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UNA. LETIERA DI FILIPPO TURATI

Che Smentisce Una Balorda Diceria

Nei giornali di ieri si leggeva la notizia di un« complotto» - nientemeno I - che sarebbe stato tramato a Roma fra i kadlrs dei « sinistri» ai danni dd rivoluzionari e.... del Partito. Si accennava alla possibilità di una nuova scissione, con relativa creazione di un set timanale a Milano portavoce dei sinistri. O ra, prima che il pettegolezzo dilaghi, Filippo Turati ci manda questa letteu che suona categorica smentita (e qualche cosa di più) al canard propalato dai «destri » d i Roma ì quali - dacché son ridotti al lumiçino · -non sanno ch e spacciar bùbbole e cincischiar freddure....

L'« on esta» stampa di tutti i colori prenda dunque atto della esplicita smentita dell'on. Turati e s 'acquetino i compagni che la fandonia dei destri aveva un po' i mpressionati. Niente scissioni, ma - al disopra di talune divergenze teoriche - bisogno e desiderio in tutti i socialisti dell'uniti per l'« azione» in comune.

Milano, j

Caro Avanli !,

Q ualche gazzetta si fa telegrafare in prevenzione la $informazion e» - che l'organo romano dei socialisti di destra dovrebbe oggi p ubblicare - di una specie di e complotto» che sarebbesi tenuto di recent e a Roma fra socialisti di sinistra ( io sarei del numero), per preparare non so quale 11: p ronunciamento» sq,aratista in seno al Partito.

I.a notizia - in questi termini - è semplicemente allegra, e importa tagliar corto al _s,ettegoleuo.

Di ver o c'è questo. I socialisti (non di destra!), che fanno parte d el Consig lio Superiore del Lavoro, si trovarono a Roma.... per il Consiglio d el Lavoro. Prima e dopo le sedute plenarie - come suole avvenire - si radunarono anche per conto l oro. I rappresentanti le organizzazioni operaie e contadine vollero, fra l'altro, si discorresse d elle dimissioni date allora allora dal Consiglio della Confedera.rione Generale del Lavoro, dei fatti di Milano, dell'atteggi amento dell'A11.ut )/, «c., insomma di ciò che più. interessava il Partito e le organizzuioni. Benché tutti fossero a un dipresso d'accordo nell'ordine di idee ch"io espressi poco dopo in un articolo della. c ,;,;,a Sotltde che- l'A fl411ti! commentò, non fu presa tuttavia, n~ doveva prendersi, dclibcraz.ione alcuna. Si ritenne anzi che, se mai, si dovesse tornare su quegli at8(>menti, a mig lio r agio, in una riunione sucçnsi.va e più vasta.

Ma tale riunione futurit avrd>be così poco il car3ttere che si compiace d i. sup. porre l'organo dei destri, che - se essa si terrà - vi dovrebbezo essere specialmente invitati a lcuni fra i rappresentanti più autorevoli della frazione ri voluzionaria, come quelli che, meglio d i chiunque, hanno qualità p er dare la interprcazione più autentica dei deliberati del congresso di Reggio Emilia. io rapporto alle questioni cui s·~ accennato. A dispetto dei desideri e dei facili sarcasmi del settimanale romano, e.ra chiaro in tutti i p resenti il convincimento che, di scissi oni nel Partito Socialista, pel massimo giubilo del Governo e della borghesia i taliana., basta - se non fu già di troppo - que lla che c'è stata, e di cui quel settimana.le è cosl nobile e brillante espressione:!

Cordialmente

Dall'A vanli.', N. '185, 6 luglio 19 1}, XVII •.

• L'Azi1J11r Sl)(ittlisttt, N. 28, 13 luglio 19B, III: « UNA" DICBRlA &A.LORDA••

! "UN'ALUOR.A" SMENTITA - ( +) Turati ha· maodato aJJ'A11anJi! una smentita ( + ). Mussolini ( +) crede alla smentita e: cerca di farla cttdere, avendo cura, come il primo, di riferire la nostra infonnazione 11d 111um••• • unità ( + ) •·

PUNTI SUGLI « I »

11 S,rok, N11ovo di Venezia, e per esso G. M. Serrati, continua a t essere le più lamentevoli querimonie sul movimento socialista e proletuio italiano. Tutto va a rotta di collo, a sentire G . M. Serrati. Forse, appena, :appena, si salv11. da questa degeneraziooe e rovina Venezia, città eminentemente « proletaria » come tutti sanno.•..

Il giudizio del Serrati sullo sciopero generale di Milano è particolarmente acido e.... passabilmente in giust o. Basta citare questo periodo :

« Intanto - mentre a Mii-ano si compie l'atto eroico di andare al monumento a V. Emanuele.... ».

Egli vuol fare dell'ironia come Wip dell'Azione.... S0<ialis1a .... E più sotto, lo sciopero generale di Milano diventa « un'inutile passeggiata in cui si spreca q ualche milione di salari.. >> Abbiamo letto le stesse parole precise sul... Corrùre della S era. Ebbene, noi siamo ben lungi dal contestare al Serrati il dirjtto di criticare lo sciopero.... È tanto facile, specie da lontano .... Ma ciuando1 occupandosi dello sciopero di Massafiscaglia, si ha il coraggio - chiamiamolo cosi per non usare un'altra più appropriata parola - di dire che « di quel verò e profondo movimento » l'Avanti I stesso si « quasi disinteressato >>, allora.... allora dalla critica si passa alla.... malig na e consapevole menzogna. Potremmo appellarcene d segretario generale della Camera del Lavoro cli Ferrara, Giovanni Bitelli, ma noi. · possediamo la collezione dcli' A.Panti ! E quantunque sia tedioso, pure siamo andati a sfogliare questo giornale per, «documentare» che di tutti gli scioperi dell' :rnno_ in corso, quello che ha occupato la più gran parte di spazio dcli' A vanti ! è stato preci5amcnte lo sciopero di Massafiscaglia. QU2.lche riformista ci ha financo rimproverato di aver fatto troppa rl,la11tt a un movimento guidato da sindacalisti, sia pure unitari. L' Ava11t~ ! ha pubblicato lettere e corrispondenze ·non mai inferiori a un quarto di colonna e talvolta eccedenti le tre colonne in prima, sct:onda e terza pagina, nei giorni 8, 9, 10, 14, 1,:, 18, 19 dd mese di ap rile; nei giorni 4, del mese di maggio; nei giorni 2. 1 .20 di giugno. Appena finito lo sciopero generale di Milano, l' A 11anti I nel suo numero del u giugno dedicava quasi tutta la« prima» pagina allo sciop ero di Massafiscaglia.... L' A11ati I ha pubblicato regolarmente t utti gli appelli d ella Camera del Lavoro di Ferrara e della Federazione Nazionale dc.i Lavoratori della terra. Ancora L' Avar,ti ! ha portat o agli scioperanti di Massafiscaglia, con Mussolini e· la: Balabanoff, l'attestazione « orale» d ella su.a solidarietà.... E dopo tutto questo, viene fresco fresco il Senati a dire con un discreto aplomb che F At1anli I si è « quasi » disi nteressato di quella lotta....

Ecco : noi chiediamo di essere criticati, discussi, anche vituperati tanto dag li avversari, come dagli amici, ma - se è possibile - senza gcsuiterie e senza insinuazio ni. Sa r ebbe ora di « criticare» un p o' meno e di « ag ire » un po1 più.

Dall'Avanti!, N 186, 7 luglio 1913, XVII•

• P11Rti 111gli « i » (221).

[PER UNA FISCHIATA]•

Quello che non avete trovat-o nell'Avanti! di oggi a proposito del fatto di ieri lo troverete domani.

L'ho consegnato sin da oggi alle maccNne. lo sono un liberale. Comprendo che una volta si possa fischiare chi si me tte contro le nostre idee. Ma mi ribello ad ogni soperchieria. Avremmo lottato, noi, contro le manette di Crispi per tollerare le manette al pensiero da parte dei sindacalisti? Mai I (Appltum). Ad ogni modo, amici socialisti, occorre affrontare ,la situa2ione. Quando si sa che si sta per c ommettere una sopraffazione contro il Partito occorre essere presenti. Bisogna sapersi far rispettare. lo, per mio conto, sono disposto a farlo con qualunque mezzo. Facciamolo tutti. Ripeto : il mio p ensiero - che non potei esprimere nel numero cli stamane per ragioni esclu'sìvamente tecniche che è inutile dirvi - lo leggerete n ell'Avanti I di domani mattina, È chiaro, preciso I (Generali, /11111,hi applanst).

• Dichiarazioni fatte a Milano, nel sa.Ione deU'Arte Moderna sito io via Campo Lodigia.no 8~ la sera del 7 luglio 1913, durante l'assemblea della sezione sociali.sta milane!e. (Dall'Avant;/, N . 187, 8 luglio 191"3, XVU).

PUNTI SUGLI « I »

Noi non possiamo essere sospettati di soverchia tenerezza per i metodi e gli uomini della Confederazione Generale del Lavoro. C'è anzi qualcuno che - a torto o a tagione - c:i fa addebito di aver provocato con un nostro rilievo le dimissioni cli Rinaldo Rigola da segretario del massimo i stituto operaio italiano, Ciò premesso, sentiamo però il bisogno d,insorgere contro la vHe e jgnobilc « caccia all'uomo» che si sta perpetrando contro Rinaldo Rigob. e della quale responsabile primo e diretto è Pulvio Zocchi.

L'episodio di domenica scorsa, a Milano, è n oto. Rinaldo Rigola doveva parlare in un comizio cli m2.estri. Alla mattina, lo Zocchi invita i suoi partigiani a · recarsi al comizio per « fischia re via» il Rigola.

Alcuni gruppi accolgono l'esortazione, si recano al comizio e con una incivile sopraffazione che il Secolo chiama « disgustosa e deplorevo le» e contro alla quale l'on. Eugenio Chiesa - con tutta la sua lealtà - non ha creduto di protestare, si impedisce al Rigola di pronunciare il suo ruscorso. Ma l'atto fazioso non deve passare senza la nostra protesta.

Noi possiamo comprendere, data. l' esasperazione degli animi, una 6schiata all'indomani della famosa intervista che il Rigola ebbe secondo noi il grave torto di concedere a un giornale borghese; ma quando si cerca e si vuole erigere a sistema un episodio, quando si cerca e si vuole - più ferocemente e freddamente di quanto non facciano leggi e tribunali borghesi - decretare per un errore o sia ~che per una colpa la morte civile di un uomo e impeàirgli per sempre l'espressione del suo pensiero, allora noi, per ra.gioni di principio e di sentimento - sl, anche di sentimento - confortiamo della nostra piena solidarietà il violentato, contro i violentatori. '

Il !tader della Unione Sindacale che accusa di « crumiri e di spie » gli uomini della Confeder.1.2ione Generale del La.varo, dovrebbe essere più guardingo nei suoi giudizi. Perché, se durante il primo sciopero generale metallurgico poté essere accusata la Camera del Lavoro di crumiraggio, è altresl inconfutabilmente vero pe.rò che durante · lo sciopero generale di protes~ le organi~azioni che compirono atti autentici di crumiraggio. appartenevano all'Unione Sindacale. Crumiri al sabato e specie alla domenica cioè dopo due giorni di sciopcco i tramvieri sindacalisti della rimessa di vla Cus todi che si presentu ono in massa al lavoro. Lo Zocchi p er spiegarsi questa defezione qualificata e inqualificabile avanzava l'ipotesi molto comoda di un.... « mistero psicologico ». Crumiri i tanto famosi e strombazzati gassisti che paneciparono « ulùmissimi » al movimento e solo dopo alle r eiterate minacce dei dirigenti l'Unione Sindacale. Questa è storia. E i riformisti no n ne hanno fatto il pretesto di nessuna sordida speculazione.

Non basta. Noi, alla fine dello sciopero generale, abbiamo visto lo Zocchi travo lto sotto un ura.gano di vituperi, l o abbiamo sentito ingiuriato 2 sangue come « un traditore, un venduto ». e noi che non siamo sciacalli, invece di abbandonarlo ·al suo destino e lo avrenuno potuto fare benissimo perché nessuna responsabilità di nessun genere ci legava a lui e al famoso « Comitato Unico», n oi - dimenticando m olte cose anche recenti - lo abbiamo difeso con aperta parola e gli abbiamo pro tetta e co perta b. ritirata.

Anche questa è storia.

Di ciò che avvenne poi alla sera nei locali della Unione Sindacale dove lo Zocchi i mpotente a dominare il tumulto contro di lui, dovette abbandonare b. sala, T Avanli !, al contrario di q uanto fecero gli altri giornali, no n diede che un cenno di poche righe. Perché ci sembrava ingeneroso unirci alla folla che in q uel momento si accaniva, si abbatteva esasperata contro un solo uomo e tentava di schiantarlo.

Ben diverso il co ntegno dello Zocchi e qui vogliamo documentare anche la sua << doppie222. )).

I n una delle riunioni preparatorie dello sciopero generale, lo Zocchi - ponendo come condizione l'esclusione del Ri gola dal n umero degli oratori - dichiarava - e molte perso ne possono testimoniarlo - che non lo faceva i n odio al Rigola, ma per evitare interruzioni e tumulti da parte della folla ostile all'in- · dirizzo della Confederuione Generale del Lavoro. D o menica scorsa invece, è stato precisamente lo Zocchi che ha istigato gli operai a <t fischiar via» dilla tribuna Rinaldo Rigo la.

Ebbene, questa persecuzione miserabile deve finire e fini rà prima che susciti le legittime rappresaglie e vendette degli operai riformisti. ·

Siamo a Milano e nel secolo ventesimo. I bavagli al pensiero non si tollerano più, vengano essi dai tiranni della chiesa nera o da tirannclli della chiesa scarlatta i cui portastendardi - quando si tratti di combattere o di rivendicare dina nzi ai colleghi di Allara le proprie responsabilità - fanno le meschinissime fig ure da « bravi figlioli » che tutti sanno. Ma i termosiforù del sindacalismo ritorneranno sulla nostra penna. ... perché noi perdoniamo2 ma non dimentichiamo.

· D all"A vanli l, N, 187, 8 luglio 1913, XVII*.

• P" 1111a fiuhùll11 (388) e P111tli stigli « i 't.·

PUNTI SUGLI « I »

Il compagno G. M. Serrati ci manda da Venezia . e noi integralmente pubblichiamo :

« Poiché non mi si nega il diritto di pensarla colla ~ia testa in merito al vantato sciopero genera.le milanese -d el che ringrazio sentitamente i compagni d ell' Av,mli! - mi sia permesso dimostrare soltanto che non ho commessa a lcuna inesattezza affermando che il .giornale deJ Partito, nel periodo d egli avvenimenti milanesi, s'è quasi completamente disinteressato del movimento di Massafiscaglia. La dimostrazione è facile poichf mi viene da ll' A van1i! stesso. Infatti, prima dello sciopero mihmese l'Avanti I si occupa quasi quotidianamente del movimento d eI Ferrarese (vedi A11an1;! dal 4 a l 27 maggio ed anche prima). Avveogono i moti di Milano, coo conseguente gita al monumento di Vittorio Emanuele, e J'A. t1tu1ti! tace dal 2 aJ 20 giugnocirca la situazione dei contadini di Mas~. P erché questo silenzio? Attraversava forse allora la situazione nel Ferrarese un periodo di calma? Affatto! Eravamo al contrario in pietlll. battaglia - dura e generosa battagliaed è precisamente di quei giorni la circolare espresso diramata d alla Lega di Massa per un più pronto e diretto intervento delle organizu.zioni tutte in aiuto d egli scioperanti coatadini. I.a circolue è firmata da Giovanni Bitelli e d a Nino M:.a.2zc.,ni. Soltanto passato lo sciopero milwese, l'Awm1i! rip1eode la campagna i,er quello del Ferra.rese. Questo stabilito con precisione a rivendicare la esattezza delle mie affermazioni, io ho il diritto di credere creata questa supcrvalutuionc dei fatti mìlanèsi in confronto di altre lotte effettivamente più ri voluzionarie, sebbene meno vistose. L'AJ1anti! ha creduto e crede di potere mettere affattivo del Partito nostro un movimento fatto con l'aiuto deg li elementi i piiì disparati in una specie di collaborazione confusionaria dì tutte le gradazioni dei Partiti estremi. Io penso che si sarebbe certo compiut a oper-a più utile e veramente socialista. dando effettivo aiuto a coloro che l ottano contro tutta la borghesia, anche contro quella massonica. e democratica ( ?).

.«G. M. SERlV.'rl»

...,E siamo tornati - noi personalmente - a sfogliare, con più diligente attenzione, la collezione dcll' ÀtJanti I ; e ad operazione compiuta possiamo dimostrare ad ahundonliam che i:} Sern.ri fa male .ad 2.rrampicarsi.. .. 2.crobatica.mente sugli specchi perché ha torto marcio. Egli aveva proclamato che l' A11anti ! si cn « quasi » disinteressato dello sciopero di MassaEscaglia.; adesso, dopo la nostra esauriente documentuione, limita. il « quasi)> al solo mese di giugno. Noi non mescoliamo - quantunque ci sarebbe facilissimo ribattere tutte le asserzioni del Serrati - sciopero generale di Milano e sciopero di Massafiscaglia; ci limitiamo solo a documenta re che anche nel mese di giugno l'A vanti! s i è quotidianamente occupato dello sciopero di Massafiscaglia, non esclusi i giorni dello sciopero generale cli Milano.

Il 2, 7, 8, 10, u di giugno ci sono notizie dello sciopero di Massafiscaglia nella , a pagina ; il I 6 giugno - malgrado lo sciopero generale di Milano - l'Avanti I ha « due colonne » in « terza >> pag ina da Massafìscaglia; il 19 giugno - a ll'in ~omani dello sciopero gene rale di MiJano -1' Avanti I ha « tre colonne» in 3a pagina col titolo Dalle ltrrt (ht .r'invt rmi'g/ia11,;; il 10 giugno « due colonne» in 3a pagina ; il u g iugno « quattro colonne » in «prima» pagina; il 2., e il 2.6 notizie in sa pagina~

Dopo tutto ciò abbiamo o no ragione di cl.ire che quello di Massafiscaglia è ]o scioper o che ha occupato lo spazio maggiore del nostro g iornale ?

Che cosa pretendeva il Serrati, che fo un periodo nel quale c'è stata una vera fioritura di movjmenti dall' un capo all' altro d'Italia proletaria, l'A vanti ! fosse diventato il bollettino esclusivo dello sciopero di Massafiscaglia? Serrati legge o non legge l'Avanti I? A giudicare da questa polemica, parrebbe di no.

Conclusione? Nessuna. Piccole schermaglie....

A proposito dell'incidente di domenica scorsa l'on. Eugenio Chiesa ci manda:

Esregjo signo r Direttore dell'Avanli!

La prego di r ettificare a proposito dell'incidente Rigola, nei p111,11i s11gli «i», quan to mi riguarda.

A l comizio di domenica, no n consentii a pr ender la parola,. dopo che era stato impedito di parlare all'ono1evole Rigola, se non quando il Presidente, il quale a'IC'Ya sciolto il comizio, credette di riaprirlo e di invitarmi ad espone il mfo pensitro, il che feci « premettendo che il diritto alla parola non era mio, e che mi arrendevo ad usarne, soltanto perché 1itenevo supremo interesse d ella manifestazione che essa non si chiudesse senza esprimere i1 proprio voto sull'opera del ministro Crcd.a10 ».

E fu con ci.ò sedalo il tumulto e concluso il comizio.

Ma Ella vede, egregio Direttore, come nelle mie parole (che sono nel 1esoconto del S,rc,lo riassunte abbastanza fedelmente) vi fu una precisa dichia-

11.rione, - la sola protesta, a mio avviso, possibile in quel momento di confusione, - l'affermazione cio~ che il diritto d ella parola spettava ad altri.

Cordialmente salutando.

Dall•on. Chiesa ci aspettavamo una protesta più esplicita al comizio <."una rettifica più esauriente. Ci pare che l'on . Chiesa avrebbe dovuto formulare in altri termini la sua protesta. Dire - ad esempioch'egli non avrebbe pronunciata parola se prima n on avesse parlato Rinaldo Rigola..,.

Invece.... la lettera stessa delFon. Chiesa legittima appieno l'opportunità del nos tro rilievo.

D all'Avanlì!, N. 188, 9 luglio 191 3, XVII*. "' P11n1i ; 11gli , i » ( 218).

Muuolini ha per primo la parola Si mtraviglia che il Comitato abbia riesumata la questione dello sciopero metallurgico ormai sorpassata con l'ultimo voto che -approvava il Comitato stesso. Fa pnunle che a questo proposito si può osservare che il Comitato è caduto in u n errore di duplicità giustamente r ilevato prima dal Levi.

Sull'opportunità o meno dello sciopero generale poi è Yano discutete. Come è opera vana cerèare canoni socialisti che lo impediscano. Non ce ne sono. Interpretarlo come una ginnastica, volerlo a ripctizìooe I: colpa che a nessuno sì può più ormai attribuire. Chi lo YUole cosl? N on è concepibile in tal SCDSO,

111 quanto agli avvenimenti di Milano rirorda che la proposta dell'accordo transitorio coll'Unione Sìnda.cale è partita da un destro. E ha fatto bene la Commissione Esecutiva de1la Camera del Lavoro ad accedavj perché era necessario che lo sciopero avesse l'adesione di tutta la massa. Si è voluto escludere il Partito dal Comitato di agitazione.

Ebbene, il P~rtito acciato dalla port a è entrato solennemente d alla finestra,

Infatti erano suoi gli oratori del comizio, furono i socialisti che lo dominarono, poteita no essere lo ro ad er editarlo eventualmente ed eventualmente a condurlo più oltre. La dimostrt.zione di questo asserto è nelle stesse parole di avversari e negli articoli di Libero Merlino sulla Volontà di Ancona e dell'Opm1i o /Ja/ian.o di Berna.

Si /amen/a che la rm.ssa sfugge al P artito. Ebbene si veda a chi ·va la co lpa di questo fatto increscioso, E . sinceramente si con.stati anche che l'Unio_ne Sindace..le v ive e fa delle agitazioni e dirige degli scioperi Esiste per davvero. E dà prova della sua attività come nell'ultimo episodio significativo delle elezioni di cariche fra la classe dei tramvicri nella qu~e i sindacalisti ebbero una notevole maggioranza. Bppute la situazione ..han è dispera.1:2. Si dovrebbe sentire l'incitamento che viene~ dall'operosità dell'Unione Sindacale.

• ~assunto del discorso pronunciato ·a Milano, nel salone dell'Arte Modem a sito .io via Campo Lodigiano s , la ,era dell' ll luglio 1913, durante r~scmbJea deu, sezione socialista milane! ~ (Dall'.Av,rnti 1 , N, 191, 12 luglio 191;, XVII).

Trevcs ebbe un2. punta acerba contro un-a « dc8cneraz.ione democ:ra.tica-i::iformistica-rivoluzionaria-sindaca.lista », ma n on vi fu nell'occasione dello sciopero generale. D _ov'eraao gli altri Partiti ? Non potevano intervenire, Mmsolini prosegm Jt§'ifo al/e11ta111enle dalt>assemblta, difent:kndo l'alt eggjammto ! e rondude (OIIVtntfliW ehe è indispensabile accentuare l'opposizione politica al Governo data la situazione nella quale ci si trova in I calia. ( VWi applami).

[L' INDIRIZZO DELL' «AVANTI ! »] *

AfnslO!ini, direttore dell'Avanti I, fa la relazione de/J'atlivilà in quu/Ò nllill!o quadrimestre del giornaù. A ccenna a diver-se polemiche soste1111k cogli awersari dd nb.rtro Partito; alle can,µgne contro i nuovi aggratJi militari rappresentati dal progelfo Spingardi, campagne che tennero viva l'agitazione nel Paese.

Malgrado Ja fiacchezza con cui fu condotta la battaglia dal gruppo parlamentare socialista il progetto Spingardi non giunse completamente in porto e fo rse sarebbe naufragato se il gruppo avesse pratiatto l'ostru zionismo. Colla maggiore tenacia fu continuata la campagna co ntro la guerra libica, specie dopo la n otizia d ei disastri di Ettangi e di Marsa Susa.

M HJ.Tolini parla quindi della p repara:,_i@e elettorale ; ddle polemiche con la Critica Sociale circa i po1tulati del programma e degli articoli pubb/ùati ml/e q11utioni militt;1ri e doganali che saranno prospettate ai nH(l:4 milioni di elt /l()ri ,- della rassegna dei rol/egi che per complesse ragioni · no n ha corrisposto alle aspettative dei letto rL

Il Mussolini si diffondt quindi a riferir~ su/l'atteggiamento del giornale di fr(}n /e agli ultimi avvenimenti dli/a uila prolttaria mila11e.1e i' di mostra la inftmnz.a enrtitata M/J'Avanti l 11ill'origi1tt, lo JtJolgerJi e J' epik1go J, //o stiapero g,ntrale, di c11i ri11~ndica pie11a111t11/t l'tjjùacia, la portata, la giNJlijict:· zfone politira e morale

Parla p olemica ,oi ·rifor,,,frti di sinfrtra che per motivi evidenti vogliono caricaturare le idee della frazione rivoluzionaria ed i dissensi, Il dissenso è logico del resto e se non si rivela in quella che può girsi la pratica quotidiana del socialismo, deve fatalmente compatire davanti a fatti eccezio nali com.e lo sciopero. Ritient necessaria l'unità del Partito, ferma restando la caratteristica delle frazioni che fo compongono specie nella battagli~ della prima grande con.sul~ razione nazionale.

* Riassunto d ella reluione svolta a Roma, nella ,sede della direzione d el partito socialista italiano sita in via del Seminario, i.I pomeriggio del 13 Jue).io 19 U , uel corso di una rl\mione della direzione del partito. (Dall'.A-v.aizli!, N . 193, 14 luglio 1913, XVII).

Per tJlla»f(J conarne /11 v4gheggiata 1111ità del proletariato itali4M, M111solini ritiene che occorre andar cauti pur non ostacolando tutte le prat iche che saranno tentate da clementi, come ad esempio i ferrovieri, estranei all'una cd all'altra o rganiz:t:azione.

Ad ogni modo l'unità nazionale deve essere preceduta dall' unità locale e venire dal basso, n on già dall' alto. Fo tsc sarà imposta dagli avvenimenti t ris ti che si preparano in conseguenza dell' impresa africana. Mu.r.rolini dichiara ptrò che, pur combattendo come ha combattuto, a vùo aperto, i metodi t gli uomini .rindtzcalùti, /tille le voile che sarà nectssariu, non intende s~s11re i rancori per.ronali e di (!f'igine locale di tafm,j organizzatori rijarmùli. A qmsto proposito fa nalare che q11ando in seg11ito al noto a/lacco De Amhris /11/Ja la stampa sindoctJiista per debito di omertà si scagliò contro M,molini, ]a stamp a settimanale socialista si chiuse n el più dignitoso.... s ilenzio . Se p erò l'Avanti I tarda 2.4 ore nell'esprimere la. sua fiera p rotesta contro i livragatori della libertà dì p arola d i Rigola, i riformisti p arlano immediatamente di complicità dcli' A11anti I coi sindacalisti Il Mussolini dopQ aver accennalo al /av()ro the intende I110/gere in q11esti mesi di attesa e di preparazfone del primo esperimento- di suffragio 1111iversale, chiede alla direzione rm volo specifico ed espl~dto te.-V.

• Dopo uo·ampia disnmione alla quale partecipano Velia, Ratti, Lazza.ci, Agnini, Fioritto, Musatti, Mastracchi, Bacd, Zeibini, Rondani, Balabanoff e « dopo nuove dichiarazioni di Mussolini, Ratti, Zeibini, Vella, si mette a i voti un ordine del giorno Cagnooi cosi concepito: "La Direzione, udite le dichiarazioni del direttore dell'A11,urli!, approva l'indirizzo del giornale e passa all'ordine del giorno··. Qu~to ordine dd giorno viene approvato da l azzari , Agnini, Fioritto, Mastracchi, Gtgnoni, Bacci e Zerbini. Si astengono Balabanoff dati i suoi rapporti ·nel giorna.Je e il d irettore Mussolini. Votano contro: Mu5atti, Velia e Ratti, richiamandosi puramente alle dichi arazioni fatte. La seduta è tolta alle ore 20 » . Nella riunione antimeridiana. del 14 lug lio 1913, « Mussolini, in seguito a lla votazione di ieri, ritiene che, pur apprezzando il numero dei voti ottenuti sull'ordine del giorno Cagoortl, la sua posi2iooe è stata scossa. Rassegna perciò le dimissioni da dirt:ttore deJI' .A11"'1IÌ ! La Direzione però, unlrume, su p roposta Bacci, conferma la fiducia nel Mussolini e ne respinge le dimissioni :o (Datr .Avairti!, Nn 19), 194, 14, 15 luglio 1913, XVII).