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I SOCIALISTI UNGHERESI SULLE BARRICATE

Federico Engels, poco prima di morire, affermò che l'epoca dei movimenti insu[rezionali nelle strade era tramontata per sempre. La massima engelsiana fu naturalmente interpretata. in senso assaluto e sfruttata dal pacifismo riformista e addormentatore di tutti i paesi, ma ciò non di meno venne di già diverse volte smentita, specie in questi ultimi tempi. La lotta nelle strade è ancora possibile, non solo; ma è forse più facile oggi che una volta. D ata l'enorme quantità di veicoli d'ogni genere che corrono per le strade delle grandi città europee, la costruzione di una barricata non richiede che pochi minuti secondi. Siamo sinceri: non sono i mezzi ma· teriali della lotta che mancano: è il (Oraggio che manca. N on dovunque, però.

In Ungheria, ad esempio, Il Part ito Socialista ha scelto arditamente la. piazza come piattaforma per Ja conquista del suffragio universale. Due giornate di sangue si ebbero a Budapest, seguite da tutta una corona di scioperi di prote5ta e di solidatietà nei centri principali dell'Ungheria.

La barricata, questa trincea che il fu rore popolare nelle ore dei grandi ardimenti innalza nelle sue vie mettendo di fronte l'impeto e roico degli oppressi alla violenza di reprèssione dei dominatori, è apparsa improvvisa nelle vie di Budape..t.

E nel sangue, ancora una volta, è stata soffocata la volontà del p roletariato.

li Parlamento ungherese, nella su;i maggioranza ·conservatrice, pas· sata l'ora paurosa dello sdegno popolare, h a dato plausi all'esercito per ave:r difeso con tanto 'Valore il principio d'autorità e la causa dell'ordine sociale.

Ma il Partito Socialista, che ha chiamato il popolo in piazza, che per la protesta ha invocato lo sciopero generale, non s'è. mostrato disposto a disarmare. Ed ha dichiarato per bocca dei suoi rappresentanti che la violenza della repressione non impedirà la continuazione della lotta 6no a che il diritto del popolo non sarà pienamente riconosciuto.

Il proletariato internazionale deve dare il suo commç,sso saluto a.Ile vittime delle giornate di Budapest, non dimenticando che nella faticosa cm:quista dei diritti la storia reclama i sublimi sacrifizi del popolo.

Pertanto m Unghena la rtforma elettorale oggi negab, reclamata dal proleta.nato, dal suo generoso su igue battezzata, ad onta d1 tutte le re. press10ni dovrà trionfare, e sarà veramente 1.ma riforma sentita, un'arma poderosa che il proletar iato ungherese avrà saputo forgiarsi.

Da noi questa riforma ci viene dall'alto e trova un proletariato, nella sua maggior parte, impreparato ad accog lierla ed a servirsene. Maggiore quindi è H dovere del Partito Socialista di fa r sl che essa non venga asservita ai fini deila classe dominante

Da U1 Lolla di Cl,me, N. 123, 1 giugno 1912, III•

• Nrll'im mine11ia d el ,ong,1u o naionn/1 d el Partito ,z R.egzio Emilù• . U nesit ,he ritorgono e le eresie ,he m,unono (Ul).