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[DOPO IL CONGRESSO INTERCOLLEGIALE DI CESENA]*

A titolo di prima obbiezione facciamo notare al compagno Pavirani che nel suo ordine del giorno v'è stridente contraddizione fra premesse e conseguenze.

11 Pnirani pone 0. fondamento del ,programma d'azione economica socialista - fra gli altri - anche <fUCsto p rincipio che noi di gran cuore approviamo: « Unità delle .forze proletarie»; poi delibera che « g li origanizzati socialisti dei tre collegi facciano d 'ora innan~i capo ad una Camera del lavoro ,ohe sia diretta con criteri socialisti».

Ora, domandiamo: Come si può concilia~e l'invocata unità del proletariato colla divisione del medesimo? Superfiuo, almeno per il momento, ci sembra q uindi l'istituzione del segretariato economico che il Pavirani vagheggia.

Noi facciamo già oggi quel h.voro di volgarizzazione che il venturo .segretariato dovrebbe fare. L'opera del Ciccotti è forse solo politica ? Ma no. :f: anche economica, nel senso che influisce diretta· mente e ind irettamente sul movimento economico della zona in cui si esplica. Il segretariato economico sarebbe l'inutile duplicato di quello politico.

Accettiamo invece la proposta del Paviraoi per una commissione di studio che « fissi le lin ee di un prograrruna di azione immediata », programma che dovrà essere volgarizzato ag li organizzati tutti e in parti· colar modo a quelli socialisti ch e poi dovranno strenuamente sosten erlo in _ seno all'attuale organizzazione unitaria. D ividere il prolttadato, si· gnifica immobilizzarlo.

La divisione del proletariato romagnolo in rossi e gialli ha inchio· dato nell'impotenu e nell'inazione g li uni e gli altri. Forll ce- ne offre · un tipico esempio.

Comunque, noi stimiamo che i socialisti non debbano mai essere

• Quèsto scritto ! una postilla ad un ordine del giorno presentato da Egisto Pavirani al congresso delle federazioni socialiste dei collegi di Rimini, SU1t'Az a ngelo e ~ena tenutosi in questa ultima città il , maggio 1912 (266--267).