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cilia (2 maggio 1943) l

XVI C.A. ITAl.

C.A.TID.

zazione completa del porto di Catania» da attuarsi dopo l'eventuale sgombero della città da parte delle truppe tedesche (9S). La 213 a div. costiera iniziò da parte sua nella notte sul 3 il ripiegamento verso la linea arretrata Stazzo - Linera - Fieri, a nord di Acireale (99). Il suo Comando comunque comunicò d'aver sgombrato da Catania 20 pezzi da 20 mm., 2 da 37/54, 9 da 90/53, una btr. da 75/27, nonché 10 pezzi sciolti da 100 e da 75 mm. e di aver inutilizzato le altre artiglierie (100). -

Sul fronte settentrionale e centrale tenace risultò tra il l o e il 5 agosto la resistenza opposta rispettivamene dai gruppi tattici <<Ulich» e «Fullriede», appoggiati dalle già elencate artiglierie dell'«Assietta», in quello che fu l'inizio della sanguinosa battaglia di Troina. Qui le truppe germaniche, malgrado i dubbi sollevati a Berlino sulla convenienza di prolungare la campagna siciliana dopo la caduta di Mussolini e in vista di un possibile voltafaccia italiano, effettuarono frequenti contrattacchi tenendo fino al 5 la linea di Caronia Marina - Monte Pomiere - Monte Acuto - Monte Salici ad est di Gagliano (101). Ciò a dispetto di nutriti concentramenti di artiglieria e di ripetuti tentativi di sfondamento sia a nord da parte della 3a div. ftr. U.S.A., che aveva scavalcato la 45a div. ftr. il l o agosto, sia al centro ad opera della l a div. ftr. U.S.A. e del 39o gruppo tattico reggimentale della 9a div. ftr. americana. Quest'ultima divisione del Gen. Eddy entrò poi completamente in linea il 7 agosto al posto della l a divisione (102).

Più a sud invece il gruppo tattico «Ens» e il I/3° paracadutisti tedeschi del Cap. Liebscher dovettero evacuare, dopo Regalbuto,

(98) A.U.S.E., cartella 1427: .. Diario Storico Militare del XVI Corpo d'Armata• . pag. 164 e allegato 177: fonogramma del Comando XVI C.A. n. 01 / 10086/op delle ore 23.40 del 2 agosto 1943. (99) A.U.S.E .. cartella 2229: fonogramma del Comando XVJ C.A. n. 01110142/op del 3 agosto 1943. (100) A.U.S.E., cartella 1427: .. Diario Storico Militare del XVI Corpo d' Armata• , pag. 176. l' .. ioucilizzazione completa del porto di Catania•. raccomandata da Guzzoni, noo risultò comunque atmata, così come era accaduto ad Augusta, Siracusa, Porto Empedocle, Trapani e Palermo. (101) A.U.S.E., cartella 2229, fonogramma del Comando 6• Armata n. 17127/op: .. Riepilogo novità ore 04.00 del 3 agosto 1943» e •Bollettino giornaliero delle ore 24.00 del 3 agosto• . (102) U.S. ARMY IN WORLD WAR li: Sicily and the surrender of ltaly, op.cit., pag. 343 e pagg. 347·348.

anche Centuripe il 3 agosto, sotto la pressione della fresca 78a div. ftr. britannica del Gen. Evelegh (103).

Lo sfondamento inglese in quest'ultimo delicato settore scoprì fatalmente sia il fianco sinistro del fronte di Troina tenuto dal gruppo «Fullriede», sia il fianco destro della «H. Goering» a Pietralunga e Paternò. Pertanto il 5 agosto il Gen. Hube fu costretto ad ordinare il ripiegamento dei gruppi «Fullriede» ed «Ens» sulla congiungente Monte Pelato - Troina - Revisotto e l'arretramento della «H. Goering», del gruppo «Schmalz» e dei paracadutisti germanici sul fronte Adrano - Belpasso - nord di Catania (104).

Il 5 agosto caddero pertanto nelle mani della 5a div. ftr. inglese Misterbianco e Paternò, mentre Catania, evacuata dalla «H. Goering» e dal 4 o rgt. paracadutisti del Ten. Col. Walther, fu occupata nello stesso pomeriggio dall'acclamatissima 50a div. ftr. britannica.

Considerato che anche sul fronte tirrenico il gruppo tattico tedesco «Ulich» era stato costretto, dopo cinque giorni di combattimenti lungo il torrente Caronia, ad arretrare sul torrente Furiano, la sera del 5 agosto l'intero fronte passava dallo stesso Furiano a Monte Pelato e quindi toccava Serra Castagna (dove, come è noto, c'era ancora il l/5° fu. «Aosta» del Ten. Col. Gianquinco), Troina, Revisotto, Adrano, Biancavilla, Belpasso, nord di Catania.

Furono in conclusione i successi inglesi nel settore centro-meridionale tra Regalbuto e Centuripe a mettere inizialmente in crisi il forre fronte difensivo di Troina, e non viceversa, come si legge altrove ( 105 ).

Nell'illustrare in quel fatale 5 agosto la situazione determinatasi, il Gen. Guzzoni segnalò allo S.M.R.E. i seguenti otto punti qualificanti (106). l . Chiara intenzione inglese di penetrare lungo la direttrice Adrano - Bronte - Randazzo ad ovest dell'Etna. 2. Persistente ed indisturbata azwne aerea nemica lungo il

(103) W.G.F. JACKSON: La battaglia d'Italia, op. cir., pag. 89. (104) A.U.S.E., cartella 2229. marconigramma del Comando 6• Armata n. 17194/op del 5 agosto 1943 indirizzatO allo S.M.R.E. (105) M. PUDDU: Guerra in Italia 1943-1945, op. cir., pagg. 100-101. (106) A.U.S.E., cartella 2229, allegato 805/8: telescriuo del Comando 6• Armata n. 17186/op del 5 agosto 1943 indirizzato allo S.M.R.E.

LE OPERAZIONI IN SICILIA E IN CALABRIA ) fronte e sulle retrovie, che causava la distruzione e la dispersione di artiglierie, di autocarri e di depositi di munizioni. 3. Particolare pressione avversaria contro la div. «H. Goering» c la div. «Sizilien». 4. Apprezzamento dei tedeschi per l'apporto fornito dalle artiglierie italiane a loro disposizione, ma insoddisfazione espressa sul conto delle nostre fanterie a causa del «loro scarso armamento, ma anche per insufficiente resistenza di alcuni reparti della dlvisione Aosta». 5. Immutata tenacia combattiva dei tedeschi, ma loro necessità di accorciare il fronte «per economizzare qualche reparto da impiegare quale riserva alla sinistra divisione 'Goering'». Inoltre «anc?e per germanici I?reoccupazioni per rifornimento mumzwm et vtven et per trasporti». 6. «Accordo con Generale Hube per un'aJcra linea di resistenza più arretrata nel caso debbasi abbandonare quella attuale». Tale linea, denominata «di Tortorici», passava a nord deH'Etna e correva approssimativamente dalla stazione di Zappulla, sulla litoranea tirrenica, per S. Salvatore di Fitalia, Galaci, Monte del Moro, Monte Colla, Randazzo, Monte Nero, Giarre, Torre Archirafi. 7. Pessimistica valutazione futura per il continuo aggravamento della situazione . . . avtaztone nemtca». «dovuto essenzialmente at incontrastata azione 8. Confermato arretramento in Calabria dei reparti dell' «Aosta» e dell' «Assietta» e speranza (poi risultata vana) di ricostituire in Sicilia la div. ftr. «Livorno>> con il rgt. paracadutisti «Nembo» e un rgt. ftr. richiesto a Roma. Contemporanee e insistenti richieste tedesche circa i tempi di afflusso in Sicilia della promessa div. alpina «Alpi Graie», che però· non arrivò mai.

Nella notte tra il 5 e il 6 agosto il Comando della 6a Armata fu arretrato da Portella Mandrazzi a Villa Salvati, in zona Portella Armacera presso Messina, in vista del suo definitivo trasferimento in Calabria, attuato, come vedremo, il 10 agosto (107).

7. tE PREOCCUPAZIONI A ROMA CffiCA UN'AZIONE DI

FORZA TEDESCA IN ITALIA

Mentre si svolgevano in Sicilia gli ultimi avvenimenti illustrati, SI stavano stringendo anche i tempi per l'uscita dell'Italia dal

(107) A.U.S.E., cartella 2124/B: •Relazione del Comando FF.AA. della Sicilia dal 21 luglio al 17 agosto 1943•, pag. 28.

conflitto. Al raggiungimento di tale soluzione stavano mirando da tempo difformi gruppi di dissidenza sia all'estero che negli ambienti diplomatici, in quelli militari e in seno alJa stessa Corre. Il risultato non poteva non essere un inevitabile scoordinamento di direttive e di strategie, che condusse fatalmente a quello che severamente De Risio definisce un «caos nei negoziati d'armistizio con gli alleati, con una perdita di dignità e di affidabilità dell'Italia ancora oggi difficilmente valutabili» (108).

È comunque vero che in quei primi giorni di agosto 1943 si concretizzavano a Roma le preoccupazioni circa un eventuale colpo di mano tedesco contro le Forze Armate del Regno, anche e soprattutto in seguito alle confidenze fatte il 3 del mese dall' Amm. Canaris, capo dell' Abwehr, al Gen. Amè, capo del S.l.M., su cui ritorneremo più oltre. E proprio il giorno seguente, 4 agosto, lo S.M.R.E. si fece interprete di questi timori con il seguente lungo promemoria indirizzato al Comando Supremo (109).

«Ho preso visione del verbale del colloquio odierno fra l'Eccellenza Rossi ed il Generale Westphall. In proposito faccio presente: l. - La pane germanica, che sino a pochi giorni fa si preoccupava tanto di rinforzare I'Iralia meridionale, e che ancora due giorni orsono dichiarava che doveva assolutamente assicurare le comunicazioni e retrovie delle truppe tedesche dislocate in quella parte della penisola, improvvisamente non se ne occupa più, nel senso che si propone di destinare al Nord rutti i rinforzi affluenti in Italia. 2. - Nel centro d'Iralia esisteva una sola G.U. germanica, la 3a divisione Panzergrenadier, dislocata nei pressi del lago di Bolsena. In questi ultimi giorni essa è stata rinforzata mediante l'afflusso di rutti gli elementi in movimento ed in sosta ferroviaria (interruzioni) nell'Italia centrale, ed ora lo è ulteriormente col dirottamento di parre almeno dei 48 treni di coda della 26a divisione corazzata, che avrebbero dovuto proseguire per la zona di Eboli.

D'altra parte, con l'arrivo della 2a divisione paracadutisti, e con l'arresto a Frascati di un «gruppo tattico» della 3a divisione suddetta, originariamente desti naro, pur' esso, alla zona di Eboli, si è costituita a sud di Roma una massa di 8 battaglioni ed alcune batterie.

(108) C. DE RISIO: Generali, servizi segreti e fascismo, Milano 1978, pag. 220. (109) A.U.S.E., cartella 2229, promemoria dello S.M.R.E., n. 26/C.S.M. del 4 agosto 1943. In quello stesso giorno a Lisbona il marchese d' Ajeta informava l' Ambasciarorc inglese Campbell della volontà di pace del nuovo Governo Badogljo. Cfr. M. TOSCANO: Gli archivi militari americam· e gli armistizi italiani del 1943, in cNuova Anrologiv, gennaio 1.966 e R. GUARIGLIA: Ricordi, Napoli 1950, pagg. 587-599.

3. - Finalmente, fra divisioni già accettate, e di-:isioni preannunciatc, si tende a formare in Liguria, Emilia e Romagna, una massa di quattro divisioni di fanteria (65 a, 76•, 94•, 305 a) e di quattro divisioni corazzate (l • SS, Reich, due indeterminate), raggruppate in due C.A. (SS, 87"), aventi le vie di comunicazione protette, quella del Brennero dalla 44• divisione, e quella di Tarvisio dalla divisione dislocata in Carinzia. 4. - Ne risulta che: le forze germaniche dell'Italia meridionale sono lasciate, per il momento, a loro stesse (nella persuasione - dice la P.G. - che il nemico opererà contro l'Italia settentrionale) (110); la massa germanica dell'Italia centrale è stata e verrà ulteriormente rinforzata (sebbene I'O.K.W. non creda ad un pericolo avversario in zona), e dislocata a nord ed a sud della Capitale; si assume nel l 'Italia settentrionale uno schieramento, che dalla Riviera, per le Alpi marittime e l'Appennino, giunge alla Romagna, a copertura della Valle del Po. Militarmente ciò significa che la P.G. intende di assicurarsi, come prima cosa, della Valle del Po, e di mettersi in condizione di difenderla sulla linea montana appenninica, mentre - almeno in primo tempo - assegna al resto d'Italia la semplice funzione di spalto. T al e orientamento viene spiegato colla persuasione - già accennata - che il nemico, data la situazione interna dell'ltalia, tenda a colpire la penisola alla base, anziché all'estremità od al cenuo. Ma esso è conuario a quanto noi pensiamo delle intenzioni nemiche, ed ai nostri interessi (111). Infatti, a meno che noi pure aderiamo al concetto di penare la difesa (o quanto meno - la difesa principale) alla linea Riviera-Romagna, a noi conviene: - di rinforzare tutto il dispositivo difensivo dallà Calabria - Puglie alla Liguria; - di ripartire le masse di manovra in blocchi, grosso modo corrispondenti a: - Italia meridionale - Campania - Lazio - Toscana - Liguria

{IlO) Per P.G. si deve intendere cParre Germanica». A commento di tale affermazione si deve dire che in verità il 15 agosto seguente il Feldmaresciallo Kesselring, ritenendo con lungimiranza minacciato il golfo di Salerno, insistette presso il 'Comando Supremo italiano affinchè la 16' divisione tedesca avesse l'autOrizzazione a muoversi dalle Puglie verso Eboli. Ambrosio tentò di opporsi a questo che era tutt'altro che un «convincimento tedesco di uno sbarco alleato nell'Italia settentrionale•, ma aJJa fine dovette cedere alle richieste di Kesselring e la 16' div. fu spostata ad Eboli il 18 agosto. Fu semmai il cComitato per la Ricognizione Strategica• a prevedere il 18 agosto esplicitamente un futuro sbarco nemico cin Sardegna-Corsica.. Cfr. A.U.S.E., cartella no4/C: cOiario Storico del Comando Supremo», fonogrammi del Comando Supremo n. 15923/op e 15988/op del 15 e del 18 agosto 1943 e tele del S.l.M. n. 42315/op del18 agosto 1943. {111) Questa sicurezza non fu confermata dal Gen. Ambrosio quando, come abbiamo detto nella precedente nora, egli si oppose al trasferimento ad Eboli della t6• div. tedesca perorato da Kesselring.

5. - Senonché esistono delle circostanze che inducono a pensare che· alle intenzioni militari dell'O.K.W. si accoppino alrre intenzioni.

Queste circostanze sono: il fatto che dopo il rivolgimento politico del 25 luglio la P.G. si preoccupa di inviare urgenti rinforzi in Italia, mentre prima, a malgrado degli avvenimenti della Sicilia, se ne preoccupava molto meno; il fatto che detti rinforzi affluiscono in tutta fretta, e penetrano nel nostro territorio, senza preavviso, magari per via ordinaria; il contegno dei reparti e comandi affluenti, che si comportano come in paese occupato, ed accennano (sia pure in singoli rari casi da parre di truppa) ad una marcia su Roma ed alla restaurazione del regime fascista; il consiglio, dato dal Generale Feurstein all'Ecc. Gloria, di scaricare le camere di mina delle opere d'arce della ferrovia del Brennero; la immediata occupazione di dette opere d'arte e l'insistenza di assicurare la protezione teTTestre (contro chi?) dell'anzidetta ferrovia con un'intera G.U. la destinazione germanica; in Italia di un intero C.A. • . ossia di ingenti uuppe estremistiche per definizione, e di tinta specificatamenre politica (112); i fatti di Atene (telescritto R/3/3477 /S.M. del S.l.M. in data 3 agosto), da cui si desume chiaramente l'esistenza di un piano di disarmo delle forze italiane; il rinforzo della massa germanica situata al centro della penisola, e la sua dislocazione a tenaglia attorno alla Capitale; la circostanza che nel colloquio coll'Ecc. Rossi il Capo di S.M. deU'O.B.S. annuncia la prossima presa in esame delle dipendenze delle

G.U. germaniche in Italia, dipendenze su cui non sarebbe necessaria nessuna discussione. 6. - Alcune delle anzidette circostanze si possono spiegare supponendo che l'O.K.W., inesattamente informato sulla situazione di fatto in Italia, abbia ritenuto che il nostro paese fosse in sfacelo ed in piena anarchia, ed abbia preso le misure per assicurare - ciò malgrado- l'esecuzione del suo piano militare.

Come può darsi pure - data la mentalità germanica - che alcuni soctordini abbiano esorbitato - nella pratica applicazione - dagli ordini ricevuti.

Comunque l'insieme convince che il Reich abbia l'intenzione, una volta attuato il suo dispositivo militare, di procedere senz'altro (o - quanto meno - qualora l'Italia «non rigasse dritto•) a prendere il mestolo in mano, facendo fuori l'attuale regime, e restaurando quello passato, o sostiruendolo con un governo fantoccio dal Reich stesso manovrato.

In questo caso l'Italia si ridurrebbe ad uno Stato occupato, tipo

(112) SoltantO il 17 agosto il Gen. von Rimclen comunicò ufficialmente al Comando Supremo con dispaccio n. 0765/43 la costituzione nell'Italia settenuionalc del cosiddetto cGruppo d'Armate B• del Gen. Rommel, composto dal LXXXVII C.A. (761 , 94• e 305• div.). dal LI C.A. (44• div. e brigata «Doehla•) e dal II C.A. SS (div. «Hitler•, 24• e 65' div.). Cfr. A.U.S.E. , cartella 1504/C: cOiario Storico del Comando Supremo•, giorno 17 agosto 1943.

Notvegia, Danimarca, ecc., le sue forze armate agirebbero agli ordini tedeschi nell'interesse esclusivamente germanico, ed il paese sarebbe teatro di dure operazioni condotte in ccorpore vili».

CONSIDERAZIONI

Senza entrare in merito alle possibili soluzioni in via politica, ossetvo: A) - Come prima cosa, ed in qualunque ipotesi, occorre mettersi in condizione di parare alle eventuali intollerabili intromissioni germaniche di cui al n. 6, oltre che con eventuali misure d'indole politica, anche con provvedimenti d'ordine militare (adeguato, immediato raggruppamento delle forze disponibili). Provvedimenti questi che - come noto - sono sin d'ora e saranno ancora più in seguitO (se completati) in contrasto con le esigenze della difesa contro gli anglosassoni. B) - In vista, poi, di tale difesa è indispensabile definire se essa debba basarsi sul concetto attuale italiano (difesa ad oltranza d eli' intera penisola), o sul concetto attuale germanico (difesa ad oltranza della sola Italia settentrionale). Nel primo caso, le forze germaniche dovrebbero assumere le dislocazioni di cui al n. 4. Nel secondo, le forze italiane della penisola, isole tirreniche, Francia e 23 Armata, a cominciare dalle più efficienti, dovrebbero essere raggruppate nell'Italia del Nord.»

Per completare l'argomento si ricorda che il 26 agosto il Comando Supremo ammonì l'Ufficio dell'addetto militare germanico, Geo. von Rintelen, che le truppe tedesche allora in affluenza dal Brennero non avrebbero potuto passare il confine se non dopo la definizione di un regolamento comune per la difesa delle frontiere e che i reparti italiani si sarebbero opposti con la forza a tale passaggio non concordato ( 113 ).

Il giorno seguente però von Rintelen rispose a nome dell'O.K.W. con un categorico messaggio in cui si rifiutava di interrompere il flusso dei contingenti germanici «sotto la minaccia delle armi» da parte del Comando Supremo e si assicurava che i movimenti di tali truppe avevano il solo scopo di proteggere le installazioni tedesche nella penisola e «di· aiutare l'Italia nella situazione finora la più difficile di questa guerra» (114).

(113) A.U.S.E., cartella 150410: cDiario Storico del Comando Supremo», tele del Comando Supremo n. 16287/op del 26 agosto 1943 indirizzato all'Ufficio dell'addetto militare germanico in Italia. (114) A.U.S.E., carrclla 1504/0: fonogramma dell'Ufficio dell'addetto militare tedesco in Italia n. Ja/0829/43 del 27 agosto 1943.

Dopo altri quattro giorni di schermaglie, che tendevano ad addossare sull' interlocutore la responsabilità di possibili futuri incidenti tra reparti italiani di confine e le affluenti truppe germaniche, ma che da una parre e dall'altra miravano in realtà a guadagnare tempo, il 31 agosto - cioè tre giorni prima della firma dell'armistizio di Cassibile - il Comando Supremo dichiarò a Superesercito di ritenere «ormai inutile discutere ancora e conveniente accedere alle richieste germaniche», purché fosse evitato che <<nostre truppe dipendano da Comandi tedeschi» (115).

(115) A.U.S.E., cartella 1504/D: fonogramma del Comando Supremo n. 16155/op del 31 agosto 1943 indirizzato a Superesercito. Lo stesso giorno il Gen. von Rintelen fu sostituito nell'incarico di addetto militare in Italia dal Gen. Toussaint con decorrenza 1• settembre 1943.

CAPITOLO XII

LA RITIRATA SU MESSINA E LO SGOMBERO DELLA SICILIA

( 6 - l 7 agosto)

l. LE OPERAZIONI AERONAVALI FINO AL 17 AGOSTO

Fin dal 27 luglio la Marina americana aveva stanziato nell' occupata Palermo la cosiddetta Task Force 88 dell' Amm. Davidson, formata dagli incrociatori Phtladelphìa e Savannah e da sei cacciatorpediniere, con l'incarico di appoggiare l'avanzata della 7 a Armata del Gen. Patton lungo le coste settentrionali della Sicilia (l).

Questa divisione navale leggera, incurante del fatto di trovarsi entro il raggio d'azione degli aerei dell'Asse stanziati in Sardegna e nell'Italia centro-meridionale e a distanza di sfida dalla flotta da battaglia italiana dislocata nel golfo ligure, iniziò il 31 luglio una serie di bombardamenti costieri, prendendo di mira le batterie presso S. Stefano di Camastra. Essa eseguì quindi nella notte tra il 2 e il 3 agosto il cannoneggiamento delle retrovie italo-tedesche tra S. Agata di Militello e Capo Orlando (2). In questa circostanza fu colpito, tra l'altro, l'accampamento del Quartier Generale della div. ftr. «Assietta» a Torrenova (3).

La diretta minaccia incombente sulle linee di rifornimento lungo la costa settentrionale siciliana, unita al timore di locali operazioni anfibie nemiche, più tardi poi realizzate, e all'evidente

(1) S.E. MORISON: History of U.S. naval operations in world war -II, vol. IX cic. , traduzione ita.liana a cura dello S.M.E. pag. 298. (2) A.U.S.E., carcella 2229, radiomessaggio del Comando del XVI Corpo d'Armata n. 01110142/op del 3 agosto 1943: «Riassumo degli avvenimenti dalle ore 12.00 del giorno 2 agosto alle ore 12.00 del giorno 3 agosto 1943». · (3) A.U.S.E., cartella 2124/B: «Relazione sulle operazioni della div. ftr. 'Assieua' dal 9 luglio al 13 agosto 1943», pag. 17.

mortificazione delle risorse reattive navali italiane in uno specchio d'acqua prospiciente unicamente basi dell'Asse, suscitò un grande risentimento a Roma, aggravato anche da contemporanee e parimenti indisturbate scorrerie di unità navali inglesi lungo le coste orientali della Sicilia. Tra l'altro, infatti, il 2 agosto mezzi sottili britannici avevano preso di mira con l'armamento di bordo le installazioni germaniche presso Fiumefreddo a sud di Taormina.

Pertanto alle ore 18.05 del 3 agosto il Comapdo Supremo, al colmo dell'indignazione, questa volta non incentivata da Mussolini ormai esautorato, indirizzò a Supermarina il seguente duro monito (4):

«Non est più ammissibile che attività navale nemica nel basso Tirreno e nello Ionio si svolga ininterrottamente senza contrasto da parte nostra».

Era questa in verità una delle prime volte dopo lo sbarco alleato in Sicilia in cui il Comando Supremo si ricordava di avere a disposizione non due ma tre Forze Armate e chiedeva esplicitamente un intervento navale, forse accontentandosi anche di un solo gesto dimostrativo da parte della R. Marina, che pure allineava alla data del l o agosto, come abbiamo visto nel paragrafo l del precedente capitolo, ancora 293 unità, di cui 124 pronte ed efficienti, oltre a disporre, perfino alla data dell'armistizio, di 58.100 tonnellate di nafta (5).

Fu così che, dopo un infruttuoso agguato condotto da motosiluranti italiane al largo di Capo Orlando nella notte del 3 agosto e che segnò purtroppo la perdita della Ms. 66, verso la mezzanotte dello stesso 3 agosto Supermarina dettò per telearmonica al Comando Squadra l'ordine operativo 22608 per un bombardamento navale di Palermo, base della Task Force 88 e maggiore scalo dei rinfornimenti per la 7 a Armata americana ( 6).

(4) A.U.S.E., cartella 1504/B: «Diario Storico del Comando Supremo•, tele del Comando Supremo n. 42183/op delle ore 18.05 del 3 agosto 1943 indirizzato a Supermarina. (5) A.U.S.E., cartella 1504/B: «Diario Storico del Comando Supremo:., giorno l agosto 1943. La disponibilità di 58.100 tonnellate di nafta da parre della R. Marina alla data dell'8 settembre 1943 risulta da UFFICIO STORICO MARINA: La Marina italiana nella seconda guerra mondiale, vol. I: Dati statistici, 2• edizione, Roma 1972, pag. 277. A titolo comparativo si ricorda che una corazzata faceva allora «il pieno» con un massimo di 4.000 tonnellate di nafta, un incrociatore con circa l. 500 tonnellate e un cacciatorpediniere con 500 tonnellate. (6) UFFICIO STORICO MARINA: La Manna ùaliana nella seconda guerra mondiale, vol. V: Le azioni navali dal l aprile 1941 a/1'8 settembre 1943, op. cit., pag. 479.

Questa missione venne affidata alla 7 a divisione incrociatori dell'Amm. Oliva con l'Eugenio di Savoia e il Montecuccoii, che salpò da La Spezia la sera del 4 agosto e sostò a La Maddalena, da dove ripartì nel tardo pomeriggio del 5.

Giunti all'altezza di Ustica all'alba del 6 agosto, i due incrociatori italiani avvistarono e cannoneggiarono senza risultato una piccola cisterna d'acqua e il cacciasommergibili americano di scorta SC-503, scambiando tali unità per motosiluranti nemiche in agguato. Ciò fu reputato sufficiente dall' Amm. Oliva per interrompere la missione e per rientrare alla base.

Il comportamento dell' Amm. Oliva non venne approvato da Supermarina, che ritenne «non veri» i suddeni avvistamenti di motosiluranti effettuati dalla 7 a divisione (7). Oggi tuttavia sappiamo che, grazie alle decrittazioni radio ULTRA, il nemico conobbe l'esistenza della missione e che quindi quel falso avvistamento e la successiva ritirata furono in verità provvidenziali per le navi italiane (8).

All'insaputa dello scampato pericolo, Supermarina volle tentare di cancellare l'impressione, in quel momento accresciuta anziché diminuita, dì una sua parsimonia operativa e decise pertanto di replicare immediatamente l'azione contro Palermo, affidandola questa volta all'Sa divisione incrociatori dell' Amm. Fìoravanzo.

Quest'ultimo complesso navale, formato dagli incrociatori Garibaldi e Duca d'Aosta, salpò da Genova alle 20.10 del 6 agosto, sostò anch'esso a La Maddalena, da dove ripartì ventiquattr'ore dopo diretto ad Ustica e quindi su Palermo. Tuttavia alle prime ore d eli' 8 la divisione intercettò un messaggio dì scoperta di un ricognitore tedesco, che segnalava alle 01.45 tre grosse unità a metà strada tra Palermo e Ustica, motivo per cui l' Amm. Fioravanzo, privo di radar in una zona di foschia, ordinò alle 04.00 il rientro alla base (9).

Anche questa volta Supermarina mostrò tutta la sua insoddi-

(7) Ibidem, pag. 484. (8) A. SANTONI: Il vero traditore: il ruolo documentato di ULTRA nella guerra del Mediterraneo, op. cit., pag. 243. Incidentalmente si ricorda che proprio nella giornata del 6 agosto gli americani si impadronirono dell'isola di Usrica, catturando il centinaio di uomini di guarnigione e uovando sul posto oltre duecenro reclusi rra comuni e politici. Cfr. T. DORLING (alias TAFFRA1L): Mediterraneo occidentale 1942·1945, op. cit., pagg.

LI 0-111. (9) UFFICIO STORICO MARINA: La Marina italiana nella seconda guerra mor1diale, vol. V ci t., pagg. 484-488.

sfazione, togliendo all' Amm. Fioravanzo, appena giunto a La Spezia, il comando della divisione. Ma è stato nuovamente possibile dimostrare da pochi anni che gli americani, allertati ancora dai segnali ULTRA, attendevano in realtà al varco l'sa divisione con gli assai più potenti incrociatori Savannah e Phtladelphia, accompagnati da due cacciatorpediniere, che, una volta cessato lo stato di allarme, furono lasciati liberi di appoggiare uno tra S. Agata di Militello e la foce del torrente Rosmarino in quelle stesse prime ore dell'8 agosto {10).

Tale operazione anfibia an1ericana, condotta dal II l 30 • ftr. della 3 a divisione, imbarcato su sette LST, sette LCT e un LCI, aveva subito il ritardo di un giorno a c.ausa di un attacco di quattro aerei tedeschi a S. Stefano di Camastra, base di partenza della spedizione, che aveva danneggiato un LST (11). Scopo dello sbarco era quello di aggirare le posizioni tedesche di S. Fratello, che resistevano da due giorni agli assalti del 15 • gruppo tattico reggimentale U.S.A., e di inaugurare una serie di azioni anfibie «a salto di rana» lungo il litorale tirrenico, una volta constatata l'assenza di contrasti navali da parte dell'avversario.

Riproposto per 1'8 agosto questo sbarco, come si è detto, fu appoggiato dagli incrociatori Savannah e Philadelphia e venne contrastato soltanto da ventisei F. W .190 germanici, che però non conseguirono alcun successo e pagarono l'incursione con la perdita di tre assaltatori. Ormai però, come vedremo meglio in seguito, le posizioni della 29a div. Panzergrenadier a S. Fratello erano state superate sul fronte a terra, cosicché l'operazione anfibia ebbe il nuovo obiettivo di tagliare la ritirata nemica lungo la costiera 113. La testa di sbarco americana fu tuttavia contenuta presso S. Marco d' Alunzio dalle retroguardie del gruppo «Ulich» che riuscirono ad eliminare questa minaccia sulle retrovie tedesche lungo il litorale (12).

{10) A. SANTONI: Il vero traditore: il molo documentato di ULTRA nella gue"a del Medite"aneo, op. cit., pag. 246. Purtroppo sulla rotta di trasferimento dell'S' divisione navale da La Spezia a Genova venne affondato il 9 agosro da un sommergibile inglese il cacciatorpediniere Gioberti facente pane della scorta. {11) U.S. ARMY IN WORLD WAR II: Sicily and the su"ender o/ ltaly, op. cit., pag. 360. {12) A.U.S.E., cartella 2229: •Diario Storico Militare della 6• Armata>, bollettino delle ore 17.00 del 9 agosto 1943 del Comando del XIV Corpo d'Armata redesco.

Rimase invece tagliato fuori sulla riva sinistra del Rosmarino il 435° btg. della XIX brigata costiera (13). ·

Nonostante il successo solo parziale di questo primo «salto di rana», il Gen Patton decise di effettuare un altro piccolo sbarco a Brolo, ancora con il II/30° ftr. , per la notte tra il10 e 1'11 agosto.

Questa nuova operazione anfibia fu più sanguinosa del previsto, poiché il Il/30° ftr. U.S.A., dopo essere sbarcato felicemente presso Brolo da un LST, due LCI e sei LCT alle ore 02.40 dell' 11 agosto, lamentò 99 morti e 78 feriti in seguito ad un successivo contrattacco del 71 o rgt. della 29 a div. Panzergrenadier, da pochi giorni giunto sul posto, appoggiato dal fuoco del 29° rgt. art. della stessa divisione tedesca (14).

Gli americani riuscirono comunque a tagliare la ritirata sulla strada costiera a gran parte delle residue artiglierie dell' «Assietta>> e al 500° btg. della XIX brigata costiera, pur non potendo impedire al 71 o rgt. tedesco del Ten. Col. K.ri.iger di sganciarsi e di ripiegare verso oriente al riparo di energici contrattacchi di mezzi corazzati. Contemporaneamente la Luftwaffe tenne impegnate le navi da guerra della Task Force 88, inviando contro di esse nel pomeriggio dell'll ventiquattro F. W.l90, che procurarono danni superficiali all'incrociatore Philadelphia e al cacciasommergibili PC-542.

L'attività della Task Force 88 tuttavia non conobbe soste e alle prime ore del 16 agosto questa divisione americana .fu nuovamente impiegata per proteggere un incontrastato sbarco del 157" gruppo tattico reggimentale a Bivio Salica. Questa operazione anfibia, che avrebbe dovuto svolgersi più ad oriente secondo i suggerimenti del Gen. Ttuscott, cadde nel vuoto, poiché fini su una zona già ampiamente conquistata via terra dal r rgt. ftr. statunitense.

Infine il mattino del 17 agosto una formazione anfibia americana occupò senza colpo ferire Lipari e Stromboli (15).

Intanto nel settore britannico le unità della Royal Navy continuavano a svolgere giornalmente una serie di bombardamenti

(13) A.U.S.E, cartella 2229, fonogramma del Comando del XVI Corpo d'Armata n. 01/10474/op del 9 agosto 1943. (14) U.S. ARMY IN WORLD WAR Il: Sicily and the su"ender ofltaly, op. cit., pagg. 393-399. (15) T. DORlJNG (aJjas TAFFRAIL): Medite"aneo occidentale 1942-1945, op.cit., pag. 111.

costieri, culminati con un nello Stretto di Messina condotto nella notte era il 9 e il 10 agosto ( 16).

Da parte loro gli aerei del II Fliegerkorps eseguirono nelle notti sul 10 e sul 12 agosto due massicce incursioni contro obiettivi terrestri. Nella prima occasione ben centoventotto bombardieri attaccarono in due ondate i porti di Augusta e di Siracusa, danneggiando i cacciatorpediniere inglesi Tynedale e Nubìan, al prezzo però di sette Ju.88. La seconda di dette incursioni fu invece rivolta contro le piste di volo tra Lentini e Agnone ad opera di centoventicinque bombardieri germanici, che distrussero al suolo trenta aerei nemici, perdendone a loro volta dieci. Lo stesso 12 agosto quattro assaltatori F.W.l90, decollati dalla Calabria, bersagliarono presso Augusta un convoglio proveniente da Malta, procurando danni al cacciatorpediniere britannico Ledbury ( 17).

Anche gli inglesi condussero a metà mese un'operazione anfibia, sbarcando alle 04.30 del 16 agosto 400 uomini del zo Commando da due LST ad Ali Marina, a metà strada tra Taormina e Messina. L'azione, protetta dal monitor Roberts e da sette cacciatorpediniere, ebbe tuttavia lo stesso esito dei «salti di rana» americani lungo la costa settentrionale, non riuscendo cioè a tagliare la ritirata su Messina del nemico e nemmeno ad intralciarne le operazioni di sgombero al di là dello Stretto (18). Anzi il reparto inglese sbarcato ad Ali Marina e comandato dal Ten. Col. Churchill fu frenato da demolizioni e da sbarramenti predisposti dai tedeschi in ritirata e fu quindi battuto per poche ore nella sua corsa su Messina dalle avanguardie del r rgt. fu. della 3a divisione americana, che entrarono per prime nell'ambita città all'alba del 17 agosto (19). ·

In quei giorni di metà agosto, quando era ormai in pieno svolgimento l'evacuazione della Sicilia, altre operazioni aeree a più vasto raggio furono condotte nel Mediterraneo Qccidentale e lungo le coste del Nord Africa dai bombardieri del 26° Srormo tedesco di

(16) A.U.S.E., cartella 2229, fonogramma del Comando del XVI Corpo d'Armata n. Ol/10515/op del IO agosto 1943. (17) A. SANTONI- F. MATfESINI: La partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Mediterraneo 1940-1945, op. ci t.. pagg. 444-445. (18) G.W. NICHOLSON: The Canadians in ltaly, op. cit., pag. 171. (19) Fu soprattutto la distruzione di un pome tra Tremcsrieri e Messina che ritardò di quel tanto la corsa degli inglesi da far perdere loro l'ambita gara con le truppe di Patton. Cfr. M. BLUMENSON: Sicily: whou victory?, op. cit., pag. 146.

base nella Francia meridionale e dagli aerosiluranti del 132 o Gruppo italiano trasferito in Sardegna. Di pari passo progredivano i bombardamenti delle aviazioni alleate contro i nodi ferroviari e gli aeroporti dell'Italia centro-meridionale, tra cui ricordiamo le incursioni su Viterbo del 29 luglio, su Napoli del l o agosto e su Roma del 13 agosto.

Altri bombardamenti contro i campi di volo tedeschi nella Francia meridionale, uniti alle crociere di protezione e di vigilanza, condussero il «Mediterranean Air Command» ad assommare tra il 29 luglio e il 17 agosto ben 27.620 missioni, durante le quali gli alleati distrussero 216 aerei tedeschi e 9 italiani, perdendone 141, oltre ai 59 andati distrutti durante la famosa incursione americana del l o agosto sulle raffinerie di Ploesti in Romania (20).

2. LE OPERAZIONI TERRESTRI DAL 6 AL 9 AGOSTO E

L'EVACUAZIONE DELLE RESTANTI UNITÀ ITALIANE (Vds. tavole n. 27 e n. 28)

I resoconti americani concordano nel definire la battaglia di Troina, iniziata praticamente il l o agosto, come abbiamo visto nel precedente capitolo, la più sanguinosa tra quelle sopportate dalla 7a Armata di Patton in Sicilia (21). Qui si fronteggiarono fino al 6 agosto in accaniti combattimenti per il controllo dell'importantissima rotabile 120 l'intera l a div. ftr. americana, rinforzata dal 39° rgt. ftr. della 9a divisione, e il reggimento tedesco «Fullriede», appoggiato a sud dal gruppo «Ens>> e alle spalle delle artiglierie dell' «Assietta» e dal 115 o ftr. «Aosta>>, quest'ultimo trattenuto in linea dai tedeschi su Serra Castagna fino al pomeriggio del 6 agosto, nonostante i noti ordini di evacuazione diramati dal Gen. Guzzoni nei giorni 2 e 3 (22).

Il Ten. Col. Gianquinco, comandante del I/5 o ftr., si meritò nell'occasione la Croce di Ferro tedesca, ma il battaglione, ritira tosi

(20} A. SANTONJ - F. MATI'ESJNI: La partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Medilen'tZneo 1940-1945, op.cit., pagg.' 446-447. (21) Secondo Eisenhower in questo settore le truppe dell'Asse effettuarono ben ventiquattro distinti contrattacchi. Cfr. D.D. EISENHOWER: Crociata in Europa, op. cir., pag. 229. (22) A.U.S.E., cartella 2124/B: cRelazione sull'attività svolta dai reparti della div. ftr. 'Aosta' dal 4 all'Il agosro 194 3•. pagg. 4-6.

finalmente verso Pizzo Maulazzo nel pomeriggio del 6, rimase con soli 170 uomini (23 ).

Come abbiamo già visto, lo sfondamento effettuato il 3 agosto dalla 78a div. ftr. britannica sulle più meridionali posizioni di Centuripe aveva messo in pericolo il fianco sinistro dello schieramento a difesa di Troina e aveva indotto il Gen. Hube a predisporre il S agosto un arretramento dei gruppi «Fullriede» ed «Ens» fino alla congiungente Monte Pelato - T,roina - Revisotto, nonché un contemporaneo ripiegamento della «H. Goering», del gruppo «Schmalz» e dei paracadutisti germanici sulla linea Adrano - Belpasso - nord di Catania. Pertano lo stesso S agosto le posizioni meridionali di Misterbianco e di Paternò erano state occupate dalla sa div. ftr. britannica e Catania, come è noto, era caduta nelle mani della soa div. ftr. inglese.

Le posizioni di Troina rimasero così esposte ad un aggiramento britannico lungo la valle del Simeto e vennero quindi abbandonate dal Ten. Col. Fullriede il 6 agosto nelle mani del 16• gruppo tattico reggimentale statunitense. Sulla via di ritirata verso Cesarò spararono i loro ultimi colpi i superstiti tre semoventi da 90 l S 3 del CLXII gruppo, due dei quali riuscirono poi a raggiungere Messina.

Il giorno seguente la 9a div. ftr. U.S.A. scavalcò in prima linea la P divisione del Gen. Terry Allen, il quale fu sostituito dal Gen. Huebner a causa di divergenze con l'irascibile Patton (24).

Il nuovo fronte della «H. Goering» tra Adrano e Belpasso rimase in piedi soltanto per ventiquattr'ore, cadendo Belpasso il 6 agosto nelle mani della Sa div. ftr. inglese e Adrano nella notte tra

(23) Ibidem, pag. 7. Il 1/5" ftr. cAosta» attraversò lo Stretto il 10 agosto sotto attacchi aerei nemici, accompagnato dal Il! btg. e dal Comando dello stesso reggimento, memre il 6" rgt. fu. cAosta» aveva già raggiunto la Calabria fin dali'S agosto. Il 5" e il 6" rgr. ftr. cAosta» furono poi avviati ad Avellino, dove giunsero il giorno 12, ridoni rispeuivameme a 600 e a 700 uomini, nonostante i rimpiazzi procurati dai centri di raccolta degli sbandati. lbidem,pagg. 8-11. (24) H. POND: Sicilia, op.cit., pag. 310 e U.S. ARMY IN WORLD WAR Il. Sicily and the surrender of ltaly, op. cit., pag. 347. Il Gen. Patton· è rimasto famoso per i suoi incontrollabili scarti d'ira, due dei quali veramente inqualificabili. Il 3 e il 10 agosto egli infatti schiaffeggiò in due distinti ospedali da campo in Sicilia (il 15 • e il 93" ospedali di evacuazione) due militari, realmente affetti da malaria e da disturbi al sistema nervoso, e ritenuti invece dal sanguigno Generale americano altrettanti codardi. In seguito all'intransigente quanto giusta condanna dell'accaduto da parte del Gen. Eisenhower, Parron fu poi costretto a chiedere scusa ai due militari in questione, nonché al personale medico dei coinvolti ospedali da campo. Cfr. M. BLUMENSON: Sicily: whose victory?, op. cir., pagg. 150-1)2 e U.S. ARMY IN WORLD WAR li: Siciiy and the su"ender of ltaly, op.cit., pagg. 426-431.

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