SAMARITANI

6 L’APPROFONDIMENTO
Come possiamo creare un’accessibilità per tutti?
14 RITRATTO
Intervista al nuovo membro del Comitato centrale Denis Orange
24 SEZIONI E ASSOCIAZIONI
Echi dall’assemblea dell’ASSTM svoltasi in aprile a Massagno
Care samaritane, cari samaritani
«I samaritani sono per definizione persone empatiche» – con queste parole Markus Schley, costretto su una sedia a rotelle da quando è affetto da sclerosi multipla, definisce i samaritani. Tuttavia, lungo la sua strada ci sono sempre degli ostacoli insormontabili, come ad esempio una soglia troppo alta anche se solo di pochi centimetri. Egli auspica che alle persone con disabilità venga data voce sia in eventi vari che nelle sezioni e che abbiano la possibilità di plasmare e migliorare la vita quotidiana. «Se ci avvicinassimo e aiutassimo di più l’uno all’altro, molte cose sarebbero più facili», afferma convinto (vedi intervista a p. 10). Proprio per questa ragione, le simulazioni 1:1 effettuate nel Centro svizzero per il design e la salute (vedi p. 6) includono il maggior numero possibile di gruppi di utenti. Sia che si tratti di ristrutturazioni a livello ospedaliero, che di assistenza a domicilio o ancora di un servizio medico-sanitario: l’inclusione deve poter promuove l’accessibilità per tutti.
Anche la nostra Strategia 2029 deve essere accessibile a tutti. Ridotta ora, come noto, a soli tre campi d’azione ben definiti, essa mira
a intensificare la collaborazione tra i samaritani a tutti i livelli (locale, cantonale e nazionale) e a rafforzare e rendere più chiara e visibile la loro immagine esterna (vedi articolo a p. 16-18). La strategia è stata approvata durante l’Assemblea dei delegati di quest’anno a Langnau (BE); ne riferiamo a pagina 12.
In questa occasione, Denis Orange, presidente dell’associazione cantonale di Friburgo, è stato eletto nuovo membro del Comitato centrale, dove assumerà la direzione del Settore della Formazione. Già sin d’ora sono ansiosa di iniziare a lavorare con lui. Abbiamo intervistato Denis Orange per voi: potete conoscerlo meglio leggendo le pagine 14-15.
Ovviamente anche in questo numero della rivista, da pagina 22, trovate come sempre le informazioni sulle vostre attività, mentre a pagina 30 potete avere una panoramica della nostra offerta di corsi.
Di cuore, vi auguro buona lettura!
INGRID OEHEN
Presidente centrale Samaritani Svizzera
Con
Assemblea dei delegati del 22 giugno scorso a Langnau nell’Emmental
Denis Orange, un esperto di
Strategia subordinata 2029
Le fatture QR sono belle, ma
Lo Swiss Center for Design and Health di Nidau vicino a Biel lavora con metodi non convenzionali, ma testati per creare un mondo migliore per tutti, e ciò grazie alle simulazioni in scala 1:1 e alla collaborazione interdisciplinare.
22 SEZIONI E ASSOCIAZIONI
Notizie e informazioni dalla Romandia, dal Ticino e Moesano e dalla Svizzera tedesca
30 FORMAZIONE Il nuovo corso di Istruttore/trice samartinano/a 31 CORSI E MODULI
32 TOCCA A VOI Cruciverba e SUDOKU
33 INTERVISTA
Lo shop samartano è stato designato come Top Rated Company 2024
«oggi samariani» 3/2024
Data di pubblicazione: 28 agosto 2024
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Samaritani Svizzera
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Foto
Copertina e Indice:
Swiss Center for Design and Health
Editorial: Linda Pollari
Lo Swiss Center for Design and Health (SCDH) opera mirando all’accessibilità per tutti grazie alla collaborazione interdisciplinare e all’inclusione di tutti i soggetti coinvolti in un progetto. Minou Afzali – responsabile della ricerca al Centro nazionale di competenza tecnologica e interfaccia tra persone, sanità, design e architettura – ci spiega come è possibile raggiungere questo obiettivo.
TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z FOTO: Swiss Center for Design and Health
Le camere-test realistiche assomigliano molto a una grande stanza per le bambole; le sequenze dei movimenti delle persone riflettono i movimenti quotidiani.
testare le procedure di emergenza. Minou Afzali, responsabile della ricerca presso il Centro nazionale di competenza tecnologica (Technologiekompetenzzentrum) di Nidau, ci spiega: «Le stesse procedure si applicano anche ai gruppi di pianificazione, nei quali architetti, infermieri, anestesisti, chirurghi, medici e specialisti del soccorso e, soprattutto, il Facility Management verificano i processi nel nostro modello 1:1. Nelle simulazioni viene coinvolto il maggior numero possibile di gruppi di utenti. Il nostro compito è quello di moderare il processo, osservarlo e, in una terza fase, analizzarlo onde fornire un feedback in un tavola rotonda di discussione finale.» Ciò avviene seguendo un copione fisso che è stato redatto in anticipo da tutti i partecipanti assieme al team di ricerca. Nella maggior parte dei casi, vengono testati tre scenari: uno scenario di routine, uno scenario di rischio e uno scenario specifico per gli utenti in questione.
Nel caso dell’Ospedale di Bülach, è stata simulata una normale operazione alla spalla durante la quale la paziente subisce un collasso e, infine, è stato sviluppato uno scenario logistico incentrato sullo stoccaggio e sulla manipolazione di materiale sterile. Minou Afzali precisa che «per tutti gli scenari si utilizza il metodo del pensiero espresso ad alta voce. I soggetti del test devono infatti dirci cosa li preoccupa in quel momento, cosa li blocca e perché stanno prendendo delle decisioni e non quelle previste nel piano, e così via. Attraverso queste riflessioni applicate poi alla vita quotidiana, è possibile trarre conclusioni sulla pianificazione della fase iniziale, cosa che riduce al minimo gli errori di pianificazione e ottimizza i processi.»
A prima vista, lo scenario assomiglia a un grande studio fotografico (vedi foto a pagina 4). Grandi fari e macchine fotografiche pendono dal soffitto, nella stanza sono disposte delle pareti di cartone, vi sono modelli sparsi qua e là, un portatile e un tavolo operatorio. Quella che viene qui raffigurata è una simulazione 1:1 della nuova ala dell’ospedale di Bülach, attualmente in fase di progettazione. I visitatori dello Swiss Center for Design and Health (SCDH, Centro svizzero per il design e la salute) sono invitati a calarsi nei panni di un paziente, di un infermiere o di un paramedico e a
Nell’intera procedura, è incorporato anche un design aggiornato che promuove la salute e le recenti scoperte scientifiche. Tutte le attività dello SCDH sono basate sul principio dell’evidenza. Ciò include, ad esempio, l’allestimento di varie camere-test realistiche che dimostrano come delle persone allettate o affette da demenza possano essere assistite a casa. Oppure camere d’ospedale più facili da monitorare per il personale grazie a un’opposita parete semi trasparente. In questo senso, sia la luce, che il design degli interni, la scelta dei materiali e la progettazione dei dettagli giocano un ruolo determinante. Nelle apposite camere-test con scenari realistici vengono anche implementate le innovazioni delle start-up e vengono pure testati, per verificarne l’efficacia, vernici per pareti,
soffitti e pavimenti, rivestimenti, tessuti e altri prodotti di vari fornitori. In una camera doppia sono appese delle tende di vari colori; la parte divisoria tessile, non completamente opaca, non raggiunge il soffitto, lascia entrare molta luce nella zona superiore, creando così un’atmosfera piacevole. Ma, chiediamo, esistono materiali adatti a tutte le applicazioni? Minou Afzali afferma: «È proprio questa la domanda a cui vogliamo rispondere con la nostra collezione di materiali, per ora in fase di compilazione. Quali materiali sono adatti per quale applicazione? Ad esempio, quando un soffitto perforato inizia a creare effetti ‹moiré›? Quali effetti hanno i colori e le superfici sulla psiche e sul benessere dei pazienti? È stato infatti dimostrato che anche architettura e design influiscono sulla salute.»
Accessibilità per tutti
L’inclusione delle persone con disabilità viene affrontata in tutti i progetti di ricerca. «Le chiamiamo questioni trasversali», spiega Afzali. Solitamen-
La dr. Minou Afzali è product designer; ha conseguito un dottorato all’Istituto di antropologia sociale dell’Università di Berna e ha svolto attività di ricerca e insegnamento alla Scuola universitaria professionale delle Arti di Berna come professore di design nel campo della salute. La sua passione per la ricerca interdisciplinare sul design in ambito sanitario è ben presente anche nel suo lavoro allo Swiss Centre for Design and Health (SCDH). Ulteriori informazioni sul sito: www.scdh.ch
te quando si viene ricoverati in un ospedale si ha un problema di salute e si è limitati nella percezione o nella mobilità. I problemi per i pazienti con mobilità limitata iniziano generalemente già all’ingresso della struttura: o lo sportello della ricezione è troppo alto o ancora nella sala d’attesa non c’è posto per l’accompagnatore o l’accompagnatrice. Tutto ciò vale anche per i servizi medico-sanitari. Ma, secondo Minou Afzali, come dovrebbero allora essere organizzati? «L’accessibilità per tutti non riguarda solo la situazione spaziale; la segnalazione, ad esempio, è un aspetto importante. Ad esempio, si riesce sempre a trovare il servizio medico-sanitario dei samaritani? Le scritte e segnalazioni sono tali da permettere l’oritentamento anche a una persona ipovedente? I vostri opuscoli informativi, le app, eccetera, sono realizzati in maniera tale che le informazioni importanti siano fa -
Gli scenari (qui un’operazione alla spalla all’Ospedale di Bülach) vengono esaminati e poi discussi con tutte le persone coinvolte nel progetto. In questo modo si riducono al minimo gli errori di pianificazione.
cili da trovare e da usare? E come vengono superate le barriere linguistiche? Esistono pittogrammi comprensibili a tutti? Le domande sono molte; in sostanza, più si riesce ad entrare in empatia con il paziente o con il prossimo in generale, meglio si comprendono le sfide.»
«Nelle simulazioni viene coinvolto il maggior numero possibile di gruppi di utenti.»
Il Centro SCDH utilizza anche i cosiddetti «strumenti empatici», come un gilet pesante che può essere impiegato per simulare le limitazioni di movimento provate delle persone anziane. «In gene -
rale, abbiamo avuto buone esperienze con la simulazione 1:1, essa ci aiuta a progredire, ma ha anche i suoi limiti, soprattutto quando si tratta di includere persone con disabilità. E questo poiché, in effetti, c’è una significativa differenza tra l’indossare semplicemente un gilet pesante per un’oretta o due o sedersi su una sedia a rotelle sapendo che, comunque, poi si è in grado di alzarsi e camminare di nuovo, e l’avere realmente una menomazione e il dover realmente trovare una soluzione nella vita quotidiana.
Proprio per questa ragione, le persone con disabilità di ogni tipo dovrebbero quindi venir coinvolte più spesso e per tempo nella pianificazione, nei progetti e nei vari concetti presi via via in considerazione.»
Markus Schley aveva un’attività propria, forniva servizi di falegnameria a domicilio e montaggio, ed era impegnato come istruttore della protezione civile e soccorritore aziendale, fino a quando, a 53 anni, gli fu diagnosticata la sclerosi multipla.
Da allora la sua vita è cambiata di 180 gradi. Oggi lotta per dare alle persone con disabilità una voce nella vita di tutti i giorni.
INTERVISTA: Anita Simeon Lutz
A 53 anni le è stata diagnosticata la sclerosi multipla (SM). Cosa è cambiato da allora nella sua vita?
La mia vita è stata stravolta. A causa della SM ho perso molto: il mio lavoro, che amavo immensamente, e diversi hobby, come fare escursioni, andare in moto e in bicicletta. A causa dei danni agli occhi a volte non potevo nemmeno guidare l’automobile. A seguito dei disturbi dell’equilibrio ho dovuto usare prima il deambulatore e, poco dopo, la sedia a rotelle. Nonostante il mio eccellente curriculum, nessuna azienda voleva assumermi e per questo ho dovuto lottare contro pensieri suicidi, che alla fine fortunatamente ho superato.
«Se ci venissimo incontro con maggiore apertura mentale, molte cose sarebbero più semplici.»
Come sta adesso?
Nel frattempo mi sono reso conto che, grazie alla mia eccellente formazione e alle mie capacità di leadership, potevo fare molto per i diritti delle persone con disabilità e nell’attività di sensibilizzazione verso le loro esigenze, e questo mi dà la forza di andare avanti ogni giorno – non malgrado, bensì grazie alla mia malattia. In qualità di consulente per edifici senza barriere architettoniche, di copre -
sidente di IG Risikogruppe Schweiz, di consigliere nel Consiglio dei pazienti dell’Ospedale universitario di Basilea, e ancora di membro della commissione tecnica del Centro svizzero specializzato per l’architettura senza ostacoli nonché membro del gruppo di lavoro sulla politica sociale del Forum dei disabili di Basilea, posso rappresentare gli interessi delle persone con disabilità e aiutarle a farsi sentire.
Le disabilità non sono sempre uguali. Spesso agiscono però anche da portavoce per tutte le persone con menomazione dell’integrità. Come riesce a calarsi nei panni di altri?
A causa dei gravi inasprimenti della vita quotidiana sofferti all’inizio della mia malattia, ho vissuto un ampio spettro di esperienze di disabilità, perché a volte ho sofferto di cecità quasi totale e soffro anche di disturbi del senso dell’equilibrio, che spesso risulta compromesso anche nelle persone con difficoltà uditive. Tuttavia, come per tutte le persone, anche per me vale la massima secondo la quale l’ascolto è l’inizio della comprensione. Se ci venissimo incontro con maggiore apertura mentale, molte cose sarebbero più semplici.
Quali ostacoli la disturbano di più nella vita di tutti i giorni?
In quanto utilizzatore di sedia a rotelle, ogni rilievo presente nel tracciato stradale rappresenta un ostacolo. Anche le biciclette o i monopattini abbandonati con noncuranza, spesso mi bloccano la strada obbligandomi talvolta a fare enormi deviazioni. Inoltre molte volte non riesco a vedere la merce esposta nei negozi, perché collocata troppo in alto. Le rampe sono spesso costruite con buone intenzioni, ma
Markus Schley (61) è un attivista per l’inclusione.
se al loro termine non c’è un ripiano orizzontale da cui si possa aprire la porta, risulta tutto inutile.
Come concretizzare l’integrazione delle persone con disabilità in un’associazione?
Le persone con disabilità dispongono spesso di abilità straordinarie. Io, ad esempio, non potrei più effettuare rianimazioni in una sezione samaritana, perché mi manca semplicemente la forza, ma dal punto di vista organizzativo, grazie alla mia formazione, potrei senz’altro dare una mano ed essere un vero arricchimento per l’associazione.
Che cosa desidera dai samaritani?
I samaritani sono di per sé persone empatiche. Spesso sono però gli organizzatori che dovrebbero fornire loro istruzioni e informazioni corrette. In occasione di una festa di strada a Basilea, ad esempio, c’erano servizi igienici temporanei, accessibili in sedia a rotelle e dotati di un campanello d’emergenza. Quando però ho suonato il campanello per fare una prova, non è successo nulla, anche se il posto medico-sanitario era stato allestito proprio di fronte. Le persone presenti non avevano ricevuto istruzioni. Tuttavia, penso che anche noi disabili abbiamo il dovere di richiamare l’attenzione sulle nostre esigenze.
Con le persone disabili ci si deve confrontare nel modo più diretto e naturale possibile, anche quando la comunicazione è difficile. In linea di principio ci si deve rivolgere direttamente alla persona disabile, non all’assistente che la accompagna. Le persone con disabilità di parola devono essere prese sul serio. Spesso si ha l’impressione di essere in presenza di un ritardo mentale, ma in molti casi ciò non corrisponde alla verità!
Principi di pianificazione
Ci sono tre regole di base che sono utili nella progettazione di edifici e offerte. Se le si tiene in considerazione, risultano già soddisfatti i requisiti essenziali riguardanti la loro accessibilità senza barriere.
1. Principio piede-ruota
L’edificio e le offerte sono accessibili e fruibili sia per gli utilizzatori di sedia a rotelle che per i visitatori a piedi? (Valori indicativi: altezza di dislivelli max. 2,5 cm, larghezza di corridoi: min. 1,20 m, larghezza di porte: min. 0,80 m, spazio aperto accanto a maniglie di porte e area di rotazione della porta: min. 0,60 m, pendenza della rampa max. 6%, cabina dell’ascensore: min. 1,10 m × 1,40 m, spazio aperto per rotazione di 180°: 1,40 × 1,20 m, altezza dei comandi: 0,85 m).
2. Principio dei due sensi
Le informazioni sono percepibili con almeno due sensi? Per le persone ipovedenti sono importanti superfici ricche di contrasti e antiriflesso nonché un’illuminazione sufficiente che non abbagli. Le persone ipoudenti sono avvantaggiate da buone condizioni acustiche, in particolare da una buona qualità della trasmissione vocale. A questo scopo devono essere implementate coerentemente misure volte ad attenuare il livello del rumore di fondo e la trasmissione aggiuntiva delle informazioni acustiche in forma visiva. Ciò vale in particolar modo per i segnali di allarme di emergenza.
3. Regola KISS
Le informazioni sono offerte secondo il metodo «Keep it short and simple»? I pittogrammi sono semplici e comprensibili senza alcuna conoscenza della lingua scritta.
Per ulteriori info: www.architettura-senzaostacoli.ch www.procap.ch/it www.proinfirmis.ch/it www.insieme.ch
Lo scorso 22 giugno, Langnau nell’Emmental (BE) ha ospitato i samaritani da tutta la Svizzera, riunitisi per la 136.ma Assemblea dei delegati. All’insegna del motto «Aiutare senza chiedere a chi», l’assemblea di quest’anno è stata dedicata alla determinazione della rotta da seguire nel futuro.
TESTO: Silvio Rudin, Anita Simeon Lutz | m.z
FOTO: Linda Pollari
Nel luogo dove solitamente la squadra dello SCL Tigers segna le sue reti, quel sabato mattina uggioso di giugno si sono ritrovati ben 127 delegati provenienti dalle Associazioni cantonali di tutta la Svizzera. Con le loro decisioni, avrebbero stabilito quel giorno la rotta da seguire per il futuro. E proprio un match di hockey su ghiaccio è stata la metafora ideale nei discorsi d’apertura dell’assemblea, poiché in fondo anche Samaritani Svizzera forma una squadra che, per raggiungere gli obiettivi, deve essere unita. «Assieme per fare la differenza»: questa è la visione dichiarata da Ingrid Oehen, presidente centrale di Samaritani Svizzera,
nel suo discorso d’apertura. E il presidente della Croce Rossa Svizzera Thomas Zeltner ha fatto addirittura un passo avanti: nel suo messaggio di benvenuto letto ai delegati, ha affermato che: «Senza l’opera dei samaritani, la Svizzera non sarebbe così bella. Il mondo era già in uno stato migliore; ecco perché abbiamo sempre bisogno dei samaritani.» Con questa riflessione, i delegati presenti hanno accolto con piacere i sinceri ringraziamenti a nome di tutti coloro che sostengono i samaritani, prima di passare poi all’evasione delle trattande all’ordine del giorno.
Conti annuali approvati e adeguamento alla protezione dei dati
L’assemblea ha altresì preso delle decisioni importanti sia a livello finanziario che organizzativo. In particolare, ha approvato i conti annuali e il rapporto d’attività, ambedue del 2023, e ha poi accettato anche il budget e il programma per il 2024. Inoltre gli statuti sono stati adeguati all’attuale legge sulla protezione dei dati. Infine il Comitato centrale è stato sgravato per l’esercizio finanziario dello scorso anno. Per la prima volta quest’anno, tutte le votazioni si sono svolte in forma digital, cosa che a reso ormai inutile e sorpassata l’elezione degli scrutatori dato che i risultati potevano essere visualizzati in pochi secondi. Al posto del fruscio dei fogli di carta, si è infatti udito il… clic dei pulsanti. Il sistema si è dimostrato valido e sarà impiegato anche nelle future assemblee.
Una nuova strategia per un futuro dinamico
I delegati hanno poi approvato la Strategia subordinata 2029, sigillando una decisione rivoluzionaria. In questo modo, infatti, l’organizzazione può affrontare di nuovo le attuali sfide poste dalla società come pure le esigenze future. Come noto, la strategia si concentra su tre aree d’azione prioritarie: rafforzamento dell’identità e della cultura samaritana, l’espansione dell’organizzazione e lo sviluppo, nonché l’ampliamento dell’offerta di servizi. Per sapere di più sulla Strategia 2029 e sull’esatta formulazione del documento strategico, elaborato da un gruppo di lavoro equilibrato, si può leggere l’articolo pubblicato a pagina 16 di questa edizione.
L’elezione di Denis Orange in seno al Comitato centrale ha rappresentato un altro momento importante. Denis, samaritano esperto e monitore di corsi attivamente impegnato, nonché presidente dal 2020 dell’associazione cantonale dei
Thomas Zeltner, presidente della Croce Rossa Svizzera: « Agire assieme, per le persone vulnerabili della società.»
samaritani di Friburgo, apporta sicuramente preziose competenze e nuovi impulsi. In Comitato assume la direzione del settore Formazione. Per conoscerlo meglio e sapere le ragioni che lo hanno spinto ad accettare questa funzione, basta leggere l’intervista che proponiamo a pagina 14.
Oltre alle usuali trattande sono state poi discusse anche alcune proposte pervenute dalle associazioni cantonali. L’associazione di Sciaffusa ha ad esempio chiesto che il numero di delegati sia determinato in base alla popolazione del Cantone piuttosto che in base al numero di membri attivi. Questa proposta, così come quella del Comitato centrale di ridurre il numero dei delegati, è stata respinta dall’assemblea. Il numero dei delegati rimane quindi invariato. L’associazione cantonale di Svitto ha pure presentato tre proposte. Dapprima la richiesta volta a respingere l’emendamento allo Statuto relativo al processo di budget – proposta approvata – e una richiesta intesa a rendere note le competenze del Comitato centrale, cosa che è comunque già garantita. La richiesta è stata quindi ritirata. Anche la proposta volta a incaricare la Commissione della gestione di indagare sull’elevato avvicendamento di personale al segretariato di Olten è stata oggetto di discussione. Dopo diverse votazioni in merito, si è deciso di lasciare in sospeso questa inchiesta.
Le discussioni sono state addolcite dalle prelibatezze preparate dall’associazione ospitante, che ha ottimamente organizzato l’evento sotto la guida di Doris Wolf. Dopo di che è stato servito il pranzo durante il quale si è avuto tempo per scambi di idee ed esperienze. La prossima Assemblea si terrà il 21 giugno 2025 a Lenzerheide. Per la prima volta quest’anno le votazioni si sono svolte in forma digitale.
Il 22 giugno scorso, nella cittadina di Langnau nell’Emmental (BE), i delegati delle 24 associazioni samaritane della Svizzera hanno eletto Denis Orange, 47 anni, a membro del Comitato centrale. È il secondo rappresentante francofono in seno a questo gremio, dove assumerà la responsabilità della formazione.
TESTO: Chantal Lienert | m.z FOTO: Linda Pollari
Padre di quattro figli d’età compresa tra i 4 e i 19 anni, ufficiale dell’Esercito a tempo pieno con il grado di tenente colonnello, consigliere comunale, presidente dei samaritani di Friburgo e istruttore, cosa può aver spinto Denis Orange a candidarsi anche per un posto nel Comitato centrale di Samaritani Svizzera? Venuto a conoscenza che il posto di responsabile del settore della formazione stava liberandosi e nonostante un’agenda di impegni già piena, Denis non ha esitato a inviare la sua candidatura, proprio perché la formazione è una delle sue passioni.
«L’Organizzazione centrale deve essere un aiutante per le associazioni cantonali.»
Formare sé stessi e gli altri: entrambi questi aspetti gli sono familiari. Durante gli studi di storia economica e di amministrazione pubblica, conclusisi con due master all’Università di Ginevra, ha lavorato come supplente in una scuola ginevrina e ha pensato seriamente di diventare insegnante.
Ma alla fine è stato l’Esercito svizzero a focalizzare il suo interesse: la carriera militare lo ha portato dapprima alla Scuola ospedaliera 41 di Moudon, dove è stato responsabile dei corsi di formazione medica per i quadri, e in seguito all’École de guerre di Parigi, quindi a funzioni nello Stato maggiore a Berna. Dall’inizio dell’anno lavora presso il Comando della polizia militare di Sion (VS).
Vocazione tardiva
Pur avendo assolto la scuola reclute nelle truppe sanitarie, è solo in seguito che Denis Orange si è interessato ai primi soccorsi. Nel 2013, durante la Festa delle musiche di Rue (FR), è stato infatti conquistato dai samaritani e si è unito alla sezione locale. Grazie al suo passato nell’Esercito e all’esperienza acquisita nella formazione degli adulti, ha percorso rapidamente le tappe diventando prima monitore e poi istruttore. Nel 2020, i samaritani friburghesi lo hanno eletto alla carica di presidente cantonale. In questo ruolo ha potuto mettere in gioco non solo le sue capacità di leadership e di gestione dei progetti, ma anche le sue conoscenze di tedesco.
In seno al Comitato centrale, Denis Orange assume la carica di responsabile della formazione. In qualità di presidente dell’associazione cantonale di Friburgo continuerà a lavorare con con i samaritani sul territorio e rimanere in contatto con la base.
Dal carattere iperattivo, Denis Orange è molto organizzato: si sveglia presto la mattina, sa come sfruttare al meglio ogni momento e non ha tempi morti. Tre volte alla settimana lascia la sua casa di Chavannes-les-Forts (FR), nel distretto di Glâne, per recarsi nella capitale del Vallese, sfruttando il viaggio come occasione per elaborare progetti e pensare a mille cose.
Per quanto riguarda il suo ruolo in seno al Comitato centrale, il 47enne è contento di partecipare alle discussioni sulla formazione dei formatori e sullo sviluppo del movimento samaritano. Secondo lui, il ruolo dell’Organizzazione centrale è soprattutto quello di facilitare il lavoro delle associazioni cantonali e di fornire loro una cassetta degli attrezzi, poiché quest’ultime sono nella posizione migliore per individuare ciò di cui hanno realmente bisogno, a seconda del loro contesto specifico. Uomo di contatto, egli intende rimanere vicino alla base e trasmettere le domande e le richieste delle sezioni e delle associazioni all’Organizzazione centrale. Ritiene infatti molto importante il flusso bidirezionale di informazioni.
Oltre alla sua passione per la formazione, l’impegno di Denis Orange a favore dei samaritani ha un’altra motivazione: quella di incontrare persone straordinarie. Lo ha dichiarato senza mezzi termini nella sua candidatura. È quindi proprio al servizio di queste persone straordinarie che Denis, persona estroversa e diretta, vuole concentrarsi nella ricerca di soluzioni.
In occasione dell’Assemblea dei delegati del 22 giugno, è stata discussa e approvata anche la Strategia subordinata 2029. In questo articolo informiamo sui contenuti del prossimo piano quinquennale di Samaritani Svizzera.
REDAZIONE: Anita Simeon Lutz | m.z
FOTO: Linda Polari, ILLUSTRAZIONI: Samaritani Svizzera
Come la precedente Strategia 2024, la Strategia subordinata 2029 si basa sulla visione e sulla missione di Samaritani Svizzera e tiene conto di tre aree principali di attività dell’Organizzazione (vedi diagrammi e box informativo). La Strategia subordinata 2029 ridefinisce tre nuovi ambiti di attività che, nei prossimi 5 anni, devono essere rafforzati a tutti i livelli dell’organizzazione. Lo scopo della strategia subordinata è quello di rafforzare la posizione di Samaritani Svizzera sul mercato dei primi soccorsi e di promuovere
l’immagine positiva dell’Organizzazione nel suo complesso. Inoltre mira a intensificare la collaborazione a livello locale, cantonale e nazionale.
Area operativa 1: identità e cultura
L’impegno dei samaritani svizzeri avviene, anche in futuro, sia a titolo volontario, che onorario o commerciale (vedi immagine a lato). In futuro, le diverse aree di attività saranno
tuttavia definite e affinate più chiaramente. L’impegno volontario viene promosso e incoraggiato come importante contributo alla società. Le attività a titolo onorario e commerciale già consolidate vengono mantenute; verranno inoltre promosse e sviluppate nuove forme di collaborazione. In futuro, l’identità comune, i valori etici come pure la consapevolezza del marchio «Samaritani», saranno ulteriormente rafforzate. Occorrerà anche divulgare al più ampio pubblico possibile l’importanza di saper prestare i primi soccorsi e di salvare vite umane.
La società e il mercato stanno cambiando molto rapidamente. Ciò richiede di agire in modo agile, pur preservando il pensiero samaritano. Samaritani Svizzera è composta da persone di diverse fasce d’età che collaborano e partecipano attivamente e in egual misura ai processi decisionali. A tutti viene garantito un percorso strutturato. La popolazione
La torta samaritana: anche in futuro, l’impegno dei samaritani svizzeri continuerà ad essere volontario, onorario e/o commerciale. Tuttavia, le diverse aree d’attività saranno meglio definite e più chiare.
viene sensibilizzata sulle misure preventive da adottare in situazioni speciali e straordinarie. Questo obiettivo viene raggiunto, tra l’altro, attraverso una cultura dell’informazione e della comunicazione trasparente, proattiva e reciproca, come pure grazie a una maniera di presentarsi unitaria (Corporate Identity) in tutti i media e i canali di comunicazione, a livello locale, cantonale o nazionale. L’impiego di un marchio comune garantisce ai samaritani una riconoscibilità unitaria e sicura in tutta la Svizzera.
Samaritani Svizzera crea le basi affinché i samaritani siano disponibili e in grado di lavorare assieme a livello comunale, cantonale e nazionale. I loro compiti, le loro competenze e responsabilità sono chiaramente definiti e vengono creati e
La visione di Samaritani Svizzera è quella di salvare vite umane e prestare i primi soccorsi. Per far ciò, occorrono strutture appropriate.
garantiti processi semplici e chiari. I processi decisionali e di formazione delle opinioni sono strutturati in modo efficiente e dinamico. A questo scopo, ci si avvale degli attuali mezzi digitali. Vengono sapientemente sfruttate le possibili sinergie nell’acquisizione di nuovi soci, come pure nel loro reclutamento e nella loro fidelizzazione. Per le varie affiliazioni si farà capo ad un apposito concetto. Il personale dirigente è consapevole del suo ruolo di superiore e si attiene alle prescrizioni legali, in quanto datore di lavoro. A questo proposito, è stata concepita una guida sui diritti e sui doveri dei datori di lavoro.
Samaritani Svizzera collabora in modo proattivo con partner che si occupano della gestione di casi d’emergenza e di crisi e punta da accordi di prestazione. Allo scopo di rafforzare gli obiettivi di Samaritani Svizzera, si ricercano partnership con diverse organizzazioni e istituzioni e si punta ad ampliare in modo mirato le sponsorizzazioni e le raccolte di fondi. Già ora è in atto un finanziamento stabile, sano e autosufficiente che viene monitorato periodicamente grazie a delle «cifre chiave». Samaritani Svizzera ha un modello di finanziamento equilibrato che consiste in contributi dei membri (quote associative), ricavi da mandati commerciali, accordi di prestazione, sponsorizzazioni e raccolta fondi. Le prestazioni commerciali, a titolo onorifico e/o volontario sono regolamentati ed esiste pure il relativo regolamento sulle spese.
Area operativa 3: offerta di servizi
Il concetto «Gestione della qualità» è implementato a tutti i livelli (locale, cantonale e nazionale) e sono disponibili i relativi strumenti di garanzia della qualità. Samaritani Svizzera crea le basi affinché i samaritani possano ottenere e mantenere le loro certificazioni (IAS, SRC, eduQua e Zewo). I samaritani forniscono servizi e prestazioni adattati singolarmente a gruppi target esterni, preventivamente definiti. Samaritani Svizzera sensibilizza il maggior numero possibile di soccorritori spontanei sull’importanza dei primi soccorsi e li forma di conseguenza. In seno all’Organizzazione vengono forniti servizi corrispondenti alle esigenze e vengono poste le basi affinché i soccorritori spontanei possano svolgere il loro lavoro con competenza e sicurezza in un ambiente stimolante e moderno.
Gruppo di lavoro strategia subordinata
Ingrid Oehen, presidente centrale e responsabile Gruppo di lavoro; Barbara Rüttimann, direttrice; Frieda Müller, presidente ass. cantonale Svitto; Denis Orange, presidente ass. cantonale Friburgo; Christian Thörig, presidente ass. cantonale Appenzello; Werner Bader, istruttore ass. cantonale Zurigo; Theresia Imgrüth Nachbur, rappresentante Comitato centrale; Benjamin Kuoni, vicedirettore.
I samaritani salvano vite umane, prestano i primi soccorsi e sostegno in situazioni particolari.
• In caso d’emergenza e in situazioni particolari, prestano in modo spontaneo e competente i primi soccorsi.
• Collaborano con gli enti di intervento e di salvataggio.
• Pianificano e assicurano i servizi medico-sanitari.
I samaritani informano sul comportamento corretto da adottare in caso d’emergenza e in situazioni particolari.
• Sono ambasciatori competenti dei primi soccorsi.
• Organizzano campagne informative.
• Utilizzano diversi canali di comunicazione, in modo mirato.
I samaritani assicurano la formazione nel salvataggio e nei prmi soccorsi.
• Organizzano la formazione e la formazione continua nel salvataggio e nei primi soccorsi.
• Offrono una formazione mirata e orientata alle esigenze della clientela, in materia di salvataggio e primi soccorsi.
• Assicurano la formazione e l’aggiornamento dei samaritani e dei quadri.
I samaritani si impegnano a titolo volontario, in qualsiasi fascia d’età.
• Si impegnano a qualsiasi età come volontari.
• Offrono ai volontari delle diversificate possibiltià di impiego.
• Si concentrano sulle loro competenze e sui loro valori.
I samaritani sono una delle organizzazioni di salvataggio della CRS.
• Sono membri della Croce Rossa Svizzera e ne sfruttano in modo attivo le sinergie.
• Agiscono assieme secondo i Principi fondamentali della Croce Rossa.
• Collaborano con le organizzazioni di salvataggio della Croce Rossa.
I samaritani si organizzano in modo economicamente autonomo.
• Offrono servizi a livello locale, cantonale e nazionale.
• Generano fondi propri grazie a corsi, servizi medico-sanitari, contributi dei membri e altri servizi.
• Stringono partnership e collaborano con sponsor.
Il metodo di pagamento sicuro ed efficiente con codice QR si è decisamente affermato in Svizzera. Ma attenzione: non bisogna modificare l’importo, il mittente, il destinatario o il riferimento del pagamento! I motivi ci vengono spiegati da André Schmied, responsabile del settore Finanze e Controlling di Samaritani Svizzera.
INTERVISTA: Susanne Brenner | m.z
I codici QR, abbreviazione che sta per Quick Response Codes, sono codici a barre bidimensionali che contengono informazioni codificate. I codici QR sono oggi correntemente utilizzati per la fatturazione, allo scopo di archiviare/ salvare le informazioni per il pagamento. Questi codici possono essere scansionati da dispositivi mobili (smartphone, ecc.), permettendo un pagamento rapido e semplice delle fatture.
Cosa distingue le fatture QR dai vecchi bollettini di pagamento?
André Schmied: La fattura QR è una forma standardizzata di fatturazione. È stata introdotta in Svizzera il 1º ottobre 2022 e ha sostituito definitivamente tutte le polizze di pagamento utilizzate nel nostro Paese. Le fatture QR possono essere utilizzate per avviare pagamenti elettronici, semplificando i processi sia per chi emette le fatture che per chi le paga. Rispetto alle precedenti polizze di pagamento, la fattura QR contiene tutte le informazioni rilevanti in un solo codice QR, e permette così – se utilizzata correttamente – di evitare errori e di accelerare l’elaborazione.
Quali sono i vantaggi delle fatture QR rispetto ad altri metodi di pagamento elettronico?
La fattura QR consente un’elaborazione più rapida, poiché tutte le informazioni rilevanti sono contenute nel codice QR. Poiché le informazioni vengono scansionate direttamente, è possibile evitare gli errori che invece possono verificarsi durante l’inserimento manuale dei dati. Le procedure di pagamento diventano anche più sicure, poiché si basano su protocolli standardizzati e tecnologie di crittografia; si tratta di processi automatizzati e digitalizzati che generano un’accresciuta efficienza.
Le fatture QR hanno anche degli svantaggi?
Gli unici svantaggi si presentano se le fatture QR non vengono utilizzate come previsto. Attualmente stiamo ad esempio assistendo a un numero crescente di casi in cui importi,
André Schmied è responsabile del settore Finanze e Controlling e lavora presso Samaritani Svizzera dal 2016. Le fatture QR lo hanno subito impressionato per la loro semplicità, efficienza e sicurezza. Le fatture QR stanno diventando sempre più importanti per le transazioni finanziarie. Egli consiglia di familiarizzarsi con questa tecnologia e di sfruttarne i vantaggi.
mittenti, destinatari o riferimenti di pagamento vengono modificati a mano. Quello che andava comunque bene con le vecchie polizze di versamento, si traduce invece in difficoltà per le nuove polizze con codice QR. L’elaborazione automatica, infatti, non può avvenire a causa di questi interventi manuali. Si deve quindi procedere a un’elaborazione manuale per correggere il pagamento errato. Questo può essere fattibile per una sezione o un’associazione di piccole dimensioni. Tuttavia, con quasi un migliaio di sezioni, come nel caso di Samaritani Svizzera, e un numero altrettanto elevato di documenti, nella maggior parte dei casi non è più possibile elaborarli singolarmente.
Qual è il suo messaggio per i lettori?
Non modificate manualmente i codici QR! Se qualcosa non va o è sbagliato, chiedete all’emittente della fattura una fattura QR corretta.
Grazie mille per l’intervista.
Una puntura d’insetto è fastidiosa per la maggior parte delle persone. Ma per chi soffre di allergie, la puntura di un’ape o di una vespa può essere potenzialmente letale.
Quali sono le cause e i sintomi di un’allergia al veleno di insetti? E cosa possono fare le persone che ne soffrono? aha! Centro Allergie Svizzera fornisce le risposte.
TESTO: aha! Centro Allergie Svizzera
Una soleggiata giornata estiva in giardino. Un dolore pungente al braccio rompe improvvisamente l’idillio: si tratta della puntura di una vespa. Il punto di iniezione si gonfia, è caldo e pulsante. «Un gonfiore fino a dieci centimetri è da considerarsi nella norma. Scompare nel giro di poche ore o di qualche giorno. Se invece il gonfiore è maggiore e dura più di 24 ore, si parla di reazione locale grave», spiega Nadia Ramseier, esperta di aha! Centro Allergie Svizzera. Tuttavia, questa non è una reazione allergica e in genere non è pericolosa.
Veleno di insetti pericoloso
Per le persone allergiche al veleno di insetti, tuttavia, la puntura di una vespa o di un’ape può risultare fatale. Entro pochi minuti fino a due ore dalla puntura, possono comparire i seguenti sintomi scatenati da una reazione anticorpale: prurito in tutto il corpo, orticaria, gonfiori, dolori addominali, vomito fino a insufficienza respiratoria e tachicardia. Il veleno di insetti può provocare anche reazioni allergiche gravi, che si manifestano con calo di pressione, perdita di coscienza, apnea o addirittura collasso cardiocircolatorio. « Questa grave reazione allergica, il cosiddetto shock anafilattico, può essere potenzialmente letale», mette in guardia Nadia Ramseier.
Ogni secondo conta
Ecco perché bisogna intervenire immediatamente dopo una puntura. «Durante la stagione degli insetti, le persone allergiche al veleno di insetti dovrebbero sempre portare con sé un kit d’emergenza prescritto dal medico, senza eccezioni.» È questo il consiglio principale di Nadia Ramseier. Se si è stati punti da un’ape, bisogna innanzitutto rimuovere con cautela il pungiglione. A prescindere che si tratti di una puntura di ape o di vespa, devono essere assunti prontamente i medicamenti prescritti dal medico, come gli antistami-
Nadia Ramseier è un’esperta di allergie presso il centro aha! Centro Allergie Svizzera. Ha studiato, tra l’altro, nutrizione e dietetica presso la Scuola universitaria professionale di Berna.
nici, senza attendere la comparsa dei sintomi. La siringa autoiniettante di adrenalina presente nel kit d’emergenza viene utilizzata quando si manifestano i sintomi allergici. Tuttavia, le persone che hanno già reagito al veleno di inset-
ti con l’anafilassi vi ricorrono direttamente come prima scelta. Dopo di che bisogna chiamare il servizio medico d’urgenza . Il passo successivo è quello di assumere gli altri medicamenti presenti nel kit d’emergenza. Cosa fare se non si dispone di un kit d’emergenza? «Mantenere la calma e chiamare immediatamente il medico d’urgenza: Svizzera 144, Europa 112», afferma Nadia Ramseier. In Svizzera, si registrano da tre a quattro decessi l’anno dovuti a una puntura d’insetto. Spesso si tratta di persone consapevoli della loro allergia al veleno di insetti, ma che non avevano con sé il kit d’emergenza.
La desensibilizzazione è un rimedio
Non bere direttamente da bottiglie o lattine. Le bevande dolci e la birra attirano le vespe.
Le persone interessate possono trattare a lungo termine l’allergia al veleno di insetti con un’immunoterapia allergene specifica, nota come desensibilizzazione. Le probabilità di successo sono buone: «Una desensibilizzazione aumenta la protezione da una reazione pericolosa in oltre il 95% delle persone allergiche al veleno di vespe e in circa l’85% di quelle allergiche al veleno di api», afferma Nadia Ramseier. La terapia viene prescritta e iniziata da un allergologo, può essere portata avanti dal medico di famiglia e dura almeno tre anni, sebbene in genere cinque. In Svizzera, il 3,5% della popolazione è affetto da allergia al veleno di insetti, che si può sviluppare in qualsiasi momento della vita, ma che non è ereditaria. Inoltre, il rischio di sviluppare un’allergia è maggiore se si viene punti ripetutamente in un breve arco di tempo. È il caso, ad esempio, degli apicoltori.
• Evitare movimenti repentini.
• Non camminare mai a piedi nudi: le api amano il trifoglio. Molte vespe e calabroni hanno il nido a terra.
• Il sudore attira molti insetti urticanti: attenzione quando si fa sport o si lavora all’aperto.
• Il cibo attira le vespe. Evitare di mangiare all’aperto.
• Non bere mai direttamente da bottiglie o lattine. Le bevande dolci e la birra attirano le vespe.
• Andare in moto solo con la visiera del casco chiusa e in bicicletta tenendo la bocca chiusa.
• Evitare profumo e lacca per capelli.
• IMPORTANTE: far rimuovere dai pompieri o da un apicoltore i nidi che si trovano in prossimità dell’area in cui si abita e si lavora.
aha! Centro Allergie Svizzera è pronto ad aiutare. Gli esperti dell’aha!infoline sono a disposizione per rispondere a domande personali dal lunedì al giovedì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, al numero di telefono 031 359 90 50. Ulteriori informazioni si trovano sul sito: www.aha.ch
1. Rimuovere con cautela il pungiglione.
2. Somministrare l’iniezione di adrenalina pronta all’uso.
3. Chiamare il servizio medico d’urgenza.
4. Assumere ulteriori medicamenti di emergenza: antistaminici ed eventualmente preparati a base di cortisone.
5. In caso di insufficienza respiratoria, utilizzare l’inalatore finché la respirazione non migliora.
6. Se un’altra persona è presente, mettere la persona in questione in una posizione comoda: – in caso di insufficienza respiratoria: sollevare il busto – in caso di capogiri/shock circolatorio: metterla in posizione supina, sollevare le gambe – in caso di perdita di coscienza con respirazione presente: posizione laterale stabile
7. Se cinque minuti dopo la somministrazione della prima iniezione di adrenalina pronta all’uso non vi è ancora alcun miglioramento, è possibile somministrarne una seconda.
8. In caso di perdita di coscienza con respirazione assente: rianimazione.
Importante: le persone interessate dovrebbero sempre portare con sé un kit d’emergenza.
Ovunque nel nostro Paese, i samaritani fanno i conti con la necessità della formazione continua e di corsi di aggiornamento periodici per mantenere le loro certificazioni e restare concorrenziali sul mercato. Oggigiorno, però, per far ciò è importante non perdere il treno anche in materia di comunicazione. Samaritains Vaud si è dotata di tutti i mezzi necessari per stare concretamente al passo con i tempi.
TESTO: Chantal Lienert | m.z
FOTO: Copyright Samaritains Vaud
Sebastien Filipe (a sin.) e Loïc Gex sono responsabili della buona immagine di Samaritains Vaud su tutti i moderni canali di distribuzione e diffusione, tra cui i social media.
Il rapidissimo sviluppo delle tecnologie d’informazione e di comunicazione non ha trasformato solo il mondo del lavoro, ma anche la vita quotidiana di tutti noi e delle nostre interazioni sociali. Se solo una ventina d’anni fa avere un sito internet era una vera novità, oggi per molte persone i social network sono diventati un essenziale luogo di scambio e un’importante fonte di informazioni. È quindi fondamen -
tale, oggigiorno, essere ben presenti sui social media per essere visibili a una vasta porzione di popolazione.
L’associazione Samaritains Vaud ha dunque deciso di por mano alla propria comunicazione e di affidarsi a dei professionisti. Dallo scorso mese di marzo, Sébastien Filipe, un giovane specialista di media (mediamatico) con una buona esperienza alle spalle, è stato incaricato con il compito di garantire una comunicazione regolare e di qualità per Samaritains Vaud e per le sue sezioni affiliate; in questo lavoro è coadiuvato da Loïc Gex, apprendista al terzo anno. Uno degli obiettivi principali di Samaritains Vaud è quello di rafforzare l’immagine dei soccorritori nell’opinione pubblica e nelle imprese e di affermare Samaritains Vaud come fornitore di servizi e di formazione professionale che non ha nulla da invidiare alla concorrenza.
Ma cosa fa, esattamente, un mediamatico? Questa professione è nata con la crescente importanza dell’informatica nel mondo delle arti grafiche e con l’esplosione delle applicazioni di comunicazione multimediale via Internet. Nella loro formazione, i mediamatici imparano le basi dell’informatica e dei programmi di sviluppo di pagine web, nonché gli strumenti di creazione di immagini e audiovisivi. Inoltre, imparano a conoscere il marketing e la gestione dei progetti.
Al termine della formazione sono in possesso di un’ampia gamma di competenze che consentono loro di produrre contenuti per le pubblicazioni online, padroneggiando nel contempo le tecniche di produzione dei mezzi di comunicazione tradizionali. Sono anche in grado di risolvere molti dei problemi e delle difficoltà che gli utenti dei computer possono incontrare ogni giorno.
In una prima fase, Sébastien e Loïc si concentrano sui canali Facebook e Instagram. Qui vengono pubblicati video e immagini che presentano i samaritani e le loro attività, nonché contenuti a valore aggiunto di natura informativa o educativa, ad esempio come riconoscere i segnali di un ictus cerebrale.
L’obiettivo è quello di pubblicare uno o due post a settimana. La porta è aperta anche a suggerimenti provenienti dalle sezioni. Gli sviluppi futuri prevedono poi una presenza su TikTok e su YouTube, nonché approcci più promozionali allo scopo di reclutare nuovi membri, e ciò coinvolgendo anche altri canali di diffusione.
Allo scopo di monitorare l’audience dei post pubblicati online, le piattaforme forniscono un’analisi delle prestazioni. Infatti sia il numero di visualizzazioni che dei follower, così come gli indicatori di coinvolgimento – che riferiscono sulle azioni e sulle interazioni degli utenti di internet – uniti ai famosi like, ai commenti, alle condivisioni e ai messaggi, permettono di valutare la popolarità dei contenuti pubblicati online e, di conseguenza, di adattarli se necessario. I social network sono mezzi di comunicazione immediati, soggetti a rapidissime evoluzioni in base alle modulazioni
operate dalle piattaforme stesse. È ancora presto per valutare l’impatto dell’operato di Sébastien e Loïc. Tuttavia, il numero di visualizzazioni e il numero di iscritti ai vari canali sono in aumento e i primi feedback dei samaritani sono positivi.
E, fatto non secondario, oltre che a divulgare le attività del movimento samaritano, i due giovani hanno anche seguito un corso di primi soccorsi e conseguito il livello IAS 1. Se infatti sanno di cosa parlano, il loro lavoro diventa ancora più efficace.
L’associazione Samaritains Vaud impiega attualmente un team di sei persone: il direttore dell’associazione, due responsabili del coordinamento dei corsi e dell’insegnamento, due collaboratrici amministrative e un mediamatico. Inoltre, forma un apprendista di commercio e un apprendista mediamatico. La segreteria ha sede a Le Mont-sur-Lausanne. Le attività di formazione sono la sua principale fonte di finanziamento.
Massagno e la sua sezione 80enne hanno ospitato la 69.ma assemblea dell’Associazione Sezioni Samaritane Ticino e Moesano (ASSTM). Associazione che si presenta con una rinnovata immagine, con un nuovo sito internet e con la presenza sui social-media. Nel 2025 festeggerà il 70.mo anniversario dalla fondazione.
TESTO: Mara Zanetti Maestrani
FOTO: mad
L’assemblea cantonale, alla presenza di 42 delegati in rappresentanza 27 sezioni e di sette soci onorari, si è svolta la scorsa domenica 28 aprile a Massagno, ospiti della locale sezione samaritana nell’ambito dei suoi festeggiamenti per il prestigioso anniversario degli 80 anni di attività. Il presidente cantonale Fabio Poncioni, in carica dal settembre 2022 con buona parte del comitato, ha condotto l’assemblea informando che «il nuovo comitato ha lavorato alacremente e con efficacia».
Si sono portate avanti varie tematiche e progetti, e sciolti i «nodi» rimasti. «Dopo il periodo di restrizioni dovuto alla pandemia», ha affermato, «il numero di eventi e manifestazioni per i quali forniamo i servizi di assistenza medica sono tornati ai livelli della pre-pandemia; anche le sezioni hanno dovuto svolgere diverse ore di servizio.»
Collaborazione tra associazioni
A livello di rapporti con le altre associazioni cantonali e con la sede centrale di Olten, Poncioni ha ricordato che nel 2024 sono previsti due incontri della Vereinigung Zentralschweizer Samariterverbände (VZSV, l’unione delle associazioni cantonali della Svizzera centrale) nella quale l’ASSTM è stata integrata lo scorso anno. Questi incontri permettono un arricchente scambio di idee, di visioni e di esperienze. A proposito di corsi effettuati, il presidente ha informato che 26 sono stati i corsi aziendali, mentre gli incassi dei certificati soccorritori (27 nel 2023) sono pure tornati ai livelli pre-pandemici. Sempre nel corso del 2023 sono stati organizzati 136 corsi di formazione, soprattutto aziendali, per un totale di 963 partecipanti. Poncioni a questo riguardo ha ringraziato tutti i monitori che si sono prestati per la buona riuscita dei corsi.
Cercasi nuovi istruttori
Il Comitato della sezione di Massagno davanti alla torta preparata appositamente per festeggiare gli 80 anni di attività della sezione.
Nel corso dell’assemblea e della lettura dei numerosi rapporti, la Commissione Quadri (CQ) ha evidenziato la carenza di nuovi istruttori samaritani che si mettano a disposizione per la formazione dei monitori e per ampliare così la CQ. L’ASSTM ha pertanto lanciato un appello a chi ha già esperienza come monitore First Aid Livello 2 ed è interessato alla formazione, ad annunciarsi. L’occasione è propizia, infatti, per mettere le proprie competenze al servizio dell’Associazione e contribuire alla sua crescita e al suo rafforzamento. Gli istruttori samaritani hanno un ruolo fondamentale nella formazione dei monitori delle singole sezioni.
Concludendo il rapporto della CQ, la presidente della stessa Beatrice Luiselli ha informato che l’istruttrice Roberta Zarro lascia l’attività in CQ (iniziata nel 2017). Le subentra Micol Valli (monitrice della Sezione di Chiasso) che ha iniziato il percorso di formazione quale istruttrice. Comitato e assemblea hanno ringraziato con un applauso Roberta Zarro e formulato gli auguri di rito alla subentrante.
Rinnovata presenza online L’ASSTM si è inoltre impegnata anche sul fronte del marketing e della presenza online sui social: in particolare è
Il tavolo presidenziale con Fabio Poncioni, a sinistra, durante l’intervento di Anita Breda, presidente della sezione samaritana di Massagno.
stato totalmente rifatto il sito internet dell’associazione (www.samaritaniticino.ch) e sono state riattivate anche le presenze sui social Facebook e Instagram. Non da ultimo, sono stati creati quattro nuovi prospetti informativi volti a presentare i corsi principali destinati al pubblico. Ogni sezione ha potuto riceverne gratuitamente 50 esemplari per tipo di corso.
Infine il presidente ha purtroppo annunciato l’avvenuta chiusura di due sezioni ticinesi, ambedue in Leventina: quella di Ambrì e quella di Prato-Dalpe, cosa che porta il numero attuale di sezioni nella Svizzera italiana a 40. L’assemblea cantonale, che ha avuto l’onore e il piacere di accogliere Barbara Rüttimann, direttrice di Samaritani Svizzera, è stata introdotta dalle parole di Anita Breda, presidente della sezione ospitante che ha fatto gli onori di casa, mentre la sindaca di Massagno Simona Rusconi ha portato il saluto dell’autorità politica, non senza sottolineare l’importante ruolo svolto dai samaritani per la comunità. Presenti tra gli invitati anche Filippo Bolla, presidente della Croce Rossa Ticino, e Katia Vicenzi ed Alessandra Rossi in rappresentanza del Centro trasfusionale. Nel 2025 l’assemblea cantonale si terrà a Cadro nell’ambito degli eventi per festeggiare 50 anni della locale sezione e anche i 70 dell’ASSTM. Un grosso evento dunque per il 2025.
I medagliati Henry Dunant
Come da tradizione, l’assemblea è stata anche l’atteso giorno della consegna delle
Barbara Rüttimann ha portato in Ticino i saluti da parte della sede centrale di Olten.
medaglie al merito, ossia le prestigiose Medaglie Henry Dunant. Ecco i medagliati con le loro sezioni: Esther Papale, sezione Agno; Fiorella Filipponi, sezione Bassa Vallemaggia; per la sezione di Chiasso: Annamaria Gerosa, Giuseppe Lonati, Liviana Valli-Ostinelli (assente alla cerimonia) e Vitale Valli; per la sezione di Loco: Fiorella Candolfi e Paolo Fornera; per la sezione Tenero-Contra: Manuela Baranzini-Pederoni (assente), Deborah Mazzoni (assente) ed Emilio Marandola. La consegna è stata fatta dalla direttrice di Samaritani Svizzera Barbara Rüttimann e dal presidente cantonale Fabio Poncioni. Complimenti a tutti loro!
Due persone infreddolite aspettano i soccorsi sul pontile. Il battello di salvataggio del lago di Thun è in azione; altri bagnanti si sono feriti con dei frammenti di vetro; ecco lo scenario di un’esercitazione.
TESTO: Brigitte Wiederkehr | m.z
FOTO: Joël Cerf
Alla fine dello scorso mese di maggio, oltre 40 samaritani si sono incontrati sulla spiaggia di Spiez (BE), sulle rive del lago di Thun, con tre rappresentanti della locale squadra di salvataggio lacuale per una sessione di formazione congiunta. Queste esercitazioni in comune sono organizzate ogni anno da una sezione a turno della valle della Kander; quest’anno è stato il turno della sezione di Spiez. Vi hanno partecipato soci e ospiti delle sezioni di Spiez, di Reichenbach e, da qualche anno, anche di Wimmis della regione Simmental. L’esercitazione è stata organizzata da Martin Marti, Angelika Steiner e Christian Kammermann. Le varie conoscenze dei partecipanti sono state messe alla prova in due postazioni. L’obiettivo era quello di valutare le condizioni dei pazienti e fornire loro le cure necessarie. Cosa fare se dei frammenti di vetro si conficcano nel piede? Come valutare le condizioni di una persona infreddolita? Come si
determina lo stato di ipotermia? I partecipanti hanno svolto i loro compiti in modo eccellente: hanno scelto le attrezzature di primo soccorso più appropriate e hanno usato anche i loro abiti per riscaldare le vittime, senza dimenticare ovviamente di chiamare l’ambulanza e i parenti dei pazienti. In una terza postazione, Roger Baumann, Rolf Uebersax e Nico Kreb hanno spiegato i compiti e l’organizzazione del salvataggio sul lago, in collaborazione con la polizia lacuale e i paramedici dell’ospedale di Thun. Infatti si è pure dovuto salvare una persona (manichino) in difficoltà in acqua a 13 gradi che si era aggrappata a una boa. La manovra non ha comportato difficoltà, ma in mare aperto e con tempo burrascoso il compito sarebbe stato senza dubbio più arduo. I presenti hanno quindi ringraziato i soccorritori del lago, i responsabili dell’esercitazione e le comparse. L’evento si è concluso con un momento conviviale sulla spiaggia.
Ogni anno le sezioni argoviesi di Fislisbach, Mellingen e Rohrdorf e dintorni organizzano – a turno – una giornata di esercitazione regionale. Quest’anno è stato il turno di Fislisbach. Per la prima volta, la sezione di Bremgarten ha partecipato alla giornata. Martedì 18 giugno scorso, con un tempo favoloso, 60 samaritane e samaritani si sono quindi riuniti vicino alla centrale del locale Corpo pompieri. I partecipanti sono stati poi divisi in gruppi di quat-
tro e hanno ricevuto le istruzioni per i compiti da svolgere. Per l’occasione, Daniela Mahler e Brigitte Lötscher – con creatività, buon umore e spirito d’innovazione – hanno ideato una caccia al tesoro digitale attraverso il villaggio. Occorreva trovare diversi punti a Fislisbach e svolgervi esercizi tecnici o rispondere a domande mediche. Mettere alla prova a livello pratico le conoscenze acquisite durante gli esercizi mensili ha richiesto tanta buona memoria, ad esem -
Delle 114 sezioni samaritane del Canton Berna, 84 hanno inviato i loro rappresentanti a Innertkirchen, rappresentanti che sono stati accolti calorosamente dalla presidente Doris Wolf. L’anno scorso, ben 1913 samaritane e samaritani hanno portato a termine complessivamente 30 704 ore di formazione. Nella sua relazione, la presidente ha affermato: «Ci sono stati molti cambiamenti nel primo anno dopo lo scioglimento delle associazioni regionali, e so che non tutti sono contenti che ora tutto passi attraverso l’associazione di Berna.» Tutte le trattande all’ordine del giorno sono state approvate a grande maggioranza.
Onorificenze
Ingrid Oehen, presidente di Samaritani Svizzera, ha portato i saluti del Comitato centrale e del segretariato di Olten e ha affermato: «Il vostro impegno è una genuina espressione di solidarietà e umanità, e le vostre azioni lasciano tracce che manifestano empatia e sostegno.» La presidente ha poi espresso soddifazione per il fatto che l’anno scorso l’Interassociazione di salvataggio (IAS) ha rinnovato la certificazione di Samaritani Svizzera, nonché il marchio eduQua. Entrambi attestano la qualità della formazione fornita dai soccorritori svizzeri.
Infine, ben 22 samaritane e samaritani sono stati insigniti della Medaglia Henry Dunant per la loro fedeltà alla causa samaritana. Nel suo elogio, Doris Wolf ha letto la descrizione di una rianimazione in un libro pubblicato nel lontano 1898. «Anche se la tecnica si è notevolmente evoluta nel tempo, la cosa più importante, allora come oggi, è non distogliere lo sguardo ma prestare aiuto.»
A conclusione dei lavori assembleari, il Duo Jodel formato da Koni Huggler e Sämi Zumbrunn ha offerto l’ideale accompagnamento musicale e l’incontro si è concluso con un pranzo conviviale in un’atmosfera amichevole e distesa.
pio quando si è trattato di classificare gli organi umani in base al loro peso… All’evento regionale era presente anche Jasmine Goldinger, istruttrice cantonale di Samaritani Svizzera. Con molta attenzione e interesse, ha osservato i samaritani in azione nelle varie postazioni e ha partecipato di persona a qualche esercizio. Al termine del percorso, tutti i partecipanti si sono ritrovati al deposito dei pompieri e hanno potuto concludere assieme la giornata con una buona cena in un’atmosfera rilassata e di festa. Non sono mancate appassionanti discussioni sugli eventi della giornata e divertenti scambi di impressioni sulle soluzioni messe in atto nelle varie postazioni e sulle imprese tecniche eseguite.
Ecco i Medagliati Henry Dunant: sezione Bolligen: Daniela Hofer; sezione Brienz e dintorni: Vreni Marti; sezione Gottstatt: Erika Dällenbach, Tanja Hermann, Beatrice Niggeler, Monika Rey; sezione Grossaffoltern: Katharina Ulrich; sezione Grünenmatt: Daniela Bühlmann; sezione Guttannen: Linda Schläppi; sezione Hasliberg: Ruth Zenger; sezione Hindelbank: Andrea Wenger; sezione Konolfingen: Peter Seiler; sezione Laupen: Cornelia Kläy; sezione Lützelflüh Goldbach: Roland Nyffeler, Vreni Rüfenacht; sezione Rapperswil: Karin Hämmerli; sezione Rüschegg: Franziska Zbinden; sezione Schüpfen: Irène Jaggi; sezione Walkringen: Franziska Zürcher; sezione Wichtrach: Judith Blatter; sezione Zweisimmen: Peter Gempeler; Help Worben: Dominik Wenger.
Quest’anno i 52 membri della sezione ginevrina di Les Trois Chêne festeggiano il loro 50.mo anniversario. A metà giugno, hanno invitato numerosi ospiti a una serata di festa all’insegna dell’amicizia.
Per la sezione samaritana ginevrina Trois-Chêne, il 2024 non è un anno come tutti gli altri: per diversi mesi, infatti, un gruppo entusiasta ed efficiente guidato da Célia Castella, presidente, e da Raymonde Ozainne, istruttrice e socia fondatrice della sezione, ha preparato un ricco programma di eventi, con alcune vere chicche, per celebrare il giubileo della sezione. La serata di festa del 15 giugno scorso è stata una di questi eventi: in particolare ha offerto l’occasione per ricordare quanta strada ha percorso la sezione e per condividere la gioia di stare insieme, con numerosi ospiti. « Sauver des vies, c’est pas de la magie!», ossia, ma senza rima in italiano: «Salvare vite non è una magia!» A mo’ di «antipasto», gli ospiti hanno assistito a una dimostrazione di rianimazione cardiopolmonare, abilmente inscenata. Una schiera di soccorritori, che indossavano tutti delle T-shirt rosse, si sono alternati in coppia e con grande coordinazione nel praticare il massaggio cardiaco a un’impressionante famiglia di manichini, tra cui bambini, adulti e neonati.
Radio sama
Benoît de Haller, presidente dei samaritani di Ginevra (a sinistra), e Hymad Alidjra, direttore cantonale (a destra), presso Radio sama per festeggiare la sezione. Al centro (da sinistra): Raymonde Ozainne e Célia Castella.
quant’anni: ad esempio, la gara europea di primi soccorsi in Norvegia nel 1995, la collaborazione con la Croce Rossa Armena nei primi anni 2000 e la co-organizzazione della Maratona di rianimazione nel 2017 (vedi «nous, samaritains» 11-12/2017).
Nel corso di un programma su Radio sama, le due conduttrici Ozainne e Castella hanno reso omaggio alle personalità che nel corso degli anni hanno fatto tanto per la sezione e hanno ricordato gli eventi che hanno segnato gli ultimi cin-
I samaritani della sezione di Trois Chêne hanno fatto una dimostrazione molto riuscita di rianimazione cardiopolmonare.
Molto presto, la sezione ha poi instaurato delle collaborazioni con vari partner dei servizi d’urgenza e, all’inizio dell’anno, una bella giornata con la Scuola superiore di cure d’urgenza (ambulanza) di Ginevra ha dato il via alle celebrazioni del 50.mo anniversario.
Anche la magia ha dato un tocco particolare e indimenticabile alla serata di festa: durante la cena, infatti, l’abilissimo prestigiatore Gianfranco si è intrattenuto in tutti i tavoli stupendo di volta in volta i presenti con i suoi giochi magici. Dopo di che si è esibito in un vero spettacolo mozzafiato durante il quale ha fatto sollevare una samaritana e ha fatto roteare in aria un tavolo con piedistallo. Anche se, dal canto loro, i soccorritori non sono dei maghi, i loro interventi possono talvolta fare miracoli. Negli ultimi 50 anni i samaritani di Trois-Chêne ne hanno certamente compiuto più di uno. Il 14 settembre prossimo, Giornata mondiale del primo soccorsi, il pubblico avrà l’opportunità di conoscere da vicino le loro attività. Informazioni, visitare il sito https://www.samatc.ch.
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Il corso di «Istruttore/trice samaritano/a» si rivolge ai/alle monitori/trici samaritani/e e agli/ alle istruttori/trici First Aid 2 interessati/e che desiderano assumere compiti di consulenza, supporto e qualificazione nella propria associazione cantonale e per i quali è importante garantire la qualità dei corsi di formazione.
Stefan Franzen | m.z
In qualità di istruttore/trice samaritano/a, fate parte dei quadri di formazione, rappresentate l’organizzazione Samaritani Svizzera e ne attuate la strategia. Inoltre siete la persona di riferimento per le questioni relative alla formazione all’interno della vostra associazione cantonale e fungete da anello di collegamento tra le sezioni samaritane e il/la responsabile cantonale della formazione e della formazione continua. Accompagnate e consigliate i quadri di formazione durante la preparazione della loro formazione, come pure nel processo di apprendimento. Inoltre effettuate visite puntuali per verificare il passaggio dalla teoria alla pratica. In quanto istruttori/trici, qualificate pure i quadri della formazione della vostra associazione cantonale e verificate la partecipazione ai corsi di perfezionamento che devono essere completati in conformità sia ai regolamenti degli enti di certificazione che ai requisiti della sede di Samaritani Svizzera. E, se necessario, sviluppate, realizzate e valutate dei corsi di formazione interna per garantire la qualità della formazione.
Avete una personalità estroversa, vi identificate con il movimento di Samaritani Svizzera e siete interessati allo sviluppo del personale dei quadri della formazione. Sapete porvi in modo naturale e sicuro di voi e avete buone capacità d’espressione. Tra le vostre qualità, vi sono capacità di autocritica e assertive nonché flessibilità e autorevolezza. Disponete pure di buone capacità di utilizzo delle TIC. Dovete avere almeno 18 anni, essere membri attivi di una sezione samaritana ed essere in possesso di un certificato valido di monitore/trice samaritano/a o di istruttore/trice First Aid 2. L’ammissione è inoltre possibile tramite una «valutazione di equivalenza».
I contenuti
Il corso fornisce le competenze di base per la leadership (conduzione) e insegna come affrontare conversazioni e conflitti difficili come pure le modalità di conduzione di colloqui di consulenza. I partecipanti ricevono inoltre in-
formazioni sul sistema di formazione di Samaritani Svizzera. Dopo aver completato il corso, sarete in grado di condurre un colloquio di valutazione con i/le partecipanti, di dare le qualifiche ai membri delle sezioni e di reclutare nuovi membri per i quadri della formazione. Grazie a vari metodi, il corso approfondisce le basi dei principi di conduzione, come pure la gestione dei conflitti e le procedure di qualificazione e reclutamento. Le esercitazioni pratiche consentono di approfondire le proprie conoscenze ed esperienze e di metterle in pratica. Il corso offre anche una piattaforma per lo scambio di esperienze e tiene conto di un’ampia varietà di metodi per soddisfare in modo ottimale le esigenze di diversi tipi di studenti. I contenuti sono insegnati in base alla situazione utilizzando i seguenti metodi didattici: formazione sulle competenze (Skills Training), e-learning, Blended Learning (apprendimento misto) e insegnamento seminariale.
Il corso «Istruttore samaritano» (modulo IS_M01) comprende due giorni di lezione in aula (14 ore di lezione). Il tempo necessario per le attività preparatorie (autoapprendimento) e la verifica delle competenze è di circa 16 ore. Il tempo totale di studio è quindi di circa 30 ore.
Il certificato di formazione continua per il modulo IS_M01 è valido per un anno. Entro questo periodo deve venir completato con successo il certificato di competenza. Il certificato IAS è valido 2 anni; il certificato SGS 4 anni. Il certificato SRC rimane valido se si insegna in almeno 4 corsi BLS e si seguono 6 ore di metodologia/didattica e 12 ore di tecnica specialistica sotto forma di corsi di perfezionamento. I requisiti IAS prevedono la frequenza di 7 ore di metodologia/didattica e di 14 ore di tecnica specialistica sotto forma di corsi di perfezionamento in conformità ai requisiti della SGS. Inoltre dal 2025 vi è la possibilità di frequentare il modulo Bambini e di approfondire le competenze in moduli individuali (vedi portale Samaritani Svizzera).
Il segretariato di Samaritani Svizzera offre diversi corsi e moduli di formazione. La gamma completa dei corsi è disponibile sul portale protetto da password (https://portal.samariter.ch). Qua sotto ne elenchiamo solo una selezione. I corsi possono essere prenotati direttamente nel portale. I dettagli sulla sede esatta dei corsi di formazione e formazione continua sono riportati nella conferma di registrazione (*TBA, to be announced). Tutti i moduli di supporto all’associazione si svolgono presso: Martin-Disteli-Strasse 27, 4601 Olten, oppure online. Per domande scrivere a: info@samariter.ch
Istruttore/trice BLS-AED-SRC
Corso Date Lingua Luogo
BLS_M01 2025/1 10.01-11.01.2025 Italiano Bellinzona
BLS_M01 2025/2 11.04-12.04.2025
Istruttore/trice First Aid 1
Corso Date Lingua Luogo
FA_M01 2025/1
Passerelle
(Per gli insegnanti samaritani che hanno completato la loro formazione tra il 2022 e il 2023)
Corso Date Lingua Luogo
Passerella da monitore samaritano (MS) a istruttore/trice
Monitore/trice samaritano/a – Istruttore/trice
Corso Date
Trucco
Corso
Lavoro di sezione – Corso di formazione di base
Il corso di formazione di base offre ai nuovi membri di Comitato l’opportunità di familiarizzare con tutti gli aspetti della vita associativa e sezionale. I singoli moduli trattano argomenti attuali e futuri. Per completare il corso è necessario frequentare tutti e quattro i moduli. È possibile cominciare a ogni modulo.
Corso Date
Modulo 4, Pianificazione, controlling, conduzione 04.09.2024
Lavoro di sezione – Moduli di approfondimento
I moduli di approfondimento sono offerti come corsi serali online di 3 ore ciascuno per approfondire un argomento specifico.
Lingua Luogo
Corso Date Lingua
Cooperazione all’interno del Comitato
10.09.2024
Tedesco online
Gestione delle crisi e dei conflitti 24.09.2024 Tedesco online
Piattaforme OMS-IAS 25.09.2024
Pianificazione di eventi e progetti 20.11.2024
Organizzazione di riunioni della sezione
Lavoro di sezione – Coach di sezione
25.11.2024
online
online
Tedesco online
Il coach di sezione fornisce consulenza ai membri del comitato delle sezioni samaritane su questioni relative alla gestione e allo sviluppo delle sezioni e associazioni. In qualità di coach, accompagna e sostiene le sezioni in modo lungimirante e coordina le esigenze di formazione continua dei membri del comitato. Per essere ammessi al programma di formazione, è necessario frequentare per intero il corso di formazione di base.
Corso Date Lingua Luogo
Giornata di formazione 1
Giornata di formazione 2
Giornata di formazione 3
14.09.2024
15.09.2024
16.11.2024
Tedesco Olten
Tedesco Olten
Tedesco Olten
FACILE
DIFFICOLTÀ MEDIA
Samariter.shop, lo Shop Samaritano, è stato recentemente riconosciuto come azienda Top Rated Company 2024. Ecco un’intervista con la responsabile Marketing e Project manager
Angela Grämiger sulle offerte dello Shop e sulle varie richieste che arrivano allo stesso.
INTERVISTA: Anita Simeon Lutz | m.z
Cosa significa per lei questo riconoscimento?
Ogni anno, le aziende Top Rated sono premiate con il marchio Trusted Shops sulla base delle valutazioni dei clienti. Si tratta dei migliori 200 fornitori online in Svizzera che hanno ricevuto almeno 100 valutazioni nell’arco di un anno. Ad essere valutati sono sia i prodotti che il servizio complessivo. Ovviamente questo riconoscimento ci rende orgogliosi, è motivante per tutto il team e attesta le nostre buone prestazioni all’interno del mercato online svizzero.
Samariter.shop è stato lanciato a metà del 2021. Come si sono sviluppate le domande e le vendite in questo periodo?
Nel primo anno abbiamo avuto molto lavoro: a quel tempo i clienti dovevano infatti recuperare il ritardo rispetto al periodo caratterizzato dalla pandemia, quando non vi era praticamente nessun corso di formazione. Nel 2021, il materiale per le formazioni è dunque stato riordinato e le scorte di materiale sono state rifornite. Fin dall’inizio abbiamo intensificato il nostro servizio clienti e ora possiamo garantire una consulenza di alta qualità nelle tre lingue nazionali. Le nostre vendite continuano a crescere, anche se non nella stessa misura del primo anno.
In base a quali criteri decidete quali prodotti tenere in stock?
Possiamo vantare molti anni di esperienza in questo settore e una vasta rete di produttori e fornitori in tutto il mondo. È per noi fondamentale che i prodotti siano conformi all’attuale regolamento sui dispositivi medici, sia quando vengono aggiunti alla nostra gamma di prodotti, sia quando vengono ratificati. Sia le apparecchiature elettriche più complesse che i materiali più semplici, come le bende di fissaggio, devono essere certificati e conformi alle leggi vigenti. Inoltre, la gamma di prodotti deve soddisfare gli attuali standard di formazione e le esigenze dei samaritani.
Com’è il vostro rapporto con le sezioni samaritane?
Lavoriamo da molti anni con Samaritani Svizzera e pertanto conosciamo bene e direttamente le esigenze dei nostri clienti. Il contatto personale è molto importante per noi. Per
Angela Grämiger è responsabile Marketing di Tinovamed e project manager dello samariter. shop.
questo motivo abbiamo ampliato il nostro servizio clienti qui in Svizzera e non l’abbiamo assegnato a società o aziende all’estero. Ringraziamo in particolare i samaritani che ci danno un feedback o ci fanno sapere se qualcosa non va bene. I samaritani possono infatti influire sulla nostra gamma di prodotti, come in merito all'abbigliamento: ad esempio, per un certo periodo di tempo e per motivi di costo, il logo Samaritano ricamato ha dovuto essere stampato. Tuttavia, il feedback dei clienti ha dimostrato che la versione ricamata è più apprezzata e le persone sono felici di pagare il sovrapprezzo. A questo proposito, abbiamo anche uno showroom a Gerlafingen dove è possibile provare abiti o testare direttamente i materiali.
Quali sono i vostri bestseller, i prodotti più richiesti?
Particolarmente richiesto è il materiale didattico come manichini, bende e documenti per i vari corsi di formazione. Anche l’abbigliamento samaritano e i prodotti di primo soccorso vengono spesso ordinati in occasione di eventi e manifestazioni.
Che relazione c’è tra tinovamed.shop e samariter.shop?
I due shop sono gestiti separatamente da Tinovamed, ma naturalmente c’è uno scambio di competenze e le sinergie vengono utilizzate anche negli acquisti e nella logistica.
Grazie per l’intervista.
Contatti
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Edizione n. Termine redazionale
Data di apparizione 4/2024 01.10.2024 20.11.2024
Orari di apertura del Segretariato centrale
Dal lunedì al venerdì siamo raggiungibili al numero 062 286 02 00 nei seguenti orari: 8.00-12.00 14.00-16.00
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Eleonora salva vite. E tu?
Estetista e Samaritana
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