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I NOSTRI « CASI PERSONALI»

PUNTO E BASTA •

All'accusa stupida lanciatami dal signor Benito Mussolini, .io bo risposto opponendo fatti, nomi e circostanze precise, ch'egli n o n ha saputo impugnare e che avrebbero dov uto bastare ad ogni galantuomo per riconoscere il proprio torto. Ma si vede che l'illustre professore soçialblanquista ignora ogni probità quando è in giuoco il suo amor cur ando che mi sono arreso a discrezione.

Vale la pena di discutere co n un simile camp ione della malafede più cretina ? N o n c'è peggior so rdo di chi non vuol sentire : e Benito Mussolini appartiene a questa razza di sonii Lo lascio dunque nella dolce illusione della vitto d a vantata e continuo per conto mio a ridere, così come comporta la m ia natura di facilone scettico e gaudente.

A proposho, professore : voi sbagliate quando dite che « il riso è l'unica arte in cui possono eccel lere t buffoni». I buffoni non hanno l'arte cli ridere. Hanno quella di far ridere. Come voi, professore, con le vostre prose da eroe e da Minosse.

Tanti saluti alla rivoluzione che lustra le scarpe confederali, professore I. ...

• D a L'lntern11zio,tale, N . 106, 3 magg io 1913, III.

PAROLE, PATTI E COMMENTI( +)

PESCE D' APRILE IN RITARDO •

Lo ha pescato Benito il Sanguinario nel n. z.3 Avanti! u. s., riP.Ortando y: al yosto d'onore il fiero discorso pronunciato a Trapani , il 1° maggio [da] Francesco Sceusa, il decano dei socialisti trapa.ncsi e uno dei più vecchi e provati compagni della. Sicilia », il discorso del 9.uale avveno all'agitazione filonas1ana è « arudtutto un atto di nobilissimo coraggiò >>,

Ora Benito il Sanguinario non sa una cosa.: che Francesco Sceusa è un iscritto al Partito dei « destri»; onde la gaffe commessa è irreparabile, a meno ch'egli non voglia ricorrere ad una. rettifica a un dipresso cosi combinata.:

« Quanto si leggeva nel n. z.3 del nostro giomllle, non costituiva

• DaJl'Aziont Socialiita, N 22, 1 giugno 19B, Ili che un complesso di svarioni tipog rafici; che va invee.e ricostruito cosl: « Non vale neanche la pena di dire una parola della inconcludente chiaccherata che un certo Francesco Sceus:a, vant:ando ridicoli d iritti di anzianità nel movimento sociali sta siculo, ha p ronunziato il giorno del 1° maggio in favore dell'ex-ministro Nasi ; u n atto d'ignobile vigliaccheriii che solo da un dutro quale è lo Sceusa potevamo attenderci. Puah J Spiff.... Zszuss.... Sputzss I '' ».

La Protesta Contro La Reazione

IL. COMIZIO DI IERI A PORTA VITTORIA*

lL vastissimo cortile delle scuole di via Morosin i è gremito. Una gran folla è accorsa al comizio di protesta contto la reazione e per la libertà di riunio ne e di pro paganda, indetto dai Partiti politici d'avanguardia.

Presiede Aurelio llilassi, che alle ore x5 dichiara aperto il comizio.

Ringrazia gli innumerevoli intervenuti per la solidarietà sinc.era e vibtànte data, con la loro presema, a questa protesta contro la violazione della libertà di riunione e di sciopero commessa dalle autoritàJolitiche· di Milano. Dà quindi lettura delle adesioni pervenute comitato promotore. Benito Mussolini per precedenti im- aggravi militari, Manda, in una lettera, la più ampia, aperta, incondi2ion2ta a~esionc e grida il basta alla politica liberticida del Governo . La lettura ddl'ades1one di Benito Mussolini è acdam2t2 d2 grida di: « Viva l'A11anti ! » e da acclamaz:ioni vivissime. Il Galassi legge ancora. molti t elegrammi e lettere di adesioni, tra le quali una della locale sezioae del Libero Pensiero, ed una della se:zione socialista di T revi glio ( +).

• Dall'AvanJi!, N. tH, 2 giugno 1913, XVII.

ALTRI « TIRAPIEDI DI ALLARA » ? *

È stata sempre arma polemica. dei cultori del mito vfoleo.za. quella di dar sulla bocca agli avversari coi tremendi epiteti di poliziotti, procura.tori del re ecc., ogni volta che i loro propositi chiaramente

"' manifestati vengono passati al vaglio della critica. Ed anche ultimamente Mussolini non ha potuto rifuggire dal rancido espediente p olemico . Ma n o i v ogliamo mettere sotto i suoi occhi - che lo hanno sliz.ia riproduce facendolo suo sotto il titolo dì: Contro le barrirate di MNuolini:

.i Mussolini e Zocchi: in tutti e due è la metodica preoccupazione di inasprire i conflitti (economici e politici); n ell' uno e nell'altro ! la costante provocazione d el conBitto onde arrivare all'esasperazione sempre più acuta fra borg~sia e prole1ariato.

41. Così, teoricamente, avviene che r A.vanii ! uasforma, come i sindacalisti, la lotta di classe in una rappresa.glia, i n una battaglia di classe contro classe; puticamente, ne deri verà la conseguenza che aache l'Avanti! - come li lnternazùmale dì Parma - sarà a nozze tutte le volte che uno sciopero o tilla serrata delizierà questa o quella categoria di lavora tori.

« Orbene, da questo ddonismo musso liniano, n oi sentiamo di essere egudmente distanti come lo siamo dal ciclonismo di Pulvio Zocchi e compagni.

« N o i che scriviamo, non avendo mai fatt o professione di r ivo luzionarii, non ci arbitreremo certo ad affermare che - ~r fortuna del Partito - l'a1ione sindacalista <li. Benito Mussolini non può corrispondere al pensiero neanche dell'ala rivoluzionaria

U na cosa resti, per altro, ben chiara : che, per noi, l'azione socialista oon ha nulla a che vedere coi propositi di Benito MU5So lioi.

« Questo uomo, nella sua meravigliosa s incerità di semplicista,. è un egocentrist a Egli votato alla rivoluzione e la vuole ».

L' A vanti I si guarda bene dal r ip rodurre, ed è natutllle ; . poiché d o vrebbe allungare l'elenco dei tirapiedi di Al/ara, che aumenta gio rno per g iorno.

PUNTI SUGLI « I » •

Benito Mussolini si è scandalizzato per la fischiata effet tuata nei confronti d i Rinaldo Rigola. E piange e scalpita e impreca strepitosamente ;· dicendo molte inesattcz:ze e moltissime coglionerie, Egli « documenta )> la mia doppiezza, riportando come io in una delle riunioni preparatorie dello st?opero genera.le - ponendo co me condizione l'esclusione del Rigola da[ numero degli oratori - dichiaravo che non Io facevo in odio al Rigola, ma per evitare interruzioni e tumulti da parte della folla all'indirizzo della Confederazione generale del Javoro. .

Eh, sicuro; ho detto e mantengo, integralmente,. Con questa differenza : che mentre nella suddetta riunione preparatoria i riformist i compresero ed·eliminarono Ri$"ola, domenica non si è sentito questo dovere di opportunità. Noi scrivemmo allora che Rigola. non avrebbe più parlato in nessun comizio pubblico. Era prevedibile, per ch i ci conosce - Benito compreso - che avremmo mantenuto 1a promessa fatta. Vinf.a.cni:a non è cancellata ancora.

• Da L'A vr111g1umli11, N ,, 12 luglio 191¼, I.

Io non ero domenica al comizio, perché impegnato in precedenza altrove. Ma se ci fossi stato av rei fischiato anch'io ; e se Rigola .Par~ lerà ancora a Milano, in altri comizi pubblici, ci sarò : e 6sch1erò. E non fischierò lui. Rigola, come persona, che rispetto perché v ecchio e infermo, come l'organismo di cui è segretario ; ma fischierò il segretario della Confederazione del Lavoro che ha concesso la famosa intervista al Corriere dtlla Sera.

Mussolini scrive : « Ma quando si cerca e si v uole erigere a sistema un episodio, quando si cerca e si vuole - più ferocemente e freddamente di quanto non facciano l eggi e tribunali borghesidecretare p er un errore o sia anche per una colpa la morte civile di un u omo e impedirgli p er sempre l'espressione del suo pensiero, allora noi, per ragioni di principio e di sentimento - sl, anche cli sentimento - corifortiamo della nostra p iena solidarietà il violentato, co ntro i violentatori ».

Toh, toh, come tenero Mussolini I Se questa sua affermazione è generica e vuol sanzionare un principio, perché non la fa anche

*:~~:~p~~.do~n~~~fr~J~r~l che i socialisti d'ltaPercbé Rigola, come Ferri, ha commesso l'errore o colpa come chiamar si voglia ; ma non si è pentito : anzi I

Con sottile a.r\ìficio polerruco, Mussolini tenta mettere in luce fosca i tramvieri del Sindacato perché nella rimesn di Pietro Custodi durante l'ultimo sciopero una forte maggioranza si presentò in servizio. Che miseria di argomenti ! Quella poté essere, caso mai, u na reazione

~~J~:sf~r~:~fe~:sJ:~b~i~f:!~ jfe PaJ~!~fm:~~~ee~~= che perché tutti noi, fidando un po' troppo, non facemmo ness una vigilarua nella rimessa della quale credevamo eotcr essere sicuri. Sta di fatto anche, però, che non appena costoro s i accorsero che le altre rimesse avevano scioperato, abbandonarono pur essi il lavoro E poi, nonp~f3~ifti0 b.~0 d~:ra~:ttian~~'i::n:::··d·ogni altro, malgrado sapessi che essi non avevano quasi più dirigen2:a, scompaginata dall'arresto di Corridoni. Il quale, fra pochi giorni speriamo di averlo ancora tta noi in libertà provvisoria, risponderà per loro e risp onderà anche per sé, a qualche supermascalzonismo èhe vorrebbe diminuire la sua personalità, tentancfo far credere ch'egli abbia rinfoderate le proprie idee dinnanzi al tribunale J>E:r paur.i della concbnna. Piccole vigli-accberic che domani, Corridoni fuori, non si avrà certo più il coraggio di dire.

Mussolinj si rivolge alla legittima rappresaglia e vendetta degli operai riformisti. Benone : lasciamolo 11, cli.e è in buona compagrua.

Soltanto, leggo nel responso dell' Avanh' I, che Mussolini ha detto di essere disposto a farsi rispettare con « qualunque mezzo>>. Nessuno, fino ad or.i, aveva mancato di P,spctto a Mussolini. Che cosa vuol d ire la sua frase? È un'affermai.ione di coraggio personale del direttore dell'Avanti I? Benone ; in questo caso tante congratulazio ni.

Tanto più che la cosa ci riesce nuova, specialmente aopo quella famosa letterina di un tal Ferdinando Salmi, pubblicata nell'Avar.t,Nardia d i parecchie settimane fa e della quale non si è veduta ancora la logica e conseguente risposta....

PULVIO ZOCCHI

P. s. - Quel che mi riguarda lo metto in un semplice p()s/-1cript11m, che è più c~e ~ufftcente.

Mussolini d1ce che mi venne p[Ote tta la ritirata, al comizio dove mi rifischiarono, alla Casa del Popolo. Mussolini, dicendo così, è u n meraviglioso mascalzoncello. Egli sa che nessuno mi ha protetto e che io non ho fatto alcuna ritirata. Egli sa anche chC se fui fischiato lo f~i un..icamente perché - con una onestà e una cortette2za che Beruto no n ha mai avute - ho Yoluto io stesso presentare quell'ordine quello : che Mussolini mi rimprnverasse un eccesso di onestà e di correttezza Mah ! Così va il mondo, ri voluzionarìamente....

GESUITA!

ALLO SCRIBA DELL'« AVANTI ! » *

Parliamo di colui che ha scritto il commento dcli' Avanti I di Mercoledl e cli Giovedi mattina, di colui cioè che altera i fatti e mente sapendo cli mentire, dì colui cio~ che deve essere uscito dai lombi acfulteri di una gran troia e di un S2cerdote di S. Ignazio di Lojola.

Questo ementissimo mascalzone piagnucolava mercoledl pcrch~ lo sciopero è 6nito « mentre giun_geva cfa Spezia l'eco di una revo lverata omicida». E non è ve:ro . (.luando venne v otata la ces sazione dello sciopero genenùe, nessuna notizia era g iunta a l\lilano del1a re~ volventa. di Spezia. Dopo la quale, del resto, in barba a tutti i voti solenni presi in precedenza, la co nfederazione del crumiraggio ha passata per competenza la pratica alla D irezione del Partito s0Cahsta, che l'ha allegramente «archiviata ».

Ma lasciamo andare su questo punto e vediamo invece la mascalzonata dello scriba dell' Àlianfi I là dove altera i fatti collo scopo evidente d i imbrogliare il prossimo per creare un alibi morale all'Avanti ! e al P. S. e trova.re una ragione po)emica contro di noi pet cieco e anche idi.et.a. spfrito di parte.

Rileviamo i::l.i scorcio che l' Avtu1Ji ! difende anche stavolta J'ultima infamia ddla Co nfederaziome del Lavoro, dicendo che è assurdo a ttti- buire ad essa l'insuccesso dello sci opero nazion:ale. senza voler comprendere che se non veniva fuori il proclama confcderaJe lo sciopero stesso avrebbe avuto una m olto più luga diffusion e e intensità, con un es ito - di n aturale conseguenza - molto più positivo. Cosl pure è una porchcriola polemica il parlare dei ferrovieri, quando è notorio che, dopo le dimissioni dei n ostri compagni dal Comitato Cent rale del Sindacato, sono rimasti in carica proprio coloro che ·ci sono avversari e che noi abbiamo posto in istato d'accusa per il prossimo congresso nazio nale. Anche qui perciò, evidente malafede nello scrivente dell'Avanti!

• Da L'A 11rmg11ardia, N . 10, 16 agooto 19 13, I.

Ma ciò che vogliamo dimostrare è l'altra malafede, quella con cui il bastardo scriba vuol far passare noi per mùtifiçafori, noi che abbiamo gridat e sempre alte e forti le nostre ragioni, senza timore di nulb. e d i nessuno, senza preoccupazioni p o litiche ed elettoralistiche di qualunque genere.

Egli afferma, con una faccia tosta im.Pareggiabile, che noi abbiamo cessato lo sciop ero generale d icendo Jalsamenle c he si a veva g ià la notizia ufficiale delle trat tative tra industriali e opera.i pcl giorno seguente. Qui è la vig liac·cheria partig iana del nostro bastardo, il q u:ale men tiva sapendo d i mentite ; il 9uale, se avesse avuto j/ualche dubbio, avrebbe ben potuto domanda ra in merito tutte quel e informazioni che p otevano servirgli per giudicare obiettivamente e sere namente sulla situazione creata.si. Ma no ; che lumi d ' Egitto, richiesti alla classe operaia: bastano le notizie, tendenziose e interessate, d el C orriere dtlla Sera, non discusse né vagliate, per creare l'atto d'accusa stupido e vile nel t empo stesso l

Quel mascalzone che ha scritto sull' A vanli ! le sprcçevolissime eiaculazioni stercorarie, che hanno prodotto un senso d1 schifo in ogni galant u omo che conosca i fatti e li giudichi spassionatamentt:, poteva dunque, prima di scrivere, venire a chiedere dClle informazioru Egli è che .1apeva, e che voleva consapevolmente alterare la verità d et fatti pf::r i suoi fini interessati e nei quali oggi n on si riesce a veder più mo lto chiaro

La mattina di Martedl u il Chiesa telefonava all'Unione Sinda~ cale avvertendo che c'erano delle pro babilità di inizio delle trattative.

Alle o re 1 ;,;o circa, due operai, Milani e Zuccotti, si recavano in rappresentanza dd Comitato alla Camera di Commercio e avevano un a bboccamento con i con siglieri Piazza e Semenza e con jl Comm. Alzon a delle ·officine già Miani e Silvestri. Alle 14,;o circa H Chiesa inviava all'Unione Sindacale la seguente lettera :

Milano, 12 ago110· 19113

Uro Zocchi,

Rimane inteso col comm. Abona il ritrovo per domattina alla Camera di Commercio fra la Commissione industriale e la Commissione- operaia, assistiti d alla npptcsenlanza dell' Unione Sindacale come l'altra volta, per riprendere Je trattative al punto in cui furo no interrotte dalla proclamazione dello sciope,o.

Con6di amo che dal nuovo contatto scatutisca l a soluzione auspicata.

Cordialmtnte vostro

EuoHNIO CH1.es1,.

Verso le 15 tornarono i due: operai dalla Camera di Commercio zona ha confermato ujfidalmt ntt che l'indomani si sarebbero ini%iatc le trattative a dunando le due commissioni e che si riservava solo di telefonare verso le I 8 l'ora della rùmione

Con questa 11.ffù:iale partecipazione, i Comitati riuniti crederono opportuno portare al comizio la --cessazione dello sciopero generale per una doppia ragione : 1. r,rché era tacitamente inteso che si sarebbe trovato l'accordo sul a base della perequazione de1le paghe milanesi a quelle del Diatto di Torino, cadendo di conseguenza la pregiudiziale degli industriali sull'aumento collettivo, in quanto questa perequazione si sa già che porterà l'aumento col/eJfjvo; z, perché la notifica rifjìdale della ripresa delle trattative era venuta prima ,bt si parlaue Mtanrh~ lontanamente di ceuan lo 1doie,-o $,Met"ale, ciò che rap-

0 ~e~~ :e 3 'J~1:i~~~~t:ec~a~!n~e~n~c1e1~f:::o~ non dall'Alzon:l., ma da un tal.e di cui non ricordo il nome da lui incarkato, che c'era stato un equivoco in merito alla notiiia data.. Però - lo sappia quel mascalzonissimo articolista - la telefonata fu fatta

Era Gi Finito

Questa la verità, ,te ha avuto e non può avere smentita, pura e semplice, e che avrebbe potuto conoscere anche questo professore epilettoide sbande:rolante tra il rivoluzionarismo catastrofico e il crumiraggio confederalistico, se s i fosse degnato interrogare n o i o sem- s;i~i:~!0 del Chiesa. Resta quindi stabilito in modo inconfutabile che H ragionamento dello scriba del}' Avanti! poggia su d i un dato di fatto completamente falso, volutamente falso. Ma ammettiamo e concediamo, in linea di ipotesi, che effettivamente tanto il Chiesa che l'Ahona e H P iazza e il Semenza e gli operai Zuccotti e Milan i fossero stati tutti un branco di cretini. Tn ogni caso, dove pesca.re la mia responsabili tà per la << mistificazione senza precedenti»?

Ah, egregio professore : qui non si pare - oh, n o I - la nobilitadc d el forte sangue e generoso della Romagna ribelle. Qui è la penna del Jettilc, la penna intinta nel fiele e ammaestrata alla calunnia intelligente. Qui è: la vipera che striscia, col dente avvelenato, cercando affannosamente il tallone dove mordere.

E tuttO ciò in nome del socialismo tivoluzionafiò I Ahimè: povero beJ socialismo della nostra adolesceru:a, cui demmo tutti i nostri palpiti più belli I Ahimè: : povera rivoluzione, povera grande Iddia cui consacrammo e consacriamo tutti l'opera nostra~ tutti noi stessi I

A domani il resto, nevvero, o recipiente umano imbottito di boria e di prosopopea stercoraria e fodento di catastroficismo ? Si, a domani, scrivi, scrivi, vuota il sacco del fiele.

E voi tutti, lavoratori di Milano e di altrove, scopritevi e tac.etc: la rivoluzione socialist a che passa.

Ah, maramaldi I PULV!O

MilanfJ, r4 ago,1/0 IjlJ.

Documentando

LA MISTIFICAZIONE RIVOLUZIONARIA•

Dopo le bugie spudorate dell'Avanti I che ha falsato completamente la verità delle cose solo per appagare la propria fobia ·antisindaca.lista, sarà. opp ortuno st1.bilire ancora una volta come si sono svolti gli avvenimenti durante l'ultimo sciopero, a che .Possano esserne edotti e · giudicare in modo preciso tutti i compagru che sono assidui de L'lnlernaz.ionale e non lu.ru10 potuto prendere visione di quanto abbiamo già luminosamente dimostrato sulle pagine dell' .Auang11ardia ( +).

POLVIO ZOCCHl

Nel numero scorso dell' AvtJ1tg@rdùi abbiamo dimostrato tutta la mala fede con la C(Uale l'Avanti I tentò di far credere che avessimo mistificalo g li operai quando nel comizio di chiusura dello Sciopero Generale sostenemmo che gli industriali, avendo 11.f!ùitJlmtnle dichiarato di trattare per l'indomani mattina con la Commissione operaia, avevano rinunciato alla p1egiudi2iale di voler prima veder finito lo sciopero.

L' AvtJnti ! non ba risposto.

È, dunque, convinto di mendacio.

• Da' L'A11dng114rdid, N . 11, 23 agosto 191:i, I.

'PER FARLA FINITA•

Alcuni stessi amici nostri si son lasciati vincere dalla suggestione artatamente creata per l'occasione e pur essi hanno fatto eco ai ri mproveri per l'acre risposta da me data all'articolista dcli' A vanti!, che, falsando i fatti, mi aveva dato del mistificatore.

Ebbene, facciamola finita. e parliamoci chiaro. lo non comprendo e non ammetto nessun rimprovero. Ero e resto deJ medesimo parere e non ho nulJa da aggiungere né da togliete a quel che ho scntto.

Io ammetto la polemica e ammetto eh'essa possa essere serena. o acre, a seconda delle circostanze nelle quili essa si svolg,e e del temperamento di chi la fa. Ammetto anche pienamente il diritto nel giornalista di commentare come ritiene più o:eportuno il fatto sociale che si svolto o che si svolge sotto i suo1 occhi o lungi eh lui. Come pure ammetto - la vita è fatta cosl - che la polemica possa e debba essere itnprontata.. a spirito di parte a secondi delle convin~ zioni politiche di colui che la fa.

* Da L' Avang11ardia, N. 14, 13 settembre 1913, I.

Quel che n on comprendo e n on ammetto si che per spirito d i parte il poleminante giunga a d alterare e a falsare la verità. Allora per me il giornalista scompare : resta il sicario della penn~. E per mc quell'individuo non è più degno di essere trattato civilmente. Né più, né meno.

Mi si diceva e mi si dice che l'autore dell'articolo sia Benito Mussolini. lo non lo so e no n mi curo di saperlo. Posso presumerlo, caso mai, ma non posso esserne sicuro. L ' articolo diffamatorio e falso non era firmato. Se l'autore l 'avesse firmato gli avrei dati due schiaffi. Io li firmo, gli articoli di quel genere. Non potendo dargli due schiaffi. gli ho risposto in modo da p orlo in condizione di venire a darli a me : e non è venuto.

Ma, si dice, la madre è una cosa delicata. Eh~ lo so che è delicata ; ma sono delicate anche la dignità personale e l'onestà dei figli.

Io non co nosco la mamma di Mussolini co me non conosco le mamme degli altri redattori dell'Avanti I La prima mi è indifferente e mj sono indifferenti le seconde. La mia frase va presa cosi com'è, nel suo significato, come rivalsa verso l"articolista. Del resto la mia risposta era molto chiara ed esplicita in questo senso.

Concludendo : per evitare quel che è avvenuto sarebbe bastata un po' di onestà da parte dell'artico lista dell'Avanti! Imp arerà per un'altra volta. lo non ho nulla da rimproverarmi.

E piantiamola 11.

Pulvio Zocchi

A CIASOJNO IL SUO •

La contro-querela di Claudietto Treves è il co mpenso che l'Iddi o benevolente concede al direttore del Carlino e a mc per sollevarci dalla fatica cli queste giornate eletto rali Siamo dunque alla commedia allegra, che strapiomba nella farsa scostumat a con l'apparizione di Elia, il profeta milionario socialista ; dì Elia Musatti, il ,quale s'è finalmente deciso a que relarsi contro Mario Girardon e il Carlino . E com e se tutto ciò non bastasse, un « uom dal fiero aspetto })1 Benito Mussolini, di professione pirotecnico e direttore dell'Avant i I , dichian di aspettare l'udienza per mostrare in me la più ignobile e sfronta.ta reincarnaziò ne di Rabagas. B11m ! Io, fovece, non aspetterò l'udienza per dichiarargli fin da oggi il mio compatimento o il llllo disprc~o. A .scelta.

T, M, **

• D a La Pt11ria . li Rmo d el C«rlù,o, giornale dj Bologoa, N. 288, 15 ottobre 1913, XXIX.

•• Tornaso Monicelli.

IL DIRETTORE DELL'« AVANTI ! » *

Benito Mussolini, candidato del partito socialista ufficiale a F orll contro l'on. Giuseppe Gaudenzi, non andrà alla Ca.mera. D i questa semplice verità egli deve essere più che persuaso. Non è un antiearlameotarista, ma un uomo di carattere, uno sdegnoso la cui aruma esu~e a=iJ~lo~~~a1:~tiecadid'i:;:,sf~0:i~~tamento dottrinario, possiamo equa.mente giudicare della sua. persona, sia.mo indotti 2. credere ch'egli 2bbia dato il proprio nome allia lott.2· d i For\1 in qua.nto in essa lotta non possibile, al disopra dell'affermazione intransigente di partito, alcuna conquista. È ancora molto giovane : non ha supera.te 1 trent'anni. Come uomo, il quale abbia percorso tutti i sentieri della politica, è un po' stanco, un po' malinconico, disposto più ad ascoltare: la voce del dovere che quella dei deside ri, egli non coltiva ambizioni perso nali. Certo il clima -parlamentare non potrebbe conferire al suo spirito severo.

È nato con le abitudini morali già formate ; a diciotto anni era, come oggi, un tipico esernpjo d'intransigenza Sf1Ìtituale. Allora gli a.miei che non Jo capivano lo chiamavano anarchico ; qualche cosa di !~~s~e esponente della te ndenza rivo luzionaria in seno al partito soO'alista. È un errore. Benito Mussolini è lo spirito di tutte le n ostalgie rìvolu2ioru.rie. In altri tempi sarebbe stato, forse, oltre che un o riginale, un

0 ~tuur~ ~ 0 ~zj~~a0 essenzialmente artistica e fi losofica ed a.ccctta il dibattito p o litico attuale sen2a deformarsi.

Nell'azione egli rimane un solitario : la massa, infatti, lo ama, ma non l'intend e. Le sue formule, i suoi discorsi apodittici, le sue enunciuioni dottrinarie, portano il vigore di una freschezza intellettuale che r are volte si riscontra negli altri scrittori di parte socialista . Ciò spicg:1. il dispetto che molti provarono il giorno in cui, ignoto ai più, dalla tribuna del congresso di Modena (rfr) poté compiere la propria rivelazione, con idee nelle quali non era traccia di cose vecchie e stf:~~tto universale che del socialismo hanno spesso i socialisti itali2.0.i consiste nell'ignorare ciò che i vari partiti d ell'internazionale d'oltre Alpe pensan o ed operano, Benito Mussolinis invece, è un acuto osservatore, un paziente studioso dei raeporti. internazionali del socialismo. Ciò gli torna facile dai molti anm passati all'estero attraverso patimenti, persecuzioni e taciti eroismi e dalla conoscenza delle let- tert.ture straniere. Nella repubblica cl~tica ha diretto un g io rna1c che si stampava i:n tre lingue e con d ignità letteraria rispettabilissima. In Ausuia si esercitato nella ling ua di Wolfango Goethe traducendo con rara geniali tà dal Platen.

• Da li Gi~rt1ale dtJ Mtfflh10 di Bologna, democra!ico-quo1idiano, N. 261, 18 settembre 1913, IV.

In Isvfazera cd in Austria ha ~ombattuto aspre lotte per la libertà ed il dirit~o proletario : i gove rn1 borghesi e clericali si sono vendicati di lw con l'espulsione.

È di Romagna. La sua fronte ricorda quella di Aurelio SafH. Ha due grandi occhi neri, pensosi e penetranti Sul suo labbro fiorisce spesso una smorfia di sarcasmo violento Ma quest'uomo che sa disprezzare tutto quanto è basso e sciocco, delle sopracciglia, ha l'anirria di un ado les cente, bontà, la gentilezza, la generosità della sua gente.

Egli adora la mu sica.. Quando a Forll dirigeva La L~lta di Cltts!t - un ebdomada rio nel quale profondev a i t esorj della sua culturai co111pa1,11i lo sorprendevano spesso in una desolata soffitta a cercar « motiVI )~ sulle qu1mro corde di un v io lino. Allora scmb rav.1. una figura gorkiana.

D a clieci m esi risied e a Milano soffocato dalla responsabilità della buxocrazia socialista. Non crediamo però che il suo carattere abbia mutato. Benito Mussolini è di quelh che vivo no per morire come e d o ve nasco no. a. *

Ales.si.

MUSSOLI N I*

SUL CAMPO

11 direttore cJcll' AvarJ!i ! ha rifiùtato nu.merose ~ndidature. Non ha creduto conveni ente che la dig nità cli supremo moderatore e condottiero del suo partito servisse a procacciarglt un medag lino, un seggio e uno stipendio al P arlamento. Diamogli atto del ges to n o bilissim o , che restccà certamente isolato. Tanto meglio per lw I

Questo romagnolo, del resto, non è affatto u na fibra co mune di lottatore, Ha deIJa sua razza l'arde nza del sangue e l a infiammata cloqueru:a, forse un po' troppo enfatica, che va diritta al cuore deUe mai ma che egli vede - naturalmente - prossima, quasi imminente. E allora si esalta e sgrana i due occhi viv1s5imi nella ro5sa visione e pare un posseduto o un ,Profeta vaticinante. Ottimo compagno di lavoro, cfel resto, che io ncordo con simpatia, All~ Avt:nii I è venuto dopo un taverniere forlivese : e vi testerà lungo tempo petche!: il fa~ vore delle moltitudini lo accompagna - fedelè,

• Dal Mo,,signor P,rrtlli, N. 63 , 7-8 ottobre 19B , XV[.