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+ )IL PROGRAMMA RIVOLUZIONARIO N EL DISCORSO MUSSOLINI

N on è compito nostrO - d ovrebbero farlo i suoi amici, ma se ne g uarderanno bene - riassum ere il vigo roso discorso dd Mussolini,

« Veng o - e gli disse - qui , p erché la presenza dei campioni del riformismo dice che n o n si combatte pìU una lotta di persone, come dap prima appariva, ma una lotta di ten denze tta due correnti di idee ».

G li interessa poco il nome dei cand idati , perché né l'uno né l':altro è r ivolu 2ionario ; m a v uo le c he la lotta a bbia il s uo ve ro car atter e di con fl itto tra la rivoluzione e il riformi smo , c ome bene l' impostò Po drecca.

Parla a lungo contro l' imp resa libica, d imostra ndone i vizi di orìgine e le co nseguenze economiche, ma conclude dicendo convenire col Podrecca che non è pos sibile fue ( lo disse l'on. Calda) deJl'anticolonialismo la piattaforma eletto rale di un Partito socialista.

« Se P o drecca - egli d ice - h a le tto l"articolo dell' Avanti I ved rà che noi come suggello del prog ramma p o niamo la socializzazione della proprietà. Quindi, n on radicalismo rosso, ma socialismo, perché an che per noi la questione lib ica passa in seconda linea di fronte ai p ostulati supremi del socialismo »

Per q uanto rig uarda le es~lusio ni non se ne pente.

« Si so no esplusi quattro rifo r m isti, non pote ndosi espellere quanti s i sare bbe v oluto)). (Ilarità. Voci : « Restavat, s,nz.a 10/dati"/ »).

Non si preo cc upa se n o n avrà dietro di sé le folle ri voluzio narie. Farà il suo dovere sino alrult im o e seg uirà il su o p rogramma. Pegg io per quelli che gli stanno accanto senza dividerne le idee

In quanto a color o che hanno sco nfessato lo scio;,ero generale non è co lpa sua se sono nel Pa rtito per comp iere tah opere . Se la vedranno co n la lo ro coscie02a . « Non b isogn a_ toglie re al popolo l a nozione di violenza ; anzi bisog na esercitarvelo, non essendo p ossibile la sostituzio ne molecolare degli zibordfani ».

Sostiene Massarenti perché ha la tessera ; e, poiché qualcuno osserva : « Anche voi di ForU usciste dal Partito quando dominavano i riformisti », risponde che altro è uscire quando si è contrari a Bis· solati, altro è uscire quando si è contrari.... a Lazzari e Mussolini.

La cosa non persuade m o lto ; onde l 'oratore riprende un magnifico volo riaffermando integr o il prog ramma rivoluzionario, che non ha nulla a che vedere col riformismo ufficiale o extra-ufficiale.

E chi.ude co n un neo-spiritualistico inno bcrgsoniano rùla volanti degli u o mini che trasforma le cose.

Un vivo applauso di stima saluta l' oratore che ha parlato eloqu ente m ente ( +).

LE LEZIONI DI B. MUSSOLINI*

Luncdl 14 corrente alle ore 2.1 precise, nel locale del Circolo Romagnolo Andrea Co.ria in via della Maddalena (angolo corso Romana, id. corso S. Celso) N. 17, riprenderanno le lezioni della Scuola di coltura socialista.

Inizierà le sue lezioni il compagno prof. Benito Mussolini, al quale, come ricorderanno i compagni, è affidato il 3° corso che rir:~~tic1i': litari - Socialismo utopistico : epoca e caratteri generali Owcn, Fourier, Saint Simon - Comunismo critico; il Manifesto dei Comuni- revisionismo.

"' DaJJ'AvanJi!, N. 101, 12 aprile 1913, XVII.

Scuola Di Coltura Socialista

LA PRIMA LEZIONE DI MUSSOLINI *

Ieri sera, dinanzi a un foltissimo uditorio composto in maggioran2a. d'inserirti alla scuola di coltura socialista, B. Mussolini ha tenuto la prima delle sue lezioni. Egli ha fatto la s toria del socialismo utopistico : il comunismo . repubblicano e idealistico cli Platone, la U topia di Tommaso Moro, la Città dd Sol e di Campanella. Ha esaminato questi tentativi dottrinali dal l'unto di vista storico e critico, con frequenti raffronti cogli ulteriori e contemeoranei svolgimenti della dottrina socialista. Entro la settimana - il .giorno verri. indicato sul giornale - seconda lezione : Le correnti sotialisliche dura11/t la Ri110/uz..i one Jra,mse e la co.rpìrazìone degli Eguali.

• Dal1' Av.o,1il, N. 104, 15 aprile 1913, XVII.

Scuola Di Co Ltura Socia Lista

SECONDA LEZIONE*

Il compagno Mussolini terrà · domani sera, mercoled ì, la seconda lezione. li Comìtato ha scelto un locale più ampio di quello del Circolo Socialista Romagnolo e la lezione si ter rà nella sala II della D.mera del Lavoro. Argome nto : Correnti sfJcialistiche dHrante la Rivoluzione J rmune - Baboeuf e la co1pirazfone degli Eguali. Gli inscritti alla scuola non d evono mancare.

• D all'A11a111;f, N. 124, 6 maggio 1913, XVII

. SCUOLA DI COLTURA SOCIALISTA*

Nella sala seconda d ella Came ra del Lavoro gentilmente c oncessa, B Mussohni ha tenuto ieri sera la seconda lezione del suo corso davanti a tutti gli inscritti e a qualc he s impatizzante, Il Mussolini h a dati storici. Il Mussolini analiz2ò 1c trasformazioni provocate nell'economia agricola della Francia dalle leggi della Convenzione che ordin avano fa restituzione ai Comuni cfcllc terre sottratte alle popolazioni sin dal 1669, che esprop riav ano i beni dei monarchici e dei ~:randi prelati fuggiti oltre Reno, che abolivan o i diritti fcurlali scn:za inden nità. 11 Mussolini mise in chiaro l'i ntimo dissidio che travagliò sino al 5 1 maggio 1795 la Convenzio ne N azionale divisa in g irondini e montagnardi : i primi rappresenta.ti dal Brissot, gli ultimi da Marat: i·primi ri voluzion ari in polttica, ma reazionari in economia, gli ultimi rivo luzion a ri e sovvertitori anche nell'economia. Il Mu ssolini esaminò da vicino talune corrent i socialistiche sbocciate durante la Rivoluzione francese e impersonate in Condorcet, Mably, e Sieyès e altri. Concluse affermand o che la controrivoluzione nulla poté contro il fatto compiuto nella economia agricola. · ·

La mancanza di contenuto sociale n dla Grande Rivoluzione · ci spiega l'av_vcnto ~i Baboeuf. Il Mussolin_i fa .la biog~afia dL:1 Babocuf. Alla prossima lez1one tratterà della Co1p1raz1ont deg/J EQitZlt **;

• Dall' A v.v.11i!, N. 126, 8 maggio 1913, XVII, u Non ci risulta che Mussolini abbia tenuto successi~ lezioni

PadrC Benito impagabile. Pretende dì poter affogare g li altri nel mare universale della piet_à e non s'accorge che il senso di pi età ch'ci suscita è appena superato dal senso di stomachevole schifo che si prova leggendolo .

Ma a -chi parla di palo e di tagliola cotesto tolleratissimo direttore di un giornale rivoluz1 onario, di cui non può di:feorre che perJuanto tri;s~etfl~io~n1;r;:cidfri~e,Ciln;j:a:i~~f il suo insuperabile ridicolo - il rivoluzionarismo che egli rapp resenta, anac ron istico e perditempo, dc:!icente di cervello ed esuberante d i fegat o?

Noi ci ri6utiamo di discutere p iù oltre con un pretaccio ignorante e testardo come Padre Benito. La sua arte di g iocoliere di b ussolotti è t anto sfrontata. quanto volgarissima mente stupida. È la sfrontatezza e Ja stupidità p o rtate all'iperbole. La fra nchezza e la fierezza di quest'uomo valgono la sua onestà di g iornalista. Lecca il culo a Turati ~;o{:rdid~~:~ sf~r:a~~s:i na.ri smo demagogico .

Combatte i « gaudenti » del movimento operaio ; ma non ha scritto

La sua dig nità. politica è tutta qui e la completa il questo dire ttore di un quo t idiano deve andare in cer<::l d i altri giornali, per esprimere quello che pensa sugli uomini del suo Panito. Nell'Avanti ! gli è solo permesso condurre contro di noi la f,iù perfida cd iniqua campagna che abbia m~ saputo mettere assieme a mala fede di u omo. Sono costoro i « fieri » e gli « eroi » che ci si mettono contro e che si impancano a maestri di dignità e di coraggio. C'è davvero da scomp1sciarsi dalle risa ad udire le prediche di questi domenicani a mpae noli. .

De1 quali, da qui in avanti, ci serviremo solo come argomento di buon umore E l' unic.a nostra vendetta sarà - quando saremo stanchi di divertirci - di inginocchiarceli dinanzi e di pisciar loro in bocca.

Ad uno alla volta.

• Da L'l#ln1tt1Zi oN ,zJ~. sup,plemento al N. 10'.), numero sin.ordinario dd 1• maggio 19 1~, m.