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[IL PROGRAMMA DEL PARTITO SOCIALISTA]*

Mmrolini ,0111incia il SIIO dire /essendo un quadro sçonforlanle dei , aratter, , dli va/on tkgli Nomini politici italiani, Atanna ai 111il/1 t afi di girellismo dti 111J1Jri uomini maggiori e minori e 1pilga il fenomeno attribuendolo alla brama degli int,r,ssi materiali che prende il sopravvent o ormai in ogni bran,a della vita. Lo stesso Governo b o rghese non è più j( risultato d elle lotte \•ivaci combattute fra le vuic fazio ni dei Partiti dominanti, ma tende a diventare ogni giorno di più - secondo l'espressione di Carlo Marx - « il comitato d'affari delle classi dominanti». È cosl che si spiega c he i G o verni p iù che di g randi uomini politici, di grandi t ribuni, hanno bisog no di uomini prevalentemente tecnici. Ed è la graduale trasformazione dei Governi che ha illuso e corrotto gli stessi Putiti d'opposizione i quali hanno veduto attraverso questa trasformazione la possibilità ddle collaborazio ni.

Qlli l'oratore si addentra i,r una criti(a acuta dei diversi partili: l'antica democrazia cavallottiana è ormai un ricordo perché è diventata un numero della maggioranza gioHttiana ; il Partito Repubblicano è div iso in due anime avverse e diverse e non trova più seguito n elle folle lavoratrici. I clericali peccano di insinceritl : fanno lo sparafucilc alla vigilia di tutti j 10 settembre e poi votano per i m onarchici e lo sparuto g ruppettc;> patla.mentare s'accoda sefllprc alla ma.ggiora.1122..

I conservatori non hanno prograinmi. Stanno agli ordini di Giolitti disposti a seguire qualunque strada che il dittatore intende battere.

Fra ta.nta miseria di Partiti e cli programmi il solo P.irtito Socialista si presenta ai suffragi della nazio ne col suo prog ràrnnu di idealit à, di critica, di ricdi6cazionc. Solo fra rutti egli ha avuto il coraggio di compie re il divorzio da u omini che pure nelle masse operaie godevano di autorità e di prestigio ; solo fra tutti ha avversato il fatto principale dell'ultimo periodo di v ita politica italiana: l'impresa di Libia sul giudi2io della quale ha raccolto la sfidi lanciatagli dall'on. Giolitti.

E qJli l'oratore .ti adde11lra in una dimoslraz.ione 11it1ac, t calorosa di qut /14 eh, i sia/a la mtnz.og,,a la truffa del t112z.ionali.tmo iJa/itmo . Egli ricorda l' « e.resia » socialista che attl.monisce l'Ita.Ua di curate le proprie piaghe :anziché avventurarsi in un'impresa che noi prevedemmo sanguinosa e che tale l'hanDo dimostr,ta due anni dJ dolorosa esperienza. Ed è dal ronfron/Q dei dolori, dei h1t1i, dt/k roiiint cb, cagiona la gt1trra ché J'org· ton scioglie un inno alato alla fo!2ll feconda della pace e del lavoro creatore dell'umana felicità.

• Riassunto del discorso pronunciato ad Onf'glia, durante un comizio d etto· ral<", il 28 sf'ttembre 1913. (Da La Lima (104), N. 36, 4 ottobre 1913, XXI).

MNirolini paua ad etaminare gli a/Jri p1mfi del programma sorialùla ,d ha parole roventi contro la politi.a dognanale che si risolve nella protezione sfacciata di pochi gruppi indust riali contro la generalità dei consumatori ; contro la politica liberticida che si maschera sotto una veste di falsa liberalità ; contro le leggj repre.uive che per la stessa dignità della nostra nazione dovrebbero essere t o lte dagli archivi della giustizia. Ma al disopra del nostro pcogramma elettorale, che racchiude le nostre ma.ggiori aspira.z.ioni immediate, sta la fiamma dell'idealiti, sta il concerto radioso del socialismo redentore. La società borghese continua il suo pi:ocesso di dissolvimento; n oi dobbiamo affilare L e a rmi del nos tro riscatto attraverso le multiformi attività sovvertitrici dall'opera d ella lega a quella dei circoli, dalFarione di resistenza a quella di propaga nda, La società borghese ha creato e continua a creare ricchezze immense monopolizzate dalle classi fortunate ; il socialismo restituirà queste ricchezze a tutto il genere umano. La società borghese ci ha dato il vapore, le macchine, le fenovie, le vie dell'aria, ma ha creato la felicità di una classe; il socialismo realizzerà la felicità di tutti gli u omini.

Questo l'idea.le nostro, la nostra fede verso la quale camminiamo sicuri, dando tutti i n ostri entusiasmi, le n ostre operosità per affrettare il gforno in cui gli uomini - spenti gli odi e le divisioni di oggilavoreranno uniti alla ricdifica:donc della società dei liberi e degli eguali. (Ovazioni frenetiche).

Il tanto atteso decreto è venuto. La Camera è sciolta. La data delle elezioni è .fissata - pd primo scrutinio - al .16 di ottobre. Il periodo dcli' incertezza è dunque finito : il giorno della battaglia non è lontàno. L'ora e lo spazio non ci permettono un lungo ed analitico esame della relazione ministeriale che precede il decreto di scioglimento della Camera ; diremo solo che, dato il non breve period o di gestazione, il Paese era in diritto di aspcttars_i q u alche cosa di più solido e di più preciso. Ma Giolitti non deroga dalle sue vecchie abitudini e ama tenersi sulle generali. Si può dire che nella relazione giolittiana c'è lo spunto per mille programmi, ma non c'è 1< un » programma vero.... e proprio, escluso, s'intende, l'impegno di dare ancora milioni al militarism o .

Intanto è certo che col decreto di scioglimento della Camera si accentuerà la tonalità • e il fervore della lotta elettorale trascorso sin qui nell'indifferenza di tutti i Partiti, all' infuori del Partito Socialista. La. campagna elettorale entra ora nella sua fase più acuta. I co mpag ni non perdano tempo.

Occorre intensificare la p ropaganda e Ja preparazione. Tutti si mettano a.I lavoro.

Gli illustri e gli oscuri. Chi non è capace di pronuncia re d iscorsi, faccia la propaganda minuta, diffonda giornali1 opuscoli, manifesti. È necessario sommuovere, agitare, scuotere le grandi masse pop olari che per la prima volta nella storia sono chiamate a dare il l oro giudizio sulla politica delle classì dominanti italiane. Malgrado l 'inevitabile acuirsi delle passioni i soci-a.lisci devono mostrare l a loro superiore educazione p o litica evitando di tnvolgere la lotta nel p~ttegolczzo dei personalismi, e conservandole invece il carattere di una civile competizione d'idee.

L'elezione d el .z 6 ottobre è dal '60 ad oggi la prima grande consultuione n azionale.

I nuovi milioni d'clettori daranno - colla scheda -i l loro giudizio sulPìmpresa. libica. I socialisti ricordino l'impegno grave e solenne da. essi assunto, accettando, colla sfida di Giolitti, la piattaforma elettorale della guerra,

G l' immediati comizi elettorali devono significare : I che la famosa unanimità nazionale.... libica, cui accenna anche Giolitti,, era cd è una iperbole quando non sia una menzog na; z.. che l'unico Partito il quale in ltalia sia ancora capace di suscitare attorno a sé consenso e adesio ne di folle è quel Partito Socialista su cui si accaniscono - in quest'o ra - gl'impotenti e i rinnegati.

D aJl'Av,tnti.', N. 272, 1 ottobre 19 13, XVII•.