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I DOCUMENTI

Come Si Mette In Burla La Rivoluzione

Non faccio nomi. Non indico il giornale. Mi basta. raccpg lie re il documento. ti: triste. Ridicoleggiate la rivoluzione, offrirla al lud ib rio degli avversari è un delitto. Ci sono dei rivoluzionari che - coscienti o no - n on perseguon o a ltro scopo che q uello di rende re buffa, goffa, grottesca, caricaturale, ciad ata.nesca l' idea sacra e terribile di rivoluzione, La loro pe nn a ci ·dà una rivoluzione ist e-rica., .verbosa, criarde, impotente . Ci dà un senso di r.ipulsa e dì n ausea. La loro p latealità taverna ia ci fastidia, Non è sopportabile :8 questo un momento in cui di rivoluzione si può e si deve parlare, ma con gravità, probità, discrezione di pensie ro e di forma. Bisogna avere il p udore della rivoluzione, pudore che manca ai 61istei dalla maschera rossa.

le Joro terribili gr;ma ceJ alimentano lo spirito. freddur ista dei bor· ghesi. Gli smargiassi non sono presi sul serio. Affogano nd ridicolo. ( a. lano le brache. Passano al campo nemico. Finiscono non si sa come, né si sa dove. Quasi sempre alla greppia. Accanto al tartarinismo n azi.an alista, è sbocciat o - ben p iù antipatico e fanfaro ne - il tartarinismo · rivoluzionario.

Arrade! ambo. Vi present o un uomo che « h a n el sang ue l'ardo1e no n usato d ì una g iovi nezza t rascorsa in lunghe vigilie di meditazione » ed eccolo « ritto in pied i, come l'implacabile N emesi della st oria, pronto ad ogni evento )>.

L'anima delle mol titudi ni italiane è torpida o si. « st iracchia» ap· j,ena: (l'anima che si «stiracchia » è un bijou), ma il nostro rivoluzio· natio vuote invece « ch'essa sussulti e vibri come corda d'arpa troppo tesa sotto il pizzico di un appassionato suonatore». Quel «pizzico » è straordinario! L'immagine è degna di Piedigrotta, è di questi ,giorni. Vi pa.r dì vedere una di quelle oleografie coll'innamorato in basso che strimpella « appassionata.mente » la chitarra, e la raga.ria in alto che si. sporge dal balcone, mentre tutto intorno vibra la chiariti Junare. (Una scena così patetica richiede l'int eryento de lla luna.... Altrimenti non è sentimentale). ·

Lasciamo il « p ii:zico » .Ecco un a fra.se terribile, Come Prometeo, anche il nostro rivoluzionarjo si .presenta « ritto in piè sulla cima del mondo, colla fronte erta e l'anima che sfida l'universo». V'immaginate voi un rivoluzionario italiano del 1912 (notate l'anno) in simile eroica postura? Un segretariucolo di una qualsiasi lega che « ritto all'enorme clipeo, fiero s'appoggia e sta» come il cnvallottiano Leonida? Non è buffo? Non è buffo un uomo che « sfida l'universo »? E non è anche sufficentemente stupido? Ed è con queste bagolonate egotiste che si yuole preparare una rivoluzione? Ed è con questo intruglio di immagini poetiche, d i figuracce rettoriche, che si vogliono « smantellare» le fortezze di « bolso icleologismo » borghese?

Tutto ciò non è degno della Carnivdl-N,ttio n? Rendere carnevale.~ca la rivoluzione: ecco il compito dei sovversivi d'Italia, il paese - dice A rturo Labriola - che non ha mai conosciuto né la reaziooe né la rivoluzione.

Passo il documento agli archivi de !A Folla. la borghesia ride e rida. la prosa da circo equestre ( con molti asi ni e parecchi T ony) del sovversivismo italiano è innocua. Sta alla prosa rivoluzionaria come il pet ardo sta alla bomba. Non spaventa. neppure, Divi:rte.

L'HOMMF, QU1 CHERCHE

Da I.A Polla, N. 8, 1) settembre 1912, I.

Bega Massonica

i! venuta in buon punto. IJ d issidio scoppiato in questi giorni nella Massoneria romana maturava da molto tempo. Né ci ha sorpresi. I profani sono entrati nel sancta Janctorum m assonico e hanno buttato sui giornali un fascio di poco edificaqti. retroscena. Anche la Massoneria, come t ulle le istituzioni umane, è t ravagliata da discordie intestine. Malgrado l'iniziaziooc destinata a sceverare i buoni da i cattivi, ma lgrado il segreto, ma lg rado gli statuti insctitti sulle sacr e carte, ma lgrado tutto ciò, la M assoneria ci offre oggi uno spettacolo desolante Sono frate lli che si scagliano contro i frate lli, forse in nome di quella «fratern ità» che inspira la congrega; sono i « t renta.tre» che tentano imporsi tirannicamente agli ordini inferiod , forse in omaggio al principio di eguaglianza; è tutto un insieme di comprOmessi, di camorre, di d issidi, financo di violenze materiali che viene alla luce per smagare ancora una volta gli ingenui che credono nella sincerità e nell'utilità dell' istituto massonico. Noi non entriamo in merito alla bega che dilaga sui giornali, Noi non sapp iamo chi abbia ragione, ..e Fera o Ferrari, ~e il Grande Oriente di Via Ulpiano o il Grande Oriente di Palazzo Giustiniani. Una cosa sola sappiamo e non ci stanch eremo mai di ripeterla, questa : che socialismo e Massoneria sono oggi più che mai incompatibili. I socialisti devono dare le loro energie e la loro attività al Partito, non a una con· gregazione segreta e canc renosa e corrosa dal tempo, nonché dal farnhuttismo ,politico e morale di molti che ,vi si inscrivono sospinti d a inconfessabili motivi.

Anche nei manifesti lanciati dalle due Massonerie, in occasione del 20 settembre, abbiamo trovato l' esaltazione di q uella sciagurata guerra di conquista che depaupera la nazione e non poteva essere diversamente dati gli elementi che compongono la Massoneria.

Noi invitiamo i socialisti della Provincia a rispondere con sollecitudine al referendum della Direzione del Partito perché vogliamo seppel~ lire una buona volta e ,per sempre la quest ione massonica.

Altre opere più g ravi d ..attendono e il tempo incalza.

NELLA PUGLIA ROSSA