SEZIONI E ASSOCIAZIONI
EMERGENZA DOPO IL LAVORO Dopo una giornata di formazione a Nottwil, tre samaritani hanno avuto un intervento importante: insieme ai soccorritori professionisti e a un medico d’urgenza, hanno rianimato un turista davanti al loro albergo per quasi un’ora. TESTO: Matthias Zobrist / m.z Il primo giorno del corso passerella per i monitori di corso che vogliono diventare monitori samaritani era appena concluso. Nel corso della mattinata e del pomeriggio, i partecipanti si sono occupati di didattica, hanno ricevuto consigli per ottenere feedback costruttivi e per valutare sequenze di esercizi. In programma c’erano poi altre due giornate di formazione. Al termine della prima giornata, i samaritani partecipanti si stavano rilassando godendo la mite serata di settembre, piacevolmente seduti davanti al Seminarhotel Sempachersee. Nelle vicinanze c’era un’intera comitiva in seno alla quale sembrava esserci una concitata discussione: i turisti parlavano a voce alta. In un primo tempo, tuttavia, il gruppo di samaritani non ha prestato troppa attenzione alla cosa. Ma improvvisamente tutto è diventato frenetico: è arrivata un’ambulanza a sirene spiegate che si è fermata proprio accanto alla comitiva di turisti. Un paramedico dell’ambulanza si è quindi fatto largo tra i turisti recuperando un uomo privo di sensi e iniziando subito la rianimazione. Per i samaritani non c’erano dubbi: dovevano aiutare! Così André Reinle, Sascha Witzig e Andrea Schüpbach sono corsi verso il paziente e i soccorritori.
Andrea Schüpbach
28 oggi samaritani 1/2020
Un risvolto inatteso Dopo una breve consultazione con i soccorritori professionisti, i tre samaritani si sono fatti carico del massaggio cardiaco. Nel frattempo, un paramedico si occupava della respirazione, mentre la sua collega controllava la somministrazione dei farmaci fino all’arrivo del medico d’urgenza. Intanto i tre samaritani si alternavano nel massaggio cardiaco, dopo sei cicli di rianimazione ciascuno. Nonostante ciò, la situazione appariva critica e senza speranza: niente battiti, niente respirazione. E questo dopo una lunga rianimazione. Dopo circa 45 minuti, il medico d’urgenza, che nel frattempo era giunto sul posto, ha deciso di interrompere la rianimazione. Il paziente è stato quindi dichiarato morto ed è stata avvisata la polizia. Ma poi ecco la sorpresa: «Una soccorritrice ed io eravamo ancora rannicchiati accanto al paziente disteso a terra», dice Sascha Witzig. «Ed ecco che improvvisamente c’è stato un battito!» Immediatamente hanno chiamato gli altri soccorritori e il paziente è stato subito intubato. Successivamente e in modo davvero sorprendente, i suoi valori si sono stabilizzati e poco tempo dopo il paziente ha potuto essere trasportato in ospedale con l’ambulanza.
André Reinle
Sascha Witzig