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CAVALCATA PARADOSSALE
CACCIA AL « BUON SENSO »
lo ho sempre detestato, esecrato, sputacchiato jl buon sens o . Non lo p osso soffrire. L'ho in uggia. Quando sento parlare dì buon senso, quando mi si fa l'elog io del buon senso io mi imlbcrn. Divento so• spettoso. Pietà, virtù, cristianesi mo, rinuncia erano le parole equivoche che rendevano furibondo l'asceta dell' Vber Muuch Il buon senso è paw!a che per me produce l o ·stesso effetto. Flucht vor alltm d~m Gtduld, grida Mefistofele: i( Maledetta soprattutto la pazienza! » Io urlo : Che il buon senso sfa maledetto ! La pioggia di novembre o 1a n ebbia di marzo deprime l'uomo che ha nel sangue la spiro~hcta pallida della sifilide Dai ristoranti di ter2a clas se delle stazioni tedesche esce un grasso nauseabondo odore di patate, di birra, e di cavoli che vi rivolta lo stomaco. Nelle anticamere dei lupanari d'infimo o rdine c'è un mobilio che vi rico rda il Monte di Pietà e le lussurie delle femmine che costano cinquanta centesimi. Ebbene, il signor buon senso mi fastidia p iù d elle intemperie no vembrali, più dei pestilenziali vapori della cucina tedesca, più ancora della rniser ~ dei postriboli infami. Insomma, io odio il buon senso. E lo odio in n ome della vita e del mio invincibile gusto per l'avventura. Ma che cosa è q uesto buon senso che circola per ]e strade, nelle chiese, nc:i teatri, nelle case, nei libri, nei giornali, nei cervelli ? Che è di"'.' ventato ormai sacro e i ntangibile come una istituzio n e ? Buon senso, cioè un senso che serve al corpo e alla intelligenza ; buon .senso, cioè un occhio che vede lo ntano, un orecchio che distingue tutti i suoni nella loro gamma infinita, un olfatto che sa discernere i profumi e g'.li odori e i fetori, un tatto che avverte tutte le sinuosità, le asperità, le morbidenc delle cose, un palato che gusta i cibi, e titilla il ventre. Buon senso quello del selvaggio che pone l'o recchio a t erra e sente l'approssimarsi del biscione a sonagli; buon senso quello di Toscanini che racroglie e differenzia i suoni di una g rande orchestra.. Questo è il buo n senso che i greci coltivarono, nùgliorarono, raffinarono, pe1fezionarono . Essi non intesero mai che il « buon senso >) fosse, come o ggi, )'opposto della pazzia.... Questa era ritenuta di origine divina. Tutta la st o ria non è che una lotta feroce e immane fra il buon senso e la follia. I cavalieri d ell'alto medio-evo che andavano cercando duelli e t ornei; i santi che si ritirava no a macerarsi la carne nel deserto ; i g uerrieri, gli alchimisti e gli astrologi e gli stregoni e gl.i eretici e i fascinatorì di popoli da Rolando di Roncisvalle a Pietro l'Eremita, da S. Francescçi d'Assisi a Ruystrock l'Ammirabile, dovettero lottare sino alla dispera zione contro il buon senso che li consigliava al riposo , alla sosta, alla transazione, alla viltà. P o iché il buon senso è conser vazione., .. è - udite 1 udite I o socialisti - la 1iloso6a delJc classi che son o arrivate, no n di quelle che vogliono arriv are. Le rivoluzioni devon o essere con siderate come le rivincite della follia s u l buon senso. Poiché le rivoluzioni sono pazze, acefale, violente, idiote, bestiali. Sono come la g u erra. E sse incendian o il Louvre. gettano sulla via il corpo ig nudo della p rincipessa d i Lamballe. Uccidono, saccheggiano, distruggono, È un cataclisma di u o mini . In ciò sta precisamente la loro g rande bellezza. Anche per la società v ale la massima antica : è lecito una volta all'anno diventare matti . Purtro ppo le società umane impazziscono una volta ogni secolo .... Una deUe manifestazio ni più simpatiche della rivolta contro il buon senso, è stata la Bohème. ll buon senso nell'amore è il matrimonio dinnanzi al prete e al sindaco, nella politica è la medioctazia, nel socialismo è il riformismo.... Chi ascolta la voce insidiosa di questo equivoco personaggio, non sarà mai un audace. Non si « supererà » mai. Sa.tà sempre un Taddeo, non ma.i un Ulisse. Preferirà la palude alla v etta, il riposo alla marcia, Ja pace alla guerra. Ora gli uomini devono varcare le frontiere delle loro p ossibilità fisiche e morali, e sfidare }' jgnoto. Perire, se occorre. Bisog na esiliare il buon senso o .ridurlo a un ruolo secondario Quest o si afferma dovunque nell'ora presente. Ma io vado più in là. Voglio andare alla caccia del buon senso; lo v oglio uccidere. Ricordate Atta Troll di Heine? Anch'io mi armerò di una carabina novissima, eserciterò l'occhio e il bcaccio poiché il colpo non deve fallire. Non mi nascondo le difficoltà dell'impresa Il buon senso eviterà forse di comparire nelle grandi strade della vita e preferirà i viottoli oscuri ; non si mostrerà nelle ore storiche, ma nei periodi di transazione e di sosta. Assumerà forme e maschere incessantemente diverse; sarà nero e rosso1 conservatore e rivoluzionario, spavaldo e pusillanime, uomo e donna. Ma io l o rintraccerò, lo identi:ficherò ugualmente. Non mi sfuggirà. U no strano presagio mi sorride : io lo fulminerò, forse, insieme con un filosofo. Il qua1e si precipiterà a difendere la sua creatura e troverà, in qu est o g esto, la morte, Ecco : io vedo il buon senso livido, deforme, spaurito chiedermi pietà, chiedermi ancora un giorllo o un secolo o un millennio di v ita, Egli mi di~ implorante : « Sono le folle c he hanno b isogno del buon senso. Ris parmiami.... » Ma io non lo lascerò termina.re : « A ppunto per questo tu devi morire». E Io stenderò al suolo. Poi getterò il cadavere alle moltitudini e dirò : Cittadini, ho ucciso il vostro peggiore nemico . Intrecciamo, in segno di gioia, un matchiche infcrna1c. L'HOMME
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La morte di Miml è l'inizio· di un'altra epoca storica in cui il buon se nso è padconc. La so cietà borghese ha creato l'uomo macchina~ l'uomo funziona rio, l'uomo orologio, l"uomo regola. Io sogno i nvece l' uomo eccezione. A ppena siete g iunt i alle soglie d ella vha, voi d ovete catalogarvi, scegliere. irreggimentarvi. andare coi più ; accettare le verità., toUcrare le ipocrisie, Je m enzogne dei più ; inchinarvi al « buo n senso» della maggior:uua. Se no n avete una famiglia, u na casa, W1 titolo accademico, se siete, soprattutto, senza una « professi one», p u ò accadervi di essere banditi dal consorzio umano. E di diven tare un senza-pane, un senza-tetto. È fi nito il t empo dei refrat~ tari. Il primo è stato Cristo, l'ultimo Vallès. È finito il tempo degli « irregolari » Restano pochi superstiti, specie di épave; sfuggiti al gran naufragio, ma il volgo li chi.a.ma « pazzi ».... La sintesi della filosofia contemporanea in questa parola « b uon senso)). Qui condensato tutto il filisteismo di questa età di mercanti. Ora il buon senso minaccia di si6lizzarc anch e l'idea di rivoluzione Non ne v edete i sintomi ? Una volta il socialismo era degli «scamiciati>\ dei « millattori », della « anaglia »; oggi g ià poli, policl, anzi. E colto, ci tiene a m ostrare di essere ragionevole, tanto sentimentale che piange e fa piangere, ha un sa.ero orrore del sangue, detesta l'avventura.
Vuol essere sicuro, metodico, cautelato, previdente. Il linguaggio dei socialisti non è più sbucato, come quello di un tempo. È manieNto, le2ioso, piano, pedestre, scru:a spigoli, pieno di eufemismi, ufficioso, ufficiale, grigio, «temperato», tollerante. Confrontate una pagina di Man, con una pagina di Bonom.i o di Turati. Scorgerete l'abisso. Oggi il buon senso è divenuto uno scudo che .ripara fa viltà dei contemporanei.
D a La Fol/11, N, 14, 6 aprile 191}, Il.