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18/ S del 27 giugno 1943) · l

Stretto da natanti italiani, ad eccezione di tre cannoni da 122 l 45. La totalità delle scarse artiglierie campali italiane salvacesi dalla ritirata verso Messina venne infatti traghettata a cura dei tedeschi, che «ritennero un debito d'onore far passare al completo i reparti che avevano combattuto con loro» (56). Nella sola giornata del 13 agosto, ad esempio, le motozattere germaniche trasportarono in Calabria 34 pezzi, 26 trattori e 46 autocarri (57).

Non mancarono comunque casi da abbandono più o meno forzato di armi di ogni genere, compresi pezzi d'artiglieria e carriaggi del 22° rgt. art. e del CLVII gruppo, così come episodi di cessione gratuita od onerosa alla popolazione di quadrupedi militari da parte di conducenti non inquadrati. Questi fatti vennero denunciati dal Gen. Bozzoni nel suo rapporto del 15 agosto, in cui egli sottolineò <<l'aHentamento dei vincoli disciplinari», illustrando anche alcuni incidenti verificatisi ai punti d'imbarco di Messina nella giornata del 13, che tra l'altro avevano portato alla morte di due militari e al ferimento di altri tredici (58).

Lo stesso Gen. Bozzoni compilò poi il 18 agosto una «relazione conclusiva delle operazioni di sgombero della cuspide nord orientale della Sicilia» in cui, pur non fornendo cifre complessive dei militari e dei mezzi italiani evacuati dall'isola dal 3 al 16 agosto, si soffermò sui seguenti punti qualificanti (59).

Chiara dimostrazione che «se anche in linea teorica il Comando

Militare Marittimo Autonomo aveva studiato la possibilità di uno sgombero dell'isola, non ne aveva però predisposto i mezzi idonei» (60). Tra l'altro l'inutilizzazione del Cariddi avvenuta l' ll agosto fu seguita mancato arrivo il giorno 15 del promesso rimorchiatore con cui il grosso tragheto, già carico di 31 pezzi d'artiglieria, avrebbe dovuto essere trainato al di là dello Stretto. Ciò determinò il necessario sabotaggio della nave e la perdita del prezioso materiale imbarcato (61).

(56) A.U.S.E., cartella 2229, allegato 814/3 e fonogramma del Comando 6• Armata n. 17415/op del 16 agosto 1943 indirizzato allo S.M.R.E. (57) A.U.S.E., canella 2229. relazione n. 011208/op del 15 agosto 1943 del Gen. Bozzoni. (58} A.U.S.E., carrella 2229, relazione citata del Gcn. Bozzoni n. 011208/op del 15 agosto 194 3. (59) A.U.S.E., cartella 2229, allegato 818/7: •Relazione conclusiva delle operazioni di sgombero della cuspide nord orientale della Sicili:b in data 18 agosto 1943. (60) Ibidem,pag. 3. (61) Ibidem, pag. 2.

Avvilente contrapposizione tra i pochi traghetti italiani rimasti ( 4 motozattere, di eu i _ solo 3 in effettivo servizio) e «l'ottantina di motozattere tedesche che con regolarità cronometrica ogni sei minuti si distaccavano dai porti d'imbarco, per trasponare all'altra riva non solo il prezioso loro carico, ma càmions provvisti di ogni ben di Dio, caricati nell'isola» (62).

Mancanza di personale della R. Marina, che rese meno regolare i viaggi attraverso lo Stretto, a causa «dell'allontanamento degli uomini dell'equipaggio che dovevano essere ricercati dai R.R.

Carabinieri sull'una o sull'altra sponda prima d i iniziare i successivi viaggi» (63 ).

Abnegazione di altri anonimi elementi, ufficiali e militari di truppa, «che sotto l'abbrutimento dell'azione aerea avversaria hanno compiuto valorosamente il loro dovere» (64)

I dati più attendibili relativi all'evacuazione delle residue truppe italiane dalla Sicilia tra il 3 e il 16 agosto, basati su un controllo più accurato degli elementi disponibili, fanno ammontare a 62.000 l'approssimativo numero dei militari trasferiti al di là dello Stretto, insieme a 45 pezzi d'artiglieria, a 227 automezzi e a 12 muli. Altri 32.500 militari italiani, compresi molti feriti e ammalati, erano stati fatti rientrare sul continente in precedenti-

OCCa51001.

I reparti italiani affluiti in Calabria vennero via via avv1at1 nei centri di raccolta e di smistameoco, organizzati dal Comando della 7 a Armata del Gen. Arisio in località Vallo della Lucania (dipendente dal Geo. Maraschini) e tra Benevento e Avellino (dipendente dal Gen. Perrotti). Molti elementi, tuttavia, per lo più appanenenti al XVI Corpo d'Armata, evacuato successivamente al XII Corpo d'Armata, dovettero sostare fino al 21 agosto sull'Aspromonte, esposti ai rigori notturni di quelle alte quote senza adeguati attendamenti, nè cucine da campo (65).

In data 24 agosto il Comando del XXXI Corpo d'Armata, facente parte della 7a Armata, definì i resti dell' <<Assietta» e

(62) Ibidem, pag. 4. Che fossero rimaste solo quattro motozanerc iLaliane efficienti già dal 13 agosto era stato segnalatO anche dal Gen . Guzzoni allo S.M.R.E. con fonogramma n. 17354/op del 13 agosto 1943. Cfr. A.U.S.E., canella 2229. (63) Ibidem, pag. 4. (64) Ibidem, pag. 4. (65) A.U.S.E, canella 2229, fonogramma del Comando 7" Armata n. 2/7641 del 25 agosto 1943 indirizzato allo S.M.R.E.

della truppe «profondamente scosse e di morale molto basso, fisicamente stanche e denutrite, militarmente inefficienti» (66). Per gli stessi motivi veniva sconsigliato di utilizzare, anche soltanto come complementi, i resti assai scossi della 213a div. costiera, poiché essi avrebbero «rovinato con il loro contagio qualsiasi truppa schierata per il Si suggeriva invece di concedere un necessario e doveroso turno di riposo al Gen. Chirieleison della «Livorno», al Gen. Schreiber dell'«Assìetta» è al Gen. Gotti della 213a div. costiera (67).

4. LE OPERAZIONI TERRESTRI DAL 10 AL 17 AGOSTO (Vds. tavola n. 29)

Come è annotato nella Relazione del Gen. Guzzoni e come abbiamo già riferito, il Comando del XIV Corpo d'Armata tedesco (Gen. Hube) aveva previsto tre fasi dì ripìegamento da attuarsi rispettivamente nelle notti del 7. del 9 e dell' 11 agosto, così da raggiungere a sbalzi la famosa linea di estrema resistenza «di concordata tra Guzzonì ed Hube il 4 agosto e comunicata allo S.M.R.E. il giorno S (68).

Sappiamo anche che dal 3 al 10 agosto tutti i Comandi italiani in Sicilia avevano avuto l'autorizzazione ad evacuare l'isola, a momentanea eccezione dei resti della 213 a div. costiera e della XIX brigata costiera, messi a disposizione del Gen. Bozzoni, neo-comandante della Piazza di Messina-Reggio C., e sottoposti anch'essi agli ordini .superiori del Gen. Hube.

La XIX brigata costiera, dopo aver perso per aggiramento 1'8 agosto il suo 435 o btg. sulle rive del torrente Rosmarino, subì anche l'avvolgimento e la cattura di quasi tutto il suo sooo btg. a seguito dello sbarco del 11130° ftr. americano a Brolo l' 11 del mese. I resti della brigata furono pertanto allontanati dal Gen. Hube ancora più ad oriente, oltre Furnari.

(66) A.U.S.E., cartella 2229: cSituazione uuppe rientrate dalla Sicilia», foglio n. 01111940 in data 24 agosto 1943 del Comando del XXXI Corpo d'Armata. (67) Ibidem. (68) A.U.S.E., cartella 2124/B: •Relazione del Comando FF.AA. della Sicilia dal 21 luglio al 17 agosto 1943•. pag. 29 e canella 2229, allegato 805/8: telescritto del Comando 6• Armata n. 17186/op del 5 agosto 1943 indirizzato allo S.M.R.E