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TRIPOLI

Gli eroici furori dei guerrafondai di professione vanno sbollendo. Il linguaggio dei nazionalisti ha abbassato il tono. Il 20 settembre è pas· sato sen:r..a che le truppe italiane abbiano occupato Tripoli. La cosidetta opinione pubblica rinsavisce? Pare. Ad ogni modo l'opinione pubblica tripolinofila n on è che una quantità. affatto trascurabile di fronte a i milioni d i lavoratori italiani e.be non votano perché non elettori, che non leggono perché analfabeti, sono assenti dalla vita politica, ma sono cont ra ri - d1ùtìnto - alle imprese coloniali africane. Il macello di AbbaU rima è ancor ben vivo nella memoria del pof'Olo.

L'avventura di Tripoli doveva essere per molti un diveni vo che distraesse il paese dal porsi e risolvere i suoi complessi e gravissimi problemi interni. Non si andrà a Tripoli per il momento, ma nell'eventualità mediata o immediata di un'occupazione il proletariato italiano deve l eneni pronto a effettuare lo sciopero generale,

Personalia

A proposito di una smentita, di una fuga e della impareggiabile izn. pudenza di qualche caporalctto repubblicano. Appena messo in vendita il N. 8.5 di questo giornale, il signor Pietro Nenni e Lionello Fabbri di Piòmbino vennero a chiederm i una rettifica su quanto avevo affermato a proposito dei figli dei serrati. Il colloquio che si svolse in casa mia fu affatto normale. Cortese anii. ll N enni, in particolar modo, p rese atto delle mie dich iarazioni e si convinse ch'io ero stato tratto in inganno e poid1é non mi si chiedeva che una rdtifica di fatto io la promisi e come impone la onestà giornalistica, la promessa manten ni. Il colloquio durato una quindicina di minuti terminò con una ·stretta di mano. Alcune persone che trovavansi occasionalmente presentj possono dirlo-.. Non ci furono dunque né galli né pulcini.

Perché se qualruno azzardasse di venire in casa mia, non dico a minacciare, ma elevare soltanto il t ono usuale della voce, io mi sentirei in diritto, in dovere e in potere di precipitarlo dalle scale, f os.se un Nenni o un Raicevich; e nessun cittadino - ne sono sicuro - g iudicherebbe riprovevole il mio operato.

La bttgolonata del << Pemi.ero Forcaiolo >> è quindi JesJiJJJiltt J; f o n· dam ento. Così le. fUcuse a/14 s,ecchia C"'1ti!1'tt del lavoro non mi riguardan o C'è o non c' è un direttore responsabile di quella istituzione? Le « salate risposte» della Camera del lavoro di Piombino le avtà tkevute lui, non io.

Il Pasella mi scrisse anzi una. p ressante cartolina invitandomi a Piombino per una serie d i conferenze agli scioperanti.

Anche a tal proposito, d unque, le stupide frecciate del Pensiero Por· caiolo sbagliano indirizzo.

Rimangono le ingiurie: ehl?ene, di quelle non mi preoccupo. So d a chi vengono.

Da 1A Lotta di Cime, N. 87, 23 settembre 19i 1, II.