I sequestri cautelativi sono sempre avvenuti, non rappresentano una novità quindi. Quello che invece è un deciso - e forse decisivo - cambiamento è il fatto che l’autorità giudiziaria italiana sia intervenuta a favore di San Marino e contro dei propri cittadini. L’epoca delle indagini unilaterali o comunque profondamente marchiate dall’etichetta di “attacchi” contro San Marino e il suo sistema economico, appare ancora più lontana dallo scenario odierno nel momento in cui le dichiarazioni di ambo le parti parlano di collaborazione reciproca, di scambio di informazioni e di azionidi fatto - allineate. Detto questo, che comunque è parte sostanziale delle notizie diffuse nei giorni scorsi ed esula dal caso specifico, anche il caso specifico ha il suo bel peso nella storia del Paese, nell’attualità e soprattutto per quel futuro che San Marino con fatica sta cercando di costruirsi sia a livello di sostenibilità interna che di credibilità internazionale. Il “caso-Titoli” ha avuto una portata enorme in tal senso e la sua conclusione giudiziaria dirà anche se il Paese è o non è abbastanza maturo per rapportarsi nei consessi internazionali, perché la giustizia non è un tema da poco in tali contesti, così come non lo è la mancanza di collaborazione e di condivisione delle informazioni (leggasi isolamento). Oltre a questo, a livello di cronaca, c’è ovviamente la questione più scottante, quella dei vertici di BCSM coinvolti nell’operazione criminale (almeno per il primo grado di giudizio) che ha rischiato di distruggere il sistema bancario ed economico del Paese. Attendiamo l’esito in Tribunale, ovviamente, ma intanto i sequestri l’Italia li ha fatti.
Daniele Bartolucci
Piano Energetico: quello “nuovo” è scritto nel 2023
In Consiglio un documento che contiene previsioni e dati già superati Ipotizzati investimenti per l’autonomia, ora la scelta passa alla politica
Il Piano Energetico Nazionale 2023-2026, noto come PEN4, è stato depositato per l’approvazione nella seduta in corso del Consiglio Grande e Generale. Si tratta di un documento atteso, perché è da esso (e dalle analisi in esso contenuto) che si possono declinare le strategie per portare il Paese verso l’autonomia energetica o comunque a un livello sostenibile. Questo è l’obiettivo dichiarato e di ipotesi progettuali ce ne sono diverse, peccato che la relazione sia stata scritta e inviata nel 2023 e non aggiornata. Molte questioni sono superate dalle norme (si chiede la cogenerazione, che è già legge) o dal contesto che è mutato. Inoltre non si citano i cicli di rifiuti e dell’acqua. Solo ipotesi: la “palla” passa quindi alla politica, che dovrà compiere delle scelte
Bartolucci alle pagg. 6-7
Daniele Bartolucci
Riccardi: “Sono combinabili con la stampa a caldo, i rilievi e l’oro colato”
Nuove etichette, Sfinge guarda verso il futuro
A Rimini Fiera presenta i lavori del macchinario acquistato da poco
Super inizio di 2025 per Sfinge, l’azienda sammarinese specializzata nella produzione di etichette adesive: nel giro di meno di un mese difatti sarà presente a due importantissime “finestre” internazionali, “Sigep World 2025” (in programma dal 18 al 22 gennaio) e “Beer&Food Attraction” (dal 16 al 18 febbraio), ospitate entrambe nei padiglioni della Fiera di Rimini.
Ai due appuntamenti – che coincidono anche con il ritorno dell’azienda a Sigep dopo qualche anno di assenzaSfinge porterà alcune novità, come conferma Michele Riccardi, responsabile marketing dell’azienda. Due fiere simili per molti aspetti ma che in realtà presentano, di fatti, alcune differenze.
“La prima, il Sigep, è focalizzata soprattutto sul comparto alimentare e quindi pre-
senteremo una serie di etichette ‘personalizzate’ e ‘personalizzabili’ sia a livello di
grafica che di materiali, legate al settore del food come ad esempio quelle che permet-
Sigep World e Beer&Food Attraction 2025
“Sigep world” rappresenta l’evento di riferimento e di ispirazione per la community del Foodservice, attirando professionisti internazionali nei settori Gelato, Pastry&Chocolate, Coffee, Bakery e Pizza. Nella vivace atmosfera della Fiera di Rimini, gli espositori presentano il futuro della loro industria, offrendo ai visitatori approfondimenti esclusivi sulle tendenze di domani e sui gusti inesplorati. L’evento offre una panoramica completa, dai prodotti, ingredienti e servizi alle attrezzature, arredi, soluzioni di packaging e tecnologie: è il luogo ideale per allacciare contatti e stringere relazioni con i principali player del settore. Ogni interazione rappresenta un’occasione preziosa per imparare, crescere e cogliere nuove opportunità di business. “Sigep world”
rappresenta la casa del Gelato, riconosciuto a livello internazionale come centro propulsore dell’innovazione in questo settore. La manifestazione riunisce gli operatori più rinomati del mondo, offrendo loro una piattaforma per presentare le loro creazioni artigianali, nuovi gusti e le ultime tecnologie applicate alla produzione del gelato. L’evento pone l’innovazione al centro di tutto, attirando intenditori da tutto il mondo, desiderosi di aggiornarsi sulle ultime tendenze, alla ricerca di gusti inediti e nuovi ingredienti. Sigep presenta la più ampia varietà di Gelato per l’industria della ristorazione mondiale, un luogo di incontro, condivisione e scoperta delle opportunità future destinate a plasmare la prossima evoluzione del mercato. Beer&Food Attraction è l’e-
vento che riunisce in un solo appuntamento la più completa offerta nazionale e internazionale di birre, bevande, food e tendenze per il settore “Out of home”. Un’occasione unica per chi vuole aggiornarsi su nuove modalità e stili di consumo e cogliere le opportunità che i cambiamenti attuali ci propongono ma anche l’unico evento in Europa dedicato all’Eating Out Experience. Specchio del mercato e della sua varietà, il settore espositivo “beer”, da sempre cuore pulsante della manifestazione, è interamente dedicato alla ricca offerta di birre, dalle eccellenze italiane ed estere, fino ad arrivare alle originali e creative, speciali e mainstream. Piccoli, medi e grandi birrifici scelgono B&FA come vetrina ideale per il lancio delle loro novità.
tono di chiudere le vaschette del gelato, oppure quelle dedicate al take away. A febbra-
io invece ci focalizzeremo soprattutto sulle linee che incontrano le esigenze del beverage quindi birre artigianali, vini, distillati e gin. Nonostante entrambe le fiere valorizzino il comparto alimentare, le domande dei mercati sono abbastanza diverse: il Sigep ‘richiede’ etichette più semplici ed economiche, il ‘Beer&Food Attraction’ invece predilige quelle ‘nobilitate’, con lamine oro e rilievi, stampate su materiali speciali. La nostra azienda riesce a realizzarle anche attraverso un macchinario installato a fine 2024 che ci permette di incrementare precisione e qualità su lavorazioni che già effettuavamo e di introdurre novità come etichette composte da due o più materiali sovrapposti, come ad esempio la carta e il legno, sughero o velluto”.
Il risultato?
“Un prodotto che crea un ef-
fetto tridimensionale al tatto, molto materico. Sono etichette che hanno una lavorazione molto particolare che tra l’altro è combinabile con la stampa a caldo, i rilievi e l’oro colato. Questo macchinario inoltre ci ha fatto migliorare qualità ed efficienza della stampa”.
Non solo: il macchinario è al passo con i tempi anche dal punto di vista della sicurezza, vero?
“Da dicembre 2024 Sfinge, sempre grazie al nuovo macchinario, è in grado di produrre ‘etichette intelligenti’ o ‘smart’: sono prodotti che all’interno hanno un piccolo chip, utile, ad esempio, per la logistica, l’antitaccheggio o per inserire una serie di informazioni. La piccola antenna si inserisce tra il prodotto – la bottiglia di vetro o di alluminio, per esempio – e l’etichetta stessa”. Alessandro Carli
Dalle modalità di calcolo alle “condizioni minime” sino alle violazioni
Cessione di alcolici con obbligo di addebito IVA
ocus
Il Titano si dota dell’Autorità di vigilanza dei consumatori
Il Decreto Delegato 206 del 2024 disciplina l’istituzione, il funzionamento e le specifiche attività operative dell’Autorità di vigilanza dei consumatori di cui all’articolo 10 del Decreto Delegato 29 ottobre 2024 n.160.
Gli operatori economici sammarinesi che cedono bibite ovvero bevande alcoliche a operatori economici ovvero enti non commerciali muniti di partita IVA anche se agiscono nell’esercizio di attività istituzionali, aventi sede, residenza o domicilio in Italia, devono effettuare, secondo quanto stabilito dal Decreto Delegato numero 203 del 2024 (e in vigore dal 1°gennaio 2025, ndr), le predette cessioni con le modalità previste dall’articolo 7, comma 1 del Decreto Delegato del 5 agosto 2021 numero 147 qualora gli operatori economici cedenti sammarinesi si trovino in almeno una delle seguenti condizioni:
a) i ricavi complessivi annui superano l’ammontare di euro 2.000.000 (due milioni) al netto delle cessioni all’esportazione verso l’Italia poste in essere con la modalità di addebito dell’IVA di cui all’arti-
C GIA di
colo 7, comma 1 del Decreto Delegato numero 147 del 2021;
b) le cessioni verso un singolo operatore italiano, e solo nei confronti del medesimo, superano l’ammontare di euro 100.000 su base annua. Qualora l’operatore economico sammarinese abbia alle proprie dipendenze quattro
o più lavoratori subordinati, l’ammontare di cui al comma 1 è elevato ad euro 4.000.000.
Modalità di calcolo con addebito dell’IVA
Le condizioni sono calcolate sulla base dell’esercizio in corso e su tutte le tipologie di beni ceduti dagli operatori economici sammarinesi.
Violazione delle disposizioni
La violazione delle disposizioni del DD 203/2024 comporta da parte dell’UO Ufficio Tributario la revoca ovvero il non riconoscimento del rimborso dell’imposta monofase sulle cessioni effettuate all’esportazione. Alessandro Carli
L’Autorità è un organo collegiale che opera in piena autonomia e indipendenza, composto da cinque membri. All’Autorità sono attribuite funzioni di regolamentazione, controllo e di potere ispettivo e sanzionatorio sulle materie disciplinate dal Decreto Delegato n.160/2024, nelle forme e nei limiti ivi indicati. Nelle materie disciplinate dal Decreto Delegato n.160/2024 e dai relativi decreti delegati attuativi, gli organi istituzionali deputati alla stesura ed adozione di disposizioni legislative o regolamentari sono tenuti a interpellare l’Autorità, quale organo consultivo obbligatorio e preventivo.
Competenze e poteri dell’Autorità
Ai fini dell’irrogazione delle sanzioni di cui all’articolo
30 del Decreto Delegato n.160/2024, l’Autorità valuta i seguenti criteri esemplificativi, ma non esaustivi:
a) la natura, gravità, entità e durata della violazione; b) le eventuali azioni intraprese dall’operatore economico per attenuare il danno subito dai consumatori o per porvi rimedio; c) le eventuali violazioni commesse in precedenza dall’operatore economico; d) i benefici finanziari conseguiti o le perdite evitate dall’operatore economico in conseguenza della violazione, se i relativi dati sono disponibili;
e) le sanzioni inflitte all’operatore economico per la medesima violazione in altri Stati membri in casi transfrontalieri, in cui informazioni relative a tali sanzioni sono disponibili attraverso il meccanismo istituito dal Regolamento (UE) 2017/2394 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017;
f) gli eventuali altri fattori aggravanti o attenuanti applicabili alle circostanze del caso.
Quest’anno, le bollette potrebbero costare all’intero sistema imprenditoriale italiano 13,7 miliardi di euro in più rispetto al 2024, pari a un aumento del 19,2%. In totale, la spesa complessiva dovrebbe toccare gli 85,2 miliardi: di questi, 65,3 sarebbero per l’energia elettrica e 19,9 per il gas. A pagare il conto più salato dovrebbero essere
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le imprese del Nord. Questa ripartizione geografica, infatti, “ospita” buona parte dello stock delle imprese presenti nel Paese e, conseguentemente, dovrà farsi carico della quota parte di aumento più consistente; praticamente quasi quasi due terzi dell’aggravio complessivo. Queste stime arrivano dall’Ufficio studi della CGIA e si basano
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su un’ipotesi del prezzo medio dell’energia elettrica nel 2025 di 150 euro per MWh e del gas a 50 euro per MWh; mantenendo così una proporzione di tre a uno tra le due tariffe, come si è verificato nei due anni precedenti. Per quanto riguarda i consumi, si è fatto riferimento ai dati del 2023 e si è ipotizzato che rimangano costanti.
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San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica
Nel giorno che segna i tre mesi esatti dall’inaugurazione di Expo 2025 Osaka, la delegazione sammarinese guidata dal Segretario di Stato per il Turismo con delega a Expo Federico Pedini Amati - partita sabato 11 gennaio per raggiungere il Giappone in occasione dell’ultimo International Participants Meeting degli organizzatori per i paesi ufficiali partecipanti (vedi box sotto a destra) –si è recata in visita al cantiere del Padiglione sul sito espositivo sull’isola di Yumeshima nella baia di fronte la città di Osaka.
Lo spazio che occuperà San Marino all’Esposizione Universale, il cui tema è “Designing future society for our lives”, è il padiglione CS2 situato nell’area Saving Lives (Salvare Vite) in prossimità dell’ingresso ovest al sito e del Padiglione Italia (vedi box sotto a sinistra). Con San Marino, nel padiglione, anche Croazia, Montenegro, Slovenia, Slovacchia, Ucraina, Gabon, Uruguay, Panama e Israele: una vicinanza che permetterà quindi uno scambio importante di relazioni istituzionali, ma anche di visitatori, con Paesi molto interessanti dal punto di vista culturale, turistico e di opportunità di business.
“Ho potuto apprezzare lo stato di avanzamento lavori dell’intero sito di Expo e di
L ogistica
Il Commissario Generale Filippo Francini ha incontrato i vertici dell’organizzazione dell’evento
Sopralluogo nel cantiere Expo
“Sarà la nostra casa per 6 mesi”
La delegazione sammarinese ha preso visione dei lavori in corso per il Padiglione
quello che sarà il nostro padiglione nazionale guidato dal Commissario Generale Filippo Francini e dall’intero team del Commissariato, che
ringrazio”, ha spiegato il Segretario di Stato Federico Pedini Amati.
“Devo ammettere la mia emozione nel vedere dal vivo
Il Padiglione San Marino si trova nell’area “Saving lives”, vicino all’ingresso Ovest
Il sito espositivo dove sorgerà l’Expo di Osaka avrà una superficie complessiva di 1,55 km quadrati e si trova interamente sull’isola artificiale di Yumeshima nella baia di Osaka.
Tema dell’esposizione universale di quest’anno è come noto “Designing future society for our lives” (Progettare la società futura per le nostre vite). Il padiglione della Repub-
blica di San Marino si trova nell’area “Saving lives”, in prossimità dell’ingresso ovest - ovvero uno dei due ingressi principali al sito - e a pochi passi dal Padiglione Italia.
un’area che per sei mesi sarà la nostra casa in questo incredibile evento e che, fino ad oggi, avevo visto solamente su rendering. Ringrazio tutti
L
coloro che stanno lavorando al progetto certo che sarà apprezzato dai milioni di visitatori che accoglieremo!”.
“Mancano tre mesi esatti da
’evento operativo
oggi all’apertura delle porte di Expo”, ha quindi spiegato il Commissario Generale Filippo Francini, “la preparazione della missione procede grazie al lavoro del team del Commissariato. Stiamo definendo gli ultimi dettagli con il contractor Beyond Limits nella persona dell’architetto Iacopo Torrini (nella foto al centro il secondo da sinistra, insieme ai membri della delegazione sammarinese) e con gli organizzatori per la realizzazione del padiglione che ci verrà consegnato nell’ultima settimana di marzo. Nell’IPM”, ha proseguito Francini, “che si aprirà nella giornata di mercoledì 15, gli Organizzatori forniranno a tutti i paesi un aggiornamento delle ultime disposizioni amministrative e le informazioni sulla logistica dell’evento che attrarrà oltre 28 milioni di visitatori durante i 6 mesi di apertura”.
All’International Participants Meeting si parla di servizi ai visitatori e presentazioni ai media
Iniziato mercoledì 15 gennaio l’International Participants Meeting/IPM 2025, l’incontro ufficiale per fornire varie informazioni sulle esposizioni dei padiglioni. Partecipano infatti tutti i direttori dell’Expo di governi
stranieri e organizzazioni internazionali che hanno confermato la loro partecipazione o che intendono confermare la loro partecipazione.
Tra i temi trattati, oltre al piano operativo dell’evento, c’è la gestione della sede e del padiglione, i servizi per i visitatori e i preparativi per le Giornate nazionali e le Giornate speciali. Previsto un focus sulle presentazioni alla stampa da parte dei partecipanti ufficiali.
Agenzia-CC sta organizzando una missione commerciale a Bratislava e a Vienna nelle giornate del 9 e 10 aprile 2025 per consentire alle imprese sammarinesi che vorranno partecipare ad uno o ad entrambi gli appuntamenti di entrare in contatto con partner slovacchi e austriaci. L’iniziativa, nata con il supporto dell’Ambasciata sammarinese in Austria e presso la Repubblica Slovacca, è organizzata con la collaborazione, rispettivamente, della Camera Regionale per il Commercio e l’Industria di Bratislava e della Camera dell’Economica Austriaca (WKO Aussenwirtschaft Austria). A tal fine, AgenziaCC sta raccogliendo le esigenze e gli interessi specifici delle imprese sammarinesi da condividere con le Camere ospitanti, così da consentirgli di individuare per tempo partner interessati ad un confronto diretto e mirato. Le missioni commerciali rappresentano per loro natura opportunità strategiche per le imprese che intendono ampliare i propri orizzonti e consolidare la propria presenza sui mercati internazionali. Sono infatti una possibilità concreta per entrare in contatto con partner locali, creando relazioni che possono tradursi in accordi di collaborazione, joint venture o nuove opportunità di export. Allo stesso tempo sono un’occasione per conoscere meglio le dinamiche dei mercati esteri, le normative vigenti e le preferenze dei consumatori, informazioni cruciali per adattare la propria offerta e massimizzare il successo.
Austria e Slovacchia: due mercati interessanti
Venendo ai due Paesi in questione, l’Austria, con la sua economia stabile e altamente sviluppata, costituisce un partner commerciale di primo piano per San Marino, grazie anche ai legami economici e culturali che storicamente uniscono i due Paesi. L’interscambio di beni, per il 2023 pari a circa 23 milioni di euro, fa dell’Austria il quinto partner commerciale di San Marino per le esportazioni ed il decimo per le importazioni, Italia esclusa. Le merci scambiate appartengono ai più diversi settori economici, spaziando dai più tradizionali a quelli più innovativi. Vale ricordare che il volume complessivo dell’interscambio commerciale di San Marino supera i 4 miliardi di euro. Questo risultato è sostenuto da un saldo positivo della bilancia commerciale, con esporta-
Avviata la raccolta delle esigenze e degli interessi specifici degli operatori economici interessati
ASE-CC apre le porte dei mercati di Austria e Slovacchia
Opportunità strategica per le imprese sammarinesi: il 9 aprile a Bratislava, il 10 a Vienna
zioni che prevalgono sulle importazioni. L’Austria offre sicuramente grandi potenzialità di crescita. Da un lato, le imprese sammarinesi possono trovare un mercato sofisticato e aperto a prodotti di nicchia e di alta qualità, in settori come la manifattura, le tecnologie innovative e i servizi. Dall’altro, l’Austria è una porta strategica verso l’Europa centrale, offrendo accesso a una rete di opportunità logistiche e commerciali che possono amplificare la visibilità e la competitività dei prodotti sammarinesi.
Per quanto riguarda invece l’interscambio di beni con la Slovacchia i numeri sono ben più esigui, ammontando per il 2023 a circa 2 milioni di euro, con il volume delle esportazioni, in costante crescita negli anni, che è quasi il doppio delle importazioni. Anche la Slovacchia ha un’economia stabile e in crescita, con un settore manifatturiero e tecnologico ben sviluppato, in particolare nell’automotive e nell’elettronica. Bratislava è il centro economico della Slovacchia e offre accesso non solo al mercato nazionale, ma anche ai mercati vicini, come Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Polo-
nia.
In linea generale, l’interscambio commerciale rappresenta un elemento cruciale per la Repubblica di San Marino, la cui economia è fortemente orientata verso il commercio estero. L’Italia resta comunque il primo partner commerciale (79% import e 90% export). Un rapporto privilegiato che riflette la stretta integrazione economica tra i due Paesi, facilitata dalla vicinanza geografica e dagli accordi bilaterali che regolano i flussi di beni e servizi. Tuttavia, San Marino sta lavorando per diversificare i propri partner commerciali, con una crescente attenzione verso mercati dell’Unione Europea e di altre regioni del mondo. Si è così intensificata nel tempo la rete di scambi internazionali, grazie anche all’elevata qualità dei prodotti esportati. Tra i settori principali si annoverano: prodotti meccanici, elettronici e industriali, che costituiscono una quota rilevante delle esportazioni; oggetti di design, gioielli e articoli di alta gamma, che rappresentano una nicchia di eccellenza, integratori alimentari, cosmetici e dispositivi medici, fino ai servizi, inclusi quelli legati alla tecnologia e
alla consulenza, che stanno registrando una crescita co-
stante.
Un trend, dunque, in costante crescita che va supportato ed agevolato anche grazie alle sempre più strette relazioni con enti omologhi stranieri disponibili ad accogliere le nostre imprese.
Gli operatori interessati sono invitati a compilare il form entro venerdì 14 febbraio 2025 utilizzando il QR Code sottostante. Per ulteriori informazioni scrivere a info@camcom.sm
In base ai dati rielaborati dall’ICE, nel 2023 il PIL austriaco è diminuito dello 0,8%,mentre il 2024 è stato un anno in ripresa e si stima che nel 2025 tutti gli indicatori economici dovrebbero migliorare riportando il PIL sopra i 518 miliardi di dollari. Secondo le stime del Ministero delle Finanze slovacco, invece il PIL ha segnato una crescita del 1,1% nel 2023, del 2,0% per il 2024 e un altro 3,1% di crescita viene stimato nel 2025, portando il valore oltre i 138 miliardi di dollari.
A ttualità P olitiche energetiche
di Daniele Bartolucci
Il Piano Energetico Nazionale 2023-2026, noto come PEN4, è stato depositato per l’approvazione nella seduta in corso del Consiglio Grande e Generale. Si tratta di un documento atteso, perché è da esso (e dalle analisi in esso contenuto) che si possono declinare le strategie per portare il Paese verso l’autonomia energetica o comunque a un livello sostenibile. Questo è l’obiettivo dichiarato e di ipotesi progettuali in effetti ce ne sono diverse, peccato che la relazione sia stata scritta e inviata nel luglio del 2023 (e basta quindi sui dati del 2022 se non del 2021, oltre che su evidenze scientifiche del tempo) e - salvo esistano altri documenti ufficiali - non più aggiornata. Molte questioni sono superate dalle norme (se ne chiedono di più incisive sulla cogenerazione, ad esempio, che nel frattempo è già diventata legge) o dal contesto che è mutato, sia internamente (si pensi alle tariffe energetiche dell’AASS che sono quelle deliberate nel 2022, quando poi sono state ampiamente modificate e introdotte anche quelle variabili indicizzate), sia fuori dai confini (si cita il caso della Francia che spegne due centrali nucleari, ma non si fa menzione della ripresa, subito dopo, della programmazione di nuove centrali, così come in tanti altri Paesi euro-
Scartati idroelettrico ed eolico, non viene assolutamente citato il tema dei rifiuti e quindi di un termovalorizzatore.
PEN4: “indipendenza” è l’obiettivo,
Il documento è stato scritto e consegnato al Governo nel luglio del 2023 e arriva in Aula un Decreto sulla cogenerazione, che è già legge) o dall’evoluzione tecnologica. Si punta
pei e nel mondo). Inoltre, anche se questo non dipende dalla tempistica in cui è stato scritto il PEN, ma dall’impostazione dello stesso, non si citano i cicli di rifiuti e dell’acqua. Sul piano formale si chiama quindi Piano, ma non è né vincolante né esaustivo, in quanto la valutazione su molte tecnologie viene rimandata a ulteriori analisi tecniche più approfondite. Analisi che, in verità, spesso venivano citate e a loro volta rimandate anche nei precedenti tre PEN, tanto che nessuna nuova tecnologia è stata perfezionata a livello normativo né ovviamente a livello operativo di installazione e messa in funzione in tutti questi anni, eccezion fatta per il fotovoltaico. Si tratta quindi sempre di scelte, per cui il PEN4 - come i suoi predecessori - rimanda la “palla” nel campo della politica, che dovrà compiere queste scelte. L’auspicio è che la discussione in Aula apra una
riflessione sul tema delle politiche energetiche e valorizzi le parti comunque efficaci del documento redatto dall’Autorità di regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia.
L’obiettivo del PEN: indipendenza energetica “L’obiettivo dell’indipendenza energetica della Repubblica - che è sempre stato indicato nei precedenti PEN come fine generale delle azioni in campo energetico (a volte in maniera in effetti un po’ vaga) - resta fondamentale e acquista forza”, scrive l’Autorità nella relazione inviata al Congresso di Stato il 20 luglio 2023. “Va però perseguito con azioni concrete, realizzabili, e con un percorso a step che vanno definiti, questi sì, come i prossimi obiettivi energetici della Repubblica. È evidente, infatti, e va chiarito subito, che essendo San Marino totalmente dipendente da energia importata, ad eccezione di quella auto-
prodotta con pannelli fotovoltaici che però per ora arrivano a poco oltre il 5% del fabbisogno totale, riproporre anche in questo PEN l’obiettivo della autonomia energetica della Repubblica, vale solo sul lungo periodo e non come risultato raggiungibile nell’arco temporale, quadriennale, di questo PEN”. Va da sè che un “lungo periodo” potrebbe essere anche quello intercorso tra il primo PEN a quello in oggetto, che però non ha prodotto alcun effetto sulla dipendenza/indipendenza di San Marino a livello energetico. “In questo documento”, spiega quindi l’Autorità, “oltre alla consueta analisi della situazione energetica della Repubblica, vengono presentate soluzioni, idee, proposte, il più possibile concrete e di relativamente facile messa in opera anche, e soprattutto, partendo da quanto di buono è già stato fatto e che può ovviamente essere migliorato, ma non necessariamente rivoluzionato (vedi ad esempio il sistema di incentivazione di fotovoltaico ed efficientamento energetico). La strada per l’indipendenza energetica e anche per una Repubblica a emissioni
zero è lunga, e non sarà raggiunta nel 2026, ma abbiamo tutti gli strumenti, le competenze e le capacità per continuare ad accompagnare questo percorso e raggiungere tali obbiettivi”.
termovalorizzatore. Ipotizzato l’investimento fuori confine, ma sempre e solo per altro fotovoltaico
l’obiettivo,
ma dipende dalla politica
Aula solo ora: molte questioni sono state superate dalle norme (ad esempio si sollecita punta sul fotovoltaico per arrivare al 15% del fabbisogno, ma il difficile è sul restante 85%
Gli interventi possibili e quelli “scartati” Il PEN4, come i precedenti, compie un’analisi su diverse tecnologie e strategie considerate possibili a San Marino. Ovvio il focus sul fotovoltaico, di cui si sviluppano diversi scenari di sviluppo (sia per le installazioni su tetti e parchegi dei privati, sia per tetti, parcheggi e anche terreni dello Stato), arrivando alla conclusione - nota da tempoche si potrebbe raggiungere un 15% del fabbisogno con l’autoproduzione. E il restante 85%? Impraticabile l’eolico, a meno che si parli di “micro eolico” e solo in alcune condizioni, mentre il geotermico, che invece sembra avere del potenziale, è fermo ai soli due porgetti realizzati finora (sede ANIS ed ex sede Asset a Gualdicciolo). Interessante invece il giudizio sulla produzione di energia da biomasse, reputata “forse l’unica fonte di energia disponibile in tempi brevi in Repubblica, dopo ovviamente l’energia solare”. Ovviamente “tramite impianti di gassificazione su piccola scala (non più di 100 kWe), che possono essere facilmente installati in piccole e medie imprese o in consorzi agricoli, con costi molto bassi, alti profitti e un impatto ambientale praticamente nullo”. Scartato l’idroelettrico: “Relativamente all’impianto di produzione di energia idroelettrica legato alla
realizzazione dell’invaso sul Rio San Marino, analizzando la questione solo dal punto di vista energetico e lasciando ogni considerazione sulle esigenze idriche, non di competenza di questo documen-
to, si ritiene che la produzione di energia sarebbe talmente limitata, da non controbilanciare gli impatti negativi dell’invaso stesso”.Più impattante a livello di autoproduzione è considerato l’agri-
voltaico, laddove però “l’Art.18, comma 2, del D.D. 120/2014 vieta la disposizione di impianti fotovoltaici sui terreni agricoli. Non ci sono motivazioni esplicitate nella norma”, ammette l’Autorità,
spiegando che altrove, in particolare in Italia, “è ormai fortemente in crescita e in pieno sviluppo la tecnica dell’agrivoltaico, ovvero l’installazione di impianti fotovoltaici sopraelevati che consentono di
preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione, garantendo, al contempo, una buona produzione energetica da fonti rinnovabili”. Altre tecnologie non vengono prese in considerazione: nella relazione e, quindi, nelle potenziali strategie non è menzionato come detto il ciclo dei rifiuti, che invece in tutta Europa è abbinato alle politiche energetiche (così come il ciclo dell’acqua, altro tasto dolente per San Marino, che come noto non ha impianti di depurazione e costringe tutti gli utenti, privati e imprese, a comprare acqua da fuori pagandola e riversare l’acqua usata nei depuratori italiani, pagando tariffe assai salate): non viene stimato l’impatto di un termovalorizzatore di ultima generazione, che si finanzierebbe facilmente con l’enorme sovrapprezzo che il sistema sammarinese paga ogni giorno per esportare e smaltire fuori confine i rifiuti prodotti. Viene invece esplicitato il tema degli investimenti fuori territorio, ma limitatamente a impianti solari di grandi dimensioni (si stima un investimento nel sud Italia per una potenza di 50 MW al costo di 65 milioni di euro, secondo le stime del 2021).
L’altra strategia, o meglio, proposta del PEN4 è “un’unica grande comunità energetica nazionale [...] In base alle valutazioni riportate più sopra per l’Italia si potrebbe estendere l’approccio strategico anche alla Repubblica di San Marino che, date le sue dimensioni contenute, può darsi l’obiettivo credibile di coprire il proprio 70% del fabbisogno attraverso le risorse reperibili all’interno dello Stato e coprire il 30% attraverso tramite rinnovabili ubicate sul suolo italiano tramite la rete di alta tensione”. Al netto di queste considerazioni, è noto l’interesse del Governo di investire in un impianto eolico di grandi dimensioni, ma non si conoscono invece interessi su altre tecnologie industriali come appunto termovalorizzatori, centrali a biomasse, centrali nucleari (San Marino, volente o nolente, acquista almeno un 5% di energia prodotta con il nucleare). Il problema resta la scelta, come detto, tanto che anche il PEN4 rimanda a “un futuro piano strategico che possa portare all’indipendenza energetica sammarinese ed alla stabilità del costo di approvvigionamento della materia prima”.
Ripartono i corsi di formazione di Bioagrotech, l’azienda sammarinese specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti biologici per l’agricoltura professionale, dai fertilizzanti ai corroboranti e ai substrati organici. Dal 2022, anno in cui l’azienda ha avviato i corsi di formazione gratuiti sulle polveri di roccia, il webinar ha sempre riscosso grande successo tra esperti e tecnici del settore ma anche amatori che volevano avere più conoscenze relative a questo mondo, tanto è vero che la media degli iscritti supera annualmente quota cento, tra cui anche diversi sammarinesi.
Per il 2025 sono già in programma tre date, tutte patrocinate da Collegio dei periti agrari, Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, Collegio nazionale agrotecnici e agrotecnici laureati. Il patrocinio, oltre a valorizzare l’iniziativa, prevede anche la possibilità per gli iscritti ai vari ordini professionali anche l’ottenimento dei crediti formativi obbligatori.
Focus su polveri di roccia e zeoliti Il primo corso online del 2025 si svolgerà il prossimo 24 gennaio dalle 8:45 alle 13:15 ed è intitolato “Polveri di roccia e zeoliti: protezione delle colture e salute del suolo”. Il webinar è stato costruito a moduli, con interventi dei singoli relatori a cui i partecipanti potranno porre le loro domande. A introdurre i lavori sarà il Dottor Agronomo Mattia Fricano di Bioagroetch, mentre il primo modulo sarà curato dalla Dott.ssa Alda Butturini del Settore fitosanitario e difesa della produzione della Regione Emilia-Romagna, sul tema “Importanza delle polveri di roccia”. A seguire, il Prof. Salvatore Germinara dell’Università di Foggia relazionerà su “Polveri di roccia nella produzione delle derrate”. Il terzo modulo vedrà invece come relatore il Dott. Agr. Carlo Bazzocchi, Presidente di ATBio-Associazione dei Tecnici Ispettori e dei Tecnici Consulenti del biologico, che interverrà spiegando il “Quadro normativo nazionale dei corroboranti”. Seguiranno quindi gli interventi dei due specialisti di Bioagrotech, ovvero il Dott. Agr. Mattia Fricano su “Corroboranti e differenze tra le polveri” e il Dott. Agr. Giulio Giannardi su “Caolino nella protezione da stress biotici e abiotici”. Alle 11 si concluderà la prima parte del webinar con una pausa di circa 15 minuti. I lavori riprenderanno alle 11:15 con il sesto modulo condotto
Il corso gratuito del 24 gennaio è valido anche per i crediti formativi degli iscritti agli Ordini
Bioagrotech: la formazione per operatori e professionisti
Webinar su polveri di roccia e zeoliti per la protezione delle colture e la salute del suolo
dal Dott. Antonio Russo di Agri2000net su “Zeoliti e contrasto a Halyomorpha halys e Stemphyulium versicarium”. A seguire, il Dott.
Agr. Marco Prandini del Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli”, relazionerà su “Protezione del cetriolo da Aphis gossypii”. Quindi sarà
la volta del Dott. Davide Manzi di IRET CNR di Pisa su “Zeolite nel suolo: effetti su piante e microrganismi”. Ultimo modulo quello del Dott. Luca
Bellettini della Martignani Srl, su “Soluzioni intelligenti per un’agricoltura moderna ed ecosostenibile” Daniele Bartolucci
La Segreteria di Stato per gli Affari Interni, la Funzione Pubblica, i Rapporti con le Giunte di Castello, la Semplificazione Normativa, gli Affari Istituzionali e la Pace emette il presente Bando Pubblico per la nomina di tre membri della Consulta per la partecipazione dell’utenza ai sensi del Decreto Delegato numero 129 del 9 novembre 2017, con cui è stata istiuita la nuova Consulta, la cui finalità è promuovere e valorizzare la partecipazione attiva dei cittadini e residenti, singoli o associati con un rapporto di stretta collaborazione con l’Amministrazione, tanto è vero che, oltre ad essere presieduta dal Segretario di Stato con delega alla Funzione Pubblica senza diritto di voto, è composta da 3 cittadini o residenti iscritti nelle liste elettorali; 2 rappresentanti designati dalle Associazioni dei Consumatori; 2 rappresentanti designati dalle Associazioni Datoriali; 1 rappresentante designato dalla Commissione Nazionale delle Libere Professioni. La partecipazione al Bando Pubblico è aperta a tutti i cittadini o residenti iscritti nelle liste elettorali o residenti da almeno tre anni in territorio, quindi per i 3 membri previsti in questa fattispecie. Sul sito della Segreteria di Stato per gli Affari Interni è reperibile il modulo da compilare al fine della dichiarazione di disponibilità alla partecipazione al Bando, che deve essere consegnata alla Segreteria di Stato per gli Affari Interni, entro e non oltre le ore 12,00 del 14 febbraio 2025.
“Amarcord” in versione sammarinese
Sono state pubblicate le memorie di Gino Zani: in due libri, un universo che ricorda quello del film di Fellini. Tra i personaggi anche “Tugnino dei Reffi” e “Gnino di Badarlone e l’Erminia di Minghetto”
Subito dopo la scomparsa di Gino Zani, nel 1964, nel suo studio si è trovata una raccolta di volumi manoscritti con le sue memorie: a una prima lettura è risultato immediatamente evidente il loro estremo interesse per le molteplici narrazioni e testimonianze che contenevano. Parole che a fine 2024 Aiep Editore ha raccolto in due volumi, pubblicati con il titolo “Memorie inutili di vita sprecata” e realizzati grazie al lavoro dei nipoti dello stesso Zani: Andrea Zani, Mariagrazia Sega, Gino Zani, Antonio Zani e Nicola Zani.
L’infanzia poverissima raccontata con l’allegria contagiosa di un bambino vivace, poi gli anni degli studi da allievo modello, ma anche da inguaribile goliardo: quasi mille pagine in tutto, da leggere da soli o ad alta voce, in compagnia.
I titoli di alcune storie – ne prendiamo una manciata dalla prime pagine del primo volume: “30 oppure 31?”, “Gnino di Badarlone e l’Erminia di Minghetto”, “Una bella schifezza”, “Nonna, balliamo?”, “Tugnino dei Reffi”, “Parolacce nel paternoster” – rivelano un Gino Zani inedito, giocoso, quasi felliniano, sensibilmente diverso dall’ingegnere che ha rifabbricato il centro storico della Repubblica di San Marino nei primi anni del secolo scorso. Insomma, più “terrigno”.
Pubblichiamo solo una “storia”, giusto per dare “forza” alle nostre “impressioni”.
“Parolacce nel Paternoster” Il Ghetto ribattezzato cristianamente via Santa Croce, ed in seguito via Melchiorre Delfico, era la strada dei preti, perché vi abitava l’arciprete ed il suo seguito di pretonzoli, il cappellano don Fortunato ed anche don Battista Balsimelli. Costui era vecchissimo, magro, alto, ossuto, portava sotto la tonaca calzoni corti, calze fino al ginocchio, scarpe basse a punta quadra con fibbia in argento. Era sordo e biascicava pre-
ghiere tutto il giorno, in casa e fuori di casa. Viveva con la Betta, una nipote zitellona, la perpetua Caterina che fumava sigari toscani ed anche la pipa. Aveva un barboncino bianco, Titano, cura speciale delle due zitellone, le quali, quando la bestiola riusciva a scappar di casa, lo rimproveravano e lo mettevano in castigo nel pollaio, perché: –Non sta bene che il Cane di un sacerdote vada a far all’amore.
Nonna Marina, grande amica di casa, raccontava che un contadino di don Battista era venuto da Paderno, presso Domagnano, per chiedere al padrone di cambiare il pater-
noster.
– Sapete, sor padrone, la sera quando diciamo il rosario, le mie figlie, che son giovani, ridono…
– Che cosa?…
– Dico che le mie figlie ridono per quelle parolacce che sono nel paternoster…
– Parolacce? Che parolacce sono nel paternoster?
– Sor padron, ci sono, ci sono, e le mie figlie ridono. Là dove dice – i du caz in tentazion –(inducas in tentationem) non sarebbe meglio dire: Santa Maria Maddalena?
Storie di vita
Negli altri piccoli racconti “emergono” storia di vita ru-
rale, di storia sammarinese di fine Ottocento e dell’inizio del Novecento: dai pasti (“Si cenava quando la campana suonava l’Ave Maria. Il pane e la piada di polenta non
mancavano mai, ma il companatico era sempre scarso: un piatto di insalata o di erbe di campagna o di patate lessate, qualche aringa salata, alcune cipolle arrostite sulla graticola, raramente un po’ di stoccafisso o di baccalà o di polmone abbrustolito sulla brace, più raramente ancora un bicchiere di vino”) ai familiari (“Mio padre, o stanco del lavoro o preoccupato, parlava poco: il nonno, sempre taciturno, staccava con la paletta il carbone ardente dai ceppi e dai tizzoni e sollevava miriadi di scintille allegre”), passando per la prima scuola (“Mia madre mi comperò un abaco, un sillabario, il quaderno per le aste, e mi accompagnò dalla Esterina Angeli che insegnava la prima elementare in un ampio corridoio di Palazzo Valloni”) e per le prime delusioni (“Ricordo una premiazione scolastica. Tutti i ragazzi delle scuole elementari compresi quelli di campagna accompagnati dagli insegnanti, tutti gli studenti del ginnasio e del liceo erano raccolti nell’ampio salone del collegio Belluzzi. Dietro un tavolo verde coperto di libri stavano in posa solenne i Capitani Reggenti, i deputati degli studi, alcuni professori. (…) Un Segretario leggeva ad alta voce il nome degli scolari premiati che ad uno ad uno si recavano a prendere il diploma e la medaglia o il libro. Io era tutto orecchi. Ma il mio nome non fu chiamato. Ne chiesi la ragione alla maestra. – A te – rispose – regaleranno un bel paio di orecchie d’asino”).
I due volumi sono pieni di
personaggi che avrebbero conquistato anche il regista di “Amarcord”: su tutti “Lo Zoppo di Nunein” ma anche “La cieca” (la versione femminile di “Càntarel”), “Bigoncio”, “Il maestro Gaddi”, “Pir aoristo di perdomai” (chi non rivede il professore di greco Fighetta e la sua memorabile interrogazione a Ovo?), “Pipen e Tonino”. Non da meno è la descrizione del babbo: “Il nome di battesimo di mio padre è Oreste, ma siccome nacque il 13 giugno, giorno di Sant’Antonio, così fu soprannominato Gnin, abbreviativo di Tugnin ossia di Antonino. Di mestiere faceva il muratore; sua specialità furono i muri di pietrame a secco”. (A qualche lettore ricorderà sicuramente il personaggio di “Calzinazz” di Fellini, quello che in “Amarcord” recita “Mio nonno fava i matoni, mio babbo fava i mattoni, fazo i matoni anca me, ma la casa mia, dov’è?”). In “Beli tett!” invece si incontra un don “Balosa” sammarinese, don Maggioli: a lui “piacevano le belle forme femminee modellate sotto il costume bagnato. Era un buon intenditore, un esperto. Un giorno in mia presenza al passaggio di una scultorea ninfa non poté frenare una esclamazione ammirativa: –Beli tett, per la madaia! – Io naturalmente finsi di non capire”.
Esattamente 50 anni fa (1975) “Amarcord” vinse il Premio Oscar come “Miglior film straniero”: perché non creare una sceneggiatura prendendo le pagine di Gino Zani e farne un lungometraggio?
Alessandro Carli
I visitatori potranno ammirare i quadri di Tiepolo, Buonarroti, Balla,
Sironi
I capolavori pittorici del patrimonio nascosto
In mostra a Palazzo SUMS sino ad aprile un corpus di opere private
Con la mostra “I capolavori del patrimonio nascosto. Opere d’arte da collezioni private” la Segreteria di Stato Istruzione e Cultura, Dipartimento Turismo e Cultura e gli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino in collaborazione con il Centro studi sull’Economia dell’Arte Ce.st.art. accende un riflettore sul patrimonio artistico di proprietà privata che lo Stato considera di eccezionale importanza per il patrimo- nio culturale italiano. È il patrimonio cosiddetto “notificato” che pur rimanendo in mano privata è disciplinato da alcune norme che ne garantiscono la tutela.
In mostra a Palazzo SUMS, nella città di San Marino, sino al 30 aprile 2025, è dunque esposto un corpus di lavori
Cdi eccezionale valore legati dal filo rosso della “notifica”, opere che, in quanto private, non sono state mai esposte e, anzi, gelosamente custodite dai loro proprietari.
“Questa mostra – spiega il curatore Giancarlo Graziani –rappresenta un punto di svolta nella valorizzazione del patrimonio artistico notificato. opere che, per anni, sono rimaste relegate nell’ombra, lontane dagli sguardi ammirati del pubblico ora, grazie a questa iniziativa, escono allo scoperto, rivelando la loro straordinaria bellezza e il loro inestimabile valore storico e artistico”.
Si tratta di 14 tra dipinti e sculture, oltre a un ciclo di 14 affreschi del Quattro-Cinquecento staccati dal Ciclo di Palazzo Spreca a Viterbo, che
attraversano le più significative epoche della storia dell’arte italiana, dal primo Rinascimento al Barocco fino alla pittura del Novecento, di artisti come: Giacomo Balla, Vittore Belliniano, Michelangelo Buonarroti, Jusepe de Ribera, Agostino Di Duccio, Donatello, Vincenzo Giacomelli, Bartolomeo Montagna, Giorgio Morandi, Francesco Morone, Gino Severini, Mario Sironi, Gian Battista Tiepolo. Il percorso espositivo si snoda in quattro sale che raccolgono le opere in base a un criterio cronologico: nella prima sala si incontrano i lavori del XX secolo, nella seconda le opere più antiche della scuola veneta tra il ‘400 e il ‘500, nella terza si ammira il Ciclo delle Virtù che arre-
onsorzio Terra di San Marino
dava le sale gentilizie di Palazzo Spreca, nella quarta trovano spazio le opere risorgimentali dell’800. Nota di curiosità: in ciascuna sala è diffusa un’essenza che vuole riportate il visitatore all’epoca cui essa si riferisce. Se, dunque, per la sala dedicata alle opere sacre di arte antica è stata scelta l’essenza dell’incenso, le opere più recenti del Ventesimo secolo sono avvolte nell’odore dell’assenzio. I profumi agrumati che emanano dagli spazi che accolgono il ciclo di affreschi viterbesi lasciano il posto all’odore acre del tabacco nella sala dedicata alle battaglie risorgimentali. Oltre ad ammirare capolavori assoluti, il visitatore è invitato a compiere un affascinante viaggio attraverso la
storia delle collezioni private da cui le opere provengono. Un’opportunità unica per scoprire come si sono formate queste raccolte, quali criteri hanno guidato le scelte dei collezionisti e quali vicende hanno caratterizzato la loro conservazione.
La mostra vuole poi essere anche un punto di partenza per una nuova consapevolezza di quanto sia conservato nell’ambito del patrimonio artistico italiano notificato, che costituisce una risorsa inestimabile per l’intera comunità. L’esposizione si è inoltre pregiata di annoverare, quale presidentessa onoraria del comitato scientifico, la Professoressa Mina Gregori, studiosa di fama internazionale dell’Accademica dei Lincei.
Il nuovo gusto del gelato debutta al Sigep ed è fatto con olio extra vergine
di oliva Terra di San Marino, vaniglia e stracciatella al cioccolato bianco
“Quanto ai gelati […], ogni volta che ne mangio, templi e chiese, obelischi e rocce, è innanzitutto una sorta di geografia pittoresca quella che contemplo, salvo poi convertirne i monumenti di lampone o vaniglia in freschezza per la mia gola”. In questo frammento di Marcel Proust (l’opera è “La Prigioniera”) troviamo un ingrediente che è stato inserito tra quelli che compongono il nuovo gusto di gelato creato dalla sinergia tra il Consorzio Terra di San Marino e Leagel. Il “ballo del debuttante” – ovvero la sua presentazione ufficiale – è proprio “dietro la porta”: avverrà il 18 gennaio nei padiglioni della Fiera di Rimini, la location di “Sigep 2025”. “La collaborazione tra Leagel e Consorzio Terra di San Marino è nata lo scorso anno – racconta Paolo Guidi, responsabile marketing dell’azienda – esattamente in occasione del Sigep quando abbiamo presentato un gusto gelato che aveva,
tra i suoi ingredienti, anche la lavanda di San Marino. Un gelato ‘estemporaneo’, sviluppato proprio in occasione della manifestazione
fieristica e che ha riscosso un ottimo successo. Si è trattata di una prima collaborazione che poi è proseguita anche quest’anno. Infatti,
tra i principi della nostra azienda c’è anche quello di promuovere le tipicità del Monte Titano”. L’input per il nuovo gusto è arrivato dal
Consorzio Terra di San Marino. “I nostri gelatieri, tra le proposte di prodotto che ci sono state inoltrate, hanno scelto l’olio extra vergine di
al 16 marzo 2025 le sale di Palazzo Pallavicini ospiteranno per la prima volta in assoluto a Bologna una mostra dedicata ad Antonio Ligabue, un grande pittore espressionista italiano. L’esposizione sarà articolata in 7 ampie sale, con oltre 120 opere esposte, dove si potranno ammirare 80 opere ad olio, tra cui ben 12 autoritratti e 7 tigri dalle fauci spalancate.
Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm
oliva Terra di San Marino e lo hanno abbinato alla vaniglia e una stracciatella al cioccolato bianco. La ‘sfida’ è stata quella di impiegare una materia prima che caratterizza il territorio della Repubblica di San Marino, l’olio extra vergine di oliva, in un ambiente desueto, quindi non nel salato ma nel dolce. La scelta del cosiddetto ‘oro verde’ è frutto della creatività e dell’esperienza dei nostri gelatieri che viaggiano in tutto il mondo: spostarsi e mettersi in contatto con tradizioni locali distanti dalle nostre, arricchisce di knowhow”.
Fino
S peciale Cultura
E quando sembra che non ne vada dritta una, non abbatterti, una via c’è
Il 2025 come sarà: bello brutto o metà e metà?
Non c’è indovino più” saggio” di quello tratteggiato da Gianni Rodari
Si lavora auspicandosi tempi migliori.
Si vive aspettando che accada qualcosa di bello.
E quando l’anno inizia si spera che sia un anno di novità. Ma di novità splendide.
Perché tutti prima o poi si chiedono: che sarà di noi?
E non c’è indovino più saggio di quello interpellato da Gianni Rodari: “Indovinami, indovino, tu che leggi nel destino: l’anno nuovo come sarà? Bello, brutto o metà e metà? «Trovo stampato nei miei libroni che avrà di certo quattro stagioni, dodici mesi, ciascuno al suo posto, un carnevale e un ferragosto, e il giorno dopo del lunedì, sarà sempre un martedì. Di più per ora scritto non trovo nel destino dell’anno nuovo: per il resto anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno»” (“L’anno nuovo” ne “Il secondo libro delle filastrocche”).
Cosa faranno gli uomini in ogni angolo del pianeta non lo sappiamo e non lo possiamo arginare. Ma possiamo intervenire su quello che facciamo noi. Possiamo vivere praticando il rispetto, termine scelto dalla Treccani come parola dell’anno appena passato. Rispetto dei principi che ci sono stati insegnati e in cui crediamo, e che a volte tralasciamo perché sul momento - ma solo sul momento - è più conveniente. Rispetto delle strisce pedonali e del gatto sul marciapiede. Rispetto del dolore, senza che diventi buonismo. Rispetto degli af-
fetti, senza cadere nel sentimentalismo. Rispetto delle idee, che cambiano con l’età, con la consapevolezza, e ancora di più cambiano quando cala l’egoismo, quando guardandoti intorno non vedi sempre e solo una proiezione di te stesso. Possiamo plasmare il destino affrontando la giornata come una preziosa opportunità, invece che come un ring dove dover dimostrare la nostra forza e buttare al tappeto chiunque ci salga. Tutto ciò che succede nell’arco delle 24 ore - le urla del vicino, lo screzio sul lavoro, l’abbraccio di un bambino, la canzone che hai una gran voglia di ascoltare e cantare a squarciagola, la coda alle po-
ste, la raccomandata che speravi proprio di non ricevere, la cena romantica di questa sera - tutto, proprio tutto ci da la possibilità di scoprire chi siamo, affinare i talenti e limare gli spigoli.
E quando sembra che non ne vada dritta una, non abbatterti, una via c’è. Forse ha le dimensioni di un viottolo e forse sarai tu il primo a percorrerlo.
Ma non spaventarti, non giudicarti disperato, continua a forgiare il tuo anno, continua imperterrito a essere tu l’indovino dei tuoi giorni, perché ci sono forze formidabili nascoste dentro di noi chepurtroppo - si scoprono solo quando è indispensabile tirarle fuori.
Simona Bisacchi autrice e giornalista freelance, sul nostro giornale cura una rubrica dedicata a libri, letture e lettori, argomenti al centro del suo blog scrittotranoi.blogspot.com
La TOP FIVE di Fixing
1 Onesto (Francesco Vidotto) Bompiani € 19
2 Miss Bee e il principe d’inverno (Alessia Gazzola) Longanesi € 14,90
3 Tatà (Valerie Perrin)
E/O € 21
4 Sette vite come i libri (Serena Venditto) Mondadori € 17,50
5 La prima regina (Alessandra Selmi) Nord € 20
C iao Oliviero
“Fare le foto è come fare un film, con la differenza che una fotografia è silenziosa”
Il grande fotografo Oliviero Toscani è stato sconfitto da una malattia impietosa. Lo ricordiamo con un articolo pubblicato nel mese di gennaio di 2017.
Oliviero Toscani non è solamente un fotografo: è in prima battuta un comunicatore, sagace e attento, pungente e tagliente. E la battuta pronta, l’ideatore della meravigliosa campagna pubblicitaria fatta per Benetton, ce l’ha dentro. Anche a Forlì quando, ospite della Fondazione Cassa dei Risparmi, dopo aver capito che nessun spettatore aveva letto il suo recente saggio “Dire fare baciare. La creatività è dall’altra parte del vento”, un vero e proprio piccolo breviario per aspiranti rivoluzionari (“Perché senza rischio, coraggio e sovversione non c’è creatività, quindi non c’è cultura, industria, progresso” scrive lo stesso Toscani nel libro), ha dato spazio ai suoi lavori del passato, soffermandosi solamente alla fine sui contenuti della sua ultima fatica letteraria. L’artista, dopo aver fatto un
escursus sui giornali e riviste con cui ha collaborato – Elle, Vogue, GQ, Esquire e Stern, giusto per citarne alcuni – si è soffermato su alcuni particolari operativi del suo lavoro. “Il fondale bianco è la mia ossessione” ha raccontato. Toscani gira con un paio di tele bianche di due metri per due. “Uno lo posiziono in basso, in modo che mi dia quell’effetto riflettente, e uno alle spalle della modella, che utilizzo come fonte luminosa”. Spazio poi a un “passaggio” che molti fotografi ritengono fondamentale: la post produzione. “Per me è pornografia estetica, è come fare un lifting alla faccia”. Poi la “fermata” su uno dei suoi scatti più celebri, quello che ritrae una modella anoressica. “Fare le foto è come fare un film, con la differenza che una fotografia è silenziosa e ognuno di noi ci parla”.
Ma è sul contenuto del suo ultimo libro che Toscani ha fatto chiarezza sul concetto di creatività, “una parola troppo usata”. Con ordine. “Chi cerca un’idea, significa che non ce l’ha. Le persone
cercano su internet qualcosa che c’è già. Qualcosa di già fatto, non nuova quindi. La creatività è la conseguenza di uno stato d’animo. L’insicurezza aiuta a cercare di fare quello che una persona si sente dentro. Ogni voce è diversa dalle altre, è unica. Non ce ne sono due uguali”. La creatività “è qualcosa di molto delicato, povero, vul- nerabile. È il prodotto di un momento”. Molte persone “cercano il consenso” e il consenso “non è creatività”. E gli italiani, lo sono? “L’Italia è uno dei Paesi più provinciali e meno creativi che conosca. All’estero, se sei italiano, devi dimostrare per tutto il tempo di essere un professionista. Un tedesco invece deve dimostrare di non esserlo”. Sul rapporto tra committente e artista, Toscani ha le idee molto chiare: “È un legame molto stretto. Il potere, politico e commerciale, ha bisogno dell’arte per imporsi. E l’arte ha bisogno del potere per esprimersi. Poi ci sono committenti intelligenti e altri meno”. Alessandro Carli