5 minute read

IL CONGRESSO DI BREST

E On Tentativo Di Revisionismo Socialista

C'è nell' Huma"itt d'oggi un articolo di Giovani Jaurès che vale l:a pena di riferire e commentare. Il Partito Socialista Francese è alla vigilia del suo congresso che si terrà quest'anno a Brest, in Brettagna, Un problema formidabile è stato posto audacemente sul tappeto : l'azione generale del Partito. Cominciamo dal constatare che in Francia nessun socialista militante ha posto mai in dubbio la necessità dell'esistenza del Partito.

Il « ramo secco » una infelice boutade cli quella caricatura buffa di riformismo tipicamente italiano che si chiama « destro». In Francia, anzi, si nota da. qualche tempo un accrescimento sintomatico e confortevole del prestigio morale e della forza numerica del Partito che il Jaurès non deprezza ma chiama «grande». Nell'ultima. elezione presidenziale il Gruppo Parlamentare socialista ha votato con disciplina esemplare, tanto al primo come al secondo scrutinio, per Eduard V aillant. Recentemente, i componenti il m~nipolo dei libertari redattori alla G11rrra Sodai, (Almereyda, M ede e altri) sono entrati in massa nel Partito accettandone, si capisce, la tattica e le finalità. Segno tangibile di questa rinnovata e aumentata vitalità dd Partito è l'ampliamento dcli' H11111a11ité e la calda simpatia con cui è stata accolta dalla massa operaia, Ora il Partito Socialista Francese si prepara a una grande discussione di principi, che i nostri piaci quando non sono prctenz.iosamente superficiali e incolti p.ra.ticisti, praticoni e minimisti, definirebbero senz'altro.... una inutile accademia. Si tratta di un vero e proprio tentativo di revisionismo socialist~ il quale, si badi, non dev'essere e non sarà probabilmente sigillato da nessun sacramentale « ordine del giorno » Giovanni Jaurès pone il problema in cj_uesti termini :

« Come, con quale metodo, può e deve il ·Partito pJ"OCedere alla tra:sforma.zione ddla società borghese e capitalista. in società collettivista? ~e limitarsi a un' open di propaganda. di educuiooe e di organiu.a.z.ione hno al gjomc, in cui potrà co( l'az.iooe sovrana del proletariato, fuu.lmcnte pad rone del potere, so,tituirc l'ordine )Ocialista. aJJ'ordine attuale ? Oppure, può sin d'c,ra, con azione ancora parziale ma &randeggiante, realizzare in profitto deJ proletariato delle riforme efficaci? E .in caso afl'enn&tiYO qual'! J'eflicacia. di queste riforme? Hanno per effetto di attenuatt un po' le :Sofferen%e e di accresce.re la forn d'arione e di combattimento della d11.Sse opc-caia o possono tSSCJ"e orientate in gu.i5.a che l' evoluzione del capitalismo al socialismo si:a preparata e facilita.ta? Possono oggi creare d elle istituzioni che siano il germe, l'anticipazione funzionante d ella nuova società? :o.

Jaurès non risponde. O si rimette a ciò che ha scritto nei suoi SINdi Socialùli, n ei suoi innumerevoli articoli e discorsi? È evidente, ad ogni modo, che il socialismo francese anche nelle sue frazioni riformiste - a.n.inute da. un ideale che tn.e le sue origini prossime nella indimenticabile Comune (idealismo che non conoscono molti riformisti italiani votati alla pratica ona.nistica dcljour le jour) - vuole rivedere le sue tavole di valOri dottrina1* per prepararsi metodicamente :ù.le grandi reafu.zuioni. M a qui, ecco sorgere nuova.ment e il vecchio dilemma : Realizzare con lo Stato·o contro lo Stato? E prima di tutto, si domanda Jaur~, che cosa lo Stato ?

« B una forza bruta e omogene,a tutta intesa al servfaio della classe borghese e che bi.sogru. speuace d un colpo, per libc-,rare gli uomini ? »

Famoso sasso nella macchina. Tesi discutibile, seriamente discutibile, d ottrinalmente discutibile. Alla quale bisogna. opporre degli argomenti e non prevenzioni e freddure.

« Lo Stato è, puramente e semplicemente, come voleva Bakunin, uoa forz.a di oppres5ione e di sfruttamento oppure, 5e-condo la formula piÌl complessa e più rea1ista di Lasulle, esprime ad ogni momento storico il rapporto mutevole d elle forze fra le classi antagoniste? ~.

Per i riformisti «:destri» italiani il problema è già risolto Non s ussiste p iù dubbio alcuno. Il socialismo si fa collo Stato. Anche se è Stato monarchico. Quindi, il riformismo saggio, è ministerialista e ministerfabilista.

Ma Giovanni Jaurès che viene considerato come uno dei luminari del riformismo europeo (e h. sua attività dottrinale è davvero enor me, quando sia, in ispecie, paragonata alla curiosa stitichezza dottrinale del riformismo italiano che ha dato un solo volume : Lt vie 11/lfJtll dei Sodalirmo e infiniti progetti di legge passati a.i topi degli archivi); Giovanni Jaurès non ha più di fronte allo Stato quell'atteggia.mento di fiducia che aveva sino a ieri Giovanni Jaurès è incerto.

« FincM non avremo proceduto all'analisi rigorosa di nozioni così vaste e cosl confuse, il nostro pensiero sarà incerto e il nostro metodo esitante. Noi ci troviamo dinnanzi le grandi dilli.colti che hanno preoccupato i più grand i spiriti deJ socialismo rivoluzionario da tre quarti di secolo I.e aspre conuoversie di P rou· dhon e di Luigi Blanc, di Proudhon e di Marx, poi di Marx e di Balcunin, dimostrano l'importanu vitale del problema. Noi abbiamo aocora. molto da appn :n· dccc (udite! udite! o signori riformisti italiani complici morali e materiali <li Giolitti nd ttlegammto io soffitta di Carlo Man:) e da ritenere nei grandi dibattiti di quegli spiriti superiori».

E Giovanni Jaurès confessa di aver riletto il libro di Proudhon L'/dlt giniral, d, la Rlvol"tion dli XI X siè,le e lo chiama «ammirabile». Se un socialista rivoluzionario italiano osasse affermare che accanto al Proudhon piccolo borghese e filisteo della Filosofia dli/a Miseria schiacciato da Marx, c'è un Proudbon vivo e vivente, un Proudhon socialista, chr vale la pena di conoscere e di far conoscere, verrebbe subito bollato e scomunicato come.... « anarchico ».

Per preparare convenientemente i socialisti francesi al congresso di Brcst, il Jaurès consiglia loro di leggere l'epistolario Engcls-Ma~ recentemente pubbliçato e - inorridite !, animule tremebonde che sospettate l'eresia «anarchica>> non appena trovate qualcuno che non giura sulle certe « spampanate » teoriche - consiglia anche di leggere i sette volumi, finora usciti, delle opere di Ba.kunin, neU1edizione curata dal James Guillaume, superstite nella cronologia, non nello spirito, della prima Internazionale. Nei quali volumi, dice Ja.urès, « si afferma possentemente il valore intellettuale e morale del grande rivoluzionario russo». Inutile dire che noi seguiremo con vivo interesse le discussioni del congresso cli Brest e ne daremo amp.ia notizia ai nostri lettori.

Nell'attesa non ci è parso inutile segnalare lo stato d'a.nimo di Giovanni Jaurès, indice della crisi del riformismo francese. Sino. a ieri .il riformismo parve possedere e rappresentare una spede di verità assoluta : oggi, comincia a essere minato da dubbi e dall' in,ertczza. Le sue nozioni dottrinali sono incanutite. Non osa. più travestire Man: rivoluzio nario e volontarista colla redingote del « professore positiv ista». Sta per risorgere quel socialismo - il nostro socialismofatto di fede, di audacie e di sacrifici, inteso a preparare la rivoluzione, una. rivoluzione; il socialismo che i pratici e· i pusillanimi credeva.no di aver sepolto per sempre.

Tomianio all' Internazionale. Multa re11a1,entur.

Da.U' Av.1nti!, N. 42, 11 febbraio 1913, XVII•.

• L'A.zion, So,i,Jisu, N. 8, 23 febbraio 190, III: Cl RJVOLUZIONAlU VERI l! RlVOLUZIONARl SPURII. -( +) E perciò Mussolini, in un precedente articolo, che illustra uno scritto di Jauris, in occasione dei prossimo consce,so nazionale del Partito Socialista Unificato Francese, si propone il dilemma se la realizzazione del socialismo avverrà collo Stato o contro Io Stato; e coo Jaurès si domanda: " ( + ) "; e poi commenta con queste sign.i.5.catjve parole: "Ft1111010 14110 1111/, mu· dJi11t1. Trii( + )" . .A.81 ».