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PRIMA PARTE. TEORIA

1. IL RUOLO DELL'INGANNOLOGIA

NELL'ATTUALE SCENARIO D ELLA SICUREZZA.

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Bisogna abbandonare l'idea che i progressi tecnologici rendano immuni dal! 'inganno.

microfoni.

L'importanza che l' ars bellica attribuisce all'inganno varia molto nelle di verse culture e nei diversi periodi storici. È quasi un luogo comune l'opinione che la dottrina militare cinese, da Suo Tzu 1 in poi, privilegi l'inganno e l'approccio indiretto rispetto allo scontro aperto, e che quest'ultimo sia una caratteristica tipica della prassi bellica occidentale moderna. Secondo Barton Bowyer l'approccio occidentale alla guerra, basato sullo scontro frontale e diretto tra forze opposte, è una caratteristica tipica dell'epoca moderna, mentre nell'antichità classica anche in Europa la cultura dello stratagemma era diffusa e gli inganni di guerra erano apprezzati.

Barton Bowyer cita le classiche opere di Frontino (Strategemata, circa 90 d.C.), Polienno (Strategemata, circa 162 d.C.), Vegezio (De re militaria, circa 390 d.C.) , Leone Vl il Saggio (Tactica, circa 900 d.C.): in genere, si tratta di raccolte di espedienti e astuzie di impiego operativo o tattico, miste a suggerimenti sul tradimento, lo sp ionaggio e la guerra psicologica 2 •

L'a bbandono della filosofia del ruse de guerre a partire dal diciannovesimo secolo è dovuto secondo Barton Bowyer allo sviluppo dell 'in dustria bellica e della ferrovia e ali' etica positivistica che prediligeva nozioni quali "massa", "fo rze " e "numeri", per cui la guerra poteva aspirare al rango di scienza esatta basandosi su calcolì precisi e previsioni meccanicistiche: da questo orizzonte "galileiano" era escluso l 'inganno, tanto che alcuni comandanti avvertivano cavallerescamente il nemico del luogo e del momento dell'a ssalto. Un retaggio di questa concezione si è prolungato fino ai primi anni della seconda guerra mondiale nell 'ambiente militare statunitense.

È stato spesso sottolineato come il ricorso ali 'inganno abbia costituito materia di divergenze tra l 'approccio bellico sta tuniten se e quello britannico nel corso di tale conflitto. Secondo Cruikshank 3 all'inizio della guerra gli USA erano riluttanti in merito ali' idea stessa di inganno; in un secondo momento avevano accettato l'impiego dell 'i nganno tattico, ma erano ancora restii ad ammettere l'inganno s trategico; alla fine del conflitto avevano cambiato idea, arrivando ad ammettere pienamente l'utilità dell'inganno militare. I britannici avevano un atteggiamento opposto. Cave Brown ricorda che nella sede della London Controlling Section, nei sotterranei di Westminster, una targa appesa ad una parete riportava queste parole , tratte dal "Man uale de l militare" di Sir Gamet Wolselcy ( 1869), già comandante supremo dell 'esercito britannico:

"Noi veniamo allevati a considerare un disonore il successo ottenuto con un gesto di falsità noi continueremo a battere su questo tasto con la convinzione che la sincerità e l'onestà siano la migliore politica, e che la verità trionferà sempre, alla lunga. Questi sent imenti delicati possono andar bene nel diario o sul quaderno di un bambino, ma un uomo che li segua alla lettera farà meglio a tenere sempre chiusa nel fodero la propria spada" 4 •

In quegli stessi giorni, continua Cave Brown, per gli americani la nozione di "guerra condotta con mezzi speciali" era

"un concetto operativo in contrasto con le convinzioni etiche di molti; lavorare in segreto e nell'inganno erano caratteristiche europee, che non trovavano riscontro nella vita pubblica americana" \

Gli statunitensi sono stati a lungo diffidenti nei confronti dell'inganno. Questa diffidenza si deve senza dubbio alla superiorità industriale della nazione più ricca del pianeta, e ciò conferma il fatto che l'inganno è lo strumento tipico della parte più debole. Gli ing lesi, durante i primi tempi della seco nda guerra mondiale , ritenevano invece che la Germania fosse "immensamente potente" e credevano quindi fosse necessario consumare le forze nemiche con inganni, agguati e attività indirette prima di procedere ali' in vasione, sostenendo

"una strategia basata sulla maggiore intelligenza e s ui mezzi speciali. Gli americani, dal canto loro, erano convinti che l'unico meuo per battere il Terzo Reich fosse proprio quella tattica che gli inglesi volevano evitare, e cioè un attacco frontal e immediato( ... ). Mentre gli ing lesi miravano a una vittoria con stratagemm i sottili e meno costosi, gli americani immaginavano la guerra come un duello fra due giganti ben corazzati e ben nutriti ( ). La differenza fra i due concetti era fondamentale , almeno quanto quella fra il gioco del cricket inglese e il football americano " 6 •

Ancora:

Psicologicamente il mimetismo era sentito (fino alla prima guerra mondiale) come passivo, debole e anche come fattore pericoloso per il morale delle truppe , perché contrastava con l'ossessione militare per l'ordine, la simmetria, l'uniformità, la pulizia, la perfetta precisione: era un elemento di disordine, improvvisazione, mancanza di disciplina, dispersione , irregolarità7

Forse la diffidenza tutta statunitense nei confronti dell'inganno trova rispondenza anche in altri aspetti psicologici e culturali propri della società statunitense passata e presente:

" in Occidente ( ... ) l'inganno spesso è considerato immorale, e più di un esperto ha affermato che, come conseguenza di ciò, gli americani ricorrono all'inganno solo con riluttanza o in maniera limitata" 8 •

Secondo Barton Bowyer tale diffidenza, che fa ritere l'inganno "non-patriottico, anche quando i vantaggi del raggiro risultino palesi"9 , è un retaggio dell'etica giudaico-cristiana o protestante, per la quale

"l'inganno è sleale - si notino la furente indignazione del presidente Jimrny Carter a causa dell'invasione russa dell'Afghanistan e il bruciante ricordo che conserva un'intera generazione americana dell'attacco giapponese a tradimento contro la flotta, a Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941" '° .

È inutile sottolineare come, dall'epoca del libro di Barton Bowyer, altri eventi abbiano mostrato a tutto il mondo come un inganno ben pianificato possa ottenere effetti catastrofici, la cui portata sull'immaginario e sul morale della popolazione occidentale è probabilmente superiore a quanto si era verificato con l'attacco a sorpresa alle Hawaii. Le differenze tra le varie culture occidentali riguardo all'agire ingannevole è rilevante. Sciavi riporta che una delle differenze più evidenti nel comportamento degli studenti delle scuole superiori italiane e statunitensi si nota durante i compiti in classe.

Gli italiani , che durante le lezioni hanno un contegno formale e disciplinato, al momento del\' effettuazione della prova scritta dispiegano abitualmente una serie di espedienti per copiare, truccare, passare i compiti. Al contrarìo, gli statunitensi durante le lezioni mostrano un atteggiamento molto rilassato e quasi scanzonato nei confronti dei docenti, ma all'atto di iniziare il compito erigono barriere di fonnalità, seve rità e disciplina che rendono inconcepibile persino l'idea che si possa svolgere un compito barando; le risposte non vengono passate di nascosto ai compagni, e chi venisse sorpreso a barare sarebbe esposto ad una severa riprovazione da parte di tutti, studenti compresil 1 •

Altri autori hanno segnalato che l ' impeachment a carico del presidente Nixon non fu conseguenza tanto delle sue attività spionistiche ai danni del partito democratico, quanto del fatto che aveva mentito: un comportamento ritenuto inaccettabile dagli americani. In Vietnam

"l'inganno, arte già dimenticata, era visto come furtivo e non-americano. Gli americani, 'cresciuti in una cultura che cerca soluzioni dirette per i problemi e che desidera ardentemente le forme rettilinee, nel lavoro, nel gioco e in battaglia, vedevano l'inganno soltanto come un altro trucco tipico dei comunisti' " 12 •

Di conseguenza gli americani in Vietnam praticavano inganni di portata limitata, sporadici e non coordinati, al contrario dei vietnamiti , la cui forza militare era molto minore: essi, per es., spesso tendevano imboscate a piccole unità americane o sudvietnamite, per attirare i soccorsi più grossi in imboscatc 13. Ancora oggi negli Stati Uniti l'atteggiamento nei confronti dell'inganno bellico re gistra la presenza di diffuse riserve psicologiche e culturali, che nei fatti si traducono in un insufficiente addestramento all'inganno del personale delle agenzie di sicurezza. Secondo Johnson e Meyermann, mentre nel!' apparato militare USA cresce la tecnologizzazione relativamente alle capacità di combattimento (sotto forma di continui miglioramenti a carico dei sistemi d'armi, nella struttura della forza, nell'addestramento, nella massa e nel tipo di informazioni a disposizione del combattente), la realtà messa in luc e dai fatti non cambia:

"anche una nazione tecnologicamente avanzala come gli USA è suscettibile all'inganno" 14 •

Infatti

"l'analisi delle tecniche di inganno amiche e nemiche nelle operazioni Desert Storm e Allied Force mostra le principali vulnerabilità degli USA, che comprendono il loro insaziabile appetito per le news, la mancanza di competenza nell'individuazione dell'inganno e la tendenza a credere che i miglioramenti tecnologici rendano una nazione a prova di inganno" 15 , dal che deriva l'esigenza di

"dare ai mi litari addestramenti intensivi di individuazione dell'inganno e abbandonare la nozione che i miglioramenti tecnologici rendano immuni dall'inganno" 16 •

In particolare, "i membri delle forze armate hanno bisogno di un training focalizzato, disegnato per individuare i trucchi del mestiere" 17 •

Questi autori non mancano di sottolineare che una maggiore conoscenza teorica e pratica dell'inganno militare porta anche a vantaggi economici, connessi per esempio al risparmio di armi che sono dirette contro falsi bersagli.

La nozione che la tecnologia renda meno vulnerabili ali 'inganno è pericolosa soprattutto se si pensa che la minaccia da parte di un avversario non tecnologicamente avanzato sia irrisoria: infatti,

"l'efficacia dell'inganno non è una funzione della tecnologia" 18,

Questo principio, eclatante dopo il 2001, era già noto da molto tempo. Nel 1973 l'attacco egiziano ad Israele colse il mondo di sorpresa, facendo così svanire

"ogni idea che non si potesse più ottenere la sorpresa in un mondo di sate lliti spia e mezzi di sorveglianza ad alta tecnologia" 19 •

Le conferme giunsero durante le operazioni in Serbia: i Serbi in Kosovo attirarono l 'artiglieria nemica su bersagli falsi costituiti da carri fasulli 20 L'esempio riportato da Davi s è ancora più eclatante: l'India fece detonare un'arma nucleare sotto gli occhi del mondo nonostante fosse stata monitorata da s istemi ad alta tecnologia, dimostrando così che la tecnologia moderna non preserva dall ' inganno 21 •

Anche Davis sostiene che i militari statunitensi non sono sufficientemente addestrati alle operazioni d'inganno. Ciò deriva dal fatto che essi confondono la nozione di percezioni e quella di elaborazione delle percezioni. La tecnologia fornisce solo percezioni, ossia informazioni sensoriali. Tali informazioni sono in genere ritenute oggettive e razionali, ma si tratta di un errore pericoloso: l'inganno infatti non agisce sulle percezioni, ma sulla loro interpretazione, un'operazione cognitiva che non è né razionale, né fredda, né infallibile. È l'elaborazione delle percezioni il focus vulnerabile all'inganno: un focus che non ha nulla a che fare con la tecnologia. Oggi come nell 'antichità, il luogo dell'inganno non è costituito dai sensi dell'avversario, ma dalla sua mente. Anche in guerra vale quindi la massima dello stoico Epitteto, secondo il quale

"non sono le cose in sé che turbano gli uomini, ma le opinioni delle cose". 22

In altre parole i dati in se stessi non hanno alcun peso nell'indurre una reazione nell'avversario: quello c he conta è, invece, che cosa l'avversario pensa di quei dati , come lì organizza nella sua preesistente visione del mondo, quale significato attribuisce loro in quello specifico momento. Davis afferma che il "co me una cosa sem bra ", che cosa si crede che sia, e l'abboccare o meno ad un'esca, sono realtà di ordine mentale, che non hanno nulla a che fare con la tecnologia. Secondo Davis la scarsa abilità nel riconoscimento dell'inganno rende gli USA non solo vulnerabili, ma anche più deboli, poiché l'inganno è un moltiplicatore di forza. La soluzione suggerita da questo studioso per ovviare a questa deficienza è da ricercare nello studio dell 'illusionismo:

"se i principi dell'illusionismo sono ben compresi, possono essere usati per valutare il campo dì battaglia, per valutare le relazioni del!' intelligence e per annullare i tentativi di ingannare" 23 • li problema dell'inganno militare è sentito anche in campo etico: ci si chiede se la guerra po ssa legittimare l'inganno , entità che, come visto, ripugna fortemente al sen tire comune degli americani 24 Contrapposta a questa posizione di dubbio, c'è quella della tradizione britannica, bene espressa dalle parole di Cave Brown

"l'inga nno , come l'informazione, è lavoro da gentiluomini" 25 •

Secondo la tradizione inglese è fuori discussione il fatto che

" l'ingan no può essere benigno: se non fosse stato per Bodyguard ( ... ) la sconfitta del terzo Reich senza subbio sarebbe arrivata più tardi e ad un prezzo di sangue maggiore" 26 o, con le parole di Barton Bowyer,

"nel ventesimo secolo le al ternative alla forza bruta hanno attratto, una volta di più, coloro che durante la prima guerra mondiale avevano veduto comandanti semplicistici e leali lasciare che i loro uomini venissero massacrati a milioni per la conquista di qualche chilometro quadrato di terreno fangoso. Questo non era più magnifico, ma soltanto sord ido" 27•

Lo stesso autore stigmatizza

"gli stu pidi attacchi diretti contro un nemico preavvisato e preparatissimo" 28 e segnala che, al contrario,

"Il capitano dell'esercito inglese B.H. Liddel Hart, escogitò una convincentissima teoria sui vantaggi dell'approccio strategico indiretto ( . .. ). Egli scoprì che il modo indiretto e tortuoso era quasi sempre preferibile all'approccio diretto. Rendendosi conto del fatto che questa s trateg ia era, in vasta misura, un approccio psicologico, egli citò, approvando lo, Lenin: 'La strategia più giusta in una guerra I quella di rinviare le operazioni finché la disintegrazione morale del nemico rende al contempo possibile e facile sferrargli co lpi mortali'" 29 •

Churchill aggiunge:

" In guerra esistono molti tipi di stratagemmi e solo alcuni si effettuano sul campo di battaglia. Esistono s tratagemmi che devono essere fatti molto lontano, sui fianchi o alle spalle. Esistono stratagemmi che riguardano il tempo, la diplomazia , la meccanica, la psicologia ; sono tutti stratagemmi ben lontani dal campo di battaglia, ma tutti hanno spesso effetti decisivi su di esso; il loro scopo principale è di trovare il modo più facile , al di fuori del massacro puro e semplice, di conseguire il successo definitivo"30

Anche Reit concorda sulla liceità e la superiorità etica dell'inganno nel contesto militare, parlando della mimetizzazione, il cui scopo è

"rendere il combattimento più efficace e la morte meno indiscriminata" 31 e r icorda come

"durante la seconda guerra mondiale, come nei conflitti precedenti, lo scopo della mimetizzazione era indurre in errore, piuttosto che d istruggere" 32 •

Il fatto che uno studio scientifico dell'inganno nelle situazioni conflittuali non s ia più dilazionabi le è messo in luce da teorici dell'inganno in generale, come Dc Cata ld o Ne ubuerger e GuJotta, secondo i quali

"L'interesse degli studiosi per questo particolare comportamento (l 'inganno) è giustificato dalla sua estrema pervasività; al centro delle vicende che hanno scandito e disegnato la storia dell'uomo c'è spesso la menzogna, dal cavallo d i Troia a l bombardamento d i Pearl Harbour, allo sbarco in Normandia. Dai trattati di strategia mi l itare , agli intrighi po l itici d i Machiavelli, ai retroscena del Watergate , tutto è inganno e raggiro. Né oggi le cose sono cambiate. Menzogna e raggiro sono ben i di consumo d i massa che permeano ogn i momento, dal p i ù banale al più significativo, della vita di ognuno". 33

E' proprio l'importanza decisiva assunta oggi dall'aspetto mediatico-elettronico a rendere impellente la codifica di nuovi strumenti per analizzare, individuare e pianificare efficacemente l'inganno nel settore della sicurezza. TI medium elettronico e quello informatico, e la crescente tecnologizzazione del combattimento e della guerra in generale, da un lato hanno portato a trascurare l'importanza delle semplici manovre di inganno e copertura, e dall ' altro forniscono un'abbondanza sinora sconosciuta di mezzi per ingannare e per svelare l'inganno (si pensi, a proposito dell'ultimo punto, alla biometria).Si può dire perciò che oggi la guerra è una guerra psicologica molto più che in passato, e che accanto allo scontro fisico si profila sempre più nella sua importanza la componente impalpabile, mentale dell'atto bellico. Esso ritorna quindi alle sue arcaiche origini di fascinazione e di condizionamento mentale, come sostiene Virilio:

"Quando i combattenti clandestini irlandesi o baschi, i membri di Action Directe e delle Brigate Rosse utilizzano l'attentato, l'omicidio, la tortura a fini pubblicitari, dando in pasto ai media le foto delle loro vittime espiatorie, l'atto di guerra regredisce verso le proprie origini psicotrope, il sortilegio, lo s pettacolo affascinante dell'immolazione, dell'agonia, appannaggi delle religioni antiche, della pritanie tribali. Il terrorismo ci ricorda insidiosamente che la guerra è un sintomo delirante , che funziona nella falsa luce della trance , della droga , del sangue( ). La guerra non può staccarsi dallo spettacolo magico perché proprio la produzione di questo spettacolo è il suo scopo: abbattere l'avversario significa non tanto catturarlo, quanto cattivarlo, significa infliggergli , prima della morte, il terrore della morte( ... ) 'La forza delle armi non è una forza brutale ma una forza spirituale' "'4 • l'iOTA: la maggior pane del matcnale relativo agh inganni militan oggi a dispos111one degli studiosi si rifensce alla seconda guerra mondiale, e soprattutto alle ope11Vioni di inganno messe in atto dagli Alleati. Questa proporzione è la stessa che s i rit-r.ova anche nel presente testo ; per comodità. quindi, solo gli episodi relativi a conflitti diversi da lla guerra del 1939-1945 hanno l"indica1ione esplicita del conflitto di cui fanno parte, mentre quelli sen7.a indicazione sono da intendersi avvenuti tutti nel corso della seconda guerra mondiale.

Tutti questi aspetti rendono necessario che l'arte dell ' inganno applicata alle situazioni di conflitto tra volontà opposte diventi oggetto di analisi rigorose condotte con strumenti nuovi.

2. MODELLI DI INGANNO E LOGICA DEI CONFLITTI

Per fare un grande comandante non serve solo una congrua dose di buon senso e una logica stringente, ma anche un pizzico di prestidigitazione, un tocco bizzarro e sinistro che lasci il nemico attonito, oltre che vinto.

L 'inganno è uno dei principali protagonisti della storia umana. I comportamenti ingannevoli sono controllati da programmi neurobiologici che regolano l'aggressività.

Le condotte ingannatorie costituiscono un evidente vantaggio evolutivo in termini di competizione per le risorse alimentari e riproduttive 1 : comportamenti paragonabili a forme elementari di inganno si rintracciano, per es., in alcune specie di primati 2 Secondo una celebre teoria antropologica l'evoluzione della coscienza nella specie umana è dovuta allo sviluppo della capacità di concepire l'inganno 3 •

L'inganno offre inoltre Io spunto per interessanti riflessioni filosofiche sulla relazione tra vero e falso; senza entrare nel merito di tal i delicate questioni , notiamo come il genere specifico di inganno messo in atto nei contesti conflittu ali permetta di cogliere numerose sfumature di ta le relazione .

Anzitutto l'inganno può essere ottenuto simulando oppure dissimulando:

I pa rt igiani disseminano le strade della Francia occupata dai nazisti di mine stradali di ciclonite che hanno in tutto e per tutto l'aspetto di feci bovine, e di piatti rovesciati che, visti dagli episcopi dei carriarmati, possono essere scambiati per mine interrate4 •

In questo caso un oggetto pericoloso viene creduto innocuo, mentre uno in nocuo vie ne creduto pericoloso. La relazione tra apparenza e realtà è quindi descritta da questo schema:

APPARENZA REALTA'

OGGETTO feci bovine mine stradali

PROPRTETA ' innocue letali

OGGETTO mine interrate piatti rovesciati

PROPRTETA letali innocui

L'efficacia dell'inganno, tuttavia, non dipende quasi mai semplicemente dalla presenza di simulazione o dissimulazione, quanto piuttosto dall'uso combinato di vero e falso:

L'operazione Starkey, una finta anfibia attraverso il Canale della Manica ( 1943), prevede l'uso contemporaneo di annate vere ( una Divisione dei Royal Marines, cinque commandos, una brigata aerea, e unità Canadesi) e di annate inesistenti (l'ottavo e il dodicesimo corpo d 'armata, che constano di 60.000 uomini inesistenti) 5 •

In questo caso si tratta della semplice commistione di entità vere e false; altre volte il gioco delle relazioni tra vero e falso è più complicato:

Questo episodio, entrato nell'aneddotica militare, ha luogo durante la " battaglia dei cieli" combattuta tra inglesi e tedeschi. Il controllore di volo inglese finge di essere il controllore di volo tedesco; coerentemente con questa finzione, esorta i piloti tedeschi a non farsi ingannare dagli "inglesi", i quali "cercheranno (secondo lui) di discreditarlo" , ma che di fatto sono invece i veri controllori tedeschi. Ad un tratto il controllore inglese , sentendo che il suo corrispettivo tedesco, preso dall'esasperazione, sta bestemmiando, commenta: "Ecco che l'inglese si mette anche a bestemmiare, adesso!", al che il tedesco ribatte: "Non è l'inglese che sta bestemmiando, sono io!"6•

La situazione è quindi: un inglese

• che s i finge tedesco

• finge che

• i tedeschi siano inglesi

• che si fingono tedeschi

Altre volte l'inganno è ottenuto esibendo un oggetto che è vero, ma viene trattato in modo da sembrare falso:

Gli inglesi costruiscono aeroporti finti nei quali piazzano, tra le altre cose, alcune siepi reali che vengono sagomate con cura fino ad assumere l'aspetto delle siepi finte che vengono usualmente co ll ocate nei ve ri aeroporti a scopo mimetico. Poiché tutti gli aeroporti veri hanno siepi finte, negli aeroporti finti siepi vere vengono fatte sembrare s iepi finte per rendere simile al vero un aeroporto finto 7

Il tutto è schematizzabile così:

SIMULAZ IONE D ISSIMULAZI ONE

AE RO P ORTO VERO siepi finte mimetizzano l'aeroporto vero.

AERO P ORTO FIN T O siepi vere sago mate come siepi finte allo scopo di simulare la dissimulazione tipica di un aeroporto vero.

Dudley Wrangel Clarke (1899-1974) , l'ufficiale britannico artefice degli inganni ne l teatro mediorientale e mediterraneo nella seconda guerra mondiale, sottolinea la complessità dei rapporti tra vero e falso nell'inganno militare prendendo a prestito il ce lebre aforisma di Churchill

"in tempo di guerra la verità è un bene cosi prezio so che la si dovrebbe sempre coprire con una guardia del corpo di menzogne"8, e ribaltandolo così:

"in tempo di guerra la menzogna è così preziosa che la si dovrebbe coprire con una guardia del corpo di verità"9 •

Questo aforisma si adatta al caso degli agenti inglesi del doppio gioco noti come "Agenti XX", cioè uomini che durante la seconda guerra mondiale prendevano il posto delle spie tedesche in suolo britannico individuate dal controspionaggio e le imitavano passando al nemico informazioni ad hoc:

"Un piano di inganni richiedeva, a vo lte, che fossero lasciati cadere in mani nemiche partico lari e informazioni riguardanti operazioni alleate, allo scopo di ingannare Hitler su altre e più importanti operazioni( . . .).

Gli inglesi erano disposti ad accettare perdite, anche forti, da finte di guerra di questo genere; come disse Masterman, parlando di operazioni consimili del Comitato-XX: "Più grosso il vantaggio, più grosso il rischio" 10 •

Per es. l'agente "doppio" Tate rivelò ai tedeschi i veri spostamenti di Eisenhower, che erano coperti da uno strettissimo segreto e quindi sconosciuti a tutti 11 •

In questo caso, la verità contribisce a rendere efficace l'inganno. In altre situazioni il rapporto tra vero e falso è ancora più complesso: Nel 1942 gli inglesi usano un sistema di navigazione a impulsi radio sincronizzati per guidare gli aerei (chiamato Gee) che è simile all'analogo sistema tedesco a fascio d'onde; i tedeschi sanno che gli inglesi hanno scoperto e compreso fino in fondo il loro dispositivo. Nonostante la somiglianza, però, il principio di Gee è differente, e questo non dev'essere saputo dai tedeschi per evitare che dispongano le contromisure del caso.

Gli inglesi, guidati dal dottor Reginald V Jones, fingono di avere costruito un congegno di navigazione funzionante grazie allo stesso principio del congegno tedesco; questo appa recchio (in realtà inesistente), chiamato Jay, dovrà essere creduto dai tedeschi un'imitazione del loro apparecchio, per far sì che essi non s i allarmino. A questo punto gli inglesi camuffano (con false etichette applicate ai componenti, e con i necessari correlati di tipo elettronico) il loro reale nuovo apparecchio (Gee) in modo che sembri l'inesistente "plagio" Jay.

In pratica, Jay è un dispositivo che s imula un apparecchio, ma in realtà non esiste in quanto apparecchio funzionante; ha un aspetto inoffensivo, perché sembra un apparecchio copiato da quello tedesco; Gee esiste, e si basa su un principio nuovo ; Gee, camuffato da Jay, viene ritenuto inoffensivo perché obsoleto e ben noto.

L'inganno funziona: i tedeschi , per cinque mesi, credono che l'apparecchio inglese (che nella realtà è un dispositivo tecnologicamente innovativo) sia un apparecchio identico al loro (e quindi obsoleto) che è stato camuffato per non essere individuato , e non fanno nulla per neutra! izzarlo 12 •

È quindi evidente che il mondo dell'inganno è fatto di paradossi e contraddizioni. Uno dei paradossi più bizzarri consiste nel fatto che non è per nulla necessario che l'inganno, per essere efficace, sia complesso e raffinato. Anzi, la perfezione tecnica della simulazione, se di per sé non costituisce garanzia di funzionamento , a volte è persino controproduceute:

I tedeschi hanno costruito nell'Olanda occupata un finto aeroporto militare interamente di legno, con meticolosa cura: "C'erano hangar di legno, depositi di carburante di legno, postazioni di artiglieria di legno , camion di legno e aerei di legno. I tedeschi avevano impiegato così tanto tempo a costruire la loro esca di legno, che gli esperti di foto alleati avevano avuto tutto il tempo per osservarla e prenderne nota. Finalmente giunse il giorno in cui la costruzione dell'esca fu terminata, fino ali 'ultimo asse di legno . Il giorno dopo , di buon mattino , un so l itari o aereo della RAF attraversò il Cana le , scese di quota , fece un unico giro sopra l' aeroporto , e vi lasciò cadere una grossa bomba di legno" 1.1

A volte, per converso, una simulazione estremamente rozza può essere molto efficace.

John Eppler, agente tedesco in Egitto nel 1942 (la cui storia è stata romanzata da Ken Follett ne "Il codice Rebecca", Mondadori, 1981) vive in una chiatta fluviale sul Nilo. Scoperto dal controspionaggio britannico, sta per essere catturato. Riesce a tenere a bada la squadra d'arrembaggio appallottolando calzettoni di lana e gettandoli contro gli assalitori, che si gettano a terra credendoli bombe a mano. Approfittando del momento di incertezza dei suoi avversari , Eppler si sbarazza del materiale segreto cercato dagli inglesi gettandolo fuori bordo 14 •

In questo caso la simulazione molto approssimativa di un'arma ottiene un risultato inabilitante quanto quello che si sarebbe ottenuto con un 'anna vera. L'efficacia di questo stratagemma, astuto quanto primitivo, è spiegata dalle neuroscienze: l'osservatore costruisce attivamente una rappresentazione del mondo che poi scam bia per il mondo esterno 15 , e la percezione è influenzata grandemente dalle aspettative dell'osservatore; nel caso dell'agente Eppler l'elemento ingannevole non è il calzettone appallottolato, ma è il fare "come se": il gesto di lanciare è perfettamente compatibile con lo scenario e le aspettative degli agenti del controspionaggio inglese, e questa compatibilità rende illusiva la rudimentale simulazione dello scaltro tedesco.

Un altro paradosso tipico dell'inganno è che non basta che una cosa simulata sembri vera: è necessario che una cosa realmente vera abbia anche l 'aspetto di una cosa vera. È quanto viene raccomandato , ad es., da una direttiva del Comando alleato a proposito delle informazioni da dare alla truppa:

"Quanto diciamo ai nostri uomini non deve solo essere vero per quanto possibile, ma deve anche sembrare loro altrettanto vero" 16 •

L'inganno militare costituisce una sfida tra le più alte richieste all'ingegno umano.

A volte l'operazione mentale di creazione e costruzione di un inganno di guerra raggiunge livelli di difficoltà che solo raramente si incontrano nella vita civile:

Un classico esempio di problema apparentemente insolubile è la mimetizzazione

Durante la seconda guerra mondiale si rende necessario nasconde re il canale di Coventry, che di notte diventa visibile agli incursori tedeschi quando riflette la luna. L'arduo compito viene portato a termine dopo numerosi tentativi, uti lizzando una mistura di nafta e polvere d i carbone che spruzzata sopra l' acqua calma permane in superficie creando uno scuro strato galleggiante che non ri flette la luce. La mistura viene provata per la prima volta sul Tamigi, provocando una so ll evazione popo lare da parte delle massaie londinesi che non riescono a lavare i panni nelle acque del fiume. L'inganno , peraltro, è così efficace che funz iona anche alla Luce del sole, come prova il fatto che un gentiluomo di campagna e il suo cane, scambiando lo per una strada asfaltata, vi finiscono dentro 17

Questi aneddoti ci introducono alla comp l essità del fenomeno " inganno" e alle sfaccettature che esso può assumere. Per approfondire un tema tanto complesso e così cruciale nella condotta delle operazioni, è necessaria un'adeguata teoria di riferimento, che permetta anche agevo li applicazioni pratiche.

La teoria di riferimento proposta in questo libro è quella dell'illusionismo, branca dell'arte drammatica che da m illenni ha come oggetto specifico la simulazione di fenomeni impossibili, e che possiamo q ui ndi descrivere come "arte dell'inganno", seppure a fini di intrattenimento. Illustreremo perciò nelle pross ime pagine i principi sui q uali si fonda l'arte illusionistica e le sue applicazioni ali' arte bellica del l' inganno. Conviene premettere l'esposizione di un modello generale d e ll 'inganno, che risulterà uti le per la successiva trattazione de ll a "teoria illusionistica dell'inganno militare".

2 . 1. Il modello cognitivo d ell' inganno

Un modello di inganno utile per la nostra analisi è quello cognitivo. Con il termine "cognitivo" si in tende qualsiasi

"sistema ( ) che basa e regola le sue azioni sulle sue conoscenze e su rappresentazioni interne esplicite dei suoi scopi ( .. .), (ed è in grado di) risolvere i problemi mentalmente (c ioè lavorando sulle sue rappresentazioni del mondo)" 18 •

Il termine "cognitivo" connota in modo peculiare la mente umana e i suoi processi, tra i qua li so no particolarmente importanti l'e laborazione creativa dei propri comportamenti in vista del conseguimento degli obiettivi, la scelta tra alternative generate all'interno della rappresentazione del mondo e la soluzione dei problemi.

2.1.1. Definizione di in gann o

Allo scopo di avere tutti gli elementi necessari ad una valida trattazione teorica d ell'inganno nella sua applicazione militare, analizziamo ora l'inganno in generale, per passare poi ad esaminare l'inganno militare e infine quello illusionistico.

Stabiliamo anzitutto che cosa intenderemo in questo testo con la parola "inganno".

Secondo la definizione di Castelfranchi e Poggi (qui leggermente modificata), l'inganno è un comportamento o una caratteristica di un organismo che ha la finalità di non far avere ad un altro organismo una conoscenza vera che per il secondo organismo è rilevante, e che non rivela tale finalità.

Si ha quindi inganno quando vi sono tutti i seguenti elementi: un comportamento = l'inganno consiste nella realizzazione di azioni o sequenze di azioni (anche la deliberata omissione di un'azione è considerata un comportamento); anche il linguaggio verrà qui considerato un comportamento;

(e/ o) una caratteristica = in questo caso il comportamento agisce prima , co nferendo (o lasciando sussistere, o facendo risaltare) ad un oggetto (o informazione, organismo, persona, gruppo di persone, situazione ecc.) le caratteristiche ingannevoli desiderate; di un organismo= per organismo si intende un agente cognitivo o gli oggetti da esso controllati. È perciò necessaria la presenza di un agente dotato di intelligenza; finalizzato a non far avere = il fine dell'inganno è privativo; ad un altro organismo = l'inganno è un fenomeno re lazionale, che richiede la presenza e l'interazione di più elementi corre lati in un sistema in cui si verificano fenomeni di azione e reazione; una conoscenza= lo scopo finale dell'inganno è privare di una conoscenza vera. La conoscenza di cui si vuole privare l'avversario è ritenuta vera all'interno de l modello della realtà posseduto dall'agente cognitivo che inganna. Ingannare significa manipolare le conoscenze dell'ingannato, fare in modo che la sua mappa di conoscenze sia diversa da que ll a de ll e conoscenze che ha l' ingannatore; che per il secondo organismo è rilevante = non si dà inganno se la conoscenza falsa ha a che fare con elementi irrilevanti. In questo senso la natura dell'inganno è sempre aggressiva (tranne rare eccezioni, tra cui l 'i llusionismo e, ma non sempre, l 'ironia e lo scherzo); tale.finalità non è rivelata = perché vi sia inganno non basta un'azione che ha lo scopo di privare l'altro di conoscenze vere e rilevanti, ma è necessario anche che tale azione sia nascosta. Esiste quindi, quale caratteristica intrinseca all'inganno, un inganno di secon do livello , o meta-inganno: si nasconde l'atto di nascondere (oppure, come vedremo, si nasconde l'atto di esibire il falso). Vedremo più avanti che proprio il meta-inganno: a) è la componente che più entra in gioco nell'inganno illusionistico e nell'inganno messo in atto a scopo offensivo o difensivo in una situazione di conflitto b) è la componente più importante ai fini dell 'efficacia dell'inganno c) si basa sul controllo dell'attenzione.

Quando questa definizione generale di inganno è applicata alle situazioni conflittuali è necessaria un 'ulteriore specificazione: non basta che l 'avversario s ia ingannato nella conoscenza, ma è necessario che come effetto di tale inganno egli modifichi il suo comportamento in corso, facendo (o non facendo) azioni da cui derivi la facilitazione del raggiungimento dell'ingannatore.

Dudley Clarke afferma al proposito:

"È importante rendersi conto fin dall'inizio che il vero sco po di qualsiasi inganno è far sì che l'avversario AGISCA in qualche modo utile a favorire i nostri piani e ad assicurarci il loro successo. In altre parole, fargli fare qualcosa. Troppo spesso in passato abbiamo posto l'accento sul fargli PENSARE qualcosa, senza capire che questo e ra solo un mezzo rivolto ad un fine. Fondamentalmente, in ultima analisi non importa che cosa il nemico pensa; ciò che influenza la battaglia è la linea d'azione che adotta, come conseguenza della linea di pensiero. Ne consegue che per noi vale il principio che un comandante dovrebbe informare il s uo staff di inganni su che cosa vuole che il nemico FACCIA ( ... )mentre è compito degli ingannatori decidere, assieme agli uomini dell'Intelligence, che cosa lo si dovrebbe indurre a PENSARE per far sì che adotti la linea d 'azio ne desiderata ".

Esaminìamo ora l'inganno dai seguenti punti di vista: strategie, forme, modi e specie, requisiti dell'ingannatore e dell ' ingannando.

2.1.2. Strategie dell'inganno. Generalità.

Lo scopo generale dell'inganno è non far avere all'altro una conoscenza vera; le strategie per raggiun gere questo obiettivo sono due:

- non far sapere il vero ("scopo di privazione": ignoranza)

- far credere il falso ("scopo di deviazione": errore).

Si inganna l'altro, perciò, mantenendolo nell ' ignoranza (privandolo di conoscenze vere) o inducendolo in errore (fornendogli conoscenzefalse) 19

Questa fondamentale distinzione si rintraccia, anche se espressa in termini meno precisi, sia nella dottrina militare che in quella illusionistica.

2.1.2.1 Strategie dell'inganno. Dottrina militare: Bart Whaley.

Bart Whaley20 parla di due modalità generali di inganno:

- nascondere il vero

- esibire il falso.

Anche altri autori stabiliscono questa distinzione; per es. Reit a proposito della mimetizzazion e afferma:

"la mimetizzazione in guerra - l'arte sottile della misdirection -( ... )ha una doppia missione. In funzione degli obiettivi militari, può nascondere al nemico l 'apparenza reale (the true picture) o fargliene accettarne una di falsa" 21

Per quanto riguarda il nascondere, in natura esso assume tre forme 22 : mimetizzazione. Essa a sua volta può consistere nel fatto che l'oggetto o l'animale a) si confonde con lo spazio circostante (non è necessario che abbia lo stesso colore dell'ambiente circostante, a volte si confonde a causa della rifrazione della luce, come nel caso dell'orso polare, il cui pelo non è bianco come la neve) b) si integra con l'a mbiente (come accade nel caso della zebra, la cui livrea diventa mimetica so lo al crepuscolo, che è il momento in cui i predatori s i mettono a caccia) c) diventa invisibile (alc uni pesci, che sono quasi trasparenti); cambiare aspetto.11 nuovo aspetto può presentarsi come pericoloso (per esempio le macchie a fonna di occhi sulle ali della farfalla Antomeris monoleyl), oppure innocuo o insignificante (alcuni pesci che assumono le semb ianze di parti di scogli); abbagliare. Si ricorre a questa strategia quando non è possibile nascondersi al predatore (per es. lo schizzo di inchiostro del polipo).

Trasportando queste tre categorie al mondo degli esseri umani (e specificamente alla guerra), il nascondere è definito nei termini di viene anche detto "copertura". Comprende: mimetizzazione.

Un esempio di mimetizzazione specifica è quello dei cannoni mascherati come parti di edifici. Un esempio di invisibilità si ha nel caso dei sommergibili nucleari Poseidon , molto piccoli e quindi virtualmente "agh i nel pagliaio" costituito dagli oceani. Un altro esempio è quello di una "talpa" che risiede nel suo territorio e non viene controllata.

Altri esempi: i sommergibili tedeschi della seconda guerra mondiale, rivestiti di gomma per ridurre i suoni rifles si captati dai sonar alleati; il silenziatore su una pistola; le relaz ioni diplomatiche apparentemente normali con un Paese che si sta per invadere (Hitler con la Russia, l ' URSS con la Cecoslovacchia nel 1968) ; esplosivi nascosti in vagina all'interno di un preservativo23 • cambiare aspetto. Per es .

"una fregata armata, modificata in modo da sembrare una piccola nave da carico, diviene così una 'carretta' pronta, una volta avvicinatasi al bersaglio potenziale, a liberarsi dalle finte scialuppe di sa lvatag gio o della tuga simulata e a divenire una nave da guerra' 12 4 • abbagliare. Ne sono esempi: codici e cifrari, la finta onda dipinta sulla prua della nave (la nave non può essere nascosta, ma la sua reale velocità sì), la trasmissione degli ordini a cinque annate fasulle (il nemico sa che ne esiste una , che non può essere nascosta , ma non può scoprire quali ordini siano destinati a questa)25, riflettori puntati di notte contro le linee nemiche da reparti attaccanti26

Relativamente all'esibire, nel mondo animale lo si ottiene attraverso: mimare. La differenza con la mimetizzazione, secondo Whaley, è che in quest'ultima non si ha uno scopo di danneggiamento, che si ha invece nel mimare. Così, la mantide religiosa assume l'aspetto di un ramoscello ma non se ne serve solo per nascondersi dai predatori, ma anche per catturare le proprie prede La rana pescatrice ha una lunga appendice fluttuante che nell'acqua attira prede che la scambiano, a loro volta, per una preda; inventare, ossia creare una realtà alternativa, come ne l caso dell'appendice della lingua di un altro pesce pescatore, dotata di un'escrescenza a forma di pescio li no munito di occhi; attirare, risorsa usata quando il predatore ha già localizzato la preda. È il caso, ad esempio, dell'uccello che si finge zoppo per attirare su di sé il predatore allontanandolo così da l nido con i piccoli.

Nel mondo degli esseri umani , vi corrisponde l'illusione del falso creduto vero. Tale inganno richiede che il reale sia nascosto, mentre la categoria del nascondere non prevede l'esibizione. Comprende: il mimare si verifica nei casi del richiamo per anatre, dell'uso di un sosia (gemelli che si presentano a sostenere gli esami universitari due vo lt e), del pollice congelato usato come produttore di impronta digitale per ritirare la pensione del nonno defunto).

In guerra

"l'espediente del mimare è sempre stato sfruttato( ... ). Durante la prima guerra mondiale, i tedeschi , sebbene le loro forze equivalessero a quelle belghe primadiLiegi , nell'agosto del 1914, si servirono di reparti provenienti da cinque diversi corpi d'armata, tutti con le loro diverse mostr in e per formare una forza d'attacco di sole se i brigate, vale a dire ventimila uomini , c he mimasse una superiorità schiacciante di centocinquantam ila uom ini . Paventando il disastro , i belgi ritirarono la loro guarnigione di ventimila uomini dalla grande fortezza di Liegi, e i tedeschi vinsero senza combattere. Effetti analoghi possono essere conseguiti aumentando il traffico radio, spargendo indizi di reparti inesistenti, o creando un finto esercito che marcia ripetutamente su per la stessa collina"27

l'inventare

"il falso viene ostentato creando una realtà altern ativa e non semplicemente mimando la realtà esistente.( ... ) Carri armati di gomma, finti aeroporti, o un falso traffi co radio, tutto è inventato; tutto viene creato per mostrarlo al nemico". 28

L'insurrezione delle Filippine capeggiata da Emjlio Aguinaldo nel 190 I, dopo soli due anni, "era già costata la vita di quattromila soldati americani ( ) Il colonnello ( ) Funston ricevette dispacci intercettati di Aguinaldo che ordinavano di trasferire al suo quartier generale segreto, s ituato in una delle zone meno accessibili dell'isola di Luzon, numerosi reparti di guerriglieri. Funston scelse ottantacinque soldati filippini e li camuffò da guerriglieri. Quanto a lui e a quattro altri ufficiali americani, si fecero passare per soldati semplici catturati, dopodiché il gruppo partì , il 6 marzo, verso il remoto accampamento nemico. Servendosi di carta da lettere intestata dai ribelli, e falsificando la fìnna di uno dei più fidi comandanti di Aguinaldo, Funston tenne il capo della guerriglia informato sull'avvicinarsi dei 'rinforzi', e ricevette istruzioni per quanto concerneva l'itinerario da seguire. li finto reparto giunse ne l villaggio del quartier generale il 24 marzo. Là, senza alcuna perdita tra gli uomini di Funston e con due sol i caduti e tre feriti da parte dei ribelli , Aguinaldo venne arrestato. Così la guerra terminò grazie a un ingannevole co up de main"29 • l'attirare è richiesto nei casi in cui il nemico sa che sta per essere ingannato, e nelle finte d egl i sport.

Barton Bowyer (pseudonimo di B. Whaley e J. Bowyer Beli) (199 l) propongono anche una teorizzazione dell'inganno, osservando che tanto che

"Fino a ora non è mai esistita una teoria generale della mistificazione" (p. 49) , "eccezione fatta per gli illusionisti, gli ingannatori non dispongono di una teoria generale su l modo di ingannare" ( ivi ), "quas i tutti gli inganni sono intu1t1v1 , spontanei, ad hoc e di rado analizzati in prospettiva" (p. 69), come peraltro è vero che

" mo l to tempo dopo l 'evento, gli storici tendono a presupporre una misura di razionalità e di pianificazione di gran lunga più elevata di quella effettivamente esistita" (ivi).

Secondo questi auto ri l'inganno, che viene definito come la "deformazione vantaggiosa della realtà percepita" , comprende: caratteristiche , astuzia, illusione.

Le caratteristiche sono il materiale a disposizione della fantasia dell'ingannatore per creare l ' inganno (un soldato mimato può essere ottenuto con un berretto in cima a un bastone o con un sosia; uno stabilimento industriale richiede molte caratteristiche per essere efficacemente mimetizzato, eccetera) .

L'astuzia consiste nel processo di scelta della categoria di inganno e delle necessarie caratteristiche per creare una copertura o un effetto.

L ' illusione è il risultato che ne consegue.

Secondo Samuel Sharpe , teorico dell'illusionismo, l'inganno si ottiene attraverso due mezzi:

- finzione (mascheramento, travestimento: disguis e )

- distrazione.

La finzione provoca rilassamento o dispersione dell'attenzione, la distrazione provoca percezioni alternative o la deflessione dell'attenzione dalla zona segreta 30 • Ciascuno di questi due risultati può essere ottenuto

- per omissione

- per azione.

Avremo quindi

- inganni omissivi.finalizzati alla privazione (lasciare nell'ignoranza);

- inganni omissivi.finalizzati alla deviazione (lasciare nell'errore);

- inganni attivi.finalizzati alla privazione (procurare l'ignoranza);

- inganni attivi.finalizzati alla deviazione (indurre in errore) 31 •

Sharpe propone quindi una puntuale categorizzazione dell'inganno illusionistico, che ripropone nelle linee generali quella esposta da Castelfranchi e Poggi 32 , almeno per quanto riguarda le strategie dell'inganno. Le analogie tra inganno illusionistico e inganno militare messe in luce da questa schematizzazione saranno trattate dettagliatamente nel capitolo 3 e in altre parti del testo.

2.1 .3 . 1. Form e principali d ell' inganno.

Le forme fondamentali di inganno , secondo Castefranchi e Poggi 33 sono sei:

1. omissione = non compiere un'azione che avrebbe lo scopo di far avere all'altro una conoscenza per lui rilevante;

2. occultamento= nascondere all'altro una certa conoscenza, ossia bloccare le strade attraverso cui egli potrebbe assumerla;

3. falsificazione= compiere un 'az ione che se rve a far avere all'altro una conoscenza falsa, ossia diversa da quella che l'ingannatore assume;

4. falsa conferma= confermare all'altro una conoscenza che l'ingannatore reputa falsa

Significativamente, l'esempio proposto da Castelfranchi e Poggi per questa forma di inganno è lo sbarco alleato in Normandia: i tedeschi, seguen do la logica , credono che gli alleati sbarcheranno nel Passo di Calais, e gli alleati confermano tale falsa credenza;

5. negazione= l'ingannatore sconferma una conoscenza da lui stesso reputata vera, e che non vuole che sia assunta dall'ingannato ;

6. mascheramento (o inganno di copertura) = inganno per falsificazione , in cui però la falsificazione se rve ad un inganno di occultamento; l ' ingannatore compie un'azione allo scopo di far avere all'altro una conoscenza falsa, ma solo per nascondere quella vera; la conoscenza falsa data serve a mascherare quella vera, che l'ingannatore non vuole dare; il prototipo di questo tipo di inganno è il travestimento.

2

Oltre a questi modi e specie di inganno , Castelfranchi e Poggi segna lano le seguenti tipologie di inganno , precisando che esse sono tipiche del mondo dello spionaggio: inganno manifesto. Si ha quando la persona che inganna compie un atto che ha lo scopo di rendere evidente che sta ingannando. Consiste quindi nella coesistenza di in un atto "come per" far credere qualcosa di falso, e di un altro atto che smentisce la conoscenza data dal precedente.L'ingannatore, q u indi , finge di voler ingannare (perché in realtà vuole che l'altro scopra che si tratta di inganno): la finzione reale riguarda quindi la sua supposta intenzione o volontà di ingannare. A seconda dei casi, questo tipo di inganno può consistere nel fingere di voler fingere (se l'inganno simulato è un comportamento) o nel fingere di voler mentire (se è una comunicazione linguistica). Questo tipo di ìnganno può servire a far credere il vero oppure a far credere il falso. L'esempio proposto da Castelfranchi e Poggi è quello di una donna che durante un rapporto sessuale finge di gemere e al tempo stesso segnala che sta fingendo.

Un esempio militare : nei preparativi per lo sbarco alleato in Normandia le truppe si concentrano nella parte occidentale della costa meridionale dell'Inghilterra. È necessario che questo enorme ammassamento di uomini e mezzi sia tenuto nascosto, e che al tempo stesso i tedeschi creda no che le forze si stiano ammassando nel settore orientale della costa inglese. La costa viene quindi divisa idealmente a metà, appena un po' più a est di Portsmouth. Ad ovest di questa linea si cerca di ottenere il massimo nascondimento possibile, compatibilmente con i movimenti delle truppe, mentre ad est si deve permettere agli osservatori nemici di notare un discreto dispiegamento di campi. A tale scopo viene usata una certa trascuratezza nella mimetizzazione (neglect of concealment): si finge quindi di voler ingannare (nascondere), e si permette al nemico di osservare ciò che gli si vuole far vedere34•

In pratica: voglio far capire che sto ingannando, quindi non realizzo un vero inganno nel fatto che uso il mimetismo, perciò il vero inganno consiste nel fatto che fingo di mimetizzare ma in realtà non mimetizzo affatto.

U n esempio illusionistico : l'esecutore mostra di mettere il fazzoletto nella mano sinistra, ma con manovre volutamente impacciate pennette all'osservatore di vedere che in realtà lo trattiene nella mano destra. A quel punto l'osservatore crede di avere scoperto il trucco, ma verrà deluso quando l'esecutore aprirà la mano destra mostrandola vuota (il fazzoletto è stato inserito in un dispositivo celato nella mano, consistente in un alloggio collegato ad un e lastico che risale nella manica: allentando la pressione della mano su l dispositivo , questo viene trascinato all'interno della manica portando con sé il fazzoletto) 35

Un pò diverso è il.finto errore, per es. quello che, con diverse varianti, viene messo in atto dai truffatori che si esibiscono nelle strade nel gioco delle tre carte o delle tre scatolette. Lo spettatore deve indovinare quale delle tre carte è la Donna , o sotto quale scatoletta c'è una piccola pallina. Ad un certo punto, mentre apparentemente sta guardando altrove , il truffatore "per sbaglio" sposta un po' la scatoletta, permettendo ali' osservatore di vedere che la pallina vi si trova sotto ( oppure un suo compare piega un angolo della carta con la Donna, che così può essere facilmente individuata) 36 • Ma si tratta di un trucco: chi volesse puntare su quella scatoletta o su quella carta, credendo di essere più astuto dell'esecutore del gioco, perderebbe il suo denaro. perché grazie ad un altro espediente la pallina non è più lì (oppure la carta è stata ancora una volta sostituita di nascosto). inganno finto. Si ha quando la persona fa finta di ingannare (di fingere o di mentire). ln questo caso l'ingannatore vuole che un allo vero sia ritenuto una finzione: non vuole essere creduto (vuole essere non creduto) ma a proposito di una cosa che è, invece, vera. Serve a far credere il falso. L'esempio di Castelfranchi e Poggi è quello di una donna che geme di piacere reale, ma finge di fingere di gemere.

Ese mpi o milit a re: è il caso dei veri attacchi che si vogliono far pas sare per finte, o delle vere preparazioni che si vogliono far passare per diversivi.

L'esempio più classico riguarda ancora lo sbarco in Normandia: gli alleali vogliono installare nella mente del nemico l'idea che lo sbarco avrà luogo nel Passo di Calais, e simulano preparativi nella costa sudorientale dell'Inghilterra, di fronte a Calais. Poiché gli immensi preparativi per la reale operazione non possono essere tenuti nascosti, viene deciso che si dovrà far credere al nemico che uno sbarco in Normandia avrà luogo realmente, ma sarà un diversivo per sviare l'attenzione dal vero sbarco (in realtà inesistente). che avrà luogo al Passo di Calais \7

E se mpi o illu s io nis ti co: l'esecutore mette in tasca furtivamente un oggetto, ma questa furrività è ostentata, in modo che l'osservatore si avveda della mossa. Poi l'esecutore mostra di sa pere che l'inganno è stato scoperto, e quindi estrae l 'ogge tto dalla tasca: in realtà finge di estrarlo, ma estrae un simulacro. Quindi, l'azione vera di sbarazzarsi dell 'oggetto viene fatta credere una finzione, e quando estrae il simulacro l'osservatore crede di vedere estrarre l'oggetto reale.

Un altro esempio: nel numero della corda tagliata e ri sa nata magicamente , l'esec utore finge di tagliare una corda a metà , ma invece, giovandosi di un particolare sistema di piegatura dell'ansa della corda, ne taglia so lo un'estremità; a questo punto, sotto la copertura di un foulard, armeggia visibilmente, come se stesse annodando semplicemente due capi delle "corde" che l 'osserva tore crede siano state ottenute tagliando a metà la corda originaria. Toglie il foulard, e la corda appare semplicemente annodata: l 'osservatore crede di avere capito che l'esecutore ha semplicemente legato i due capi, come le sue manovre sotto il fazzoletto lasciavano supporre. A questo punto resecutore mostra che il nodo non è un vero nodo, ma semplicemente un pezzettino di corda che viene tolto per dimostrare che la corda "è ancora intatta". Le manovre compiute sotto il faz70Jetto erano state credute ingannevoli ("sta annodando i due capi sotto il fazzoletto"), mentre in realtà l'esecutore stava realmente eseguendo un trucco, ma questo non è quello creduto dall'osservatore, bensì un altro. L'esecutore quindi quando armeggia sotto il fazzoletto vuole che l'osservatore creda che sta eseguendo una manovra ingannevole per poi mostrare che non era vero, mentre in realtà sta realmente facendo qualcosa di ingannevole (ma di diverso da ciò che l'osservatore crede). L'atto vero di legare il pezz.etto di corda in forma di "nodo" è un inganno vero (perché è il modo per sbarazzarsi del pezzetto di corda stesso), ma conviene all'esecutore che l'osservatore lo consideri solo un "fare la scena". il falso falso. Si ha quando si finge che un oggetto vero sia falso.

U n ese mpi o illu s i o ni s ti co: un prestigiatore fa apparire una tortora, ma la maneggia in modo tale che sembri finta; solo dopo che il pubblico ha creduto che si tratti di un animale finto , dimostrerà che era vera.

Ese mpi militari: le " finte siepi finte" degli aeroporti inglesi.

Gli inganni appartenenti a queste tre specie sono chiamati da Castelfranchi e Poggi "metainganni", perchè richiedono un livello di inganno ulteriore rispetto all'inganno di base. Va detto comunque che, secondo la definizione di inganno riportata in precedenza, il metainganno è insito nell'inganno in sé: un inganno efficace risulta di un'informazione che non si vuole far avere (o di un'informazione errata che si vuole far avere) e di ciò che viene messo in atto per non far sapere questa nostra volontà. In questo senso ogni inganno efficace ha in sé una componente di metainganno.

Esaminiamo ora le caratteristiche che contraddistinguono due tipi particolari di inganno: quello militare e quello illusionistico.

2.2. Caratteristiche generali dell ' inganno militare.

In battaglia non basta evitare gli errori: bisogna farli fare al nemico attivamente

2.2.1. Scopi.

Secondo la dottrina inglese 38 l'inganno militare ha quattro obiettivi principali:

1) indurre inferenze errate nella mente dell'avversario ("illudere" : deludin g ) circa le proprie intenzioni, e spostare l'attenzione lontano dall'azione in corso;

2) sviare (mislead) il nemico e persuaderlo ad adottare azioni a lui sfavorevoli ;

3) ottenere la sorpresa;

4) salvare la vita dei propri uomini.

Secondo la " Military Assistence Articles and Services List"39 , l'inganno militare consiste in:

" Azioni messe in atto per sviare intenzionalmente i comandanti avversari riguardo alle nostre possibi li tà , intenzioni e operazioni, in modo tale che l ' avversario effettui azioni specifiche che contribuiranno al conseguimento del risultato da noi voluto "

In queste definizioni Io scopo dell'inganno è connesso all'induzione di un comportamento da parte dell'avversario; conviene precisare che oltre a ottenere "azioni" si può mirare anche a ottenere "non azioni", e che oltre ad "azioni eseguite" si possono sfruttare anche quelle che sono "lasciate accadere". Una definizione più precisa di "scopo dell'inganno" prevede quindi l'induzione di un comportam ento o della omissione di un comportamento.

L'induzione di un comportamento o della sua omissione può essere ridefinita come l'induzione di un cambiamento dello stato precedente; se , come effetto del nostro inganno, l'avversario non sviluppa ltn cambiamento, non si può parlare propriamente di inganno. Da ciò si comprende come l'inganno agisca contro notevolissime resistenze, non solo perché consiste nell'induzione di scenari i!lusori, ma soprattutto perché, mentre l'induzione di illusioni può essere relativamente facile, è molto più arduo far sì che !'ingannando, dopo averle accettate, emetta un cambiamento del suo status precedente (con relativo dispendio di energie).

La resistenza al cambiamento è insita infatti in tutte le strutture organizzate, a partire dalla mente del singolo individuo e fino agli staff di decision-makers o all'intera forza combattente.

2.2.2. Target

Nella seconda definizione di inganno riportata sopra, nella versione in lingua inglese l'accento è posto sul fatto che l'inganno deve agire sulle facoltà decisionali ("sul personale militare incaricato di prendere le decisioni"). Le facoltà decisionali sono quindi il target specifico dell'inganno, come confermano altri autori40 :

(l'inganno consiste in) "Azioni intraprese intenzionalmente allo scopo di sviare i nemici che hanno il compito di decidere, facendo sl che essi ricavino e accettino false valutazioni circa le capacità, le intenzioni, le operazioni o altre attività militari che contribuiscano agli obiettivi del l'ideatore".

Viene qui enunciato implicitamente il principio fondamentale per cui il target dell'inganno è sempre la mente del nemico, indipendentemente dal livello al quale l'inganno agisce: operativo, tattico o strategico ecc. Secondo le parole di John Davis 41 :

"L'inganno nel campo di battaglia è un moltiplicatore di forza, il cui bersaglio è la mente dell'avversario tanto quanto la sua tecnologia".

Davis sottolinea perciò la differenza tra mente e percezione: gli strumenti analitici (sensori, ecc.) forniscono i dati, ma il momento più vulnerabile da parte dell'attacco è quello della loro elaborazione. Allo stesso modo, è vero che i sensi umani possono essere più o meno ingannati, ma la decisione presa dall'ingannando non deriva quasi mai dai dati grezzi forniti dai sensi, ma quasi sempre dall'elaborazione di questi dati.

Il target dell'inganno è quindi costituito dai processi di interpretazione della realtà (necessari alle facoltà decisionali) della mente del nemico.

Dent fornisce una precisazione su come si forma l ' interpretazione mentale della realtà: l'autore ricorda come la percezione non sia "ciò che si percepisce", ma piuttosto un'ipotesi circa ciò che la percezione sensoriale significa; se l'ipotesi è difettosa , lo è anche l'interpretazione della realtà:

"Generali e prestigiatori cercano di portare le loro vittime a costruire ipotesi difettose, che riflettono in modo non corretto il mondo reale " 42

Per indurre la vittima a creare ipotesi difettose ( ciò che costituisce secondo Dent "il cuore dell'inganno ") si devono sistematicamente riarrangiare e modificare le cose che la vittima crede di percepire.

Johnson e Meyerann43 , rifacendosi a Jon Latimer, riportano osservazioni analoghe:

"S i ha inganno quando qualcuno manipola le percezioni. È molto più facile manipolare che cambiare, ed è più facile giocare su paure o preoccupazioni esistenti che crearne di nuove. La natura umana risponde alle situazioni collocandole nel contesto dell'esperienza precedente. Più esperienze hanno le persone, più 'temp late s' (schemi strutturanti la percezione) o contesti usano per rispondere alle s ituazioni nuove. Questi 'tem plates' sono definiti dal livello educativo, dalla norma culturale, dall 'am biente sociale, dallo stato economico ecc. di ciascuno. Ecco perché l'inganno deve sempre essere mirato alla mente del comandante nemico, o a colui che prende le decisioni"

Ne deriva che

" l' ingannatore deve conoscere la mente del n emico".

È quindi indispensabile una buona intelligence. A tal proposito, Howard 44 afferma che il successo delle operazioni di inganno alleate durante la seconda guerra mondiale non sarebbe stato possibile se gli alleati non avessero avuto il pieno controllo del controspionaggio tedesco e l'accesso alle comunicazioni tedesche.

Secondo Johnson e Meyerann l'inganno non deriva dalla semplice informazione, ma dalla sua interpretazione: anzi, se ci si fenna alla pw-a informazione si è estremamente suscettibili ali 'inganno.

2.2.3. Categorie: a) S trategico , tattico, operativo ed altre .

Secondo alcuni autori45 esistono tre categorie di inganno militare: strategico = è l'inganno finalizzato ad ottenere risultati a livello di politiche nazionali tramite azioni che supportino tali politiche, gli obiettivi nazionali e i piani strategici militari; tattico = riguarda i comandanti impiegati a livello operativo, è finalizzato a contrastare la minaccia contingente; il suo risultato è a liv e llo di operazioni di contrasto coerenti con i piani e le operazioni dell'ideatore; a livello di dipartimento / servizio = riguarda sistemi, dottrina, tattiche , tecniche , operazioni del personale o dei servizi o altre attività il cui risultato sia costituito da azioni dell'avversario che incrementino o mantengano le cap11cità operative dell'ideatore.

Secondo la "Mi litary Assistence Articles and Services List" le categorie sono cinque:

- strategico = è l'inganno pianificato ed eseguito per mezzo di (e in supporto a) ufficiali s up eriori allo scopo di produrre nell'avversario lin ee di condotta ed azioni militari che favoriscano le operazioni, gli obiettivi e gli indirizzi strategici mi litari del!' ideatore;

- operativo = riguarda i comandanti di li vello operativo; lo scopo è la produzione da parte del! 'avversario di azioni favorevoli agli obiettivi e alle operazioni dell'ideatore. In un teatro di operazioni, serve a supportare campagne e operazioni maggiori;

- tattico = riguarda i comandanti al livello tattico; lo scopo è il medesimo dei casi precedenti, rapportato a questo livello di conflitto. È pianificato ed eseguito per supportare battaglie e scontri;

- Service. Messo in atto dai Servizi di supporto ad operazioni interforze; se rve a proteggere e aumentare le capacità di combattimento delle forze e sistemi di se rvizio ;

- in supporto a operazioni di sicurezza (security) (OPSEC) = ha luogo a tutti i livelli di comando; il suo scopo è supportare la prevenzione della compromissione di attività, capacità o intenz ioni se nsibili o riservate. Serve a distrarre l'inte ll igence straniera da (o fornire copertura per) operazio ni e att ivi tà militari.

Secondo Cruickshank la differenza tra inganno strategico e tattico consiste principalmente nel fatto che l ' inganno tattico concerne solo i l "quando" e il "dove" dell'operazione offensiva che non può essere tenuta nasco sta . Nel caso dello sbarco in Normandia i tedeschi sapevano che l 'o biettivo strategico era la conquista della costa francese: l'uni ca cosa che si poteva nascondere era come que s to sarebbe successo. Così, anche per lo sbarco in S ic ili a: esso fu possibile solo perché il nem ico fu tenuto nell'incertezza di quando e dove sarebbero sbarcati 46

Altre differenze tra inganno tattico e strategico sono: il tattico usa le stesse mosse (gambits) dello strategico, ma la scala temporale è diversa (mesi per Io strategico, settimane o giorni per il tattico); l 'inganno tattico si modifica in funzione delle circostanze47 ; il traffico radio è più importante sul campo (inganno tattico) che nell ' arena generale (inganno strategico)48 ; il gioco degli agenti rivoltati o dei doppi agenti è più importante a livello strategico che a livello tattico49 ; nell ' inganno strategico il nascondimento è meno importante (ed è più facile da ottenere) , nell'inganno tattico è cruciale che il nemico, che è più vicino, veda alcune cose (quelle false) ma non ne veda altre (quelle vere)5°; nell'inganno tattico l'imitazione deve quindi essere più perfetta, perché l'efficacia della ricognizione aerea e delle pattuglie sul campo è diversa (tranne nei casi in cui si voglia fare un doppio inganno, ossia un vero attacco mascherato da falso attacco)5 1 •

2 .2 .3 . Categ orie : b) offen s ivo e di fe n s ivo .

Cruickshank parla inoltre di inganno difensivo (camuffamento, campi aerei finti, falsi sc herni di illuminazione, per proteggere forze armate e civili dall'attacco nemico) e di supporto a un piano offensivo 52 , e sostiene che

"L'inganno può aiutare la parte che ha l'iniziativa, ma non è molto utile per la parte che deve difendersi"53 •

La distinzione in in ga n no di offesa e di difesa ha alcuni prec1s1 corrispett1v1 nell'inganno illusionistico e alcuni risvolti di interesse psicologico, che saranno discussi nei prossimi capitoli.

2.2.4. Struttura

Per quanto riguarda la struttura fondamentale dell'inganno militare , secondo la maggioranza degli studiosi essa non si discosta da quella dell'inganno generale: essa viene infatti ricondotta alla basilare divisione

NASCONDERE - ESIBIRE

Whaley, come visto, applica tale distinzione al ciclo di pianificazione dell'inganno ed esamina da questa prospettiva tanto gli inganni militari quanto gli altri inganni messi in atto dagli esseri umani e da altri ·organismi biologici.

Anche secondo Dent54 l'inganno mi li tare è composto di simulazione (creare il falso) e dissimulazion e (nascondere il vero).

La simulazione include: mimetismo; imitazione; creazione.

La dissimulazione include: mascheramento (jamming elettronico, cortine fumogene); riconfezionamento (repackaging), in cui si fa assumere ad una cosa l'aspetto di un 'a ltra; abbagliare (dazzling) che ha lo scopo di confondere la vittima rendendola insicura di ciò che ha visto, e quindi incapace di formare un 'ipotesi valida (ne sono esempi il camuffamento delle navi e le comunicazioni in codice).

Secondo Cruickshanck 55 in un contesto militare

"l'inganno è l'arte di sviare il nemico (inducendolo a) fare qualcosa o a non fare qua lcosa, in modo che la sua posizione strategica o tattica ne ri s ulti in debolita".

Un'operazione militare d'inganno infatti

"induce un falso senso di pericolo in una detenni nata area, obbligando il nemico a rinforzare le s ue difese in quell'area, e quindi a indebolirle in qualche altro luogo dove il vero attacco avrà luogo"; inoltre

" l'inga nn o di copertura (cover) è una forma di inganno che porta il nemico a decidere che le attività ostili reali sono innocue. Induce un falso senso di sicurezza nascondendo i preparativi di un attacco reale, in modo tale che quando esso avrà luogo il nemico sarà colto di sorpresa".

Un esempio di operazioni coperte è una campagna di voci (rumori) che suggerisce al nemico che le truppe, che si stanno imbarcando per invadere un paese tropicale, sono in realtà dirette verso l'Artico. Al contrario, l'inganno overt è, per esempio, l'uso di manichini che pos sono essere animati per attrarre il fuoco nemico e spostare l'atte nzione da un attacco reale che ha luogo altrove.

Ci troviamo quindi anche con Cmickshank nel consueto panorama dell'inganno militare quale applicazione del principio base "nascondere - esibire".

La versione proposta da Johnson e Meyerann non si discosta da questo schema:

"Il tennine inganni militari comprende l'omissione (denial) e l'inganno attivo (deception). L'omissione nasconde il reale e l'inganno attivo mostra il falso. Sono operazioni, mentre la propaganda e la disinfonnazione ne sono i prodotti"56

Uno dei primi veri teorici dell'inganno militare è l'inglese sir Archibald Percival Wavell, comandante in capo delle forze britanniche in Medio Oriente. Egli affenna che

"praticamente tutti i trucchi e gli stratagemmi della guerra non sono che varianti o perfezionamenti di alcuni semplici trucchi messi in opera da che l'uomo ha dato la caccia a un altro uomo" 57 , trucchi che egli suddivide in quattro categorie generali: false informazioni e camuffamenti; finte ritirate mentre ci si prepara all'attacco; incoraggiamento del tradimento; indebolimento del morale dell'avversario.

Wavell scrive inoltre:

"ogni comandante dovrebbe continuamente pensare al modo di fuorviare il proprio avversario, di aggravare i suoi timori, di turbare il suo equilibrio mentale", e sostiene che

"il principio elementare di ogni inganno sta nell'attirare l'attenzione dell'avversario su qualcosa che si vuole che egli veda, distraendone l'attenzione da qualcosa che non si vuole che egli veda", allo scopo di indurre l ' a vv ersario a

" fare qualcos a che tomi a vantaggio dell e no s tre operazioni, per esempio spostare le s ue riserve nel punto sbagliato, o rinunciare a spostarle nel posto più adatto ( ) o indurre comunque l'a vversario a fare sforzi inutili".

Tra le altre cose, Wavell afferma che è necessario che tutti i piani di copertura e inganno dei vari comandanti di settore operativo siano coordinati dallo Stato Maggiore Generale.

Altri concetti importanti segnalati da Wavell sono: tra i mezzi s peciali che utilizzano trucchi visivi, auditivi e olfattivi, l ' importanza maggiore è attribuita a quelli auditivi, perché dal canale uditivo il nemico può dedurre composizione, intenzioni e forza delle truppe dall'ascolto del traffico radio (localizzazione delle stazioni trasmittenti , tipo di cifrario nei vari collegamenti, volume del traffico); Wavell spiega come si possano manipolare deliberatamente le trasmissioni radio in modo da ingannare il nemico; perché una finta abbia successo deve " sembrare plausibile" (un concetto centrale , sul quale torneremo ampiamente in seguito); è importante conoscere il modo di pensare del comandante av versario; è importante la segretezza58

Secondo Daniel e Herbig59 esistono due tipi fondamentali di inganno:

1) inganni che portano ad un incremento dell ' ambiguità (inganni di tipo A), il cui scopo è ostacolare l'identificazione dello scopo reale abbastanza a lungo da indurre inazione nel nemico;

2) inganni di sviamento (o di tipo M: misleading) , il cui scopo è ridurre l'ambiguità suggerendo che una particolare opzione è più probabile, così da spingere il nemico a concentrare le risorse operative nel posto sbagliato.

II capitano lngersoll simula l'esistenza di cinque "armate Patton", ma non lo considera un inganno, "in quanto , secondo lui, ingannare significava rendere la vittima sicura, ma en-oneamente. lngersoll decise invece di rendere il nemico incerto, confuso , e di sperare nel meglio" 60 •

La distinzione tra questi due tipi, tuttavia, è spesso difficile. Esistono inoltre cinque categorie principa li di inganno , che assieme o mescolate producono una risposta di tipo A o di tipo M:

1) controsorveglianza;

2) esibizione di apparati / mezzi di inganno (visivo , uditivo ecc.);

3) finte (movimenti per ingannare circa il tempo , il peso o la direzione della forza);

4) dimostrazioni (mostrare forze in un fronte dove non s1 ha intenzione di combattere);

5) ruses (trucchi, stratagemmi, espedienti astuti).

Le ultime due categorie hanno a che fare con la forza.

Secondo Latimer6 1 i modi dell'inganno sono i seguenti: ingannare i sens i; agenti doppi; inganno elettronico; operazioni psicologiche (PSYOPS); sostituzione; "falsa routine"; mascheramento; errore non volontario; il colpo di sfortuna; attirare con l'inganno (lusinga); doppio bluff.

Questi modi di ingannare verranno trattati nei prossimi capitoli.

Guardando ad Oriente, troviamo alcune indicazioni interessanti nella teoria dell'inganno codificata dai militari dell'Unione Sovietica (teoria che anche in Occidente conserva la denominazione originale di Maskirovka).

Maskiro vka è definita dall 'Enciclopedia Militare Sovietica62 come

"un complesso di misure atte a ingannare il nemico in merito alla presenza e disposizione di forze, ai vari obiettivi militari, alla loro condizione, alla preparazione al combattimento e alle operazioni e anche ai piani del comandante. Contribuisce all'ottenimento della sorpresa( ...), alla difesa della prontezza a combattere e ali 'accresciuta capacità di sopravvivenza".

T principi fondamentali di Maskirovka sono: attività, plausibilità, varietà e continuità.

Attività = azioni offensive per ridurre le capacità di osservazione nel nemico (mezzi elettronici, simulacri, mimetismo , nascondimento) ; plausibilità e capacità di persuasione = il loro successo dipende dalla sincronizzazione e da altri parametri temporali; varietà =richiede capacità di previsione e originalità; continuità= dev ' essere presente costantemente nel tempo e lungo tutti i livelli di comando.

L'inganno si spinge fino ai livelli tattici più bassi e include tutte le misure, attive e passive, per ingannare il nemico, comprendendo quindi non solo il camouflage, ma anche imitazione, stratagemmi , disinformazione63

Le Field Regulations64 del 1944 affermano che

"gli obiettivi di Maskirovka sono: rendere s icura la copertura delle manovre e della concentrazione di truppe allo scopo di ottenere un attacco a sorpresa; sviare il nemico relativamente alle nostre forze, armi, azioni e intenzioni ; e così obbligarlo a prendere decisioni errate".

Lo stesso testo precisa i mezzi con cui ciò si raggiunge: nascondere oggetti reali; cambiarne l ' apparenza esterna; diffondere voci false; controllare il rumore e produrne di finto; controllare la radio; costruire false reti radio e inganni radio; è necessario che siano rispettati i principi di "naturalezza, diversità e continuità".

La concezione sovietica dell'inganno è sostanzialmente diversa da quella occidentale.

I sovietici non puntano a creare fonnazioni fasulle , ma a presentare un quadro sostanzia lm ente vero , che tuttavia è esibito allo sguardo dell'osservatore con un aspetto completamente distorto. Nel caso dell'operazione Bagration (la simulazione di minacce nel nord e nel sud dell'Ucraina), qua lora i tedeschi avessero smascherato una parte del piano o persino l 'intero piano, avrebbero sempre dovuto ancora confrontarsi con due possibili alternative. Laddove gli occidentali creavano una sola forza con cui potevano colpire qualsiasi punto, i sovietici usavano due o più forze per un colpo solo65

A livello tattico, Maskirovka include le seguenti categorie: inganni ottici/ luminosi; inganni termici; inganni sonici, radio e radar66 •

Tuttavia, nella dottrina sovietica gli inganni operativo, tattico e strategico sono strettamente intercorrelati 67 : i sovietici non distinguono tra livelli tecnici, operativi e strategici di inganno, ma enfatizzano piuttosto le variazioni dei metodi di inganno. Tra i mezzi per ottenere la sorpresa, è preminente l'u so di esercizi e manovre come copertura per il dispiegamento di forze, un metodo usato nell ' invasione della Cecoslovacchia e dell 'Afgha ni stan68 • I mezzi fondamentali per ottenere la so rpresa sono: segreto nel dispiegamento delle forze; azioni dimostrative per ingannare il nemico circa le proprie azioni; simulazioni per confonderlo riguardo l 'i ntento e la locali zzaz ione delle fo rze real i; disinformazione per mezzo di mezzi tecnici; falsi ordini e rumori 69

Limiti della teorizzazion e tradizionale dell ' inganno militare

Come si vede, i diversi autori che si sono occupati dell'inganno militare forniscono classificazione e definizioni sostanzia lmente sim ili . Quello che manca però è una teorizzazione che s i presti ad essere usata come strumento concreto di costruzione e d i individuazione d e ll 'inganno nelle situazio ni conflittuali. La trattazione disponibile in letteratura è insufficìcnte per una comprensione del fenomeno "inganno" che sviluppi l'effettiva capacità di individuare e pianificare efficacemente l 'inganno militare. P er avere una comprensione più utile è necessario rivolgersi ad aree cu lturali più strettamente connes se alla pratica dell'inganno efficace , cd esaminarle servendosi di apparati teorici più raffinati. Qu esto è quanto ci proponiamo di ottenere con l'esposizione che segue.

Esamineremo prima, nelle sue lin ee ge nera li , l'arte di creare inganni a fini spettacola ri (illusionismo), e poi le ana logie e le sovrapposizioni tra inganno illusionistico e inganno militare; nel farlo, utilizze remo gli strumenti concettua li fomiti dalla teorizzazione cognitiva dell 'i nganno proposta da Castelfranchi e P oggi.

2.3. Caratteristiche generali dell'inganno illusionistico.

I motivi per cui cerchiamo nell'illusionismo la chiave per codificare una teoria dell'inganno militare sono numerosi.

L'arte teatrale di creare inganni per fini di intrattenimento è depositaria di un repertorio di nozioni, tecniche e strumenti che nessun altro settore dell 'attività umana conosce. L'inganno ottenuto dal prestigiatore è altamente illusivo , nonostante sia realizzato in condizioni di estrema difficoltà (basti pen sare che con l'inganno si deve costruire l 'apparenza credibile di eventi impossibili dal punto di vista fisico )

Nella storia recente le agenzie di sicurezza si sono avvalse della consulenza di prestigiatore, e num e rosi celebri strateghi hanno condiviso la passione per que sta forma d'arte teatrale. Esamineremo ora que st i punti.

1. Efficacia

Tra le varie attività sviluppate dall ' uomo per ingannare i s uoi simili, la più efficace è l 'arte illusionistica, o arte teatrale dell 'inganno. Non esistono ingannatori più abili e più consapevoli degli illusionisti (useremo qui indifferentemente i termini "prestigiatore" e " illusionista"; a volte nella descrizione delle tecniche di inganno ci riferiremo all'esecutore della manovra analizzata semplicemente con il termine "esecutore", mentre " osservatore" designerà lo spettatore). Secondo gli studiosi dell'inganno

" possiamo probabilmente imparare di più s ull'inganno studiando l'illusionismo e gli illusionisti che studiando qualsiasi altro singolo campo di attività nel quale l'inganno viene esercitato" 70

Le ricerche sulla psicologia dell'illusionismo sorte agli albori della psicologia scientifica

"hanno avuto l ' indubbio merito di mettere in luce meccanismi psicologici di portata genera le e di formulare conclusioni sorprendentemente in linea con le attuali prospettive della psicologia cognitiva come il ruolo dell'attenzione, le modalità di controllo, il ruolo delle aspettative e della suggestione, le differe nze tra attenzione passiva e attiva ecc." 71 •

2. Vastità del corpus di conoscenze

I prestigiatori, in quanto professionisti dello spettacolo, da almeno un secolo si riuniscono io associazioni, organizzano convegni e congressi e pubblicano un 'ampia letteratura; su questi presupposti si è costituita negli ultimi cinquant'anni un'autonoma disciplina dell '"inganno magico", il cui corpus teorico e tecnico, anche se difficilmente accessibile, è oggi ampiamente sistematizzato.

La conoscenza dei principi dell'inganno e delle sue applicazioni ha raggiunto nell'illusionismo un livello molto avanzato, ed esistono testi eccellenti che analizzano tutti gli aspetti teorici e pratici dell'agire ingannevole, e che insegnano ad applicare una tecnologia che si è evoluta, affinata e consolidata nel corso dei millenni. Si può concordare con Fitzkee quando afferma che

"l'illusionismo è una scienza, una scienza nella quale la conoscenza accumulata può essere sistematizzata e formulata allo scopo di individuare i principi generali o il modo di operare delle leggi generali"72 •

Sorprende quindi che all'arte dell ' inganno teatrale non sia stata dedicata la dovuta attenzione da parte degli studiosi accademici dell'inganno. Ciò è tuttavia facilmente comprensibile, ed è dovuto al fatto che le tecniche ingannatone degli illusionisti sono coperte dal segreto professionale (e spesso da quello commerciale), il che rende molto difficile la conoscenza dei princìpi e dei vari aspetti inerenti questo tipo di inganno. L'arte magica rimane confinata entro la cerchia dei suoi cultori, perché dal segreto dipende la loro possibilità di lavorare . Il peccato mortale dell'illusionismo è "svelare il trucco", ossia esporre pubblicamente come funziona l'inganno illusionistico: chi lo fa viene bandito dalle società magiche e deve cambiare professione. Un altro motivo che spiega perché i teorici dell'inganno non hanno stud iato a fondo l'illusionismo è che l'inganno illusionistico, essendo un inganno effettuato con la consapevolezza da parte dell'osservatore di essere ingannato, strettamente parlando non è un vero inganno. Tale obiezione tuttavia nel nostro caso cade, perché il no stro interesse per le tecniche illusionistiche di inganno deriva unicamente dalla loro efficacia, che è molto elevata indipendentemente dalla consapevolezza dell'osservatore di assistere a procedimenti di inganno , anzi suo malgrado.

3. Affinità con le forze dell ' ordine e di sicurezza

Le forze di polizia si avvalgono della consulem:a di prestigiatori: per istruire il personale a scoprire i borseggiatori, per sventare le gesta dei truffatori da strada (come nel gioco delle tre carte), per analizzare le tecniche delle rapine e i nascondigli della merce contrabbandata. I servizi segreti istruiscono gli agenti operativi ad apprendere le "arti magiche" per gli stessi motivi. Come vedremo, infine , i militari hanno utilizzato ripetutamente i servigi degli illusionisti per pianificare ed eseguire gli inganni bellici.

4 . Diffico l tà

Un'altra caratteristica che rende interessante l ' illusionismo dalla prospettiva militare , è che l'inganno illusionistico è la forma di inganno più difficile in assoluto , e ciò garantisce che i sistemi che si sono selezionati nel tempo per attuare tale inganno siano straordinariamente efficienti.

Le difficoltà sono numerose.

Vi sono anzitutto elementi logistici: il numero teatrale o televisivo si svolge in condizioni particolari di tempo e spazio , vale a dire in pochi minuti e all ' interno di uno spaziò fisico ridotto. In questo modo l ' attenzione dello spettatore è concentrata dall'inizio alla fine e non è possibile sottrarvisi come accade nel cas o di altri tipi di inganno.

In secondo luogo gli sp e ttatori sono consapevoli che lo s copo dell'illusionista è ingannarli: la loro critica è in allerta, la loro intelligenza reagisce a una sfida e spesso si concentra al preciso scopo di individuare il "trucco" , ossia svelare l ' inganno. Questa situazione non si rintraccia nel caso degli ingannatori del mondo del crimine, che spesso agiscono su soggetti che non sono consapevoli , anzi s i prodigano in tutti i modi per tenere le vittime nell'ingenuità. La consapevolezza che l'ingannatore sta operando ai danni della controparte è una caratteristica esclusiva dell'inganno illusionistico e dell'inganno militare. Entrambi sono caratterizzati da un esplicito antagonismo tra le parti in gioco.

"Dovete capire che il nemico probabilmente sta ascoltanto ogni messaggio che trasmettete nell'aria, ed è ben consapevole che c'è la possib ilità che stiate bluffando. È perciò d i vitale importanza che la vostra sicurezza sia perfetta; un errore di sbadataggine può svelare l ' intero piano" 73

Infine l'oggetto dell'inganno illusionistico è l'impossibile: l'arte magica consiste nel persuadere gli spettatori di essere testimoni diretti di eventi che contraddicono le leggi della fisica. Se un truffatore proponesse alla sua vittima la ricetta per diventare invisibile dovrebbe essere molto persuasivo per farsi consegnare il danaro (anche se non vi è limite all'ingenuità umana e al bisogno di credere nell'inverosimile e nel fantastico). L'illusionista invece è costretto a creare l'illusione dell ' impossibile, non può accontentarsi dell'improbabile: se lo spettatore ha scelto una carta, il mago non può limitarsi a indovinare se è rossa o nera, ma deve anche dire con precisione quale carta è, e possibilmente farla sparire dal mazzo e farla ricomparire dentro il portafoglio dello spettatore stesso o dentro un vero uovo di gallina. La difficoltà insita nell'inganno illusionistico è sovrapponibile a que ll a che caratterizza l'inganno militare. Lo dimostra il quadro dipinto da Cave Brown per descrivere la situazione precedente lo sbarco in Normandia, ne l quale ritroviamo l'apparente insormontabilità dei problemi posti all'ingannatore, l'allerta dell'osservatore e la difficoltà logistica.

"Sotto la direzione esecutiva di Eisenhower e il comando operativo di Montgomery, un'intera armata, otto divisioni sbarcate dal mare o dal cielo, per un totale di circa 200.000 uomini, doveva prender terra in Normandia il giorno dello sbarco. Altre tre divisioni, forse 90.000 uomini, dovevano seguirla con I 9.000 veicoli, tutti sbarcat i all'ora H, all'alba, fino alla mezzanotte successiva, cioè 18 ore dopo. Dovevano s barcare da una flotta di 5000 navi d'assalto, I300 mercantili, 1100 aerei da trasporto e 800 alianti. L'intera forza di sbarco doveva essere protetta da più di 1200 unità da guerra, comprese 7 corazzate e monitori, e 23 incrociatori, e da oltre 10.000 tra bombardieri pesanti e medi e aerei da caccia. In totale, più di 4 milioni di uomini e di donne sarebbero stati direttamente coinvo lti , in un modo o nell'altro, nella grande spedizione. E l'invasione avrebbe costituito soltanto la punta di lancio di un corpo di spedizione che, comprendendo forze aeree, navali e di rifornimento, avrebbe toccato i 6 milioni di uomini.

A parte le sue dimensioni l' "Operazione Neptune" sarebbe stata, senza dubbio, il più complicato, difficile e pericoloso gesto militare della guerra in Europa. Perché, per grandi e potenti che fossero le armate d'invasione, Hitler aveva i mezzi per respingere "Neptune", a meno che gli Alleati non fossero riusciti a fargli disperdere le forze , a coglierlo di sorpresa il giorno dello sbarco e a confondere e ritardare le sue reazioni all'attacco. Soltanto allora sarebbe stato possibile ammassare forze sufficienti e resistere all'inevitabile contrattacco tedesco. Ma come potevano sperare, gli Alleati , di realizzare la sorpresa? 11 momento dell'invasione sarebbe stato deciso dalle condizioni meteorologiche, e per imprevedibili che fossero le condizioni del tempo sulla Manica, quelle favorevoli a "Neptune" sarebbero state evidenti per il nemico come per gli Alleati. Per di più, la conformazione della costa francese della Mani ca avrebbe consentito uno sbarco dal mare soltanto in determinate zone che erano, ancora una volta, note ai tedeschi almeno quanto lo erano agli Alleati.

C'erano poi altri fattori, che sembravano esc lud ere la possibilità di una sorpresa. Era realistico supporre di poter mantenere il segreto su un'opera?ione di quelle dimensioni? La minima indiscrezione nella stampa, o da parte di un personaggio pubblico, avrebbe potuto tradire i segreti più importanti di "Neptune". Anche se fosse stato mantenuto questo insieme di segreti. come sarebbe stato possibile celare ai tedeschi le zone di ammassamento delle truppe in Inghilterra, quelle di concentramento dei convogli, prima dell ' attraversamento della Manica , l' attraversamento stesso, tutti elementi che avrebbero chiaramente puntato verso le spiagge della Nonnandia?" 74

5. Altri fattori

ln questo libro cercheremo di dimostrare che la struttura dell'inganno illusionistico permette modellizzazioni utili ed efficaci nel contesto dello studio dell'inganno militare. Si ammette che l ' illusionismo costituisca una buona palestra per la mente 75 • 76 , per cui pare naturale affennare che esso possa costituire anche una base per programmi di training per l'identificazione, l ' analisi , la codificazione di inganni militari e nell'ambito delle attività delle agenzie di sicurezza.

2.3.1. Teoria generale dell ' illusionismo.

In questo paragrafo esamineremo la teoria e la tecnica dell'inganno illusionistico. In quanto arte teatrale di dare apparenza credibile a fenomeni che violano le leggi di natura, ossia di simulare la magia , l'illusionismo è una branca specifica dell'arte drammatica, tanto che una delle definizioni più citate di prestigiatore è "un attore che recita la parte di un mago". Precisiamo anzitutto che cosa l'illusionismo non è.

L'apparente magia ottenuta con mezzi teatrali non ha nulla a che vedere con poteri soprannaturali , ma viene ottenuta grazie a espedienti astuti con cui si nasconde il procedimento con cui si ottiene l'effetto illusivo; ma poiché tale procedimento ha luogo al di fuori della consapevolezza dello spettatore , si tratta di un inganno (pur con le riserve citate sopra).

L' illusionismo si distingue dalla giocoleria e da a ltre arti sceniche che richiedono abilità particolari, come la mnemotecnica , i l pick-pocke t, il trasformismo (cambio istantaneo e inspiegabile dei costumi indossati dall'artista) , perché le abilità richieste dall'effettuazione delle apparenti magie viene nascosta anziché esibita. Inoltre l ' illusionismo non si basa su abilità spiccatamente ginniche o acrobatiche in senso lato come invece quelle richieste dalle altre arti citate. Nell ' illusionismo agisce piuttosto l ' abilità psicologica di controllare l'attenzione, le percezioni, la comprensione, il pensiero e in genere la mente dello spettatore.

Non è illusionismo la simu lazione di magia che si avvale di compari, né quella che usa mezzi ottici su supporti magnetici (g li effetti speciali dell'arte cinematografica). Neppure l'illusione ottica è in se stessa una dimostrazione di illusionismo: quest'ultimo infatti non si avvale necessariamente (né frequentemente) di illusioni percettive per raggiungere i suoi risultati. Non è illusionismo neppure l'esibizione di peculiarità fisiche, fenomeni controintuitivi, anomalie naturali , paradossi (benché in passato Io fosse, e benché alcuni effetti magici si basino ancora oggi su tali fenomeni).

Ovviamente l ' illusionismo non consiste nella mera emmciazione di menzogne: lo spettatore vuole essere ingannato a livello percettivosensoriale, non si accontenta di sentire raccontare alcune vicende impossibili , ma vuole vederle e sentirle in prima persona e da distanza ravvicinata.

TI rapporto dell'illusionismo con l'ipnosi è complesso: per il momento basterà precisare che le apparenti magie non sono realizzate ricorrendo all'ipnosi nel senso tradizionale e popolare del termine. Non esistono quindi allucinazioni collettive, influssi particolari da parte del mago sullo spettatore , o altri fenomeni dì influenzamento dello stato di coscienza.

L' illusionismo non si riduce neppure al possesso da parte del mago di una conoscenza segreta, perché qualsiasi persona di media intelligenza può facilmente venire a capo degli enigmi proposti dal mago , che non dipendono quindi dall'accesso a strumentazioni o conoscenze particolari. Tutti gli effetti sono realizzati con mezzi o apparecchiature abbastanza banali dal punto di vista meccanico strutturale (ma spesso non banali dal punto di vista della loro ideazione), o addirittura senza alcun apparato predisposto ad hoc.

Scopo dell'illusionista è la costruzione di illusioni nella mente dell'osservatore. Per "illusione", in questo contesto, si deve intendere un'entità cognitiva che soddisfa le seguenti proprietà: è l'esito di un processo cognitivo che implica percezione, giudizio e ragionamento: ne risulta una valutazione dei fatti erronea (falsa); il contenuto di queste illusioni è un evento - percepito e cognitivamente elaborato (riconosciuto, al quale viene attribuito un senso) - che apparentemente viola le leggi naturali; l'illusione è assolutamente persuasiva, cioè non è possibile accorgersi di elementi che la identificano come un'illusione (indipendentemente dalla consapevolezza dell'osservatore di assistere ad un effetto ottenuto grazie a "trucchi", ossia espedienti astuti accortamente celati); l'osservatore non è in grado di comprendere come l'apparente violazione delle leggi naturali ha luogo, né nel momento stesso dell'evento né dopo che esso si è concluso.

Quando sono soddisfatte tutte queste caratteristiche si ha un effetto illusionistico. Un'ulteriore caratteristica, propria dell'illusionismo , è che l'effetto illusionistico ha luogo in un contesto di intrattenimento (teatrale, televisivo o altro). Si presume quindi che tra illusionista e osservatore vi sia la consapevolezza condivisa che gli effetti apparentemente impossibili sono dovuti all'uso di artifici. Peraltro, quando ciò non si verifica, l ' inganno illusionistico rimane immutato nella sua struttura: è il caso di alcuni inganni perpetrati dai bari e dai truffatori, in pa1ticolare da quel tipo di truffatori che simu lano fenomeni paranormali spacciandoli per reali. Come si è detto , la consapevolezza che l 'illusionista è un artista dell'intrattenimento, e cioè che l'osservatore sta per essere in gannato, fa sì che l 'illusionismo non possa essere definito propriam ente un'attività ingannevole. Tuttavia, se è vero che lo spettatore sa di essere ingannato , egli non sa come, quando e dove questo avvenga: una caratteristica che è tipica anche dell'inganno militare, poiché in guerra s i dà per scontato che il nemico us erà l'inganno, ma non si sa come , dove e quando lo farà. In guerra, per usare le parole del Directorate of Military Operations and Intelligence, una vo lta stabilito che non si può nascondere un ' azione, resta solo da stab ilire come fare a

"ingannare il nemico sul momento esatto e il luogo esatto dell ' invasione" 77

Ecco dunque che, per esempio,

"I tedeschi sapevano che la tempesta stava per scoppiare. Ma sarebbero riusciti a conoscere dove e quando gli Alleati avrebbero iniziato l'invasione?" 78

Il principio per cui

"E' praticamente imp ossibile nascondere il proprio intento di attaccare, anche nell'inizio delle ostilità" , ma "si può nascondere la scala, il momento e la direzione, il che equivale praticamente a nascondere l'in1ento79 è esattamente sovrapponibile a quello che sta alla base dell'illusionismo, dove "sapere che c'è inganno non impedisce - almeno in parte - di cascarci. È il caso delle illusioni ottiche, dell'illusionismo e della persuasione politica o pubblicitaria. ( ... ) Nell'illusionismo ( ... ) noi in parte siamo complici: sappiamo di essere ingannati ma lo vogliamo anche. Comunque, non sapp iamo come , quando esattamente siamo ingannati , e quindi non vediamo il 'trucco'" 80 •

La consapevolezza di essere in procinto di subire un inganno rende l 'osservatore più vigile, sia nel caso dell 'i llusionismo (dove una parte del piacere provato dallo spettatore risiede p rop rio nella sfida a svelare gli enigmi dell' i Il us ioni sta) che nel caso dell'inganno militare (dove la consapevolezza e la vigilanza del nemico costituiscono un fattore chiave da tenere presente nella pianificazione dell 'i nganno). Vediamo ora co m e viene realizzato l 'e ffetto illusionistico.

Chi amiamo "effetto" ciò che ha l 'ap parenza di imposs ibi le, l'evento che viene visto dallo spettatore e che appare inspiegabile (un conig lio è estratto da un cappello prima mostrato vuoto). Chiam iamo "trucco" il metodo seg re to con cui il prestigiatore ottiene tale illusione (co me fa a inserire il conigl io nel cappello senza farsi vedere dall'osservatore, o come fa a mostrare vuoto un cappello che in realtà co nti ene un co ni glio).

2.3.2. L' in ga nn o illu s io nist ico : un ' ope raz io ne a li ve lli mu lt ipli .

L'ingan no illusionistico consta di tre elementi: mecca n ismo, controllo dell'attenzione, arte scenica. li meccanismo è il "trucco ", ciò che Io s pettato re non deve vedere, sentire, intuire, immaginare, rico struire nella memoria; è la componente segreta, la conoscenza c he è posseduta solo dal mago e non è condivisa dal suo pubblico, Io scarto tra la sua posizione e quella dello spettatore, la differenza di potenziale tra i due.

Per es., se l 'effetto consiste nel far sì che una sfera metallica coperta da un foulard si li bri nell'aria, apparentemente sottratta alle leggi della gravità, il meccanismo (o trucco) consiste nel fatto che una sottile asticciola agganciata alla sfera viene manovrata di nascosto dall'esecu tore con la mano che regge una cocca del foulard.

Nonostan te possa sembrare il contrario, ge neralmen te la co no sce n za di questo livello dell'inganno non è s ufficiente per riuscire a ripetere l 'effetto, oss ia ad ottenere un "effetto magico " in modo efficace. La componen te meccanica del marchingegno utili zzato, o l 'espediente astuto escogitato dal prestigiatore per dar e l ' apparenza dell'impossibi le, non sono la vera chiave dell 'ingan no ill u sionist ico, ma ne costituiscono solo i l livello più elementare, che è necessar io ma no n s uffi c ie n te per tra sfo rmare in arte que ll o che a ltri menti sarebbe un semplice gioco enigmistico, ossia per rendere persuasiva la si mulazione d ell'evento impos s ibile.

La parte più import an te è il controllo de/l'attenzione.

Controllando l'attenzione dell'osservatore, l'esecutore impedisce ch e possa comprendere che l'effetto apparentemente impossibile è ottenuto grazie ad un semplice sostegno dissimulato nelle pieghe del foulard. A questo scopo, l'esecutore mette in atto una serie complessa di manovre che servo no ad allontanare i sospetti dalle aree e dai momenti critici.

Mentre il meccanismo coinvolge aspetti puramente fisici dell'esperienza (l'asticciola, il doppiofondo, lo specchio, la presa segreta, la sottrazione dell'oggetto e così via), il controllo dell'attenzion e chiama in causa aspetti psicologici. In realtà la materia fondamentale dell'inganno illusionistico è psicologica. L'illusio ni smo è un 'arte psicologica, tanto da essere stata definita "psicologia applicata"81 • Nessun effetto magico è ottenuto senza una rilevante componente psicologica, mentre esistono effetti che hanno so lo questa componente e nessun'altra componente "meccanica". La destrezza del prestigiatore è una destrezza mentalei molto più che digitale. La conoscenza di cui dispone è soprattutto la conoscenza di come la mente umana reagisce agli stimoli, di come formula i nessi logici , di come registra e rievoca i ricordi. L'illusionista sa esattamente dove cadrà lo sguardo dello spettatore, in ogni istante; sa perfettamente che cosa lo spettatore si aspetterà di vedere, conosce il modo in cui anticiperà inconsciamente una sequenza di eventi, sa come costruirà l'aspettativa di un certo ordine degli eve nti, e come incanalerà se stesso in questa attesa rimanendone invischiato; conosce alla perfezione l'effetto di ogni parola, l'effetto di un gesto piuttosto che di un altro, la reazione ottenuta usando un certo ritmo d'azione e una sua variazione. L'illusionista conduce per mano lo spettatore fino ad ottenere l'inganno, utilizzando le vie della sua stessa mente.

Il terzo livello dell'inganno illusionistico è l'arte scenica, ossia la capacità di trasformare l'effetto in una forma di intrattenimento: renderlo divertente, emozionante, spettaco lare.

Che cosa c'è di divertente, mi ste rio so ed emozionante in un enigma? Molto poco, per la gran parte degli spettatori med i. Sta all'illusionista trasformare l'enigma ("come fa a far fluttuare quella sfe ra nell'aria ?") in stupore, emozione, piacere estetico.

Questo aspetto, tenuto in grande considerazione dagli illusionisti, non ci interessa (se non in parte) e quindi non verrà trattato. Ci soffermeremo invece sui primi due , dedicando particolare attenzione al secondo, cioè alla componente psicologica dell 'i nganno illusionistico.

Consideriamo un semplice effetto illusionistico: il "mago" prende una pallina da golf con la mano sinistra, la mostra chiaramente tenendola tra le punta delle prime due dita. Lentamente e tenendo la mano sinistra fenna, la mano destra si chiude attorno alla pallina, la preleva, si allontana dalla sinistra che scende lungo il fianco. Pochi secondi, e la mano destra lentamente si apre, un dito alla volta : la pallina è scomparsa.

La mano sinistra, a quel punto, si dirige verso la tasca dei pantaloni e ne estrae la pallina.

Questo effetto magico basilare e apparentemente semplice consiste di numerose fasi, tutte necessarie per ottenere l'effetto illusivo. Ovviamente la pallina non scompare affatto. Semplicemente, essa non viene presa dalla mano destra, ma ricade nel palmo della sinistra, che poi si allontanerà scen dendo lungo il fianco dell'esecutore. La pallina viene trattenuta dai muscoli del pa lm o della mano sinistra con una tecnica di contrazione muscolare particolare, che lascia le dita libere ed estese, così da simulare una mano vuota (il pubblico vede il dorso della mano).

La mossa principale è quella che consiste nel far cadere la pallina dalle punte delle dita della mano sinistra al palmo della stessa mano. Questo movimento viene fatto sotto la copertura della mano destra nell 'esatto istante in cui questa è posta davanti alla sinistra, nel!' atto di afferrare la pallina.

La mossa principale in se stessa, però, non è sufficiente a realizzare un'illusione efficace. Deve essere accompagnata da altre mosse a l trettanto indispensabili, senza la quali l 'inganno rimane parziale. Un inganno parziale non è un in ganno (a meno che non sia fatto apposta a llo scopo di fingere di essere un inganno non efficace)

Vediamo queste altre mosse , che accompagnano la mossa principale, quella che meccanicamente realizza la sottrazione della pallina alla vista dell'osservatore depositandola nel palmo della mano sinistra.

La mano destra, che finge di contenere la pallina, si comporta effettivamente come se la contenesse: deve rimanere chiusa, ma le dita non devono essere chiuse troppo strettamente, per imitare lo spazio occupato dall'oggetto racchiuso nel pugno.

La mano destra , quindi, si allontana , per attirare l'attenzione verso di sé e evitare quindi che essa ritorni sulla mano sinistra.

La velocità di allontanamento dalla linea mediana del corpo è superiore alla velocità con cui la mano sinistra scende lungo il fianco (l'attenzione, nel caso di due oggetti simili che si muovono, è attratta da quello più veloce).

Lo spostamento non deve però essere troppo veloce, per permettere ali' occhio di seguire la mano nel suo percorso e per non sollevare sospetti.

La mano sinistra, che finge di non contenere la pallina, si comporta effettivamente come se non la contenesse: deve rimanere aperta, con le dita distese. Ma le dita non devono essere troppo distese, per imitare la posizione di riposo de ll e dita, che è di semi-flessione.

Siccome i due movimenti di allontanamento delle due mani sono simultanei , lo sguardo dell'esecutore segue la mano destra (q uell a vuota).

Per imita zione, in maniera riflessa, anche lo spettatore segurra ta le mano. Lo sguardo deve però essere spostato in modo naturale, convincente, senza enfas i. I movimenti del capo, del collo, del corpo, l'espres sione del volto devono essere coerenti con il comportamento di fissazione dello sguardo sulla mano destra che si sposta.

Eventualmente, al! ' inizio de ll o spostamento de lla destra la sinistra può indicare la destra stessa, suggerendo così allo spettatore di guardare que lla mano.

Quando la destra ha raggiunto la posizione più adatta. si fenna per qualche istante.

L'attenzione è ora massima, concentrata su questa mano: la scansione temporale degli eventi fa sì che lo spettatore si aspetti qualche cosa, ma non abbia il tempo per pensare di guardare l'altra mano L'inganno (la mossa segreta) è già stato compiuto, ma ancora lo spettatore non lo sa, e crede di poter ancora individuare qualche mossa sospetta. Per questo non stacca gli occhi dalla mano destra, dove sente che sta per accadere qualcosa.

La mano si apre. lentamente, con un mo, imento d1 sbriciolamento. Questo fa sì che l'attenzione rimanga focalizzata sulla mano. dà importanza alla mano chiusa che si sta aprendo, e costituisce materiale per la memorizza,ione. Tutto ciò rafforza la premessa erronea insenta ingannevolmente nella mente dell'osservatore. e cioè che la mano destra ha contenuto per almeno qualche istante la pallina.

Mentre la mano si apre, il mago guarda il pubblico. Questi. dopo avere visto che la mano è vuota (anche dietro: così si rafforta il concetto che "non c'è niente", il che indirettamente e sottilmente conferma l'ipotesi che prima ci sia stato qualcosa!). per riflesso guarda il mago.

"

Questo allontana ancora per qualche istante lo sgua rdo dalla mano sinistra, che nasconde la pallina.

La sinistra, rapidamente (ma non troppo, per non destare sospetti) entra nella tasca dei pantaloni, e riemerge con la pallina, fingendo di averla presa da lì. In questo modo è stata creata una piccola storia, una storia di sparizione e riapparizione in tasca oppure una storia di trasposizione: questo fa sì che l'osservatore non abbia il tempo per chiedersi ..dov'è la pallina?" e per osservare la mano sinistra notando che l'esec 1tore ne sta tenendo nascosto un lato (il palmo).

Per sottolineare meglio come l'inganno efficace risulti dalla corretta esecuzione di una serie di elementi parcellari, è utile osservare come ciascuno di questi passi possa essere portato a termine in modo inappropriato, rivelando così il trucco, cioè l'espediente o l'ac corgimento effettivo che rea Iizza l'inganno.

Anzitutto la mossa fondamentale di nascondere la pallina nel cavo della man, sinistra mentre la destra finge di impugnarla poteva fallire per vari otivi. La destra poteva non coprire del tutto il movimento della pali .na. Poteva non riuscirci per movimenti troppo lenti rispetto alla caduta della pallina, o troppo rapidi (una chiusura precoce rivela ciò che accade dietro alle dita). Poteva chiudersi in modo non verosimile (troppo. troppo poco, con posture strane). Poteva farlo in maniera non naturale (esitando, con movimenti meccanici, troppo in fretta, con manovre istintive di nascondimcnto come g irare la mano verso il corpo dell'esecutore). La sinistra poteva lasciare intravedere la pallina, per collocazione anomala. I movimenti della destra e della sinistra potevano essere non coordinati reciprocamente.

La mano destra può essere chiusa troppo strettamente o troppo poco. Può non allontanarsi subito, e rimanere incerta a mezz'aria. L'allontanamento può essere troppo veloce, o troppo lento rispetto al movimento della sinistra. Si può allontanare troppo. li movimento può essere meccanico o innaturale, troppo enfatico, troppo ostentato.

La mano sinistra può essere troppo chiusa, troppo aperta o aperta in maniera innaturale. Può fare movimenti di aggiustamento troppo evidenti. Può scendere lungo il fianco troppo in fretta, o troppo lentamente. Può rimanere bloccata a mezz'aria. li movimento può essere innaturale, o non coordinato con quello della mano destra.

Lo sguardo del prestigiatore anziché seguire la mano destra (quella vuota), può guardare la sinistra, guardare nel vuoto, guardare lo spettatore. Per imitazione, in maniera riflessa, anche lo spettatore seguirà lo sguardo, fissando lo rispettivamente sulla sinistra, casualmente su qualsiasi cosa (probabi lm ente la sinistra), gli occhi dell'esecutore. Lo sguardo può essere spostato in modo innaturale, con troppa enfasi. l movimenti del capo, del collo, del corpo , l'espressione del volto possono essere incoerenti con la fissazione dello sguardo sulla mano destra che si sposta.

L' apertura della mano può avvenire troppo presto (quando ancora la sinistra non ha concluso il suo percorso: in questo caso lo sguardo, dopo essersi posato sulla mano destra vuota, sarà attirato dal movimento della sinistra; inoltre lo spettatore può non apprezzare l' avvcnuta sparizione, perché non ha ancora avuto modo di configurarsi completamente l'immagine che la pallina è contenuta nella mano destra) o troppo tardi (quando l'attenzione dello spettatore, inizialmente focalizzata sulla mano destra chiusa a pugno, inizia a vagare in cerca di stimoli nuovi, e può ritornare così sulla sinistra creando - consciamente o meno - l'ipotesi che essa contenga la pallina e interferendo così con l'immagine che la pallina è contenuta nella destra). L'apertura della mano inoltre può essere fatta in modo banale, senza sottolineare con la dovuta recitazione l'avvenuto "miracolo". Questo crea una minore suggestionabilità, e fa sì che la mente, meno colpita dalla violazione delle sue premesse iniziali, si diriga in cerca di indizi rivelatori.

Lo sguardo del mago a questo punto può non dirigersi verso lo spettatore, inibendo così la risposta riflessa e privandosi così di quegli istanti preziosi nei quali, per la sorpresa e la fissazione dello sguardo, lo spettatore "non fa nulla" se non registrare l'incongruenza, che così viene rappresentata più dettagliatamente, più fortemente.

La sinistra può esitare, essere messa o lasciata in posizione innaturale o sospetta, fare riapparire subito la pallina. In quest'ultimo caso lo spettatore penserà di avere assistito a un banale trucchetto di passaggio nascosto da una mano all'altra. Ino ltre ci si priverà della possibilità di compiere altri inganni, connessi a questo. In caso contrario, la ricomparsa dalla tasca inserisce un nuovo elemento di confusione (la domanda sarà "come ha fatto a finire in tasca?"), e creerà i presupposti per ulteriori svi lu ppi (l'esecutore potrebbe estrarre due palline, mostrandone solo una e tenendo nascosta nel palmo della mano l'altra; oppure potrebbe depositare la pallina e estrarne una diversa dalla precedente ma apparentemente simile, come una conchiglia o una pallina di un colore diverso a metà circonferenza, o una pallina anaccata a un filo invisibile e così via).

2.4. Componenti strateg iche dell'inganno.

La natura strategica dell'inganno risiede nel fatto che esso si realizza in un contesto di interazione antagonistica tra più agenti cognitivi: si inganna per controllare l'altro, per fargli emettere comportamenti coerenti con gli scopi dell'ingannatore, e che in genere sono contrari agl i scopi dell'ingannato. In generale il conflitto tra volontà opposte può essere risolto o con la forza o con l'inganno; la seconda modalità può assumere varie forme: dalla diplomazia alla propaganda polit ica alla guerra economica, all'inganno militare vero e proprio. ln tutti i casi si tratta di un approccio indiretto, mentre l'uso della forza rappresenta l'approccio diretto.

Secondo Luttwak la logica indiretta si identifica con la logica strategica, il cui principio fondamentale è: se vuoi A, punta a B, il suo oppostoN 2 •

Alcuni esempi storici illustrano tale principio:

"L'ammiraglio Theodor Krancke, comandante delle forze navali (tedesche) in Occidente. come altri comandanti tedeschi e come lo stesso Hitler, aveva basato la sua strategia anti-invasione su quanto, secondo lui, avrebbero forse fatto gli A ll eati. ( ... )Era convinto che g li Alleati avrebbero attaccato nell'oscurità, alla luce della luna, e al limite dell'alta marea. per consentire ai mezzi da sbarco di superare ogni ostacolo, e nelle immediate vicinanze di un grosso porto, ma lontano da scogliere e bassifondi, e da acque con fondale roccioso, dove le correnti erano forti. Ed era anche convinto che gli Alleati non avrebbero vo lut o e non avrebbero potuto sbarcare se il vento avesse superato i 24 nodi, se la visibilità fosse stata inferiore alle 3 miglia e se l'altezza delle onde avesse superato la fascia fra 1 m e 50 e i 2 me 50. Sulla base di questi principi teorici, le misure difensive principali di Krancke, campi minati e artiglieria costiera, erano generalmente concentrate in zone diverse dalla baia della Senna. Ma Krancke si sbagliava, e disastrosamente; gli

A Ileati avrebbero attaccato ali 'alba, a bassa marea o subito dopo, lontano dai grossi porti, e, in alcune zone, addirittura sotto scogliere a picco, e in acque piene di frangenti e scogliere dove la corrente era fortissima.

Per di più, i parametri meteorologici , in determinate circostanze, erano più ampi di quanto Krancke credesse ( .. .)". ~ 3

Il principe Eugenio dj Savoia-Carignano, al comando di 30.000 uomini a Rovereto, intende scendere in Italia. Lo fa servendosi di una strada che ha fama di impenetrabilità, le montagne dolomitiche: fa spalare la neve e aprire vie da coscritti locali. In questo modo ottiene la piena sorpresa 84 •

Nell'attacco a Pearl Harbour sei portaerei giapponesi scortate da due corazzate, tre incrociatori, otto cacciatorpedinieri e otto navi cisterna attraversano il Pacifico " seguendo una rotta settentrionale assolutamente inconsueta per il traffico navale sia mercantile che militare e cogliendo in tal modo di sorpresa gli americani "R\

Peraltro, l'inganno esiste solo in quanto deliberata provocazione o induzione di autoinganno nell'altro: ciò significa che l ' inganno è tale quando utilizza le anni del nemico contro il nemico stesso. Di nuovo , ci troviamo di fronte ad una nozione che riguarda l'indirettezza, e che potremmo definire così:

Se vuoi A , fai che sia il tuo nemico a farlo.

L'approccio indiretto è tipico dell'arte bellica orientale, come insegnano le arti marziali nate in quelle culture. Lo stesso tema si rintraccia in una particolare sottospecie di relazione ingannevole, che è quella costruita dalla comunicazione ipnotica ericksoniana (detta anche, appunto, ipnosi indiretta o nascosta); essa a sua volta esibisce caratteristiche strutturali sovrapponibili ali' inganno illusionistico; se ne parlerà nel capitolo sei. Qui interessa notare che il processo di costruzione dell'inganno a partire dalle possibilità o potenzialità autoingannatorie dell'antagonista è il denominatore comune di attività apparentemente distanti tra loro, come l'ipnosi, le arti marziali , la strategia e l'illusionismo. Jn tutti questi casi l'antagonista viene indotto a cadere vittima del suo stesso autoinganno: l'indirettezza consiste nel lasciare che sia l'altro a costruire da sé la trappola in cui vogliamo farlo cadere.

"Il perfetto piano d ' inganno è come un puzzle. Pezzi di i11formazionc sono lasciati raggiungere il nemico, in modo tale da convincerlo che è stato lui a scoprirli, per caso. Se li mette assieme da solo , è molto più probabile che creda che lo scenario costruito sia vero" 86 •

Leirpoll sottolinea esplicitamente le analogie struttura l i h·a arti marziali e illusionismo. Secondo questo autore il direzionamento dell'energia dell'avversario nelle arti marziali è ciò che i prestigiatori chiamano "misdirection", e che consiste nel controllo dell'attenzione dell'osservatore. Leirpoll introduce a questo proposito la metafora dell' Aikido: una delle regole principali di quest'arte marziale è che si deve ridirezionare l'energia dell'avversario invece che cercare di fermarlo. È chiaro che questo approccio funziona solo in presenza dell'attacco da parte dell'avversario: più l'attacco è forte, più l 'attaccante viene sbilanciato, ma se non c'è attacco non si può provocare alcuno sbilanciamento. Leirpoll sottolinea come nell'illusionismo sia insita una componente di antagonismo: se lo spettatore non è impegnato nel "combattimento" può non cadere vittima nelle tecniche di persuasione, laddove, se è coinvolto (o, meglio, provocato) è più facile che l'inganno funzioni.

Lo schema base di qualsiasi antagonismo è:

Azione reazione controreazione.

Tenendo presente questo, si intuisce facilmente che, dopo avere sbilanciato l'avversario, questi cercherà di riguadagnare l'equilibrio , e questo è valido anche nel caso dell'inganno illusionistico.

Per es. dopo che l'esecutore ha simulato il passaggio di una moneta dalla mano destra alla sinistra, e ba aperto la mano sinistra mostrandola vuota, l'osservatore guarda la destra: se la moneta si trova effettivamente nascosta nel palmo della destra l'osservatore annulla lo svataggio, se invece la moneta è stata già nascosta altrove, e l'esecutore può mostrare anche che la destra è vuota, l'osservatore è completamente "fuori equilibrio" 87

Il principio basilare è quindi impedire che l'avversario riconquisti l'equilibrio dopo che l'ha perso. Questo si ottiene avendo a disposizione sempre un nuovo focus da sottoporgli: sarà il suo stesso desiderio di trovare risposte che lo spingerà in direzione di questo nuovo focus (ingannevole a sua volta).

Allo stesso modo, è la ferma determinazione dell'osservatore a scoprire che cosa l'illusionista fa, che permette a quest'ultimo di spostare l'attenzione dell'osservatore dove vuole.

Leirpoll cita la "teoria delle false soluzioni" di Juan Tamariz: quando lo spettatore pensa di avere una soluzione, gli dimostra che sbagliava, fino a che ha esaurito tutte le soluzioni logiche possibili.

Nell'esempio precedente, una difesa possibile contro il riguadagno dell'equilibrio, è fare ricomparire la moneta da qualche parte dopo la sua sparizione.

3 . STRUTTURA ILLUSIONIS T I CA D E LL' INGAN NO MILITARE

In gu e rra o altrove , i tru cc hi magici li eseguono meglio i maghi.

SEYMOUR RETT

La tesi principale di questo libro è che lo studio e la pratica dell ' inganno militare po ssano trarre vantaggio dalla conoscenza della teoria illusionistica. Essa permette con c ret e applicazioni pratiche perché sulla base di un tale apparato teorico si possono faci lmente disegnare percorsi addestrativi per l ' individuazione e la costruzione dell ' inga nn o mi l itare a livello tecnico, tattico e strategico. Lo scopo di questo capitolo è presentare uno strumento teorico esaustivo e sistemat ico di analisi dell ' inganno mili tare, fina l izzato ali 'applicazione pratica nelle due componenti di costruzione e indi vi du azione dell'inganno. Il testo è stato pensato in chiave didattica , e per la sua corretta comprens ione andrebbe affiancato da dimostrazioni pratiche.

Ci ò ch e d ifferenzia la prospettiva illusionistica da altre prospettive di analisi del comportamento ingannevo le , e in particolar modo dalla teoria tradizionale dell ' in gan no militare, si può riassumere così: il "co m portamento inga nnevole" inteso in senso generale è un oggetto di studio p oco agevole se fi n alizzato all'a dd estramento all'inganno militare, perché i vari t ipi d i inganno sono assai d ifferenti nei diversi ambiti applicativi (commercio , p ol it ica, d iplomazia, relazioni sociali , seduzione eccetera). Al contrario , l 'i nga nn o ill u s i o n istico mostra un'ampia area di sovrapposizione con l ' inganno militare, avendo con esso molti ele m enti comuni e vari l ivelli di affinità l ' in gan no illu s io n istico (cos ì come quello m ilitare), molto più che gli altri tipi di inganno, è con notato da una r il evante compo nente strategica , che deriva da ll 'an ta go n is m o tra le part i in gioco ( spettatori e illusionista , forze armate contrapposte) e dalla conseguente successione di comportamenti articolati in a71oni e rcaLioni. Tale successione di mosse e contromosse è ben descritta dal caso seguente:

"Luci Q" è il nome in codice del sistema inglese di illuminazione che simula l'esistenza d1 aeroporti maree che ne sono in realtà sprov\Ìste, poste a 1-3 km dai \'Cri aereoporti.

All 'iniLio le figurazion i di questi apparati luminosi sono assai semphc1. e consistono in luci che imitano le principali strutture fisse di un acroroporto militare. In un secondo tempo viene simulata anche l'allirirà di un vero aeroporto, grazie a luci mobili montate su ruote, che viste dall'alto possono essere scambiate per aerei in fase di atterraggio (contemporaneamente i vetri delle fabbriche vicine vengono oscurati accuratamente per prevenire intempesti, i riflessi di luce).

Come effetto d1 questa simulazione (tanto efficace che alcuni piloti della RAF scambiano le luci false per quelle vere 1), ben presto i tedeschi commciano ad attaccare i siti.

Questo innesca a sua \'Olta la reazione inglese, giocata però sul piano della realtà fittizia creata con l'inganno principale: quando gli aerei nemici si avvicinano, le lu ci vengono spente per simulare l'oscuramento: per simulare i danni inferti dai bombardamenti vengono predisposti "cesti incendiari", mnescati da piccole bombe incendiane accese elettronicamente1

I tedeschi, che in fase di valutazione dei bombardamenti all'inizio si accontentano di osservare di notte gli incendi, dopo qualche tempo rispondono a questo elaborato meccanismo ingannatorio con missioni diurne atte a verificare l'effetto delle incursioni alla luce del sole.

Nuovamente gli inglesi reagiscono, producendo un ulteriore inganno: dipingono finti crateri su lenzuola che vengono distese sulle piste dei veri aeroporti, in modo da simulare danni che sono in realtà inesistenti. Ci sono due tipi di finti craten: uno per quando il cielo è coperto e l'altro per le giornate di sole; inoltre le len;,:uola vengono periodicamente ruotate in modo da orientare le finte ombre secondo la posizione del sole: Yengono disseminati anche veri detriti. Due uomini sono sufficienti per gestire un "sito Q" 3 • la particolare forma di inganno nota come '' depistaggio" o "diversione dell'attenzione" (o, con termine anglosassone, misdirection) è rappresentata al massimo grado sia nell'inganno illusionistico e in quello militare, mentre in altri tipi di inganno si riscontra meno frequentemente e presenta caratteristiche elementari: secondo Wavell

Ad un certo punto i tedeschi iniziano a bombardare anche di giorno.

È evidente che ora sono necessari inganni più realistici. Vengono creali i ··Siti K'', che sono provvisti di finti aerei e di scenari disegnati dai dipendenti degh studi cinematografici'.

"11 principio elementare di tutto l 'inganno è attrarre l'attenzione del nemico su ciò che si vuole veda, e distrarla da ciò che non si vuole veda ( )ed è così che l'abile prestigiatore ottiene i suoi effetti"5 • la costruzione degli inganni illusionistici si basa su processi di pensiero peculiari che possono essere descritti in termini di logica anticonvenzionale (o pensiero contro-fattuale), che è una forma peculiare di problem solving; la casistica, la raffinatezza tecnologica e la profondità teorica raggiunti nell'ambito di quest'arte teatrale sono unici nel panorama dell'inganno, e costituiscono un corpus di conoscenze estremamente fertile sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo; l ' illusio ni smo è l'unico esempio di attività ingannatoria e di modello teorico che comprenda al suo interno l'intero repertorio dei possibili tipi e sottotipi di inganni (multipli, diversificati, strategici, percettivi, cognitivi ecc.); tale ricchezza tipologica permette una teorizzazione che non ha eguali dal punto di vista sia speculativo che pratico (analisi, insegnamento, addestramento pratico).

3.1. Sovrapposizioni strutturali tra inganno militare e inganno illusionistico

Le profonde analogie che esistono tra i due tipi di inganno meritano di essere descritte; la loro evidenza è massima se si esamina il livello dell'applicazione pratica dell'inganno.

Nell'inganno illusionistico: il destinatario dell'inganno (lo spettatore) è consapevole che c'è (o ci sarà) inganno in ciò che osserva; il destinatario dell'inganno può esercitare antagonismo nei confronti dell'ingannatore, ossia può cercare di analizzare criticamente (e con interventi diretti di varia entità) quanto gli viene esibito da parte dell'ingannatore, e a volte potrà cercare di contrastare l'attività dell'ingannatore ; l'inganno è concentrato nel tempo e nello spazio; ciò costituisce un rilevante fattore di difficoltà per l'ingannatore; l'inganno concerne eventi (simulati) che sono impossibili nel mondo fisico; l'impossibilità del contenuto dell'illusione proposta dall 'ingannatore rende necessario che l ' inganno sia assolutamente persuasivo, protetto da una serie di espedienti che garantiscano il segreto (impossibilità da parte dell'osservatore di ricostruire la realtà degli eventi) e che l'inganno sia concepito e realizzato attraverso modalità di invenzione inusuali e anticonvenzionali; l 'inganno ha scopi offensivi (realizzare l'illusione) e difensivi (nascondere il segreto); esso è pianificato rispetto ad un parametro temporale, e prevede quindi interventi ingannevoli di livello immediato (tecnica), di livello più ai1icolato (tattica) e ad ampio respiro (strategia); tale articolazione degli interventi mette in luce fasi distinte di induzione, mantenimento-consolidamento e difesa dall'inganno.

Ne/! 'inganno militare: il destinatario dell'inganno (l'avversario) è consapevole che una delle armi che saranno usate contro di lui è l'inganno ; esiste, per definizione, antagonismo tra l'ingannatore e l'ingannato; questi cercherà di analizzare criticamente (e con interventi diretti di varia entità) quanto gli viene esibito da parte dell'ingannatore, e cercherà di impedire che l ' inganno abbia effetti negativi su di sé; la concentrazione nel tempo e nello spazio è, con gradi diversi, un fattore sempre presente, perché in base alla logica del conflitto vi sono aree spaziali e / o momenti nei quali è probabile che l'avversario ingannerà, e altri nei quali l'inganno non ha senso di esistere;

"soltanto se fosse stato possibile sorprendere Hitler circa il luogo e l'ora dell'attacco, 'Neptune' sarebbe riuscito a conquistarsi quel piccolo vantaggio che avrebbe costituito la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Ma come sarebbe stato possibile sorp rendere un avversario tanto abile? . Le sue navi, i suoi aerei, i radar, le sentine lle di vedetta, tutti, era da prevederlo, sarebbero stati svegli e ali' erta. Come sarebbe stato possibile mascherare la presenza del più grande numero di uomini e di mezzi che la storia militare ricordi, durante la fase di assembramento e ammassamento per la preparazione dell'invasione? Sarebbe bastata la localizzazione dei loro accampamenti per consentire a Hitler di dedurre che la loro destinazione era la Normandia. E anche se fosse stato possibile mimetizzare questo esercito in terra inglese, come sarebbe s tato possibile nasconderlo, mentre lasciava i porti per( ... ) un viaggio che( ... ) avrebbe richiesto, in pratica, quasi quarantotto ore? ( ) Con ogni probabilità, non sarebbe stato possibile cogliere (Hitler) fuori guardia"6• l'effetto finale ricercato dall'arte illusionistica è lo stupore, che si ha quando la sorpresa (esibizione di un effetto inatteso) è coniugata alt' incapacità di spiegare quanto visto (l'evento inatteso è una violazione apparente delle leggi naturali); la sorpresa è tanto maggiore quanto più l'evento è inatteso, e questa caratteristica è prioritaria nell'inganno militare, che ha tra i suoi scopi principali l'ottenimento del vantaggio garantito dalla sorpresa; a causa della vigilanza insita nella situazione di antagonismo, l'inganno deve essere sicuro, il che si ottiene attraverso sistemi che permettono il segreto, la concezione e la costruzione dello scenario proposto al nemico si basa su modalità di pensiero inusuali e anticonvenzionali; l'inganno ha scopi offensivi e difensivi (nascondere il segreto); esso è pianificato rispetto ad un parametro temporale, e prevede quindi interventi ingannevoli di livello immediato (tecnica), di livello più articolato (lattica) e ad ampio respiro (strategia); tale articolazione degli interventi mette in luce per es. le fasi dell'induzione, del mantenimento-consolidamento e della difesa.

Le analogie tra inganno militare e inganno illusionistico possono essere schematizzate come in tabe ll a.

Inganno Militare Inganno Illusionistico

consapevolezza antagonismo concentrazione t/s impossibi lità del contenuto livelli: tecnico, tattico,trategico necessità del segreto gravità delle conseguenze

La stretta familiarità tra queste due applicazioni dell'inganno è stata sempre chiara nella mente degli autori che si sono occupati di inganno militare. Per esempio, Winston Churchill parla esplicitamente di prestidigitazione riferendosi alle abilità richiesta allo stratega militare7 (è noto che lo statista inglese era un estimatore dell'arte illusionistica, tanto da dedicare un'intera serata alla contemplazione di un nuovo effetto illusionistico nel bel mezzo di una crisi severa durante la seconda guerra mondiale 8) e conia l'espressione "maghi della guerra elettronica". La metafora illusionistica metafora è ripresa, tra gli altri, da Reit9, che cita "i l tocco di Houdini" a proposito del piano Bodyguard, parla di "stregoneria" a proposito della campagna del Nord li controspionaggio conosce il valore dei principi illusionistici, come ricorda Ostrovksy. celebre agente del Mossad che racconta come nella fase addestrativa avevamo l'abitudine di leggere molti libri sui trucchi dei prestigiatori 14 , tanto che la CIA nel dopoguerra si avvale della collaborazione di uno dei maggiori studio s i di prestidigitazione dell'epoca , John Mulholland , commissionandogli una serie di ricerche sulle tecniche di somministrazione nascosta di sostanze, e forse su altri argomenti 15 • Il direttore operativo della Cia fino al 2004 è stato John E. McLaughlin , prestigiatore dilettante di buon livello, conosciuto nell'ambiente illusionistico con il nome d ' arte di Merlin. L'ammiraglio Canaris 16 e, in tempi più recenti, il generale Schwartzkopf' 7, sono altri esempi di strateghi appassionati di illusionismo. A proposito di Scbwartzkopf, la manovra di invasione del Kuwait nota come "operazione Ave Maria" è stata descritta come una classica manovra di diversione dell ' attenzione tipica dell'arte illusionistica: attirare l ' attenzione del nemico nella costa meridionale del Kuwait, facendogli credere che lì avrà inizio l'invas ione , e procedere invece con l'invasione via terra, nel deserto ad ovest del Golfo Persico 18 •

Africa, e chiama spesso "prestigiatori" e "illusionisti" i militari coinvolti nella realizzazione degli inganni durante il secondo conflitto mondiale; da Gerard 10 , che parla di "Grande illusione", un termine preso a prestito dal linguaggio magico (dove designa le illusioni che coinvolgono esseri umani o animali di grossa taglia); da Cruickshank 11 , che parla spesso di ··giochi di pres11g10" e ··prestigiatori"' a proposito degli ingannatori militari.

Le origini dell'impiego di professionisti dell'inganno teatrale da parte dei militari sono avvolte nella leggenda o nel mito. Classicamente si citano gli episodi di Mosè, i cui prodigi davanti al faraone vengono replicati dai maghi egiziani (Esodo, 7 e segg.), e di prete Gianni nel "Milione" di Marco Polo. Venendo all'epoca moderna, si ricorda un caso di utilino dello spettacolo ottico noto come fantasmagoria 12 quale arma psicologica da parte dei francesi, e le gesta del prestigiatore francese Jean RobcrtHoudin nella guerra combattuta dalla Franc ia contro i marabutti algerini". In quesri casi effetti illusionistici sono utilizzati in chiave di guerra psicologica e di propaganda, e non di combattimento sul campo. L'illusionismo ra il suo ingresso come protagonista principale nella storia bellica grazie alla "Magie Gang" dell'inglese Jasper Maskelyne ( 1902-1973).

Discendente da una stirpe di celebri illusionisti inglesi. cd egli stesso affermato prestigiatore di Music-Hall nell'età dell'oro dello spettacolo magico, quando il Regno Unito entra in guerra contro la Gennania di Ilitlcr l'inglese Jasper Maskelyne si presenta spontaneamente al Centro di Reclutamento mettendo a disposizione delle Forze Annate britanniche la propria competenza in materia di inganni. Dopo la diffidenza iniziale, viene arruolato con il grado di maggiore e inviato ad organizzare gli inganni nel teatro nordafricano. Qui, a l comando di uno staff di tecnici dell'inganno chiamato affettuosamente Magie Gang. dà mostra della sua abilità e dell'inesauribile creatività della sua fantasia nella concezione e realizza?ione di trucchi, artifici ed espedienti. Molti aneddoti illustrano la sua abilità nel costruire illusioni assolutamente credibili e nel risolvere problemi "impossibili'', come per es. mimetizzare intere annate nel piatto deserto africano o fare scomparire il porto di Alessandria d'Egitto! A causa del segreto imposto per più di meno secolo su tutto ciò che riguarda i "mezzi speciali", l 'operato dì Maskelyne non viene riconosciuto pubblicamente, benché l'illusionista riceva un'onorificenLa da Churchill. Amareggiato, si ritira in Kenya dove vive dirigendo un 'autoscuola, e dove muore, dimenticato.

3.2. La teoria illusionistica dell'inganno militare come strumento teorico e pratico.

Per esaminare nel dettaglio il funzionamento dell ' ingam10 militare e di quello illusionistico , conviene riferirsi ad un modello generale di inganno. È utile nel nostro caso il modello cognitivo proposto da Castelfranchi e Poggi 19•

3.2.1. Tappe dell'elaborazione cognitiva.

Castelfranchi e Poggi elencano i luoghi "mentali" nei quali è possibile intervenire per ottenere l'inganno. Per isolare tali foci dell'inganno viene usato un model lo cognitivo dell'acquisizione delle conoscenze, che prevede una serie di tappe successive: una fonte emette una perturbazione che è in grado di agire come stimolo su un recettore; lo stimolo ha luogo in un mezzo che lo rende fisicamente percepibile; lo stimolo possiede caratteristiche che lo rendono distinguibile dallo sfondo; lo stimolo percorre un canale verso il quale il recettore è recettivo; il canale è libero da schermi e orientato in modo da essere compatibile con la captazione da parte del recettore; l'apparato o organo ricettivo è funzionante; l'apparato o organo ricettivo è orientato in modo da ricevere lo stimolo; la distanza che separa la fonte dall'organo recettivo è tale da poter essere percorsa dallo stimolo in modo idoneo alla sua successiva elaborazione; (fino a questo livello queste tappe fanno parte di un processo che ha luogo all'esterno della mente)

·10 stimolo (che può anche essere discriminato come sensazione) elicita l'attenzione; lo stimolo viene elaborato dai sistemi di riconoscimento o categorizzazione (matching tra stimolo e immagine interna) e viene quindi riconosciuto; lo stimolo, riconosciuto, viene collegato a conoscenze che permettono di trarne inferenze rilevanti, viene cioè capito; la conoscenza elicitata dalla comprensione dello stimolo viene confrontata con altre conoscenze e creduto vero oppure rigettato come falso; (queste ultime tappe hanno luogo a/l'interno della mente).

Su ciascuna di queste tappe l'ingannatore può intervenire: a) sottrae ndo conoscenza vera b) fornendo conoscenza erronea.

Una descrizione dei loci di intervento dell 'inga nnatore , basata su tale modello cognitivo dell'elaborazione degli input è la seguente. I loci sono evidenziati in grassetto.

L'input:

1) viene emesso da una fo nte ; si può intendere con questo termine: a) l'oggetto fisico che, oppo1tunamente so llecitato, produce eventi che sono potenzialmente input (il filamento di tungsteno di una torcia elettrica; una campana); b) un essere umano o un altro ente biologico che produca sequenze di azioni ( comportamenti); c) il risultato di azioni umane (w1 giornale, un notiziario ecc.: in questo caso l'input è l'informazione);

2) l'emissione o produzione, e la sua percezione, è resa possibile dall'esistenza di un mezzo. Si può intendere il termine "mezzo" con due accezioni: a) il mezzo fisico costruito dall'uomo che rende possibile la percezione dello stimolo quando esso non è direttamente alla portata dell'osservatore (Castelfranchi e Poggi fanno l'esempio del televisore che manda in onda un matrimonio. In contesti militari se lo stimolo è la battaglia o l'azione , la/onte è l 'uo mo che l 'ha condotta ma anche il giornalista che l ' ha registrata e il mezzo è la televisione e tutto l'apparato tecnico e culturale che vi sta dietro) b) la caratteristica fisica ambientale che rende percepibile lo stimolo, ossia il mezzo fisico ambientale nel quale la fonte o sorgente di informazione produce l'infonnazione (Castelfranchi e Poggi fanno l 'esem pio del fascio di luce che illumina il fuggitivo; la/onte è il fuggitivo, lo s timolo è il suo comportamento di fuga, il mezzo fisico che lo rende percepibile è il fascio di luce) ;

Generalizzando l'esempio del televisore proposto da Castelfranchi e Poggi, possiamo dire che il mezzo è tutto ciò che rende percepibile uno stimolo che di per sé non lo sarebbe. Avremo quindi, per es.: calzature (di per sé a piedi nudi i soldati sarebbero silenziosi); sterpaglie (scricchiolano al passaggio dei soldati); mezzi di informazione e di comunicazione per eventi a distanza dall'osservatore; enti che rendano manifesto ciò che in loro assenza non lo sarebbe.

3) l'input così prodotto e reso percepibile in un (o grazie ad un) mezzo è lo s tim o lo (la radiazione elettromagnetica, le onde luminose; le onde sonore; un comportamento umano);

4) lo stimolo è discriminabile su uno sfondo, che ne rende possibile la percezione (per es. le condizioni di luminosità ambientale: se è buio la torcia accesa si vede, se c'è un'illuminazione intensa, non si vede; le condizioni sonore ambientali: silenzio, rumore di fondo o rumori concomitanti);

5) lo stimolo possiede un o ri e nta m ento spaziale rispetto al recettore (se la torcia è rivolta indietro, l'osservatore non la vede; se la cella campanaria ha una sola finestra rivolta indietro, il suono della campana non si sente);

6) lo stimolo percoITe un cana le. Esso può essere inteso come la porzione di ambiente fisico che rende possibile la trasmissione dello stimolo (l'aria o il vuoto ne l caso della luce, mezzi elastici nel caso del suono, ecc.) oppure come un supporto fisico specifico che veicola lo stimolo, e in tal caso esiste solo in casi specifici, es. trasmissioni radio. via cavo ccc.;

7) l' or ga no pe rcettivo funziona;

8) l'organo percettivo deve avere un o rientamento s p azia le rispetto allo stimolo che sia adeguato alla sua percezione (è evidente che questo parametro è più rilevante nel caso di stimoli visivi che nel caso di stimoli acustici). Benché il concetto di "orientamento" sia, ovviamente, relativo e simmetrico, questo caso è differente da quello illustrato al punto 5, se intendiamo riferirci alle possibilità di intervenire su ciascuno di questi loci a fini di inganno privativo. L'intervento. che si serva del parametro "orientamento" può essere condotto a livello di fonte dello stimolo, di recettore, o di entrambi. L'intervento a livello di recettore, anzi, costituisce un'intera classe di inganni che nel contesto illusionistico e in quello militare rappresentano il capitolo più rilevante;

9) la dist an za s p az ial e che separa organo percettivo e stimolo (più rilevante, in genere, nel caso di stimoli acustici). A questi parametri descritti da Castelfranchi e Poggi aggiungiamo la

10) di s t anz a te mpora le. Perché uno stimolo raggiunga il recettore è necessario che gli eventi di emissione e di ricezione siano sincroni. Lo si può intendere come un corollario dell'orientamento spaziale: lo stimolo agisce sul recettore se l'orientamento di stimolo e recettore è compatibile nell'istante t.

Alla luce di tale schema cognitivo esporremo nelle prossime pagine esempi, specifici per ciascuna di queste tappe , di interventi sottrattivi e deviativi, distinguendo l'inganno in 'esterno alla mente' e 'interno alla mente' e confrontando inganni militari e illusionistici, allo scopo di fornire un originale strumento teorico di analisi dell'inganno militare basato sull'analogia teorica e pratica tra tecniche di inganno illusionistico e di ingarU10 militare. L'ottica è quella di prcdispo1Te uno strumento teorico utile per addestrare alla costruzione e all ' individuazione degli inganni militari.

3.2.2. Interventi sui loci del modello cognitivo: inganno militare e illusionistico. L'inganno militare e quello illusionistico possono essere ottenuti operando nei modi seguenti, relativi al nascondere il vero e ali' esibire il falso.

A . SOTTRARRE CON OSCE NZA V ERA (N ASCO N DERE IL VE RO)

Scopo: che l ' antagonista non disponga della conoscenza vera Si tratta di inte rv enti p r i vati vi . Essi possono es sere effettuati su tutti i fo c i seguenti.

a. I. Fuori d ella mente

Un intervento privativo che agisca fuori della mente ottiene l'effetto di preve nire i processi cognitivi che porterebbero alla formazione della conoscenza vera. E s so può agire sui s eguenti s tep.

a.1.1. Sulla/onte dello stimolo

In cont esto milit are Abbiamo visto che per "fonte" si pi.iò intendere:

/'ent e fisi co che, opportunamente sollecitato , produce eventi che sono potenziali input (il filamento di tungs teno di una to rcia elettrica; una campana o altro corpo elastico); un ess e re umano (o altro ente biologico) che mette in atto azioni o sequenze di azioni; il prodotto del! 'attività umana come nel caso di un giornale.

Quando la fonte dello stimolo è costitu ita da ll 'ente fisico che produce l'input, l'intervento privativo può consistere nell ' impedire che lo stimo lo venga prodotto (agire prima che sia prodotto); impedire che esso , benché prodotto , sia fisicame nte o fisiologicamente percepibile (agire sui processi successivi alla sua produzione).

Apparte ngono al primo caso tutti i d ispositivi (meccanic i e/ o umani - comportamenti, disposizioni -) atti ad impedire il verificarsi di fenomeni luminosi o acustici: l'evento che porta a ll a fonnaz ion e dello stimolo v iene inibito pr ima che si verifichi , e lo stimolo non ha luogo.

È i l caso del le misure di oscuramento consistenti ne l vietare l ' accensione della luce , e delle misure di silenzio radio.

Il second o caso comprende le azioni condotte s ull 'ente fisico vo lte ad impedire che lo stimo lo, pur essendo p rod otto, sia fisicamente (o fis io logicamente) percepibile: l ' eve nto-stimo lo ha l uogo, ma ne ve n gono artific i almente mo dificate le pro prietà fis iche che lo r e nd erebbero percep ibile.

Il I O luglio 1942 un battaglione della 9° divisione di fanteria australiana sta per effettuare un attacco co ntro un posto di ascolto tedesco su l fronte di E l Alamein, nelle colline a Tel-el-Eisa. P er evitare gli scricchiolii prodotti dal contatto delle pesanti calzature militari con il suolo desertico, i soldati avvolgono gli scarponi con tela di sacco20 L'evento fisico "contatto dei soldati con il suolo" si verifica, ma le condizioni che porterebbero al prodursi del rumore sono modificate in senso inibitorio.

Un altro esempio: le canoe "Ma rk II Cockle Kanu" usate dai commandos del Maggiore inglese H.G. Hasler per penetrare nel porto di Bordeaux occupato dai tedeschi ( operazione Frankton, dicembre l 942) hanno i fianchi ricoperti da grosse strisce di gomma, che ne assicurano la si lenzi os ità21 durante la navigazione.

In altri casi la fonte dello stimo lo non è elementare; si tratta per es. di esseri umani (o altri organjsmi biologici) che mettono in atto azioni o sequenze di azioni (comportamenti), o dei mezzi d'informazione che riportano notizie.

Nel caso in cui la fonte sia costituita da esseri umani, l'intervento si avvale di restrizioni di vario tipo , per es. a carico dei testimoni di un evento. Si può effettuare una restrizione su un testimone che ha già visto:

Nel febbraio 1943 la fabbrica norvegese Norsk-Hydro di Vcrmork, che produce acqua pesante, viene attaccata dai cornmandos britannici agli ordini del capitano Knut Haukelid: "Soltanto nella serata del 23 febbraio i commandos poterono muoversi, ma dopo alcune ore di cammino avvistarono un individuo con una slitta. Si trattava di un norvegese, un certo Christiansen, assai spaventato perché temeva di essersi imbattuto in una pattuglia tedesca. Haukelid decise di portarselo appresso: era opportuno non lasciare tracce ed evitare che qualcuno potesse dare l'allarme. ( ) (La sera del 24) Christiansen fu lasciato libero con una mancia di 100 corone norvegesi e con 1'i mpegno di non diffondere nes swia notizia sui commandos"22 ; e su un testimone che non ha ancora visto (intervento preventivo):

"Co ncetto base per la sic ure zza di 'Nep tune ' (i/ nome in codice dello sbarco in Normandia) era l'ordine di Eisenhower che nessuno in uniforme , che avesse qualche conoscenza in merito all'invasione , fosse inviato in operazione in zone in cui c'era pericolo che finisse prigioniero" 23 •

1mne , nel caso dei mezzi d'informazione le possibilità di intervento privativo comprendono:

1) le varie forme di censura sui mezzi di informazione

La censura totale consiste nell'impedire che la notizia sia pubblicata.

Nella primavera del 1944 in Inghilterra "furono ritirate a tutti i giornalisti le autorizzazioni specia l i per la trasmissione di cablogrammi all'estero ( ) Churchill stesso invocò la censura della stampa" 24 ;

2) la categoria generale del "segreto militare"

A proposito dell'operazione Torch (lo sbarco alleato nell'Africa occupata dai nazisti) Donald McLachlan, addetto ai servizi informativi de lla Marina in collegamento con la London Contro ll ing Section affermò: "Far sbarcare prima 90.000 uomini e poi a l tri 200.000, con tu tti i rifornimenti e le armi, su un territorio probabi lmente ostile, a 1500 miglia di distanza da ll a Gran Bretagna e ad almeno 3000 miglia dalla costa americana, entro il raggio della ricognizione aerea tedesca e ita l iana( ... ) sarebbe stato un compito possibile soltanto se il nemico fosse stato lasciato nell'incertezza tota le fino all'ultimo istante circa la destinazione di queste forze dirette nel Mediterraneo. Che fossero forze in movimento, che andavano e venivano, non si poteva nascondere, ma qua l era il loro obiettivo?". Nel Mediterraneo, infatti, g l i obiettivi possibi l i erano numerosi, e l'Africa Occ identale sembrava quello meno probabile. L'operazione Torch riuscì perché "venne avvolta dal velo del mistero e da un sipario di piani di mistificazione, e sepo lta sotto una montagna di misure di sicurezza"25 • John Masterman, l'a rt efice del sistema degli agenti segreti tedeschi "rivol tati" (''agenti XX") esp resse questo concetto con le parole: "li vero tr ionfo di Torch, dal nostro p u nto d i vista, non fu quello di essere riusciti a far bere ai tedeschi i piani d i copertura, ma che il vero piano non fu mai né scoperto né indovinato. Tn altre parole, fu un trionfo delle misure di sicurezza". Per esempio, per tutta la durata della sped iz ione vi fu un si lenzio radio tota le26 •

In contes to illusionistico

In genera le, tutta l 'arte i ll usionistica si basa s ul segreto (qui inteso come omissione d i infonnazione vera) e su misure atte a ma nte nerlo.

La tutela del segre to in campo illusionistico è ri go rosamen te osse rvata, e costituisce u n im perat i vo etico al qua le tu tti gl i a rtisti sono ten ut i, pena severe sanzio n i discip l inari da p arte delle assoc iaz ioni professio n ali e l'ostracismo da parte de ll a comunità magica internaz ionale. Le ragioni di questa strenua difesa dei segreti della prop ria arte da pa rte dei p restigiatori sono dive rse: ps i cologicamente, se uno spettatore viene a conoscenza del trucco prova una forte delusione (dovuta in gran parte alla consapevolezza di quanto facile sia stato ingannarlo), e questo alla lunga può disamorare il pubblico nei confronti di questa modalità di intrattenimento; la concorrenza tra prestigiatori e la gelosia per i propri metodi; la tutela commerciale dei nuovi effetti.

Oltre ad essere un principio deontologico , che vale quindi al di fuori del palcoscenico, il prestigiatore applica i l segreto alla sua arte so prattutto quando la mette in scena. Un aspetto del segreto è il principio non dire ciò che si sta per fare, ossia non rivelare mai in anticipo che cosa sta per accadere sul palcoscenico. TI privare l'osservatore di conoscenze preliminari fa sì che l'esecutore possa disporre della massima libertà nella costruzione di premesse e quadri di riferimento, ossia (come vedremo in seguito) di vincoli entro i quali incanalare le percezioni e le interpretazioni dell'osservatore. Questo accorgimento appartiene alla categoria della sorpresa.

Un corollario è: non ripetere mai due volte lo stesso effetto.

Una variante di quest'ultimo è: non usare mai due 1·0/te di seguito lo stesso principio illusionistico, nemmeno per eseguire due effet1i diversi. Sharpe (cfr. sotto) consiglia infatti di variare le tecniche di depistaggio dell'atten z ione , cosi come Luttwak, in contesto militare, afferma che " non si può conseguire più volte la sorpresa se non si variano i metodi"27, al punto che persino l'uso sistematico di sorprese finisce col togliere effetto alla sorpresa 28 •

Un altro accorgimento connesso al "segreto" inteso come condotta omissiva di informazioni è non dire ciò che si fa che fa parte dell'enunciato del dr. Dothel (ripreso da Slydini) 29 :

Non dire ciò che si fa non fare ciò che si dice dire ciò che non si fa fare ciò che non si dice.

Tale precettistica richiama la distinzione propo sta da De Cataldo

Neuburger e Gulotta10 :

"Vero è ciò che è que l che sembra, segreto quel che non sembra ciò che è, menzognero che non è ciò che sembra. falso ciò che non sembra e non è", a.1.2. Sul mezzo in cui è prodotto lo stimolo e che rende fisicamente percepibile lo stimolo

Queste osservazioni riguardano gli e sse ri umani quali fonti di conoscenza vera, che deve essere tenuta lontana dall ' osservatore; ma , come nel contesto militare, anche in quello illusionistico la fonte dello stimolo può essere costituita dal di spositivo fisico con cui esso si produce. In questo caso l ' intervento privativo consis te nell ' impedire, con opportuni artifici, che lo stimolo, pur prodotto, sia fisicamente percepibile.

Ne sono esempi i piani d ' appoggio nascosti sui quali il prestigiatore d epone segretamente gli oggetti di cui vuole sbarazzarsi (per es per s imularne la sparizione): tali dispositivi , chiamati nel gergo tecnico "serventi" , sono foderati in velluto , così da attutire il s uono degli oggetti che vi vengono depositati di nascosto dall ' illusionista.

Nel "gioco dei bussolotti", effetto magico antichissimo (se ne trovano accurate de scrizioni nella Grecia classica3 ' ) si ha l'apparente sparizione, apparizione e trasfonnazione di piccole palline poste sotto tre bicchieri tronco-conici opachi: le palline sono di sughero rivestito di maglia di lana , per impedire che la loro presenza sia percepita dal rumore che farebbero cadendo s ul tavolino ; quest ' ultimo , infine , come anche in molti altri numeri di magia es eguita a poca distanza dal pubblico , è coperto da un tappeto di velluto.

Come detto , con il termine "mezzo" possiamo intendere:

1) il mezzo fisico nel quale la fonte o sorgente di informazione produce l'informazione;

2) il dispositivo o sistema costruito dall ' uomo che rende percepibile tale informazione (per es. una radio, un televisore oppure un qualsiasi supporto fisico che registri informazione: in questo caso abbiamo un modo diverso per riferirci allo stesso concetto illustrato sopra a proposito della fonte dello stimolo).

Nella prima accezione (lo stimolo è prodotto in un mezzo fisico) tale mezzo fisico può avere caratteristiche che possono rendere percepibile lo stimolo oppure possono rendere impossibile la sua percezione da parte dell'osservatore.

Per es ., come già detto , un segnale luminoso ottenuto con una torcia elettrica non è efficace se prodotto in aperta campagna in una giornata di sole. In contesto ingannevole, la fuga da un campo di prigionia deve avvenire con il favore delle tenebre; in questo caso l ' intervento privativo consiste nel I' evitamento del fascio di luce mosso dalla sentinella (l ' esempio è di Castelfranchi e Poggi) 32 •

In contesto milit are

Fanno parte di questa categoria tutti gli atti con cui ci si sottrae ai dispositivi che rivelano ciò che si vuole tenere nascosto (metal detector , rilevatori te1mici o pressori, cellule fotoelettriche ecc).

Nella spedizione contro il porto di Bordeaux in mano ai tedeschi , le canoe dei commandos inglesi all'improvviso vengono colpite dal fascio di luce del faro del Ponte de Grave. A questo punto le imbarcazioni sono fatte procedere lentamente, così da non essere viste.

(È interessante ciò che accade poco dopo: mentre due commandos sono all ' opera attorno ad una nave , una sentinella tedesca illumina la scena con la lampada. Boschesi racconta così la vicenda: "T due rimasero fenni per un po ' , ma poi decisero di continuare il loro lavoro( .. .). La sentinella continuò a seguirli con la lampada, ma , evidentemente, non si convinse che si trattasse di una barca e di due uomini " 33 • Questo conferma che l'osservazione di un evento non è importante tanto quanto la sua interpretazione).

J1 sito tedesco di Peenemunde è la località dove nel 1944 si stanno approntando i dispositivi per il lancio delle Vl e V2 sul! 'Inghilterra. Per nascondere i preparativi di questa nuova anna , i tedeschi si muovono solo su strade già esistenti, al buio o con condizioni meteo avverse all'osservazione alleata34 • Essi sfruttano, così , il principio secondo cui uno stimo lo può essere percepito solo se prodotto nel mezzo fisico adatto: in questo caso la luce del giorno e la l impidezza dell ' aria.

Il "mezzo" che rende percepibile lo stimo lo può essere inteso anche in senso lato , ossia come un essere umano (e non , poniamo, il faro che questi usa per illwninare ). Si tratta dei vari procedimenti di controllo, perquisizione ecc.

Edith Bonnessen è una bionda ragazza danese che fa parte della resistenza antinazista. Catturata dalla Gestapo mentre si trova all'interno di una fabbrica tessile dove lavora il suo referente , rimane sola in una stanza con un agente tedesco un po' a l ticc io , che non tarda a farle avancès sessuali. La ragazza finge di stare al gioco , e chiede qu indi di potersi recare in bagno. JI tedesco le indica la porta sbagliata, e la giovane esce in corridoio. Qui giunta, sorrid endo e salutando chiunque incontri, s i dirige verso l'uscita. Questa è però presidiata da due SS che controllano i passi di tutti i dipendenti civili della fabbrica. Edith torna sui propri passi, entra in un ufficio, prende alcuni documenti a caso, esce e si piazza dietro due colonnelli che stanno per uscire dall'edificio. Le guardie alla porta salutano militarmente i loro superiori, mentre la ragazza continua a segui re i co lonnelli con fare indifferente. Quando i due ufficiali salgono in au to, Edith, badando a non farsi sentire da loro ma attenta a che le parole siano sentite invece dalle due SS, saluta i due ufficia li con un: "Ci vediamo oggi pomeriggio!". infine , tranquillamente, si mescola ai passanti e si dà alla fuga 3> ln questo caso le sentinelle sono il mezzo che deve essere eluso.

La seconda accezione riguarda i casi nei quali lo stimolo non è a disposizione immediata dell'osservatore. Il "mezzo che rende fisicamente percepibile lo stimolo" è allora il mezzo fisico che fa da supporto all'informazione, sul quale essa è registrata. In questo caso avremo il controllo dei media.

Appartengono a questa categoria tutte le misure atte ad impedire che la notizia sia veicolata all'esterno , come per es. il seq uestro di giornali che riportano notizie sensibili.

Si noti che in questa schematizzazione lafonte della notizia è l ' editore, o il cronista, o ciò che lo produce fisicamente il giornale (macchine tipografiche , ecc.), mentre i/ mezzo è il giornale stesso.

In contesto illusionistico

Il controllo del mezzo che rende percepibile lo stimolo è importante in alcuni effetti, tra in quali ricordiamo tutti i numeri nei quali si impiegano bicchieri dotati di un cilindro interno trasparente, che viene segretamente riempito d ' acqua prima dell'inizio dello spettacolo. In questo caso la luce di scena deve piovere sui bicchieri perpendicolarmente dall'alto, altrimenti l'osservatore vede l'acqua.

U n altro esempio riguarda il prestigiatore italoamericano Tony Slydini, che eseguiva un numero di sparizione di palline di carta a pochi centimetri dal naso di uno spettatore chiamato sul palcoscenico, pennettendo a tutto il resto dell'uditorio di vedere come avveniva il trucco; la "vittima", però, non si accorgeva di nulla , con grande divertimento del pubblico. La "sparizione" era dovuta al fatto che Slydini lanciava la pallina dietro le spalle dello spettatore approfittando del gesto della mano con cui lo invitava ad avvicinarsi. La luce di scena doveva in questo caso provenire da davanti , perché se fosse giunta da dietro lo spettatore, questi avrebbe visto il lancio del la pallina nell'ombra proiettata sul pavimento davanti a sé 36 •

a.1.3. Sullo stimolo

Abbiamo visto che si può intervenire sulla fonte dello stimolo impedendo che l 'evento percepibile dal!' osservatore emetta informazioni ( visive, acustiche ecc.) ma senza sopprimere lo stimolo stesso (per es. misure di oscuramento - la luce è accesa ma non filtra dagli edifici-, dispositivi silenziatori ecc.). Un intervento diverso da un punto di vista teorico è quello operato direttamente sullo stimolo stesso (non sulla sua fonte) allo scopo di impedire che l'evento fisico che lo origina abbia luogo.

Per chiarezza conviene a questo punto tornare sul significato di "stimo lo " . Esso può essere un evento fisico elementare (percepibile visivamente, acusticamente o tramite altri sensi umani o artificiali) o consistere in eventi più complessi.

P er es. può essere costituito da un evento luminoso ele mentare (il riflesso accidentale di una corazza che rivela la posizione del nemico, oppure il segnale emesso intenzionalmente da uno specchio che riflette il sole), da un comportamento umano (sequenza di azioni: per es. camminare alla luce del sole indossando una corazza lucida , oppure e mettere un segnale con uno specchio), da un'informazione che compare su un giornale come notizia (per es.: sono stati avvistati movimenti di truppe nella valle, è stato avvistato il riflesso di corazze).

Avremo quindi:

Fonte

specchio essere umano editore

Stimolo Mezzo

segnale luminoso comportamento notizia aria aria (s uono , luce, temperatura)

Questo schema mostra che, in teoria, si può impedire il verificarsi dello stimolo vietando un evento (per es. l'uso di segnalazioni luminose) , vietando la pubblicazione di una certa notizia, o sospendendo o posticipando un'azione: qual è, allora, la differenza tra intervento sulla fonte e sullo stimo lo? Secondo una possibile accezione di "stimolo", un intervento diretto e privativo sullo stimolo non è possibile: l'unico t ip o di intervento possibile direttamente sullo stimolo è quello deviativo , perché qualsiasi intervento diretto sullo stimolo implica che lo stimolo è già stato emesso, quindi è impossibile annullare l 'input se non agendo sulla fonte, sul mezzo o sul canale.

Gli esempi proposti da Castelfranchi e Poggi per questo tipo di intervento sono il "sospendere l'azione quando si può essere visti"37 - che però agisce sulla fonte (interdizione, inibiz ione, disposizioni: interventi sul comportamento) -

In co nt esto militare

Durante la campagna di invasione della Sicilia il quartier generale alleato posto a Malta dev'essere tenuto nascosto nella massima segretezza.

È nece?sario quindi eliminare tutti i possibili indizi indiretti: l 'arrivo di Eisenhower viene dilazionato fino all'ultimo momento; il traffico radio viene tenuto a un livello basso; il personale distaccato al quartier generale è limitato al minimo; nessuna bandiera di ufficiali superiori viene posta s ulle auto; il Comandante in Capo si fa vedere in giro il meno possibile38; e il cancellare/ distruggere tracce e/ o indizi - che in realtà coinvolge operazioni cognitive di elaborazione delle informazioni, per cui dovrebbe essere, più propriamente, classificato negli interventi che hanno luogo "nella mente" (cfr. sotto)-.

Gli ingannatori di Dudley Clarke nel deserto nordafricano s i servono di "si mulatori " ed "eliminatori di tracce", ossia dispositivi che creano false tracce di convogli spostatisi di recente e cancellano le tracce vere dei mezzi che si sono mossi davvero39

In co ntesto illu sio nistico

Ad uno spettatore viene chiesto di scrivere un numero scelto a caso su un bloc-notes, di strappare il foglio e di metterlo intasca. L'illusionista riesce ad indovinare il numero. li trucco , molto elementare , consiste nel fatto che i fogli del bloc-notes sono trattati in modo da essere ricalcanti: la traccia lasciata dalla scrittura viene letta con un'occhiata dal prestigiatore o da suoi assistenti. Per impedire che lo spettatore veda la traccia, la carta carbone viene posta non sotto il foglio sul quale lo spettatore scrive, ma sotto il secondo foglio a partire da esso.

Al contrario, il mimetismo effettuato direttamente sull'oggetto da nascondere, a scopo privativo, rientra pienamente nella categoria di interventi sullo stimolo.

In contesto mili tare

TI livello più elementare è il mimetismo individuale, quello del soldato sul campo di battaglia40

Nel corso della seconda guerra mondiale il colore verde oliva delle uniformi viene esteso a qua ls iasi articolo possa essere lasciato o perso dai soldati di fanteria: cartuccere, contenitori di benzina, sacchi a pelo , ponci per la pioggia, guanti di lana, fazzoletti, scatole per razioni K, carte di dolci e gomme da masticare41 ; né vanno dimenticate garze e bende di sanità.

Una nave tedesca, il Buskoe, prima di essere impiegata nelle acque della Groenlandia viene dipinta completamente di bianco: all'ombra, il suo profilo quando si staglia contro gli iceberg diventa pressoché invisibile42 •

Gli aerei inglesi da utilizzare nei vo l i notturni , come il quadrimotore da bombardamento Liberator 24R, vengono dipinti di nero43 Altri aerei sono dipinti con fonne chiazzate, che li rendono invisibili quando visti dall'alto perché si confondono con i campi 44 •

Gli esempi riportati sopra dei sacchi attorno agli scarponi e della gomma nello scafo delle canoe possono anche essere considerato forme di mimetismo acustico .

In contesto illu sio ni stico Colori mimetici sono usati per conferire a oggetti vari un aspetto che li renda invisibi li con lo sfondo , il quale per ragioni varie non può avere che uri colore; per esempio , esistono dispositivi metallici che devono essere tenuti segretamente in mano, e poiché non sarebbe sensato dipingere le mani di color metallo , i dispositivi vengono verniciati di color carne. Vengono abitualmente dipinti dello stesso colore dello sfondo dispositivi che servono a nascondere, spostare o sollevare oggetti o essere animati. Lo sfondo può essere anche diverso dal fondale del palcoscenico: un fou lard è considerato lo sfondo di un oggetto che debba essere celato tra le sue pieghe, e che verrà quindi dipinto come il foulard ; una tasca segreta sarà dello stesso colore dell'indumento che la contiene, eccetera. Il principio è chiaro.

Come diremo più avanti, il mimetismo può servire non solo a nascondere il vero (trattare un oggetto in modo che sembri non esserci: invisibilità), ma anche ad esibire il falso (trattare un oggetto in modo tale che sembri un oggetto diverso).

a.1.4. Sullo sfondo.

Si interviene sullo sfondo aggiungendo rumore. In questo caso, secondo Castelfranchi e Poggi, "lo stimolo arriva , ma non è discriminabile, è coperto o irriconoscibile" 45 • L'intervento ingannevole appartiene quindi alla categoria "confondere" o a quella "mascherare". Castelfranchi e Poggi fanno gli esempi del la musica o delle chiacchiere che coprono la notizia alla radio, e delle "frasche che confondono la sagoma umana nel mimetismo militare"46

Le unifonni da combattimento delle truppe giapponesi impegnate nelle isole del Pacifico dispongono al loro interno di lacci e tasche che permettono, quando indossate a rovescio , di fissare agevolmente frasche e foglie per ottenere un rapido m im etismo47

Le frasche, applicate all'elmetto o alla divisa, non mimetizzano questi indumenti direttamente , perché sono le frasche stesse (e non l'elmetto o la divisa) a costituire l'elemento di confusione con l'ambiente circostante: elmetto e divisa si confondono con l'ambiente perché le loro appendici artificiali si confondono con esso.

In contesto militare

Gli esempi di mimetismo ottenuto agendo sullo sfondo, e non direttamente sull'oggetto da nascondere, sono frequenti.

È comune la prassi di aggiungere rumore alle trasmissioni radio. Per es ., "i controllori a terra tedeschi si s e rvivano di radiotelefoni per guidare i caccia contro gli obiettivi , e la RAF utilizzav a enormi tra s mettitori per disturbare le loro frequenze , con trasmissioni di suoni di campane , urla , bande musicali che suonavano ammassate , lunghi discorsi di Hitler e di Goering, e intenninabili brani di Goethe"48 • Vari dispositivi di scrambler ottengono lo stes so risultato. Si noti che in questi casi non s iamo propriamente in presenza di inganno , perché manca la componente di meta - inganno: il nemico s a perfettamente che stiamo nascondendo qualcosa ; si tratta quindi , a rigore , di una manovra di induzione di confusione più che di un inganno vero e proprio.

Cortine di fumo (il cui uso verrà discusso più avanti) vengono spesso utiliz zate per nascondere, ma anche in ques to caso , generalmente, manca il meta - inganno. Due ecc ezioni s ono: la cortina di fumo usata dagli alleati a Dtisseldorf, che , per rendere insicuro i I nemico sull ' es atta localizzazione degli oggetti da nascondere, viene estesa per la lunghezza straordinaria di 20 miglia49 (in questo caso si nasconde anche il fatto che si sta nascondendo quel particolare sito) e il fumo utilizzato per aumentare l'opacità naturale fornita dalla nebbia 50 (in questo caso la nebbia, in quanto fenomeno naturale , serve da metainganno perché nasconde il fumo).

Alla categoria del mimetismo ottenuto agendo sullo sfondo si ispirano quei comandanti che ordinano l ' attacco solo dopo che la vegetazione è divenuta opportunamente folta , valendosi di truppe addestrate al mimetismo in tale particolare condizione. Simile a questo è il principio di estende re artificialmente la vegetazione di un luogo, per pe1mettere poi alle proprie truppe di mimetizzarvisi 51

In contesto illusionistico

Il principio di agire su ll o sfondo per ottenere mimetismo dell'oggetto da nascondere è estesamente impiegato nell'illusionismo. Lo si usa quando conviene adattare lo sfondo all'oggetto piuttosto che l'oggetto allo sfondo, o quando si vogliano ottenere particolari effetti altrimenti tecnologicamente troppo ardui da raggiungere.

Fin da l secolo diciannovesimo esiste un numero in cui il fondale di scena è interamente ricoperto da tessuto nero; aiutanti vestiti di nero si muovono, non vis t i (graz ie ad una appropriata illuminazione, con la fonte di luce orientata verso l 'osservatore) , ottenendo vari effetti incomp rensibili. Oggi tali esibizioni si avvalgono degli effetti ottici resi possibili dalla lampada di Wood.

Il fondo nero con il quale si confondono oggetti neri è ancora usato nel caso di scatole che vengono mostrate vuote (ma non lo sono). Un esempio molto recente di mimetismo operato sullo sfondo anziché sull'oggetto da nascondere è r impiego di fondali costituiti da linee verticali, di vario colore e l ucentezza, che vengono fatti muovere ininterrottamente anche se in modo appena percettibile: un cavo calato dall'alto sul palcoscenico, anche se di diametro piuttosto grosso, risulta in visibile fin tanto che il fondale oscilla.

L'uso di musica per coprire rumori sospetti può essere considerato una specie di accor&imento di copertura sullo sfondo, quando il rumore da nascondere è simile a quello ouenuto con la musica.

a .1.5. S ull 'o rie 11tam e 11to d e llo s tim

Per impedire che il segnale giunga al recettore si può agire a livello di orientamento spaziale dello stimolo in due modi:

I) agendo sul canale (inteso qui semplicemente come "porzione dello spazio fisico") percorso dallo stimolo;

2) agendo sul recettore stesso.

Del secondo sistema ci occuperemo diffusamente nel quarto capitolo. Il primo sistema consiste nell'orientare la fonte de llo stimolo (o lo stimolo stesso) verso un'area spaziale dove il recettore non possa cogliere l'informazione emessa.

In contesto militare

Gli esempi si riferiscono in questo caso a manovre operative sul campo di battaglia: spostare gli apparecchi di trasmissione o la sorgente dello stimolo in modo da sottrarli alla percezione dell'osservatore; il soldato che impugna un'arma e si gira solo all'ultimo momento verso chi lo ha intercettato; la nave con i cannoni posti sulla fiancata nascosta si gira verso la nave avversaria solo all'ultimo momento. nascondere un lato di un oggetto

Shaka, re degli Zulu, nella prima battag l ia contro i Butelezi ( 1816) fa serrare strettamente le sue truppe e ordina agli uomini di impugnare gli scudi di taglio (parallelamente a l fianco), così da far sembrare la massa di uomini più piccola di quanto non sia. Al momento opportuno, ad un preciso ordine i guerrieri ribaltano tutti g l i scudi, e sembra che le dimensioni dell'armata si siano istantaneamente duplicate. In questo caso gli scudi (lo stimolo) sono orientati in modo tale da impedire la valutazione corretta delle loro dimensioni 52 (propriamente questo espediente è a metà strada tra inganno privativo e deviativo).

In contesto ilJusionistico

L 'espediente di esibire all'osservazione solo un lato di un oggetto, per quanto elementare, è abbastanza utilizzato nell'arte illusionistica. Ne forniamo solo due esempi tra i tanti.

Nella cosiddetta "Mossa a pagaia", utilizzata con oggetti piatti (biglietti da visita, tavolette, accendini, coltellini tascabili ecc.) viene mostrato solo un lato di un oggetto, fingendo di mostrarne ambo i lati. La mossa si ottiene girando il polso e contemporaneamente imprimendo un'ulteriore torsione all'oggetto con le dita ( figura ).

Alcune casse e bauli per numeri del tipo "segare una ragazza" o s imili , sono molto più profondi di quanto non sembrino, ma vengono mostrati solo di fronte, in modo che il pubblico ne abbia una visione solo "d'infilata" che impedisce la corretta valutazione delle dimensioni (e magari, quindi , del doppiofondo ricavato nella cassa).

Un a ltro principio è quello di esibire una serie di oggetti alla platea, avendo cura però di esibirne semp re una medesima porzione a ciascuna parte della platea. In questo modo il singolo osservatore ricava l'impressione che tutta la serie di oggetti è stata mostrata a tutta la platea.

Si può per es. mostrare un mazzo di ca rte truccato facendo lo passare per genunioo in questo modo: supponiamo che il mazzo sia formato da dieci mazzett i ugua li costituiti ciascuno da cinque carte diverse; l 'esecutore tiene il mazzo rivolto con la faccia verso la platea, e inizia a "sfogliare" le carte facendo vedere ag li spettatori alla sua s in istra che sono tutte d iverse (lo sono solo le cinque che sta mos trando loro in quel momento); contin uando a sgranare il mazzo , gira il busto verso gli spettatori del centro della platea, ai quali saranno quindi esibite le successive cinque carte "tutte diverse" (ma in realtà copie delle precedenti cinque); infine, girandosi verso la parte destra della platea, ripeterà la manovra , mostrando il terzo mazzetto di carte 53 • a.1.6. Sul canale.

Per "canale" si può intendere qui sia la porzione di mezzo nel quale si trasmette l'infonnazione (il supporto fisico che la veicola) che una fonna specifica di trasmi ssione (che può essere anche un essere umano). A fini privativi il canale viene ostacolato, in vari modi.

In contesto militare

L'ese mpio più tipico di intervento privativo sul canale è costituito dagli schermi. Quando questi sono molto elaborati assumono la fonna di tane e nascondigli.

1) schermi

La nozione di "sche rmo" comprende qualsiasi corpo opaco ( completamente o parzialmente) interposto lungo la porzione di spazio percorsa dallo stimolo. L'opacità può essere anche di tipo elettronico. Avremo: schermi naturali permanenti schenni naturali transitori (nebbia, nuvole, fumo; il concetto di "schermo" è applicabile anche a fenomeni acustici: il rumore del vento, di una cascata, del mare, i versi animali emessi da armenti, ecc.)

L'uso di alture, massi, rocce , vegetazione e ogni altro e lemento fornito dal teatro naturale dello scontro allo scopo di ostacolare la diffusione dell'informazione visiva e acustica è raccomandato in tutte le opere sull 'artc bellica, fin dall'antichità.

Annibale distrugge l'esercito romano che sta marciando alla volta del lago Trasimeno con un'imboscata, dopo avere nascosto le s ue truppe dietro le co llin e.

TI prototipo è rappresentato da Ulisse, che si nasconde sotto le pecore per sottra rsi alla sorveglianza "tattile" di Polifemo, reso cieco dall'astuto eroe greco. Un esempio reale si ha quando, nell'agosto 1944 le armate tedesche e quelle alleate si fronteggiano nel territorio della Canee, nelle colline della bassa Nonnandia. I tedeschi, nel tentativo di conquistare Quota 317, spostano i panzer, contando sulla nebbia stagnante fra l 'a lba e le undici del mattino per nasconderne l'avanzata ai cacciabombardieri alleati. Ma la nebbia all'improvviso si dissolve rivelando i carri armati, contro i quali si dirigono gli attacchi in massa dei Typhoons 54 • schermi naturali artificialmente predisposti

Nel 1945, per nascondere le truppe sovietiche in uno spazio aperto nella pianura russa, si espande art ificialmente la foresta con schermi verticali di piante lunghi 240 km 55 schermi naturali artificialmente aumentali o modificati (vegetazione, nebbia, cortine fumogene)

In cont esto illu s ioni s tico troviamo un perfetto parallelismo: dovendo dare l'illusione che una ragazza in serita entro una cassa verticale è stata sezionata orizzontalmente in più parti, che vengono spostate lateralmente rispetto all'asse centrale della cassa, si espande la larghezza dell'area di connessione tra il corpo centrale della cassa e le sezioni spostate lateralmente ricorrendo ad un pannello scorrevole, secondo il principio, apparentemente paradossale, "aumentare le dimensioni per nascondere".

T giapponesi nascondono le piste aeree nella foresta tropicale legando tra loro le cime degli alberi e segandone i tronchi al di sotto, in modo da creare corridoi naturali nei quali nascondere il movimento dei velivoli 56 •

Un a l tro esempio è quello, già citato, dell'aumento artificia le della densità della nebbia ottenuto per mezzo di fumo schermi artificiali

Questa categoria comprende qualsiasi manufatto impiegato per nascondere oggetti o persone.

A Berlino i tedeschi nascondono intere sezion i del Tiergarten e del lungo viale Untcr den Linden sotto vastissime reti mimetiche, per confondere gli aerei nemici che li usano come punti di riferimento 57 •

Per nascondere la fabbrica della Lok:heed-Vega a Burbank, California, si costruisce una sm is urata copertura in tela che sovrasta tutti gli edifici, sorretta da appositi puntelli, e che ai bordi digrada dolcemente fino al suolo; su lla copertura vengono dipinte strade e giardini, vengono piazzati finti alberi, s iepi , case (anch'esse di tela) e automobili, che vengono scrupolosamente spostate qua e là e persino sottoposte al tradizionale lavaggio domenicale. Sotto la copertura, opportunamente ventilati da apposite bocche di aerazione, gli operai e gli impiegati della fabbrica continuano il loro lavoro58 •

I sovietici fingono di disporsi lungo tutto il fiume Dniepr, mentre in realtà si concentrano segretamente al nord. Nella steppa aperta, in mancanza di risorse naturali per nascondersi, sono usate quantità colossali cti fumo 59 • schermi non completamente opachi

Non è necessario che gli schenni siano del tutto opachi: una tecnica molto astuta utilizzata dai sovietici per nascondere i ponti sui fiumi è quella di costruirli in modo che la superficie rotabile si trovi appena sotto il pelo dell 'acq ua oppure sia nascosta tra il ghiaccio: i camion si bagnano le ruote , ma gli aerei non possono vedere i ponti (ne l frattempo si costruiscono altrove ponti finti, ben visibili, attirandovi gli attacchi nemici)60 • schermi contro le trasmissioni elettroniche. In que sto caso lo schermo può ottenersi non aggiungendo un corpo opaco, ma "sottrae ndo opacità", ossia creando un 'interruzione nel supporto fisico che veicola la corrente elettrica

La resistenza francese , nell'imminenza dello sbarco in Normandia, dissotterra i cavi delle linee telefoniche e di telescrivente bloccandoli e mandandole a massa , e strappa le linee aeree; inoltre fa esplodere le stazioni ripetitrici e amplificatrici61 •

Anche i programmi di disturbo delle radio e dei radar possono rientrare in questa categoria; schenni per i media possono essere considerati tali tutti i mezzi fisici (ivi compresi quelli elettronici e magnetici) impiegati allo scopo di impedire che le notizie vengano trasmesse.

2) tane e nascondigli

Possiamo arbitrariamente chiamare "tane" i nascondigli naturali o i manufatti che simulano nascondigli naturali , e "nasco ndigli " i manufatti che approntano recessi utili a celare oggetti/persone dissimulando tale funzione con le caratteristiche di per sé "neutre" del manufatto stesso.

Lo scozzese Robert Bruce, nella battaglia di Bannockburn contro gli inglesi ( 1314) "fece scavare dai suoi scozzesi fossati rivestiti con pali e li circondò con sfere di metallo a quattro punte assai sporgenti. La carica inglese fece finire gli uomini nei fossati e i cavalli sulle sfere metalliche. Nel frattempo la cavalleria di Bruce sbucò fuori dai vicini folti nei quali si era nascosta e piombò sulla massa disorganizzata degli inglesi"62 •

Ne l 1450 a.C. circa, il generale egiziano Thot conquista Giaffa fingendo la sconfitta e nascondendo duecento soldati dentro altrettante ceste consegnate al governatore della città quali doni della resa61

Chi trovasse obsoleto quest'ultimo stratagemma (il principio del cavallo di Troia), dovrebbe ricordare che l'attacco alle Torri Gemelle ha sfruttato lo stesso principio del nemico nascosto all'interno di un oggetto ritenuto innocuo.

La distinzione tra nascondigli e vie nascoste è solo teorica

I "commandos dell'acqua pesante" si infiltrano all'interno della fabbrica di Vermork attraverso un tunnel usato per il passaggio dei cavi elettrici 64 • Tgiapponesi si servono di tunnel sotterra nei per sottrarsi impro vvisamente alla vista dei soldati americani nelle giungle del Pacifico, e per riapparire altrove, magari sorprendendoli alle spalle65

In contesto illu sio nis ti co à proverbiale l'uso di botole nel palcoscenico che permettono all'illusionista e ai suoi collaboratori di spostarsi da una parte all'altra della scena ed effettuare cos ì sorprenden ti effetti di sparizione/apparizione/ trasferimento servendosi del "sottosuolo".

Non si contano inoltre le applicazioni del principio del nascondiglio: depositi segreti , tasche dissimulate, ripostigli e quant'altro la mente umana possa concep ire in materia di nascondiglio costituisco no l'arsenale tipico di ogni illusionista, e non raramente si notano forti analogie tra questi dispositivi meccanici e quelli utilizzati in varie attività c riminose66

A proposito di intervento privativo su l canale ricordiamo anche tutta la se rie di possibili sa botaggi delle vie stradali e ferroviarie effettuati allo scopo principale di impedire le comunicazioni al nemico.

Nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1944 in tutta la Francia " le linee telefoniche e di telescrivente andarono a massa, mentre i partigiani dissotterravano i cavi e li bloccavano o strappavano le loro linee aeree. Gli operatori abbandonarono i loro centralini, i circuiti elettrici andarono in corto, le stazioni ripetitrici e amplificatrici esplosero( ).

Altri piani ( . .. ) sarebbero stati messi in azione nelle ore e nei giorni successivi: 'Vert', per sabotare le comunicazione ferroviarie e 'Tortue' per sconvolgere le comunicazioni su strada"67 •

In contesto illusionistico

Il canale percorso dall'informazione può essere sbarrato dopo che lo stimolo è stato emesso in una forma di per sé valida per la sua captazione. Ciò viene ottenuto in vari modi: li corpo stesso dell'illusionista (o di altri) può essere utilizzato quale schermo fisico: per esempio, nel caso di una "presa" segreta effettuata dietro la schiena, o sul lato del corpo che in quel momento è rivolto verso il fondo della scena. TI dorso e il palmo della mano servono abitualmente per nascondere oggetti, mentre rispettivamente il palmo e il dorso sono rivolti verso lo' sguardo del pubblico.

Il primo sistema consiste nel collocare gli spettatori solo in alcune posizioni spaziali rispetto all'esecutore, e non in altre. Gli "angoli" dai quali lo spettatore vedrebbe il trucco vengono interdetti all'osservatore, per esempio collocando le sedie solo in una certa area del teatro, o piazzando piante o colonne nelle aree pericolose. L'arena del circo o la pista da ballo sono situazi-Oni logistiche che mettono a dura prova l'arte dell'illusionista, per ovvie ragioni.

Nell'arte illusionistica è proverbiale l'impiego di doppi fondi, ossia di strutture che imitano una parte di un contenitore (che può essere la parete di fondo, una parete laterale, o l'angolo tra due pareti, o la base del contenitore). e che servono a celare la presenza di qualcosa.

Drappi, cortine, tovaglie e qualsiasi corpo opaco sono di comune impiego da parte del mago per nascondere oggetti che dovranno fare la loro comparsa o scomparsa.

Se l'ostacolo è riflettente siamo in presenza del principio dello specchio, un espediente classico ma ancora oggi usato non di rado.

a.I . 7 Inter cettare

Questa categoria di intervento privativo riguarda stimoli che hanno le caratteristiche del messaggio. In tal caso esso viene intercettato lungo il canale che dovrebbe percorrere, interdi cendone l 'arr•vo al destinatario.

In co ntesto mrtitare li sequestro dei giornali e l'interdizione all'openito degli agenti. Non è necessario di l ungarci su questi concetti.

a. 1.8. Sull'organo percetti vo, danneggiandolo

Castelfranchi e Poggi ricordano che la categoria del danneggiamento dell'organo percettivo corrisponde a c iò che nel linguaggio comune viene identificato con termini quali "abbagliare" e "accecare".

In contesto militar e Gli usi sono molteplici, e g l i esempi n umerosi. Durante la guerra condotta dai "maghi elettronici" (l'espressione usata da Chu rchill per indicare la guerra tecnologica nel

settore delle comunicazioni), ad un certo punto

"In più di una occasione lo stratagemma principale nella campagna di inganni radiofonici, fu quello di mandare in aria tanto di quel traffico fasullo da saturare al completo tutto il sistema di radioascolto tedesco. E, per aggiungere buon peso , l'aviazione alleata attaccò sistematicamente tutte le stazioni radio avversarie"68 •

Nella prima guerra del Golfo l' attacco delle forze della Coalizione occidentale è preceduto dalla distruzione delle reti radar irachene. Nello stesso conflitto, i ripetuti bombardamenti a tappeto contro le truppe nel deserto rendono temporaneamente sordi i soldati a terra. Ricordiamo anche l'impiego tattico dell 'Elettromagnetic Pulse indotto da esplosioni nucleari, e l'analogo risultato che si ottiene con dispositivi non nucleari 69

In contesto illusioni stic o L'impiego di sistemi che danneggino (seppure in modo reversibile e innocuo) gli organi sensoriali dello spettatore è owiamente assai raro nell'arte della magia, dove si vuole che lo spettatore abbia il continuo controllo di quanto accade sulla scena, e non abbia invece la sensazione di essere ingannato, per così dire, "con la forza" o comunque in maniera poco cavalleresca.

L'unico metodo usato abbastanza frequentemente è quello di accompagnare apparizioni, sparizioni o trasformazioni con un abbagliamento transitorio e innocuo dovuto a improvvise fiammate brillanti , che sono ottenute con preparati a base di fosforo, alluminio e zolfo. L'abbaglio momentaneo nasconde lo spostamento degli oggetti di cui si simula il cambiamento magico.

La composizione chimica di alcuni di questi prodotti è ancora oggi sostanzialme nte uguale a quella che Maskelyne cercò di riprodurre nel deserto africano: 4 cucchiaini da tè di polvere nera per il fumo, 6 cucchiai da dessert di polvere di alluminio per il.flash, un cucchiaino da tè di limatura di ferro per la fiammata rossa7°.

a.1.9. Sull 'organo p ercettivo, orientandolo di versam en te

Si ottiene un effetto privativo orientando l'organo percettivo in modo da non fargli percepire lo stimo lo. Perché l'operazione sia illusiva è necessario fornire all'antagonista motivazioni plausibili per fargli avere quell'orientamento. Questo caso rientra nell'estesissimo capitolo delle diversioni e distrazioni, un elemento di importanza così fondamentale nel campo militare e in quello illusionistico che gli sarà dedicato l'intero capitolo quattro. Poiché queste tecnich e richiedono accorgimenti che appartengono alla categoria generale dell'inganno deviativo, vi si farà qui solo un rapido accenno, rimandando la trattazione estesa alla sezione specifica.

In contesto milit are

1) Diversioni a scopo privativo

Vi sono diversioni il cui scopo principale è nascondere il vero.

Ne è un celebre esempio la manovra di Lodi. Napoleone deve attraversare il Po, ma è contrastato dagli austriaci; vuole distrarre il nemico mentre lui si dirige ad est verso Piacenza, per stabilirvi una testa di ponte dalla quale, dopo aver preso il ponte sull'Adda, immettersi a sud lw1go il Po e poi sorprendere gli austriaci alle spalle. Ci riesce montando dimostrazioni che sembrano preludere a un attraversamento della zona di Valenza, mentre intanto una forza reale marcia spedita verso il vero obiettivo 71 •

Un esempio più recente di diversione classica riguarda la campagna inglese contro gli italiani nel Nordafrica. Esso mostra come la componente di esibizione del falso possa essere più cospicua rispetto a quella di nascondimento del vero. Servendosi di simulacri gonfiabili, "le squadre di Clarke fabbricarono un possente esercito. Nel corso di una manovra e lementare di finta tattica, i genieri di Clarke tracciarono finte piste e finte tracce di movimenti di carri armati, fino a sud di Sidi Barrani, dove si erano fermate le truppe di Graziani. Poi fecero intervenire bande di arabi, coi loro dromedari e i loro cavalli, che, trascinandosi dietro delle specie di erpici nella sabbia, sollevarono enormi quantità di polvere. Gli aerei da ricognizione italiani sorvolarono la zona e videro quello che gli inglesi volevano far loro vedere: grosse co lonn e corazzate in movimento. La contraerea fece in modo da farli stare in quota, impedendo loro di scender bassi a vedere quel che c'era realmente.( ... ) Graziani temette di poter essere attaccato sul fianco e di venire tagliato fuori dalle formazioni corazzate avversarie; così ordinò alle sue colonne di fermarsi, trincerarsi e stabilire una posizione fortificata lungo la strada per Alessandria. Wavell e Clarke continuarono questa loro attività fino a quando non ebbero concentrato abbastanza forze per un attacco, e fino a quando non sbarcarono i rinforzi. Wavell si spostò avanti in gran segreto e poi, il 9 dicembre dello stesso anno, attaccò. Le forze di Graziani erano ancora molto superior i alle sue, ma l'attacco fu una delle più audaci imprese di tutta la guerra" '2 • La perdite inglesi furono minime.

La diversione può essere fatta anche a danno di strumenti di osservazione tecnologici, mantenendone inalterato il potenziale illusivo. Striscioline di carta argentata lanciate nel vuoto vengono lette dai radar come formazioni in vo lo; uno dei loro primi impieghi diversivi si ha nella seconda guerra mondiale, quando vengono usate per attirare altrove gli aerei tedeschi mentre gli aerei alleati indisturbati si dirigono sulle teste di sbarco in Normandia73

2) Distrazioni

Se la di versione è uno stimolo abbastanza elaborato (come un attacco sul fronte lontano), la distrazione può essere uno stimolo molto più grossolano (per es. un'esplosione). Questa differenza è di estremo interesse teorico, perché introduce alla differenza tra inganno elementare e inganno efficace; per l'importanza di questo aspetto dell'attività ingannatoria, vi sarà dedicato l'intero capitolo quattro di questo volume.

In co ntesto mili ta re

Il ricorso alla distrazione è molto frequente.

Nel corso dell'assalto da parte dei commandos britannici al bacino di Saint Nazaire (operazione Chariot), mentre gli uomini risalgono la Loira 65 aerei britannici bombardano intensamente la zona per distrarre i tedeschi dall'azione di infìltrazione 74 •

In co n testo illu s io ni stico

Stimoli competitivi distraenti multipli e continui sono impiegati m tutta l'arte illusionistica. Questo aspetto dell'inganno sarà trattato diffusamente in seguito, per cui ci limiteremo qui a ricordare una branca specialistica dell 'i llusionismo nella quale la risorsa impiegata è quella della distrazione e diversione dell'attenzione attraverso stimolazioni sensoriali multimodali che attraggono e disorientano lo spettatore.

Si tratta del numero del pickpocket (letteralmente: borsaiolo) , nel quale l'esec utore invita una persona del pubblico sul palco, e poi provvede , sotto lo sguardo di tutti tranne che della "cavia", a sottrargli portafoglio, cravatta, orologio, occhiali e altro con le tecniche usate dai comuni borseggiatori . I canali sensoriali percorsi da stimoli distrattivi sono l'acustico (il parlare ininterrotto dell'esecutore - si noti che in quest'ambito gli stimoli più distraenti sono il nome proprio della vittima e le domande75) , il tattile (spostamenti, toccamenti ) e il v isivo (esibizione di un oggetto appena sottratto, e contemporaneamente sottrazione di un altro)76

a.I.IO Sulla distan z a tra org ano p er cettiv o e stim ol o

In con t es to militar e Distanze di sicurezza, tenersi lontani, tenere lontano l 'osserva tore nemico con tiri di contraerea.

Ricordiamo un episodio visto poco sopra: il maresciallo Graziani respinge gli inglesi, che si assestano presso Sidi Barrani aspettando rinforzi dalla madrepatria, essendo numericamente inferiori. A questo punto gli inglesi provano a ritarda re l'avanzata di Grazian i, fingendo di essere molto più forti. Maskelyne provvede un ricco armamentario di mezzi finti, cannoni che sparano artificialmente, e beduini che a cavallo e a cammello trascinano sabbia sollevando nubi di polvere. Perché gli inganni siano credibi li , g li aerei italiani vengono tenuti lontani con la contraerea.

I tedeschi scelgo no come si to industriale per la lavorazione delle Vergeltungswaffen (V 1) la base polacca di Heidelager, che non è raggiungib il e da parte dei ricognitori in g lesi 77 •

In co nt esto illusionistico

Lo spaz io che separa il pubblico dall'esecutore è spesso un fattore cruciale. Nonostante possa sem brare il co ntr ar io, a volte un'eccessiva distanza è inutile o persino danno sa.

L'ipnotista statunitense Milton Erickson racconta un episodio illuminante:

"Feci venire un prestigiatore per dare uno spettacolo di giochi di pre stigio per i miei bambini. Il prestigiatore volle che i miei bambini stessero il più lontano possibile, mentre a me permise di restargli vicino. Nella stanza accanto, mi fece vedere un coniglio dentro una scato la di cartone. Io lo tenni attentamente d'occhio. C'erano solo le s ue mani da tenere d'occhio , non era tanto difficile. E quando uscì dalla stanza, ero sicuro che non si era portato appresso il co ni glio. Più tardi, durante lo spettaco lo , prese un cappe ll o e ne estrasse il coniglio. Ebben e, io l'avevo osservato attentamente, per essere sicuro che non aprisse la scatola di cartone per tirarne fuori il coniglio. Lo spettacolo era andato avanti per mezz'ora, quando improvvisamente il coniglio spuntò dal suo cappe llo. Scope rs i più tardi c he aveva distratto per un solo attimo la mia attenzione, e aveva tira to fuori il coniglio dalla scatola e se l'era infilato in un tascone dell"abito. Non avevo visto in nessun momento il dimenarsi del coniglio sotto al vestito. Tirò fuori il ca ppello per farmi vedere, e c'era il conig lio, dentro.

Uno dei miei ragazzi , che stava seduto aH'estremità opposta della stanza, esclamò: 'L'ha tirato fuori da sotto il vestito!'"·~.

Viceversa, a vo lte le azioni eseg uite praticamente sotto i l naso d e ll o spetta to re sono più sicure, perché permettono di agire al di fuori del suo campo visivo, che è artificiosamente ristretto a causa della foca l izzazione impo s ta dall 'esecu tore.

JetfMcBride 79 strappa una banconota e poi la mostra intatta agli spettatori. L'effetto è semplice e astuto: la banconota viene realmente danneggiata, ma grazie ad una particolare tecnica di piegatura basta dispiegarla tendendola con forza perché lo strappo non si veda, essendo i suoi margini costretti a collabire con la carta circostante. Perché l 'inganno non si veda, è necessario piazzare la banconota a pochi centimetri dagli occhi dcli' osservatore e mantenerla in tale posizione per non più di un paio di secondi. 1n questo modo l'osservatore non ha il tempo per accomodare il cristallino e la visione sfi.H)cata dell'oggetto posto troppo vicino ai suoi occhi non gli permette di vedere la so ttile fessura nella carta. Psicologicamente, però, egli ha l'impressione di avere ispezim1ato l'oggetto, tanto più accuratamente proprio perché gli è stato mostrato "da vicino"!

Tabella Riassuntiva

Step

FONTE (silenziatori)

MEZZO STIMOLO SFONDO

ORIENTAMENTO DELLO STIMOLO

CANALE

ORGANO PERCETTIVO

ORIENTAMENTO

DELL'O. PERCETTIVO

DISTANZA

Inte rve nto su oggetti: impedire l'evento fisico (silenzio radio), inibire la percepibilità su esseri umani: censure, misure di sicurezza, segreto militare, restrizioni mezzo fisico naturale: inibizione della captabilità mezzo artificiale: controllo dei media mimetismo di tipo deviativo mimetismo ottenuto con interventi sullo sfondo (scrambler, estensioni artificiali della vegetazione, ecc.)

~postare la fonte dello stimolo e lo stimolo ostacoli: schermi, tane e nascondigli Intercettazione (se lo stimolo è un messaggio) interdizione dell 'osservatore e dei sm>i mezzi di osservazione distrazione e diversione allontanamento, distanze di sicurezza

a.2. Sul/q mente

Un intervento privativo che agisca sulla mente ottiene l 'effetto di impedire il corretto funzionamento dell'elaborazione cognitiva. Esso può agire sui seguenti step.

a.2.1. Distra zion e dell'attenzione, ch e impedisce l 'elabora zione co mpiuta d ello stimolo, registrato ed eventualm ente discriminato come sensa zione

L'attenzione è necessaria perché uno stimolo, dopo essere stato percepito, sia elaborato sino ad arrivare alla coscienza: senza attenzione non vi è elaborazione idonea a ottenere la consapevolezza dello stimolo. Questa è la base neurologica dei procedime n ti di contro llo d ell'attenzione, che costituiscono una categoria specifica dcli 'inganno.

Il principio fondamentale è che stimoli diversivi vengono usati per competere con ciò che si vuole nascondere all'avversario; in particolare , nel tipo di inganno di cui ci occupiamo in questo paragrafo, uno stimolo somministrato intenzionalmente interfe ri sce co n l'elaborazione dello stimolo da nascondere , c he è già stato introdotto nella mente (perché è stato percepito), anche se il suo trattamento non si è spinto oltre un livello m olto "pe riferico".

In co nte sto militare TI nemico percepisce (vede o sente) qualcosa, ma prima che la riconosca viene attirata la s ua attenzione s u un 'altra cosa, risultandone un effetto privativo.

L'inganno realizzato da Jasper Maskelyne per nascondere il porto di Alessandria consiste nell'accoppiare l'oscuramento del porto all'accensione di uno sch e ma di luci identico a quello del porto, ma collocato qualche miglia più in là rispetto al porto stesso, in pieno deserto. li pilota tedesco, quando arriva nell'area corrispondente al porto real e, vede gli indicatori del suo apparecchio, che lo informano che in quel momento è sopra Alessandria , ma nello stesso momento i suoi occhi gli djcono che il porto è più in là: lo stimolo competitivo (rap pre sentato dalle luci sagomate secondo ciò che il pilota sa del porto) è troppo persuasivo pe rché il pilota scelga di credere allo strumento piuttosto che ai propri occhi, per cui passa sopra a l porto vero , oscurato, e finisce co l bombardare un'area deserta ~0 • ln contesto illu s ionistico Appartengono a questa categoria tutt e le tipiche azio ni distraenti il cui effetto è la privazione della conoscenza.

Al Sclmeider81 descrive un fenomeno psicologico molto interessante: quando l'illusionista deve fare una mossa segreta, affinché essa non venga percepita dall ' osservatore non è necessario che questi non la veda, ma basta che egli, pur vedendola, non la consideri importante; ciò si ottiene, per es. , quando il prestigiatore, mentre fa la mossa, guarda altrove senza curarsi del fatto che gli occhi dello spettatore siano ancora su ll e s ue mani. In questo modo l'osservatore , incon sciamente, registra il fatto che la mossa non è importante per l' esecutore (tant'è vero che quest'ultimo la fa s enza guardarla), e tale informazione fa sì che l'osservatore non noti consciamente la mossa. La vede , ma non la nota , e quindi non la ricorderà.

È lo stesso principio che Houdini aveva espresso definendo la magia " l'arte di far guardare alla gente da qualche altra parte , quando pensano che stanno guardando te " . 82 a.2.2. Interferenza (privativa) s uiprocessidi riconoscimento o categorizzazione, in modo che risulta impedito o danneggiato il riconoscimento

Mentre con l ' intervento precedente l ' ingannando percepisce Io stimolo ma tale percezione non giunge a livello cosciente, in questo caso )'ingannando percepisce lo stimolo e crede di riconoscerlo, ma non lo riconosce per quello che è perché viene inibita l'operazione di messa a confronto tra stimolo e la sua rappresentazione interna, oppure perché il risultato di tale operazione viene rimosso.

Nell'esempio di Castelfranchi e Poggi, l'ingannatore non vuole che il suo amico sappia che Tizia si è sposata con Caio, perché ne soffrirebbe; ! ' ingannando vede una coppia di sposi, riconosce che si tratta di una coppia di sposi, ma non riconosce correttamente chi sono quei due sposi , perché il suo amico interferisce con i processi mentali dicendogli: "Hai visto? La figlia del farmacista si è sposata". Da un punto di vista teorico è piuttosto difficile stabilire se questo tipo di inganno ottiene un effetto puramente privativo (semplicemente non viene riconosciuto lo stimolo) oppure deviativo (l'osservatore "prende fischi per fiaschi").

In contesto militare

Il nemico vede un cambiamento, per es. lo spostamento di uomini/ mezzi , ma viene impedito il processo che lo porterebbe a riconoscerli come tali ( oppure viene impedito che riconosca il significato di quello spostamento) grazie all'interferenza causata dalla diffusione di informazioni ad hoc.

Per es.:

P.er portare Churchill in America via mare sono necessarie misure di sicurezza che non possono essere tenute completamente nascoste. Gli inglesi decidono quindi di fingere che la nave scorti , sì, un importante personaggio, ma che questi sia qualcuno di diverso dal Primo Ministro britannico. La scelta cade sulla regina Guglielmina d'Olanda. Churchill, dopo che la nave è salpata, informa dell'espediente la figlia, che è imbarcata sullo stesso mezzo, e che gli risponde: "Se l'avessi saputo prima, ti avremmo truccato in modo da farti sembrare lei " 83 •

In contesto illusionistico

Ogni ente fisico e ogni modificazione di un ente fisico si prestano ad essere interpretati in molti modi differentì. Da questa ambiguità di base deriva la possibilità di indurre in errore l'osservatore circa oggetti fisici e circa comportamenti o accadimenti.

Se l'esecutore mette la mano in tasca e poi la estrae, ba depositato qualcosa o l'ha prelevata, o entrambe? (tralasciando la possibilità che non abbia fatto alcuna di queste due mosse). La scelta dipende da dove viene direzionata l'attenzione dell'osservatore. Se la mano, dopo essere stata estratta dalla tasca, esibisce un oggetto che prima non teneva, chi guarda assume implicitamente che l 'azione è stata solo di estrazione; se prima di inserire la mano in tasca quella conteneva un oggetto, e dopo non lo contiene più, chi guarda assume che la mano ora sia vuota. Questo principio viene abitualmente sfruttato in una vasta serie di effetti magici che comportano sparizioni , apparizioni e sostituzioni di oggetti.

a.2.3. Interferem,a con l'operazione di richiamo di altre conoscenze

In questo caso per ingannare l'osservatore si impedisce che ricolleghi ciò che ha percepito alle conoscenze che gli permetterebbero di trarne inferenze rilevanti; per ottenere questo, si richiamano all'attenzione dell'ingannando alcune conoscenze che lo portano fuori strada. Nell'esempio della persona che intende nascondere il matrimonio della donna di cui l'amico è innamorato, quest'ultimo vede due persone che a quanto pare s i stanno sposando, ma l'ingannatore, poiché la donna in questione fa l 'attrice, gli dice: "S tanno girando m1 film".

Notiamo che l'effetto finale di questo metodo è privativo , ma viene raggiunto attraverso la somministrazione di informazioni deviative.

ln contesto militare

L'osservazio ne del nemico permette di rilevare qualche dato, ma a causa di altri dati somministrati ad hoc, tale informazione non viene interpretata correttamente. Ne risulta la mancata rilevazione dell'evento che sta avendo luogo.

Uno dei motivi per cui i tedeschi si cullavano in una illusoria sicurezza circa la non imminenza dello sbarco in No rm andia da parte degli a ll eat i era rappresentato dalle previsioni meteo del tutto sfavorevoli ad un'operazione di sbarco, con "nuvole basse, venti forti e onde fonnidabi li"84 • Rommel, dopo l'esperienza riportata in Africa, sapeva che gli inglesi non attaccavano con condizioni meteo avverse. Questo contribuì a fare ritenere che l'attività rilevata nella notte tra il 5 e il 6 giugno non fosse relativa allo sba rco.

In contesto illusionistico

L'osservatore vede un comportamento dell'esecutore, ma non gli attribuisce importanza perché la sua attenzione è attratta da qualche altro elemento, che pennette di attribuire alla percezione un significato diverso da quello reale.

Il prestigiatore chiede alla sua partner di pensare un numero scelto aal pubblico all'insaputa del prestigiatore stesso. Le si pone alle spalle, e le appoggia le mani sulle tempie. Dopo qualche istante , indovina il numero. 11 trucco consiste nel fatto che la partner contrae i muscoli della mandibola un numero di vo lte corrispondente al numero scelto dal pubblico; il movimento att i va la contrazione anche di muscoli nella regione delle tempie, contrazione che viene rilevata dal prestigiatore ma che il pubblico non può vedere. L'osservatore nota che il mago pone le mani sulla testa della partner, ma attribuisce ciò alla "scena" che normalmente ci si aspetta da chi si esibisce in un numero di magia. Potrebbe pensare ''la partner gli sta comunicando il numero, in qualche maniera, con la testa ", ma la percezione viene assorbita dall'informazione "s tanno recitando, il mago fa la sceneggiata per rendere drammatica la sua performance".

a.2.4. Interferen za con l 'elabora zio n e di credenze

In questo caso lo stimolo è percepito, discriminato, riconosciuto, la conoscenza che veicola è acquisita, ma c'è ancora la possibilità di impedire che la conoscenza venga creduta. Questo intervento è descritto dal linguaggio comune con le espressioni "far ricredere" e "insinuare il dubbio" 85 • Lo si ottiene agendo:

I) sulle premesse da cui !'ingannando potrebbe trarre la conoscenza vera (negandole: "X sarebbe vero se Y, da cui X deriva, fosse vero; ma Y è falso, quindi X è falso");

II) sulle conseguenze che derivano dalla conoscenza vera (negandole: "se X fosse vero, ne dovrebbe derivare Y; ma Y non ne è de1ivato , quindi X è falso");

III) sulla fonte dell'informazione (screditandola: "che la tua amata si sia sposata con un a ltro te l'ha detto la ex di quell'uomo, che adesso lo detesta; che attendibilità vuoi che abbia questa informazione?").

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