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situazione alla sera del lO luglio »

Licata e di Porto Empedocle, quest'ultimo in verità non minacciato in quel momento poiché non era incluso negli obiettivi iniziali degli alleati. Egli inoltre lanciò alle 01.30 il seguente proclama (8):

di nemico ha iniziato le operazioni di sbarco io Sicilia. Ho ferma fiducia che la popolazione italianissima dell'Isola darà alle truppe che si accingono a difenderla il suo concorso spirituale e materiale.

Uniti da una sola volontà, cittadini e soldati opporranno all'invasore un fronte unico che stroncherà la sua azione e manterrà integra questa terra preziosissima d'Italia. Viva il RE - Viva il DUCE. Generale Guzzoni».

2. GLI SBARCJll NEL SETTORE BRITANNICO (Vds. tavola n. 9)

_I primi contingenti alleati a prendere terra provenendo dal mare furono quelli appartenenti al 3 o Commando inglese del Col. Slater e ai due reparti S.A.S. del Magg. Mayne, che sbarcarono di sorpresa alle 02.10 del 10 luglio nella penisola della a nord di Capo Murro di Porco, e che si impossessarono rapidamente delle locali batterie costiere «Lambda Doria», e «Emmanuel,e Russo», «AS 365» e «AS 493».

Frattanto in numerose zone del litorale meridionale si svolgevano bombardamenti navali di interdizione, non eccessivamente violenti n è prolungati, anche per non fornire ai difensori l'esatta localizzazione degli imminenti sbarchi. Quindi, precedute da squadre da ricognizione e guida, partite da sommergibili a bordo di battellini leggeri e pieghevoli, simili ai kayak esquimesi, le truppe d'assalto dell'sa Armata britannica cominciarono a sbarcare dagli LCI, LCT e Dukws nel settore tra Punta Castelluzzo e Capo Ognina, a cavallo di Capo Passero, estremità meridionale della Sicilia. Come si è detto,J]a .Armata del Gen. Montgomery era composta nell'occasione dal XIII e dal XXX Corpo d'Armata. - - Il XXX Corpo d' Arrnta del Gen. Leese sbarcò su una fronte di 34 chilometri tra Punta Castelluzzo e Marzamemi, a cavallo di Capo Passero, sulle spiagge difese dal 122 o rgt. costiero del Col. D' Apollonio, appartenente alla 206a div. costiera italiana del Gen. d'Havet, e più precisamente dal solo 243 o btg. rinforzato da tre

(8) A.U.S.E., cartella 2228: «Diario Storico Militare del Comando della 6• Armata:., proclama alla popola.zione della Sicilia del 10 luglio 1943.

compagnie. Le locali artiglierie costiere consistevano invece in una batteria da 100/22 del CCXXIV gruppo e in tre batterie da 149/35 del CLXI gruppo. Dette il suo contributo alla difesa del settore invaso anche la 227 a batteria di Pozzallo, all'estremità occidentale del fronte di sbarco.

Da ovest. acL est le tre zone di sbarco del XXX Corpo d'Armata britannico furono teatro dei seguenti avvenimenti (9). - «Bark occidentale», tra Punta Castelluzzo e Punta delle Formiche, dove presero terra per primi, esattamente all'ora H (ore 02.45), i Royal Marines del 40° e 41 o Commandos, ai rispettivi ordini dei Ten. Col. Manners e Lumsden, seguiti dalla P brigata canadese del _9en. Graham. Quindi, con un ritardo di due ore, dovuto soprattutto ai bassi fondali incontrati, approdò la 2 a brigata canadese del Gen. Vokes sotto il fuoco d'appoggio del monitor Roberts e di due cacciatorpediniere (10). Questo gruppo c[ assalto si impossessò alle 09.00 dell'abbandonato aeroporto di Pachino, principale suo obiettivo iniziale, sul quale però la 321 a batteria italiana da 149 l 13, appartenente alla difesa fissa dell'aerodromo, sparò fino a mezzogiorno. Intanto alle 11.00 era sbarcata anche la 3 a brigata della l a div. ftr. canadese, agli ordini del Gen. Penhale. - «Bark meridionale», ai lati della baia di Portopalo, dove sbarcò la 1543 brigata del Geo. Rennie, appartenente alla 5P div. ftr. Highland del Geo. Wirnberley, evitando il centro della baia per timore delle mine. L'avvicinamento di questo gruppo tattico non fu per nulla ostacolato dalle difese costiere, ma solo dalle condizioni del mare, cosicchè le truppe scozzesi presero terra senza perdite tra l'ora H e le 04. 30. Alle 07.30 gli scozzesi si congiunsero con l'ala destra della l a divisione canadese e procedettero parallelamente fino ad investire e conquistare l'abitato di Pachino entro mezzogiorno. Nel tardo pomeriggio sbarcarono poi le altre due brigate della 5P divisione,. cioè la 152a del Gen. Mac Millan e la 153a del Geo. Murray. - «Bark orientale», intervallata dalla precedente zona di

(9) Cfr. HER MAJES1Y'S STATIONERY OFFICE: Hi.rtory o/ the second world war . U.K. military series. The Medit.e"anean and Middle Ea.st, vol. V ci t., pagg. 59-62. (10) I monitors erano gli eredi <Ielle banerie galleggianti della lontana guerra di Crimea, caratterizzati da una robusta protezione, da una modesta velocità e da un basso pcscaggio. Per le caraneristiche del Robert.r cfr. H.T. LENTON- ].). COll.EDGE: Warship.r of world war Il, Londn 1968, pajt. 25.

sbarco da un tratto di costa rocciosa di otto chilometri. Essa andava da Capo Passero a Marzamemi e qui i tre battaglioni- della 231 a brigata di fanteria «Malta» del Geo. Urquhart presero terra in perfetto Òrario e realizzarono la sorpresa sulle locali difese, per passare poi a sera alle dirette dipendenze del Gen. Wimberley, comandante della 51 a div. ftr. scozzese. Io questa zona, e precisamente sulla spiaggia di Marzamerni cadde eroicamente il S. Ten. Vincenzo Barone, decorato di medaglia d'oro alla memoria. La 231 a brigata «Malta» si spinse verso Noto, fiancheggiata a sinistra dalla 23a brigata corazzata, sbarcata successivamente.

Il XIII Corpo d'Armata britannico del Generale Dempsey sbarcò 24 chilometri più a nord est, nel golfo di Noto, su una fronte di 20 chilometri tra Calabernardo e Capo Ognina. Questo settore era affidato alla difesa del 146 • rgt. del Col. Cancellara, anch'esso appartenente alla 206 a divisione costiera italiana del Geo. d'Havet. Le artiglierie disponibili nel settore di difesa consistevano nel CLXIV gruppo da 149/35 su tre batterie, CCXXIV gruppo da 100/22 su due batterie e nel CII gruppo da 75/06 su due batterie. Esisteva anche, più arretrato, il CCXX:X battaglione semoventi da 47 l 32 su tredici pezzi cingolati, ridotti poi, come vedremo, ad otto.

Da sud a nord il XIII Corpo d'Armata inglese sbarcò nelle due seguenti zone, in cui si svolsero i sottonotati avvenimenti. - «Acid sud», tra Calabernardo e Punta Giorgi, dove prese terra inizialmente la 151 a brigata del Gen. Senior, appartenente alla _ 5oa div. ftr. del Geo. Kirkman. Pur essendo guidata nella fase di avvicinamento dalle segnalazioni di un sommergibile, la forza anfibia agli ordini dell' Amm. Troubridge ebbe qualche difficoltà a localizzare le esatte spiagge dello sbarco e subì un ritardo aggiuntivo a causa del mare grosso e del forte vento. Pertanto le prime truppe toccarono terra soltanto alle 04. 10 e al sorgere del sole (ore 05.50) esse dovettero essere appoggiate dal fuoco navale per sottrarsi al tiro delle artiglierie italiane dislocate attorno ad A vola. Queste ultime furono messe a tacere entro le 08.00 e quattro ore più tardi i fucilieri inglesi entrarono nella suddetta cittadina, dopo aver superato i capisaldi del 374• btg. costiero a Lido di Avola, Villa di Noto e Serra la Guardia. L'ultimo caposaldo a cadere in questo settore fu quello di S. Venerina, in cui si distinse il S. Ten. Luigi Adorno, medaglia d'oro. Anche la cittadina di Noto fu

conquistata nel pomeriggio della 151 a brigata britannica, dopo combattimenti presso il caposaldo di Villa Petrosa. - «Acid nord», tra Punta Giorgi e Capo Ogoina, dove sempre la forza anfibia dell'Amm. Troubridge mise a terra la 15a e la 17a brigata della 5a div. ftr. del Geo. Beroey-Ficklin, comandate rispettivamente dai Geo. Rawstorne e Tarleton. Ciò accadde con un'ora di ritardo medio sui tempi previsti. Entro le 10.00, controbattute efficacemente le artiglierie italiane soprattutto per merito del cacciatOrpediniere Eskimo, le truppe inglesi della 5 a divisione dilagarono nella zona di Cassi bile (11 ). I quattro capisaldi del 430• btg. costiero di S. Teresa di Loogarioi, del corrente Cassibile, di Torre Cuba e di Fontane Bianche, superati ed accerchiati dai britannici, dovettero cedere alla fine di fronte alla prevalenza nemica. Nel pomeriggio sbarcò anche la 13 a brigata del Geo. Campbell, che ebbe l'incarico di spingersi subito all'interno verso Floridia, mentre la 17 a brigata seguiva la strada costiera per Siracusa e gli S.A.S. e i Commandos operavano già nei dintorni di questa città e nella penisola della Maddalena. La restante brigata della 5 a div. ftr, cioè la 15 a, ebbe invece l'ordine di difendere per il momento la testa di sbarco (12).

3. GLI SBARçHI NEL SETIORE AMERICANO (Vds. tavola n. lO)

Guidate da sommergibili-boa inglesi, le truppe d'assalto della 7 a Armata americana del Generale Patto n presero terra nel tratto di litorale ad ovest della cuspide meridionale della Sicilia, tra

Torre di Gaffe e Punta Braccetto, suddivise nelle tre colonne «]oss»,

«Dirne» e «Cent», ciascuna delle quali frazionata in tre-quattro contingenti d'attacco. Il loro avvicinamento fu grandemente ostacolato dall'esposizione delle prescelte spiagge di sbarco ai venti occidentali ed in generale si può dire che gli americani subirono più cfegli inglesi l'inclemenza delle condizioni atmosferiche. Ecco i dettagli degli sbarchi U.S.A. da ovest ad est. _ Colonna «]oss», con obiettivo Licata e poi la valle del Salso.

(11) HER MAJESìY'S STATIONERY OFFICE: History of the second world war · U.K. military se n'es. The Medite"anean an d Middle T!ast, vol. V ci r., pag. 59. (12) Ibidem, pag. 81.

Essa comprendeva la 3a div. ftr. del Gen. Truscott e un battaglione Rangers ed era divisa in quattro contingenti d'attacco tra Torre di Gaffe e Punta Due Rocche. Il fronte di sbarco, lungo 21 chilometri, era difeso dal 139 o rgt. della 207 a divisione costiera italiana del Gen. Schreiber, che si avvaleva del CXLV gruppo art. con due batterie da 105/27 e una batteria da. 75/34, nonché del treno armato della R. Marina 76-II-T con quattro pezzi da 76 mm., rimasto però bloccato su un molo del porto di Licata dalle opere di demolizione messe in atto dai difensori.

Da ovest ad est i quattro contingenti d'attacco della colonna erano i seguenti. l) Contingente d'attacco di Torre Gaffe, composto dai tre battaglioni del 7 o gruppo tattico reggimentale del Col. Sherman e sbarcato sulla cosiddetta spiaggia 7 3, a otto chilometri ad occidente di Licata, tra le 04.35 e le 05.00 di quel 10 luglio 1943. In questa zona gli attaccanti definirono <<intenso» il fuoco italiano, che cominciò a battere le acque antistanti alle 04.10 e che venne seguito mezz'ora dopo da inefficaci attacchi di velivoli dell'Asse. Tra le 06.00 e le 06.30 intervennero in successione il cacciatorpediniere Buck e l'incrociatore Brooklyn, il cui fuoco permise alle fanterie americane di dilagare nell'interno (13). 2) Contingente d'attacco di Molla, costituito dal III btg. Rangers e dal II btg. del 15 o rgt. ftr. al comando del Ten. Col. Brady e sbarcato sulle due contigue spiagge 71 e 72 all'estremità occidentale di Monte Sole. Le truppe presero terra tra le 03.00 e le 03.40 e alle prime luci dell'alba le avanguardie americane entravano nei sobborghi di Licata, impadronendosi poi di tutta la cittadina entro le 11.30, dopo aver fatto numerosi prigionieri. In queste acque, come abbiamo già riferito in precedenza, fu colpito da bombardieri tedeschi alle 05.15 e alle 06.00 il dragamine Sentine/, che lamentò dieci morti e cinquantuno feriti e che affondò poi alle 10.30. 3) Contingente d'attacco di Salso, formato dal I e 111 btg. del 15 o gruppo tattico reggimentale al comando del Col. ] ohnson, che prese terra tra le 03.40 e le 04.45 sulla spiaggia 70 ovest, a 2,5 chilometri ad oriente della foce del fiume Salso. Queste truppe sbarcarono senza incontrare eccessiva resistenza e respinsero poi un

(13) U.S. ARMY IN WORLD WAR Il: Sicily and the JT+rrender of ltaly, op. cit., pag. 133.

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