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OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI

La libera Parola di Spezia : e: N on ammettono scuse, non ammettono giustificazioni questi delitti cosl ferocemente compiuti, cosl bassa.mente p~mcdi1ati: essi vogliono, essi reclamano, vendetta !».

Il S uolo N110t10 di Venezia:

<i: ••• I cittadini si difendano da sé. E poiché la forza pubblica più rispetta i 11io lenti cbe gli umili, impuino i cittadini ad usare ove occorra la violenza e si levino in atto virile contro questi incoscienti delinquenti monturati ed insegnino a tenere le armi nel fodero Cm.l colla propaganda antimilitarista da un latointesa ad insegnare ai soldati il loro dovere di cittadini - e col boicottaggio e col sabotaggio ove occorra degli agenti d ell' ord ine.... ».

L' Am-ora di Pallanza : j<: Il proletariato ita liano non dev~ esaurite il suo compito nella p1otesta ver. baie. Occorre agi re. Occorre coor di nare l'u ione »

Il Lavoraf()re di Treviso :

« Anatema, anatema sul ca!JO dei colpevoli di tanto scempio di vite umane , anatema sui protettori degli assassini Le fosse scoperte dei morti invendia.ti te· clamano g iustizia, ».

L' ÀV11tm 0rt di Pistoia :

« E se p er questo ci sarà fatta violm2:a, ci arresteranno e c:a.cceranno in p rigione; se nuovo sangue sarà s parso ed altri fratelli cadranno fui.minati dal p iomho borghese, opporremo la forza alla forza, la violenu alla violenza. ... ...

Questo è stato il tono delle proteste in tutti i z76 settimanali socialisti d'Italia Or ecco, sempre a titolo di documentazione, che cosa ci scriveva uno dei p iù noti organi2zatori riformisti del proleu.ria.to agricolo della valle padana :

« lo vorrei che una buona v olta gli organi del Partito nostro, i giornali, le organitta..1:ioni nostre sulla direttiva della l otta, aveuero iJ cor:aggio d.i bandire la necessità che ogni proletario debba, oltrecché organfazarsi in Partito di classe, ffl. che fa.ce il mode-sto sàai6cio di armarsi, in modo da i,oter .rispondere sul serio aUa 11iolenza delle armi con altrettanta violenza di anni e di armati , Colle mani vuote il prolttariato andrà sempre contro una -sicura e invendicata ,e .inutile- morte »

Ques;tl tutti~ sono sintomi evidenti e significativi di una profonda trasfoIInazione operatasi n ella psicologia dei socialisti italiani; a meno che non si tratti di blufl.r, di vane parole, di stupida blagM, e ci ripugna il solo dubitarlo. Pare inso~ o amico Zibordi, che i socia- listi italiani vogliano tornare alle pi.2.2:ze a darvi la prova - sia pure con sacrinci - della loro vitalità, Forse è il COntagio dei socialisti ungheresi che nel volger di un anho sono insorti due volte. ... Forse è un senso di disagio, di orgoglio, e cli esasperazione.... L'atteggiamento dcli' Avanti I corrisponde all'atteggiamento di tutto il Partito, esclusi pochi teorizzatori. Ora, se il Partito si sentirà domani capace di affrontare coraggiosamente gli avvenimenti, invece di subirli come ha fatto fui qui, noi non saremo i frenatori, ma i pungolatori del movimento. Il socialismo italiano che non ha dietro di sé la Comune, come il socialismo francese, né 1 3 anni di leggi eccezionali, come quello tedesco, ha bisogno di vivere una giornata eroica e storica, ha bisogno di urtarsi in blocco, contro al blocco borghese.

Il primo compito del Partito Socialista, che era quello di democratizzue l'Italia, è finit o. Il linguaggio dèlla riforma non ha più ragion d'essere, quando coll'ir;npresa di Libia si iniziato per l'Italia un periodo storico calamitoso~ quindi r ivoluzionario. Gò spiega il singol are~ e per noi confortante, stato d'animo della grandissima maggioranza dei socialisti italia.ni.

Dall'Av4'11Jil, N. 36, 5 febbraio 1913, XVII•.

• Vmo il ,011greuu di Aa,o.,," (30 "'"'~o 1914) (VI).

[A TURATI E A TREVES]

Gli articoli pubblicati da Turati e da Treves nell'ultimo numero della Critfra Sociale fanno il giro regolare di tutta la stampa democntica. U n giornale di Bologna i.nnuncia so1ennementc con caratteri di scatola, che Turati e Treves sono scesi in campo contro « l'indirizzo rivoluzionario del Partito Socialista ». Ben detto I Indiri:i:zo di « rutto » il Partito e non di una sola f:ruione. Lo abbiamo documentato ieri, rispondendo all'articolo obiettivo e cortese del compagno Zibordi. N ella protesta contro gli cccidl, « tutto » il Partito ha trovato accenti rivoluzionari. I « si nistri » in prima linea. I « sinistri » che n o n t eorizzano sulle riviste, ma vivono accanto al proletariato, sono stati con noi. j;: incontestabile. Ll democrazia che attende ansiosa il momento opportuno per insinuarsi negli interstizi del Partito (come il cuculo che fa le u ova nel nido altrui) perde il suo tempo. E le dichiarazioni di Turati circa la necessità dell'unità socialista non intaca.ta da questa disgrega di opinioni sul « modo » della protesta (è il primo dissidio dopo otto mesi di pacifico e leale mlnagt) sono esplicite. Tutto il rest o è dissert.az.ione 2ccademica. Non si commttc il rivoluzionuismo divagando attorno a una frase. Nessun rivoluzionatio è cosl «sempliciotto» da far consistere tutta Ja rivoluzione nel legament o di quattro rappresentanti dcli'Autorità (perché poi quattro ?) e chi discute su tale straordinaria e non mai fatta affermazione va a accia di mosche, come Domiziano.

• Disr,ush,11i Ai P,tilo. P" f i111r111uig,11za dr/ rorùdilmo (82) .