5 minute read

LO SCIOPERO DEI FALEGNAMI DI MARSIGLIA

AL 110° GIORNO DI LOTTA

Ci te/egrfl/etno da Marsiglia, 1):

Dal 1882 la corporazione dei falegnami di Marsiglia era cad uta in letargo. Il salario variava da 5 lire a 5,50 per giorno in una città di mezzo milione di abitanti , torturata dal caro viveri. Dopo trent'aoni di sosta, i fa1egnami orgaai:z. zati a cura degli emissari: della FédiraJion d11 BJtimenl, presenta rono alcuni mo, dtsti dl!Siderata a i p adroni.

Questi non si degriu:ono nemmeno di una risposta e allora 1400 (alegnami si misero in sciopero.

Il sindacato padronale organizzò l a resistenza. Il sindacato ~raio organizzò le « marmitte comuniste» colle 1000 lire settimanali mandate dalla Federazione. Per non gra.vue sulla Ca5sa dello sciopl.'l"O più di SOO Kioperanti partirono per i dipartimenti limitrofi.

Ebbero luogo durante questi quattro mesi di lotta parecchi tentativi d 'accordo, ma senza r isultato Allora il Comitato di sciopero pensò bene di di\l'ide re i padroni.

I piccoli ind us1riali stanchi di lottare, erano decisi a cedere : g li scioperanti afferrarono l'occasione e fecero .firmare dei concordati individuali colla giornata di nove ore e lire 6,:m al giorno. Con questa tattica gli operai portarono la divisione fra i padroni, 70 dei qua li accettarono il nuoYo pa tto.

L' atbitrato recent e degli architetti n on fu accettato dagli. operai i quali conti. nua no nello sciopero sussidiati a.oche dai compagni che hanno ripreso il lavoro. Lo sciopero giunto ai 4 mesi, continua, confortato dalla mlidarietà di tutto il prol etariato manigliese

Prnprio nel nostro articol6 di ieri ci è c.apitato di ricordare lo sciopero di Marsiglia. Vale la pena di far seguire un breve commento alla notizia. Ecco uno sciopero che dura da quattro mesi, ormai. Uno sciopero guidato da un sindacalista, emissu.io della G:mfedera2ione Generale del Lavoro; uno sciopero sovvenzionato <hi sindacalisti.

Marsiglia una città eminen~ente operaia. Il solo porto occupa dagli otto a i diecimila lavoratori.

C'è un& Bo11ru d11 Travail. Se a Marsiglia prevalessero i metodi del sindacalismo milanese, a quest'ora - visto che i padroni non hanno ceduto - si sarebbero preparati almeno un paio di scio- peri generali, Invece.... Cucine c.omuniste, concordati coi singoli imprenditori, esodo delle bocche superflue, 2.iuti pecuniari e.... niente sciopero generale.

Proprio come hanno fatto - putacaso - i federalisti a Torino durante l'ultimo sciopeio.

Ma a. Marsiglia ci sono orga.niiza.zioni che si fanno Ja concor• reou e questo spiega la remissività francese.... I confronti sono odiosi, ma, in questo caso, istruttivi....

Dall".111,mti!, N. 226, 16 agosto 19 13 , XVIJ *.

• Dt1po lo 1,iopntJ inurai, di Milao t .... d'It,1/id. Unt1 pagin• J; sloritt p,olt1ai11, l.l,1prrim, nlo J ,ompùno. L, f"t?ponioni ,Mio stÙJ/'"O , dd tlif"1lro (247).

AL «SECOLO»

Rapidamente, al Suolo. poche linee di rispos ta. Il giornale democratico. punto sul vivo da un nostro rilievo che naturalmente manteniamo, ci d edica una colonna e più, N b n contestia.mo al S ecolo il diritto di chiamare « sfogo iroso » e « dialogo polemico >) un esame spassionato ed obiettivo della situazio ne, privo di fronwli e di contumelie. Ma per il resto, ecco :

1. L'acquicscenu con tinua dell'Avanti I aUe esperienze e alle imprese dei sindacalisti, un cavallo di ritorno che il Secolo prende dalle scuderie del riformismo dì provincia. I veri riformisti pretenderebbero infatti che noi mangiassimo del «sindacalista» .. .. Mai più. N oi _no n siamo antropofagi e il sindacalismo - come tutte le idee - ha diritto alla sua propaganda e alle sue esperienze. L'aperta solidarietà di cui parla il Secolo a proposito del primo sciopero ge~cralc, era solidarietà non con un u omo o con un metodo, ma con una massa operaia unib.sj temporaneamente per rendere più grandiosa la protesta comune. E allora tutto il Partito fu con n o i. Il Secolo asse risce che fu un atto di debolezza • si~ ma senza dimostra:rlo. Strano però che quell'atto di <e debolezza ·» abbia sgomentato la classe borghese di più dell'ultimo sciopero generale.... mancato.

1. l1 Secolo d rimprovera di avergli lasciato tutto il peso della polemica cogli industriali. Poverino I Chissà quante camicie ha suda.to per dimostrare co me q ualmcnte g li industriali potessero concedere i d ieci centesimi. Per noi tale polemica di carattC1'e tecnico era sU.perflua. Siamo tanto sinceri da confessare la ·nostra t otale incompetenza in materia, Dimostrare il « buon diritto » degli operai rientra. a.ppunto nella falsa e invecchiata men talità democratica. Per noi il « buon diritto » degli operai a migliorare le loro conclliioni di vita non M. più bisogno di essere dimostrato a base di cifre : è un 2Ssioma.

3 , La differerua essenziale e basilare fra noi e tutto il riformismo democratico, destro o sinistro, sta appunto in ciò: che per il r iformismo - in tutte le sue gradàzioni - il proletariato è un pupillo che deve sempre !ta;c sottomesso alla ferula dei suoi tuto ri che si arrogano

• Lacuna del tiesto il diritto di pensare per lui, di commuoversi per Jui, di curargli la s alute del corpo e dell'anima. Il prole tariato non deve uscire mai dal chiuso ovile, per non cadere n elle tentazioni dei lupi del.. .. sindacas010. E il SetQ/o crede di aver scoperto i'Ame rica quando dichiara che questo nostro mo do di vedere è « prettamente l> sindacalista. Nientemeno ! Sindacalista ? E sia. Non sono le parole che ci spaventano. Ma è anche - con sopportazione del Secolo - marxista. Il proletaria to n on può essere educato coi vecchi sjstemi, ma coi nuovi. Meglio ancora. Deve educarsi da sé. Auto-didatticamente. Noi possiamo dargli d elle indicazioni, segnalargli gU errori, <<dopo». Ah -I sentiamo il Secolo sogghignare : comoda la scienza del «poi>) I Noi rispo ndiamo che bisogna essere dei profeti per fare la filosofia degli avvenimenti prima che g li avvenimenti s iano accaduti. A questo punto ci si chiede : Perch é n on v i siete opposti allo sciopero generale ? Perché volevamo assi stere a un esperimento sindacalista au grand compit i Saggiare il valore dei metodi sindacali alla prova dei fatti.

4. 11 Suolo chiama quindi « tardiva seminagione di buon senso» ciò che all'inizio ddl'articolo ha chiamato « sfogo iroso » e vuol metterci in contraddizione con altre nostre affermazioni. Inva no. Perché no i - chissà quante orecchie pudiche resteranno offese I - manteniamo la « giornata storica», la << violenza necessaria)), ecc Solo ci rifiutiamo alle parodie. Quando poi il S tcolo osa affermare che « durante le g iornate del sindacalismo l'A vanti I è venuto meno a tutti i suoi doveri di giornale socialista ». ci fa ridere. Noi aspettiamo che gli ex-socialisti che fanno il StcQ/o, ci mandino il decalogo dei doveri di un giornale socialista in tempo di sciopero generale e aspetteremo.... per un pezzo. Non rHe viamo tutto il r esto. Inezie. Noi diciamo semplicemente, a guisa di conclusione, che quando si inscena uno sciopero generale milanese· e nazionale - coi c.riteri dell'azione diretta e del sindacalismo - bisogna o accettare stoicamente la disfatta o pretendere qualche cosa di più dei centesimi che g li operai otterranno quando l'on. Salmoirag hi - industriale e arbitro sotruno - avrà compiuto i suoi sapientissimi calcoli comparati. Che il Secolo sia un po' seccato della miserevole fine dello esperimento , si capisce, Quel eon'?Ordatoaborto è un po' il frutto delle sue viscere I

Da.ll'A1111nti!, N 227, 17 agosto 1913, XVII•

• D opo lo uioprro g,nrral, Ji Milano ... . d'Italia. Una pagina Ji J1od11 p,roletaria. L'~sperimenlo i comphllo. ù pro porzioni dr/lo sciopna , del d i,.,,,o (247)