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DOCUMENTARIO

IL NUOVO DIRETTORE DELL' « AVANTI ! » *

Benito Mussolini ha assunto in questi giorni la direzione del1' Avanti l con una franca e fiera dichiarazione di attenersi più rigidamente alle indicazioni date dal voto di Reggio Emilia.

Era tempo.

L' Ar,anti ! dvoluzionario - t olta la bella campagna combattuta con noi contro la guerra - non aveva ancora saputo sciogliersi dai lacci della Confederazione del Lavnro, la quale, mentre per suo co nto inang urava la politica dei <( g iri di valzer» fra i dntri e il P. S. I., esigeva, per esempio, c he l' Avanti l servisse a g li scopi crumi ri dei Taddci parmiç:iani, « fuorusciti >> dal Partito per omaggio all'illustre compagno Agostino Beren ini.

AU' A11anli ! rivoluzionario non abbiamo niente da chiedete per noi ; ma daUa fierezza e dalJa lealtà del suo direttore osiamo sperare quella obbiettività serena, per ciò che si riferisce ai rapporti fra organizzazioni ed ocganizzazioni, di cui il giornale del P. S. I. difettò in molte occas io ni in questi ultimi tempi.

Con ciucsta n ostra fiducia, che è anche omaggìo alla dirittura del carattere e alla indipendenza del nuovo valoroso direttore dcU' Avanti l, gli esprimiamo i n ostri auguri e le. nostre co ngcatulazioni,

• Da L'[,rtffnnhmalr, N. 432, 7 dicembre 19 12, VI.

IL NOSTRO DOVERE •

Scciviamo col superbo spettacolo ancora dinnanzi agli occhi

La bella sala della Usa socialista di Forlimpopoli, ~remita di ::~~fi~.congrcssìsti plaudenti all'opera e alla diritta figura di Benito

. Ora indimcntica.bile di schietto, prorompente entusiasmo I Ora profondamente significativa per questa Romagna rossa che, senza 1attan2e, ma senn debolezze, ha espcesso dalla propria terra ferace, dal senso d ella .6ammante coscienza socialista il nuovo Direttore dcl1" Avanti J

• Da LA Lolla di Cfaur, N . 151, 14 dicembre 19 12, JII.

Lo confessiamo ; in fondo al cuore commosso, domenica scorsa, dit:~o alla g ran v oce del socialismo uno, universale ed eterno, verso cui , con nostalgica brama, andava oramai la gran m2.ssa dei socialisti italiani.

E il congresso doveva essere e fu la festa a Benito Mussolini che per tre anni impavido e tagliente, sicuro e sereno, aveva prodigato se stesso, lasciando un'orma profonda in questa appassionata Romagna .

Ma dor,o l'applauso, il co ngresso sentl., col dolore invincibile del distacco, l'estrema gravità di tutta una situazione. a cui l'uomo, il suo uomo, è venuto improvvisamente a mancare.

Quando un compag-no nostro fece presente, con freddezza, con vigore, i termini precisi della situazione che si eredita dalla fortissima mano di Benito Mussolini, il congresso ebbe una p ausa angosciosa.

Riusciranno i socialisti de1la provincia di Forlì a mantenere le loro rruagnifiche posizioni ?

Quel J~vor~ v ario e complesso, e scritto e orale, di propaganda e d 1 o rganrzzaz1one che s'intrecciava attorno a Mussolini, che gravitò anche, per un anno, attorno a Francesco Ciccotti, potrà continuare, cosi intenso e continuativo, ora che i (!ue carissimi compagni furono dal Partito assu nti a più alte posizioni di battaglia?

Il congresso rispos e per conto suo, con un grido solei, unanime e altissimo, il suo sL Disse,, fra gli applausi, che il nostro magnilico movimento, i nostri oramai saldi organìsmi devono continuare la bella tradizione del socialismo romagnç,lo, spuntato fu. i rovi del sacrificio, cresciuto a tutti i triboli della polem1ca più acerba, affermatosi oramai, adulto e sicuro nell' aspra battaglia d ogni dt~ deve perpeNarsi. . ·

E sia, o compagni. La volontà del congresso sia la vostra ferma ed assoluta volontà ! L'o rgano della vostra FederaU.one provinciùe ha mostrato domenica scorsa, che la sua funzione esiste oramai in tutta la pienezza. Tut ta la provincia era rappresentata. 11 mare e il monte, le città e i villaggi, le veterane borgate che hanno già le case socialiste, e i nuovi timidi nuclei, ancora reclute inesperte, aella molteplice mi~ lizia, erano presenti e concordi, domenica scorsa, a gridare il loro : vogliamo I

Fate, o socialisti di tutta la pcovincia, che quella voce e quella volontà, s'irradino dal congresso, come luce da faro splendente, a rischiara.re, a rinfrancare, a spronare, in ogni angolo della provincia, tutte le J?laghe che dormicchiano nella penombra, le energie di tutti l compagni.

Conviene ormai che il concetto della disciplina e del dovere di tutti e di ciascuno s'imponga. Il Partito, finché era bambino. e spuntava qua e là, oasi d'eccezione, nel g ran deserto dell"indifferenza o dell'ostilità avversaria, poteva vivere slegato, saltuario, a frammenti abbandonati all' iniziativa locale dei singoli g ruppi. Ora. Cesena, ora Podi> quando Rimini, quando Savignano, vedevano sorgere e morire senza lode e senza infamia il g iornaletto, spuntare e tamonb.rc l'intrapresa paesana, ristretta al cerchio angusto delle mura cittadine, venire e passare, quale meteora temporalesca, la propaganda dell'oratore d'occasione.

Og$i non più. Oggi il Partito è adulto, le oasi si sono moltiplicate, s1 sono allargate, si sono toccate, fuse e confuse, affermate e imposte come un solo organismo omogeneo, compatto e poderoso.

Ciò, o compagni, è bello, è confortante, ma impone maggiori

~~~:rì;~inl~!:f:n!~ f:2 ~~~ti~:inaa1~;J~.s~:e~:nj~~~io~~ri~ci:igJi tutti, tutti quanti siamo, niuno escluso, niuno eccettuato, per il più grande e più forte Partito.

Pa:~ ~ 0 dcll~;~is:: pcr~:a:s~~nnditedil~ b:~~ colo ancora schiavo della poltroneria bor.shese. le vfeff~:~tdo~e~~r~~!fa1fst~f~~1~~t:Vf'1:t se'::ci~~:~:! i modesti sacrifici, senza sentire i piccoli, inevitabili danni. e vPt~~~ i::: ~~~~~~~cli:tft~n~~·lhiJ~u;3cc,A~~~~~tano o rizzonte, LA R.EDAZIONB

~a,~~r~,e~si~~m:c=si~ale;~cÌÌ~\;;ecrit:. a~:~~e s;;cr;;:~d~ e s incera quella voce. E in fondo a quel pensiero era una sofa preoccupazione, una sola ansia.

La preoccupazione di veder certa e sempre più intensa la nostra vita; l'ansia di veder la n ostra t'rovincia sempre più compatta, più concorde, stretta in un solo fascio di pcn:siero e di intenti decisi alla buona, alla santa battaglia, per il Partito .

Compagn.i, il congresso ha fatto il suo dovere, ha chiamato gli u omini e tracciate le vie da seguire.

Afferrate, ciascuno, come bravo e devoto milite, il fardello, piccolo o grave, del vo!-tro dovere per il Partito.

( +) IL BANCHETTO IN ONORE DI MUSSOLINI*

Tcrmiru.to il discorso Giommi, sono le 11 passate. Il congresso delibera di sospendere la seduta, per riprender~ tlle ore 14.

Frattanto nella stessa sala vengono disposte a ferro di cavallo le tavole che dovranno accogliere oltanla co111111tMtJli. Prima delle 13. il nostro compagno Fantini, l'ottimo Giovannino, con un'aria di perfetto di rettore da Gra11d botti, avverte che tutto è pronto e che 1 compag ni p artectanti al banchetto sono al completo. Si notano fra schini di F or limpopoli ; Rig uzzi di Cusercoli ; Facdi di Cesena tico ; Villa di Riccione ; avv Giommi, Marani , BWlchi di Cesena ; Vitali di Pievequinta ; Lorenzetti di Mercato Saraceno ; Amadci di Moridaino. Sono in sostanza rappresentati tutti i socialisti dei Comuni e dei min ori ce ntri della Provincia. Il Diretto re dell'Avanti l Benito Mussolini siede al p osto d'onore.

• Da Lt, UJ1t11 di CltUs,, N. n1, 14 dicembre 1912, lii.

Il ·1r.enr(, egregiamente servito, è consumato con molto appetito e fra la più completa cordialità A lla fru tt a sono invitati Giommi, Valmaggi ed altri a parlare. Finalmente Giommi s i alza, e di ce: ventato una lettura straordinariamente ist ruttiva. Finalmente si comprende con chiarezza dove si vuol p o rtare il p roletar iato socialista e qua li v ie riv oluzionarie si voglion o battere I

<e Compagni ! Benito- Mussolini non de$idera che si facciano brindisi. né d iscorsi . Rispelli amo la sua consegna. Noi però, per testimoniare a lui che ci fu duce intemerato per tre anni il nost ro affetto, porgiamogli il u[uto ricono~cente, versando un contributo per l'Avanti!».

Tutti i compagni scattano i n pied i e fra il fragore dei battimani e g li e vviva, improvvisano una dimostrazione a Mussolin i che rimane visibilmente commosso . Si vorrebbe udire la sua parola e i co mpagni si acquetano solo quando hanno assìcuruio ne, che egli non mancherà di parlare durante la rip resa dd congresso.

N ell'A vanti! di mercoledl 8 gennaio Benito Mussolini - riprendend o un motivo già ampiamente sviluppato nel comizio di Milanoscriveva no n d o versi « cons iderare né l onganimità, n é generosità alle d1:tmb::si~:o~:es:::;Jo;!0 ~m:~aè politica della s trage )).

A c he miri poi questa v iolenza appare da tutta l'intonazione del}' A vanti!, dall'asserita necessità di ripristinare dietro gli oratori dei comizi, come al tempo della rivoluzione francese, « le picche del popolo che non conosce b izan t inismi », fino alla rievocazione fatta dal Rossi nell' À.JJanti ! delle parole di J effcrson:

<1 Lucia.te pure che il popolo corra di tanto in tanto a.lle armi : l'albero della libertà d ~ essere irrorato da l sangue d ei patriotri e dei tiranni : e la sua pronid• rugiada» .

• Dal1'1bione S,o,i<Ji!f«, N. ,,

2 febbraio 1913, III.

Ma, dopo queste volate. che potevano passare per sfoghi solitari di un gruppo di mussoliniani (i quali, sia detto a loco lode, credono fermamente nella violenza e sarebbero disposti a iniziare le barricate anche domani), è venuto il burocratico della rivoluzione a preparare, a organizzare, a regolare.

Costantino La.uarì, segre tario politico spirituale del P. S. I. - il che vuol dire il Pallio ·dell'esercito socialista - pubblica n ell'A vanti ! di luncdl scorso il piano di mobilitazione della futura rivoluzio ne ( + ).

FRA I DIVORATORI DI MILIONI I CARNIVORI •

Ho di proposito lasciato trascorrere alcuni giorni prima d i rik~n~~)~t~a strata da cifre, spoglia di ogni fron2o lo e quasi perfino d i comment o, avrebbe interessato chi di dovere. Essa invece è passata senza commenti. li direttore dcll ' Avanti! mi scrive: (< È i~teressante, ma passa inosservato, li pubblico è diventato cosl insensibile, si è cosl 1diotizzato, che non si commuove più. Si vede che non si ritiene anco ra abbastanza derubato ! » ( + ).

G, M. SERRATI

"" Dalr,franli !, N. '58, 27 febbraio 19l3, XVII.

Rivoluzione O Riforme

Interessante Contraddittorio

MUSSOLINI-PODRECCA • eno~.:e~~~~C:~~~!J::i :dle:~0e dst~~~~cin~~vanti ad un pubblico

La franchezza e la fede dei due o ratori in conflitto po.rtò la discussione ben in alto, in una atmosfera ben diversa da quella pantanosa dove l'avevano tnscint.ta le sguaiate contumelie de1 vati Mazzo ni Nino e le inconcludenti volate mdodrammatiche dei vari Modigliani e Bcntini. ·

L'enorme folla dei lavoratori senti veramente di avere di fron te a s~ non dei commedianti, ma due uomini devoti ad una fede, sia pur.e r~abilc co n diversi mezzi ; cd ascoltò vibrante di tensione e dì entusias mo.

• Dall'Azion, Sod•liJta, N 1,, 13 aprile 191}, III.

E il dibattito fu rru.g ni6.co ; ma non possiamo che riassumerlo in poch e righe ( +). (