotti con il selfpublishing, si stima siano cresciuti del 23% rispetto al 2016. I download sono

aumentati del 29%. E guardando al settore più ampio e non solo ad Amazon, i numeri sono anche più importanti. La Bruno Editore, nata digitale e una delle prime a portare gli ebook in Italia nel 2002, in due anni ha aumentato il fatturato del 217%, pubblicando 104 nuovi titoli con oltre 200.000 download. Tutti titoli che sono diventati in breve tempo “bestseller” proprio su Amazon.


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In Svezia sfiora il 55% ma i cittadini non si lamentano: serve per il welfare

Pressione fiscale, Italia tra i peggiori al mondo OCSE: la Penisola (45%) è molto al di sopra della media (34%) Non indossa la “maglia nera” ma quasi, l’Italia: secondo il recente rapporto dell’OCSE sui “Trend fiscali 1965-2017” difatti la Penisola occupa la sesta posizione tra i Paesi che pagano più tasse al mondo con il 45%, molto di più rispetto alla media OCSE, che supera di poco i 34 punti percentuali. La struttura fiscale dell’Italia, rimarca l’OCSE, “è caratterizzata da un alto livello di tasse sul reddito, pari al 25,8% sul totale delle entrate contro il 23,8% della media. E anche il peso dei contributi sociali è molto alto, il 30,1% contro il 26,2%, mentre è basso il peso delle tasse sul reddito delle società, che è al 5%, contro il 9% degli altri Paesi. Le tasse sulle proprietà immobiliari in Italia pesano il 6,6%, contro il 5,7%” mentre le imposte indirette, che l’OCSE calcola come tasse sul valore aggiunto e altre impo-

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ste sui consumi, “pesano in Italia rispettivamente il 14,4% e il 13,8%, contro il 20,2% e il 12,5% della media Ocse. In vetta alla classifica europea svetta la Svezia, con una pressione fiscale effettiva che sfiora il 55%. Inimmaginabile in Italia, eppure nel Paese scandinavo non si parla di scioperi in piazza o azioni di

protesta: gli abitanti sono ben consci che le tasse che lo Stato richiede ai cittadini servono a finanziare i costi dei servizi e del welfare. Tasse alte ma sistemi sociali che funzionano anche in Danimarca (che registra una pressione fiscale pari al 50%) e in Finlandia si avvicina a quel livello, ma appunto in cambio di un siste-

Digitalizzazione “prioritaria” per l’80% delle imprese italiane: lo rivela l’Inaz La digitalizzazione come opportunità unica per invertire la curva che porta in basso l’Italia sul fronte della produttività, facendo rimanere al palo il non solo nei confronti della Germania o della Francia, ma anche di paesi come la Spagna. È questa la visione che accomuna i direttori risorse umane delle imprese italiane: l’80,77% infatti mette la digitalizzazione fra le priorità dell’azienda, insieme a esigenze pragmatiche come incremento della produttività e riduzione dei costi (indicati fra le tre opzioni possibili rispettivamente dal 65,38% e dal 57,69% degli intervistati). È quanto emerge dalla ricerca “The future of HR in the digital era”, realizzata da Business International in collaborazione con Osservatorio Imprese Lavoro INAZ, intervistando un cen-

tinaio di HR executives e dirigenti di aziende mediograndi. La ricerca, che comprende anche una serie di interviste a manager e specialisti del personale, è tesa a indicare gli elementi chiave della roadmap della trasformazione digitale nel Paese in ambito HR. “Se è vero che scontiamo ancora uno scarto importante rispetto all’Europa, è anche vero che le imprese manifestano una forte voglia di guardare al futuro – commenta Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz –. È il digitale infatti a rendere possibili tutte le iniziative sulle quali oggi ci si concentra in ambito HR per lavorare meglio, in modo più produttivo e con modalità di organizzazione che rispondono alle sfide di oggi. Per esempio lo smartworking (il 38%

degli intervistati prevede di introdurlo in azienda), lo sviluppo del welfare aziendale (su cui si concentrerà il 31% degli intervistati), nuove modalità di performance management e misurazione dei risultati, ma anche formazione continua, employee retention e talent acquisition. Le imprese sono chiamate a costruire una realtà dove il tempo viene impiegato meglio, si lavora meglio e si sta meglio. Si tratta del punto finale di un percorso dove il digitale è un fattore abilitante, ma al centro c’è il fattore umano”. La funzione HR è inoltre consapevole di doversi digitalizzare essa stessa (54% delle risposte alla richiesta di indicare tre obiettivi di investimento) e di avere bisogno di nuove competenze specifiche (una necessità avvertita dal 53,85% degli intervistati).

ma che funziona. Anche in Francia il peso complessivo di tasse e contributi supera il 45% della ricchezza prodotta ogni anno. La Germania è attorno al 46 %, ma lo squilibrio si accresce a svantaggio dell’Italia se si esamina il complesso della tassazione sulle imprese, il cosiddetto “total tax rate”, che secondo la

Banca Mondiale è attualmente al 68,5%, il livello più alto nell’Ue. La Francia si attesta al 65,8%, la Spagna al 56,5%, la Germania al 48,2%, mentre il paese con il minor peso fiscale in Europa, il Lussemburgo, è al 21,1 per cento. La media europea è del 44,2%, quella mondiale al 47,8 per cento. L’Italia vanta peraltro anche il primato del prelievo sul lavoro, che pesa per il 64 per cento. Secondo uno studio di Confcommercio riportato da “Il Sole 24 Ore” sulla pressione fiscale “effettiva”, emerge che “l’Italia si attesta al 54,8% del Pil, contro il 48,6% della Danimarca, il 48,2% della Francia, il 41,4% del Regno Unito, il 37% della Spagna. Eurostat si spinge anche oltre: il peso del fisco sull’aliquota più alta sta per raggiungere da noi il 47,3%, contro una media del 43,2% dell’Eurozona”.

U FN

I 500 anni di Da Vinci

L’Ufficio Filatelico e Numismatico trasmette le informazioni relative al programma 2019. Cod. 677: Arte: 500° anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci, 550° anniversario della scomparsa di Filippo Lippi, 350° anniversario della scomparsa di Rembrandt La serie riproduce tre splendidi dipinti: “Annunciazione” di Leonardo da Vinci, “Madonna con il Bambino e due angeli” di Filippo Lippi e “Autoritratto giovanile” di Rembrandt. Data di emissione: 26 febbraio 2019.

Radio 24 News - “GR24”

A22, il Presidente Olivieri: “Pubblica da 60 anni, non è una mangiatoia” Radio 24 Il Sole 24 Ore www.radio24.ilsole24ore.com

“Dal 1997 ad oggi la società Autostrada del Brennero ha accantonato al 2018 compiuto più di 700 milioni di euro nel fondo ferrovia, tutti utili che non sono stati distribuiti come dividendi ai soci”. Così Luigi Olivieri, presidente di Autostrada del Brennero, in un’intervista rilasciata a Livia Zancaner al “GR24” su Radio 24 risponde al ministro Danilo Toninelli, che dopo i disagi sulla A22 ha parlato di “grande mangiatoia delle autostrade” e della necessità di “una gestione totalmente pubblica e più conveniente”. “Quando si parla di mangiatoia”, sottolinea il Presidente di Autostrada del Brennero Luigi Olivieri, “si dovrebbe sapere che que-

sta è una società pubblica, gestita dal pubblico, controllata dal pubblico e che il pubblico intende possibilmente continuare nella gestione, perché vuole avere una voce in capitolo per quanto riguarda il transito sui propri territori e non essere un mero osservatore di quello che avviene su un corridoio autostradale”. Chiuso il 2017 con un utile di 80 milioni Autostrada del Brennero, che il 20 febbraio festeggerà i 60 anni, “è nata per merito assoluto degli enti locali, i quali hanno voluto realizzare un’autostrada che in quel momento non si pensava di realizzare”, ha aggiunto il presidente della società, Luigi Olivieri,

ai microfoni di Radio 24, spiegando che il gruppo ha chiuso il 2017 con un utile di 80 milioni di euro: 30 milioni sono stati accantonati e altri 30 milioni (il 40%) sono stati distribuiti agli azionisti. Il capitale è in mano per l’84% a soci pubblici (tra cui la Regione Trentino Alto Adige e le Province autonome di Trento e Bolzano), il resto a privati.



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