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BAVA PRETESCA

Oggi - venerdì - a mezzogiorno, mentre il giornale va in macchina, mi capita sott'occhio una corrispondenza dell'Av 11enire d ' / Jali11 con un frase che mi riguarda.

Non polemizzo coi preti, perché i « professionali della menzogna » non meritano l'onore de lle armi.

La collezione di questo g iornale addimostra la falsità completa dell'insinuazione p retesca.

E il gioco - di cui è fin troppo evidente l'inspirazione - inteso a convertire in questione di sètte o di partiti u~a questione p ersonale e magistrale non riuscirà.

E lo vedrete, o loyolesco corrispondente del foglia ccio di Rocca d'Adria!

b. m .

Da La Lotta dì CJau, , N. 80, IS luglio 1911, IL

Noi abbiamo dimostrato con molte lunghissime citazioni tolte dal Saggio 1uila Rivoluzione* che Pisacane fu un socialista nel senso moderno della parola : ammetteva le classi e il loro antagonismo, partiva in guerra contro la proprietà p rivata, si affidava non all'educazione, ma alla forza, dichiarava nulla o quasi l'influenza deIIC istituzioni poli tiche sul progresso dei popoli tanto da non far differenza aJruna tra il r egime del Piemonte e quello dell'Austria o del Borbone. Le v ivaciss ime polemich e sostenute dal Pisacane contro Mazzini sono già abbastanza significative e addimostrano che le direttive politiche e sociali dei due grandi pens'atori non si incontravano, ma divergevano.

Ebbene, i repubblicani moderni, quelli pregiudizialoidi e quelli giolittiani, gli albanofili a piede-fermo e i copiatori del Partito Socialista, reclamano a gran voce Pisacane. Eg li è nostro, essi dicono, non toccatelo !

N oi tronchiamo la disputa · e diciamo: Se Pisacane è vostco, tenetevelo! Noi siamo un Partito di vivi e non un Partito di m orti. Ci ripugna quest'osceno g iostrar fra le tombe.

Noi attendiamo, non colle impazienze esclusiviste dei settari, ma colla calma degli studiosi e dei forti, il verdetto inappellabile della critica storica.

Da La Lolla d i (l,us, , N . 81, 22 luglìo 1911, II ( r, 76).

• Le citazioni sono pm:edute dal seguente « cappello » di Mussolini : « 011ima idea I JJala quella d ei lfxùJisli romt1n i di 1ùordare Car/r, Pis,r,an t , l'tmJe dl S11pri, p,-eomMe di Ga,ibaldi nellt1 spedizione ÙWlfrezicnalt nelle Je,re soi,gelte •i Borbrmi, P,ima bandilore del s a , i alùm o- ;,, Italia, In q11tsft1n11 0 di dn fURTI! · nari, t11lti i piuo-/i e gra,rdi fa11ori d el/'11nitli itali,zna 10110 st41i ,ommnnortdi, ma di Pisar,me ne1111no ha parlalo, Ezli fa ,111rora pa111'#, Rivoluzionario nel snso 1Malista della paroltZ, C11:rlo Pis,mm, m,riltZ di 11ur1 JraJIO dall' obli() 1d h!O<aJo di111111z.i alla jo/1111, D<'ll 1110 Saggio sulla Rivolu:zione logli11mo i brt1fli ,h, seg1101'0 Si 11Mrà da mi'"' PiJ«<IZ'llt /11 "" 1oddis1a ». (URLO PISACANE, dal.A Lolla di Cla.m, N, 78, 1 luglio 19 11, II).