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POSTILLA AI COMMENTI

I grandi gior nali quotidianì che ignorano i tragici avvenimenti del 6 gennaio, hanno dedicato pagine intere al resoconto delle interpellanze presentate alla Camera e svolte lunedl. Alcuni di essi - f ra i maggiori - hanno confinato dopo tanti mesi nelle pagine interne le notizie de1la guerra balcanica per mettere nella prima pagina il resoconto della sedur.a dedicata agli eccidi.

Segno dunque che l'argomento grave, delicato, importante. Il nostro pensiero al riguardo già noto. N oi ammettiamo una fatalità negli eccidi ch e promana dall'esistenza delle tjassi e dalla lotta di classe. Questa fatalità non ci sgomenta. Nei paesi dove la lotta di classe è giunta alla sua più perfetta espressione gli eccidi sono all'ordine de l giorno. Basta seguire la. cronaca delle lotte operaie neg li Stat i Uniti. Ricordi.amo lo sciopero di Lawrence e l'assassinio ddla povera e dimenticata Anna Lo Pizzo. Questi eccidi più o meno frequenti 11.niranno col finir delle classi. Non prima. Sarebbe utopistico pensado. Ma c'è un eccidio tipicamente italiano che non può essere certo paragonato alle batt.aglie che ac.compagnano gli scioperi del Nord-America ; un eccidio che chiameremo pre-lotta di classe e del quale le sup reme responsabilità .ricadono esclusivamente sul Govei:no che, invece di provvedere e prevenire, reprime, e contro al q uale è doveroso protc· stare· ed insOrgere. •

Posta in chiaro questa distim:ione, esaminiamo i commenti dèi giornali borghesi alla seduta di lunedì. Il C orritn della St ra evita di parlare del caso specifico cli Rocca. Gorga e si abbandona a considera2ioni d'indole generale.

Secondo l'on. Torre gli eccidì si evitano educando le folle; per noi invece si evitano soddisfacendo i bisogni delle folle. La differenza è fondamentale. Non è vero che l'educazione escluda la violenza N~ conflitti, i più edue2.ti, cioè delegati e agenti della forza pubblica, sono i più violenti. È strano, ma vero. In Italia le più violente dimostrazioni sono state quelle compiute dalla. fo)h «educata». I poveri corttadini del Mezzogiorno non sa~no educati, ma è certo che non sono violenti. Comunque la loro non è una violenza sovversiva , che si propone di raggiungere fini ideali, ma una. v iolenu che trova la sua ragione e la sua giusti.ficazionC in circostanze particolari e locali, Ebbene, educhiamo pure. li Governo si faccia banditore di un concorso per un Manuale del perfetto educatore della folla. Diffondiamo il Galateo di monsignor Giovanni D ella Casa. E p oi? A chi gioverà tutta q uesta opera di educazionè quando le folle mancheranno di pane, dì acqua. di sci.iole, di farmacie, di strade ? Come sarà possibile di evitare il tumulto? In verità, le folle sopo troppo educate.... alla rassegnazione e al rispetto di loro signori. E lo prova il fatto che quando scendono nelle strade sono sempre e completamente inermi. Se 01,conc educare, bisogna cominciare dall'altra parte. Perché non è affatto vero, come si afferma dall'on. Torre, che « gli agenti di pubblica sicurezza non possono far fuoco su pacifici dimostranti». Questa jpotesi che l'on. Torre chiama <( assurda» si verifica da vent'anni. Quando mai le folle dei dimostranti in Italia fecero uso delle armi? I feriti e i morti non furono sempre - plll' troppo I - colpiti alla schiena ?

Come può rappresentare una seria minaccia p er l'ordine costituito una foUa che fugge? Mettevano forse in perico lo l'esistenza dello Stato italiano quella d onna incinta e quel bambino di cinque anni, fucilati a Rocca Gorga ? La Tribrma, dopo aver ufficiosamente difeso quella « politica libera per cui l'Italia é ora in pnma linea fra le nazioni», rimette fo circolazione j} vecchio cliché del sobillatore o meneNr.

« Su costoro - dichiara la Tribuna - ricad~ la maggiore e più grave responsabilità morale di avvenimenti che sono deplorati da tutti e riescono dolorosi a tutti».

Noi vorremmo sapere chi mai « agitatore di professione, locale o vagabo ndo » ha sobillato i contadini di Rocca Gorga .... Forse q uel disgraziato maestro Dc Angelis arri\'ato alla vigilia ? Forse il parroco del paese consigliere spirituale del Circolo Savoia? O n o'n è piuttosto il Governo il vero e proprfo sobillatore? La responsabilità diretta del Governo scaturisce per n oi evidentissima dai tre seguenti ordini di fatti:

1. Se ip Italia ci sono ancora migliaia di Comuni nelle condizioni disperate e medioev:1.li di Rocca Gorga la colpa è del Governo monarchico che ha troirato un miliardo per la guerra libica e non ha trovato, in quaunt'anni, i milioni necessari alla soluzione del problema dell'Italia rurale; z. Se l'Italia è la nazione che batte il record degli eccidi; ciò dipende dall'assicurata impunità a.ccordata ai responsabili;

3. Il Governo ha sempre incoraggiato la repressione violenta dei moti popolari, premiando gli a.ssassini.

Alla Camera si è ricordato il caso Centanni e sì è dimenticato di citt.re Bavt.-Beccaris che fu insignito dei cordoni dì S. Mt.urizio e La~o per ricompensarlo dell'opera da !ui prestata in difesa del· re e della patria massacrando centinaia di cittadini inermi nel ' 98: La r esponsabilità del Governo è dunque inco ntestabile. Il Governo ste"sso l 'accetta G iolitti n on avrà scrupoli di dichiararlo quando Bentini svolgecl la sua mozione. Ora, quale sarà il significato di un altro eccidio? Uno solo, e cioè che nessuna d elle cause provocatrici è stata elinùnata e che il Governo liberale intende di continuare la sua politica della strage. Ma il proletariato stanco cd esasperato saprà. compiere allora e fino alle ultime conseguenze il suo preciso d overe.

Dall"Ar.<1nli !, N 50, 19 febbraio 1913, XVU (.r, ,92).