12 minute read

7 . PRAG MATICA E TECNICA D E LL'INGANN O MILITARE

Next Article
34. Punteggiare

34. Punteggiare

SERGENTE (agitato): Signore, ci stanno attaccando!

UFFICIALE PILOTA: Spendido, sergente. Ottimo spettacolo.

Advertisement

SERG.: Stanno facendo a pezzi tutto!

UFF: Sì, eccellente. Procediamo!

SERG.: Ma, Signore . . . ci serve copertura aerea. Stanno rovinando le mie esche più belle!

In questo capitolo esamineremo l'inganno militare dal punto di vista di chi deve realizzarlo, allo scopo di fornire una descrizione operativa didattica di quali sono i principi, i process i mentali, i metodi e le tappe con cui si deve avere familiarità per poter concepire e realizzare un inganno efficace in un contesto conflittuale.

La creazione di un inganno efficace è tra le attività umane più complesse in assoluto La complessità diven ta ancora maggiore quando, come in guerra, il destinatario d ell'inganno è un antagonista consapevole del rischio di essere inga nn ato e quando la pos t a in gioco è a lta. È noto, per es., che d ue giorni prima dello sbarco in Normandia, il n umero di persone impegnate nei preparativi della prima mossa del O-Day aveva raggiunto la st raordi naria cifra di due m il ioni 1, il che g iustifica le paro le di Sir Cave Brown secondo cui

Neptune fu "una delle più grandi operazioni dell'intelletto e del coraggio umano" 2

Altri esempi illustra no q uanto la realizzazione dell'inganno militare sia, prima di ogni altra cosa, una sfida all'i ntelligenza umana:

Durante il secondo conflitto mondiale il controllo del Mediterraneo è vita le per la Gran Bretagna, perché costituisce la via marittima che conduce ai Dominions a est di Suez e ai campi petroliferi del Golfo Persico. Mussolini decide di tagliare questa via , verso est con una forza proveniente dalla Libia e verso nordovest con una forza proveniente dall'Africa Orientale italiana; dispone per questo scopo di 200.000 uomini in Libia e di 110.000 sul Mar Rosso. Il comandante inglese, generale Wavell, può contare su appena 36.000 uomini, una divisione corazzata a effettivi ridotti, e alcune piccole unità in servizio di guarnigione in Medio Oriente, Golfo Persico e Africa Orientale, spesso compo s te da indigeni non addestrati o da personale amministrativo. Nonostante questa immane sproporzione di risorse , "ci si aspettava da Wavell che presidiasse, garantisse e difendesse i possedimenti e gli interessi britannici in Egitto, Sudan, Palestina, G iordania, Cipro , Somalia francese e britannica, Iraq , Aden, gli stati del Go lfo Persico, Kenia , Uganda , Tanganika, Siria e Libano " 3 •

Perché lo sbarco in Normandia avesse s ucces so bisognava tenere bloccate con l'inganno non meno di novanta divisioni tedesche e le loro forze di appoggio aeree, navali e di rifomimento4 •

"Fortitude sud, che simulava un attacco massivo al Passo di Calais 200 miglia ad est dell'area di sbarco prescelta in Normandia , fu la più grande , la più elaborata e la più attentamente pianificata di tutte le operazioni di inganno alleate. Vi si fece pieno uso dell ' annosa esperienza accumulata in ogni branca dell'arte dell'inganno - inganni visivi e misdirection , impiego di falsi mezzi da sbarco , falsi mezzi aerei e falsi paracadutisti, falsi schemi di ill uminazione , inganni radio , apparecchi sonici , e perfino un intero gruppo di armate fasullo. Lo sbarco fu protetto da ll e più strette misure di sicurezza, senza le quali lo schema ingannevole più brillante poteva essere più negativo che positivo" 5 •

1. La mente dell ' in g annatore . L'ing anno com e pro ble m sol v ing

(Bodyguard doveva) persuadere il nemico che, benché un 'operazione su vasta scala di attraversamento della Manica fosse davvero stata predisposta, non era l'unico assalto che gli Alleati stavano pianificando, e comunque non sarebbe stato lanciato prima della fine dell'estate.

Era un tentativo ingegnoso di risolvere un problema impossibile.

M1cHAEL HowARD

Secondo Latimer, nel contesto dell'inganno bellico

"abbiamo a che fare con menti molto creative, che cercano di tessere delicati arazzi di informazione in ambienti mutevoli e ostili. L'ingannatore più efficace esibisce una forma di pensiero non ortodossa, che di solito è poco apprezzata in un esercito in tempo di pace. Forse più che in ogni altro ramo dell'attività militare, costruire un inganno efficace è un'arte più che una scienza, benché la scienza fornisca sempre più i mezzi tecnici per realizzare m:.1teria l mente l'inganno" 6 •

La mente dell'ingannatore deve possedere specifiche risorse in termini di creatività, pensiero anticonvenzionale, originalità, prontezza, intuizione. La versatilità e la capacità di improvvisare, ti piche degli ingannatori, sono messe in luce da numerosissim i aneddoti relativi ai conflitt i più recenti. Per es.:

Nel maggio 1941, 238 nuovi carri arma ti britannici sbarcano in Africa per la ncia re un attacco contro l 'Afrika Korps di Romme l, che sta preparando la conquista de l Cairo. I carri sono però in uti li zzabil i perché dipinti di un colore verde foresta, adatto al teatro della guerra i n Grecia. La pittura mimetica è irreperi bile; se ne trova solo in Gran B retagna, ma non c'è tempo per aspetta r la. Dopo vari tentativi effettuati da l Gruppo Spec iale per il Mimetismo de l ge nerale Wavell, si ottiene un colore quasi adatto mescolando cemento, fari na e salsa Worcestershire; il rosso viene però giudicato ancora troppo bri ll ante; per spegnere il co lore risultano adatti gli escrementi di camme llo. Viene così creata la Dung Patrol, o Pattuglia del Le tame, che ha i l comp i to di raccogliere ovunque (accampamenti, carovane, oas i, strade) i l prezioso materiale, muovendosi di notte e sfidando le ire dei beduini che lo usano come combustibile7 •

Come affenna Reit, infatti , "i l mimetismo sul campo dipende grandemente dall'improvvisazione". Per es., in un 'occasio ne per simulare la presenza di piste per aerei vengono bruciate in maniera controllata strisce di terreno erboso 8•

Questi episodi mostrano come l'attività dell ' ingannatore sia efficace solo se può giovarsi di particolari caratteristiche cognitive, intellettuali e temperamentali. Tali caratteristiche possono essere accresciute con un addestramento appropriato; è opportuno quindi che esse siano comprese sempre più a fondo, e che se ne estraggano principi applicabili nell'addestramento del personale impegnato nella difesa. Uno studio sull'argomento è attualmente in lavorazione e sarà da noi prossimamente pubblicato.

La versatilità tipica della mente del'ingannatore è stata a volte descritta in termini di machiavellismo9 ; non è difficil e credere che essa sia stata diffusa nella seconda guerra mondiale, se solo si considera il tipo di professionisti reclutati nelle squadre di ingannatori di quell'epoca.

Il gruppo messo in piedi dal generale Clarke per gli inganni di El Alamein comprendeva un banchiere, un chimico, il prestigiatore da music-hall Jasper Maskelyne (che mostrò a J. Edgar Hoover una flotta di navi da guerra tedesche sul lago Ontario, usando specchi e navi giocattolo 10), uno sce neggiatore di film, un pittore, agenti segreti e docenti universitari".

Al "Campo X", sede dei pianificatori di inganni americani sulle rive del lago Ontario, arrivavano esperti da tutto il mondo , per costruire "ogni sorta di aggeggi pericolosi e strani" 12 • Lo scopo del personale impiegato in questo delicato settore della difesa era proprio quello di

"inven tare tutte le possibili operazioni belliche irregolari, di qualsiasi tipo , purché fossero anticonvenzionalt' come affenna Cave Brown 13 a proposito del maggiore J.F.C . Holland, pilota e ingegnere , che fu messo a capo del GS (R), un ufficio del Ministero della Guerra composto da ... lui stesso e da una dattilografa.

Tra gli esperti reclutati dagli alleati per ordire gli inganni si contavano anche rapinatori professionisti e uomini d'affari.

Altri personaggi eminenti nella s toria degli inganni della seconda guerra mondiale, segnalati da Cave Brown, svolgevano attività disparate e spesso non connesse al mondo militare, tra cui

I) sir Percy Cox: un arabista

2) G.E. Leachman: un esploratore

3) E.B. Sloan: un agente inglese che aveva cospirato contro i turchi travestito da mercante di formaggi

4) Dennis Wbeatley: comandante pilota ma anche romanziere e studioso di criminologia e magia nera (autore poi di "Stranger than fiction", testo nel quale sono esposti alcuni inganni militari impiegati nel secondo conflitto mondiale)

5) Harold Peteval: manager

6) Derrick Morley: finanziere e armatore

7) James Arbuthnott: impresario

8) professor Edward Neville da Costa Andrade: illustre sc ien ziato britannico nonché inventore di trucchi scientifici (s i deve a lui la creazione delle famose "cicale" usate dai soldati durante lo sbarco in Normandia per segnalare la propria posizione) 14 •

A Washington lavorava il maggiore Michael Bratby, un pittore.

In India e nel Sudest asiatico operava il colonnello Peter Fleming, scrittore, giornalista, ornitologo, fratello del padre di Jame s Bond, Peter Fleming 15 •

Edward Chapman, un membro del 'Comitato XX', era un famoso scassinatore di casseforti 16 • Quando fu necessario produrre un'esplosione finta che fosse credibile, furono impiegati esperti degli effetti speciali e sceneggiatori dell 'Old Vic 17 •

In America, vicino ad Hollywood, furono reclutati dagli studi MGM, Warner Bros., Universal Pictures, Disney, Twentieth Century-Fox regi st i, animatori, pittori di paesaggi, esperti di luci di scena, carpentieri, trovarobe , architetti, designer, scultori, sce nografi, mentre il professore Homer St. Gaudens, storico dell'arte, fu impiegato nel Genio con il grado di Tenente Colonnello 18• Ciò conferma quanto sostiene Latimer:

"Per avere successo, un ingannatore ha bisogno di immaginazione e senso teatrale della scena" 19 •

Esaminiamo ora quali sono le caratteristiche specifi che dell'inganno inteso come operazione mentale creativa.

Conviene considerare l'inganno come una forma specializzata di problem-solving, caratterizzata dall 'a lto numero di vincoli e dalla resistenza che il sistema oppone al cambiamento. L'obiettivo è creare l 'apparenza di una realtà non esistente (o esistente solo in parte) e tale che provochi determinati comportamenti favorevoli alla nostra strategia.

Un fattore tipico di questo tipo di problem-solving è la logica strategica, che si basa sul paradosso e sul!' utilizzazione degli elementi preesistenti piuttosto che sull'inserimento di fattori del tutto estranei al quadro della situazione in un dato momento.

Nella sua forma più elementare il principio del paradosso, applicato ai contesti conflittuali, prevede che si faccia la mossa inaspettata, ossia quella che l'avversario ritiene la meno probabile tra quelle a nostra disposizione.

Nella battaglia per Quota 317, tedeschi attaccano senza la minima preparazione di artiglieria, per ottenere la sorpresa20

Nel problem-solving ingannologico l'atteggiamento creativo è espresso dalla metafora della visione anticonvenzionale della realtà. Vi è un curioso precedente storico che ben si presta ad avallare il valore di questa metafora , e che illustra tanto il paradosso quanto l'utilizzazione.

Il serge nte William Manson, della 82a Divisione Aerotrasportata degli Stati U niti, era affetto da cecità totale per i colori dello spettro bluve rde. Questa caratte ristica gli pennetteva di individuare a colpo sicuro le postazioni nemiche mimetizzate sul campo, che agli occhi dei suoi commilitoni erano praticamente invisibili 21

Questo apparente paradosso può essere spiegato col fatto che il daltonico non si fa distrarre dai colori e s i concentra di più sulle forme o sulle variazioni di luminosità, oppure con il fatto che il suo sguardo è "vergine", ossia non si fa guidare dalle aspettative e dall'abitudine che ricostruisce l'immagine degli oggetti partendo da dati cromatici parziali; un 'altra ipotesi è che il daltonico non si lasci ingannare dallo sfondo, cioè non veda i colori diversi a seconda dello sfondo su cui si stagliano (come accade a chi ha una normale visione cromatica), ma Ii veda sempre uguali. È interessante notare che Churchill paragona la pittura ad una crittografia, che l'occhio interpreta attivamente: i pittori infatti non dipingono con colori uguali a quelli degli oggetti della realtà, ma con colori diversi da questi, che una vo l ta messi s ulla tela vengono interpretati dall'osservatore producendo una vera e propria illu sione ottica.

Il daltonico , non facendosi distrarre dalla s intesi operata dalla mente sotto l'influenza dello stimolo cromatico, vede meglio contorni e linee. Il colore facilita la percezione visiva, ma questo fenomeno è "troppo funzionale", esattamente come l'esperienza facilita la comprensione del mondo ma a l tampo stesso la semplifica e la vincola, ed è per questo che chi ha meno esperienza, come i bambini , è meno soggetto all'inganno degli illusionisti.

Il principio dell'utilizzazione prevede che la costruzione dell'inganno sfrutti, ogni volta che sia possibile, il materiale a disposizione dell'ingannatore , ivi compresi tutti gli elementi di disturbo che non possono essere eliminati e gli elementi di ostilità che non possono essere vinti.

Nel contesto dell'operazione Torch, poiché le voci tra la popolazione civile non possono essere inibite , si decide di lasciarle girare e anzi di fomentarle, dal momento che esse forniscono dati confusi e contradditori circa l'esatto momento e l'esatta destinazione dell'operazione, in un momento in cui i preprativi non possono più essere tenuti nascosti 22 • Nel corso dell'operazione Zeppelin, nel Mediterraneo orientale, gli inglesi si rendono conto che il traffico radio delle Unità Operative della RAF è così caratteristico che i tedeschi possono individuarlo e localizzare le unità con precisione. A questo punto si decide di dichiarare apertamente dove sono situate le Unità Operative (con un articolo sulla stampa locale) e di attribuire poi ad esse un significato diverso da quello che hanno nella realtà, ossia di far credere che si tratti di una copertura per operazioni aeree (fittizie) 23 •

Secondo Castelfranchi e Poggi il primo requisito per ingannare è la capacità di concepire il non vero, o "pensiero contro-fattuale''24 : rappresentarsi il mondo come si vuole che sia, piuttosto che rappresentarselo com'è (si tenga presente, peraltro, che in un'ottica cognitiva la cognizione stessa è una simulazione del mondo reale).

Ovviamente, nel caso dell'inganno militare , il ' non vero' concepito dall'ingannatore deve poter essere ritenuto possibile, deve avere cioè caratteristiche di verosimiglianza e plausibilità.

Il secondo elemento necessario alla realizzazione di un buon inganno è la vividezza , cioè la ricchezza di dettagli:

"la buona bugia è ricca di dettagli( ... ) anche irrilevanti , perché la realtà è in sé ridondante ( ). L' ingegno del mentitore consiste nel saper inventare in modo ricco e vivido" 2 ~

Ovviamente i dettagli non devono essere in contraddizione tra loro. Inoltre , è utile che le informazioni siano veicolate servendosi del più alto numero possibile di modalità sensoriali (organi o apparati visivi , uditivi, olfattivi, cenestesici , termici).

All'interno del piano Fortitude South, i sottopiani Quicksìlver prevedono un piano di inganni visivi (Quick~ilver I) e uno di inganni acustici (Quic~ìlver li).

Il terzo requisito è la conoscenza della mente dell'altro. L'inganno infatti

"richiede calcolo di cosa possa ostare al credere o cosa possa contraddire le informazioni date"26 •

Per ingannare è necessario quindi: sapere che cosa l'altro sa già; prevenire l'eventualità che possa correggere il dato da noi immesso; sfruttare le leggi del credere e del non credere; evitare le contraddizioni.

Castelfranchi e Poggi stabiliscono anche una sorta di iter della costruzione di un inganno , suddividendolo in due parti: invenzione e difesa.

In fase di invenzione l'ingannatore deve porsi le seguenti domande:

L' ingannando si fida di me?

Ha motivo di sospettare?

La cosa è credibile?

Ha conoscenze che possono contrastare con quella in cui voglio che creda , o che lo inducano al vero?

Vuole crederci?

Ci sono fonti o occasioni attraverso le quali può venire a sapere il vero?

Chi altri conosce il vero?

Può contattare !'ingannando?

Ha motivi per tradirmi?

Come possono impedirlo?

In fase di difesa dell'inganno (che è apparentemente identica al segreto, il suo scopo essendo quello di non essere scoperti: la copertura di un inganno precedente può essere vista come un segreto) , le domande che l'ingannatore dovrà porsi (oltre alle ultime cinque dell'elenco precedente, che rimangono valide) , specialmente negli inganni deviativi e nella menzogna, riguardano:

Come devo fare per non tradirmi ?

E per non contraddirmi (ricordare la menzogna detta, raccontarla nello stesso modo, non dire altre cose che ent1ino in contraddizione ecc.)?

Si può anche conoborare l'inganno principale, aggiungendo altri inganni:

"una notizia 'seminata' negli ambienti politici di Lisbona poteva venire corroborata da una mossa politica a Washington, da una notizia stampa a Stoccolma, da un'azione militare lungo il confine siro-turco, da una •fuga' calcolata a Madrid, da una voce al Cairo , e da una dichìarazione ufficiale dj un alto ufficiale a Delru"1 7

Esaminiamo ora questi punti.

I. Pensiero contro/attuale e logica strategica

Per quanto riguarda il pensiero controfattuale, valgano le considerazioni fatte sopra a proposito del problem-solving specifico dell'inganno. La capacità di pensare seguendo una logica controfattuale può essere accresciuta da training specifici, che saranno oggetto di una prossima pubblicazione.

2. Ric chezza di dettagli e altri fattori di credibilità

L'efficacia di un inganno dipende anzitutto dalla sua credibilità. La mente umana, prima di accettare come vera un 'informazione, la passa al vagi io delle sue conoscenze precedenti , e la elabora attraverso complesse operazioni di verifica e di accertamento della sua coerenza. La credibilità di un'informazione dipende perciò sia dalle caratteristiche del materiale somministrato all'ingannando, che dalle caratteristiche dell'ingannando; dipende quindi da molti altri aspetti oltre che dai dettagli. La credibilità dipende da: a. caratteristiche del materiale somministrato all'ingannando

1) coerenza interna ai dati in arrivo;

2) non contraddizione interna;

3) coerenza con le conoscenze già depositate nella mente dell 'ingannando;

4) fonte (autorità; credibilità; numerosità: delle fonti, delle conferme, dei canali);

5) plausibilità;

6) corroborazione;

7) dettagli;

8) non eccesso di ostentazione; b. caratteristiche del/' ingannando

9) facile rappresentabilità.

1) suggestionabilità;

2) emotività;

3) autoinganno;

4) pigrizia cognitiva;

5) facile rappresentabi l ità;

6) altri bias cognitivi;

7) bias motivazionali;

8) attività.

Esaminiamo separatamente le caratteristiche del materiale e quelle del l' ingannando.

This article is from: