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CONTRO GLI ARMAMENTI

Domenica scorsa si è tenuto a Saint Denis il congresso della. Federazione Socialista della Senna. Cerano trecento delegati, in rappresentanza di 10.000 i nscritti, La stampa quotidiana che racc~glie tutte le minutaglie della cronaca ha ignorato la manifestazione di S. D enis. È il sistema. Dinnanzi alla mole enorme della macchina statale che cosa è mai il socialismo ? Una 9.J1antiJé négligeable che si i gnora e si trascura, quando n on si disprezza. Che cosa e.rana i primi nuclei di cristiani per i dominato'ri di Roma? Una lattbrosa t i /11,ifuga natio destinata ad esaurirsi nelle catacombe e impotente a minare le basi della Roma imperiale. Eppure il Galileo ha vinto I Che cosa rappresentava per la nobiltà cd il clero il Terzo Stato ? Lo ha detto l'abate di Sic:yès ; nulla. Eppure questo « nulla » ha fatto la più grande rivoluzione della storia. Che cosa è il socialismo, ogg.ì, per .i repubbliqni-conservatori della Francia? Una minoranza trascurabile di demagoghi, dichiara il Temp.r, banditrice di idee anti-pauiottiche; eppure, eppw:e.... questo socialismo sarà domani la forza e la fede di milioni di uomini e la rivoluzione che esso prepara s:arà anco ra p iù universale e profonda di quella ch"ebbe formale inizio il 5 maggio del 1789. La congiura del silenzio è, dunque, un meschino ripiego. Sopprime la cronaca. ma non cancella k storia. E i congressi dei socialisti sono dei « cominciamenti » storici. Incerti, forse, come tutti ì cominciamenti, ma la loro esistenza è reale, è un « fatto », con capaciti di ulteriore sviluppo . Iicobi avvertiva che per lo storico futuro sa.rebbc stato più importante, fra gli avvenimenti dd secolo XIX, la costituzione di una Lega di proletari, che la battaglia di Sadowa. È un paradosso, ma come tutti i paradossi ba un fondo innegabile di verità..Cosl il congresso di S. Denis non perde nulla della sua importanza anche se l~ stampa borghese lo ha boicottato per far credere agli stranieri tedeschi che tutta la Francia è unanime, cioè presa dalla stessa follia e dominata dalh stessa p;;.ura.

I procedimenti della stampa sono uguali tanto dalruna come dall'altra parte dd Reno. Dapprima si tcnta.to d'intorbidue le a.eque con uno scamotaggio v ecchio e sciupato. Per i sciovìnisti francesi solo i socialisti francesi fanno dell'internazionalliìmo mentre i ,ama- r4Je.r tedeschi sarebbero pronti a versare tutto il lo ro sangue per la patri.2 e viceversa ; per i sciovinisti t edeschi, solo i socialisti tedeschi .sono internazionalisti, mentre j compagni dì Francia sarebbexo pront i a marciare come un sol u omo alla riconquista delle provincie perdute, Ma la verità è, invece, che tanto i socialisti francesi come quelli tedeschi sono concordi nell'opposizione ai nuovì armamenti. La ri5oluzione votata al congres.so di S. Dcnis parla chiaro, Essa dice;

« In pjcno accordo coi socialisti tedeschi, i socialisti francesi rcclama.110:

« 1. il riavvicinamento franco-tedesco;

« 2. J'arl,itrato internazionale esteso a tutti i confiitti;

« 3. le milizie nuionali sostituite agli eserciti di caserma;

« 4. l'obbligo per le classi privilegiat e di pagare, con una tassa sulla ricchezza, le mostruose spese militari che schìa.cciano jJ popolo.

« Contro il serviz.io de i tre anni, per l'a nnamento generale del popolo, ecco la pato la d'ord ine dei socialisti francesi » .

L'opposizione alla politica militarista della repubblica borghese si delinea precisa e implacabile. Le critiche di Giovanni Jaurès alla ferma triennale sono, da o gni punto di vista, formidabili. L'esercito di caserma della Francia non sarà mai numericamente fo:ctc come queUo tedesco. Una competizione su questo terreno è inscnsa~. E Jaurès propone la soluzione logica. Volete respingere una eventuale aggressione della Germania ? Volete salvare la Repubblica? Armate il popolo. Esso si batterà eroicamente come nel '70-' 71. &so vi darà ancora una volta i condottieri e i sol.dati intrepidi della prima rivoluzione. Osate I Ma la borghesia repubblicana non discute neppure la tesi «radicale» di Jaurès. Il p opolo armato è un perico lo per la proprietà privata. Il popolo armato è capace d'impedire la g uerra colla rivoluzione o di fare rivoluzione dopo la guerra. Il nemico interno dev'essere sottoposto al regìme della caserma e mandato ille frontiere, inquadrato e sorvegliato, come bestiame da macello . Rius ciranno i socidist:i francesi e tedeschi ad impedire o ad arrestare 1a gara degli armamenti..? Non sappia.mo. Certo è che gravi avvenimenti maturano. La Germania è imbottigliata. La borghesia tedesca non vuol restare isolata. La Quadruplice balcan.i~ impedisce ogni espansione dell'Austria al Sud. La via di Salonicco è ormai sbarrata. L'A u stria non giungerà più all'Egeo. Non solo. Il trionfo degli slavi l'ha indebolita nella sua compagine interna. Un urto dall'interno o dall'esterno basterà per far « saltare » l'Austria che non è una nazione, ma. un do~ minio dinastico. La Germania non può attendere. Fra qualche anno sarebbe troppo tardi. Ora, questi armamenti, mirano ad uno scopo immediato. E ssi non sono solo rivolti contro la Francia, ma anche contro i socialisti. C'è un altro Impero nell'Impero del Kaiser. Un nuovo Stato nel vecchio Stato. la guerra sarebbe oggi un magnifico div ersivo per il capitalismo tedesco c;he ha bisogno di nuovi me rcati da sfruttare ma Che ba bisogno soprattutto cli schiacciare il moviment o socialista. Fra qualche tempo sarebbe troppo tardi. Ecco perché la eventualità della guerra può tradursi nella realtà di domani. E allora pei socialisti il dilemma si porrà chiaro in questi termini : o subire la guerra o insorgere:. Il riformismo che aveva eliminato dalla sto ria le catastrofi, si trova dinnanzi inopinatamente a una situazione storica di cui lo scioglimento non può essere che catastrofico. O dovremo c redere alla saggezza dei Governi ? Collo scatenare una grande confl agrazione di popoli, la borghesia gioca la sua carta suprema~ cd evoca sulla scena dd mondo quella che Ca.rio Marx chiamava la sesta grande potenza : la Rivoluzione Sociale.

D all'A.11Rnli!, N . 57, 26 febbraio 1913, XVII (", 593).