22 minute read

M. FOVEL E LA CRISI DEI PARTITI

Ci giunge l'estratto dell'articolo pubblicato da Massimo Fovel nel nwnero d'ottobre della Rivista d' Italia con questo titolo: /nJorno a una democrazia radico-;ociale. 'B uno scritto che Viene in buon punto, perché dopo il congresso radicale di Roma, e prima del congresso riformista annunciato per 1a metà di dicembre, ha quasi a spettato una dichiarazione di principio intesa ad illuminare il g rosso pubblico sul contenuto e gli scopi deHa democrazia radico-sociale. L'opuscolo de l Fovcl, Mticipazione brillante e nutrita di un voltune di inuninente pubblicazione, colma, come si dice, la lacuna. L'abbiamo letto e - con fessiamolo!ci pare che fa. democrazia radico-sociale del Fovel sia ancora allo stato informe di nebulosa. C'è g ià nel titolo stesso una certa imprecisione. Il Fovel che è - non v'ha dubbio - uno degli intelletti più perspicaci e irrequieti, uno dei ivessillife.ri più in vista e 'Più quotati della nuova - ancora incerta - formazione ,politica non si propone di dire che cosa « sia » la democrazia cadico-socfale - fornendoci di essa le generalità e i connotati (le definizioni sono sempre ,pericolose e qualche volta com?romettenti) - ma si limita, quasi accademicamente, a ragionarvi «attorno>>. Perché quel binomio r.a<lico-sociale? Quanto c'è di radicalismo ? Quanto di sodalismo? :B una sonplice costruzione dottrinale o intende d i essere un nuovo partito? Non è possibile dirlo con sicu re2za. Forse che sì, forse che no. -Per offrire allo Stato che deve realizzare la più alta unità morale del popolo ( questa nozione e m isSione dello Stato è p rettamente lassalJiana), la libertà organizzata delle associazioni coscienti e non quella inorganica degli indi\•idui ignari, il radicalismo sociale - dichiara Fovel - dev'essere « un partito vero e proprio poggiato su gruppi abbastanza larghi e uniformi di bisogni e di volontà e alimentato ininterrottamente da propositi conformi ». Un partito, dunque, nel senso tradizionale della parola. Ma alla fine dell'opuscolo si rimane alquanto stupiti leggendo - a guisa di coRdusione - che « il radicalismo sociale pensa di non essere affatto nato per costituirsi in un vero e proprio partito indipendente, ma crede e deve assolvere il suo compito come una. forza di attrazione e concentrazfone fra i partiti della democrazia ».

Non più partito, allora, ma una specie di cuscinetto, una specie di punto franco per tutti. I.a contraddizione è palese. Comunque questo compito sii sarebbe reso particolarmente ingrato e difficile dal fatto che i partiti, oggi, tendono a differenziarsi sempre più, a scindere e precisare le rispettive responsabilità, a i ndividuarsi, insomma. C'è - nello scritto del Fovel - una parte che ci interessa nella nostra qualità di militanti in _ un Partito politico ed è la critìca ai partiti. Secondo il Fovel j partiti politici (egli non fa distinz.ione fra i vecchi e nuovi) sarebbero un « romantico incrocio superstite .di religione e di setta destinati a scomparire dinanzi ai problemi della realtà che da tutte le parti ne forza l'involucro :fittizio.... ». Non è originale del tutto questa definizione. Ma noi l'accettiamo.

Advertisement

Il Partito Socialista Tedesco, ad esempio, smentisce subito l'affermazione foveliana. Invece di scomparire, l~ democrazia sociale tedesca aumenta con una impressionante progressione quasi geometrica il numero dei suoi aderenti. E ormai, veramente, un grande Stato nello Stato. Solo le società primordiali non hanno partiti Ma 1a storia delle società politiche - .dalle antiche repubbliche greche ai tempi nostri - è tutta insanguinata dalle competizioni dei partiti. L' Inghilterra, che è la società politicamente più avanzata, ha dei partiti formidabili, Il cattolicismo stesso, minacciato nel suo spirito religio~o e nel suo avvenite profano, crea a propria difesa un ,partito. Il Fovcl parla di realtà e di .problem i della realtà. Ma i partiti sono dunq ue un'astrazione o non piuttosto unà realtà? Una realtà che agisce sopra una più vasta e complessa iealtà. La parte sul tutto. I partiti non iu-g.gono dinanzi ai ,problemi deUa realtà. Non lo possono. Il Partito Socialista Italiano ne ha affrontati centinaia - pratici, immediati - in tutti i campi, nei C9muni, nelle Provincie, nel Parlamento. L'attività rinnovat rice dei socialisti è stata fenomenale. L'Jtalia conlemporanea - ha detto Labriola - è figlia dell'opera espii · cata in venti anni dal Partito Socialista. t!: arbitraria dunque quest'antitesi fra la r ealtà. e i p artiti , per cui 1a ·realtà d iventerebbe un quid .impenetrabile che non potrebbe essere conquistata, violentata, f econdata dai partiti. I partiti non sono congreghe di mistici contemplanti la società futura o passata, ma, o si difendano per conservare o attacchino per demolire, si tratta di associazioni di uomini, di vere e proprie militie che lavorano con determinati mezzi pel raggiungimento di un determinato scopo. Non confondiamò i partiti colle chiese, e tanto meno i p rogrammi coi dogmi. Si capisce che ogni partito impone delle limitazioni. Sono le guarentigie che difendono l'organismo dagli elementi disgregatori. e. l'eterna 1tr11ggl~ f<>r /if e . Ma non è vero che il partito urnilii gli uomini. Li valorizza invece, utilizzandone Je energie assodate. Suo sistema di reclutamento è il VQlontariato. N essuno ha l'obbligo d'entrare, nessuno quello di rimanere. Non c'è quindi sacrificio o diminuzione delle

DALLA RIPRESA. DELL'ATTIVITÀ, ECC, 247

$Ìogole -individualità, perché gli individui accettano il sacrificio - dalle sue forme più semplici alle p iù profonde e per icolose - spontaneamente, implicitamCate come uri dovere. Il contratto non è inscindibile. Il g re· gario p uò ad ogni momento ri vendicare non la sua libertà di pensiero, che quella g li è garant ita nell'organizzazione dì partito, ma la sua libertà d'azione, restituendo la tessera. Semplicemente, I partiti che si compongono di aggregati umani, hanno per ciò solo i loro g randi e piccol i difetti, ma non è certo apotei2.2:ando la « concretezza penosa» dei problemi ,pratici o l'amministraz ione in (( senso realistico» che si _porteranno al cimitero i partiti.

Gli stessi problemi della realtà, presentano molteplici soluzioni. E questa sola possibilità ritorna a .dividere in opposti camp i gli uomini, rifà i partiti. Il praticìsmo slegato, senza preoccupuìoni ideali, può anche essere un piéJinff' s11r piace, un Dùziplinsarheit. I partiti cacciati dalla p orta, rientrano automaticamente dalla .6nestra. Se ne uccide uno, ma per crearne un altro. Il caso Bissolati è tipico. Quando a:l congresso di Milano Leon ida Bissolati definiva il Partito Socialista un « ramo secco» che poteva essere impunemente distrutto, egli partiva dalle ident iche premesse critiche di Fovel: la manifesta superfluità dei partiti. Ma poi Bissolati h a smentito clamorosamente se stesso fondando un n uovo p artito , cioè un altro « ramo secco ». E non diversamente vi comporterete voi, o illustre Fovel, quando vor rete dare una consistenza più solida al vostro radicalismo democratico ,SOC jaJe. Se vorrete determinare delle for ti corren ti d'idee ad esso infonnate e infl.u.i re energicamente sulla vita pubblica, seguirete un procedimento analogo a quello dei partiti. Farete cioè della propaganda, del proselitismo, dei gruppi, dei giornali, d ei cong ressi, stabilirete delle quote, creerete un'organi zzazione di uomini che vi d iano i mezzi materiali e J a solidarietà morale per l a vostra bat· taglia, e u scirete dalla nebulosa, ma form erete , un partito

I partiti sovversivi - specie in Italia - h anno ancora molto lavoro da fare. Ecco perché io ho combattuto il riformismo e il sorelianismo, che entrambi conducevano alla eliminazione del Partito Socialista. Del resto, se i partiti devono essere combattuti e demoliti, come farà il vostro rad ical ismo sociale, o Fovel, ad assolvere il compito che gli affidate di contemperare. e compensare le esigenze .diverse ed opposte dei partiti stessi ? Come esercitercòoe la sua opra di mediazione, se :voi mi accoppate quelli che dovrebbero essere i contraenti ?

Corrispondenze Da Foru

PUBBLICATE SULI..' «AVANTI! »

IMPONENTE COMIZIO CONTRO LA GUERRA A FORLl

Ci t elefiJnano da Forlì, 31 : Nonostante gli stolti divieti della questura il comizio contro la guerra è riuscito imponente q uanto mai. Molti cittadini che non poterono t ro· vare posto nella p latea, neì palchi e nelle gallerie, si acca.kavano presso i diversi ingressi del teatro.

Parlò per primo Francesco Ciccotti che fece una chiara espa:sizione della guerr; libica, frustando a étovere il neo-nazionalismo.

Segul l'anarchico 2.avattero, a nome .degli anarchici. Entrambi gli oratori, che tennero incatenato il numeroso pubblico furono applauditissimi.

Benito Mussolini, benché insistentemente acclamato, data l'ora tarda ha preferito non parlare e rimandare la sua conferenza sulla Comune ad altra data. Per la cronaca registriamo l' inutile quanto ridicolo apparato di P S , che nd cortile della Prefettura, attigua al Teatro Comunale, aveva fatto venire un battaglione di fanteria in p ieno assetto di guerra.

L'importante comizio si è sciolto senza il minimo incidente e con g rida di abbasso la guerra !

N. 92, 1 aprile 19 12, XVI (a, :,90).

Per Il Ritorno Dei Socialisti Forlivesi Nel Partito

Ci Jelefonano da Farli, 5 n oi/e: li Comitato delJa Federazione socialista ha oggi indirizzato a tutte le sezioni che la compongono una elaborata· circola~c, nella quale sono esposte le ragioni per ctii si ritiene utile rientrare nel Partito. Condu· den<lo, afferma il q>mitato federale. in questo momento noi crediamo che sia necessaria una concentralione di tutte le forze socialiste in vista del raggiungimento di questi due scopi : ·

1. la res.istenza della coalizione forca.papista-nazionalistica che si accanisce contro ai socialisti e al socialismo;

2. la liberazione del Partito dag li elementi incerti e malati. Dopo aver detto che la notizia della nostra adesione al Partito ha prodotto la più favorevole impressione fra gli amici .di tutta ltalia, la circolare riproduce il brano di una lettera di Costantino La..z:zari, che, come non avrebbe mai voluto l'uscita dal Partito dei socialisti nel collegio di ForU, si dichiara contentissimo se rientreranno.

Il convegno è fissato per il 14 corr. e frattanto i compagni neUe singole sezioni potranno diSOJte re e decidere.

«LA LOTTA DI CLASSE» IN GRANDE FORMATO

Ci telefonano da Forlì, .5 notte:

LA Lotta di ckme, organo dei socialisti della Provincia di ForU, uscirà domani mattina in veste di grande formato. Questo ingrandimento del nostro periodico socialista, che ha raggiunto la tiratura di 2800 copie, riuscendo uno dei migliori e più diffusi giornali di ·Romagna, sarà accolto con piacere .~a tutti i compagni.

N 97, 6 aprii~ 19 12, XVI (•, 590)

La Comune Commemorata

DAL PROF. B. MUSSOLINI

Ci telefonano da FQrlì1 22:

Ieri al Politeama Novelli, gremito da un pubblico enorme, il prof. Benito Mussolini ha tenuto l'annunziata commemorazione della Comune, pa.rlando per circa due ore .vivamente applaudito dagli intervenuti. -

N. 113, 23 aprile 1912, XVI (.:s, 590).

Fine Di Una Agitazione Di Contadini I In Romagna

Ci telefonano da Forlì, 24: lo sciopero di Saludecio è finito con la piena vittoria dei contadini dopo dnque giorni di ferma resistenza. La decisione che assirura la v ittoria è stata accolta con entusiasmo.

I contadini si riversarono per le vie del paese con Je loro do nne, improvvisando una grandiosa dimostrazione.

P arlò loro Francesco Ciccotti, che diresse con entusiasmo lo sciopero.

Questo successo dei c~ntadini di Saludecio apre la via alla rapida, sicura organizzazione dei contadini nella zona Riminese fin qui refrattaria.

N. 144, 2:5 maggio .1912, XVI ( a, :590).

Il Congresso Socialista Romagnolo

Ci tele fon4110 d4 Forlì, 16:

Affetiuosa Dimostrazione A Gaetano Zirardini

Alle 9,30 sono preseoti 170 delegati di sezione. Benito M ussolini inaugura il congresso dei socialisti romagnoli che - dice l'oratoredevono affiatarsi per affrontare Ja d iscussione passionale di Reggio Emilia. Propone quale presidente Zinrdini p er l'omaggio di conforto socialista che dobbiamo al valoroso ravennate, calunniato ed oltraggiato dai forcoag rari repubblicani. Tutti i congressisti si alzano in piedi come un sol uomo e applaudono al Zirardini, che però non è ancora presente.

Il congresso elegge quindi a v ice-presidente Rambelli Vittoria, a segretaria Lorenzina MazzL Quindi Mussolini conclude il proprio discor-;o ricordando che il socialismo, non ostante gli arrabbiati necrofori, ben vivo, perché noi lo sentiamo e lo vogliamo vivo.

Frattanto entra Zirardini cd il congresso ri.i,ete la calorosa dimostra.t.ione di affetto e di stima. 11 vecchio ed indomito Tanino, che rivediamo .fiero e batta.,gliero, ·assume l a p residenza e .ringrazia rorrunòsso. Il com· pagno M ussolini prende di nuovo la paiola e svolge, acdamatiSSimo, due ordini del giorno, l"uno per protestare contro la reazione italiana , l'al tra cont ro la Repubbl ica N~rd Americana che minaccia di conJannare alla sed ia. e lettrica i compagni innocenti Ettor e Giovannitti.

LE FORZE SOCIALISTE IN ROMA\;N A

Su proposta Bianchi, il congresso m :111.da un saluto al dott. Armando Bussi, -trattenuto ad Alfonsine per partecipare ad un banchetto offerto in suo onore. Quindi Mussolini, Ciccotti, Mantdlini, Bianchi, Capri e lorenzini fanno la dettag liata relazione dei va.ri collegi, su dati concreti e circostanze d i indole p olitica ed economica. l e conclusioni so no queste : in Romagna i socialisti ad ulti hanno 20, sei;ion i, con 8 '.500 iscritti ; le sezioni giovani li sono 49 , con 1340 iscr itti: le sezioni fenuninili , , con 200 iscritte. Tota le: 10.04 0. Se si coii sid era che all'odierno congresso non partecipa la sezione di Rocca S. Casciano, che n on sì sa com e, non fu inv itata, e che mol te per sottrarsi al p agamento delle tessere hanno dato un numero inferiore a quello dei loro a.derenti, la regione roma. gnoJa ha senza dubbio circa 13 000 socialisti, oltre alla considerevole forza .dei lavoratori, specie lavo ranti che danno vita al movimento economico che ha per direttiva la lotta di classe

Il congresso si è poi occupato della riorganizzazione del movimento giovanile socialista, Alla discussione v ivacissima hanno partecipato molti compagni, fra cui Zirardini, Novaro, la Balabanoff, festeggiatissima, M ante llini, lorenzini ed altri. Fu . stabilito che si ricostihiisca b. Federazione p rovinciale e si dia impulso al movimento dei g iovanili, sotto la g u ida degli adulti.

PER NINO MA= Nl E PER L'«AVAN

TI!»

N ella stessa seduta venne letto in assemblea un ignobile atta.eco del r epubblicano Pensiero Ramag no/o contro l'A vanti !, in cui si leggono volgari espressio ni all'fodirizro di N ino M azzoni. Venne per acclamazione deliberato di inviare al Mazzoni il seguente teleg ramma:

Congresso romagnolo, presa cognizione ig nobile attacco giornale Pe111iero Romagncfo contro Nino Manoni, men.tre r ia.fi'enna lui i sellSi della più fraterna e consapevole solidarietà, manda ne l contempo all'Avanti! saluto augura le di perse•: enre nella nobile e strenua lotta causa socialista

Ullicio di presidenza: BAL.•\JMNOPF·RAMaELLI - G AJ!·

TANO Z llV. INI • prof B:!!NITO M U SSOLINI • MARIA i

MACINA - A NTONlO l.OllI!:NZJNI.

La Discussione Del Congresso Nazionale

Nella seduta pomeridiana si è iniziata un'ampia d iscussione sull'atteggiamento che i socialisti locali dovranno t enere nel congresso di Reggio Emilia. Giovanni Dacci parla lungamente, riaffermando l'intima natura rivoluzionaria del Partito Socialista, che dev'esser rivoluzionario nel contenuto e nel metodo. Dichiara che non riconosce distinzioni essenziaJ.i fra riformismo -di sinistra e riformismo di destra, Il d issidio è nel fatto contingente, ma non nelle conclusioni. Combatte vi vacemente i riformisti di destra, ricordando la viSita al Quirinale, Prende quindi la parola Graz.ìadei, che il congresso saluta al g rido di: «Viva· Costa ! ». Graziadei ricorda che Andrei. Costa fu uno d ei giganti del socialismo, sebbene guando andò alla Cadnera sia stato accusato di tradimento.

Quindi l'oratore prosegue difend endo i 1iformistl di destra pur n on convenendo in alcuni loro atteggiamenti.

Siamo d'accordo - egli . dice - che la parola rivoluzionario non va intesa nel senso catastrofico. Anche i dvoluzionari, del resto, nella pratica della vita, sono costretti a fare quello che fanno i riformisti. Lo s tesso Lerda non esclude la collaborazione di classe e l'appoggio da chiedere ad altre frazion i affini in ca!;O di ballottaggio Lo stesso congresso internazionale di Parigi ha ammesso l'andata di un socialista al potere essere questione di tattica. Credo non si possa rimanere in un Partito se non se ne accetta la d isciplina che va intesa con aperta sincerità. Conclude che se eg li al congresso avrà la rappresentanza d i una sezio ne voterà l'ordin e del g iorno Berenini. A una inte rruzione circa l'andata d i Bissolati al Quirinale risponde che questi ha commesso un errore politico.

Galli rileva che strano è il dibattito f ra Bacci e Grazia.dei, perché i rivol uzionari hanno eliminato la sinistra ed i destri hanno fatto altret· tanto Crede che neppure da Reggio Emilia il Partit~ uscirà con una via netta tracciata innanzi a sé. Polemizza poi con i rivoluzionari e p ro. dama che i socialisti di destra hanno adulterato il metodo socialista. A G raziadei rimprovera anche c he alla Camera non ha votato contro il giuramento.

Gra~iadei per fatto personale dichia.ra che egli al voto sul giuramento rimase seduto p er respingere l'accusa dell'on. Mira.belli, che classificò i socialisti fra i pregiudizialisti.

Gccotti polemi.zza con i p recedenti oratori spcuando una lancia a favore. dell'espulsione dal Partito dei socialisti di destra.

CORRISPONDENZ E DA FORLl, ECC. 2)3

Umberto lliandu parla in nome dei riformisti di sinistra. Anch"egli polemizza con gli oratori precedenti.

Bonavita sostiene ancora le ragioni degli intransigenti, pronuncWI· dosi .però contrario all"espulsione dei r iformisti dì destra.

Mussolini difende l'intransigenza assoluta, interessando il congresso, che spesso app laude, con un suo colto discorso. s ·i augura che il prossimo congresso sia quello della sincerità, che i destri siano espulsi e _ci si intenda poi con i sinistri. Il discorso di Mussolini è sal utato da un a lunga e calda ovazione. F rattanto il congresso .discute se si debba formulare o no un voto, come sostiene Ciccotti, in contrasto con Bianchi e con Galli, che domandano che il congresso si chiuda senza votazione e ciò in omaggio alla sincerità con cui fu convocato. Però, a quanto sembra, prevale il concetto di votare un o rdine d el 1giorno che avrà carattere consultivo e l'ordine del giorno che sta p resentando Ciccotti, favorevole alla fra zione intransigente, sembra che sarà votato a grandissima maggioranza.

L'ORDINE DEL GIORNO CICCOTII APPROVATO

I riformisti di sinistra affermano di essere venuti al congresso soltanto per uno scambio di idee. Ma fra le loro proteste, è messo ai voti l'ordine del gìorno Ciccotti, che afferma l'avversione all'impresa di Libia, l'assoluta opposizione ad ogni conquista coloniale, il richiamo del g ruppo parlamentare Socialista e della. Direzione del Partilo alla disciplina p iù rigida, l'espulsione dei massoni .

Galli protesta contro quest'ultima affermazione, che dice introdotta di soppiatto.

I rappr esentanti di Ra,venna ed I mola dichiarano di astenersi dalla votazione e si ritirano dall'assemblea.

E si approva a grande maggioranza l'ordine del g iorno Ciccotti.

N. 167, 17 g iugno 19 12, XVI (d, 590).

Nessun Dissidio Socialista Nel Forlivese

Ci telefonano da Forlì, 20: ll giornale nuionalista di Forti ha annunziato che una parte del socialismo l ocale formerà una sezione del Partito bissòlatiano. Nulla d i · più insensato si poteva stampare: A Forll, anzi in tutto il Forlivese, il J Partito Socialista non subirà crepa alcuna. I pochi .riformis"ti che es.i-

Opera Omnia Di Benito Mussolini

stono appartengono all'ala sinistra e nessuno pensa di creare delle secessioni.

Il cronista .della Dife1a può quindi stare sicuro che la sua infor. mazione non ha fondamento alcuno,

La massima e cordiale intesa regna fra i socialisti forlivesi, che proprio questa sera si adunano allo scopo di ammettere nuov i gregari nelle file e per stabilire un'azione attiva di propaganda.

N. 201, 21 luglio 1912, XVI (a, .590).

SECONDO CONGRESSO PROVINCIALE SOCIALISTA DELLA PROVINCIA DI FORLl

Ci tel ef onano da Fori), 30:

Domenica 6 ottobre, in Cesena, nei locali della sezione social ista (via Tiberti, palazzo Locatelli), avrà luogo il secondo congresso provinciale.

Siccome nella provincia di Forll ci sono un centinaio di sezioni che hanno avuto tempo e modo di discutere l'otdine del giorno, il congresso deve riuscire importante anche per il numero dei partecipanti

Gli oggetti che si d iscuteranno sono i seguenti:

Costituzione della Federazione provinciale, suo funzionamento politico e amministrativo. •

Relazione morale della Lotta di Classe.

N. 273, l ottobre 1912, XVI (.:r, 591)

Le Sezioni Socialiste E La Massoneria

Ci telefo nano da Forl'i, 14 : La nwnerosa assemblea della sezione socialista, terminata ieri a tarda ora, ha discusso i quesiti ,della. Massoneria.

Naturalmente, in conformità al p recedente pmnundamento, la se2.ione di Forlì rispondeva con ottantase~e voti favorevoli alla ìncompatibilità e con altrettanti per respulsione dal Partito di coloro che permanessero nella Massone ria.

N. 287, 15 ottobre 1912, XIV (a, 591).

Caro Berti, anche tu sei ossessionato da una idea fissa : anche tu hai la tua mania che non t i lascia aver pace. La Sezione !

Il .consisl~o della Sezione che non si agita, non vive, non funziona, non Sl erec1p1ta.. ·

Ma insomma.... la cosa è molto semplice. Il Comitato Federale che funzion~ ha assorbito l'altro. E tu vuoi guastarti il sangue ft ciò? Por-

8f~tite~ miglia o. che so io? Ti preio di non tediarmi più col Consiglio.... della Sezione. Sovversivi d a caffè.... P uò anche darsi. Ma ti ricordo egreg io amico che tutti i sovversivi maturarono le loro idee n ei caffè .

Non hai dunque letto i Miserabili di Hugo? Vedi in certi pomeriggi dalle due alle tre ci sono più idee nella terza saletta del caffè Aragno ch e in tutti i volumi dell'Enciclopedia F rancese , Dunque i compagni, g li amici, i parenti, i conoscenti, gli assenti, i vicini, i lontani, i morti, i v iventi si ocrupano di me e del mio caso.

Ebbene, ciò invece di inorgogl irmi mi spaventa : quale enorme debito di riconoscenza io contraggo con tutta q uesta moltitudine di benevoli persone E di re che io famo t anta fatica ad essere riconoscente! la ri• conoscenza: ecco un sentimento f iJiologicamtmte penosissimo per me! Ma basta di ciò.

Io sto bene. Mi convinco sempre più che la solitudine assoluta il regime che mi conviene Ma io vorrei anche essere dimenticato e che nessuno si preoccupasse più .di quella « cosa vivente» che si ch iama benitomussolini. E poi.... il processo. :B una commedia <li rui ognuno r ecita la sua parte. Nulla ·d'imprevisto.

Venti secoli di giurisprudenza. hanno esaurito tutte le possibili co ntraversie. Gli avvocati conoscono la tesi del P. M., questi conosce le tesi degli avvocati.. .. A propruito.... l'idea di una condanna ·non mi turba m inimamente, ma un'altra certezza mi atterra, mi , mi demolisce Ci saranno almeno dieci avv.cicati ed io·dovrò forse per un giorno intero subire la loro asfissiante oratoria.... Ah ! Se q uel giorno, per quel giorno solo io diventassi soYdo.

H o fatto in questi giorni delle escursioni sulle più alte dolomiti del mondo. Quelle del Tirolo e del Cadore sono al paragone colline da Vigneto. ·

E queste dolomiti del pensiero si chiamano Stirher, Nietzsche, Goethe, comunica che il mio processo andrà al 18 corr, Ancora quindici giorni d 'attesa. Ma si esaurirà in un giorno solo? Ne dubito. Non scrivermi più per esternarmi le tue manie.... consigl iati. Nichts mehr davon 11• Ricambia i saluti alla tua fidanzata e ricevi una stretta di mano dal tuo amico

B. MUSSOLINI

1 Un au1rn1i.o JtdeJro.

2 Più ,mila di hmo àò.

Pregiatissimo sig. Cancelliere del Tribunale di Forlì•, La prego vivissimamente di voler venire entro oggi, 28 ** alle Carceri , dir~~; del Tribunale Oggi scade il termine fissato per la presentazione del ricorso e a tal uo~~rfa\~;:~~ecft\~~~rt,Btof~ag~~~r:d:i~~:d~tr:i~d~b.~:;o

B. MUSSOLIN I

• Da: YvoN De BcGN!t..C - Op. rii., voi. III, pag. 527-528.

0 28 dicembre 191 1.

6 gennaio _1 912 •

Presidente Eccellentissimo, mi pregio notificarLe che - allo scopo di anticipare 9uanto più sia possibile la ,discussione del mio p rocesso in Corte a·Appello - rinuncio ai termini di legge per la m.ia citazione. Mi creda con ogni ossequio

Prof, BENITO MUSSOLINI

• Da: YVON Os EBGNAC - Op. ,il., 11()/. lll, pag. !1~0.

Caro Torquato ",

l'ideale te lo sei già prospettato: sarebbe quello di fare l'avvocato en amaJ eur e il giornalista idem. Ogni professione è una diminuzione. Professionalizzarsi - tanto ne ll 'avvocatura quanto nel giornalismo - nanzi al tuo 'fuvio: o giornalista o avvocato, io non so che dirti. E l'uno e l'altro se è possibile. Intanto continua a scrivere articoli. Saluti fraterni. MUSSOUNI

• l ettera a Torquato Nanni (II, 263) Fu scritta, con ogni probabilità, nel novembre del 191 2 (Da: TORQUATO NANNI - Bc/su11i1mr., , f,urùmr., al /um, dr/"' , ritira m a,rxilla. B e,;ito M1molini - Cappelli, Bologna, 1924 . p.ag. U 2).

V Ari A

INTERROGATORIO DI BENITO MUSSOLINI DEL 16 OTTOBRE 1911 *

L'ttm10 mi//e11ovecentoundici il g iorno sedici (1 6 ) del meJe di ottobre in Forlì, n elle Carceri.

Avant i di noi avv Bttrberis MaJJimo, Giudice IJtruttore di Forlì, asJistit i dal Cancelliere infrascrillo. 7t

::~eraliJà, -ecc, risponde:

Sono Mussolini Benito fu Alessandro e deJla fu Rosa Maltoni, nato a Predappio il 29 luglio 1883, residente di Forll - pubblicista - celibe - nullatenente - altre volte condannato.

Contestategli le imputazioni di crmro r so nei delitti di violenze privale commeJJe da più person e e col fine conseguito e di danneggiamenti ai mezzi di trasporto e comunicazioni, reati commeui in Forlì nei giorni 24 e 27 settembre ultimo, risponde: pubblico (un centinaio forse di persone in prevalenza residenti in città) un discorso nel quale lumeggia i le ragioni politiche, economiche e morali che mi mettevano tra g li oppositori della ~mpresa tripolina. Fu un discorso tixnico più che altro a base di citazioni statistiche senza invocazioni alla rivolta, ma al solo sc{co di illuminare i convenuti sulla vessata duj,:~~e:t~~t:~~~!~iopnueò studente in medicina, e da Francesco Camporesi, m edico dentist a, e da 5tru

Ricordo di non .aver neppure pconunciato l e parole che mi si addebitano, né fui io, né potevo esserlo, il presentatore dell'ordine del giorno pro-sciopero generale, in quanto che non ~vevo alcuna veste e aut orità di parlare in nome dell'organizzazione economica alla qua.le sono estraneo

Di conseg uenza n ego di avere o con l'opera o col consiglio parteci-

APPENDICE: VARIA

pato ad atti di violenza privata, ad atti di resistenza alla forza pubblica e a_danneggiamenti ai mezzi di trasporto e comunicazione in questa città commessi nei giorni successivi al predetto mio discorso.

E a comprovarlo giovi il diario dei giorni che seguirono : al lunedl mattina mi trattenni, come di consueto, dalle 8 a mezzogiorno cicca, nell'ufficio del giornale. Passai il pomeriggio in casa. Alle 7 mi recai alla Camera del lavoro ad attendere le notizie che il segretario Bianchi doveva portare da Bolo~a, dove aveva avuto luo,go la riun ione del gruppo parlamentare soc1afota e della Confederazione generale del Javoro. Partecipai, senza prendere affatto la parola, al Consiglio generale della Camera del lavoro. Oie io abbia assolutamente taciuto tutto il te mpo

f~~:dròFJ~IT~e;~I~ nri~~0

ofi~:i.r1~a~tfn~~ta~er~~~hli entrambi vjcini a me, Sollecitato anzi a parlare, rifiutai, poiché assistevo a quel Consiglio generale non come- delegato di organizza:z:ioni, ma come giornalista e non avevo il diritto di parlare.

Termin ato il C.,onsiglio generale, un forte gruppo di operai, i più muniti di biciclette, si diressero verso Piazza senza avere in animo di inscenare dimost razioni.

All'altezza del Monte di Pietà mi accorsi che la cavalleria aveva carkato i dimostranti. Io e .il Bianchi avanzammo fino alla Piazza; la via era sgombra. Sul rialto perdetti di vista il Bianchi e io mi fermai, chiedendo alle guardie in borghese che sbarravano la strada di passare oltre di cui non ricordo il nome, m i consigliò di non fermarmi, onde evitare assembramenti attorno la mia persona e quindi altre cariche della forza rimasi circa un'ora. Verso le undici mi diressi rer via delle Torri alla Piazza che trovai ancora sbarrata da un reparto di fante ria. Ritornai sui miei passi e per v ia Masini venni in Piazza.

Al caff~ della Posta mi fermai per ch iedere notizie della dimostrazione e interro~ai il cameriere Scaioli che potrà sempre attestare la verità di quanto d1Co. Quindi rincasai.

Il ,martecU mattina mi recai alla Camera del lavoro. IL sabotaggio alla linea tramviaria Forlì-Meldola venne fatto senza fa mia iniziativa o il mio concorso. Non penetrai al zuccherilicio, non partecipai a lle dim~ un brevissimo discorso che fu interrotto da alcuni minuti di timor panico. Non ripresi la parola e tornai in città, dove passai tranquillamente il resto della giornata. I signori Utili Ernesto, tintore in via Giudei, A l· fredo Pendoli, sarto, via Arnaldo da Brescia, e Cagpani Adelmo, eba· nista, v ia Bruni, possono certificare che io alla sera del martedl rincasa i alle ore 9½ circa, più presto del consueto.

Il mercoledl mattina mi recai a prendere notizie alla Camera del lavoro e ritornai a casa per scrivere il giornale. Partecipai al comi:z:io in Piazza Garibaldi e vi pronunciai poche parole.

Passai la serata del mercoledl senza muove rmi dalla città e rincasai prestissimo.

Al giovedl m attina ri presi le mie occupazioni consuete.

Non è vero quind i che io abbia resistito alla forza pubblica con la quale non sono mai neppure una volta venuto a contatto. Non è vero che abbia co1rn11es.so o cooperato a commettere tutta la serie di violenze private e danneggiamenti che mi si addebitano. Non· è ve ro che coi miei discorsi io ab bia incitato la folla a commettere determinati reati contro le persone e le cose. Parla i d el sabotaggio teoricamente, come ho fatto più volte in art icoli di g iornale. Tale propaganda del resto è toUerata.

Già da almeno due settimane avevo avuto vaghe notizie relative a queste imputazioni. Ebbi alcune ore prima la notizia ~uasi certa dd m io arresto imminente, Rinunciai alla latitanza e p referii 1 arresto, nella fi ducia che l'accusa sfumerà al dibattimento o, prima, in camera di consiglio.

Al momento del mio a rresto mi furono sequestrate 180 lire con le quali dovevo fa r fronte ad a lcuni. improrogabili impeini e a l mante. n imento della famiglia. Ottenni di mandare a casa 10 lire, suffi.centi per due o tre ,g iorn i; ora chiedo che il resto in L. 170 sia restituito a Rachele Guidi, mia sposa da circa due anni e dalla quale ho avuto u na bambir.a, al più presto possibile, trattandosi di somma che rappresenta i frutti del mio lavoro e non di delittuose operazioni.

Letto, confermdfo e so ftoJCrillo

INTERROGATORIO DI BE:\!ITO MUSSOLINI

DEL 25 OTTOBRE 1911 * li q11tde inrerrogdJo sulle generalità, sul m otivo d el, ... ed invitato a dichiarat'e se e quali prove abbia a pro prio di.scarico, risponde:

L 'anno millen ovecentoundici, il giorno venticinque dei meu di oll(J• b re in Por/J, nelle Carceri. .

A vanti di noi avv Barberis Massimo, Gi11dice !Jtruttore al T ribunale Civile e Penale di ForlJ, asshtiti dal Cancelliere sottoscritto.

E comparso ... .

Sono e mi chiamo Mussolini Benito fu Alessan dro, già in atti qualificato

D om ., risponde:

Il g iornale ebdomadario La Lolfll di Claue che s'imprime in Faenza e siJ1~b~!f:0 {f [ 0}~~J0 d~i '1~od~1o~~je d;~~~o parte opera mia e normalmente solo le corrispondenze sono scritte da altri del P.utito.

APPENDICE: VARIA 263

Fatt ogli vedere il N. 88 del corrente anno1 venuto· alla luce il JO sei~ temhre ora 1cor10, ad analoga domanda, r ù ponde : L'articolo che contiene tutta la prima pasina e l'articolo che occupa le tre prime colonne e mezza della seconda pagina lì ho scritti io, e duindì io sono l'autore anche della nota di reda.zione che si legge a piedi r:le ~r~f!!rf:~c~\~~~~0 c~~ fera::t::~,

Leuo, confermato e 1of/0Jerit10

BENITO MUSSOLINC

This article is from: