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« CARNIVAL-NATION »

Dopo quindici giom1 di calorose d isrussioni paclamentari ed extraparlamentati sUlla vessata questione del inonopolio statale delle assicurazioni vita, Giolitti, alla vigilia del voto, ha ritirato il progetto nittiano sostituendolo con alcuni emendamenti proposti dal Bertolini.

Giolitti è una vera boite à surprise N essuno può prevedere - a lume di logica - quel ch e G iolitti dirà e fa rà. Si passa di meraviglia in meraviglia e noi comprendiamo lo stupore attonito che sembra immobilizzare tra la maggioranza e l' opposizione i deputati socialisti.

Si badi : Nitti nella commissione parlamentare aveva già respinto gli eml':nda menti ora accettati dal governo. Perché ? forse perché li presentava l'on. Celesia ed oggi li ha presentati e concordati collo stesso Nitti l'on, Bertòlini? Gli emendamenti, in fondo, sono identici, Gli uffici aveva no sacrificato gran parte del progetto nittiano, ma avevano almeno S2lvato il principio; gli emendamenti bartoliniani - checché ne dica quel gran lwninare delle scienze economiche che risponde al nome di Angioletto Cabrini - sacrificano anche i1 principio. Non più monopolio, mà - impieghiamo la frase arguta del Barzilai - polipolio. Cioè p arecchi monopoli. Quello delle g ruidi compagnie che continue. rebbero indisturbate, come per lo innanzi, a concludere contratti d'assi. curuioni sulla v ita; quello dello Stato che inghiottltebbe tutte le p iccole coa,pagnic che assicurano un capitale inferiore alle 15.000 l ire, ovvero una rendita annua non superiore alle 1'00 l ire Gli stracci vanno sempre all'aria, a come - i mpieghiamo un'altra delle frasi pronunciate nei corridoi della Camera e che <là l'idea intuitiva d ella situazioneè come se il governo .monopolizzasse solo le sigarette e lascia55e alle compagnie il monopolio dei sigari scelti e dei tabacchi fini.

I.a pressione dell'alta banca e dei circoli industriali nazionali ed cste(i ha raggiunto lo scopo. Il governo ha dato macchina indietro e la ritirata prudente è stata coperta dal Btrtolini. Ora che avverrà? I.a magg.ioran:za della Camera accetterà gli emendamenti bertoliniani e pas· seri alla discussione degli articoli, o, CQme è più probabile, si rinvierà tutto a novembre?

li contegno p iù t ipico in questa contingenza è quello dei deputat i $0Ci~liSti. Questa gente avulsa ormai completamente dal popolo, affetta

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OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI da cretinismo parlamentare cronico, non sa. più orientarsi, muoversi, agire. Pel monopolio cont10 al governo? O col governo malgrado l'eviruione del monopolio? 11 gruppo parlamentare, ali'ora in cui scriviamo queste righe, non ha saputo ancora scegliere fra i due comi di q uesto elegante dilen'ima. Ma non è difficile profetizzare che il gruppo - nella sua maggioranza - seguirà Giolitti colla docilità del cane che segue ovunque il padrone.

La politica in Italia è superbamente carnevalesca. La frase che abbiamo posto in testa a quest e righe e colla quale g li inglesi ci bollano e ci fotografano, com'è conforme a verità ! Specie se riferita alla politica parlamentare giolittiana e al riformismo acefalo, turlupinato e turlupinatore dei deputati socialisti.

Da LA Lella di Classe, N. 79, 8 Juglìo 1911, II (d, 324-32:5).

Personaua

Non ritornerei sullo stupido, clamoroso ed innocuo incidente di sabato scorso, se Ja cronaca pettegola di Tarascona non lo avesse ampliato e caricatucato sino all'inverosìmile. Di tutti i mezzi che il prof. Squadrani aveva ed ha a sua disposizione per chieder-mi spiegazioni o riparazioni, egli. scelse il più infelice: quello di urlare per la pubblica via, Vero è che il prof. Squadrani si guardò bene dal profferire qualsiasi velata o aperta minaccia che non avrei in alcun modo tollerato; vero è che misurò con molta prudenza le parole, ma ìl suo tono di voce era cosl alto e il suo gestire così poco... pedagosico, che poteva far credere ad un alterco fra due avvinazzati. Perfino ì vetturini sonnecchianti nelle loro carrozze discesero per vedere di che si trattasse.... lo conservai davanti a questo vecchio eccitato il mio abituale sangue freddo. Seppi a stento contenermi. Possono dirlo quelli che videro e udirono. Capii che il prof. Squadrani aveva bisogno di sfogarsi, di g ridare, d i parlare, di difendersi. E lo lasciai dire per un'ora circa. Cominciò col dichiararmi immutata la sua fede repubblicana.. Benissimo E chi l'aveva messa in dubbio ? Io allusi al Partito, non alle idee P e rò lo stesso Squadrani ammise di non essete inscritto al Partito RepubbJi. cano e di non avervi mai appartenuto dal '74 ad oggi. E allora ? Con qual diritto dolersi della mia f rase se corrispondeva, in fondo, alla genu ina verità.?

A proposito dell'incidente di Collina, lo Squadrani non negò il rovesciamento della vettura, ma smentl il resio e cioè che la maestra fosse rimasta ferita. Prendiamo atto. La nostra irifotmazione era dunque solo parzialmente inesatta.

Cicca la pensione e la continuata carica di direttore, lo Squadrani a ffermò i suoi diritti e la legalità del provvedimento consigliare. Io n on sono, in materia di legislazione scolastica, molto competente, ma mi riservo di esiurunare la questione. Tanto più che intendo risollevare il caso quando il Consiglio comunale dovrà procedere alla nomina del direttore delle scuole civich e.

lo Squadrani negò quindi di essere un autoritario, cit6 i sacrjfid da lui compiuti e le persecuzioni da l.u i sofferte per l'idea repubblicana, dichiarò di non avere mai fatto v ittime tra i maestri, ma di a.vedi sempre protetti, salvati, beneficati, chiese perché io l'avessi con lui ( ?) et simiJia. lo intercalavo di quando in quando le mie osservazioni, semplicemente.

Alla fine lo volli riaccompagnare dai suoi amici, i quali - sapendolo i.n compagnia di un famigerato brigante quale si vanta di essere chi scrive - parevano assai trepidanti o dubitasi.

E -qui lo Squadrani stesso deplorò il :modo con cui mi aveva abbordato.

Ora io comprendo benissimo lo stato d'animo di quest'uomo e non e·è perdò bisogno di essere assai p rofondo psicologo. Il prof. Squadra.ai, giunto al érepuscolo della sua carriera, si vede fatto segno a attacchi ch'egli ritiene del tutto immeritati. La stampa gli angustia la vita. E vorrebbe farla tacere. Forse intimidirla, sbraitando per la pubblica strada contro chi scrive ? :B tentat ivo codesto che non può raggi ungere assolutamente lo scopo. Anzi. Può ottenere e ottime l'effetto contrario. Ora io dico al prof. Squad rani che riprenderò questa polemica non appena l'arbit rato avrà dato ìl suo responso. La polemica dunque è sospesa, non fin ita.

Dico ancora al prof. Squadrani che sono pronto - come già scrissi - a ospitare su questo giornale le sue giustificazioni, le sue difese, le sue accuse.

Ma si guardi bene il prof. Squadrani, si guardi bene dal ripetere la scenata di sabato scorso, poichC io non gli assiruro di conservare una seconda volta il mio sangue freddo e in caso di bis io mi , •edrei forzato a mancare -di rispetto al vecch io e alla vecchiaia.

Note E Letture

A]quanto in ritardo, ma sempre in tempo per un periodico di discussione e di cultura, nell'ultimo numero del Pemiero, Luigi Fabbri si occupa del congresso confederale di Padova, Egli nota anzitutto che non rotte le forze operaie sono aderenti alla Confederazione na.zionaJe, pec modo di dire. Dei repubblicani, il Fabbri, che conosce gli ambienti proletari di tutta Italia, cosl scrive : o: ! repubbJican.i nella Confederaz.ione sono una forza trascurabile, che la Confederazione stessa ha spesso accarezzata più per riguardo alla sua influenza politi.a parlamenta.re che per l'dfettivo s uo va lore numerico openi io. E sono una fon a trascurabile anche fuori ddla Confederazione, malgrado che il ·coogres.\ino tenuto a Padova prima di (jllClln C'Oflfederole volesse far credere il cootrario. Fuori di Romagna, i repubblicani no n hanno un vero e pr01>rio segu.ito operaio, ma. nuclei limitati, che del resto - sempre fuori di Romagna - sono i più lidi alleati del riformismo, riformisti essi stessi sino alla peggiore esagera-' zione. Al congresso non è stato po!isibile valutarne le forze, poiché essi si so:m ast~nuti prudentemente dal voto, nu ad ogni modo sulla loro opposizione noo v'è da fare alcun calcolo, perché essi sono anersari dei riformisti socialisti per una pura questione di rinlità politica, pur rimanendo più riformisti dei riformi.(ti st~ sL .. 11,.

Benissimo, ma allora, me L i salutate voi, scrittorclli iepubblicani, i

12} mila operai repubblicani?

1l Fabbri prosegue, cd csamìna la posizione delle forze ostili all' lndìrizzo della Confedera:t:ione, ma non ci sembra assai p reciso nelle :sue distinzioni. I te11mini che distinguono le varie scuole e dottrine politiche non conservano lo stesso significato quando s~ riferiscono, al movimento sindacale. Vi sono riformisti in politica che sono rivoluzionari nella lega; per contro avviene che i rivoluzionari nella lega sono talora i riformisti nel circolo politico. Ciò che distingue i socialisti rivoluzionari dai sindacalisti non è già l'azione pratica che li accomuna, poiché e gli uni e gli altri accettano il principio della lotta di classe; è invece una differ enu. di conce:zioni dottrinali e tendenzial i.

Sono le deformazioni intellettualistiche del sindacalismo che noi non accettiamo. E il:flche oon possiamo - qui è questione di tempecarmnto - sopportare certe parodie .e guasconate di , ecentismo :rivQlu:i:iQ!ll,rÌQ, U s indacalismo in fin dei conti è un -metodo, non una dottrina : p rogma non dogma, azione e non form ula. Non limitato al campo operaio vivrà la vita effimera dei libri e terminerà in una caricatura teist ica, patriottarda, nazionalistica, liberistica, antisocialista. La parabola di Giorg io Sorel è altamente significativa. Quest'uomo è passato - quasi imp unemente - dalla teorica del sindacato a quella dei.... c,zme/ot J du roi...

Da La lotta di Cl,t.m, N. 79, 8 luglio 1911, II (d, 264).