Samariter_2_2025_IT_low

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Costruire una comunità SAMARITANI

6 L’APPROFONDIMENTO

Il capitale sociale della Svizzera

20 RITRATTO Andrea Schmid, samaritana con passione

22 BUONO A SAPERSI Intelligenza artificiale nei primi soccorsi

La rivista di Samaritani Svizzera

Paralisi facciali

Agite subito

Paralisi alle braccia o alle gambe

Chiamate il numero d’emergenza

RICONOSCERE L’ICTUS. SALVARE VITE.

Disturbi della parola

Decidi tu del tuo corpo, in vita e anche dopo. Documenta perciò la tua volontà in merito alla donazione di organi e informane anche i tuoi cari.

Fallo per te. viverecondividere.ch

Il senso dell’unione

Care samaritane, cari samaritani,

la Svizzera ha un territorio variegato e si caratterizza per le sue differenze concentrate su una piccola superficie. Quattro lingue nazionali, contrasti tra centri urbani e zone rurali, montagne e valli, prati pianeggianti, pendii scoscesi: difficilmente altri Paesi combinano così tante culture e paesaggi diversi in un territorio così piccolo, eppure siamo un unico Stato, un’unica comunità.

Questo vale anche per Samaritani Svizzera. Tuttavia, dobbiamo saper ammettere le diversità e le complessità del nostro Paese e non porci una sorta di «blocco». Dobbiamo avvicinarci, ascoltarci e cercare assieme soluzioni congiunte che siano anche ideali per le sezioni e le associazioni. La diversificazione deve essere vissuta e attuata già a livello delle sezioni. Possiamo infatti stare al passo con i cambiamenti della nostra società solo se rimaniamo agili e flessibili. Per saperne di più, potete leggere l’intervista ai membri uscenti del Comitato centrale a partire dalla pagina 10 di questo numero della rivista.

La Svizzera è ancora al quinto posto in Europa in termini di attività associative e al terzo posto in termini di volontariato istituzionalizzato. Circa il 40% degli intervistati svizzeri ha dichiarato di aver svolto attività di volontariato negli ultimi sei mesi. Il capitale sociale della Svizzera è enorme, dobbia-

mo solo utilizzarlo correttamente. Da pagina 6, potete leggere un resoconto della Conferenza nazionale di promozione della salute di quest’anno, sul tema «Coesione sociale a livello locale: rafforzare la salute della comunità».

«Ciò che desideri trasmettere agli altri, deve essere prima presente in te, con passione. Solo se la viva passione è in te, puoi pensare di contagiarla agli altri.» Questo è il motto di Andrea Schmid, che per quasi dieci anni ha lavorato con entusiasmo e dedizione nel Settore Formazione presso il Segretariato centrale di Samaritani Svizzera. Ora si trasferirà alla sezione di Berna della Croce Rossa Svizzera, dove si occuperà di formazione degli adulti. Trovate un suo interessante ritratto a pagina 20. Ma anche tutti voi dimostrate passione ed entusiasmo nelle vostre attività samaritane, negli esercizi, nei servizi medicosanitari e altro ancora: da pagina 24 in poi, riportiamo le attività di sezioni e associazioni della Svizzera francese, del Ticino e Moesano e della Svizzera tedesca. Vi auguro di cuore una buona lettura!

14 ALLA RICERCA DI STABILITÀ

6 IL CAPITALE SOCIALE DELLA SVIZZERA

Conferenza nazionale 2025 sulla promozione della salute

10 «DOBBIAMO STARE AL PASSO CON I TEMPI»

Chiacchierata con Theresia Imgrüth Nachbur, Ursula Forrer e Rolf Imhof

14 ALLA RICERCA DI STABILITÀ

Echi dalla Conferenza di primavera dei presidenti cantonali

16 STRATEGIA 2029

Intervista a Frieda Müller, presidente dell’associazione cantonale di Svitto

18 ATTUALITÀ

La SSS auspica miglioramenti nelle lezioni scolastiche di nuoto

20 ANDREA SCHMID

Ritratto di una samaritana animata dalla passione

22 BUONO A SAPERSI

L’IA nei primi soccorsi

Nel corso dell’Assemblea dei delegati del 21 giugno prossimo a Lenzerheide (nella foto) verrà tracciata la nuova via di Samaritani Svizzera: tutti i mandati in seno al Comitato centrale dovranno infatti essere individuati ed eletti. Ci saranno pertanto sette volti nuovi.

IMPRESSUM

«oggi samariani» 2/2025

Data di pubblicazione: 28 maggio 2025

Editore

Samaritani Svizzera

Martin-Disteli-Strasse 27

Casella postale, 4601 Olten

Telefono 062 286 02 00 redazione@samaritani.ch www.samaritani.ch

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Singolo abbonamento per terzi: fr. 33.– all’anno

4 numeri all’anno

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Redazione

Svizzera tedesca: Anita Simeon (asi)

Svizzera francese: Chantal Lienert (cli)

Ticino e Moesano: Mara Zanetti Maestrani (m.z)

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Copertina: Troy Fotografie

Pagina indice: Lenzerheide

Ferien

Editoriale: Linda Pollari

IL CAPITALE SOCIALE DELLA SVIZZERA

La 26ª Conferenza nazionale sulla promozione della salute tenutasi a Berna alla fine del mese di gennaio scorso ha avuto il tema seguente: «Coesione sociale a livello locale: rafforzare la salute della comunità».

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z.; FOTO: Christian Krebs Photography

La conferenza si è svolta al Kursaal di Berna. I partecipanti hanno potuto organizzare il proprio programma che consisteva in sessioni plenarie, sotto-plenarie e workshop.

relatori principali e abbiamo chiesto loro un’intervista: trattasi di Markus Freitag, professore di sociologia politica presso l’Istituto di scienze politiche dell’Università di Berna, e di Stéphanie Pin, dottoressa di ricerca in scienze sociali e responsabile del Dipartimento di promozione e prevenzione

«Idea numero 85 per promuovere il capitale sociale: salutare gli sconosciuti.»
Prof.

Dr. Markus Freitag

della salute presso Unisanté. Nella sua conferenza, Prof. Dr. Markus Freitag ha iniziato spiegando il concetto di capitale sociale, che è composto da due elementi: da un lato, dalla relazione sociale che dà accesso a determinate risorse e, dall’altro, dalle risorse stesse. L’interazione sociale ha un valore. Essa offre aiuto nelle situazioni di crisi, vitamina B e senso di appartenenza. Mentre il capitale umano si trova nella testa delle persone e il capitale economico nei loro conti bancari, il capitale sociale riflette il valore della cooperazione sociale. Il capitale sociale può essere suddiviso in tre aree: creazione di reti, fiducia nonché norme e valori. La Svizzera, nelle prime due aree, si posiziona in modo positivo rispetto agli altri Paesi. Secondo l’European Values Study del 2022, circa l’80% degli Svizzeri è membro di un’associazione. In termini di volontariato istituzionalizzato, siamo al terzo posto dopo la Norvegia e i Paesi Bassi. Anche per quanto riguarda il sentimento di fiducia, siamo all’ottavo posto. Alla domanda: «Quanto ti fidi delle persone che incontri per la prima volta?», oltre la metà degli intervistati ha risposto «abbastanza» o «molto».

La conferenza è stata organizzata e condotta da Promozione Salute Svizzera, dalla Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS), dall’Associazione dei Comuni svizzeri, dall’Unione delle Città svizzere, da benevol Svizzera e dalla Rete Caring Communities. I partecipanti che hanno affrontato le tematiche legate all’importanza della coesione sociale sono stati ben 563. Le diverse conoscenze sono state condivise e diffuse, poiché la coesione sociale è un aspetto fondamentale per migliorare la salute. Dopo la conferenza, abbiamo avvicinato due dei

Tuttavia, la creazione della base del capitale sociale dovrebbe essere promossa consapevolmente. Ed è qui che le cose sono un po’ carenti: alla domanda se i genitori dovrebbero incoraggiare l’altruismo nei loro figli, solo il 14% degli intervistati ha risposto affermativamente. La percentuale di voti favorevoli è diminuita significativamente dal 1996 in poi. Nel 1996, il 30% degli intervistati, infatti, era ancora in grado di rispondere affermativamente a questa domanda. Per promuovere attivamente il capitale sociale, Markus Freitag ha pubblicato un libro intitolato «Das soziale Kapital der Schweiz» (Il capitale sociale della Svizzera), che presenta, tra

Stéphanie Pin, dottoressa di ricerca in scienze sociali e responsabile del Dipartimento di promozione e prevenzione della salute presso Unisanté

Prof. Dr. Markus Freitag, direttore dell’Istituto di scienze politiche dell’Università di Berna

l’altro, un centinaio di idee su come rafforzare la base della cooperazione sociale. Ad esempio, l’idea numero 85 è «Salutare gli sconosciuti», o ancora: l’idea numero 55 è «Siate sempre attenti». È stato dimostrato che la coesione sociale influenza anche la nostra salute. Su questo tema ha riferito Dr. Stéphanie Pin. Secondo i risultati di ricerche e studi condotti in Svizzera e all’estero, si è dimostrato che forti legami sociali aiutano a ridurre lo stress o il rischio di sviluppare disturbi d’ansia e di depressione e aumentano invece il senso di benessere di un individuo. Interazioni sociali frequenti e attività collettive promuovono anche comporta-

menti più sani, come l’attività fisica o una dieta migliore, e sono associate a un minor rischio di malattie cardiovascolari o di cancro. Al contrario, problemi di salute fisica o mentale, come difficoltà di movimento, deficit cognitivi o malattie che richiedono cure lunghe e complesse limitano in modo marcato la capacità delle persone colpite di partecipare ad attività collettive, di accedere a determinati servizi locali o di mantenere relazioni sociali con parenti e vicini.

«Le persone socialmente attive presentano uno stato di salute migliore.»

Stéphanie Pin

Esistono diverse possibilità per ottenere benefici sia per la salute che per la coesione sociale. In primo luogo, possiamo cercare di migliorare il capitale sociale delle persone, cioè le risorse che le persone stesse ricevono attraverso le loro reti familiari, di amicizie o professionali o ancora attraverso la loro partecipazione ad attività di club o

civiche. In fatto di risorse, può trattarsi di informazioni, aiuto nelle attività quotidiane o supporti di tipo emotivo. Diverse associazioni come Samaritani Svizzera o ProSenectute promuovono il coinvolgimento dei volontari nella comunità non solo fornendo un migliore accesso alle informazioni, ma anche offrendo ai volontari l’opportunità di incontrarsi, formarsi e scambiare conoscenze e pratiche nel settore sanitario.

Un’altra maniera per promuovere la coesione sociale e la salute è quello di agire e influenzare gli ambienti di vita delle persone, cioè le infrastrutture e gli spazi pubblici, nonché le politiche pubbliche nei settori che hanno un impatto sulla salute stessa o sulla coesione sociale.

«È importante non essere indifferenti.»

Elisabeth Baume-Schneider, consigliera federale •

Alla conferenza sulla promozione della salute era presente anche una rappresentante del mondo politico nazionale, la Consigliera federale Elisabeth Baume- Schneider. Quest’ultima ha sottolineato l’importanza di impegnarsi a favore della comunità e ha ripetuto la raccomandazione che ha espresso anche a un gruppo di giovani in visita a Palazzo federale: «È importante non essere indifferenti.»

La Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider è stata intervistata da Chloé Saas sui temi della salute.

«Come associazione, dobbiamo stare al passo coi mutamenti sociali»

In occasione della prossima Assemblea dei delegati (AD) di Samaritani Svizzera, l’intero Comitato centrale dovrà praticamente essere sostituito. Prima della Conferenza di primavera dei presidenti cantonali, abbiamo quindi voluto incontrare i tre membri uscenti Theresia Imgrüth Nachbur, Ursula Forrer e Rolf Imhof per un’intervista.

INTERVISTA: Anita Simeon Lutz | m.z

FOTO: Aniela Lea Schafroth

Ci ritroviamo nella sala riunioni «Mars» dell’Hotel & Conference Centre Sempachersee di Nottwil, dove i miei ospiti per l’intervista possono guardare con calma a ritroso sui molti anni di impegno a favore di Samaritani Svizzera. Theresia Imgrüth Nachbur (dal 2022 vicepresidente) ha infatti assunto la carica di membro del Comitato centrale di Samaritani Svizzera nel 2013 e può quindi vantare 12 anni pieni di eventi; Ursula Forrer è in carica da 10 anni e Rolf Imhof da 9 anni. È il momento giusto, dunque, per fare un bilancio e guardare al futuro con fiducia in questo periodo di trasformazione.

Oggi viviamo in un’epoca di trasformazione, molte cose stanno cambiando. L'intero Comitato centrale andrà ricomposto durante l'Assemblea dei delegati, trovando 7 persone disposte ad occupare i posti lasciati vuoti. Come vive personalmente questa situazione?

Ursula Forrer: In realtà lo vedo come un fatto positivo. Credo che il cambiamento del Comitato centrale, con l’uscita di membri di lungo corso e l’ingresso di volti nuovi, possa dare un rinnovato slancio. È un’opportunità per un nuovo inizio.

Rolf Imhof: Concordo con Ursula: due anni fa ho annunciato che mi sarei dimesso nel 2025. Per me era importante avere l’opportunità di consegnare

i vari compiti in modo corretto. E ora, i futuri nuovi arrivati avranno l’opportunità di ricominciare da capo, con nuove energie.

Non temete che in questo processo vada persa anche molta esperienza?

Theresia Imgrüth Nachbur: È sempre così: quando tutti se ne vanno, le competenze inevitabilmente si perdono. Nel mio caso, in ragione del limite di mandato, mi era tuttavia già chiaro che avrei dovuto lasciare la carica al più tardi nel 2025. Ma ritengo che le competenze non andranno perse: sono infatti ancora qui e saremo disponibili a rispondere alle eventuali domande. Rimarrò inoltre attiva nella mia sezione come samaritana e in questo modo resterò in contatto con l’Organizzazione centrale.

Ursula Forrer: In qualità di presidente di due associazioni cantonali, sarò comunque presente a ogni conferenza dei presidenti. Sarò allora forse io a parlare dall’altra parte. Ma noi tre non ce ne andiamo con rancore. Abbiamo deciso consapevolmente di lasciare le nostre cariche per dare ai nuovi arrivati l’opportunità di ricominciare da capo.

Quale effetto ha prodotto su di voi la Conferenza dei presidenti cantonali dello

scorso autunno? Ci sono state parecchie voci che hanno poi portato alla partenza di Laurent Audergon, Ingrid Oehen e, successivamente, di Denis Orange. Si è parlato anche di finanze, quindi mi interesserebbe soprattutto sapere come lei, Rolf, sta affrontando la questione.

Rolf Imhof: Il problema non era che ci fosse qualcosa di sbagliato nelle finanze. Si trattava innanzitutto della collaborazione tra i singoli attori. Inoltre vi erano anche dei problemi interpersonali. Il risultato finanziario annuale non è ovviamente quello che avevamo sperato. Ma, alla fine, per me è importante che tutto sia conforme alle linee guida. Nel quadro delle norme vigenti, c’è sempre stata trasparenza nei confronti dei membri. A mio avviso, i disaccordi interpersonali sarebbero stati risolti meglio a porte chiuse.

Theresia Imgrüth Nachbur: Per me è stata una situazione difficile perché, nel mio ruolo di vicepresidente, ho dovuto assumermi molte responsabilità. Tuttavia sono molto grata di avere il sostegno di tutto il collegio. Abbiamo lavorato molto bene insieme come squadra. Ognuno ha assunto compiti aggiuntivi. E non si tratta, questo, nemmeno del primo ostacolo difficile che abbiamo dovuto superare durante il nostro mandato.

Come si può riportare la serenità?

Ursula Forrer: La chiave per riavere pace e serenità è la comunicazione. Per me è molto importante poter parlare apertamente tra di noi, con toni normali della voce. Non occorre che tutti abbiano sempre la stessa opinione. Ma le opinioni devono essere discusse e poi assieme si prendono decisioni.

Rolf Imhof: Sì, vero; e una volta presa, questa decisione deve essere sostenuta da tutti, indipendentemente dal fatto che si sia personalmente d’accordo o meno. Credo che questa sia l’essenza della collaborazione in un’associazione.

Quali profili state cercando per i nuovi membri del Comitato centrale?

Theresia Imgrüth Nachbur: Cerchiamo persone capaci di creare consenso, affidabili e in grado di lavorare in gruppo. A tal fine, abbiamo creato una commissione-cerca che sta svolgendo il suo lavoro. Alcuni candidati sono già stati indentificati, ma altri devono ancora essere trovati.

Ursula Forrer: A mio avviso, è importante che la maggior parte dei membri del Comitato centrale abbia un vissuto samaritano. Ovvio, anche le competenze tecniche giocano un ruolo importante, ma chi non conosce i samaritani avrà difficoltà a familiarizzare con l’Organizzazione.

Poco prima della Conferenza dei presidenti cantonali del 15 marzo scorso, abbiamo incontrato i membri del Comitato centrale dimissionari per una chiacchierata e uno scambio di opinioni su oltre un decennio di storia comunitaria.

Rolf Imhof: Per la funzione di contabile, abbiamo già fatto un buon lavoro per trovare qualcuno; sono richieste solide competenze nell’area finanziaria.

Nella complessa situazione attuale, quanto è importante una strategia globale? La Strategia 2024, e la successiva Strategia subordinata 2029, saranno stravolte quando entrerà in funzione il nuovo Comitato centrale?

Ursula Forrer: Ho l’impressione che sia meglio non interferire affatto con il nuovo futuro Comitato centrale. Saranno loro il nuovo comitato e se riterranno che questa strategia non sia valida, allora la cambieranno; spetterà a loro valutare e decidere. Theresia Imgrüth Nachbur: Concordo su tutta la linea. A questo punto, abbiamo finalizzato la Strategia 2024 e sviluppato la Strategia 2029 insieme alla base. Quest’ultima è stata approvata anche in occasione dell’Assemblea dei delegati del 2024. Il nostro Comitato centrale ha tuttavia deciso di sospendere per il momento i lavori sulla strategia. Infatti, il nuovo comitato potrebbe decidere che è ancora necessario apportare alcuni aggiustamenti alla Strategia 2029. Non credo sarà tutto da rifare, ma posso pensare che il nuovo comitato valuterà correttivi e modifiche.

Rolf Imhof: Sì, questo procedere è sensato: dobbiamo lasciar lavorare le nuove persone. Credo che questo compito non spetti solo a noi, in quanto Comitato centrale, ma anche ai presidenti delle associazioni cantonali. Anche loro, infatti, devono lasciare lavorare il nuovo gremio, in futuro.

La mia impressione è che la difficoltà attuale di Samaritani Svizzera risieda nel fatto che la sua struttura associativa si «scontri» con una struttura aziendale. Come si fa a mettere assieme le due cose?

Ursula Forrer: Da anni operiamo ai limiti del volontariato. Da un lato, ci sono le sezioni e le associazioni cantonali che funzionano già come piccole-medie imprese (PMI), con tutti i diritti, ma anche con tutti gli obblighi. Per molte associazioni, questo sistema è ancora molto impegnativo e difficile.

Rolf Imhof: Nelle sezioni, la struttura prevalentemente volontaria cozza contro la richiesta di maggior professionalità che viene dall’esterno. Ciò crea tensioni, anche grandi, che spesso si riversano pure sul nostro Segretariato centrale. Il nostro dilemma non è il divario tra struttura associativa e struttura aziendale, bensì l’impegno dei volontari rispetto alla professionalizzazione. Perché chi lavora volontariamente ha la sensazione che tutti gli altri debbano lavorare come loro ed essere presenti alle otto di sera se hanno ancora domande. Chi di noi svolge questo lavoro a livello professionale sa che dispone di un tempo determinato. E che a un certo punto si arriva a fine giornata di lavoro.

Theresia Imgrüth Nachbur: La nostra essenza è la «torta samaritana» che si divide in parti uguali tra volontariato, attività sezionale e servizi commerciali. Questa divisione deve essere fatta propria dalle sezioni e nella loro struttura. Non tutti devono fare e saper fare tutto.

Per nove anni Rolf Imhof è stato contabile di Samaritani Svizzera e ha difeso la trasparenza e la comunicazione aperta.
Al momento Theresia Imgrüth Nachbur deve assumersi molti altri compiti come vicepresidente, ma può contare su un team ben preparato.

Oggigiorno uno dei principali problemi è anche la durata dell’impegno: nessuno desidera più impegnarsi per anni in una sezione. Come si può conferire alle sezioni altre strutture che permettano di fidelizzare le persone a un progetto e poi lasciarle comunque andare?

Ursula Forrer: In effetti oggi le persone desiderano svolgere più attività di volontariato. Ma potrebbero desiderare di lavorare al 100% per sei mesi su di un solo progetto e portarlo a termine. In questo senso, le sezioni samaritane stesse hanno un grosso problema, perché la loro struttura non funziona così. Dobbiamo convincere le persone sul valore aggiunto di un impegno pluriennale. Ma non si può più dare per scontato che una persona rimanga nella stessa sezione per tutta la vita.

Rolf Imhof: Studi specifici hanno dimostrato che i dipendenti/collaboratori restano in un’Organizzazione per una media di 2,5 anni. E ciò in tutti i settori. Se noi continuiamo ad aspettarci un impegno di 10, 15 o 20 anni, ci sbagliamo di grosso; immaginiamo ciò che non rispecchia più la realtà. La società è cambiata e noi come associazione dobbiamo stare al passo con questo cambiamento.

Theresia Imgrüth Nachbur: Dobbiamo mantenere bassa la soglia per l’ingresso in sezione. Forse non tutti vogliono prestare aiuto nei servizi medico-sanitari, ma desiderano comunque fare qualcosa per il bene comune. Quindi permettiamo semplicemente alle persone interessate di unirsi a noi senza fare richieste. La mia esperienza dimostra che le persone che vogliono fare di più troveranno anche i modi e i mezzi per farlo.

Ursula Forrer: Nel Toggenburgo ho una sezione che non svolge nessun servizio medico-sanitario, ma che è molto importante per la vita del villaggio in termini di assistenza al vicinato e di cura degli anziani e dei bambini.

Ci sono dunque sezioni molto diverse tra loro. Come si può creare un senso di comunità? Mi è stato riferito che un tempo la famiglia samaritana era molto più coesa e veniva percepita come un’unità.

Ursula Forrer: Se si parla del passato, probabilmente si tratta di oltre 50 anni fa. Il nostro modello di business, infatti, si è effettivamente rotto negli anni 1980 e soprattutto negli anni 1990 con la nuova legge sul matrimonio. Perché? Fino ad allora, i giovani uomini si univano piuttosto ai vigili del fuoco e le giovani donne che avevano figli entravano automaticamente in una sezione samaritana. I soci delle sezioni arrivavano da soli, di loro spontanea volontà. Fortunatamente poi, quando le donne sono entrate

Ursula Forrer ha ottime conoscenze samaritane e, in quanto presidente cantonale, può comprendere anche il punto di vista della base.

nel mondo del lavoro, questo modello è scomparso. Purtroppo e per molto tempo, nessuno nell’ambito samaritano si è reso conto di questo fatto. I soci sono diventati sempre più anziani e i giovani sono diminuiti, ma la struttura della sezione funziona tuttavia ancora. Oggi abbiamo una generazione di donne che non si rivolge più alle sezioni samaritane, gli uomini non sono più necessariamente nei Corpi pompieri, quindi le sezioni non acquisiscono più i soci in modo automatico. Negli ultimi 20 anni abbiamo dovuto imparare che dobbiamo fare uno sforzo per ricercare e per mantenere i nostri soci. Rolf Imhof: Secondo me, non dobbiamo diventare una famiglia, ma dobbiamo piuttosto rafforzare il marchio samaritano, che è un buon marchio. Se riusciremo a far sì che questo marchio venga nuovamente percepito come un valore solido, allora il futuro di Samaritani Svizzera non si prospetta male.

Se riusciamo a identificare le nostre peculiarità e i nostri punti di forza concorrenziali, anche commerciali, abbiamo ancora buone possibilità.

Theresia Imgrüth Nachbur: Dobbiamo davvero mettere in risalto i vantaggi della vita associativa, del diventare soci. Un aspetto importante è la formazione medico-sanitaria di base. All’epoca avevo aderito alla locale sezione samaritana poiché abitavamo sul Rigi e sapevo che se fosse successo qualcosa a mio figlio, avremmo avuto almeno mezz’ora di viaggio per raggiungere il medico più vicino. La conoscenza di base dei primi soccorsi è una grande rassicurazione.

Grazie per il vostro impegno e per la chiacchierata e auguri per il futuro!

Samaritani Svizzera in cerca di stabilità

Svolta del tutto inattesa alla conferenza tenutasi il 15 marzo scorso per preparare i temi della prossima Assemblea dei delegati (AD) di Samaritani Svizzera. Un intervento delle associazioni della Svizzera romanda, che stanno pensando di mettersi in proprio, ha infatti suscitato un dibattito che si spera possa portare a un salutare cambiamento.

TESTO: Chantal Lienert | m.z

FOTO: Aniela Lea Schafroth, Camilla Clementi

La quarantina di presidenti delle associazioni cantonali e di rappresentanti dei vari organismi di Samaritani Svizzera che, sabato 15 marzo scorso, si sono recati a Nottwil non avevano nessuna idea di quale piega avrebbe preso la giornata. Come da tradizione, la conferenza di primavera dei presidenti è dedicata alla preparazione dell’Assemblea dei dele -

gati (AD) e di quella della Fondazione Henry Dunant. Così prevedeva l’ordine del giorno. Ma il fatto che la vicepresidente di Samaritani Svizzera Theresia Imgrüth Nachbur ha subito dato la parola alle sei associazioni della Svizzera romanda (FR, GE, JU e JU bernese, NE, VD, VS romando) ha scombussolato un po’ lo svolgimento dei lavori.

Al loro arrivo a Nottwil, i partecipanti non si immaginavano quale piega avrebbero preso, di lì a poco, le discussioni.

Theresia Imgrüth Nachbur ha elogiato Christin

Brigger, presidente dimissionaria dei samaritani dell’Alto Vallese, ringraziandola per il suo esemplare e lungo impegno per la causa samaritana.

per ripristinare la fiducia. L’obiettivo è quello di presentare i risultati alla conferenza prevista per il prossimo 30 agosto.

L’impegno di Ivan Besse, presidente uscente dei samaritani del Vallese romando, è stato debitamente omaggiato da Theresia Imgrüth Nachbur.

Perdita di fiducia

Rappresentate dal loro portavoce Benoît de Haller, presidente dei samaritani di Ginevra, le associazioni romande hanno espresso la loro perdita di fiducia di fronte alle carenze nelle relazioni con il Segretariato centrale e alla mancanza di comunicazioni sulla situazione finanziaria di Samaritani Svizzera. Hanno deplorato in particolare la carenza di trasparenza sull'elevato numero di avvicendamenti presso il Segretariato centrale e sulle disfunzioni che hanno portato a una vera e propria cascata di dimissioni dal Comitato centrale, per non parlare dei ricorrenti problemi nelle traduzioni.

Non sentendosi più ascoltati e ritenendo di dover pagare troppi contributi in rapporto ai servizi ricevuti, i membri francofoni stanno considerando di lasciare Samaritani Svizzera e di unirsi direttamente alla Croce Rossa.

Dalla sala si sono subito levate delle voci per affermare il loro attaccamento alla presenza dei francofoni e per sottolineare l’importanza di mantenere l’unità. Altri interventi hanno invece condiviso le preoccupazioni per le difficoltà e le carenze individuate dalle associazioni romande e hanno sottolineato la necessità che l’Organizzazione mantello riacquisti in via prioritaria la stabilità. È stato infine deciso di creare un gruppo di lavoro composto da più parti interessate e volto a esaminare la situazione e a proporre soluzioni

Scadenza elettorale

Comunque, la scadenza per l’elezione dei nuovi membri del Comitato centrale e della Commissione della gestione rimane il 21 giugno, data dell’Assemblea generale dei delegati 2025. La presentazione in videoconferenza sia dei candidati per il Comitato centrale che di quelli per la Commissione della gestione si è quindi svolta come previsto. Per la Commissione della gestione, si tratta di Matthias Spielmann, in qualità di presidente, e di Alexander Herzog, nuovo membro. Entrambi hanno una comprovata competenza nella gestione aziendale.

Con piacere, sono giunte richieste anche da parte dei samaritani: così Peter Gantenbein (formatore dell’associazione di Zurigo) e Doris Wolf (presidente dell’associazione delle sezioni samaritane bernesi) si sono dichiarati disposti ad assumere responsabilità nel Comitato centrale. Altre candidature sono tuttora al vaglio dell’apposita commissione-cerca al fine di comporre un Comitato di sette persone. Sono possibili anche candidature provenienti da altri samaritani interessati. Tutte le trattande che saranno sottoposte al voto dei delegati il 21 giugno sono state presentate in anteprima alla conferenza online che si è svolta il 24 aprile scorso.

Purtroppo verso la fine dello scorso aprile, ci è giunta notizia che anche Juri Künzler, il più giovane membro del Comitato centrale e l’unico finora a non aver rassegnato le dimissioni, ha deciso di non ricandidarsi in occasione della prossima Assemblea dei Delegati. Il 21 giugno, il Comitato centrale dovrà quindi essere riformato nella sua totalità.

La tradizionale calma… prima della tempesta!

«Il nostro lavoro vale più di quanto pensiamo»

La presidente cantonale dell’associazione samaritani del Canton Svitto, Frieda Müller, è stata una dei tre rappresentanti cantonali nel processo di sviluppo delle strategie 2024 e 2029. Come vede lo sviluppo di Samaritani Svizzera e su cosa dovrebbero concordare le associazioni e le sezioni?

INTERVISTA: Anita Simeon Lutz | m.z

Signora Müller, quanto è importante il lavoro di strategia per Samaritani Svizzera?

Come associazione, abbiamo bisogno di una serie di linee guida, ma queste non devono essere imposte. Gran parte di ciò che abbiamo messo nero su bianco nella Strategia 2024 e poi nella successiva Strategia 2029 viene già fatto dalle sezioni e dalle associazioni. Ma se ci unissimo tutti, e tutti tirassimo la corda dalla stessa parte, potremmo ottenere ancora di più. Questo vale anche per la collaborazione regionale. Nella Svizzera centrale siamo molto ben organizzati e ci aiutiamo a vicenda. Ad esempio, retribuiamo gli istruttori, i monitori dei corsi e chi esegue i servizi medico-sanitari anche tra singole sezioni. Abbiamo infatti elaborato un regolamento per le spese, in base al quale istruttori e monitori ricevono uno stipendio fisso, ma una parte viene restituita alle associazioni e alle sezioni che ne hanno finanziato la formazione. Stiamo inoltre definendo il calcolo dei prezzi dei corsi su base regionale.

Quindi una politica dei prezzi standardizzata e unificata è un punto chiave per la coesione di Samaritani Svizzera?

Sì, secondo me lo è. Non è possibile che lo stesso corso costi 250 franchi a persona in un posto e 120 franchi in un altro. Soprattutto le aziende sovraregionali notano queste differenze di prezzo e vogliono sfruttarle. Ciò non significa che non si possa fare un’eccezione per un servizio medico-sanitario, ad esempio, ma che si dovrà comunque fatturare le ore alla tariffa corretta e concedere semmai uno sconto giustificato su di esse.

Ma è riconosciuto e assodato che i samaritani ricevono denaro per i loro servizi?

No, non ovunque. Molti pensano infatti che noi samaritani siamo pagati dalle casse pubbliche come avviene per i vigili del fuoco. Ma non è così. Naturalmente, la maggior parte delle sezioni riceve un sostegno più o meno consistente dai comuni, ma per la maggior parte devono autofinanziarsi e sostenere nel contempo anche la sovrastruttura, ossia le associazioni cantonali e il Segretariato centrale. Molte

Frieda Müller è stata per molti anni presidente cantonale del Cantone di Svitto ed è una samaritana molto impegnata.

persone non si rendono conto di questo. Inoltre, come samaritani dobbiamo anche sostenere i nostri costi, perché il nostro lavoro vale più di quanto pensiamo. La sindrome dell’aiutante spesso offusca la nostra vista.

Come si costruisce una comunità all’interno di una sezione?

Una comunità si crea in genere attraverso la condivisione di interessi. Ma credo che sia importante anche organizzare eventi che aiutino a creare la comunità, come escursioni in comune o feste, eventi che abbiano come scopo quello di fare qualcosa insieme, oltre agli esercizi di sezione e ai regolari impegni. È infatti molto diverso essere impegnati in un servizio medico-sanitario o trascorrere qualche ora spensierata e divertente con gli altri membri della sezione.

Come vede il futuro di Samaritani Svizzera?

Per quanto riguarda le sezioni, non ho grandi preoccupazioni. Certamente ci sono sezioni che registrano perdite di soci, ma ce ne sono altre che stanno crescendo rapidamente. È invece assolutamente necessario riportare la calma a livello del Comitato centrale e della gestione del Segretariato. Forse gli attuali cambiamenti organizzativi offriranno un’opportunità di un nuovo inizio.

Grazie per l’intervista.

Necessità d’intervento nelle lezioni di nuoto

Nonostante l’inserimento di lezioni di nuoto negli orari scolastici delle scuole svizzere, persistono grandi differenze nell’attuazione della prevenzione degli annegamenti. Un nuovo studio della Società Svizzera di Salvataggio (SSS) evidenzia infatti delle differenze regionali e l’urgenza di procedere a dei miglioramenti.

TESTO e FOTO: SSS | m.z

Le lezioni di nuoto e di sicurezza in acqua sono apprezzate da genitori e direttori scolastici e intese come un importan te mezzo di prevenzione degli annegamenti: l’87% dei ge nitori e l’83% dei direttori scolastici, infatti, considerano queste lezioni molto importanti o importanti, con partico lare attenzione alle capacità di autosalvataggio in acqua. Tuttavia, secondo i genitori intervistati, il 13% dei giovani tra i 13 e i 15 anni non ha ricevuto lezioni di nuoto durante gli anni scolastici.

Differenze tra città e campagna

Lo studio evidenzia che i bambini delle aree urbane parte cipano più spesso alle lezioni di nuoto rispetto a quelli che abitano in aree rurali. Mentre il 56% dei bambini nelle aree urbane ha frequentato lezioni di nuoto e di sensibilizzazio ne all’acqua nell’anno scolastico in corso, questa percentua le scende al 41 e al 43% rispettivamente nelle aree rurali e negli agglomerati urbani. La ragione di questo fatto, secon do il 40% dei genitori, risiede nella mancanza di infrastrut ture e nei lunghi viaggi per raggiungere le piscine; questi fattori rappresentano un ostacolo all’insegnamento del nuo to e della sicurezza in acqua.

Importante sensibilizzare sui pericoli nascosti dall’acqua, anche attraverso apposite carte.

Mancanza di qualifiche

Le maggiori sfide sono rappresentate dall’eterogeneità delle capacità natatorie degli allievi e dalla mancanza di insegnanti qualificati. Secondo il 18% dei direttori didattici, gli insegnanti non hanno competenze specifiche nel settore della sicurezza del nuoto, il che rende difficile l’attuazione delle lezioni. E nel caso in cui vengano assunte persone esterne per insegnare, spesso quest’ultime non dispongono di qualifiche pedagogiche idonee come invece raccomandato dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE).

La SSS chiede miglioramenti

La SSS raccomanda quindi di creare, laddove possibile, luoghi specifici di apprendimento in acque libere per formare gli allievi direttamente in ambienti acquatici naturali. Inoltre, le lezioni di nuoto e la sicurezza in acqua dovrebbero essere maggiormente integrate nella formazione degli insegnanti e dovrebbero essere definite le qualifiche minime per gli insegnanti esterni. «Tutti i bambini dovrebbero avere l’opportunità di imparare le nozioni di base sulla sicurezza in acqua», afferma Christoph Müller, project manager dello studio SSS.

REGOLE DELLA SSS

Le regole di comportamento della SSS, semplici e facili da ricordare, sono rivolte a tutti coloro che trascorrono del tempo in acqua, dentro e attorno all’acqua. Lo scopo delle regole è quello di sensibilizzare gli amanti dell’acqua sul modo corretto di affrontare l’acqua stessa e i suoi pericoli nascosti.

Regole del bagnante

1. Non lasciare bambini incustoditi vicino all’acqua –tenere i bambini piccoli sotto controllo, a portata di mano!

2. Non entrare mai in acqua dopo l’assunzione di bevande alcoliche o altre droghe! Non nuotare mai a stomaco pieno o completamente vuoto.

3. Non tuffarti sudato in acqua: il tuo corpo deve gradualmente abituarsi!

4. Non tuffarti in acque torbide o sconosciute: le situazioni sconosciute presentano pericoli.

5. Materassini e oggetti gonfiabili ausiliari per il nuoto non devono essere usati in acque profonde: essi non danno alcuna sicurezza.

6. Non nuotare lunghe distanze da solo: anche il corpo meglio allenato può subire debolezze.

Regole per i fiumi

1. Sul gommone si deve portare il giubbotto di salvataggio!

2. Non superare il peso massimo indicato sul canotto!

3. Non legare assieme i gommoni: non sono più manovrabili.

4. Tratti di fiume sconosciuti devono essere perlustrati prima della partenza!

5. Solo buoni nuotatori allenati possono avventurarsi in acque libere (laghi, fiumi).

6. Un eccessivo raffreddamento può provocare crampi. Più l’acqua è fredda e meno si dovrebbe rimanervi!

Regole per l’immersione in apnea

1. Non immergerti mai da solo – sorveglia il tuo compagno d’immersione.

2. Immergiti solo se ti senti bene – medicinali e stupefacenti influiscono sul tuo corpo.

3. Non usare occhialini da nuoto o inserti auricolari –un equipaggiamento sbagliato può rivelarsi pericoloso.

4. Prima di immergerti respira normalmente – l’iperventilazione può costarti la vita.

5. Respira solo in superficie – evita l’assunzione di qualsiasi altra aria durante l’immersione in apnea.

6. Non essere temerario – evita i rischi superflui.

La Società Svizzera di Salvataggio consiglia di insegnare agli allievi la sicurezza in acqua direttamente in ambienti acquatici.

Il fuoco della passione

Andrea Schmid è impegnata nel movimento samaritano dall’inizio del millennio e per dieci anni è stata un pilastro importante nel settore della formazione di Samaritani Svizzera. Recentemente ha iniziato a lavorare nella formazione degli adulti presso la Croce Rossa Svizzera del Cantone di Berna.

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z

FOTO: Troy Fotografie

Tutto è iniziato con un’emergenza riguardante sua figlia. «Il giorno del suo secondo compleanno infatti ha avuto una crisi febbrile e nessuno dei presenti alla festa ha saputo aiutarla», racconta Andrea Schmid. I paramedici, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a calmarla e il tutto si è concluso positivamente dopo un breve ricovero in ospedale. «Tuttavia, questo fatto mi ha colpita a tal punto che ho deciso di seguire il consiglio di una mia amica e sono entrata nella sezione samaritana locale, perché non volevo più vivere una situazione di tale impotenza, quasi una sconcertante paralisi mentale.»

Rafforzare la comunità

Andrea Schmid è eternamente grata alla sua amica per averle tolto i timori di entrare nella sezione samaritana di Grossaffoltern (BE) dicendole semplicemente: «Perché non vieni a vedere un esercizio, senza nessun impegno?» Si trattava allora di una grande esercitazione sul campo con la partecipazione congiunta di quattro sezioni samaritane. «Sono rimasta affascinata dal calore e dalla disponibilità con le quali sono stata accolta e invitata a partecipare all’esercizio fin dall’inizio.» Andrea è socia della sezione dal 2000, mentre dal 2003 al 2024 è stata monitrice di corsi e dal 2023 è presidente della sezione. In questo quarto di secolo, cosa è cambiato nel mondo samaritano? «La coesione all’interno della sezione era più marcata 25 anni fa. Oggi il senso di comunità non è più così forte», afferma Andrea Schmid che attribuisce questo fatto da un lato al cambiamento generale della società, dall’altro anche alla spinta verso la professionalizzazione che si è affermata, soprattutto dopo l’introduzione della certificazione IAS nel 2016 e nel 2017. «In genere, trascorriamo troppo tempo nelle sezioni a mantenere le certificazioni invece di imparare e praticare l’arte del mestiere di samaritano, che si basa essenzialmente sull’impegno volontario, sull’aiuto al prossimo e su azioni con scopi sensati», osserva Andrea Schmid. Per questo, la sezione samaritana di Grossaffoltern

sta quindi pianificando una riorganizzazione. In occasione dell’assemblea sezionale dello scorso inverno, i 23 soci – tutti presenti – hanno deciso di formare diversi gruppi all’interno della sezione stessa. In un gruppo ci sono i samaritani che prestano i servizi medico-sanitari e che devono quindi superare tutti i livelli di certificazione richiesti. Ma c’è anche il gruppo di chi presta servizi di assistenza, di chi partecipa ai servizi di donazione di sangue, di chi fa il figurante o ancora un piccolo gruppo di 3 o 4 persone che si occupa degli

In qualità di monitrice di corsi e membro del team di formazione di Samaritani Svizzera, Andrea Schmid ha avuto molti incarichi.

Andrea Schmid sostiene che anche l’ambiente nella sezione gioca un ruolo importante, oltre all’apprendimento delle nozioni di base per la gestione delle emergenze.

eventi. «Ogni nostro socio deve poter trovare il proprio ruolo nella sezione», spiega Andrea Schmid. Tuttavia, come base per i samaritani, tutti dovrebbero aver completato almeno la formazione di base BLS-AED.

Il senso dell’apprendimento

Nel 2015 Andrea Schmid è entrata a far parte del team di formazione di Samaritani Svizzera. «Quando sono entrata in Samaritani Svizzera, la formazione era una priorità importante all’interno del Segretariato centrale. Avevamo buoni programmi e una buona struttura», afferma Andrea Schmid. «Nel 2017, la Direzione generale e il Comitato centrale hanno deciso di organizzare la formazione all’esterno, il che ha comportato una riduzione dell’offerta formativa. Nel 2018, tuttavia, i presidenti cantonali e i loro comitati hanno richiesto che Samaritani Svizzera fornisse anche la propria formazione; personalmente ritengo che sia stata una decisione giusta. Abbiamo quindi dovuto avviare un altro programma in tempi brevi. In questo ambito, è importante che i metodi e i materiali didattici siano orientati alle esigenze di un gruppo target più giovane. Così, ad esempio, l’ultima giornata dei quadri si è svolta in forma di workshop. Credo che queste modalità siano molto più adatte a un apprendimento personalizzato e significativo.»

Negli ultimi anni, sempre in seno a Samaritani Svizzera, Andrea Schmid è stata responsabile della gestione della qualità e del monitoraggio dei nuovi corsi per bambini, attualmente in fase di lancio (roll-out). E in questo senso, si chiude il cerchio: questi corsi, infatti, sono ora suddivisi in un corso per le emergenze che coinvolgono i bimbi dagli 0 ai 4 anni e

in un corso per le emergenze che coinvolgono i bambini dai 5 ai 15 anni, e sono stati ideati per dare a genitori, mamme diurne, assistenti all’infanzia e altri operatori la sicurezza necessaria per affrontare le urgenze che coinvolgono i bambini, in modo da non provare il senso di impotenza vissuto da Andrea il giorno del secondo compleanno di sua figlia. I relativi corsi di formazione sono presenti sul portale di Samaritani Svizzera (www.samariter.ch/it). Anche in futuro,

«Ciò che vuoi trasmettere agli altri deve prima essere presente in te. Solo chi ha la passione nel cuore riesce a contagiarla agli altri.»

Andrea Schmid rimarrà fedele alla sua sezione, nonostante che alla fine dello scorso anno abbia lasciato il suo ruolo di responsabile dei corsi. Ora può dedicarsi alla sua passione per la formazione degli adulti in seno alla Croce Rossa Svizzera del Cantone di Berna. L’offerta di corsi è disponibile sul sito internet: www.srk-bern.ch. Auguriamo ad Andrea ogni bene per il suo futuro e prendiamo a cuore la frase che ha incollato su una scatola di fiammiferi come regalo di congedo a tutto il personale di Samaritani Svizzera: «Ciò che volete trasmettere agli altri deve prima essere presente in voi. Solo chi ha la passione nel cuore riesce a contagiarla agli altri.»

Raccomandazioni dall’IA

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il mondo della medicina, e non risparmierà nemmeno i primi soccorsi.

TESTO: Erik Brühlmann e Marius Leutenegger

FOTO: Consorzio MED1stMR

Erik Schkommodau, direttore dell’Istituto di ingegneria e informatica medica presso la Scuola universitaria di scienze della vita FHNW di Muttenz.

L’intelligenza artificiale (IA) sta vivendo attualmente un’enorme espansione e suscita aspettative altissime. Di fatto, è destinata a influenzare profondamente numerosi aspetti della nostra vita. Questo vale anche per la medicina. «Nel campo della diagnostica, oggi i procedimenti basati sul machine learning sono spesso già più rapidi e più precisi dell’essere umano», afferma Erik Schkommodau, direttore dell’Istituto di ingegneria e informatica medica presso la Scuola universitaria di scienze della vita FHNW di Muttenz, «soprattutto per quanto riguarda le analisi istologiche e per immagini.»

Ricerca

e sviluppo

L’intelligenza artificiale viene già oggi impiegata in oftalmologia, dermatologia, endoscopia, oncologia, patologia e radiologia. In questi ambiti, gli algoritmi possono talvolta individuare anomalie nelle immagini diagnostiche prima ancora che lo faccia un medico. «In futuro, però, l’IA sarà preziosa anche quando si tratterà di combinare dati multimodali per giungere a una diagnosi», afferma Schkommodau. Ad esempio, i dati diagnostici potranno essere integrati con informazioni di carattere sociale, dati provenienti da dispositivi indossabili – come gli smartwatch – oppure con

dati molecolari e di misurazione. «Riconoscere le interdipendenze tra tutti questi dati e comprenderne il significato medico è qualcosa di troppo complesso per l’essere umano», sottolinea l’esperto.

Nuovi approcci mentali

L’IA è anche un motore importante per la ricerca, ad esempio nello sviluppo rapido ed efficiente di principi attivi e medicamenti. Ma il lavoro con l’IA può anche portare a nuovi approcci di ricerca: «Se una macchina dotata di IA identifica, per esempio, una paziente oncologica, cerchiamo di capire perché lo ha fatto», spiega Erik Schkommodau. La risposta – magari un rumore di fondo nell’immagine che prima veniva ignorato – offre agli scienziati spunti per nuovi progetti. Questo può dare il via a ricerche su aspetti a cui finora nessuno aveva mai pensato.

La commercializzazione ha un costo

Affinché una ricerca di questo tipo possa davvero tradursi in un’applicazione pratica per la medicina quotidiana, servono tempo e denaro. La commercializzazione – ovvero il processo che trasforma un’idea realizzabile in un prodotto pronto per il mercato – ritarda notevolmente l’impiego delle nuove applicazioni di intelligenza artificiale. Occorre costruire prototipi, ottimizzarli e renderli conformi all’utilizzo medico. «Questo passaggio è di solito ancora più costoso e dispendioso in termini di tempo rispetto alla ricerca stessa», spiega Erik Schkommodau. Dal momento in cui nasce un’idea fino al suo impiego concreto sui pazienti trascorrono in genere dai 10 ai 12 anni; la ricerca in sé occupa solo un terzo del tempo totale. Inoltre, ogni sviluppo destinato alla pratica clinica deve essere certificato come dispositivo medico, per garantirne la sicurezza.

Strumento di ottimizzazione

Le considerazioni finanziarie occupano un posto centrale nel settore sanitario anche sotto un altro aspetto, quando si parla dell’impiego dell’intelligenza artificiale. In fin dei conti, una ricerca della società internazionale di consulenza

manageriale McKinsey ha stimato che nel sistema sanitario globale esiste un potenziale di miglioramento inutilizzato pari a 1000 miliardi di dollari – sì, proprio 1000 miliardi. Una parte significativa di questo potenziale potrebbe essere sbloccata attraverso un impiego mirato dell’IA. In particolare, l’attenzione si concentra su compiti amministrativi e ripetitivi, come sottolinea l’Istituto tedesco Fraunhofer per i sistemi cognitivi (IKS): trascrizione dei colloqui con i pazienti, redazione di referti medici sulla base dei risultati degli esami, compilazione delle richieste assicurative e dei piani per i turni del personale, raccolta di linee guida mediche pertinenti da utilizzare come supporto decisionale.

L’IA per i primi soccorsi

Un interessante progetto interdisciplinare dell’UE, a cui hanno partecipato anche l’Università e l’Inselspital di Berna, si è dedicato dal 2021 al 2024 alla formazione dei soccorritori in realtà mista con il supporto dell’intelligenza artificiale. Il progetto, denominato «MED1stMR», ha utilizzato manichini per la simulazione di pazienti reali, inserendoli assieme ai soccorritori in un ambiente di emergenza virtuale tramite visori VR. In questo modo, l’esperienza di apprendimento risulta più realistica. Durante la formazione, modelli di intelligenza artificiale analizzavano in tempo reale le prestazioni dei partecipanti e proponevano adattamenti mirati agli scenari di addestramento. Test sul campo condotti in Germania, Svezia, Belgio, Grecia e Spagna hanno messo in luce le potenzialità dell’approccio. «In Svezia, una giovane soccorritrice professionista ha ringraziato la sua superiore per questa esperienza», racconta Birgit Harthum, responsabile media del progetto. «Ha spiegato che, grazie a questa esperienza, riesce almeno a immaginare cosa significhi trovarsi nel caos di una maxi-emergenza con numerosi feriti.» Il progetto è attualmente in fase di sviluppo ulteriore in Svizzera e in Austria.

Raccomandazioni

d’azione dal bracciale

Anche il progetto KIRETT, conclusosi nel 2024 e condotto dall’Università di Siegen in Germania, si è concentrato sull’operato dei First Responder. L’obiettivo era verificare se un dispositivo indossabile potesse migliorare la qualità dei primi soccorsi durante gli interventi di salvataggio. Il prototipo del dispositivo, simile a una scatoletta, si indossa sull’avambraccio. Uti -

lizza i dati provenienti dalla Centrale operativa, le immissioni manuali dei soccorritori e i parametri vitali dei pazienti rilevati da sensori per generare, tramite algoritmi di IA, delle previsioni. Da queste, i soccorritori possono ricavare e applicare le misure più appropriate. «Le tecniche innovative per il riconoscimento della situazione e per fornire raccomandazioni operative, integrate in un dispositivo indossabile a basso consumo energetico e affidabile, hanno il potenziale per migliorare in modo significativo i primi soccorsi durante gli interventi di salvataggio», afferma il Prof. Roman Obermaisser dell’Università di Siegen. Le tecnologie sviluppate saranno ulteriormente ottimizzate in progetti futuri.

L’IA non è infallibile!

Pensare che la medicina diventerà infallibile grazie all’intelligenza artificiale è un’illusione. Lo ha dimostrato di recente uno studio condotto dall’Inselspital e dall’Università di Berna, che ha analizzato la qualità dei sistemi diagnostici supportati dall’IA in ambito di medicina acuta. Il risultato? Nessun miglioramento concreto: la qualità delle diagnosi e l’uso delle risorse sono rimasti praticamente identici, sia con il supporto dell’IA che senza. In un’intervista alla SRF, l’autore dello studio, Wolf Hautz, ha definito questo risultato «deludente». Proprio in medicina d’urgenza, dove le diagnosi errate non sono rare, «sarebbe stato bello disporre di uno strumento capace di evitare o almeno ridurre gli errori diagnostici». Tuttavia, lo sviluppo dell’IA procede a ritmo serrato – e le sue capacità migliorano giorno dopo giorno.

I visori VR trasportano virtualmente i soccorritori in situazioni di emergenza durante la formazione.

PASSAGGIO DI TESTIMONE NEL VALLESE ROMANDO

La 76ª Assemblea dei delegati dei samaritani del Vallese di lingua francese sarà ricordata per l’atmosfera serena e la convivialità che si è creata durante un delizioso pranzo in comune.

TESTO e FOTO: Chantal Lienert | m.z

Il nuovo comitato, da sin.: Edgar D’Almeida, Sierre; Stéphane Witschard, les Sédunes; Stéphanie Mottier, Grand Bisse; Ludovic Moret, les Grands Rocs; Sébastien Lathion, Nendaz. Cédric Couturier, Grône, vicepresidente, era assente.

È sugli oltre 800 metri di quota di Savièse (sopra Sion) che, sabato 29 marzo scorso, si è svolta l’assemblea annuale dei samaritani del Vallese francofono. Oltre alle tradizionali relazioni e ai bilanci che contraddistinguono questa assise –trattande tutte ampiamente approvate – all’ordine del giorno c’erano anche importanti elezioni. Infatti, tranne uno, si trattava di rioccupare tutti i posti vacanti del Comitato cantonale e di eleggere anche i membri della Commissione di formazione e supporto e della Commissione per i giovani.

Partenza del presidente

Dopo cinque anni ai vertici dell’associazione cantonale, Yvan Besse ha infatti deciso di lasciare la presidenza, così come quasi tutti i membri del Comitato cantonale hanno lasciato la loro rispettiva carica. Tra i punti e gli aneddoti salienti che hanno caratterizzato la sua presidenza, egli ha evidenziato la reattività dei samaritani durante la pandemia da Covid-19, la creazione di uno shop che ha avuto un notevole sviluppo, il rinnovo delle uniformi e dell’equipaggiamento delle sezioni – che hanno tutte ricevuto due borse di pronto intervento –, l’introduzione dei giovani vallesani alla prevenzione dei terremoti e il rilancio delle Gare samaritane del Vallese romando la cui prossima edizione, organiz -

zata dalla sezione di Sédunes, si terrà l’11 ottobre prossimo. È con emozione e un sentimento di gratitudine che egli ha infine lasciato la carica di presidente; rimarrà comunque impegnato con i samaritani della sua sezione di Entremont e ha augurato il meglio ai suoi successori, che continueranno a garantire i primi soccorsi nel Vallese romando.

Elezioni

Dato che, entro i termini previsti, non erano pervenute candidature per la presidenza, la carica rimane per il momento vacante. È stato invece rieletto alla vicepresidenza Cédric Couturier e sono stati eletti cinque nuovi membri a completamento del Comitato cantonale. Inoltre, le elezioni di sei membri per ciascuna delle due commissioni citate si sono svolte senza problemi.

Onorificenze

Entrato a far parte dei samaritani in giovane età, Damien Luisier vanta una lunga carriera nel movimento: dopo la formazione come monitore, si era impegnato anche nella politica associativa. Nel 2015 venne eletto in Comitato cantonale nella delicata funzione di contabile; ha sempre investito molto tempo e impegno nel movimento samaritano. In riconoscimento di questo suo lungo impegno, è stato nominato socio onorario dei samaritani del Vallese romando (vedi anche il suo ritratto in «oggi samaritani» 3/2022).

Damien Luisier, nuovo membro onorario, assieme a Stéphane Witschard (a sin.) e Yvan Besse (destra), il presidente uscente.

SAVOIR-VIVRE ALLA MANIERA DI FRIBURGO

È durata poco meno di 40 minuti, sabato 12 aprile scorso a Morat, l’assemblea cantonale dei delegati dei samaritani del Canton Friburgo. I lavori, in lingua tedesca e francese, sono stati celermente diretti dal presidente cantonale. I rappresentanti delle sezioni, già ben informati e preparati, hanno infatti sempre votato all’unanimità tutte le trattande all’ordine del giorno. Denis Orange, il cui mandato è stato rinnovato per altri tre anni contemporaneamente a quello dei membri di comiato Isabelle Marchand e Patrick Ayer, si è dichiarato essere un «presidente felice». Egli può infatti contare su una grande squadra che fa un buon lavoro ed è soddisfatto dell’avanzamento di un progetto che gli sta particolarmente a cuore: l’integrazione dei samaritani nel Concetto cantonale di Protezione della popolazione in caso di catastrofe, progetto che dovrebbe essere attuato quest’anno. La sezione ospitante di Salvenach, ha poi deliziato i delegati riuniti a Morati con un’ottima fondue di formaggio e, per

dessert, le immancabili merigues con doppia panna. L’evento si è concluso con una piacevole serata ricreativa.

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L’assemblea cantonale dei samaritani del Canton Friburgo si è svolta nella storica città di Morat.

63 ANNI AL SERVIZIO DEI SAMARITANI DI BLENIO

In occasione dell’assemblea della sezione samaritana di Blenio a Olivone, Giovanni Canepa è stato ringraziato e onorato per il suo lungo e instancabile impegno a favore della causa samaritana.

TESTO: Mara Zanetti Maestrani; FOTO: messe a disposizione

Giovanni Canepa vanta una lunga esperienza e profonde conoscenze nel mondo samaritano ed è una vera colonna portante per i samaritani dell’Alta Blenio, ai quali resterà sempre ancora vicino.

Una vita passata a favore del movimento samaritano, sin dal 1962 quando la sezione era ancora "solo" di Olivone e non raggruppava l’intero odierno comprensorio di Blenio. Erano altri tempi, vi erano altre procedure di intervento e ovviamente altri materiali. Giovanni Canepa, perché è di lui che stiamo parlando, è quindi la vera memoria storica non solo del Comune di Blenio ma anche e soprattutto della locale sezione samaritana, un pilastro di esperienza vissuta e competenze sulle quali i samaritani dell’Alta Valle hanno

potuto appoggiarsi con fiducia fino ai giorni nostri. Giovanni è stato debitamente omaggiato e festeggiato lo scorso 29 marzo a Olivone nel corso dell’annuale assemblea della sezione samaritana di Blenio che si è riunita sotto la presidenza congiunta di Gina La Mantia e di Nadia Forgia. Copresidenti che, unitamente al comitato, hanno sentitamente ringraziato Giovanni per la sua lunga attività di samaritano e di segretario-cassiere in comitato; compito, quello di cassiere, che Giovanni ha dichiarato essere disposto a mantenere, al di fuori del comitato, fintanto che non si trova una figura idonea ad assumerlo.

Da notare che Giovanni ha lasciato la sezione un anno dopo la moglie Ausilia, pure molto e a lungo impegnata per la causa samaritana, sia come monitrice (1973-2016) che in veste di presidente per ben 19 anni.

Collaborazione con Spitex

L’assemblea, come sempre, è stata l’occasione per fare il bilancio dell’attività proposta e organizzata nel 2024 e per lanciare quella prevista per l’anno corrente. In merito alla convenzione-collaborazione tra il servizio Spitex e le sezioni samaritane di Blenio e di Acquarossa-Serravalle, i soci sono stati informati che la coordinatrice da lungo tempo Ausilia Canepa ha lasciato il posto alla copresidente Nadia Forgia che sarà affiancata dal volontario Nello Polti per l’alta valle. Questo servizio, molto apprezzato dall’utenza della valle, prevede che dei volontari (non necessariamente samaritani) offrano il loro tempo per far visita agli utenti di Spitex, ovviamente in accordo con il relativo personale curante. Anche ad Ausilia sono andati i calorosi ringraziamenti del comitato per il suo impegno.

Corsi e serate a tema

Durante l’assemblea, svoltasi nella sede al Pio Istituto scolastico, a nome delle monitrici Nelly Aspari ha poi presentato le attività e i corsi svolti nel 2024, tra i quali possiamo citare – in succinto – i regolari corsi di aggiornamento dei brevetti, alcuni incontri tematici/formativi di approfondimento che si svolgono in collaborazione per le sezioni delle Tre Valli sui temi dell'IAS 2, e in aggiunta ben tre interessanti serate sul disagio psichico con relatrici e infermiere specializzate in salute mentale e psichiatria.

Ci si è inoltre rivolti alla popolazione con un evento di sensibilizzazione nell’ambito della Giornata mondiale del Primo soccorso svoltosi con i mini pompieri di tutta la valle a Olivone e con i tradizionali corsi: i sempre apprezzati corsi soccorritori per la patente, i corsi BLS-DAE per sapere come agire in caso di arresto cardiaco utilizzando il defibrillatore e anche il corso Emergenze bambini.

Per il 2025, ha affermato Aspari, si continuerà ad «investire nella formazione, con corsi e aggiornamenti pensati per rafforzare le competenze dei nostri samaritani. Sono inoltre ripresi gli aggiornamenti su tematiche di servizio medicosanitario, per i picchetti.»

QUATTRO NUOVI MONITORI

Il 10 febbraio scorso si è svolta presso la sede di Cassarate l’annuale Assemblea generale della sezione di CastagnolaCassarate. Il comitato uscente si è ripresentato integralmente. La sezione si è arricchita della collaborazione di due giovani dottoresse: Paola Micale e Carola Biondi che affiancheranno il medico dottor Vincenzo Liguori, sempre presente da una quarantina di anni. Inoltre la squadra è pronta ad affrontare picchetti (ben 131 ore svolte nel 2024) e, grazie al lavoro di ben quattro nuovi monitori, saranno organizzati corsi soccorritori e serate finalizzate all’aiuto di primo intervento in caso di incidenti.

Al termine del suo esposto, ha pure ringraziato con sensibili e calorose parole Giovanni Canepa per il suo costante aiuto e la sua competente presenza lungo gli anni.

Il comitato attuale

Il comitato risulta ora formato, oltre alle copresidenti citate, da Gianna Chiapuzzi, Nelly Aspari, Lorena Polti, Monica Bozzini, Francesca Gianella, Natasha Urietti e dalla nuova eletta Charlotte Petoletti di Olivone.

Eventuali interessati possono scrivere all’indirizzo mail della sezione: samaritaniblenio@gmail.com.

LA FORMAZIONE È

IMPORTANTE... A TUTTE LE ETÀ

Il 18 marzo scorso, nel pomeriggio, sono stato invitato a parlare di primi soccorsi al gruppo di pensionati di Contra. Il gruppo si trova una volta al mese per svolgere attività ricreative e formative, seguite da una merenda in comune. È stata l’occasione per sensibilizzare la ventina di persone presenti sul tema dei primi soccorsi, in particolare sui numeri da chiamare in caso di emergenza. Ho anche presentato i segni e sintomi che ci indicano quando dare l’allarme, ovviamente fermo restando il principio «in caso di dubbio, chiamo il numero 144».

Durante la merenda finale ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con i presenti.

Nicodemo Cannavo, presidente samaritani Tenero-Contra e Circolo della Navegna e istruttore FA3

Nella foto, ecco il nuovo comitato del 2025 con, da sinistra: Renato d’Agostini (membro e nuovo monitore), Giovanna Gasparini (cassiera), Manuela Marangoni (presidente), dr. Vincenzo Liguori (medico della sezione), Franco Chiesa (segretario) e Stephanie Prinzler (vicepresidente). Dietro in piedi: i nuovi monitori Carol Forte e Alessio Nero, mentre manca (assente) Giada Capelli.
Quali numeri devono essere composti in caso d’emergenza? Nicodemo Cannavò lo spiega ai partecipanti.

«UNA BUONA COMUNICAZIONE

CI FA PROGREDIRE»

L’anno scorso la sezione samaritana di Wetzikon ha festeggiato il suo 125º anniversario. Abbiamo incontrato il suo presidente Heinz Meli per un’intervista.

Intervista: Anita Simeon Lutz | m.z; FOTO: mad

Signor Meli, da quanto tempo è samaritano?

Da non molto, a dire la verità: nel 2011 mia moglie, samaritana da oltre 20 anni, mi ha convinto ad assumere la guida della sezione dato che la carica di presidente era vacante. Ho accettato grazie alla mia esperienza di imprenditore, ma in realtà solo per il mandato amministrativo. Passo dopo passo, ho tuttavia seguito gradualmente tutti i corsi e ora svolgo oltre 100 ore di servizi medico-sanitari all’anno.

125 anni sono un traguardo prestigioso per una sezione samaritana. Come sta, oggigiorno, la sezione di Wetzikon?

Direi molto bene. Attualmente abbiamo 28 membri attivi, 19 dei quali forniscono servizi medico-sanitari. Nel 2023 siamo stati in grado di fornire oltre 1190 ore di servizi medico-sanitari in ben 69 eventi. Dal Chilbi di Wetzikon alla corsa del Pfäffikersee fino alla bella magia invernale di Seegräben. Siamo attivi e in giro tutto l’anno, con qualsiasi tempo. Teniamo anche molti corsi BLS-AED e sembra che siamo bravi, visto che vengono da noi persone interessate da tutta la regione. Ci sono anche corsi per gruppi target per le aziende.

Quanti sono i corsi aziendali, in proporzione, nella vostra offerta complessiva di corsi?

Siamo a una quota di circa il 50%.

Come fate per acquisire nuovi membri?

Non c’è nulla di meglio della pubblicità fatta attraverso il passa-parola. Ma anche la nostra campagna di comunicazione per il 125º anniversario ha ottenuto buoni risultati. L’anno scorso siamo infatti riusciti ad acquisire sei nuovi soci.

Quali sono state le misure concrete?

In occasione della nostra 125ª assemblea, abbiamo avuto l’onore di accogliere diversi ospiti del mondo della politica, dei samaritani, delle organizzazioni amiche di soccorso, delle aziende e di altre sezioni. È stata davvero una bella giornata, con un programma collaterale interessante e mi ha fatto piacere che numerosi soci onorari di cui due presidenti hanno accettato il nostro invito. Ovviamente abbiamo

Heinz Meli è un imprenditore nel settore IT e dal 2011 è presidente della sezione samaritana di WetzikonSeegräben.

invitato anche i mass-media e così la nostra sezione è uscita sulla stampa in tre importanti articoli. A volte con i giornalisti occorre insistere un po’, come nel suo caso (e sorride guardando l’intervistatrice).

Cosa avete offerto ai media?

Da parte nostra, abbiamo preparato un comunicato stampa professionale e abbiamo fornito immagini di buona qualità; inoltre abbiamo realizzato un filmato che abbiamo distribuito ampiamente sull’emittente Wetzikon TV. Grazie a un apposito accordo con la città, abbiamo potuto fare pubblicità in diverse sedi/luoghi. L’accordo prevede infatti che le aziende municipalizzate e le altre associazioni della città di Wetzikon ricevono sconti sulle nostre tariffe pubblicitarie, e noi possiamo beneficiare dei loro canali di comunicazione. Sono convinto che una buona comunicazione ci aiuterà ad andare avanti.

E cosa avete in programma per quest’anno?

Assieme ad altre sezioni, presenzieremo alla fiera Züri Oberland Mäss. Inoltre, ogni anno facciamo stampare il nostro rapporto annuale e con esso disponiamo quindi di una sorta di biglietto da visita che possiamo distribuire. Questa brochure sostiene infatti la nostra immagine e, grazie alle pubblicità che possiamo inserirvi, è un’operazione di winwin e a costo zero.

Grazie mille per l’intervista.

PRIMI SOCCORSI

A UN GOA PARTY

Lo scorso 21 gennaio ad Altstätten (SG) si è svolta un’esercitazione samaritana assai speciale: sotto la direzione di Flurin Darms, è stato infatti inscenato un intervento di primo soccorso a un cosiddetto Goa Party notturno. L’esercizio è stato molto variato. C’erano sempre due persone che lavoravano direttamente sul paziente come samaritani, mentre altre due persone fungevano da aiutanti e altre si impegnavano a ricercare strumenti ausiliari e informazioni sul paziente. A volte i partecipanti hanno anche dovuto risolvere un puzzle. E tutto questo nell’ambito di una festa Goa appositamente messa in scena! In queste condizioni, un controllo dei parametri vitali può diventare una sfida e la semplice cura delle ferite può porre dei problemi, soprattutto se non si riesce a mantenere la calma. L’oscurità diventa un ostacolo e, all’improvviso, ogni mossa non sembra più sicura. Ma tutti i partecipanti sono stati davvero bravi e ce l’hanno fatta: non si sono lasciati distrarre dalla forte musica né da ciò che succedeva in giro a loro e sono stati in grado di assistere tutti i pazienti e di risolvere ogni compito. Il fatto interessante scaturito dall’esercitazione è che l’attenzione va sempre posta sulla lesione: infatti sia che una persona sia vittima di una distorsione mentre scia o sul campo di calcio o ancora a un Goa Party, non importa! Una distorsione è e rimane una distorsione.

IN RICORDO DI BERTHA FREI

È con un sentimento di grande tristezza che la sezione samaritana di Lenzburg e dintorni si congeda dalla sua stimata socia onoraria Bertha Frei, scomparsa il 17 febbraio scorso all’età di 88 anni. Berti, così si faceva chiamare, è stata per molti anni una socia onoraria impegnata e apprez -

Occorre concentrazione e anche in un ambiente sconosciuto l’attenzione va sempre rivolta alla lesione stessa.

zata. Con passione, energia ed empatia, ha arricchito la vita della sezione, dove ha lasciato un forte segno che rimarrà nella memoria di tutti.

Bertha Frei è entrata nella sezione di Lenzburg e dintorni nel lontano 1958. In quell’anno avvenne il primo riuscito intervento a cuore aperto e in Svizzera iniziarono le trasmissioni televisive regolari. Un chilo di pane costava allora 59 centesimi. Per 20 anni (dal 1.1.1964 al 31.12.1983) Berti ha trasmesso le sue competenze come monitrice samaritana e ha impressionato per le sue conoscenze specialistiche, per gli esercizi sempre istruttivi e interessanti, nonché per il suo umorismo e la sua prontezza di spirito. Nella sua vita samaritana, un momento importante è stato sicuramente l’assegnazione, nel 1980, della meritata Medaglia Henry Dunant. Dal 1984, Berti era membro onorario della sezione. Fino a poche settimane prima della sua morte, Berti ha ancora partecipato a tutti gli esercizi e ha aiutato nelle azioni di donazioni di sangue, al termine delle quali si godeva la meritata cena in comune. Mentre la maggior parte delle persone in pensione pensa a ore tranquille, Berti ha tratto la sua vitalità e il suo ottimismo dal lavoro in sezione. La sezione samaritana di Lenzburg ringrazia di cuore Bertha Frei per i suoi servizi e la sua amicizia. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia e a tutti i suoi cari.

Impegnata fino in tarda età: Bertha Frei mentre aiutava nelle donazioni di sangue.

Safety-Day

La formazione combinata in primi soccorsi e in sicurezza antincendio è particolarmente indicata per le aziende di tutte le dimensioni. Ecco un nuovo corso offerto da Samaritani Svizzera in collaborazione con PRIMUS AG.

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z; Foto: Marco Roth Photography, Troy Fotografie

Avete dotato in modo ottimale la vostra azienda di estintori; manca però ancora un corso di formazione mirato per i vostri dipendenti. Allo stesso tempo, sarebbe opportuno aggiornare le conoscenze di primo soccorso del personale. In collaborazione con PRIMUS AG, lo specialista svizzero della lotta antincendio, Samaritani Svizzera offre un corso combinato di questo tipo in tre diverse versioni.

Formazione sugli estintori e sulle misure salvavita

Il corso base combina la formazione Premium o Basic sugli estintori con un modulo sulle misure di emergenza salvavita. Il corso sugli estintori rappresenta una soluzione semplice per istruire in tempi assai brevi (1 o 1,5 ore) il personale sulla gestione e sul corretto uso degli estintori. Dopo una parte teorica presso la vostra azienda nella quale vengono affrontati vari temi, tra cui l’allarme, il salvataggio, lo spegnimento e l’intervento in caso di rilevazione di un incendio, segue un addestramento operativo in cui tutti i partecipanti eseguono diverse operazioni di spegnimento su numerosi oggetti d’esercitazione. In questo modo si impara a utilizzare gli estintori portatili in caso reale. Il corso sui primi soccorsi, anch’esso della durata di 1,5 ore, si concentra sul riconoscimento e sulla valutazione delle situazioni di emergenza. I partecipanti apprendono a valutare la situa-

zione del paziente e ad avviare le misure immediate di salvataggio (posizione laterale, emostasi) e applicano le misure di primo soccorso in un’esercitazione pratica. Il gruppo può essere composto da un massimo di 20 partecipanti.

Formazione antincendio OAut e formazione di primo soccorso OAut

Chi desidera dare maggiore importanza al tema della sicurezza e vuole ottenere la certificazione per i due corsi di formazione OAut, può optare per la combinazione dei corsi per una durata complessiva di 7 ore. Nel modulo Primus della formazione antincendio OAut, i partecipanti apprendono il comportamento corretto in caso di incidente stradale, come comportarsi in caso di incendio e quali sono le corrette precauzioni antincendio, le possibili modalità di messa in sicurezza del luogo dell’incidente o della scena del sinistro, nonché la scelta corretta degli agenti estinguenti nonché la raccolta e la diversa natura dei combustibili. La lotta agli incendi viene esercitata anche in pratica. Per il corso di primi soccorsi OAut, è possibile scegliere tra due varianti. La variante A si concentra sulla rianimazione in caso di arresto cardiaco, mentre la variante B sul primo soccorso in strada. Per questi corsi si raccomanda un numero di partecipanti compreso tra 4 e 8. Il certificato OAut viene rilasciato in combinazione con il corso di formazione antincendio Primus OAut.

Ulteriori info: business@samariter.ch o schulungen@primus-ag.ch.

I corsi sulle misure immediate salvavita dovrebbero essere ripetuti ogni due anni per rinfrescare le conoscenze.

La formazione sulla sicurezza antincendio aumenta la sicurezza e le conoscenze in materia di incendi.

Corsi e moduli di formazione

Il Segretariato di Samaritani Svizzera offre diversi corsi e moduli di formazione. La gamma completa dei corsi è disponibile sul portale protetto da password (https://portal.samariter.ch/it/). Qua sotto ne elenchiamo solo una selezione. I corsi possono essere prenotati direttamente nel portale.Per domande scrivere a: info@samariter.ch

Istruttore/trice BLS-AED-SRC

Corso Date

Lingua Luogo

BLS_M01 2025/1 05.09-06.09.2025 Francese Losanna

BLS_M01 2025/2 12.12-13.12.2025 Francese Losanna

Istruttore/trice First Aid 1

Corso Date

Lingua Luogo

FA_M01 2025/3 30.08.2025 Tedesco Olten

Monitore/trice samaritano/a – Istruttore/trice

Corso Date Lingua Luogo

SL_M01 2025/3 05.07.2025

Lavoro di sezione – corso di formazione di base

Il corso di formazione di base offre ai nuovi membri di Comitato l’opportunità di familiarizzare con tutti gli aspetti della vita associativa e sezionale. I singoli moduli trattano argomenti attuali e futuri. Per completare il corso è necessario frequentare tutti e quattro i moduli.

Corso Date

Modulo 1, Leadership 12.08.2025

Modulo 2, Membri 19.08.2025

Tedesco Olten

Lingua Luogo

Tedesco Olten

Tedesco Olten

Modulo 3, Organizzazione 25.08.2025 Tedesco Olten

Modulo 4, Pianificazione, controlling, conduzione 03.09.2025

Moduli di approfondimento

I moduli di approfondimento sono offerti come corsi serali online di 3 ore ciascuno per approfondire un argomento specifico.

Olten

Corso Date Lingua Luogo Workshop per il futuro 16.06.2025

Formazione sull’applicazione della piattaforma IAS 18.06.2025

online

Abbonamento sostenitore per soli 11.– franchi

Lo sapevate? Come sezione samaritana, potete offrire ai vostri donatori, ai membri passivi e alle persone esterne interessate un abbonamento a «oggi samaritani» del valore di 33 franchi per soli 11 franchi all’anno.

Ordinate ora l’abbonamento all’indirizzo redazione@samaritani ch

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DIFFICOLTÀ MEDIA

Benvenuti nel Regno delle biciclette!

Il 21 giugno prossimo la località grigionese di Lenzerheide ospiterà l’Assemblea generale dei delegati di Samaritani Svizzera. Con piacere, quindi, vi presento la mia regione natale. Forse arriverete a Lenzerheide qualche giorno prima o vi fermerete più a lungo, oppure ritornerete presto, in un’altra occasione. O, ancora, potreste vincere il nostro concorso!

TESTO: Anita Simeon Lutz | m.z

FOTO: Ferienregion Lenzerheide

Quando sono ritornata a casa per la prima volta dopo un po’ di tempo e ho visto il cartellone «Welcome to Bike Kingdom» (Benvenuti nel Regno delle biciclette), ho sgranato gli occhi: «Cosa si sono inventati quelli del marketing?», ho pensato tra me e me. Tuttavia, questo slogan non è solo un espediente pubblicitario: rappresenta la pietra miliare di una regione turistica, importante su tutto l’arco dell’anno.

Paradiso dello sci e dell’escursionismo

Lenzerheide è conosciuta piuttosto come meta invernale da oltre 100 anni. Il primo corso di sci regolare in Svizzera vi si è infatti tenuto nel 1902. A quei tempi si sciava con sci di legno, attacchi in cuoio e un solo bastone. Già in quegli anni vennero sviluppate le piste del Piz Scalottas e dello Stätzerhorn. Successivamente negli anni 1960 si realizzò la funivia del Rothorn che sale sull’altro versante della valle da dove si gode di una vista su mille cime (non le ho mai contate esattamente, ma sono davvero tante!).

Un’altra attrazione si aggiunse nel 1917 con l’impianto di Heidsee, costruito per generare energia. Lo stesso offre infatti un valore aggiunto anche dal punto di vista turistico. Il lago, in estate, è ideale per rigeneranti passeggiate lungo le sue rive, oppure per un giretto in pedalò o un tuffo dal Lido. Le Olimpiadi annuali di Heidsee, che quest’anno si svolgeranno dal 19 al 20 luglio, sono diventate una vera e propria festa sportiva per tutta la famiglia. In inverno, nel mese di dicembre, la vicina «foresta degli scoiattoli» si trasforma invece in un vero e proprio bosco incantato pieno di affascinanti installazioni luminose. Ma non è tutto: la regione offre anche un campo da golf di 18 buche e l’Arena del biathlon di Lantsch/Lenz, aperta in estate e in inverno, è un altro punto di forza per gli appassionati di sport.

Con la sua grande offerta per gli amanti di biciclette e MTB, Lenzerheide è una destinazione top su tutto l’arco dell’anno. Per saperne di più su questa destinazione turistica, basta visitare il sito: www.lenzerheide.swiss

Eccezionale ospitalità

Ma la vera risorsa della regione di Lenzerheide è e rimane la montagna. Che si tratti di sentieri escursionistici, di percorsi di downhill, di sentieri tematici o di piste innevate: la natura e il paesaggio del Passo offrono puro relax. Nel corso dell’ultimo secolo si è sviluppata anche una straordinaria cultura dell’ospitalità. Uno dei principali hotel a Lenzerheide è il noto Hotel Schweizerhof. Il resort 4 stelle superior, situato in posizione centrale, è un luogo di benessere con un servizio eccellente e il più grande hammam delle Alpi grigionesi. Con un po’ di fortuna, potrete vincere un weekend proprio in questo hotel. Troverete maggiori dettagli nella pagina successiva. Per altre info turistiche: www.lenzerheide.swiss.ch

Contatti

Redazione «oggi samaritani», Casella postale, 4601 Olten redazione@samaritani.ch

Mandate le vostre lettere o i vostri articoli all’indirizzo postale della redazione oppure all’indirizzo di posta elettronica (mail) qua sopra. Grazie!

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Vincete un soggiorno all’Hotel Schweizerhof di Lenzerheide del valore di 1200 CHF!

LE PROSSIME EDIZIONI

Edizione n. Termine redazionale Data di apparizione

3/2025 7.6.2025 27.8.2025 4/2025 7.10.2025 26.11.2025

Orari di apertura del Segretariato centrale

Dal lunedì al venerdì siamo raggiungibili al numero 062 286 02 00 nei seguenti orari: 8.00-12.00 14.00-16.00

Saremo felici di sentirvi e di poter esaudire le vostre richieste.

Potrete godere di 2 notti in una splendida camera Nostalchic o Alpenchic (a dipendenza della disponibilità) per 2 persone, compresa una ricca colazione a buffet grigionese, una squisita cena a 6 portate e l’accesso all’oasi di benessere «BergSpa», che comprende il più grande hammam delle Alpi. Partecipa!

Inviateci la risposta del cruciverba a: redaktion@samariter.ch

Le soluzioni e i vincitori saranno pubblicati sul prossimo numero della rivista.

Dispositivi DAE di ViVest per la formazione e le emergenze

In caso di arresto cardiocircolatorio, è fondamentale agire rapidamente e avviare immediatamente le manovre di rianimazione per aumentare le probabilità di sopravvivenza delle persone colpite. Un dispositivo DAE maneggevole e facile da usare è utile sia durante un intervento d’emergenza sia nelle esercitazioni.

Sta magari pianificando nuovi acquisti in vista delle nuove linee guida dei corsi SRC? I nuovi defibrillatori PowerBeat X1 e PowerBeat X3 di ViVest, economici e durevoli, sono la scelta ideale sia per le emergenze sia per la esercitazioni. Questi dispositivi all‘avanguardia, ultraleggeri ma robusti, sono facili da usare e si adattano a qualsiasi borsa operativa e zaino di emergenza. I dispositivi destinati alla formazione dispongono di vari scenari di esercitazione preimpostati per un allenamento realistico. I Trainer Pads che si adattano al dispositivo di formazione sono riutilizzabili.

Caratteristiche principali

• Robusto e leggero: solo 1.5 kg, testato per cadute da 1.5 m di altezza, classe di protezione IP55 contro polvere e acqua

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• Schermo illuminato a LED con display grafico e annunci vocali ad alto volume (X1)

• Schermo LCD a colori da 5 pollici con guida utente visiva chiara e annunci vocali ad alto volume (X3)

• Opzione in tre lingue DE-FR-IT (X3) e ampia scelta di lingue per i dispositivi Trainer

Prezzi escl. IVA. Prezzi soggetti a modifiche. Ulteriori informazioni sui defibrillatori e sulle ordinazioni presso il samariter.shop. Le samaritane e i samaritani beneficiano di sconti nello Shop. samariter.shop info@samariter.shop 032 566 71 71

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In qualità di partner ufficiale della Croce Rossa Svizzera, Helsana si impegna affinché il maggior numero possibile di persone sia in grado di prestare primo soccorso. helsana.ch/erstehilfe

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