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l. L'invio di rinforzi tedeschi in Sicilia e il malcontento a Berlino e a Roma Pag

TAVOLA N. 17

ORGANIZZAZIONE DIFENSIVA DELLA PIAZZA AUGUSTA- SIRACUSA E SVILUPPO DELLE MILITARE MARITTIMA OPERAZIONI NELLA

GIORNATA DEL\ 10 LUGLIO 1943 _

D. eo•tierca.

LEGENJJA : - -··-·-·i.,

dJ 6tr. terrestre ID 6tr. c011fraerea

btr. doppio compito

rep. anti-paracadutiJti

p.lt.T posto di hloeeo

f}· rJ c,O o" (.

Scala 1:100.000

ORGANIZZAZIONE DIFENSIVA DELLA PIAZZA AUGUSTA- SIRACUSA E SVILUPPO DELLE Gl RNATA DEL 10 LUGLIO 1943 _

2.13' D. coJtierca. MILITARE MARITTIMA OPERAZIONI NELLA

LEGENJ)A :

dJ 6tr. terrestro a:; 6fr. co11lraerea

!l! btr. doppie compite np. anti·JiaracatlutiJ/i p.b.T posto di 6/oec.o para.tcrd. britannici

02.10 del 10 luglio nella penisola della Maddalena e fruttò entro l'alba la cattura delle quattro batterie «Lambda Doria», «Emmanuele Russo», «AS 365» e «AS 493» (8). Quindi intorno alle 03.45 presero terra più a sud, tra Punta Giorgi e Capo Ognina, le prime ondate della 15 a e della 17 a brigate inglesi appartenenti alla 5 a div. ftr. del Gen. Berney-Ficklin.

I fatali ordini di sabotare le postazioni giunsero pertanto ai reparti quasi contemporaneamente ai primi accertamenti di un'invasione su larga scala dal cielo e dal mare e ai primi successi inglesi contro i capisaldi costieri e le quattro citate batterie. Di conseguenza lo smarrimento iniziale si gonfiò e dette origine a più sostanziosi fenomeni di diserzione in massa tra le file dei marinai, soldati e avieri, di cui si hanno purtroppo numerossissime conferme documentarie. Inoltre il fatto che anche la 3a flottiglia motosiluranti tedesca si allontanasse nella mattinata del 10 da Augusta, dopo aver distrutto i suoi depositi, sembrò confermare a molti l'imminenza di un crollo dell'intera Piazzaforte, che invece in quel momento non era nemmeno minacciata dali' ancora distante 5 a divisione britannica.

Alle 11.00, dopo un altro attacco aereo su Augusta, il Cap. Freg. Turchi, comandante della locale base navale, chiese ed ottenne dall' Àmm. Leonardi l'autorizzazione a ritirarsi dalla città insieme al pe·rsonale della Sussistenza e dei reparti antisbarco del Cap. CREM 'Arena. La vista di quest'altra intempestiva ritirata determinò nei reparti rimasti ad Augusta la certezza che si stesse in presenza di un ripiega.mento generale non notificato a tutti a causa dell'accettata "interruzione di numerosi collegamenti telefonici. E così lo sbandàmento crebbe e si moltiplicò in seguito a conseguenti iniziative locali, mentre contro gli ormai incustoditi magazzini della Sussistenza si-scatenò il saccheggio (9).

Un tentativo di rendersi conto della confusa situazione nel delicato settore del Ponte Grande aveva frattanto indotto all'alba

(8) Un protagonista inglese dell'impresa, il Ten. D.]. Harrison, scrisse: cEravamo sbarcati in meno di trecento e in una mattinata avevamo catturato tre batterie (che poi erano quartro, n.d.a.) e completamente rastrellare Capo Mucro di Porco, con una perdita per iJ nemico di settecento uomini tra morti, feriti e prigionieri. Inoltre il nemico aveva perso diciotto cannoni pesanti e innumerevoli mitragliatrici, mortai, fucili e telemetri. Noi avevamo perso una borraccia e due berreni•. Cfr. D.). HARRISON: Uomini pericolosi, Milano 1960, pag. 64. (9) T. MARCON: Augusta 1940·43, op. cit., pagg. 125-126.

l' Amm. Leo nardi ad ordinare al Col. Crescione, ufficiale di collegamento con il Comando FF.AA della Sicilia, una ricognizione sul posto. In effetti in mattinata questo ufficiale superiore sì incontrò presso il Ponte Grande con il Ten. Col. Aliotta, comandante del 385 • btg. costiero e comandante interinale dell'intero 121 • rgt. costiero per la temporanea assenza del Col. Damiano, consegnandogli duecento marinai di rinfo.rzo per la riconquista dell'importante viadotto. · Quindi alle 13.30 lo stesso Amm. Leonardi, che da un'ora e mezzo era stato informato d eli' invio nella Piazzaforte di rinforzi appartenenti alla retrostante div. ftr. «Napoli», si recò di persona nei pressi del Ponte Grande, ordinando al Ten. Col. Aliotta di combattere ad oltranza. Subito dopo la partenza dell'Ammiraglio, invece, il 385 o btg. e i marinai di rinforzo ripiegarono verso il costone di Belvedere.

3. LA CONTROFFENSIVA DEL GRUPPO TAffiCO DI CANI-

CAmNI BAGNI (Vds. tavola n. 18)

Come abbiamo più volte detto, il primo reparto dell'Esercito messo dal XVI C.A. a disposizione del Comando Piazza M.M. di Augusta - Siracusa (ore 04.45 del 10 luglio) fu il cosiddetto gruppo tattico di Canicattini Bagni, che agli ordini deJ Magg. Guzzardi riuniva il l/75 o ftr. «Napoli» parzialmente autotrasportato (22 automezzi), la 2 a compagnia ciclisti e la l a batteria da 75 l 27 a traino meccanico del CXXVI gruppo art. del Magg. Paoli (10).

Alle 06.00 il posto di osservazione di Cugno Lupo comunicò al Magg. Guzzardi di aver avvistato naviglio nemico e palloni di sbarramento lungo la costa in direzione di Cassibile e mezz'ora dopo un motociclista recò la richiesta del Comando del 146" rgt. costiero per un sollecito contrattacco proprio su Cassibile, il cui abitato era stato attaccato da truppe della 5 a div. ftr. inglese ( 11).

Alle 07. 30 il gruppo tattico si mise in movimento da Canicattini Bagni con 5 50 fanti autotrasportati, seguiti da altri 200

(10) A.U.S.E., cartella 1427: cDiario Storico Militare del XVI Corpo d'Armata:>, dispaccio n. 01/8156/op citato. (11) A.U.S.E., cartella 1427, allegato 59/3: «Relazione sull'impiego del nucleo tattico di Canicattini Bagni del 75• fu., 9-11 luglio 1943:•.

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10 LUGLIO' 'VVICINAMLO ( CONCORSO ITALIANI ( D "Napoli" - Gruppo 01 REPARTI MobHe ·o· e MOBILI Gruppo di Cì dnìcattlnl ) E TEDESCHI ( Gruppo'Schmalz") t.LLA DifESA DELLA PIAZZA. MILITARE MARITTIMA 01 AUGUSTA-SIRACUSA-

11 LUGLIO : OPERAZIONI DEL GRUPPO "SCHMALZ .. E DEL JI/760 f'TR.

uomini appiedati e preceduti dai 95 ciclisti della 2a compagnia. Tuttavia questo reparto da combattimento-non arrivò a Cassibile, poiché alle ore 08.00, quando aveva percorso 17 chilometri e si trovava al bivio per questa località, fu raggiunto da un ordine a mano dell'Amm. Leonardi che, in base alla nuova dipendenza, gli ingiungeva di dirigere sulla penisola della Maddalena per neutralizzare colà i segnalati nuclei di paracadutisti britannici.

Il Magg. Guzzardi pertanto raggiunse velocemente il Ponte di Pietra sulla strada per Siracusa, da cui deviò sul Ponte Tre Braccia, dove alle 09.15 furono incontrati i primi contingenti nemici e dove il gruppo tattico venne suddiviso nelle seguenti tre colonne: la 2a compagnia a sinistra con obiettivo il Ponte Grande, la l a compagnia al centro verso Dromo Carrozziere e la 3a compagnia a destra verso il bivio al km. 4 della rotabile per Siracusa. A Ponte di Pietra rimase invece in posizione la batteria da 75 l 27.

A seguito dei primi combattimenti furono rastrellati e catturati 160 paracadutisti inglesi e raggiunte le località sopra elencate. Al posto di blocco presso il km. 4 della rotabile vennero incontrati alcuni reparti costieri italiani che resistevano ancora e al cui aiuto il Magg. Guzzardi lanciò alle 11.30 la l a compagnia facendola deviare da Dromo Carrozziere. Mezz'ora dopo però autoblinde e fanterie britanniche appartenenti alla l 7 a brigata attaccarono e sopraffecero il posto di blocco e, appoggiate sulla destra da dodici carri armati, causarono forti perdite anche al gruppo tattico.

Da parte sua la batteria da 75/27 dislocata a Ponte di Pietra non potè sostenere il combattimento avanzato, sia perché rimasta senza collegamenti, sia perché il .suo comandante, Magg. Paoli, fu sorpreso con la pattuglia d'osservazione da un gruppo di paracadutisti e pugnalato. La stessa batteria venne poi investita sul fianco alle 13.30 da altri reparti corazzati dalla 5 a divisione britannica, che provenivano da Cassibile occupata e, dopo aver tentato di sganciarsi ripiegando sulla rotabile per Canicattini Bagni, fu circondata e catturata presso il bivio al km. 11 da paracadutisti e carri armati. Nell'ultimo combattimento cadde valorosamente il Ten. Guido Signorelli, comandante di una sezione della batteria, medaglia d'oro alla memoria.

Tra le 14.00 e le 14.30 la situazione del gruppo tattico del Magg. Guzzardi si fece disperata sotto la crescente pressione delle fanterie e dei reparti corazzati inglesi e, dopo aver resistito brevemente sui passaggi dei torrenti Mammaiabica e Ciane, ripiegò