5 minute read

LE INDENNITA SOCIALISTE

Replico per non eternizzare la polemica. O non mi sono spiegato o non mi hanno voluto capire. Ho fatto un caso speciale. Non ho parlato di indennità giornalistiche, ho parlato di indennità socialiste Se non si tiene presente questa distinzione pregiudiziale, la discussione è oziosa.

Il giornalismo socialista. è profess ionale"? Dev'essere considerato retribuito, indennizzato alla .stregua del gi9rnalismo professionale? Thai is the queition.

Io odio la professione. L'odio perché amo il rischio. Odio la prof essione perché la professione crea la casta. Odio la p rofessione perch é: la p rofessione livella gli uomini e ne esaspera gli egoismi. Odio la professione · perché impedisce la selezione. Odio la professione perché è diventata una 'specie di tabù . Da quando Je professioni si sono co rporativinate non vedo che delle mediocrità trionfanti. La produzione mater iale non è la produzione spirituale. Kautsky stesso lo dice. La prima è comunistica, la seconda è anarchica Nel campo del pensiero, non conosco né doveri né di ritti: t un campo senza siepi. N el sindacato mi organìz:w, nella profess ione invece non voglio vincoli di responsabilità collettive e non mi organ izzo. V ogl io gettare come un ,prod igo i miei beni cerebrali' dalle finestre senza neppure aspettare il « g razie » della folla che li raccoglie, [e non] voglio fann i pagare al prezzo degli usurai del vecchio ghetto. :B affar mio. Nel regn o dello spirito sono un individual ista. Qui non ci sono orari, tariffe. Non ci sono campanelle tediose o sirene fischianti. Non c'è il contremailre, il Baumesteir che vi impone tant i metri cubi di muro. Oggi io r iempio cento cartelle perché mi trovo in uno stato di ebbrezza dionisiaca che m i dà le ali alla penna, domani sono depresso. Non scrivo. Il mio cervello non mi dice niente Non vog lio sforzarlo. Leggo. Vado a spasso. Sto al sole. Se voi credete ch e il cervello sia una bonno à l oJJ/ /aire, se voi p ensate che il cervello sia una macchina, vi ing annate Siete rancidi come può esserlo un patriarca del vecchio testamento. Gli in nome dei supremi diritti dell'individuo pensante che io mi ribello al vostro antipatico tabù professionale.

La p rofessione ha ucciso il giornalismo delle idee, il giornalismo delle polemiche, il giornalismo delle battaglie, Sulfa piattaforma econo-

Opeaa Omnia Di Benito Mussolini

mica, confessa un g iornalista romano, siamo tutti della stessa opinione. Si capisce! Ma l'identità degli interessi professionali determina l'identità · d egli interessi .politici. Si stabilisce una specie di omertà, di connivenza, di spirito di corpo. L'avversario d iventa il collega di ieri, di oggi e di à omani. li g iornalista va alla redazione colla testa vuota d'idee, come un qualsiasi rond de mir, armato so1o di q uel centinaio di luoghi comuni che gli servono nel mestiere. Invece di « emarginare una pratica » pis.cia un articolo . Non è il giornalista, è -l'impiegato. Voi mi di·rete: il giornalismo moderno -a base industriale - è così. Va bene. Accetto la vost ra constatazione. Ma il giornalismo social ista non diversifica dunque 1& più in niente dal giornalismo del Secolo e della. Perserveranza? · Se voi mi dichiarate che Secolo, PerJevmtnza, Tri buna, Giornale d'Italia, M omento, Avanii.' si equivalgono, allora pagate tutte le indennità, vendete ·1e macchine, i tavoli, le sedie, gli inchiostri per pagarle

Ma no. Voi non mi ·convincerete ma.i che Avanti! e Peruveranza siano sullo stesso p ìano g iornalist ico. U giornalista della Perseveranza (cito a caso) può essere un «professionale », ma il giornalista dell'A vanJ;/ è, o almeno dev'essere, qualche cosa di diverso, di più e di meglio L 'Avanti.' non è di una società industriale ma è de l Partito, Il socialista vi scrive pere.bé ha delle idee da difendere. Vi scrive perché vuole cerebrarlo. Vi scrive perché vuole diffonderlò. L'Avanti/ è uno strumento - il massimo - di propaganda socialista. Non può dunque essere fa tto che da socialisti, da uomini che sentano il fascino dell'idea .

L'A vanti/ dev'essere qualche cosa d i fondamentalmente di.verso dagli altri giornali, perché non è un giornale di speculaziont. L'A vanti ! deve essere sottratto a lla nefasta influenza del giornalismo « senza temperamenti» o del « temperamento collettivo e p alanca io ». Perché se ciò fa aumentare la tiratura d el Giornale d' Italia, fa invece discendere quella delL.'f vdnti! Il sig nor L, G. può fregarsi g li occhi fin che vuole, ma la verità è q uesta: che l'A vanti! compilato da un pugno di mestiera nti non va P erché l'Avanti.I ha un pubblico speciale che non è il g rande pubblico. lo r icordo l'AvanJil degli entusiasmi. Non sono un contempo- raneo del Gazzettino R osa (sono tanto giovane da non esser ancora deputa.bile), ma l'Avanti/ romano dal '96 al '900 è ben vivo nelJa mia memoria. Il giornale socialista irruppe nel chiuso della mandra giornalistica coll'impeto di un puledro galoppante. Le pacifiche bestie che ruminavano la biada ufficiosa si scossero e si unirono. Ma l'Avanti!, ricco d i tutte le linfe dell'idealismo socialistico, affrontò e sgominò gli avvèrsari. Le quattro paginette erano irte di stelloncini polemici. Bissolati era tagliente e lucido come una lama di Deibler. L'Avanti/ era uno schrapntl. Scoppiava. Non $i poteva ignorare l'Avant;/. Bisognava leggeri.o. Coll' Uscita dell'.iiiianti/1 gli apparecchi sismici ·della politica italiana. se- gnalavano quotidianamente uaa scossa vioJenta e la gente proletaria si precipitava alle edicole perché voleva. esser~ terrtmotata dal foglio . scarlatto. Non c'erano cooperative, il Partito era debole, ma l'.{f.vant i! dei primi anni raccoglieva - a soldo a soldo - una sottoscrizione dalle cìfre sbalorditive. Non .faccio confronti. L 'Avanti ! è ancora organo del P~lilo. Il giornalista dell'Av,inli f comp ie una funzione politica e come tale non merita indennizzo. Noi sopp rimiamo ai redattori del giomale socialista i diritti che hanno le serve e gli impiegati, perché i redattori del g iornale socialista non sono né impiegatì, né serve. Vanno al giornale quando trionfa la loro tendenza, per s ostenerla e continuarla; ne escono qua ndo la loro tendenza soccombe nel d ibattito alle assisi del Partito. :t un'alterna vicenda. Domani prevalen do il vecchio indirizzo d'idee r itorneranno al giornale i licenziati di ieri. Tra due anni, se i « sinistri )) trion fe ranno, Merloni tornerà ad essere il corrispondente dell'Av,m ti ! da Roma. Ecco perché e,gli dov rebbe saper rinunciare all'indenn ità. La disoccup azione forzata e temporanea. nel giornalismo socialista è una conseguenza della battaglia che combattiamo N essuno ha mai _pensato di indennizzare coloro che vanno in prigione o le famiglie di coloro che - come il siciliano Panepìnto - SQllO caduti sotto le fucilate dei sicati del feudo. Il giornalista socialista non deve sollevare un'eccezione, non deve sollevarla egoisticamente e antipaticamente solo per sé, come ùn p rivilegio di casta, Fra il socialismo e la professione· egli deve optare per il primo. Deve sacrificare l'indenn ità al Partito, come altri al Pat· tito saccificano il pane, la libertà, la vita, Non chiediamo eroismi come g hignano i professionali che si sen· tono feriti da.Ila nostra campagna. C hiediamo solamente da un social ista il compim ento del suo dovere di socialista. Chiediamo ch e il g iornalista socialista - a un dato plinto - sappia far t acere la voce della p rof essione per far parlare .quella del socialismo, N on è la bohème che risorge. :t la rivolta contro il mercenarismo che ha fin troppo abbrutito le coscienze e fin troppo demor ~lizzat o i p artiti.