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DALLA RIPRESA DELL'ATTIVITÀ ALLA NOMINA A DIRETTORE DELL' «AVANTI!»

(16 MARZO 1912 · 30 NOVEMBRE 1912)

Il 16 marzo 1912 Mussolini 1iprende l'attività giornalistica deplocand o il passo fatto d ai deputati socialisti r iformisti Leonida Bissolati, l vanM Bonomi, Angelo Cabrini, i quali, in seguito a ll'attentatg compiuto dal muratore romano Antonio D'Alba contro Vittorio Emanuele Ili il 14 marzo, si erano unit i al corteo degli onorevoli recatisi al Q uirinale per c:.ongratular~i con il re per lo u-ampato pericolo (113). Ii 23 marzo, Mussolini r iprende la direzione de ù,. /..olla dì Cluse ( 114) ed i nveisce contro i tre d eputati ( in modo particolare contro l'on. Bissolati che ha varcato le soglie del Quirinale per la seconda volta), proponendo la loro espulsione dal partito (116, 120) .

JI 5 aprile il comitato d ella federazione socialista di Forll invia a rune Je sezioni dipendenti una circola.re ~ r ' dirigere la discussione t'.:irca il rientro d e:i social isti forli vesi nel partito ( 248). 11 14 aprile, durante il consiglio generale della federazione, dopo circa un anno d i autonomia (111, 251), il rientro è ap· p rovato « in vista » del congresso nazionale d el partito socialista italiano fi ssato per la prima quin dicina di giugno a Reggio Emilia « e allo scopo di contribuire alla sollecita epurazione del partito » (291). Intanto Mussolini esamina i rapporti tra partito socialista e confederazione generale dd lavoro (121); sostiene la necessità di non rinviare il congresso di Reggio Emilia ( 12 :5); commemora la Comune ( 249) e il primo maggio (129, 266).

N d maggio-giugno il d irettore d e l4 Loua di ClaSI~ polemizza con L, Ro· magna Sotialis t , ( 131) ; partecipa al con vegno intercollegiùe socialista romagnolo di Ce~na. del :5 maggio ( 266-267) e postilla un ordine del giorno presentatovi d a Egisto Pavirani ( 134); esalta le barricate innalzate dai socialisti Wlgheresi ( 136); ~i occupa di cose pertinenti a maestr i d i scuola (B9, 140); recensim:• un libro d i N apoleone Colaianni ( 141); parla durante il congresso delle federazioni socialiste romagnole tenutosi a Forll il 16 giugno, in p reparazione al tredicesimo congresso nazionale del partito soddista italiano che la direzione ha fissato definitivamente per i giorni 7-10 luglio a Reggio Emilia (14:5, 2:50); commenta i lavori del convegn o (149); redige due articoli contro i riformisti ( 151, 1:57); svolge un'intensa propa· ganda oratoria ( 267). Nel contempo il gruppo rivoluzionario socialista, causa la simpatia dell'on, Bissolati e di altri riformisti per la guerra libica e soprattutto per il loro atteggiamento benevolo ven o la monarchia, si era notevolmente ingrossato

Al tredicesimo congresso naziona le del partito socialista italiano ha luogo la d iscussione sulle decisioni che devono eue1e prese a carico cl.i Bonomi, Ca.brini e BUsolati. Si determinano tre correnti principali: i riformisti di destra S05tengono che suf!icente una deplorazione; i riformisti cl.i sinistra dichiarano che i

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tre s.i sono posti fuori dalla compagine del Partito; infine i ..rivoluzionari ne VO· gliono l'espulsione. Per questi ultimi, i l pomeriggio dell'8 luglio, Mussolini pro• nuncia una vivace requisitoria (161, 292-293, 296). Seguono i discorsi di Ca· brini, Bonomi, Modig liani, Podrecca, Balabanoff, Bissol1uj, Fasulo, Chiesa, Turati, Rcina, Ciccotti, 2.ibordi, Berenini. Nella seduta pomeridiana del 9 Vfflgono messi in votazione tre ordini del giorno : q uello di Reina ptt i riformisti di destn; quello di Modigliani per i .riformisti d i sinistra; quello di Mussolini pt't i rivoluzionari (165). Il risultato è il seguente : vota nti , 23n 1; ordine del giorno Reina, ,633 ; ordine del gìorno Modigliani, 32,0; ordine del giorno Mussolini, 12.5'6; astenuti, 2027. Nell'ultima giornata del congre5so viene stabilito che Treves, Turati, Prillllpt)lini e ModigJiani iano esclusi dalla dire-i:ione del partito e la. nuova di rezione risulta formata dai seguenti membri, tutti della frazione .rivoluzionaria : on Gregorio Agnini, G iovanni Bacci (nuovo direttore provvisorio dell'A".r,ui/ al posto di Claudio Treves), Angelica Balabanoff, Egisto Cag.noni, Alceste Della Seta, Domenico Fioritto, Costantino Lanari (segrtta.rio), Enrico M:u tn.cc:h i, on. Elia Musatti, Benito Mussolini, Celestino Ratti, Filiberto Smorti, Euclide Trematore, Adolfo Zerbini (296).

Il congresso di Reggio E.milia segna fa prima grande vittoria - conseguita soprattutto per merito di Mussolini - del gruppo rivoluzionario nella storia dd socialismo italiano. I r iformisti di destra espulsi fondino H Partito Socialista-Rifo rmista llaliano, mentre la minoranza dri riformisti di sinistra ben poco potrà di frontr-· a lla maggioranza rivoluzionaria. Anche il g ruppo p1rlamentare socialista (con a capo Morgari, Prampolini, Turati, T reves) sarà limitato nella propria autonomia, costretto a seguire la direttiva rivoluzionaria.

Rientrato a Forlì, Mu~solini riprende le pro prie funzioni, iniziando a ltresi a scrivere artiroli per l' A11an1i! e .a collaborare a L, Folla. Nella stconda quindicina di luglio critica « l'intervistomania » di Giotgio Sorel ( 171); commenta il congttSSo di Reggio Emilia (17!,); dedica. due trdiletti polemici a I/ P1m sieru R omff.gnulo ( 178, 179) li 4-5 agosto è a Milano, dove par ttcipa alla riunione della direz.ione del putito { 267).

In agosto-settembre si occupa del caso Ettor (americano, di origine italiana, capo di un·organizzai.ione sindaca lista estremist1.) e Giovaonitti (italiano, diret· tore de Il Proletario di New York). entrambi imputati n ell' omicidio di Anna Lo Pizzo - uoa giovane operaia che aveva partecipato allo sciopero dei tessitori di Lawrence (Massachussetts) del gennaio 1912 - e di aver preso parte 1.d uoa cospirazione illegale nel corso di questa agitazione ( 180); scrive sulla questiooe delle indennità. ai giornalisti socialisti (1 8 2, 209) ; rtcensjsce un libro di H alévy (324) ; inveisce contro Paolo Orano e Tomaso Mo nicelli (19 1); traccia un profilo d i Luigi Bertoni (I, 36; 19)); condanna il nazionalismo (1 97); Sfrive sulle analogie e le differenze tra la guerra del 1870 e la g uerra italo-turca ( 199); con tro il giornalismo nazionali5ta. ( 20}}; svolge la rdazionc morale su LA Lo11d di CltJSu al congresso dell e sezioni socialim: della provincia di Forll tenutosi ·a Cesena l' l settm-ibre (206); po5tilla. un g iuditio di .Amilcare Ciprian i (207); redige Nrl primo llllnivns11rNJ d,l/.r gnrr.r infam, Prnùioni , , , altìz (212), l do'1111J1nti. Com , si mttu in b•r/<1 I.i ri~luzionr (21~) e B1g,r m<tJJ onÙil {217); Nell' u ltima decade di settembre compie un giro di propaganda ne!le Puglie ( 298, 218).

li 6 ottobre, durante il coogresso delle set.iooi socialiste della provincia di

Forll, tenutosi a çcsena (2H), queste si costituiscono in federazione provinciale ed eleggono a segcetario della federui.ooe Benito Mussolioi. Nello stesso mese di ottobre, egli biasima le commemorazioni indette nel terzo anniversario della morte di Fn.ncisco Ferrer (II, 2)4; 222).

1'8 novembre si riunisce a Roma la direzione del partito socialista italiano. Nella seduta pomeridiallll, Mussolini precisa la posizione del socialismo italiano di fronte alla prima guerra balcanica scoppiata l'B ottobre 1912 (223); in quella antimeridiana del 9 viene deliberata all'unanimità la ma nomina a direttore de}. l ' Avimfi! Egli partecipa anche alle suc~ive sedute della riunione, che tennina la sen dell'll novembre. (Il 9 novembre era apparso un suo scritto sull'origine • e g li sviluppi della prima guerra balcanica (2n )). Verso il 15 novembre, M ussolini s i trasferisce a Milano. Qui, nella setonda quindicina di novembtt, collabora intensamente a.ll'A 1Janti! (229, 236, 239, 242, 245) e parla dun nte un comizio internazionalista indetto contro l'eventualità di un intervento europeo nci Balcani (23 2).

Noi non sappiamo più scandalizzarci pel fatto che gli onorevoli Bissolati, Cabrini e Bonomi, che compongono ormai una triade indissolubile di ministri e futuri sottosegretari di Stato, abbiano sentito cosl prepotente il bisogno di unirsi al corteo dei deputati monarchici che si è ·recato al Quirinale a congratularsi con Vittorio Emanuele III per lo scampato pericolo. Né ci meraviglieremo di saper domani che Bissolati, quello del famoso grido lanciato nell'auletta quattordici anni fa, ha confuso la sua voce tra quelle .dei piaggiatori cortigiani che gridavano : << Viva il Re! ».

Non abbiamo bisogno di dire che l'assassinio politico esula completamente dalle nostre concezioni tattiche, ma vogliamo però aggiungere <:he-non intendiamo per questo di prosternarci nelle chiese ove si celebreranno da preti monarchici i Te D eum propiziatori mentre gli avvoltoi della reazione già allargano l'artiglio in cerca di nuove prede.

L'atto odierno del Bissolati e soci riprova ancora una volta ch'essi hanno passato il Rubicone.

b. m.

AI LETTORI DELLA «LOTTA»

Poiché è piaciuto alla magistratura bolognese r estituirci il no5tro Mussolini, io restiluisco a lui la direzion e, temporaoeamente assunta,· del giornale, lieto che egli lo ritro,·i vessillo amato e sorretto, ormai, d a tutti i socialisti delil Provincia d i Forl l. Natur almente, io continun:ò a dare alla Utta il contributo della mia modesta attivit.i giomalistka. Depongo i galloni, non la penna !

Riprendendo, dopo cinque e più m esi di sosta forzata, la direzione di questo giurnale, non sento il bisogno di fare dichiarazioni lunghe e inutili dal momento che il torbido, feroce e stupido «ricorso» pellouxiano non ha spezzato né curvata la mia spina dorsale, né provocato alcuna soluzione di continuità nell'opera nostra.

La ripresa. è, quindi, una continuazione. Per la stessa strada, cogli stessi metodi, sotto la stessa bandiera. In condizioni migliori, forse, poiché la r eazione e la guerra hanno risvegliato molte energie e tonificata la nostra azione.

Si tratta ora di amputare dall'organismo del Partito l'appendice ra· dico-sociale già matura, anzi fradicia; si tratta di liberarci una buona volta e per sempre dai tafani democratici che per un ventennio sono stati i nostri parassiti (la guerra di T ripoli ha rivelato ad 001/01 l'ant itesi irriducibile fra democrazia e socialismo); si t ratta di dare maggiore coesione· morale e materiale ai nostri gruppi e alle nostre istituzion i. Mentre non v'è mot ivo che consigli una deviazione - sia pur tenue _- dalla linea di condotta seguita. fin q ui, ve ne h a mille che ci confortano a perseverare nella nostra intransigenza contro avversari ed affini Soli contro tutti, la batta$lia è più aspra, ma la vittoria più bella. Noi siamo qui sulla breccia pronti ad affrontare i rischi e i pericoli inerenti alla nostra delicata posizione, ma chiediamo - e qui mi permetto di p arlare anche a nome del Ciccotti e degli alt ri dirigenti le Federazioniche tutti i compagni, dai noti agli igno t i, dai grandi ai piccoli ci a.ssistano con la loro fremente e tenace solidarietà.

I giorni in cui il nostro Partito dovrà. mostrare la sua vitalità e le sue forze sono prossimi. P repariamoci dunque e gli avvenimenti. non ci « sorprendennno ». Questo giornale dev'essere, appunto, lo strumento della. nostra preparazione rmteriale e morale alle battasJie del domani,

Ciò detto, rimettiamoci tutti senz'altro indugio a1 lavoro.

Viva il socialismo!

BENITO MUSSOLINI

Da La L,1111 di Claue, N, 112, 23 mano 1912, III.